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Confagri Veneto: bene timbratura uova in luogo produzione

Confagri Veneto: bene timbratura uova in luogo produzioneRoma, 11 nov. (askanews) – “La timbratura delle uova nel luogo di produzione rappresenta un passo avanti nella tutela dei consumatori e del prodotto italiano”. Ne è convinto Michele Barbetta, produttore di uova nella provincia di Padova e presidente della sezione avicola di Confagricoltura Veneto, dopo che la Conferenza delle Regioni ha raggiunto l’intesa sul decreto che recepisce la disposizione dell’Unione europea, che prevede l’obbligo di stampigliatura delle uova nell’allevamento in cui vengono prodotte, pur ammettendo delle deroghe per un anno.


“Riconosciamo alla Regione Veneto, e in particolare all’assessore all’Agricoltura Federico Caner, l’attenzione posta al problema della tracciabilità del prodotto e, quindi, al corretto recepimento della norma Ue. Come detto, con la timbratura nel luogo di produzione si garantisce il consumatore sull’origine delle uova e di valorizzare l’attività, seria e professionale, degli allevatori italiani”, sottolinea Barbetta. Nella sostanza, la disposizione approvata dalla Conferenza Stato Regioni, nel recepire la norma Ue, esclude per un anno (fino al 30 novembre 2025) dall’obbligo di timbratura nel luogo di produzione i piccoli allevamenti con meno di 50 galline e gli allevamenti con un proprio centro d’imballaggio. Inoltre sono esentati, ma solo per un anno al fine di potersi adeguare, gli allevamenti che attualmente cedono tutta la produzione ad un centro d’imballaggio.


Secondo i dati Ismea, il principale Paese europeo produttore di uova resta la Francia, con una quota del 14% e una produzione tendenzialmente in crescita, considerato l’incremento del 12% delle galline ovaiole allevate nell’ultimo anno. Al quarto posto, dopo Germania e Spagna, si piazza l’Italia, con 2.800 allevamenti professionali di galline ovaiole e oltre 41,5 milioni di capi, di cui circa 37 milioni in fase di deposizione. La modalità di allevamento più diffusa è quella a terra, che interessa il 54% dei capi totali; il 36% delle galline è invece allevato in gabbie arricchite e il 10% vive all’aperto. Più della metà della produzione di uova è concentrata nel Nord Italia, con il Veneto in testa alla classifica, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna. La produzione veneta di uova, secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, è risultata in leggero aumento (+0,7%), superando di poco i 2 miliardi di pezzi, mentre quella nazionale è rimasta stabile (+0,1%) con 12,7 miliardi di pezzi, confermando la quota veneta al 15,8%.


Le uova sono un alimento sempre più apprezzato dagli italiani, che ne consumano in media 215 a testa all’anno. Il 2023 ha visto un rialzo dei prezzi al consumo pari al 9,8%: nonostante questo c’è stato un discreto aumento dei consumi domestici (+4,5%). Grazie alla tenuta produttiva e alla quasi completa autosufficienza,si è assistito a una riduzione delle importazioni del 23,8% per quelle in guscio e del 13,4% per le sgusciate (per lo più destinati all’industria), riducendo anche il saldo negativo per il buon aumento dell’export delle uova sgusciate (+40,9%).

”Vini Mito”, podcast Signorvino per viaggio tra i grandi rossi italiani

”Vini Mito”, podcast Signorvino per viaggio tra i grandi rossi italianiRoma, 11 nov. (askanews) – Signorvino, in collaborazione con Chora Media, ha lanciato il podcast “Vini Mito”, una serie dedicata alla scoperta delle icone del vino italiano: Barolo, Amarone della Valpolicella e Supertuscan (il podcast è disponibile su Spotify e altre piattaforme).


Attraverso un affascinante racconto storico e culturale, “Vini Mito” esplora le origini e l’evoluzione di tre dei più celebri vini rossi italiani, conducendo gli ascoltatori in un viaggio che attraversa secoli di tradizioni e innovazioni enologiche. Le voci di Jacopo Cossater e Graziano Nani, insieme a esperti del settore e produttori vinicoli, guideranno il pubblico alla scoperta di storie che spaziano dal passato glorioso delle vigne italiane fino alle nuove frontiere del vino. Le puntate:


– Ep.1 – Barolo: storia di un mito che nasce due volte. Dalla nobiltà ottocentesca alla rivoluzione enologica degli anni ’70, il Barolo è rinato due volte. Jacopo Cossater e Graziano Nani, insieme alla produttrice Elena Penna e alla giornalista Veronika Crecelius, ripercorrono le vicende di questo leggendario vino, simbolo delle Langhe. – Ep.2 – Amarone della Valpolicella: alla scoperta di un mito giovane. L’Amarone è un vino che ha cambiato la Valpolicella. Nato da un incidente – secondo quello che dice la leggenda – nel processo di produzione del Recioto, è oggi una delle eccellenze italiane nel mondo. Il racconto si snoda attraverso interviste con Fiorenza Quintarelli e Angelo Peretti, tra storia e innovazione.


