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Bce-Eiopa: solo un quarto di danni da clima coperto da assicurazione

Bce-Eiopa: solo un quarto di danni da clima coperto da assicurazioneRoma, 24 apr. (askanews) – Bce e Eiopa, l’autorità di Vigilanza su assicurazioni e fondi pensionistici, raccomandano di aumentare la copertura assicurativa di famiglie e imprese sui danni dovuti a “catastrofi climatiche”. Con un rapporto congiunto, le due autorità rilevano che attualmente la copertura è limitata a un quarto delle perdite causate da questi eventi e che lo scoperto è destinato a crescere con l’aumentare del cambiamento climatico.

Secondo Bce e Eiopa questa carenza di copertura assicurativa implica rischi anche per la stabilità finanziaria e l’economia. In alcuni paesi la copertura delle perdite legate alle catastrofi climatiche è inferiore al 5%. Questo, prosegue lo studio, è in parte dovuto al fatto che molte persone sottovalutano i costi dei danni legati a eventi meteorologici avversi. In altri casi perché imprese e famiglie preferiscono affidarsi alle misure di aiuto pubbliche.

Secondo Bce e Eiopa alcuni assicuratori potrebbero anche decidere di ridurre la copertura e smettere di fornire rimborsi su alcuni tipi di catastrofi, fattore che allargherebbe il gap. Lo studio viene pubblicato mentre diverse autorità europee e non solo, da anni, stanno spingendo in vari i campi per aumentare gli interventi legati al concetto di “cambiamento climatico”, che pure resta un tema controverso e dibattuto tra gli scienziati.

Bce e Eiopa spiegano perché secondo loro la mancanza di assicurazioni dai rischi climatici può intaccare economia e stabilità finanziaria. “Se le perdite non sono coperte la velocità con cui imprese e famiglie possono riavviare le loro attività viene diminuita, rallentando la ripresa economica. Il persistere di problemi nelle catene di approvvigionamento – prosegue lo studio congiunto – può anche portare a ricadute tra una impresa e l’altra, ripercuotersi sulla capacità delle imprese di ripagare i prestiti, in questo modo aumentando l’esposizione delle banche al rischio di credito”. “Inoltre la posizione di bilancio degli Stati può essere indebolita se devono fornire aiuti per coprire perdite non assicurate”, aggiungono.

Argomentazione, quest’ultima, in cui, indirettamente, si potrebbero leggere dubbi sull’opportunità di stanziare aiuti a imprese e famiglie colpite da catastrofi climatiche. Le due autorità affermano che le compagnie assicurative dovrebbero disegnare polizze per incoraggiare imprese famiglie a ridurre rischi, ad esempio offrendo sconti per migliorare la copertura o misure di adattamento. E che per supportare la copertura assicurativa potrebbe aumentare l’uso di “bond legati a catastrofi” per trasferire il rischio agli investitori.

Secondo le due istituzioni i governi dovrebbero approntare partnership pubblico-privato e meccanismi di riassicurazione per coprire parte dei costi in cui gli assicuratori potrebbero incappare in eventuali disastri maggiori.

Anche il tema delle partnership pubblico-privato è un argomento di possibili e crescenti controversie, dato che alcuni osservatori vi vedono un modo indiretto di privatizzare crescenti settori di attività pubblica, affidandone di fatto il controllo a privati.

Secondo Bce e Eiopa, per assicurare l’uso efficiente di fondi pubblici gli Stati dovrebbero anche prevedere forti incentivi per assicurazioni che coprano questi rischi. E agli schemi assicurativi a livello nazionale potrebbero essere affiancati da uno schema su scala europea che metta un quantitativo di fondi disponibili sufficiente.

Il documento congiunto presentato oggi si inserisce nella “agenda della Bce sul clima”, riporta un comunicato, e nelle sue attività su questo versante. Le due istituzioni raccoglieranno anche i pareri di altre parti in un workshop con policy maker e regolatori, assicuratori e accademici il 22 maggio.

