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Formula1, incidente per Hamilton, Leclerc non scende in pista

Formula1, incidente per Hamilton, Leclerc non scende in pistaRoma, 29 gen. (askanews) – Conclusa la seconda giornata di test Tpc (‘Testing Previous Cars) della Ferrari a Barcellona. Un Day-2 caratterizzato e condizionato dall’incidente di Hamilton nel terzo settore del circuito catalano. Illeso il pilota britannico che ha perso il controllo della SF-23 (la monoposto utilizzabile in queste prove secondo il regolamento) nella parte finale del tracciato ed è finito contro le barriere. La vettura ha riportato danni che riguarderebbero sia le componenti aerodinamiche che le sospensioni. Condizioni che di conseguenza hanno modificato i piani odierni con Leclerc che non è potuto scendere in pista. Domani il Day-3, con i titolari che dovrebbero lasciare il posto a Giovinazzi e Beganovic, ma dopo il cambio di programma il condizionale è d’obbligo. A Hamilton e Leclerc, infatti, potrebbe essere concesso di recuperare il tempo perso nella giornata di mercoledì.

De Cecco: assoluzione con formula piena su vicenda origine grano

De Cecco: assoluzione con formula piena su vicenda origine granoMilano, 29 gen. (askanews) – Il tribunale di Chieti ha assolto con formula piena per insussistenza del fatto la De Cecco di Fara San Martino e il suo presidente, il cavaliere Filippo Antonio De Cecco nonchè il suo braccio destro, il direttore degli acquisti e l’allora direttore della qualità, accusati di frode in commercio sull’origine del grano utilizzato per la pasta, nell’ambito di una vicenda giudiziaria iniziata cinque anni fa.


“La sentenza, che era attesa e non ci stupisce, conferma la correttezza del nostro operato”, fa sapere in una nota la F.lli De Cecco alla notizia dell’assoluzione con formula piena per insussistenza del fatto emessa dalla giudice del Tribunale di Chieti. “Dopo cinque anni si chiude un capitolo doloroso che ha rischiato di mettere in discussione, senza fondamento, la serietà e l’integrità del nostro lavoro. La trasparenza aziendale, che si rispecchia nei nostri processi produttivi, è stata evidenziata già dalla requisitoria del pubblico ministero che aveva chiesto l’assoluzione per il presidente del cda Filippo Antonio De Cecco, il direttore degli acquisti Mario Aruffo, l’ex direttore della qualità Vincenzo Villani e la Fratelli De Cecco Spa”. “La prova dell’insussistenza del reato era presente nelle carte dell’indagini, che mettevano in rilievo come la nostra azienda abbia acquistato il grano guardando non i costi, ma l’alta qualità costante nel tempo – prosegue la nota – Da sempre, infatti, ci impegniamo per garantire l’altissima qualità del grano utilizzato e la massima trasparenza nei confronti dei consumatori, valori che guidano ogni giorno il lavoro di De Cecco”.

Camere in stand by in attesa del governo su Almasri, opposizioni: “Scappano”

Camere in stand by in attesa del governo su Almasri, opposizioni: “Scappano”Roma, 29 gen. (askanews) – Parlamento in stand by in attesa che il governo decida chi e quando debba riferire sulla vicenda Almasri: Camera e Senato torneranno a riunirsi soltanto quando le rispettive conferenze dei capigruppo, convocate per martedì 4 febbraio, avranno calendarizzato una nuova informativa dopo che quella dei ministri Nordio e Piantedosi che si sarebbe dovuta tenere oggi è saltata.


“Il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento, è sempre stato disponibile a riferire su questa vicenda. Semplicemente rimandiamo di qualche giorno”, ha assicurato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, secondo il quale “al momento non è opportuno” che a riferire siano i ministri della Giustizia e dell’Interno, né la premier Giorgia Meloni, da ieri iscritti sul registro degli indagati in seguito alla denuncia di Li Gotti che ipotizza i reati di favoreggiamento personale (nei confronti del generale libico) e peculato (per l’uso dell’aereo di stato per il rimpatrio). Il guardasigilli e il titolare del Viminale, d’altronde, hanno giustificato la loro assenza oggi in una lettera al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, “a seguito dell’informazione di garanzia ricevuta in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio”. Non è escluso che alla fine a riferire sulla vicenda possa essere lo stesso Ciriani. Il suo nome come sostituto dei ministri indagati era circolato questa mattina alla Camera e poi proposto all’opposizione dal presidente del Senato Ignazio La Russa nel corso della capigruppo. In realtà, come ha spiegato lo stesso ministro, “è stato un equivoco, non c’è mai stata una mia disponibilità oggi, non avrebbe avuto senso, attendiamo le decisioni del governo”.