– Ep.3 – I Supertuscan: libertà, eleganza, identità. I Supertuscan rappresentano un esempio di ribellione alle regole. Da Sassicaia ai vini nati nel Chianti, il percorso di libertà creativa e l’attenzione internazionale fanno di questi vini un punto di riferimento globale. Ne discutono Priscilla Incisa della Rocchetta e Antonio Boco. “Vini Mito” è scritto da Nicole Schubert e narrato da Jacopo Cossater e Graziano Nani. La cura editoriale è di Graziano Nani, con la supervisione del suono e della musica di Luca Micheli. Il producer è Alex Peverengo, il project management di Monia Donati, mentre la post-produzione e il montaggio sono affidati a Cosma Castellucci.


Signorvino e la cultura del vino. Con oltre 2.000 etichette e un’offerta gastronomica che celebra la cucina italiana, Signorvino è non solo un punto di riferimento per gli amanti del vino, ma anche promotore di una cultura vitivinicola d’eccellenza. Il concept Signorvino Stories, presentato a Verona in occasione dell’apertura del Vinitaly 2024, continua a raccontare le storie legate ai migliori vini italiani, come sottolinea Federico Veronesi, proprietario di Signorvino insieme alla sua famiglia: “Ogni vino racconta una storia e noi vogliamo farci portavoce delle eccellenze italiane. Questo podcast è un viaggio attraverso la passione e l’arte della vinificazione che rende l’Italia un punto di riferimento mondiale in questo campo. La nostra missione è promuovere la conoscenza delle straordinarie eccellenze vinicole italiane, valorizzando sia i produttori di fama consolidata che le piccole realtà emergenti. Siamo pronti a diffondere queste storie in nuove città italiane, rafforzando al contempo il nostro legame con le città in cui siamo già presenti”. Con una previsione di crescita ambiziosa, l’insegna si aspetta di raggiungere 50 locali entro il 2025 con un fatturato di 85 milioni di euro nel 2024, partendo dagli attuali 40 punti vendita.

Cina: Usa fomentano Filippine in Mar cinese meridionale

Cina: Usa fomentano Filippine in Mar cinese meridionaleRoma, 11 nov. (askanews) – La Cina ha accusato oggi gli Stati uniti di fomentare le Filippine a commettere azioni “illegali” e “provocazioni” nel Mar cinese meridionale, in un momento di accresciuta tensione tra Pechino e Manila rispetto a quest’area dell’Oceano Pacifico che la Repubblica popolare rivendica per circa l’80 per cento come propria.


“Da molti anni gli Stati uniti, per i propri interessi geopolitici, costantemente incitano le Filippine a compiere provocazioni e azioni illegali nel Mar cinese meridionale, temendo che che la situazione si stabilizzi”, ha detto nella quotidiana conferenza stampa a Pechino il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian. “Questa intenzione malevola – ha continuato – è nota a tutti. Gli Stati Uniti chiedono insistentemente ai paesi di rispettare la Convenzione delle Nazioni unite sul diritto del mare (UNCLOS), ma essi stessi non vi aderiscono, dimostrando una tipica ipocrisia con doppi standard”.


Negli ultimi giorni tra Pechino e Manila è montata la polemica rispetto al confine marittimo non definito lungo la secca di Scarborough (Scarborough Shoal), le isole e le barriere coralline delle isole Spratly, che la Cina rivendica come proprie col nome di isole Nansha. Le Filippine hanno definito una linea della zona marittima esclusiva che include queste aree e Pechino ha definito illegittima questa delimitazione, rendendo pubbliche ieri le proprie linee di base di quella che ritiene essere l’area sottoposta alla sua sovranità. Nei mesi scorsi imbarcazioni delle marine e delle guardie costiere dei due paesi asiatici si sono trovate spesso a contatto, anche con diversi scontri, che hanno fatto salire la tensione. Inoltre, gli Stati uniti fanno spesso attraversare quelle acque da proprie navi militari in linea con la normativa americana definita FON Act (Freedom of Navigation Act).


