Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Vino, il Consorzio Valpolicella esordisce a Wine Paris con 36 aziende

Vino, il Consorzio Valpolicella esordisce a Wine Paris con 36 aziendeMilano, 6 feb. (askanews) – Al via il programma di promozione internazionale del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella che, da 10 al 12 febbraio, parteciperà per la prima volta a Wine Paris, nell’ambito del progetto “Quality Heritage of Europe” (QHE). Un esordio che registra una collettiva di 36 aziende del territorio presenti allo stand istituzionale dell’ente nel Padiglione Italia (6/B 060), con 240 etichette dei vini della Denominazione, capitanati dall’Amarone.


“In un momento complesso per il settore è fondamentale ampliare il perimetro della promozione” commenta il presidente del Consorzio, Christian Marchesini, aggiungendo che “il programma europeo ci consente di supportare ulteriormente il percorso di internazionalizzazione delle nostre aziende e di favorire la crescita del posizionamento dei vini della Valpolicella”. All’importante appuntamento di Parigi saranno presenti Accordini Stefano, Antiche Terre Venete, Buglioni, Ca’ Rugate, Cadis 1898, Rocca Sveva, Carlo Alberto, Clementi, Coali – Tenuta Savoia, Corte Saibante, Degani, Falezze di Anselmi Luca, Farina – Wine Tradition Evolves, Gini, Grotta del Ninfeo, I Campi, International Wine Group, La Collina dei Ciliegi, Le Guaite di Noemi, Le Ragose, Manara, Marchi, Meroni, Monte del Frà, Monteci, Rubinelli Vajol, San Cassiano, Scriani, Secondo Marco, Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani, Terre di Leone, Tinazzi, Torre di Terzolan, Valentina Cubi, Vantorosso e Vigneti di Ettore.


“Quality Heritage of Europe” è promosso dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano. Cofinanziato dall’Unione Europea, il piano ha una durata triennale e contempla la realizzazione di attività specifiche in Italia e di partecipazioni fieristiche in Francia e Germania per aumentare la consapevolezza dei consumatori europei riguardo ai benefici dei prodotti agroalimentari di qualità, in particolare quelli a marchio Dop e Igp.

Fmi: “Su dazi Usa cercare soluzione costruttiva interesse di tutti”

Fmi: “Su dazi Usa cercare soluzione costruttiva interesse di tutti”Roma, 6 feb. (askanews) – Sui nuovi dazi commerciali operati, e poi in parte sospesi, dall’amministrazione Usa, al Fondo monetario internazionale “riteniamo sia nell’interesse di tutti trovare una strada costruttiva per risolvere la questione”. Lo ha affermato la direttrice della comunicazione dell’istituzione di Washington, Julie Kozack durante una conferenza stampa.


Il Fmi non si sbilancia su quelle che saranno le ricadute di queste misure. “Il pieno impatto dipenderà da vari fattori – ha proseguito – tra cui le rappresaglie dei Paesi coinvolti, secondo, come reagiranno imprese e consumatori e, infine, come si evolveranno nel corso del tempo queste misure. Avremo maggiori informazioni col passare del tempo, mentre la situazione si sviluppa”. Il Fmi non si sbilancia anche su un altro provvedimento operato dal presidente Usa, Donald Trump, fin dai primi giorni: lo stop all’erogazione di aiuti tramite il controverso canale Usaid, che oltre a vari Paesi secondo alcune ricorstruzioni di stampa avrebbe elargito ingenti fondi anche a vari media, non solo Usa. “Stiamo seguendo gli sviluppi su Usaid, al momento – ha detto Kozack – è troppo presto per dare stime sull’impatto sui paesi che ricevono aiuti”. (fonte immagine: IMF).

Cina: presidente di Taiwan è un “distruttore della pace”

Cina: presidente di Taiwan è un “distruttore della pace”Roma, 6 feb. (askanews) – La Cina ha nuovamente bollato il presidente taiwanese William Lai Ching-te come un “distruttore della pace” nello Stretto di Taiwan, dopo che questi ha ribadito la sua posizione secondo cui l’isola e la Cina continentale non sono “sovrane l’una dell’altra”. Lo riferisce il South China Morning Post.