Le opposizioni continuano a chiedere che Meloni chiarisca in Parlamento e non via social i passaggi che hanno portato al rimpatrio del libico nonostante il mandato di arresto della corte penale internazionale. La protesta contro l’annullamento delle informative di Nordio e Piantedosi ha tenuto banco per tutta la mattinata nelle aule di Camera e Senato. Incandescente il clima a Palazzo Madama dove Pd, M5s e Avs hanno lasciato l’emiciclo dopo l’intervento del senatore di FdI Alberto Balboni che ha parlato di una “certa magistratura che umilia il Parlamento” e che “si è voluta sostituire al Parlamento e alla democrazia”. “Il governo continua a scappare e a umiliare il Parlamento indipendentemente dalla vicenda giudiziaria. Per noi non esiste la motivazione che siccome sono stati iscritti al registro degli indagati non possono venire in Parlamento. Santanchè è venuta per ben due volte con delle indagini in corso. Chiediamo vengano loro e si assumano la responsabilità di quanto accaduto. Quello che si è verificato oggi non è archiviabile”, ha ricordato la presidente dei deputati Pd Chiara Braga.


La sospensione dei lavori fino a nuova capigruppo fa saltare per l’ennesima volta anche il voto sui giudici costituzionali fissato per domani: sarebbe stato il quattordicesimo scrutinio per l’elezione di un giudice e il quinto scrutinio per l’elezione di tre giudici. D’altronde, ammette Ciriani, “il clima non mi pare che sia di quelli che consentono un voto bipartisan e comunque il presidente della Camera ha già deciso che domani non si fa nulla. Ha tagliato la testa al toro”.

Sanremo, giovedì 13 febbraio finale Nuove Proposte, il 12 semifinali

Sanremo, giovedì 13 febbraio finale Nuove Proposte, il 12 semifinaliRoma, 29 gen. (askanews) – Il direttore artistico Carlo Conti, in accordo con Rai, ha apportato una modifica al Regolamento della prossima edizione del Festival riguardo l’esibizione degli artisti delle Nuove Proposte.


Le due sfide dirette di semifinale si terranno entrambe mercoledì 12 febbraio, seconda serata del Festival, mentre la finale per l’assegnazione del titolo di vincitore della categoria Nuove Proposte sarà giovedì 13 febbraio. L’altra variazione si riferisce alla modalità di accesso alla prossima edizione di Eurovision Song Contest. L’artista vincitore dovrà rispettare i criteri indicati da Ebu/Esc e in caso di assenza di requisiti Rai potrà procedere a indicare un artista secondo l’ordine di classifica del Festival.

Camere in stand by in attesa governo su Almasri, opposizioni:”scappano”

Camere in stand by in attesa governo su Almasri, opposizioni:”scappano”Roma, 29 gen. (askanews) – Parlamento in stand by in attesa che il governo decida chi e quando debba riferire sulla vicenda Almasri: Camera e Senato torneranno a riunirsi soltanto quando le rispettive conferenze dei capigruppo, convocate per martedì 4 febbraio, avranno calendarizzato una nuova informativa dopo che quella dei ministri Nordio e Piantedosi che si sarebbe dovuta tenere oggi è saltata.


