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25 aprile, Schlein a Milano con striscione “Nata dalla Resistenza”

25 aprile, Schlein a Milano con striscione “Nata dalla Resistenza”Milano, 21 apr. (askanews) – Il 25 aprile il Pd milanese sfilerà con la segretaria nazionale Elly Schlein dietro lo striscione “Nata dalla Resistenza”. Per celebrare l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo quest’anno i dem milanesi richiamano così il governo alla responsabilità nei confronti della Resistenza e della memoria.

“La nostra Repubblica democratica è nata dalla Resistenza antifascista – ha commentato la deputata e segretaria del Pd di Milano Silvia Roggiani -. Tra i monti e le colline, nelle città, in pianura, sotto il caldo rovente e nel gelo della neve, tra le barricate, nella sofferenza e nel coraggio delle staffette partigiane, nella scelta di chi ha imbracciato un fucile per la libertà. È qui che è nata la nostra Repubblica, dalla Resistenza antifascista. E noi tutte e tutti, siamo suoi figli”. “Con un governo che non riesce a parlare di antifascismo, tra i tentativi di revisionismo storico e le molteplici affermazioni aberranti anche di stampo suprematista e i sempre più frequenti rigurgiti nazifascisti che sfociano in vandalismi o aggressioni, questo 25 aprile partecipare sarà ancora più importante – ha aggiunto Roggiani riferendosi allo slogan scelto -. Noi siamo antifascisti. La presenza di Schlein è un messaggio importantissimo”.

Torna Armonie della Sera, un Grand Tour italiano di 33 concerti

Torna Armonie della Sera, un Grand Tour italiano di 33 concertiRoma, 21 apr. (askanews) – Ritorna Armonie della Sera, il festival itinerante di musica da camera nei luoghi d’arte di ben dieci regioni italiane, dalla Calabria al Piemonte, in un Grand Tour delle bellezze note e meno frequentate del nostro paese, per riscoprirle grazie alla musica perfetta per la loro vocazione estetica, con ben 33 concerti di artisti di sicura esperienza e giovani talenti.

Nato nel 2005 dalle suggestioni che il prezioso borgo di Ponzano di Fermo nelle Marche con la sua natura dolce e le sue architetture romaniche, ispirò al pianista marchigiano Marco Sollini, oggi presidente e direttore artistico di Armonie della Sera, questo festival Wanderer esplora oggi gran parte del territorio italiano e delle sue bellezze, siano esse note o nascoste, dopo aver musicato per 14 anni ogni angolo d’arte e poesia della regione che lo ha ispirato, le Marche. Quest’anno, a fianco di veri capisaldi della civiltà artistica occidentale, come il Cenacolo di Santa Croce a Firenze dominato dal rarissimo e straordinario Albero della Vita o la Cappella Palatina della Reggia di Caserta, Armonie della Sera porterà la sua musica in luoghi tutti da scoprire, come la gotica Chiesa di San Francesco nel borgo medievale di Gerace in Calabria o la salentina Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, senza dimenticare tanti piccoli teatri, veri scrigni di bellezza materiale e immateriale, raramente aperti, come il Signorelli a Cortona o il Bibiena a Mantova.

E la coraggiosa iniziativa di portare la propria idea musicale sulle orme di Goethe, come un’ottocentesca guida Baedeker alla scoperta del bello, ha portato ad un meno evidente, ma non per questo meno importante risultato etico, ovvero una vera collaborazione concreta tra tante associazioni musicali sparse in tutto il paese in nome di un comune patrimonio artistico. Rimane comunque tutto marchigiano il cuore pulsante della manifestazione e per i cultori di questa regione così dolce di borghi e colline tra verde e mare, la lista degli appuntamenti è davvero evocativa, dal Colle dell’Infinito musicato dall’Hyperion Ensemble a passi di tango al romanico Monastero di Fonte Avellana, il cui “gibbo” boscoso evoca ancora le terzine che Dante gli ha dedicato e che ospiterà un tutto Bach affidato a Sonig Tchakerian, brillante violinista armeno-siriana da anni in Italia; e ancora la duecentesca Rocca Tiepolo di Porto San Giorgio con l’omaggio di teatro musicale dedicato a Eleonora Duse con Pamela Villoresi voce recitante e Marco Scolastra al pianoforte, il Santuario della Madonna del Lambro, perso fra gli intonsi Monti Sibillini con l’Ensemble Fanzago Baroque per un impaginato di rarità settecentesche, solo per citarne alcuni.

