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Tag: askanews

Salvini: rispetto Mattarella ma Musk ha diritto esprimere idee

Salvini: rispetto Mattarella ma Musk ha diritto esprimere ideeRoma, 13 nov. (askanews) – “Quando si tratta di difendere la sovranità nazionale, l’interesse nazionale, la sicurezza nazionale io sono assolutamente in prima fila, quindi grande rispetto per le parole del Presidente della Repubblica. Per quello che riguarda Musk è un signore che paga 200.000 stipendi e che ha mandato 6mila satelliti in aria, alcuni dei quali usati ad esempio in Emilia Romagna durante l’alluvione, quindi ritengo che abbia diritto di esprimere il suo parere sulla Cina, sull’Italia, sull’India, sulla politica estera, su quant’altro”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini a Otto e mezzo su La7.


“Poi gli italiani si gestiscono senza aver bisogno di aver lezioni né da Soros, né da Macron, né da nessun altro”, quindi “neanche da Musk”, ha aggiunto Salvini.

Ue, Crosetto: il no del Pd a Fitto è solo livore ideologico

Ue, Crosetto: il no del Pd a Fitto è solo livore ideologicoRoma, 13 nov. (askanews) – “Ricordo come se fosse oggi quando Fratelli d’Italia chiese al gruppo dell’Ecr di votare a favore del Commissario Italiano. Era Paolo Gentiloni, uno degli esponenti di maggior spicco del Pd, già ministro degli Esteri e Presidente del Consiglio in diversi Governi dei quali Fdi era il maggior, se non l’unico, oppositore. Ma si trattava, in quel caso, del rappresentante dell’Italia in senso alla Commissione Europea e il nostro unico obiettivo, oltre che dovere, era quello di tutelare l’Italia prima del partito e lo si poteva e doveva fare votando per lui. Non ci pensammo nemmeno un minuto. Oggi, a parti invertite, il Pd non solo non vota per Raffaele Fitto, ma chiede di non dargli un ruolo importante. Un ruolo importante per l’Italia, non per Raffaele. Questa non è politica, né tantomeno un modo per difendere l’interesse nazionale, ma solo una manifestazione di livore politico e ideologico”. Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.


“Un tale comportamento – prosegue Crosetto – non mi appartiene, non è mai appartenuto al mio modo di vedere i rapporti con gli avversari, neppure i più accaniti. Questo modo di ‘fare’ politica umilia la Politica, quella con la P maiuscola, tutta, ma soprattutto danneggia l’Italia”.

Musk sente Meloni: rispetto per Mattarella ma esprimo opinioni

Musk sente Meloni: rispetto per Mattarella ma esprimo opinioniRoma, 13 nov. (askanews) – “L’imprenditore Elon Musk esprime il suo rispetto per il Presidente Mattarella e la Costituzione italiana. Cosi come ribadito in una amichevole conversazione avvenuta con la presidente del Consiglio Meloni nel pomeriggio”. Lo scrive su X Andrea Stroppa, referente di Musk in Italia.


“Tuttavia – aggiunge – l’imprenditore sottolinea che la libertà di espressione è protetta dal Primo Emendamento e dalla stessa Costituzione italiana pertanto da cittadino continuerà a esprimere liberamente le proprie opinioni”. “Nel 2023 – ricorda Stroppa – ancor prima di conoscere il Presidente Meloni, l’imprenditore ha dato connettività satellitare gratuita all’Emilia-Romagna colpita da una grave alluvione garantendo connessioni immediate e sicure a soccorritori, forze di pubblica sicurezza, ospedali, scuole e privati cittadini con il solo obiettivo di aiutare un Paese amico. L’imprenditore si augura che le relazioni Stati Uniti-Italia siano sempre più forti e auspica di incontrare presto il Presidente della Repubblica”.