“Il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento, è sempre stato disponibile a riferire su questa vicenda.Semplicemente rimandiamo di qualche giorno”, ha assicurato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, secondo il quale “al momento non è opportuno” che a riferire siano i ministri della Giustizia e dell’Interno, né la premier Giorgia Meloni, da ieri iscritti sul registro degli indagati in seguito alla denuncia di Li Gotti che ipotizza i reati di favoreggiamento personale (nei confronti del generale libico) e peculato (per l’uso dell’aereo di stato per il rimpatrio). Il guardasigilli e il titolare del Viminale, d’altronde, hanno giustificato la loro assenza oggi in una lettera al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, “a seguito dell’informazione di garanzia ricevuta in ossequio alla procedura e nel rispetto del segreto istruttorio”. Non è escluso che alla fine a riferire sulla vicenda possa essere lo stesso Ciriani. Il suo nome come sostituto dei ministri indagati era circolato questa mattina alla Camera e poi proposto all’opposizione dal presidente del Senato Ignazio La Russa nel corso della capigruppo. In realtà, come ha spiegato lo stesso ministro, “è stato un equivoco, non c’è mai stata una mia disponibilità oggi, non avrebbe avuto senso, attendiamo le decisioni del governo”.


Le opposizioni continuano a chiedere che Meloni chiarisca in Parlamento e non via social i passaggi che hanno portato al rimpatrio del libico nonostante il mandato di arresto della corte penale internazionale. La protesta contro l’annullamento delle informative di Nordio e Piantedosi ha tenuto banco per tutta la mattinata nelle aule di Camera e Senato. Incandescente il clima a Palazzo Madama dove Pd, M5s e Avs hanno lasciato l’emiciclo dopo l’intervento del senatore di FdI Alberto Balboni che ha parlato di una “certa magistratura che umilia il Parlamento” e che “si è voluta sostituire al Parlamento e alla democrazia”. “Il governo continua a scappare e a umiliare il Parlamento indipendentemente dalla vicenda giudiziaria. Per noi non esiste la motivazione che siccome sono stati iscritti al registro degli indagati non possono venire in Parlamento. Santanchè è venuta per ben due volte con delle indagini in corso. Chiediamo vengano loro e si assumano la responsabilità di quanto accaduto. Quello che si è verificato oggi non è archiviabile”, ha ricordato la presidente dei deputati Pd Chiara Braga.


La sospensione dei lavori fino a nuova capigruppo fa saltare per l’ennesima volta anche il voto sui giudici costituzionali fissato per domani: sarebbe stato il quattordicesimo scrutinio per l’elezione di un giudice e il quinto scrutinio per l’elezione di tre giudici. D’altronde, ammette Ciriani, “il clima non mi pare che sia di quelli che consentono un voto bipartisan e comunque il presidente della Camera ha già deciso che domani non si fa nulla. Ha tagliato la testa al toro”.

Difesa, in Kuwait prosegue addestramento tra AM e Iraqi Air Force

Difesa, in Kuwait prosegue addestramento tra AM e Iraqi Air ForceRoma, 29 gen. (askanews) – Prosegue l’addestramento congiunto tra velivoli italiani e iracheni, con il Task Group Typhoon della Task Force Air Kuwait che ha testato tattiche e procedure in missioni di tipo air-to-air per rafforzare l’interoperabilità e la capacità di coordinamento con l’Iraqi Air Force.


L’esercitazione, che rientra tra le iniziative previste dalla missione multinazionale “Prima Parthica/Ineherent Resolve”, ha visto la partecipazione di due Eurofigher F-2000 italiani e quattro F-16 iracheni, impegnati in diverse intercettazioni simulate. Gli Eurofighter impiegati sono schierati in Kuwait presso la Base aerea di Ali al-Salem. Si tratta di velivoli militari multiruolo (Swing Role) di quarta generazione avanzata, con ruolo primario di caccia intercettore e superiorità aerea, che esprimono anche capacità aria-suolo.


Al termine degli eventi addestrativi, il Colonnello Matteo Zuliani, Comandante dell’Italian National Contingent Command Air – Task Force Air Kuwait, ha sottolineato l’importanza dell’addestramento in contesti multinazionali e interforze, indispensabile per garantire l’efficacia delle operazioni e aumentare la sinergia tra le forze della Coalizione, al fine di garantire la stabilità e la sicurezza internazionale. L’Italian National Contingent Command Air/Task Force Air Kuwait è stato costituito il 17 ottobre 2014 e posto alle dipendenze – per gli aspetti nazionali – del Comando Operativo di Vertice Interforze.


Partecipa all’operazione Prima Parthica/Ineherent Resolve nell’ambito della Coalizione internazionale anti-ISIS, garantendo il comando e l’impiego sinergico e coordinato delle capacità fornite, schierate in Kuwait e Iraq e impegnate in attività di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR), Air to Air Refuelling (AAR), trasporto aero strategico e tattico (Airlift), Electronic Warfare (EW), Medical Evacuation (Medevac) e sostegno logistico e amministrativo.