Scarborough Shoal, chiamata Panatag Shoal da Manila, si trova a circa 120 miglia nautiche (220 km) a ovest dell’isola di Luzon nelle Filippine. La Marina dell’Esercito popolare di liberazione della Cina (PLA) ha condotto esercitazioni congiunte navali e aeree intorno alla Scarborough Shoal in settembre, la seconda esercitazione in due mesi, entrambe tenute mentre le Filippine partecipavano a esercitazioni multilaterali nella regione. Le tensioni sono aumentate anche in agosto, quando il PLA ha dichiarato di aver “legalmente respinto” un aereo da trasporto dell’aeronautica filippina, mentre Manila ha accusato i jet cinesi di aver messo in pericolo i suoi piloti durante una missione di pattugliamento di routine.


Le rivendicazioni di sovranità della Cina sulla maggior parte delle isole e delle formazioni rocciose del Mar cinese Meridionale sono contestate non solo dalle Filippine, ma anche da altri paesi vicini, come Malaysia e Vietnam. In gioco ci sono non solo riserve di petrolio e gas sottomarine, ma anche diritti di pesca e potenziali avamposti militari. Scarborough Shoal, ad esempio, è un ricco terreno di pesca dove si dice che la Cina abbia limitato l’accesso filippino da quando ha preso il controllo nel 2012. Lo stallo del 2012 ha spinto le Filippine a presentare le proprie rivendicazioni a un tribunale internazionale chiamato a fa rispettare l’UNCLOS. La corte arbitrale ha stabilito nel 2016 che non vi è alcuna base legale per la rivendicazione cinese dei “diritti storici” nel Mar cinese meridionale. Ma Pechino non riconosce la sentenza e anche oggi Lin Jian ha detto che la “questione dell’arbitrato sul Mar cinese meridionale viola la Convenzione ed è una farsa politica sotto ogni aspetto; il cosiddetto verdetto è illegale e nullo”.

Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacati

Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacatiRoma, 11 nov. (askanews) – “Con la nuova manovra rendiamo strutturale il taglio del cuneo contributivo e ne ampliamo i benefici ai circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra 35 a 40mila euro annui, seppure con un decalage. Anche qui rispondendo a una tematica che era stata correttamente posta dai sindacati sulla evidente discriminazione dei lavoratori che guadagnavano pochi euro in più di altri ma, a differenza di quegli altri, non beneficiavano del taglio del cuneo”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.


“Come sapete, inoltre – ha continuato la premier -, non si interviene più sull’aspetto contributivo, ma su quello fiscale, e questo ci consente anche di ottenere un altro vantaggio, ovvero evitare il rischio che parte del taglio potesse causare un incremento della pressione fiscale”. Inoltre, ha proseguito, “differenziamo anche la modalità di fruizione a seconda del reddito. Ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, è stato riconosciuto un bonus; ai soggetti che, invece, hanno un reddito complessivo dai 20.000 a 40.000 euro è stata riconosciuta un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda. L’effetto per il lavoratore in busta paga rimane lo stesso. Confermiamo l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli. Ed estendiamo questa misura anche alle lavoratrici autonome (escluso coloro che hanno optato per il regime forfettario) che percepiscono reddito d’impresa o di lavoro autonomo”.


Infine, “in materia di imposte, viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. È chiaramente intenzione del Governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo”.

Agricoltura, in Toscana mercato trattrici in calo dell’11,8%

Agricoltura, in Toscana mercato trattrici in calo dell’11,8%Roma, 11 nov. (askanews) – L’andamento del mercato agromeccanico nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e ottobre, evidenzia per la Toscana una consistente flessione delle vendite. I dati relativi alle immatricolazioni di trattrici indicano, rispetto allo stresso periodo dello scorso anno, un calo pari all’11,8%, in ragione di 874 mezzi immatricolati (erano stati 991 nel 2023). La flessione della Toscana risulta essere leggemrente inferiore a quella registrata a livello nazionale – in Italia il numero di macchine vendute è calato complessivamente del 14,6% per un totale di 13.038 unità – e conferma la difficile fase congiunturale che il settore sta attraversando.