Importante inoltre in tutta la rassegna la programmazione dedicata al pianoforte, a partire dallo stesso Sollini, stimato interprete invitato dai migliori palchi internazionali, spesso impegnato anche a quattro mani con Salvatore Barbatano, come a Gerace, splendido borgo medievale della Locride o a Gradara al confine tra Marche e Romagna o con l’Orchestra da Camera di Caserta nella Basilica di San Nicola a Bari. Di particolare interesse, data la rarità della proposta, l’integrale degli studi pianistici di Ligeti, in collaborazione con la Società dei Concerti di Milano e l’Accademia di Musica di Pinerolo, che si terrà a Pinerolo nella sala da concerto dell’Accademia di Musica, quindi a Milano e Cavernago, ma anche il concerto dedicato al pianismo polacco che musicherà la splendida Sagrestia del Borromini a Roma, vero capolavoro barocco nascosto in Sant’Agnese in Agone, grazie al giovane ma affermato pianista polacco Marek Szleter. Dunque una proposta estremamente varia, con appuntamenti importanti per gli amanti del pianoforte e che affianca solidi artisti di fama internazionale, come ad esempio Emanuele Arciuli, a giovani promesse di sicuro talento, creando dunque vere occasioni di ingresso in carriera per i migliori studenti di tutto il mondo, sotto l’occhio attento di una madrina d’eccezione, Raina Kabaivanska, voce indimenticabile del Novecento operistico a cui è dedicata una delle serate conclusive a dicembre, in cui i suoi migliori allievi si esibiranno in arie e romanze salottiere di sicuro fascino. Gran chiusura di questo Wanderer Festival che celebra l’unicità del nostro paese in musica, il 20 dicembre nel secentesco Oratorio San Filippo Neri di Torino con un tutto Schubert per pianoforte, clarinetto e soprano con il giovane clarinettista Cristiano Tomassini, la bellissima voce del soprano Varriale e il Duo Sollini-Barbatano.

Vino, Domenico Clerico: limited edition “Perdomenico” subito esaurita

Vino, Domenico Clerico: limited edition “Perdomenico” subito esauritaMilano, 21 apr. (askanews) – Sono andate esaurite in pochi giorni le 326 bottiglie da 0,75 litri, 100 magnum e cinque doppie magnum di “Perdomenico – Langhe Nebbiolo Doc 2016”, edizione limitata creata dalla storica azienda di Monforte D’Alba (Cuneo) il cui ricavato è stato integralmente devoluto in beneficenza. Gli amici di Domenico Clerico hanno infatti subito sposato l’iniziativa di solidarietà lanciata in memoria del pluripremiato fondatore dell’omonima azienda, acquistando tutte le bottiglie dell’ultimo vino ideato e realizzato da Clerico prima della sua scomparsa, avvenuta nel luglio 2017 a 67 anni.

“Abbiamo scelto di trasformare questo desiderio di Domenico in un’edizione di pochissime bottiglie a lui dedicate fin dal nome, perché crediamo che investire nella memoria sia la risposta migliore al futuro” ha spiegato la moglie, Giuliana Viberti Clerico, sottolineando che “siamo felici del successo riscosso da questa iniziativa di solidarietà, che testimonia come Domenico abbia lasciato un segno indelebile nel cuore di tanti amici e clienti”. Il ricavato delle vendite è stato devoluto al Presidio dell’Ospedale Valduce “Villa Beretta” di Costa Masnaga (Lecco), per l’acquisto di un robot per la riabilitazione motoria a seguito di ictus e trauma cranici. “Ora pensiamo ad una successiva donazione a favore del Comune di Monforte d’Alba, dove è nata la nostra azienda, perché sia impiegato nella manutenzione del parco giochi per bambini”.