“Lai sta intenzionalmente distruggendo la pace, limitando gli scambi attraverso lo Stretto e tramando per fare affidamento su sostegni esteri o sulla forza per raggiungere l’indipendenza”, ha affermato la portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan della Cina, Zhu Fenglian. “L’ultima dichiarazione ha ancora una volta svelato la sua vera natura: quella di un distruttore della pace attraverso lo Stretto e di un creatore di crisi nello Stretto di Taiwan”. Il riferimento è ai commenti di Lai pronunciati lunedì durante un evento del Capodanno lunare organizzato dalla Straits Exchange Foundation (SEF), un ente semi-ufficiale finalizzato a facilitare i rapporti tra i due lati dello Stretto. Durante l’evento, Lai, utilizzando il nome ufficiale di Taiwan, ha dichiarato: “La sovranità è essenziale per l’esistenza di un paese, senza Taiwan non esiste la Repubblica di Cina”. Lai ha inoltre affermato che intende mantenere i quattro principi introdotti dalla precedente presidente Tsai Ing-wen, tra cui quello di “mantenere il fatto che la Repubblica di Cina e la Repubblica Popolare Cinese non sono sovrane l’una dell’altra”.


Non è la prima volta che Lai fa dichiarazioni del genere: durante il suo discorso di insediamento, a maggio 2024, aveva provocato l’ira di Pechino asserendo che i due lati “non sono subordinati l’uno all’altro”. I principi proposti da Tsai includono anche il rispetto per il “sistema costituzionale democratico e libero”, la protezione “della sovranità di Taiwan da violazioni e annessioni” e il permettere al popolo di Taiwan di determinare il proprio futuro, come ha sottolineato Lai.


“Anche se i due lati dello Stretto di Taiwan non sono ancora completamente unificati, il fatto che sia la Cina continentale che Taiwan facciano parte di una sola Cina e che Taiwan sia una parte inseparabile della Cina non è mai cambiato e non potrà essere cambiato”, ha affermato Zhu. Pechino considera Taiwan come parte della Cina, da riunificare anche con la forza se necessario.

Ishiba partito per gli Usa, verso delicato vertice con Trump

Ishiba partito per gli Usa, verso delicato vertice con TrumpRoma, 6 feb. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba è partito oggi dall’aeroporto internazionale di Haneda, Tokyo, per il viaggio che lo porterà a fare il suo primo incontro con il nuovo presidente statunitense Donald Trump, un incontro atteso nel quale il capo del governo nipponico intende confermare la storia alleanza Usa-Giappone di fronte agli sviluppi nell’Indo-Pacifico.


“In occasione del nostro primo incontro, desidero impegnarmi per stabilire una relazione di fiducia reciproca. Inoltre, voglio confermare che, collaborando sulle questioni economiche e di sicurezza, Giappone e Stati uniti uniranno le forze per promuovere lo sviluppo e la pace non solo nella regione dell’Indo-Pacifico, ma in tutto il mondo”, ha detto il primo ministro giapponese prima della partenza, parlando con i giornalisti. Ishiba visiterà Washington per tre giorni a partire da oggi e affronterà il primo vertice con Trump alla Casa Bianca nella tarda serata di domani (orario italiano). Sarà il secondo leader straniero che incontrerà Trump dopo il suo insediamento, dopo il primo ministro israeliano Benjamin Nentanyahu.


“Il fatto che il vertice tra Giappone e Stati uniti si tenga così presto, subito dopo l’insediamento dell’amministrazione Trump, è una dimostrazione della grande importanza che gli Stati uniti attribuiscono al Giappone”, ha tenuto a sottolineare oggi il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo. “Attraverso uno scambio franco di opinioni, intendiamo non solo costruire un rapporto personale, ma anche condividere la nostra visione su questioni di sicurezza, economia e altri temi, al fine di elevare ulteriormente l’alleanza giapponese-americana”, ha continuato. In realtà, Ishiba avrebbe voluto incontrare Trump già prima dell’insediamento, come aveva fatto il defunto ex primo ministro Shinzo Abe con lo stesso Trump in occasione del primo mandato del presidente americano. Tuttavia, il team di transizione di Trump ha bloccato l’iniziativa, giudicandola inopportuna, salvo poi far incontrare il presidente eletto con altri leader stranieri, tra i quali la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.