A Lampedusa nuova raffica di sbarchi: nel giro di 24 ore sono arrivati 891 migranti

A Lampedusa nuova raffica di sbarchi: nel giro di 24 ore sono arrivati 891 migrantiLampedusa, 24 apr. (askanews) – E’ nuovamente emergenza sbarchi sull’isola di Lampedusa. Nella tarda mattinata di ieri, dopo quattro giorni di tregua, si sono registrati in poche ore ben 21 sbarchi con l’arrivo di 891 migranti. Le condizioni sanitarie dei migranti arrivati – riferiscono dal poliambulatorio dell’isola – non sono gravi.

Tutte le persone sbarcate in queste ultime ore sono state portate all’hotspot dove al momento ci sono 1094 ospiti. Ma nelle prossime ore, considerate le buone condizioni metereologiche, si attendono altri sbarchi e ancora una volta il centro d’accoglienza potrebbe andare sotto pressione come già successo in altre occasioni. Domani mattina riprenderanno i trasferimenti dei migranti verso Porto Empedocle.

Fermato il paziente “sciamano” che avrebbe ucciso la psichiatra a Pisa

Fermato il paziente “sciamano” che avrebbe ucciso la psichiatra a PisaFirenze, 24 apr. (askanews) – Si chiama Gianluca Paul Seung, 35 anni, l’uomo fermato dalla polizia con l’accusa di aver ucciso, a Pisa, Barbara Capovani, 55 anni, tre figli, psichiatra, responsabile dell’Unità funzionale Salute Mentale Adulti dell’Usl. La morte cerebrale è stata ufficializzata domenica 23 aprile alle 23.40. I suoi organi, secondo la sua volontà, saranno donati. Il sospettato era dal 2019 un paziente della dottoressa Capovani, alla quale ha inferto gravissime ferite alla testa, aggredendola venerdì pomeriggio mentre stava uscendo dal reparto dell’ospedale Santa Chiara.

Seung è residente a Torre del Lago (Lucca) e ha varie accuse alle sue spalle per aggressioni e reati sessuali. Sul social ha creato la pagina ‘Associazione difesa utente psichiatrico’ dove ha postato le foto degli atti giudiziari che lo riguardavano, tra cui un verabale di arresto nel 2021 per essere evaso dagli arresti domiciliari. Seung era evidentemente ossessionato da a quella che poi sarebbe diventata la sua vittima: “Molti psichiatri in Italia sono coinvolti in riti satanici dove uccidono i minori, fra cui Barbara Capovani”, ha scritto su Facebook a luglio. Seung, che si definisce “uno sciamano”, nel 2012 aveva già colpito al volto un altro professionista della salute mentale a Viareggio, fratturandogli il naso.

Sudan, Masini (Emergency): “Io resto, non abbandono i pazienti”

Sudan, Masini (Emergency): “Io resto, non abbandono i pazienti”Roma, 24 apr. (askanews) – Franco Masini, il coordinatore medico per Emergency del Centro Salam di Khartoum, il più grande ospedale di cardiochirurgia di tutta l’Africa, ha deciso di restare in Sudan, nonostante i combattimenti in corso, e con lui sono rimasti “altri 38 italiani, medici e infermieri”.

“Non c’erano alternative – ha spiegato Masini al Corriere della Sera – che fine farebbero gli 81 pazienti che abbiamo in questo momento? Li lasciamo in mezzo alla battaglia? Dobbiamo restare”. Il coordinatore di Emergency ha spiegato che “sono partiti per l’Italia solo in sette, tre erano a fine missione, gli altri quattro sono amministrativi, perciò il loro contributo non era più essenziale, qui le banche ormai sono tutte chiuse”. Masini era grande amico di Gino Strada: “Oggi vi dico che qui a Khartoum Gino ci sarebbe servito moltissimo, lui aveva una capacità unica di rapportarsi con le diverse fazioni. Anche pensando a lui, ho deciso di restare”. Dall’inizio delle ostilità, il 15 aprile scorso, il personale vive accampato in ospedale: “Nessuno torna a casa, ogni tanto sentiamo gli spari qui vicino che arrivano dal ponte sul Nilo”.