L’eredità del vigneron tra i più grandi barolisti di Langa, è stata raccolta dalla moglie Giuliana e portata avanti da un team di collaboratori guidato oggi da Oscar Arrivabene, enologo e direttore generale, nell’assoluto rispetto dell’impronta del suo fondatore. L’azienda oggi conta 21 ettari vitati, e produce 110mila bottiglie di vino da uve Dolcetto, Barbera e Nebbiolo.

Calabria, passione e caparbietà per diventare imprenditrici

Calabria, passione e caparbietà per diventare imprenditriciRoma, 21 apr. (askanews) – Una pattuglia di ragazze agguerrite, emblema di un Sud che ha voglia di riscattarsi. Natalia è la più giovane, ha da poco compiuto i 19 anni ed è la manager dello store. Francesca e Marica invece sono le più grandi, con i loro 33 anni. Entrambe sono estetiste. Come Serena, Ilaria e Cristina che il mestiere lo hanno imparato già da tempo e con successo. Hanno rispettivamente 21, 25 e 28 anni e tanta voglia di continuare a coltivare la propria passione. Loredana e Pia, entrambe di 22 anni, sono le new entry. Hanno il ruolo di apprendista e un desiderio di imporsi. La squadra, tutta al femminile, è capitanata da Caterina La Marca.

Caterina ha scritto un libro (Il Bello di me, editore Libritalia.net) in cui racconta come e perché ha deciso di rischiare e di aprire un negozio nella sua terra: “Sono orgogliosamente calabrese -spiega- e ho deciso di rimboccarmi le maniche per dimostrare che la meglio gioventù non conosce limiti geografici”. Caterina, che arriva da un paesino in provincia di Vibo Valentia, Monterosso Calabro, 1500 anime mal contate, è la quarta di quattro figli. Studia come estetista prima poi come imprenditrice per poi rischiare aprendo un negozio: “Non è stato facile -dice Caterina- ma se penso oggi alle giovani apprendiste che ho conosciuto sul mio percorso, credo raramente di aver trovato uno spirito così intraprendente come il mio”. Talmente intraprendente da decidere di mettersi in proprio: “Lavoravo -ricorda Caterina- come dipendente presso un Centro estetico di zona e sono state le mie clienti a suggerirmi che la mia idea di diventare imprenditrice poteva avere solide basi. Ho incominciato, a quel punto, a cercare il posto giusto dove aprire i battenti. Non avevo grosse pretese, giusto lo spazio per poter organizzare le mie cose. Un luogo accogliente, che offrisse comodità e senso di calore a chiunque. La scelta è caduta su un bel locale nel cuore di Vibo. Mi sono così trovata, ad appena 33 anni, imprenditrice. Con le conseguenze che questo ruolo comporta: dovevo prendere decisioni, scegliere, prendermi carico di un investimento che mi dava una nuova opportunità. Mille domande e incertezze frullavano nella mia testa. Ma sapevo che la risposta era unica: impegnarsi e ancora impegnarsi con sacrificio”.

In una Regione dove quatto giovani su dieci non riescono a trovare lavoro, Caterina ha sentito di dover ripagare in qualche modo la sua gente: “Scegliere il personale -sostiene- è stata la cosa più bella in questa avventura. Un’esigenza che non ho avvertito subito, ma che è giunta quando il lavoro ha incominciato a ingranare. Tutte le ragazze che ho selezionato hanno lasciato e continuano a lasciare in me qualcosa. Il mio sogno, oggi come ieri, è quello di dare un’opportunità a chi vive in una terra dove di opportunità ne arrivano poche. Francesca è stata la prima, ma poi sono arrivate tutte le altre. Rigorosamente giovani e donne. Siamo una squadra che si basa sulla volontà di lavorare bene e senza guardare l’orologio e di offrire ai nostri clienti la massima professionalità possibile. Ma siamo soprattutto una squadra che vuole dimostrare come certi stereotipi siamo parte di un passato che non vuole più ritornare. Al Sud, e nella mia Calabria, la Generazione Zeta vuole darsi da fare. E fare bene”. Talmente bene che oggi Caterina, con il suo team, ha pronta una nuova sfida: “Sono convinta -dice ancora Caterina La Marca- che un sogno per poter diventare tale deve essere visto e posto come un obiettivo al quale si arriva tramite un piano. La meticolosità con la quale programmare il proprio futuro diventa importante nella realizzazione dei propri progetti. Questa è la mia filosofia che mi sta portando ora a crescere ulteriormente. Il mio desiderio adesso è quello di aprire un negozio più grande di quello attuale. Dispiace sentire ed ascoltare le esigenze e le frustrazioni che molte ragazze vivono e mi raccontano solo perché magari si sono fermate a fare quello che in realtà non volevano nella loro vita. Accontentarsi non è la vera strada per la felicità. E io e le mie ragazze di accontentarci non abbiamo alcuna voglia”.