Quasi uno sgarbo per Ishiba, preoccupato sia per il rischio che Trump faccia col Giappone quello che si prospetta per altri alleati, cioè aumenti i dazi e chieda un maggiore contributo in termini di spesa militare, sia per l”intenzione manifestata da Trump di riaprire una diretta trattativa con il leader nordcoreano Kim Jong Un. Hayashi ha detto che la Corea del Nord sarà una delle questioni sul piatto e Tokyo vuole “mantenere un dialogo costante con l’amministrazione Trump” sulla questione, richiamando anche la questione dei cittadini giapponesi rapiti da spie nordcoreane negli anni ’70-’80, la cui sorte non è stata ancora chiarita.


Per quanto riguarda la Cina, Ishiba e Trump potrebbero ribadire la collaborazione per garantire la pace nello stretto di Taiwan rispetto alle rivendicazioni della Cina, che considera l’isola parte integrante del proprio territorio sovrano. Durante il vertice, Ishiba intende concordare un ulteriore rafforzamento della capacità di deterrenza e di risposta dell’alleanza giapponese-americana nel settore della sicurezza. Il Giappone è il principale alleato degli Stati uniti in Asia, con circa 54.000 militari statunitensi di stanza nel paese. Sul fronte economico, Ishiba sembra orientato a proporre un aumento delle importazioni di gas naturale dagli Stati uniti, in linea con il piano di Trump di incrementare la produzione e alla luce del fatto che Tokyo ha tagliato le importazioni di GNL dalla Russia. Il primo ministro, inoltre, può farsi forza del fatto che un importante player giapponese come SoftBank è uno dei protagonisti – con OpenIA e Oracle – del progetto Stargate da 500 miliardi di dollari per l’Intelligenza artificiale. Non a caso, Ishiba ha avuto un lungo incontro preparatorio al vertice con il fondatore di SoftBank, Masayoshi Son. Più delicata, invece, per Ishiba la questione che riguarda l’acciaio, con Trump che ha messo un muro di fronte alla possibilità che la nipponica Nippon Steel possa acquistare la storia acciaieria americana US Steel. Si tratta di un’operazione da quasi 15 miliardi di dollari, che rischia di fallire per il veto del presidente americano.

Tv, Vittoria Puccini e Carmine Recano in Belcanto, serie evento Rai

Tv, Vittoria Puccini e Carmine Recano in Belcanto, serie evento RaiRoma, 6 feb. (askanews) – Intrighi e passioni sullo sfondo dell’Italia dell’800 in “Belcanto”, la nuova serie evento Rai diretta da Carmine Elia con Vittoria Puccini e Carmine Recano, in onda su Rai1 da lunedì 24 febbraio per quattro prime serate.


Nel cast, accanto a Vittoria Puccini e Carmine Recano, volti storici e nuove promesse della serialità italiana: Giacomo Giorgio, Caterina Ferioli, Adriana Savarese, Vincenzo Ferrera, Andrea Verticchio, Nicolò Pasetti, Serena De Ferrari con Antonio Gerardi, Andrea Bosca e Andreas Pietschmann. Belcanto è la storia di Maria (Vittoria Puccini) e delle sue figlie, Antonia (Caterina Ferioli) e Carolina (Adriana Savarese), e della loro fuga da Napoli per liberarsi dall’oppressione del violento marito di Maria, Iginio (Antonio Gerardi), e inseguire il sogno del canto a Milano. Le tre donne sono destinate a entrare nel mondo dorato e spietato dell’Opera di metà ‘800, ma dovranno scontrarsi con inganni, tradimenti e passioni travolgenti. Maria, segnata da un misterioso segreto che nasconde alle figlie, spinge Antonia verso il successo, ma la ribelle Carolina sembra possedere una forza e un carisma che nessuno aveva previsto. Sospese tra sogni di fama, gelosie e lotte di potere, si troveranno a confrontarsi con la durezza del mondo che hanno scelto. Belcanto è una storia di lotta per la libertà, che spinge le protagoniste a sfidare non solo il destino, ma anche loro stesse.


Belcanto è una coproduzione Rai Fiction – Lucky Red con Umedia in collaborazione con Ufunds in partecipazione con Newen Connect realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Lombardia Bando “Lombardia per il cinema” e della Regione Lazio Avviso “Lazio Cinema International”, programmi PR FESR 2021-2027 cofinanziato dall’Unione Europea.

L’incontro Putin-Trump potrebbe esserci già a febbraio

L’incontro Putin-Trump potrebbe esserci già a febbraioRoma, 6 feb. (askanews) – I preparativi per un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump sono “in fase avanzata”, secondo Leonid Slutsky, capo della Commissione affari internazionali della Duma di Stato russa. Slutsky ritiene che il vertice potrebbe concretizzarsi già a febbraio oppure nel mese di marzo.