Potenziato accordo Confindustria-Luiss per Osservatorio imprese estere

Potenziato accordo Confindustria-Luiss per Osservatorio imprese estereMilano, 29 gen. (askanews) – Si rafforza la collaborazione tra l’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria e la Luiss per potenziare le attività dell’Osservatorio Imprese Estere, punto di riferimento nazionale per l’analisi e la raccolta dei dati sulle imprese a controllo estero in Italia.


L’accordo, firmato oggi da Barbara Cimmino, vicepresidente per l’Export e l’attrazione degli investimenti di Confindustria, e Rita Carisano, direttore generale Luiss, consentirà all’Osservatorio di ampliare le proprie attività, rafforzandone il ruolo nella ricerca applicata e nel “policy making” sugli investimenti esteri. Le nuove iniziative approfondiranno filiere produttive, formazione e semplificazione normativa, valorizzando il contributo strategico delle imprese a capitale estero all’economia italiana. Queste realtà generano il 10% dell’occupazione, con un incremento di quasi 315mila posti di lavoro nel periodo 2018-2022, e si distinguono per l’attenzione alla formazione, lo sviluppo delle competenze, il welfare aziendale e una retribuzione competitiva.


Per analizzare il loro ruolo nel sistema economico, il 7 maggio la Luiss ospiterà il terzo “Annual meeting dell’advisory board investitori esteri” (Abie) di Confindustria. L’evento approfondirà l’impatto di queste imprese su crescita, innovazione, export, sostenibilità e benessere dei lavoratori.

Il gelato italiano ambasciatore del Made in Italy nel mondo

Il gelato italiano ambasciatore del Made in Italy nel mondoRoma, 29 gen. (askanews) – L’estate e il gran caldo sono ancora lontani, ma il gelato si conferma un piacere irrinunciabile in ogni periodo dell’anno. Gli italiani sono riusciti a esportare questa abitudine oltre i confini del Bel Paese, dove il gelato è apprezzato anche in inverno, come dimostrato dall’indagine di AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano.


L’IGI (Istituto del Gelato Italiano), dal 1991 tutela e promuove la cultura del gelato confezionato italiano, garantendo alti standard qualitativi attraverso un Codice di Autodisciplina Produttiva. Il sondaggio commissionato dall’IGI ha coinvolto oltre duemila persone, tra i 18 e i 65 anni, abitanti di Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Francia e Germania, per analizzare le loro abitudini di consumo di gelato. La ricerca conferma la naturale popolarità estiva del gelato: durante la bella stagione, il 59,3% degli intervistati lo consuma con frequenza settimanale, con il 29,8% che lo mangia 1-2 volte a settimana e il 29,5% che lo consuma 3 o più volte. Sebbene in inverno il consumo sia meno frequente, quasi due terzi degli intervistati (63,5%) continua a gustarlo almeno una volta al mese, soprattutto nei Paesi più freddi – contrariamente alle aspettative – come Germania, Regno Unito e USA, dimostrando un apprezzamento trasversale per genere ed età. Dai giovani agli adulti, il gelato riesce a conquistare tutti, in qualsiasi periodo dell’anno.


All’estero, non sembra influire sul consumo la differenza tra lo stare in casa o fuori: il 45,4% dichiara di mangiarlo in egual misura in entrambe le situazioni. Inoltre, il gelato resta sinonimo di convivialità: il 43,8% lo associa a momenti con amici e persone care. Curiosamente, oltre due consumatori su dieci preferiscono gustarlo da soli, una scelta più diffusa tra statunitensi e inglesi. I fattori che influenzano la scelta


Il gusto personale è cruciale nella scelta del gelato, ma altri elementi giocano un ruolo importante. Nella mente dei consumatori, il gelato è varietà: per l’83,2% degli intervistati esistono gusti adatti ad ogni esigenza, per l’81,7% il gelato è un classico intramontabile e piace a tutti (78,2%). Il 77% apprezza il fatto che sia sempre a disposizione, grazie alla lunga conservazione in freezer, così come piace la varietà dei formati esistenti (75,3%). Emerge anche la consapevolezza di aspetti positivi legati al consumo: per il 53,8%, infatti, mangiare gelato ha effetti benefici sul corpo e per il 44,7% può far parte tranquillamente di una corretta alimentazione, se consumato nelle giuste dosi. Come si riconosce un gelato italiano