Nato, base Usa in Polonia inaugurata nell’attesa di Trump

Nato, base Usa in Polonia inaugurata nell’attesa di TrumpMilano, 13 nov. (askanews) – “È stato fantastico visitare la Polonia e incontrare il presidente Andrzej Duda e il Primo Ministro Donald Tusk. Abbiamo discusso di come rafforzare il nostro sostegno all’Ucraina e rispettare gli impegni presi dagli Alleati al Summit della Nato a Washington Dc”. Lo ha scritto il segretario generale della Nato Mark Rutte su X, alla fine di una giornata particolare, iniziata questa mattina a Bruxelles accogliendo il segretario di stato Usa Antony Blinken e proseguita in Polonia, dove gli Usa hanno inaugurato una nuova base missilistica nel nord del Paese. La base, parte dello scudo missilistico più ampio della NATO ed è progettato per rilevare, tracciare e intercettare missili balistici in volo.


Secondo numerosi osservatori potrebbe alleviare le preoccupazioni per la sicurezza europea una volta che Donald Trump entrerà in carica; è parte del NATO Ballistic Missile Defence (BMD), ossia un sistema di difesa antimissile integrato volto alla protezione dei territori e delle popolazioni dei Paesi Membri dell’Alleanza. La base si trova a circa 250 km dall’exclave russa di Kaliningrad, dove Mosca ha una potente presenza militare, incuneata tra i membri della NATO, Polonia e Lituania. Situata nella città di Redzikowo, Aegis Ashore Poland, vicino alla costa baltica, era stata criticata dal Cremlino perché ritenuta un tentativo di “contenere” la Russia ma il tempo – e in particolare l’invasione dell’Ucraina – hanno dimostrato perché chi l’ha ideata, la riteneva una necessità. “Il 13 novembre inaugureremo la base di difesa missilistica di Redzikowo: in materia di sicurezza e politica estera, le élite politiche polacche restano unite. L’alleanza Usa-Polonia è forte, indipendentemente da chi governa a Varsavia e a Washington” ha scritto su X il ministero degli esteri polacco. “Ci è voluto un po’ di tempo, ma questa costruzione dimostra la determinazione geostrategica degli Stati Uniti”, ha affermato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski in un video pubblicato martedì sulla piattaforma di social media X. I progetti per la base furono avviati dal presidente George W. Bush e proseguiti durante la presidenza di Barack Obama , il primo mandato di Donald Trump e furono ultimati dall’amministrazione di Joe Biden, ha affermato Sikorski.


La missione della NATO Ballistic Missile Defence è quella di proteggere le popolazioni, il territorio e le forze europee della NATO dalla crescente minaccia rappresentata dai missili balistici. Gli elementi chiave dello scudo missilistico della NATO includono i due siti Aegis Ashore degli Stati Uniti in Polonia e Romania assieme ai cacciatorpediniere della marina statunitense fuori Rota, in Spagna, e un radar di allerta precoce a Kurecik, in Turchia. Aegis Ashore è puramente difensivo come vuole l’articolo 5. Il sito di Deveselu, in Romania, è operativo dal 2016. Oggi incontrando Donald Tusk, Rutte ha nuovamente specificato che “la guerra” in Ucraina “ha preso una nuova pericolosa svolta, con le truppe nordcoreane che ora sono schierate in Russia. E questo non è gratis: Putin sta pagando per questo. Non solo in denaro, ma anche attraverso la tecnologia. Sta fornendo tecnologia missilistica alla Corea del Nord. E questo ora sta presentando una minaccia, non solo per noi qui in Europa, ma anche per la Corea del Sud, per il Giappone e per il territorio degli Stati Uniti, e, naturalmente, la Cina fa parte dello sforzo bellico di elusione delle sanzioni”. (Di Cristina Giuliano)

Europarlamento domani vota se avviare retromarcia sul Green Deal

Europarlamento domani vota se avviare retromarcia sul Green DealBruxelles, 13 nov. (askanews) – Il Parlamento europeo potrebbe votare domani, durante la sua “mini plenaria” di novembre a Bruxelles, se avviare la marcia indietro sul Green Deal, cominciando, come vuole il Ppe, da una delle sue misure più importanti: il regolamento Ue contro la deforestazione importata, che era già stato approvato definitivamente dal Consiglio Ue il 16 maggio 2023, ed è già entrato in vigore dal 29 giugno dello stesso anno.