“Febbraio o marzo, non mettiamoci a indovinare e diamo ai leader l’opportunità di prepararsi in modo competente e esauriente”, ha detto il deputato, “ma sarà presto”. Dopo i ripetuti appelli di Trump a porre fine alla guerra in Ucraina, il capo del Cremlino ha detto che “a questo punto effettivamente è meglio incontrarci”, ma non vi è stato ancora il colloquio telefonico a sua volta ampiamente atteso da almeno due settimane. Secondo l’agenzia Reuters, che ha citato fonti russe, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita sono al vaglio come Paesi che potrebbero ospitare l’incontro tra Trump e Putin. Nelle ultime settimane alti funzionari russi hanno effettuato visite in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Allo stesso tempo, una delle fonti ha affermato che il Cremlino non si è espresso ancora a favore di un summit in uno di questi due Paesi, in quanto entrambi sono molto legati agli Stati Uniti, in particolare in termini di sicurezza. Da parte americana, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Michael Waltz non ha nè confermato né smentito la possibilità di un incontro in uno di questi due Paesi.

Enti locali, Braga (Pd): serve revisione normativa urbanistica

Enti locali, Braga (Pd): serve revisione normativa urbanisticaRoma, 6 feb. (askanews) – Riaprire una fase di discussione per la revisione della normativa urbanistica ed edilizia nel nostro Paese con al centro una delle grandi questioni di cui si discute in questi mesi in Europa: il tema del consumo di suolo. E’ questo l’obiettivo della conferenza stampa ‘Urban re-start, ridisegniamo il futuro’ alla Camera, promossa dai deputati Marco Simiani e Ubaldo Pagano del Pd.


“Ascoltiamo le voci di diverse realtà urbane, di dimensioni diverse, che hanno avuto o stanno vivendo processi di trasformazione diversi e articolati, che ci raccontano come il tema della trasformazione e della rigenerazione urbana, della restituzione di spazi alla città sono realtà con cui quotidianamente gli amministratori si misurano, non sempre con risorse e strumenti adeguati”, ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, aprendo la tavola rotonda, cui hanno partecipato numerosi sindaci e amministratori locali del centrosinistra. “Si tratta di un tema di cui spesso discutiamo anche nelle aule parlamentari: abbiamo una normativa che disciplina l’urbanistica molto datata, risalente al 1942; un testo unico dell’edilizia che è stato costantemente rimaneggiato, ricordiamo l’ultimo intervento del ministro Salvini che ha liberalizzato tutta una serie di interventi, ma che manca di una visione organica”, ha sottolineato.


“L’auspicio è che anche a partire dalle esperienze e dalla voce di chi quotidianamente gestisce i processi di trasformazione, si possa aprire una fase di discussione per la revisione della normativa urbanistica ed edilizia nel nostro Paese, che metta al centro una delle grandi questioni in cui si discute in questi mesi in Europa, il consumo di suolo. Si è riaperta una discussione a livello Ue, anche sulla spinta del Green Deal e di una nuova direttiva possibile: credo che sia molto utile questo momento di ascolto e di confronto reciproco”, ha detto ancora Braga.

Export vino italiano, punto Winemeridian su tendenze e mercati emergenti

Export vino italiano, punto Winemeridian su tendenze e mercati emergentiRoma, 6 feb. (askanews) – L’export del vino italiano continua a rappresentare una delle colonne portanti dell’economia agroalimentare nazionale, con un settore che, anno dopo anno, si evolve seguendo le nuove dinamiche dei mercati internazionali. L’interesse per i vini italiani non conosce crisi, ma le sfide da affrontare nel 2025 sono numerose: dalla crescente concorrenza globale all’andamento delle politiche commerciali, fino ai cambiamenti nei gusti dei consumatori. Per comprendere al meglio le prospettive del prossimo anno, il team di Winemeridian, magazine di riferimento per il settore vitivinicolo, ha analizzato le tendenze emergenti e i mercati più promettenti per il vino italiano.