Schlein: l’antifascismo è la nostra Costituzione. Un’altra bufera su La Russa (che dice dove sarà il 25 aprile)

Schlein: l’antifascismo è la nostra Costituzione. Un’altra bufera su La Russa (che dice dove sarà il 25 aprile)Roma, 21 apr. (askanews) – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, passerà il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, a Praga, capitale della Repubblica ceca. La sua agenda, diffusa oggi, prevede alle 9 del mattino la partecipazione alla cerimonia ufficiale di Stato a Roma, all’Altare della Patria, successivamente la partenza. Alle 12.15 è previsto il suo intervento alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea a Praga. Ma il messaggio politico che La Russa ha annunciato stamani in un colloquio pubblicato dal quotidiano La Repubblica (“farò una cosa che metterà d’accordo tutti”) è rappresentato dai due impegni successivi: alle 15 per una commemorazione e la deposizione di una corona in Piazza San Venceslao (Praga) al Monumento di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che si diede fuoco per protestare contro il regime comunista e morì il 19 gennaio 1969; alle 16.30 il presidente del Senato visiterà il campo di concentramento nazista di Terezin (Theresienstadt in tedesco), non lontano da Praga, in Cechia.

Ma, dopo il “caso” delle sue parole sull’attentato partigiano di via Rasella, La Russa è stato nuovamente investito oggi dalle polemiche per le sue parole riportate dal quotidiano romano: “Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo”. Per il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli è “la vergogna delle istituzioni”. “Dice sciocchezze” secondo Osvaldo Napoli di Azione. “Sembra Galeazzo Musolesi delle Sturmtruppen”, commenta Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana. “Il presidente La Russa, tradendo ancora una volta il suo ruolo istituzionale, continua a rileggere la storia e ora addirittura la Costituzione”, accusa Irene Manzi del Pd. “Gli ricordo – aggiunge – che la nostra carta è dichiaratamente antifascista perché contiene la XII Disposizione transitoria e finale, che vieta la ricostruzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Ma anche perché ogni articolo è stato scritto in antitesi al fascismo”. “Ho sentito le parole del presidente La Russa. Ha detto che l’antifascismo non è in Costituzione. Beh, l’antifascismo è la nostra Costituzione”, la replica, secca, si Elly Schlein, a margine della segreteria Pd.

Poi La Russa ha precisato – dopo aver messo i puntini sulle i nei confronti del giornalista che “ha trasformato in ‘colloquio’ un veloce scambio di parole avvenuto ieri alla buvette del Senato” – che: “Il mio riferimento non era ‘all’antifascismo’ ma all’assenza in Costituzione della “parola antifascismo”, essendo i valori della Resistenza, a cui mi sono esplicitamente richiamato, espressi in positivo nella prima parte della Costituzione. Con tale dovuta e necessaria correzione, ritengo venga meno qualsiasi interpretazione contraria al mio pensiero”. E – prima di volare per Praga – “il 25 aprile ho modificato gli impegni internazionali assunti da tempo e sarò all’Altare della Patria a fianco del Presidente della Repubblica”, ha sottolineato in una dichiarazione il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

Accademia della Fiorentina: la “carne coltivata” non è carne

Accademia della Fiorentina: la “carne coltivata” non è carneMilano, 21 apr. (askanews) – La “carne coltivata” non è carne: si tratta di proteine prodotte in vitro a partire da cellule prelevate da animali”. L’Accademia della Fiorentina si schiera contro il cibo sintetico, sottoscrivendo la petizione di Coldiretti Toscana a sostegno del processo legislativo aperto dal disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri che prevede il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici.