“Viveri ne abbiamo perché i nostri fornitori sudanesi malgrado i rischi sono venuti giorni fa con un carico. Ma se continuano i combattimenti, tra un mese i farmaci cominceranno a scarseggiare”, ha denunciato.

In Sudan evacuati i diplomatici, ma restano migliaia di stranieri

In Sudan evacuati i diplomatici, ma restano migliaia di stranieriRoma, 24 apr. (askanews) – Numerosi Stati stranieri hanno evacuato ieri il personale diplomatico dal Sudan nonostante i continui combattimenti tra l’esercito sudanese e le forze paramilitari nella capitale Khartoum, che continuano a tenere in trappola milioni di civili. Ma decine di migliaia di stranieri restano al momento nel Paese. Nella notte anche l’Italia ha concluso la prima fase dell’evacuazione di propri cittadini dal Sudan, con la messa in sicurezza di oltre 100 connazionali, tra cui i membri del personale diplomatico.

Una persona è rimasta ferita quando un convoglio diplomatico francese è finito sotto il fuoco nella capitale, hanno detto i militari del Sudan, e anche un diplomatico egiziano è stato colpito e ferito, secondo il ministero degli Esteri egiziano. Intanto, centinaia di membri dello staff delle Nazioni Unite hanno iniziato un esodo di 19 ore su strada. I governi britannico, canadese e olandese hanno evacuato le loro ambasciate, hanno detto funzionari su Twitter, mentre il ministero della Difesa tedesco ha confermato di aver avviato una missione per far uscire i cittadini tedeschi. “Il nostro obiettivo, in questa pericolosa situazione in Sudan, è far uscire il maggior numero possibile di cittadini tedeschi da Khartoum”, ha affermato il ministero su Twitter. Più tardi, il comando tedesco delle operazioni congiunte ha dichiarato che il primo aereo di 101 sfollati era arrivato in Giordania. Funzionari diplomatici e militari francesi hanno detto che la loro evacuazione è “molto complicata” e potrebbe ancora incontrare “difficoltà”, aggiungendo che un aereo ha già lasciato il Sudan. L’esercito americano ha evacuato con successo i diplomatici americani e le loro famiglie durante la notte, ha detto sabato il presidente Biden. Elementi del SEAL Team 6 e del 3° gruppo delle forze speciali dell’esercito hanno preso parte all’evacuazione, ha precisato un funzionario della sicurezza. Gli americani sono stati trasportati in aereo su tre elicotteri MH-47 Chinook che sono volati prima da Gibuti e poi hanno fatto rifornimento in Etiopia, secondo un alto funzionario del Pentagono che ha informato i giornalisti sabato sera. Altri 16.000 cittadini americani che non lavorano per il governo, molti dei quali con doppia nazionalità, rimangono invece in Sudan. Sebbene i funzionari statunitensi abbiano affermato di non poterli evacuare perché il pericolo è troppo grande, stanno fornendo indicazioni sulle vie di fuga e altre informazioni logistiche. “Sono preoccupato per la sicurezza e la protezione dei cittadini statunitensi che hanno prestato servizio in missioni umanitarie o in altri modi in tutto il paese”, ha dichiarato ieri il senatore Christopher A. Coons, citato dal Washington Post. “Ci sono parecchi cittadini con doppia cittadinanza USA-sudanese nel paese, e le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e un certo numero di altri paesi faranno del loro meglio per aiutare a tornare al governo civile e porre fine ai combattimenti, e per sostenere una stabilizzazione in Sudan”.