Il regolamento impone un “dovere di diligenza”, con norme obbligatorie, a tutti gli operatori e commercianti che immettono sul mercato Ue, o esportano da esso alcune materie prime (olio di palma, prodotti bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia), in modo da garantire che non provengano da terreni che sono stati oggetto di deforestazione. Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati quali cioccolato, oggetti di arredamento, carta stampata e prodotti per l’igiene personale a base di olio di palma. Gli operatori saranno tenuti a garantire la tracciabilità delle materie prime da loro vendute, rispetto ai terreni da cui provengono. Il regolamento prevede che le sue disposizioni diventino vincolanti dal 30 dicembre 2024 per le imprese e gli importatori di grandi e medie dimensioni, e sei mesi dopo, dal 30 giugno 2025, per le piccole e micro imprese. Ma la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa il 2 ottobre scorso, che prevede di una modifica del testo già approvato, per ritardare di un anno esatto queste due scadenze, portandole rispettivamente a fine 2025 e a metà 2026.


L’obiettivo dichiarato è quello di rendere le nuove norme applicabili in modo più agevole ed efficace da parte degli operatori di mercato. La proposta della Commissione, nella sua introduzione, sottolinea quattro volte che non intende modificare alcuna norma sostanziale del regolamento. Dopo che i ministri in Consiglio Ue hanno già approvato in prima lettura la proposta di rinvio di un anno, tocca ora al Parlamento europeo pronunciarsi. Ma invece di limitarsi ad approvare la proposta, o al limite a pronunciarsi per una modifica della durata del rinvio, la plenaria del Ppe è chiamata a votare 15 emendamenti, presentati a sorpresa dal Ppe, che mirano anche a cambiare sostanzialmente il testo del regolamento, introducendo una serie di esenzioni per tutto il settore del commercio, definendo una nuova categoria di paesi “a rischio zero di deforestazione” che potrebbero esportare nell’Ue senza controlli, e cancellando alcune delle misure vincolanti per certe categorie di imprese.


Se non vi sarà un rinvio all’ultimo momento del voto di domani, o un accordo tra gruppi politici che convinca il Ppe a ritirare i propri emendamenti, è molto probabile che le “modifiche sostanziali” richieste siano sostenute dalla cosiddetta “maggioranza Venezuela” (Ppe, conservatori dell’Ecr e “Patrioti” e Sovranisti dall’estrema destra). Questo innanzi tutto aumenterebbe la tensione già molto alta in seno alla vecchia “maggioranza Ursula” (Popolari da una parte e S&D e Liberali di Renew dall’altra) che non è ancora riuscita a uscire dal pantano dei veti incrociati sulle audizioni di conferma dei membri designati della prossima Commissione europea. E in secondo luogo metterebbe von der Leyen in una situazione delicata, perché dovrebbe decidere se bloccare il tentativo del suo stesso partito, il Ppe, di stravolgere un regolamento già in vigore, che ha dichiarato ripetutamente di non voler assolutamente modificare (tranne che per i tempi di attuazione), o se invece tacere, e aspettare di vedere se i Ventisette, in Consiglio Ue, accetteranno le modifiche eventualmente introdotte dal Parlamento europeo.