A elaborare i dati è FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal ministero dei Trasporti e diffusi in occasione di EIMA International. Incremento dei listini, stagnazione dei redditi agricoli, difficoltà di accesso al credito, attesa per i nuovi strumenti di agevolazione sono, secondo l’associazione dei costruttori FederUnacoma, i principali fattori che hanno sinora frenato la domanda di tecnologie per l’agricoltura. L’attuale congiuntura – osserva FederUnacoma – dovrebbe proseguire anche nei primi mesi del nuovo anno, mentre per una ripresa del mercato bisognerà attendere il secondo semestre del 2025.

A Elisabetta Belloni il riconoscimento di “Alumna Luiss 2024″

A Elisabetta Belloni il riconoscimento di “Alumna Luiss 2024″Roma, 11 nov. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione della Luiss Guido Carli conferirà il titolo di “Alumna Luiss 2024” all’Ambasciatore Elisabetta Belloni, Direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), il prossimo 21 novembre, nel corso della tradizionale cerimonia dedicata al laureato dell’anno.


“Sono onorata di ricevere questo riconoscimento dalla mia Alma Mater”, ha dichiarato Elisabetta Belloni, proseguendo: “La Luiss è stata per me un ambiente formativo di grande ispirazione che ha contribuito a consolidare la dedizione e il rigore grazie ai quali ho scelto l’impegno istituzionale, che porto avanti ogni giorno con orgoglio e con il massimo senso di responsabilità. Dedico questo riconoscimento alle nuove generazioni di studentesse, studenti, laureate e laureati Luiss che, sono sicura, sapranno portare avanti con successo gli stessi valori”. Laureata con lode in Scienze Politiche alla Luiss nel 1982, con una tesi in “Tecnica del negoziato internazionale” sulla conflittualità nell’area del Golfo Persico, Belloni vanta una carriera diplomatica di rilievo iniziata nel 1985 alla Farnesina, presso la Direzione Affari Politici. Dopo vari incarichi all’estero tra il 1986 e il 1999, rientra in Italia dove ricopre ruoli istituzionali di crescente importanza all’interno della Farnesina. Dal 2002 al 2004 è Capo della Segreteria del Sottosegretario agli Esteri, poi alla guida dell’Unità di Crisi. Dal 2008 al 2012 è Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo e, tra il 2013 e il 2015, Direttore generale per le Risorse e l’Innovazione. Promossa Ambasciatore di grado nel 2014, l’anno successivo assume l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2016 al 2021 è Segretario Generale della Farnesina e, dal 2021, Direttore generale del DIS, prima donna in un ruolo di massima rilevanza nel coordinamento della sicurezza nazionale. Nel marzo 2024 è stata, inoltre, nominata sherpa per il G7 e il G20.


“Impegno, merito e contributo alla comunità. Sono le qualità che caratterizzano il percorso di Elisabetta Belloni sin dagli anni universitari e che l’hanno accompagnata in una lunga carriera, durante la quale ha più volte infranto il cosiddetto ‘soffitto di cristallo’: come prima donna Segretario Generale della Farnesina e, ora, alla guida del DIS” ha commentato il Presidente Luiss, Luigi Gubitosi: “In ogni fase del suo percorso, ha messo la propria professionalità al servizio dello Stato con lealtà e senso delle Istituzioni. Questo riconoscimento è un modo per ringraziarla a nome di tutta la comunità Luiss, di cui interpreta perfettamente i valori”. Per Daniele Pelli, Presidente del Luiss Alumni Network (LAN), “nel corso della sua prestigiosa carriera, l’Ambasciatore Belloni ha contribuito a generare un impatto significativo sul panorama politico e istituzionale italiano e internazionale, rappresentando un modello di eccellenza che siamo certi potrà ispirare tanti studenti e studentesse che aspirano a un futuro nella diplomazia, così come i laureati e le laureate Luiss che si stanno affacciando su questo importante percorso”.


Il riconoscimento di “Alumnus dell’Anno” viene assegnato a ex allievi Luiss che si siano distinti per meriti professionali e contributi significativi, selezionati tra oltre 60mila Alumni in tutto il mondo. Il Luiss Alumni Network è presente in Europa, America, Asia e Medio Oriente e offre ai laureati dell’Ateneo intitolato a Guido Carli, una rete di confronto e crescita, ispirata a valori di apertura e innovazione. Negli anni scorsi, il titolo è stato attribuito a: Vincenzo Manes (2023), Marcella Panucci (2022), Patrizia Micucci (2021), Fabio Panetta (2019), Riccardo Zacconi (2018), Marco Morelli (2017), Luca Maestri (2016) e Carlo Messina (2015).