Secondo Christopher Maier, l’assistente segretario alla Difesa per le operazioni speciali e la guerra a bassa intensità, i dipartimenti di Stato e Difesa stanno lavorando per aiutare i cittadini americani che potrebbero voler lasciare il Sudan. “Uno di questi modi è rendere potenzialmente più praticabili le rotte via terra fuori dal Sudan”, ha affermato . “Quindi, il Dipartimento della Difesa sta attualmente valutando azioni che potrebbero includere l’uso di capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione per essere in grado di osservare le rotte e rilevare le minacce”. Grazie a un’operazione coordinata dall’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri, con assetti della Difesa e il supporto dell’intelligence, anche l’Italia ha messo in sicurezza oltre 100 connazionali, fra cui il personale diplomatico. Con il volo di un C130 dell’Aeronautica militare e un secondo volo di un AM400 spagnolo sono stati trasferiti a Gibuti 105 cittadini italiani e 31 stranieri, fra cui cittadini portoghesi, australiani, greci, britannici, svedesi. La lotta per l’evacuazione dei cittadini stranieri e del personale diplomatico ha fatto seguito al collasso del Sudan nel conflitto civile, dopo che le tensioni politiche tra generali rivali sono sfociate in violenze il 15 aprile. Protagoniste dello scontro, le RSF, un gruppo paramilitare le cui origini risalgono alle milizie Janjaweed che terrorizzavano il Darfur, e il generale Abdel Fattah al-Burhan, il comandante delle forze armate del Sudan e di fatto il capo di stato del paese.

Finora i combattimenti hanno provocato la morte di almeno 450 persone, secondo le Nazioni Unite, e il ministero della Sanità sudanese ha affermato che almeno altre 3.500 sono rimaste ferite. Il numero delle vittime è certamente sottostimato, poiché le ambulanze sono state spesso attaccate e gli operatori sanitari non sono stati in grado di raccogliere i corpi dalle strade.

Secondo la Cnn “Meloni bene nei primi 100 giorni, ma il problema migranti…”

Secondo la Cnn “Meloni bene nei primi 100 giorni, ma il problema migranti…”Roma, 24 apr. (askanews) – “La promessa elettorale chiave che ha portato al potere Giorgia Meloni e la sua coalizione di estrema destra nelle elezioni dello scorso settembre è stata quella di fare ciò che nessun altro aveva fatto prima: fermare i barconi di migranti che usano l’Italia come porta d’accesso all’Europa”, con la promessa di “impedire a tutte le barche di migranti di sbarcare sulle coste italiane, indipendentemente da chi ci fosse e da cosa le spingesse a rischiare la vita”. E’ quanto si legge oggi sul sito della Cnn, che dedica un’analisi ai primi 100 giorni di governo di Giorgia Meloni, “considerati un successo”.

La sua azione di governo, sostiene l’emittente, “non è stata neanche lontanamente di estrema destra come alcuni avevano temuto” e Meloni “è stata a suo agio con i leader mondiali globali”. I leader liberali europei avevano da guadagnare dalla prospettiva della promessa della Meloni di fermare le barche, e molti speravano che potesse farcela, sottolinea ancora la Cnn. “Conservatori come il leader ungherese Viktor Orban hanno annunciato la sua vittoria e l’hanno ringraziata per ‘proteggere i confini dell’Europa”. Meloni, insiste la Cnn, “è persino riuscita a mettere in riga gli astuti partner della coalizione Matteo Salvini e Silvio Berlusconi nonostante le divergenze sulla guerra in Ucraina” ed “ha superato diverse tempeste, tra cui l’ammissione di Berlusconi di aver riacceso la sua amicizia con Vladimir Putin dopo che Putin gli aveva mandato della vodka russa per il suo compleanno”. La premier ha inoltre “litigato con Salvini su come gestire la crisi energetica e il suo affetto per Putin”. E “alla fine di gennaio sembrava inarrestabile”. “Poi le barche hanno iniziato ad arrivare, e arrivare, e arrivare”. Al 21 aprile, ricorda l’emittente, sono arrivate “più di 35.000 persone, un numero più di tre volte superiore a quello dell’anno precedente”. “Al contrario, poco più di 4.000 persone sono giunte nel Regno Unito quest’anno in barca dalla Francia”.