Va ricordato che, nel primo caso, la Commissione può ritirare, o minacciare di ritirare, in qualunque momento del processo di approvazione le sue proposte legislative, se lo considera opportuno. Inoltre, se l’Esecutivo comunitario si oppone a degli emendamenti, il Consiglio Ue può approvarli in seconda lettura solo all’unanimità (non basta la normale maggioranza qualificata). Da anni, comunque, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue non ricorrono quasi più alla seconda lettura, perché approvano i testi legislativi in prima lettura dopo aver raggiunto accordi informali in negoziati a tre (“triloghi”) con la Commissione. Se, nel secondo caso, il Consiglio accettasse anche solo in parte le modifiche sostanziali chieste dal Parlamento europeo, senza una ferma opposizione da parte della Commissione, è evidente il segnale che verrebbe dato dall’Esecutivo comunitario, nonostante i proclami contrari ripetuti da gran parte dei commissari designati durante le loro audizioni di conferma: il segnale che dal Green Deal si può tornare indietro, e che la retromarcia può essere innestata persino riguardo alle misure che sono già state adottate e sono entrate in vigore. Esattamente quello che vogliono l’estrema destra, i Conservatori dell’Ecr e una buona parte del Ppe. A questo punto, si potrebbe concludere che il processo legislativo dell’Unione europea è ormai finito in mano a questi gruppi, ovvero alla “maggioranza Venezuela”, e non è più controllato dalla vecchia “maggioranza Ursula” europeista.

L’Europarlamento domani vota se avviare la retromarcia sul Green Deal

L’Europarlamento domani vota se avviare la retromarcia sul Green DealBruxelles, 13 nov. (askanews) – Il Parlamento europeo potrebbe votare domani, durante la sua “mini plenaria” di novembre a Bruxelles, se avviare la marcia indietro sul Green Deal, cominciando, come vuole il Ppe, da una delle sue misure più importanti: il regolamento Ue contro la deforestazione importata, che era già stato approvato definitivamente dal Consiglio Ue il 16 maggio 2023, ed è già entrato in vigore dal 29 giugno dello stesso anno.


Il regolamento impone un “dovere di diligenza”, con norme obbligatorie, a tutti gli operatori e commercianti che immettono sul mercato Ue, o esportano da esso alcune materie prime (olio di palma, prodotti bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia), in modo da garantire che non provengano da terreni che sono stati oggetto di deforestazione. Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati quali cioccolato, oggetti di arredamento, carta stampata e prodotti per l’igiene personale a base di olio di palma. Gli operatori saranno tenuti a garantire la tracciabilità delle materie prime da loro vendute, rispetto ai terreni da cui provengono. Il regolamento prevede che le sue disposizioni diventino vincolanti dal 30 dicembre 2024 per le imprese e gli importatori di grandi e medie dimensioni, e sei mesi dopo, dal 30 giugno 2025, per le piccole e micro imprese. Ma la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa il 2 ottobre scorso, che prevede di una modifica del testo già approvato, per ritardare di un anno esatto queste due scadenze, portandole rispettivamente a fine 2025 e a metà 2026. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere le nuove norme applicabili in modo più agevole ed efficace da parte degli operatori di mercato. La proposta della Commissione, nella sua introduzione, sottolinea quattro volte che non intende modificare alcuna norma sostanziale del regolamento.


Dopo che i ministri in Consiglio Ue hanno già approvato in prima lettura la proposta di rinvio di un anno, tocca ora al Parlamento europeo pronunciarsi. Ma invece di limitarsi ad approvare la proposta, o al limite a pronunciarsi per una modifica della durata del rinvio, la plenaria del Ppe è chiamata a votare 15 emendamenti, presentati a sorpresa dal Ppe, che mirano anche a cambiare sostanzialmente il testo del regolamento, introducendo una serie di esenzioni per tutto il settore del commercio, definendo una nuova categoria di paesi “a rischio zero di deforestazione” che potrebbero esportare nell’Ue senza controlli, e cancellando alcune delle misure vincolanti per certe categorie di imprese. Se non vi sarà un rinvio all’ultimo momento del voto di domani, o un accordo tra gruppi politici che convinca il Ppe a ritirare i propri emendamenti, è molto probabile che le “modifiche sostanziali” richieste siano sostenute dalla cosiddetta “maggioranza Venezuela” (Ppe, conservatori dell’Ecr e “Patrioti” e Sovranisti dall’estrema destra). Questo innanzi tutto aumenterebbe la tensione già molto alta in seno alla vecchia “maggioranza Ursula” (Popolari da una parte e S&D e Liberali di Renew dall’altra) che non è ancora riuscita a uscire dal pantano dei veti incrociati sulle audizioni di conferma dei membri designati della prossima Commissione europea. E in secondo luogo metterebbe von der Leyen in una situazione delicata, perché dovrebbe decidere se bloccare il tentativo del suo stesso partito, il Ppe, di stravolgere un regolamento già in vigore, che ha dichiarato ripetutamente di non voler assolutamente modificare (tranne che per i tempi di attuazione), o se invece tacere, e aspettare di vedere se i Ventisette, in Consiglio Ue, accetteranno le modifiche eventualmente introdotte dal Parlamento europeo.