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinati

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinatiRoma, 11 nov. (askanews) – La Fondazione VINCI Autoroutes ha pubblicato i risultati della 4a edizione dello studio sul ‘Road-sharing’. Prosecuzione del Barometro della guida responsabile, questo sondaggio, realizzato da Ipsos, si concentra sui comportamenti di italiani ed europei legati alla convivenza tra diverse modalità di spostamento.


Che siano automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, quanta attenzione si presta agli altri utenti della strada? In che misura si rispettano le regole di condivisione della strada? E i comportamenti di chi guida sono influenzati dalle diverse modalità di spostamento che si utilizzano? Le risposte di oltre 12.400 europei dimostrano che, in un’ottica di convivenza armoniosa sulle strade, è necessario sensibilizzare tutti gli utenti al rispetto degli altri e delle regole. Il 24% degli automobilisti e il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote, infatti, invade la corsia altrui; il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza; il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri; il 92% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio. Tutti comportamenti molto pericolosi che rischiano di mettere in pericolo tutti, in particolare pedoni e ciclisti. Solo il 78% dei conducenti che si spostano in modi diversi, detti ‘utenti multipli’, afferma di essere più prudente nei confronti altrui sulla strada. In Europa, l’uso regolare di soluzioni di mobilità attiva rimane stabile rispetto al 2023.


In Europa, il mezzo di trasporto principale è l’auto. Tuttavia, per gli spostamenti quotidiani, gli europei scelgono anche la mobilità attiva. Il 66% (percentuale stabile vs. il 2023) si sposta regolarmente a piedi (il 64% degli italiani), e il 21% (-1 punto vs. il 2023) utilizza regolarmente la bicicletta (16%). Il 6% utilizza regolarmente un veicolo a motore a due ruote (10%) e il 3% utilizza un monopattino o un hoverboard (3%). Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, sono gli spagnoli a praticarli di più (77%) e i belgi di meno (53%). I francesi sono in penultima posizione (57%). Relativamente agli spostamenti in bicicletta, gli uomini sono leggermente più numerosi delle donne sia nell’uso regolare (23% vs. 19% ), sia in quello occasionale (39% vs. 36%).


Non sorprende che siano gli olandesi a utilizzare con maggiore regolarità la bici (58%), seguiti a notevole distanza da belgi (26%), tedeschi, polacchi e svedesi (24%). I francesi si piazzano al 9° posto (su 11 paesi europei analizzati), subito davanti a greci (10%), inglesi e spagnoli (7%). La stragrande maggioranza degli utenti avverte un clima particolarmente teso sulle strade. La diversità delle modalità di spostamento (automobile, veicolo a motore a due ruote, bicicletta, mezzo di mobilità individuale elettrica, spostamenti a piedi) rendono complessa, e spesso conflittuale, la coesistenza di utenti diversi della strada e spesso diviene fonte di ansia e di tensione. La stragrande maggioranza di essi (92%; 96%) definisce ome ‘rischiosi’ infatti i comportamenti altrui. È così per: ‘ l’89% dei ciclisti (92%); ‘ il 91% degli automobilisti (95%); ‘ l’87% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (82%).