Secondo un recente sondaggio, il sostegno al partito Fratelli d’Italia di Meloni – che ha vinto le elezioni con il 34 per cento dei voti – è sceso a poco più del 29 per cento nei sondaggi d’opinione. “Alcuni pensano che nessuno si sarebbe mai aspettato che riuscisse a fermare le barche, quindi il calo dei sondaggi riflette altri problemi, tra cui il suo continuo sostegno all’Ucraina e il suo rapporto con la Cina”, spiega la Cnn. Dichiarando lo stato di emergenza sulla crisi dei migranti, insiste ancora l’emittente, Meloni consentirà “misure estremamente dure per gestire gli arrivi”, tra cui “consentire alle autorità che normalmente gestiscono i disastri naturali di rimpatriare rapidamente i migranti”.

La sua vittoria elettorale è stata “un momento sorprendente nella politica italiana, non solo per la rapida ascesa del suo partito dalle frange di destra”. Ma la gente “si è espressa” ed “ha voluto lei e tutto ciò che rappresentava”. “Ora”, conclude la Cnn, “la domanda nella mente di tutti è se potrà dare seguito alle sue promesse agli elettori”.

Cnn: Meloni bene nei primi 100 giorni, ma il problema migranti…

Cnn: Meloni bene nei primi 100 giorni, ma il problema migranti…Roma, 24 apr. (askanews) – “La promessa elettorale chiave che ha portato al potere Giorgia Meloni e la sua coalizione di estrema destra nelle elezioni dello scorso settembre è stata quella di fare ciò che nessun altro aveva fatto prima: fermare i barconi di migranti che usano l’Italia come porta d’accesso all’Europa”, con la promessa di “impedire a tutte le barche di migranti di sbarcare sulle coste italiane, indipendentemente da chi ci fosse e da cosa le spingesse a rischiare la vita”. E’ quanto si legge oggi sul sito della Cnn, che dedica un’analisi ai primi 100 giorni di governo di Giorgia Meloni, “considerati un successo”.

La sua azione di governo, sostiene l’emittente, “non è stata neanche lontanamente di estrema destra come alcuni avevano temuto” e Meloni “è stata a suo agio con i leader mondiali globali”. I leader liberali europei avevano da guadagnare dalla prospettiva della promessa della Meloni di fermare le barche, e molti speravano che potesse farcela, sottolinea ancora la Cnn. “Conservatori come il leader ungherese Viktor Orban hanno annunciato la sua vittoria e l’hanno ringraziata per ‘proteggere i confini dell’Europa’”. Meloni, insiste la Cnn, “è persino riuscita a mettere in riga gli astuti partner della coalizione Matteo Salvini e Silvio Berlusconi nonostante le divergenze sulla guerra in Ucraina” ed “ha superato diverse tempeste, tra cui l’ammissione di Berlusconi di aver riacceso la sua amicizia con Vladimir Putin dopo che Putin gli aveva mandato della vodka russa per il suo compleanno”. La premier ha inoltre “litigato con Salvini su come gestire la crisi energetica e il suo affetto per Putin”. E “alla fine di gennaio sembrava inarrestabile”.

“Poi le barche hanno iniziato ad arrivare, e arrivare, e arrivare”. Al 21 aprile, ricorda l’emittente, sono arrivate “più di 35.000 persone, un numero più di tre volte superiore a quello dell’anno precedente”. “Al contrario, poco più di 4.000 persone sono giunte nel Regno Unito quest’anno in barca dalla Francia”. Secondo un recente sondaggio, il sostegno al partito Fratelli d’Italia di Meloni – che ha vinto le elezioni con il 34 per cento dei voti – è sceso a poco più del 29 per cento nei sondaggi d’opinione. “Alcuni pensano che nessuno si sarebbe mai aspettato che riuscisse a fermare le barche, quindi il calo dei sondaggi riflette altri problemi, tra cui il suo continuo sostegno all’Ucraina e il suo rapporto con la Cina”, spiega la Cnn.

Dichiarando lo stato di emergenza sulla crisi dei migranti, insiste ancora l’emittente, Meloni consentirà “misure estremamente dure per gestire gli arrivi”, tra cui “consentire alle autorità che normalmente gestiscono i disastri naturali di rimpatriare rapidamente i migranti”. La sua vittoria elettorale è stata “un momento sorprendente nella politica italiana, non solo per la rapida ascesa del suo partito dalle frange di destra”. Ma la gente “si è espressa” ed “ha voluto lei e tutto ciò che rappresentava”. “Ora”, conclude la Cnn, “la domanda nella mente di tutti è se potrà dare seguito alle sue promesse agli elettori”.