Va ricordato che, nel primo caso, la Commissione può ritirare, o minacciare di ritirare, in qualunque momento del processo di approvazione le sue proposte legislative, se lo considera opportuno. Inoltre, se l’Esecutivo comunitario si oppone a degli emendamenti, il Consiglio Ue può approvarli in seconda lettura solo all’unanimità (non basta la normale maggioranza qualificata). Da anni, comunque, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue non ricorrono quasi più alla seconda lettura, perché approvano i testi legislativi in prima lettura dopo aver raggiunto accordi informali in negoziati a tre (“triloghi”) con la Commissione. Se, nel secondo caso, il Consiglio accettasse anche solo in parte le modifiche sostanziali chieste dal Parlamento europeo, senza una ferma opposizione da parte della Commissione, è evidente il segnale che verrebbe dato dall’Esecutivo comunitario, nonostante i proclami contrari ripetuti da gran parte dei commissari designati durante le loro audizioni di conferma: il segnale che dal Green Deal si può tornare indietro, e che la retromarcia può essere innestata persino riguardo alle misure che sono già state adottate e sono entrate in vigore.


Esattamente quello che vogliono l’estrema destra, i Conservatori dell’Ecr e una buona parte del Ppe. A questo punto, si potrebbe concludere che il processo legislativo dell’Unione europea è ormai finito in mano a questi gruppi, ovvero alla “maggioranza Venezuela”, e non è più controllato dalla vecchia “maggioranza Ursula” europeista.

Calcio, Ranieri, pronto il Roma ter per il figlio giallorosso

Calcio, Ranieri, pronto il Roma ter per il figlio giallorossoRoma, 13 nov. (askanews) – Quando si parla di Roma al cuore non si resiste. La Roma al terzo cambio di panchina in 90 giorni, scommette su un normal one, Claudio Ranieri, romano de Roma e romanista, classe di ferro 1951. Ranieri ricomincia da una Serie A da cui sembrava essersi congedato definitivamente dopo le due stagioni monumentali vissute al Cagliari. Aveva preso la squadra sarda in B fuori dalla zona playoff per trascinarla allo spareggio promozione vinto a Bari davanti ai 60mila del San Nicola. Poi l’anno scorso una salvezza sofferta, come da copione, e un saluto tra le lacrime dei cagliaritani. Ranieri venne nominato per la prima volta tecnico della Roma il 2 settembre 2009 al posto di Luciano Spalletti, dimessosi in seguito alle sconfitte rimediate contro Genoa e Juventus nelle prime due giornate di campionato. Con Sir Claudio al timone, Francesco Totti e compagni svoltarono dal punto di vista dei risultati, soprattutto tra i confini nazionali: in Coppa Italia arrivò una sconfitta in finale per mano dell’Inter campione di tutto, trionfatrice anche in Serie A al culmine di un entusiasmante duello proprio con la Roma di Ranieri. Alla fine furono appena due i punti di svantaggio dai nerazzurri, che impedirono a Ranieri di festeggiare uno storico Scudetto alla guida della squadra della propria città. Nel 2011 presentò le proprie dimissioni non riuscendo a riconfermare i risultati dell’anno precedente. Fu sostituito da un giovanissimo Vincenzo Montella promosso dalla guida della formazione dei Giovanissimi a quella della prima squadra. Otto anni dopo la sua seconda esperienza a Trigoria, in cui, sempre in corsa, subentrò a Eusebio Di Francesco e chiuse con la Roma al 6° posto. Quel giugno 2019 Ranieri assisteva anche all’addio al calcio di Daniele De Rossi. Oggi il Rona-ter. Prende una squadra dove l’incertezza regna sovrana. A cominciare la Joya Dybala che ha rinunciato ai petrodollari degli arabi pur di restare alla Roma. Claudio Ranieri ottiene sempre il massimo dal gruppo senza alzare mai la voce, con l’umiltà dei grandi e con estremo garbo. Non a caso è stato insignito del “Premio Gentilezza”. Basteranno i sue modi da lord a risollevare la Roma? La risposta presto sul campo.