Anche i pedoni risentono molto dei comportamenti a rischio di chi guida. Ad esempio, l’89% di essi ha paura che un automobilista non si fermi per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali (91%), e il 63% dichiara di essere stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard (72%). Anche la paura dell’aggressività degli altri conducenti è molto diffusa e riguarda: l’81% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (84%), l’83% degli automobilisti (88%) e l’80% dei ciclisti (85%). Per quanto riguarda gli spostamenti in bicicletta, la ‘sensazione di sicurezza’ degli utenti, che rappresenta un fattore importante per la sua diffusione, varia notevolmente a seconda del paese. Se in media, in Europa, l’80% dei ciclisti si sente sicuro quando si sposta in bicicletta, tale percentuale passa dal 93% per gli olandesi al 59% per i francesi (ben 34 punti percentuali di differenza!). Questi ultimi, infatti, sono quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi analizzati. ‘Se da un lato emerge – spiega Bernadette Moreau Delegata Generale della Fondazione VINCI Autoroutes – che gli europei temono i comportamenti a rischio degli altri utenti della strada e che spesso contribuiscono essi stessi a questo clima di tensione, dall’altro urge ricordare che la condivisione della strada e, più in generale, dello spazio pubblico riguarda tutti. Rispettare le regole del codice della strada, essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni per gli altri e per se stessi, controllare l’impulsività e resistere all’individualismo, sono tutti modi per preservare la sicurezza di tutti gli utenti e, in particolare, di quelli più vulnerabili’. Scarsa conoscenza del codice della strada o volontà deliberata di violarlo? A questo quadro si deve aggiungere che, purtroppo, alcune norme del codice della strada non sono note a tutti e possono creare tensioni quando non vengono comprese e applicate da tutti gli utenti. Ciò vale, in particolare, per le norme riguardanti la circolazione dei ciclisti. Nello specifico: ‘ Le aree ciclisti: sono riservate esclusivamente ai ciclisti per consentire loro di posizionarsi davanti ai veicoli agli incroci semaforici, in modo da vedere ed essere visti meglio. Tuttavia, il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (54%) e il 24% degli automobilisti (44%) ammette di invadere questi spazi. ‘ I segnali di precedenza ai ciclisti al semaforo: posizionati sotto un semaforo, autorizzano i ciclisti a proseguire nella/e direzione/i indicata/e dalle frecce, senza fermarsi al semaforo rosso, ma dando la precedenza ai pedoni e agli utenti della strada che intersecano. Poiché si tratta di una regola troppo spesso ignorata, la loro applicazione da parte dei ciclisti può essere considerata dagli altri utenti come un’infrazione e un rischio. In assenza di tali segnali, i ciclisti non sono autorizzati a passare col rosso. Detto ciò, il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%). ‘ I marciapiedi: sebbene siano spazi riservati ai pedoni, i conducenti di veicoli a motore a due ruote e i ciclisti tendono spesso a servirsene per parcheggiarvi (il 66% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 46%) o per circolarvi (il 72% dei ciclisti abituali; 66% e il 46% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 41%). Questa occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 63% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (72%). ‘ Le aree di sosta o corsie riservate: benché gli automobilisti le considerino abitudini innocue, fermarsi nelle corsie di traffico riservate o occupare aree di sosta riservate a utenti specifici ostacola la mobilità e mette a rischio gli utenti vulnerabili. Il 29% degli automobilisti, infatti, ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila (32%), il 19% di percorrere le corsie riservate agli autobus (17%), il 12% di utilizzare posti riservati ai disabili (11%) e il 13% di occupare posti dedicati ai veicoli elettrici (13%). Incoscienza o onnipotenza? ‘ Le piste ciclabili: insieme alle corsie ciclabili, sono riservate alle biciclette e ai mezzi di mobilità individuale elettrica, ma sono soggette a un utilizzo abusivo da parte dei conducenti. Il 50% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote ammette di servirsene per circolare (39%) e il 15% degli automobilisti ammette di usarle per fermarsi o parcheggiare (11%). Un altro segno di indifferenza nei confronti dei ciclisti è quel 34% di automobilisti che ammette di aprire la portiera senza verificare che non ne sopraggiunga qualcuno (27%). ‘ Il mancato rispetto del semaforo rosso, oppure dell”omino’ rosso per i pedoni, può essere fatale per se stessi e per gli altri utenti della strada. Eppure, si tratta di un’infrazione ampiamente riconosciuta da automobilisti, ciclisti e persino dai pedoni, molti dei quali trascurano il rischio che corrono attraversando quando il segnale luminoso vieta loro di passare. Nello specifico: il 64% degli automobilisti ammette di passare con il semaforo arancione o rosso (51%); il 37% dei ciclisti abituali confessa di farlo anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%); il 56% dei pedoni ammette di attraversare sulle strisce pedonali anche se il semaforo per i pedoni è rosso (39%) e il 78% ammette di attraversare talvolta fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri (72%). ‘ L’uso del telefono e dello smartphone mentre si è al volante, in moto, in bici o a piedi è senza dubbio una delle principali fonti di distrazione, nonché causa di numerosi incidenti. Eppure, più della metà degli utenti della strada ammette questa pratica: ‘ o il 77% degli automobilisti (74%) ; o il 58% dei pedoni (56%); o il 49% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (42%); o il 35% dei ciclisti abituali (42%). A tutte queste infrazioni si aggiungono poi anche il mancato utilizzo della freccia per sorpassare o cambiare direzione, comportamento che riguarda più di 1 conducente su 2 (52%; 49%); la scarsa valutazione degli angoli ciechi da parte dei conducenti di veicoli pesanti (camion, autobus, pullman) o dei ciclisti mette particolarmente a rischio questi ultimi. Il 49% dei ciclisti (32%) dichiara, infatti, di sorpassare autobus e camion sulla destra e al tempo stesso di prestare attenzione agli angoli ciechi; l’assenza o l’insufficienza di dispositivi di illuminazione ed equipaggiamento riflettente per andare in bici di notte mette a rischio i ciclisti stessi e può far sì che gli altri utenti della strada li vedano all’ultimo. Tuttavia, in Europa, questa fondamentale misura di sicurezza è ancora trascurata dal 27% dei ciclisti abituali (32%). Infine, per gli adulti, l’uso del casco in bicicletta non è obbligatorio in nessuno dei paesi oggetto del sondaggio, fatta eccezione per la Spagna, dove è consigliato nelle aree urbane e obbligatorio in quelle extra-urbane. In media, in Europa, il 29% dei ciclisti abituali lo indossa frequentemente (30%). Si tratta di una percentuale inferiore a quella dei ciclisti inglesi (54%), spagnoli (52%) e francesi (51%), ma nettamente superiore a quella degli olandesi (7%). Ricorrere a più mezzi di mobilità diversi accresce il rispetto degli altri sulla strada? Ricorrere a diverse modalità di spostamento serve anche a mettersi nei panni dell’altro e a comprenderne limiti e vulnerabilità. Il 60% dei conducenti europei (57%) utilizza almeno un mezzo di mobilità diverso dagli spostamenti a piedi – veicolo a motore a due ruote, bicicletta, monopattino, ecc. – (l’85% degli olandesi e il 35% dei britannici). Ebbene, il 78% di questi ‘utenti multipli’ dichiara di mostrare maggiore prudenza nei confronti degli altri utenti della strada, e lo fa verificando gli angoli ciechi, rispettando le piste ciclabili e i posti riservati ai disabili, controllando prima di aprire la portiera, ecc. (83%). Tra gli automobilisti che utilizzano regolarmente la bicicletta, il 32% ritiene di rispettare maggiormente la segnaletica rispetto a quando è in auto (60%) e il 62% ritiene che un percorso in bicicletta richieda maggiore attenzione rispetto a uno in auto (76%).

Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misure

Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misureRoma, 11 nov. (askanews) – “La manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt’altro che facile nel quale operiamo. Lo considero un cambio di passo rispetto all’approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell’immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo. Come noi, che raccogliamo la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.


“Citerò due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. 30 miliardi – ha spiegato Meloni – è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato. Vale per la sanità, per i contratti pubblici, per la scuola, per l’aumento dei salari”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.

Danza, il Gran Ballo Viennese di Roma incorona Ilaria Mostarda

Danza, il Gran Ballo Viennese di Roma incorona Ilaria MostardaRoma, 11 nov. (askanews) – Si è svolta la XVI edizione del Gran Ballo Viennese di Roma, una serata dal fascino senza tempo all’Acquario Romano. Ragazze in abito bianco, provenienti da ogni parte d’Italia hanno realizzato il sogno di essere “principesse per una notte”. Le giovani protagoniste della cerimonia d’apertura sono state accompagnate da cavalieri in alta uniforme appartenenti ai Granatieri di Sardegna, dell’Esercito Italiano.


La musica suonata dal vivo dall’Orchestra “Vincenzo Bellini” di Roma e diretta dal Maestro Lorenzo Lupi è stata quella dei Valzer di Strauss, come accade da sempre a Vienna. Ed è esattamente all’Opernball austriaco che volerà la coppia formata da Ilaria Mostarda, studentessa di Roma, e da Giovanni Tolone, per rappresentare l’Italia al “Ballo dei Balli”, trasmesso tutti gli anni in mondovisione dall’Opera di Vienna. Il Charity Ball, condotto da Marianna Taormina, anche quest’anno ha voluto sostenere i progetti dell’Associazione Frida – Donne che sostengono le donne. Una realtà nata nel 2008 per contrastare la violenza di genere, fornendo accoglienza e sostegno a donne vittime di violenza e realizzando azioni concrete di sensibilizzazione e formazione sulle tematiche di genere. “Quando abbiamo sentito i nostri nomi io e Giovanni, il mio cavaliere, ci siamo guardati increduli – ha raccontato Ilaria Mostarda, incoronata principessa al Gran Ballo viennese di Roma – è stata un’emozione grandissima. Ciò che più mi rimarrà di questa esperienza resta senza dubbio il legame con le altre ragazze, che si è creato nel corso della settimana di preparazione e soprattutto l’atmosfera di complicità e divertimento di questi giorni, trascorsi tra scherzi fra di noi e momenti di riflessione”.