Nel febbraio scorso, l’associazione culturale che da oltre 30 anni celebra la famosa bistecca, ha avviato il percorso per inserire questo piatto locale nell’elenco europeo delle Specialità tradizionale garantite (Stg). “La carne coltivata che non proviene da allevamenti ma da colture cellulari in laboratorio non può essere accettata nel disciplinare che distingue un piatto che rappresenta la tradizione e cultura di un territorio” ha dichiarato il presidente dell’Accademia, Giovanni Brajon, spiegando che la “bistecca alla fiorentina è infatti il risultato di un prodotto di filiera che parte dal lavoro e dal sacrificio quotidiano di generazioni di allevatori che, con cura e attenzione, operano in territori che altrimenti sarebbero abbandonati per proseguire con la tradizionale lavorazione nelle macellerie e la sapiente cottura dei cuochi”. “Se vogliamo parlare di tradizione e cultura di questo simbolo gastronomico – ha concluso – non possiamo accettare l’opzione della carne coltivata”.

25 aprile, Sala: non capisco problema Fdi a fare conti con passato

25 aprile, Sala: non capisco problema Fdi a fare conti con passatoMilano, 21 apr. (askanews) – “La Russa dice che l’antifascismo non è in Costituzione? Sì, ho capito, ma è solo una semplificazione. Non capisco in questa volontà espressa, a volte a singhiozzo, di far evolvere anche Fratelli d’Italia verso un territorio più di condivisione di certi valori qual è il problema di fare un esame di coscienza e di fare i conti con il passato”. Lo ha detto alle telecamere il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riferendosi alle parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Il passato è passato, però, io lo vedo a Milano, la gente ha bisogno di vedere riconfermati dei valori e quindi non capisco perché lo faccia dopodiché se di nuovo il tema è a battibecchi per evitare di affrontare il problema magari è una buona strategia, ma noi non piace” ha aggiunto il primo cittadino.

Riforma Ig, Qualivita: importante per ruolo Consorzi in enoturismo

Riforma Ig, Qualivita: importante per ruolo Consorzi in enoturismoMilano, 21 apr. (askanews) – “Qualivita ha sostenuto con forza l’introduzione nel nuovo regolamento degli aspetti legati alla promozione dell’enoturismo e delle funzioni di coordinamento dei Consorzi di tutela, dopo aver sostenuto negli anni le numerose esperienze delle filiere Dop e Igp italiane, sempre più al centro dell’offerta turistica nazionale”. Lo ha dichiarato il dg di Fondazione Qualivita, Mauro Rosati, commentando l’approvazione, ieri, della bozza di Regolamento delle Ig da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Secondo Rosati, una delle novità più importanti del Regolamento riguarda infatti la definizione delle competenze turistiche dei Consorzi di tutela attraverso l’attribuzione di un ruolo istituzionale nella promozione del ‘Turismo Dop’, ossia il turismo enogastronomico legato a progettualità autentiche sui prodotti a Indicazione geografica”. “Il nuovo ruolo dei Consorzi di tutela permetterà loro di collaborare concretamente con il Masaf, di concerto con le istituzioni di settore come ministero del turismo ed Enit, per prendere parte a iniziative di promozione internazionale che possono essere ulteriore leva di crescita molto importante” ha proseguito Rosati, parlando di “un’iniziativa che può dare già nel breve periodo dei riscontri tangibili alle Dop e Igp italiane, in particolare alle filiere di piccole dimensioni”.