Calcio, Spalletti: Donnarumma e Barella in campo contro il Belgio

Calcio, Spalletti: Donnarumma e Barella in campo contro il BelgioRoma, 13 nov. (askanews) – L’Italia di Luciano Spalletti torna in campo domani a Bruxelles nella sfida di Nations League che si giocherà alle ore 20.45 allo stadio Re Baldovino. Azzurri che avranno a disposizione il primo match point per la qualificazione ai quarti di Nations League. Il primo pensiero è per la cerimonia di commemorazione per le vittime dell’Heysel: “Il 29 maggio dell’85 deve rimanere nella memoria di tutti, la dobbiamo portare con noi, lo dobbiamo alle famiglie per far sì che non succedano più cose del genere. Nel calcio a volte ci sono momenti così tristi, non devono più succedere e dobbiamo farlo capire a tutti quelli che saranno allo stadio, un luogo per divertirsi e incontrare altre persone”. Si entra nel vivo della sfida. Spalletti plaude a Barella: “A noi serve un calciatore che sappia legare il centrocampo con le ripartenze della squadra, che sappia scambiare posizioni e che abbia attitudini offensive. Barella ha un po’ tutto questo. Lo aspettavamo e probabilmente sarà in campo”. E ancora: “Domani gioca Donnarumma. Bisogna fidarsi dei nostri calciatori e sapere che anche in un momento dove può succedere qualcosa loro sapranno comportarsi bene nelle tensioni”. All’andata l’Italia ha giocato in modo aggressivo. Domani non si gioca per il pareggio: “Cambiare la mentalità dei calciatori in questo momento sarebbe pericoloso. Quindi cercheremo di riproporre ciò che la squadra ha fatto in queste partite di Nations League. L’atteggiamento è stato perfetto e cercheremo di dare seguito a questo comportamento”.