L’andamento dell’export italiano – si legge in una nota – è da sempre strettamente legato all’evoluzione della domanda internazionale. Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione per il vino italiano, con un interesse costante per le etichette di alta qualità e una predilezione per le denominazioni più conosciute, come Barolo, Brunello di Montalcino e Amarone. Tuttavia, anche le fasce di prezzo più accessibili stanno guadagnando terreno, grazie alla capacità delle cantine italiane di coniugare qualità e competitività economica. Tra i mercati emergenti, spicca la Cina, dove il consumo di vino sta diventando sempre più parte della cultura del lusso e dell’esperienza gastronomica. La crescita della classe media cinese e la maggiore attenzione verso le denominazioni europee stanno aprendo nuove opportunità per i produttori italiani. Anche in Giappone e Corea del Sud si registra un incremento della richiesta di vini italiani, in particolare quelli biologici e biodinamici, segmenti in forte espansione in tutto il mondo.


Un altro mercato che sta mostrando segnali positivi è il Canada, dove il consumo di vino continua a crescere, sostenuto anche da accordi commerciali favorevoli che semplificano l’importazione. Le preferenze dei consumatori canadesi si stanno orientando verso vini di qualità con una forte identità territoriale, un elemento che favorisce le produzioni italiane con certificazioni DOC e DOCG. Anche l’Europa orientale – prosegue il comunicato – sta diventando un’area di grande interesse per i produttori italiani: paesi come Polonia e Repubblica Ceca stanno aumentando le importazioni, grazie alla crescente cultura del vino e alla maggiore capacità di spesa dei consumatori. Se da un lato l’espansione sui mercati globali è un’opportunità, dall’altro il settore vitivinicolo italiano deve affrontare nuove sfide. Il cambiamento climatico sta influenzando la produzione vinicola, modificando la maturazione delle uve e rendendo necessarie strategie di adattamento. Le aziende devono investire in innovazione per garantire continuità nella qualità del prodotto, puntando su pratiche sostenibili e tecnologie avanzate per la gestione delle vigne.


Un altro elemento cruciale per il successo del vino italiano all’estero è la digitalizzazione. La comunicazione online e l’e-commerce stanno rivoluzionando il modo in cui i consumatori scoprono e acquistano le etichette italiane. Le piattaforme di vendita digitale, insieme ai social media e agli eventi virtuali, stanno diventando strumenti fondamentali per rafforzare la presenza dei produttori italiani sui mercati internazionali. Il ruolo degli ambasciatori del vino, sommelier digitali e influencer del settore, è sempre più rilevante nel promuovere la cultura del vino italiano oltre confine. Secondo gli esperti di Winemeridian, un altro aspetto su cui i produttori italiani dovranno concentrarsi nel 2025 è il consolidamento del valore percepito del Made in Italy. Se da un lato la reputazione del vino italiano è solida, dall’altro è fondamentale evitare la banalizzazione del prodotto, distinguendosi sempre di più per qualità, autenticità e sostenibilità. Investire sulla formazione dei consumatori e sulla valorizzazione delle denominazioni meno conosciute potrebbe essere una strategia vincente per diversificare l’offerta e conquistare nuovi segmenti di mercato.


Guardando al futuro, il vino italiano si trova di fronte a un panorama complesso, ma ricco di opportunità. L’adattamento alle nuove tendenze, l’innovazione e una strategia commerciale mirata – conclude la nota – saranno gli elementi chiave per consolidare la posizione del nostro paese nel mercato internazionale. Con un mix di tradizione e modernità, il 2025 si preannuncia un anno cruciale per l’export del vino italiano, con la possibilità di conquistare nuovi mercati e rafforzare la leadership globale del settore.

Cina nomina controverso Lu Shaye rappresentante per l’Ue

Cina nomina controverso Lu Shaye rappresentante per l’UeRoma, 6 feb. (askanews) – La Cina ha confermato oggi la nomina del controverso ambasciatore Lu Shaye come rappresentante speciale per gli affari europei. Si tratta di una nomina che pone nei dubbi nelle cancellerie europee, alla luce delle precedenti prese di posizione del diplomatico, che è stato ambasciatore in Francia per la Repubblica popolare cinese.


“Il governo cinese ha nominato l’ambasciatore Lu Shaye, in sostituzione dell’ambasciatore Wu Hongbo, quale rappresentante speciale per gli affari europei”, ha risposto oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Guo Jiakun nella quotidiana conferenza stampa. “Il rappresentante speciale Lu Shaye assisterà nel coordinamento e nella gestione delle questioni relative all’Europa e, secondo necessità, intraprenderà consultazioni e scambi con i Paesi europei e con le istituzioni dell’Ue”, ha continuato Guo. Il portavoce cinese ha descritto Lu come un diplomatico “di grande esperienza, ben informato sulla situazione europea”, che promuoverà “il dialogo e la cooperazione” e contribuirà “in modo adeguato allo sviluppo stabile e sano delle relazioni tra Cina ed Europa”.