Credit Suisse: nel primo trimestre deflussi record a 68 mld dollari

Credit Suisse: nel primo trimestre deflussi record a 68 mld dollariMilano, 24 apr. (askanews) – Oltre 68 miliardi di dollari (61,2 mld di franchi) sono stati prelevati dal Credit Suisse nei primi tre mesi del 2023. Lo ha dichiarato la banca in quelli che probabilmente saranno i suoi ultimi risultati trimestrali prima della fusione con la rivale Ubs. “Questi deflussi, che sono stati più acuti nei giorni immediatamente precedenti e successivi all’annuncio della fusione, si sono stabilizzati a livelli molto più bassi, ma non si sono ancora invertiti al 24 aprile 2023”, ha spiegato la banca.

Credit Suisse ha registrato una perdita ante imposte di 1,3 miliardi di franchi nel primo trimestre. Su base non rettificata, invece, l’utile netto è pari a 12,4 miliardi di franchi, grazie a una plusvalenza contabile di 15 miliardi realizzata quando gli obbligazionisti sono stati “spazzati via” nell’ambito del salvataggio concordato.

Tajani: onore alle vittime del nazifascismo, ma basta con l’analisi del sangue a Meloni

Tajani: onore alle vittime del nazifascismo, ma basta con l’analisi del sangue a MeloniMilano, 24 apr. (askanews) – Per il 25 aprile il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà alle Fosse Ardeatine per “rendere omaggio al martirio di tanti eroi, vittime della furia nazifascista”. Lo ha detto a La Stampa, dalle cui colonne il ministro ha ricordato la svolta del 2009 di Berlusconi sulla Liberazione. “Quel discorso – ha aggiunto Tajani – lo ha fatto Berlusconi e ha chiuso il capitolo per tutti. Ha parlato da statista e da leader del centrodestra. Meloni, che peraltro di Berlusconi nel 2009 era ministra, è stata chiara su questo punto. Chiedere gli esami del sangue ogni giorno a Giorgia Meloni è sbagliato. Vedo in giro molta voglia di strumentalizzare. Gli eroi della libertà sono di tutti gli italiani”.

Soldati ucraini superano il fiume Dnepr a Kherson. In Crimea i russi respingono un attacco con i droni

Soldati ucraini superano il fiume Dnepr a Kherson. In Crimea i russi respingono un attacco con i droniMilano, 24 apr. (askanews) – Alcuni uomini delle forze ucraine avrebbero saltato il fiume Dnepr, di fronte a Kherson. Lo sostiene l’Institute for the Study of War, che analizza le dinamiche della guerra in corso in Ucraina. Secondo l’ISW queste avanguardie starebbero già combattendo alla periferia di Oleshky, zona che sembrava impossibile da espugnare.

La flotta russa del Mar Nero ha respinto un attacco di droni al porto di Sebastopoli in Crimea nelle prime ore di oggi, ha dichiarato il governatore della città insediato a Mosca sull’app di messaggistica Telegram. “Secondo le ultime informazioni: un drone di superficie è stato distrutto … il secondo è esploso da solo”, ha scritto il governatore Mikhail Razvozhaev. “Ora la città è tranquilla ma tutte le forze e i servizi restano in allerta”. Nessun danno è stato segnalato, secondo Razvozhaev. Sebastopoli, insieme al resto della penisola di Crimea, è stata dichiarata annessa alla Russia nel 2014 ma è riconosciuta a livello internazionale come parte dell’Ucraina. Non ci sono state reazioni immediate dall’Ucraina. Kiev non rivendica quasi mai pubblicamente la responsabilità di attacchi all’interno della Russia e sul territorio ucraino controllato dalla Russia.

Le ultime esplosioni a Sebastopoli erano state udite a febbraio, secondo i media ucraini, quando le difese aeree russe avevano abbattuto un drone sopra la centrale termica di Balaklava.