E’ tornato Lukaku, ma gli assenti nel Belgio saranno tanti: “Il Belgio ha tantissimi campioni tra cui scegliere e che giocano in club importanti. Non importa se manca qualcuno, sarà sempre fortissima. Lukaku è un calciatore particolarmente forte e sarà un’insidia da cui difenderci in maniera corretta. Dobbiamo abituarci a giocare contro calciatori top e avere lo stesso atteggiamento”. “Per andare a sfruttare le caratteristiche di Lukaku cercheranno di metterlo nelle condizioni di poter prendere il meglio. Si sa che è bravo dai cross dal fondo e dalle situazioni in cui ha palla addosso in cui può scaricare. Ha questa qualità che può rendere giocabile ogni palla, per noi saranno fondamentali le preventive su questo giocatore. Sarà il momento più difficile, quando loro recuperano palla andranno subito su di lui che è bravo e pulito nel rendere giocabili i palloni per i compagni”. Rovella può partire dall’inizio: “Stiamo attenti a chi fa bene, sia Rovella che Locatelli stanno facendo un calcio davvero interessante. Quella che è la loro caratteristica è essere bravi nel riconquistare palla, ma sono stati bravi a crescere anche sotto altri aspetti. Quando si dice che manca il talento un po’ è vero, ma se riusciamo a diluirlo per tutti gli altri calciatori diventa meglio. Locatelli è un ragazzo serio, professionista eccezionale, quando l’ho chiamato gli brillavano gli occhi e sono risposte importantissime perché vogliono far bene e sono attaccati a questa maglia. Non l’ho chiamato prima perché vedo delle cose che prima non vedevo, non so se è dipeso solo da lui o anche dal suo allenatore che reputo molto bravo. Essere qualitativi fa la differenza. Sarà importante sia giocare bene che il risultato, è indifferente chi giocherà tra i due perché stanno entrambi molto bene. In questi ultimi allenamenti ho visto delle cose ancor più interessanti, qualsiasi scelta si farà sarà quella corretta”. Il cambio modulo è l’unica motivazione dietro il cambio di risultati rispetto all’Europeo: “Abbiamo la possibilità di essere più chiari possibile, di andare a scegliere dei giocatori che abbiano motivazioni eccezionali, che ci sia la volontà di ricevere un grande piacere da quello che è il vestire questa maglia a prescindere se si va in campo o meno. Ho cercato di fare scelte corrette in base alle mie esperienze e conoscenze. Una l’avete sottolineata bene: probabilmente il mio comportamento non era stato corretto per quella che era la possibilità di qualità che avevo a disposizione, sia nelle scelte degli elementi che nella tipologia di gestione che avevo fatto. Poi ci mettono del loro i ragazzi. Ora ci sono comportamenti diversi, le posizioni fisse in campo sono poche. E’ sempre più difficile essere squadra e far vedere le loro qualità, loro lo sanno far bene”. Barella e Frattesi in campo: “Cambia poco… Siamo andati alla ricerca di calciatori che abbiano la qualità di saper stare in più posizioni in campo. Secondo me, per quello che chiedo io al trequartista, lo è più Barella e Frattesi è più mezzala. Ripeto per le mie richieste. Frattesi sicuramente è bravissimo ad inserirsi, lo dicono i gol. Se poi però vuoi che qualcuno ogni tanto venga a fare il doppio mediano allora la strada per arrivare alla porta è lunga e quindi forse è meglio fargli fare la mezzala”.

Tennis, Atp Finals, prima sconfitta per Bolelli-Vavassori

Tennis, Atp Finals, prima sconfitta per Bolelli-VavassoriRoma, 13 nov. (askanews) – Prima sconfitta alle Atp Finals per Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Reduci dal convincente debutto contro Bopanna/Ebden, gli azzurri hanno perso in due set contro Kevin Krawietz e Tim Puetz: 7-5, 6-4 lo score in favore dei tedeschi che accedono in semifinale con un turno di anticipo. Una partita equilibrata, vinta dai n. 8 del seeding salendo di qualità dopo un avvio complicato. Qualche rimpianto per Bolelli e Vavassori soprattutto nel primo set, con tre palle break non sfruttate prima del break subito.

Vino, Nuti: felici per premio ad Ass. Vignaioli Colline di Riparbella

Vino, Nuti: felici per premio ad Ass. Vignaioli Colline di RiparbellaMilano, 13 nov. (askanews) – “A pochi mesi dalla sua nascita l’Associazione già fa parlare di Riparbella nei contesti più adatti alla promozione del vino in Italia e nel mondo. Siamo stati molto onorati di ricevere questo riconoscimento che è uno stimolo ad andare avanti in questa direzione per valorizzare ancora di più il lavoro delle Cantine di questa zona vitivinicola della Toscana”. Lo ha detto Flavio Nuti, il presidente e fondatore dell’Associazione Vignaioli Colline di Riparbella (Pisa) commentando il premio per il miglior territorio vitivinicolo del 2024 del “The Wine Hunter Award” ricevuto al Merano Wine Festival.


Alla manifestazione nella cittadina sudtirolese, si è svolta anche una masterclass dal titolo “Dna Etrusco dei vini della Maremma Settentrionale”, che ha messo in evidenza alcune delle etichette delle otto aziende che compongono l’Associazione. “Tra i vignaioli di Riparbella c’è una grande voglia di crescere e per questo vedono interessante la partecipazione ad iniziative non soltanto locali, in Toscana, ma anche ad eventi in consessi nazionali come Vinitaly o Merano e internazionali tra cui Londra o Parigi” ha aggiunto Nuti, sottolineando “oltre a degustazioni dedicate ad operatori del settore e giornalisti da unire all’incoming in azienda”.