Lu ha 60 anni ed è stato ambasciatore della Cina a Parigi fino alla conclusione del 2024. Ha irritato parecchio le cancellerie europee con una serie di dichiarazioni piuttosto urticanti nei cinque anni di mandato in Francia. Per esempio, nel 2023 ha affermato che gli stati ex sovietici non hanno uno “status effettivo” in punta di diritto internazionale. Nel 2022, Lu aveva suggerito durante un’intervista televisiva che il popolo taiwanese subirà una “rieducazione” dopo che la Cina riprenderà il controllo dell’isola.


La nomina appare in controtendenza rispetto all’inizio di un nuovo clima tra Bruxelles Pechino, in un momento particolare nelle relazioni internazionali, dopo che l’avvento della seconda presidenza di Donald Trump negli Stati uniti ha già innescato una guerra dei dazi con Pechino e minaccia di far partire un conflitto commerciale anche tra Ue e Usa. Due giorni fa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da sempre un falco rispetto alle relazioni con la Cina, ha detto che, ferma restando la politica di “de-risking” nei confronti di Pechino, vede margini per “aprire una nuova pagina” nei rapporti, trovando degli accordi.


Ieri il portavoce cinese Lin Jian ha affermato che, nell’attuale contesto di “rapidi mutamenti, in cui la situazione internazionale s’intreccia in maniera caotica e complessa, il mondo è esposto a rischi di polarizzazione, frammentazione e disordine”, i rapporti tra Cina ed Europa “assumono una rilevanza strategica e un impatto globale ancora maggiori”.

Sanremo, Antonello Venditti ospite la serata finale

Sanremo, Antonello Venditti ospite la serata finaleRoma, 6 feb. (askanews) – Sabato 15 febbraio Antonello Venditti sarà ospite al 75° Festival di Sanremo dove verrà omaggiato con il Premio alla Carriera. Dopo il grande successo del tour del 2024 con oltre 30 date in tutta Italia, Antonello Venditti torna dal vivo con “Notte prima degli esami 40th Anniversary – 2025 Edition”, al via il 17 giugno (la notte prima degli esami di maturità) dalla sua Roma, con due imperdibili concerti alle Terme di Caracalla (17 e 19 giugno) e che proseguirà nelle più prestigiose location outdoor d’Italia.


Antonello Venditti ancora una volta incanterà il pubblico con un viaggio emozionante attraverso le pagine più belle del suo repertorio, con al centro l’inno generazionale “Notte prima degli esami” e tutti gli altri brani di “Cuore”, album che ha segnato la storia della musica italiana, pubblicato originariamente nel 1984 e ripubblicato nel 2024 in occasione del suo quarantennale in una special edition rimasterizzata e contenente anche l’inedito “Di’ Una Parola”. Questo il calendario del tour “Notte prima degli esami 40th anniversary – 2025 edition”, prodotto e organizzato da Friends&Partners:


17 giugno – ROMA – Terme di Caracalla 19 giugno – ROMA – Terme di Caracalla 28 giugno – LUCCA – Lucca Summer Festival – Piazza Napoleone 01 luglio – GENOVA – Arena del Mare – Area Porto Antico 08 luglio – BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) – Bassano Music Park – Parco Ragazzi del ’99 12 luglio – POMPEI (Napoli) – Beats of Pompeii – Anfiteatro degli Scavi 14 luglio – BARI – Fiera del Levante 17 luglio – LANCIANO (Chieti) – Parco Villa delle Rose 20 luglio – CERVIA (Ravenna) – Piazza Garibaldi 22 luglio – PALMANOVA (Udine) – Piazza Grande 24 luglio – ESTE (Padova) – Este Music Festival – Castello Carrarese 26 luglio – GARDONE RIVIERA (Brescia) – Anfiteatro del Vittoriale 02 settembre – TAORMINA (Messina) – Teatro Antico 06 settembre – PALERMO – Teatro di Verdura 13 settembre – SAN PANCRAZIO SALENTINO (Brindisi) – Forum Eventi