Ad organizzare dal 2007 il Gran Ballo Viennese di Roma è Elvia Venosa, ideatrice e coordinatrice dell’evento, che da anni si impegna a infondere i valori di un tempo, pur restando al passo con la contemporaneità: “Le ragazze che ancora oggi partecipano ad un evento come questo – ha commentato Elvia Venosa – all’apparenza per molti anacronistico, sono portatrici sane di bellezza e voglia di vivere. Con i loro sogni, i loro desideri, ma anche le loro fragilità, scelgono di vivere un’esperienza fuori moda per i canoni attuali, ma che le arricchisce umanamente e soprattutto le proietta in un futuro carico di speranza”. Non sono mancate anche in questa edizione le rappresentanze del Governo austriaco a ricordare il profondo legame con la città di Vienna e con la tradizione dei suoi balli ottocenteschi: S.E Martin Eichtinger (Ambasciatore D’Austria in Italia), S.E. Giovanni Pugliesi (Ambasciatore Italiano in Austria), Debora Lepre (Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna); Luise Däger-Gregori (membro del Parlamento e Consigliere della Città di Vienna); Volker Reifenberger (Presidente della commissione difesa austriaca). Insieme a loro volti noti dello sport e dello spettacolo che hanno aderito alla manifestazione: Rigivan Ganeshamoorthy, l’atleta paralimpico romano di origine srilankese, che ha stupito ai Giochi di Parigi nel lancio del disco con tre record mondiali; lo schermidore Stefano Pantano; la ballerina Francesca Tocca, che quest’anno ha vissuto il Gran Ballo Viennese anche nelle vesti di insegnante; Umberto Gaudino, ballerino professionista del programma “Amici – di Maria De Filippi”. Naomi Buonomo “professoressa” de L’Eredità; Tiziana Giardoni, moglie del celebre cantante Stefano d’Orazio; il musicista e performer Agostino Penna vincitore di Tale e Quale Show 9. La serata è stata arricchita da momenti di spettacolo, a partire dall’emozionante esibizione di danza classica fino alla performance canora di Samantha Discolpa (Amici e All together now). Il Charity Ball è realizzato con il Patrocinio della Città di Vienna, dell’Ambasciata d’Austria in Italia e del Ministero della Difesa Austriaca.

Studio Italia-Cina su micropastiche in terreni agricoli

Studio Italia-Cina su micropastiche in terreni agricoliRoma, 11 nov. (askanews) – Definire nuovi protocolli per affrontare il fenomeno della contaminazione da microplastiche nei terreni agricoli e nelle acque sotterranee: è la sfida del progetto Encompass che unisce nell’impegno Italia e Cina con l’Università di Pisa come capofila e fra i partner l’Università tecnologica di Shenzhen e l’Eastern Institute of Technology di Ningbo. La sperimentazione sul campo avverrà sia in Cina che in Italia, precisamente nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa).


“La contaminazione da microplastiche nei suoli agricoli ha potenzialmente conseguenze molto serie per le produzioni alimentari, la biodiversità e il benessere degli ecosistemi terrestri in generale – spiega il professore Valter Castelvetro del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano – A tutt’oggi non esistono protocolli analitici validati e condivisi per gestire il fenomeno, anche a perché è molto difficile isolare le microplastiche dai suoli”. L’obiettivo di Encompass è dunque condividere e sviluppare nuovi protocolli analitici per determinare quantità e tipologia di microplastica presente nei suoli e nelle acque sotterranee. Le metodologie riguarderanno sia la quantificazione numerica, cioè il numero e la natura delle particelle polimeriche, sia la massa per tipologia di polimero, calcolata quest’ultima secondo una procedura ideata e validata all’Università di Pisa. L’ambizione è inoltre di mettere a punto modelli su scala per studiare in laboratorio il processo di trasporto delle microplastiche dalla superficie alle falde acquifere attraverso le diverse tipologie di suolo.


“L’impatto che deriva dal crescente inquinamento da materie plastiche, e conseguentemente da microplastiche, sulla produttività dei suoli agricoli, sul benessere degli ecosistemi naturali e sulla biodiversità potrebbe essere molto grave nei prossimi anni, anche in considerazione dei possibili effetti sinergici con le alterazioni climatiche, lo sfruttamento intensivo dei suoli e la depauperazione delle importantissime riserve di acqua sotterranea – sottolinea Castelvestro – Conoscere il problema è un passo fondamentale per poterne comprendere le conseguenze e studiare possibili soluzioni o mitigarne gli effetti”.