Per quanto riguarda il settore specifico DOP IGP, l’Osservatorio Qualivita, solo nel 2022, ha contato “oltre 230 eventi organizzati dai Consorzi di tutela fra degustazioni, visite outodoor, festival e iniziative che hanno risposto alla richiesta dei cittadini di esperienze vere nei territori del cibo e del vino”. A questo aspetto, sempre secondo la Fondazione, “si aggiungono numerosi elementi positivi legati al coordinamento dei Consorzi di tutela: dalla formazione di un consumatore consapevole attraverso attività esperienziali, capaci di trasferire tutti i valori della filiera come il ‘saper fare’, i fattori ambientali, il patrimonio artistico e culturale o quello storico e sociale fino all’introduzione di una gestione sostenibile coordinata sul territorio in grado di salvaguardare le risorse naturali degli areali”.

Infortuni strada, accordo Confindustria Veneto con Polizia Stradale

Infortuni strada, accordo Confindustria Veneto con Polizia StradalePadova, 21 apr. (askanews) – Consolidare le sinergie sul territorio e la partnership tra Istituzioni Pubbliche e privato, con l’obiettivo di rendere sempre più efficace la riduzione dei rischi di infortunio su strada, promuovere e diffondere la cultura della prevenzione e sicurezza sulle strade, tramite attività formative qualificate e buone pratiche rivolte alle migliaia di utenti professionali della strada, dei settori autotrasporto, logistica e di ogni altro comparto industriale e delle costruzioni, a imprenditori e lavoratori dei territori di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo.

Sono i termini dell’accordo siglato da Confindustria Veneto Est e dal Compartimento di Polizia Stradale per il Veneto, che rinnova e rilancia per il biennio 2023-2024 il protocollo di collaborazione già sperimentato in modo positivo con le Sezioni di Polizia Stradale di Treviso e di Padova, estendendolo per la prima volta ai territori di competenza delle Sezioni di Polizia Stradale di Venezia e di Rovigo. Va sottolineato, infatti, che nel 2021 le denunce di infortunio sulle strade del Veneto, favorite anche dalla ripresa della circolazione dopo i lockdown, hanno inciso per quasi il 17% sul totale delle denunce di infortunio sul lavoro: con mezzo di trasporto (2,5%), in itinere con mezzo di trasporto (11,2%), in itinere senza mezzo di trasporto (oltre il 3%). Inoltre, rispetto ai 105 infortuni mortali, poco meno della metà (49) sono avvenuti sulle strade (fonte: Inail).

Il protocollo è stato firmato ieri nella sede Confindustria Veneto Est a Padova – da Leopoldo Destro Presidente di Confindustria Veneto Est e dal Comandante del Compartimento Polizia Stradale per il Veneto, Santi Allegra. Sono intervenuti Gianfranco Martorano Comandante Polizia Stradale di Padova, Elena Natale Dirigente Polizia Stradale di Venezia, Paolo Marino Comandante Polizia Stradale di Rovigo, Emanuela Miatello Vice Comandante Polizia Stradale di Treviso, Franco Canil Presidente Gruppo Trasporti di Confindustria Veneto Est, Gianmarco Russo Direttore Generale di Confindustria Veneto Est.

Ue, Meloni-Frederiksen: soluzioni europee pragmatiche per Migranti

Ue, Meloni-Frederiksen: soluzioni europee pragmatiche per MigrantiRoma, 21 apr. (askanews) – E’ terminato l’incontro tra la presidente del Consigloio Giorgia Meloni e la premier del Regno di Danimarca Mette Frederiksen. La premier danese ha lasciato Palazzo Chigi.

L’incontro con Frederiksen, in visita privata in Italia – spiega una nota di Palazzo Chigi -, è consistito in “uno scambio di vedute su priorità-chiave europee, dal sostegno a 360 gradi all’Ucraina, a una gestione europea dei flussi migratori, alla revisione del Patto di Stabilità e Crescita, alla sovranità industriale e tecnologica dell’Ue”. “I due Primi Ministri sono stati concordi sull’importanza di un approccio pragmatico, volto a soluzioni europee che vengano incontro ai bisogni dei cittadini e degli imprenditori”, conclude la nota.