Il sondaggio ha esplorato anche il peso dell’italianità del prodotto nella scelta. Il 62,1% degli intervistati, per riconoscere un gelato come italiano, ritiene fondamentale che sia prodotto secondo ricette tradizionali, mentre il 32,6% privilegia un prodotto di un’azienda italiana o realizzato in Italia (31,6%). Poco rilevante per la scelta del gelato è l’aspetto della confezione che richiama l’Italia, che interessa solo il 17%. Perché il gelato italiano piace così tanto La risposta è chiara: per il gusto. Il 76,6% degli intervistati sceglie il gelato italiano per il suo sapore unico, seguito dalla cremosità e consistenza vellutata (75,2%), dall’alta qualità delle materie prime (67,3%) e in quanto prodotto simbolo del Made in Italy (63,5%). Il gelato italiano è inoltre percepito come sano e genuino (56,1%). In generale, su 10 gelati consumati, da 4 a 6 sono italiani per il 33,6% degli intervistati, mentre il 27,1% sceglie il gelato italiano abitualmente in 7 casi su 10. Ancor più buono se mangiato in Italia L’esperienza positiva del gelato italiano si amplifica per chi visita il nostro Paese. Sebbene il 43,8% degli intervistati non abbia mai viaggiato in Italia, tra chi lo ha fatto, il gelato confezionato è stato scelto dal 68,1% degli intervistati. Gli americani, in particolare, mostrano una predilezione per il gelato confezionato proprio quando viaggiano nel Belpaese. La curiosità e il desiderio di gustare qualcosa di tipico e unico spingono i turisti ad assaggiare il gelato italiano: il 45,1% lo prova per la sua reputazione, mentre il 35,5% ricerca gusti assaporati durante il viaggio in altri alimenti o bevande. Un dato è certo: dopo l’esperienza in Italia, oltre il 54% degli intervistati continua più convintamente a scegliere il gelato italiano anche nel proprio Paese. Dalla ricerca AstraRicerche per IGI emerge, dunque, chiaramente come il gelato italiano non sia solo un piacere per il palato, ma un vero e proprio ambasciatore del Made in Italy nel mondo. La sua capacità di conquistare i cuori di chi lo assaggia, sia d’estate che d’inverno, ne fa un simbolo di qualità, tradizione e creatività. Che lo si gusti in compagnia o in solitudine, a casa o in viaggio, il gelato italiano porta con sé un pezzo della nostra cultura, lasciando un ricordo dolce e indimenticabile. I numeri del gelato confezionato in Italia e all’estero La produzione di gelati confezionati in Italia nel 2023 ha riguardato un volume di 168.170 tonnellate per un valore di quasi 1,9 miliardi di euro (1.864 milioni di euro) con un consumo pro-capite di 2,14 kg. (Dati UNIONE ITALIANA FOOD. Nel periodo gennaio-settembre 2024 le vendite nel nostro Paese si sono attestate sui 3,3 miliardi di porzioni*, mostrando sostanziale tenuta rispetto al 2023 (*Dati UNIONE ITALIANA FOOD e CIRCANA- Totale Italia + Discount). Va segnalato che la produzione nazionale di gelati industriali è prima in Europa per valore e al terzo posto in volume, dopo Germania e Francia, confermando, anche per questo segmento, la proverbiale eccellenza del Made in Italy (dati EUROSTAT, nel 2023). In dipendenza delle caratteristiche del prodotto, oltre che dalla configurazione del mercato globale, governato da abitudini alimentari diverse a differenti latitudini, l’export del comparto ha raggiunto nel 2023 un volume di 80.400 tonnellate per un valore di 345 milioni di euro (Elaborazioni UNIONE ITALIANA FOOD su dati ISTAT). L’analisi dei principali mercati di destinazione del gelato italiano evidenzia, sul totale esportato, il predominio dell’UE e il maggior peso dei Paesi vicini: guardando ai continenti, quello europeo copre circa il 75% dei volumi e valori delle esportazioni (60.537 tonnellate e 257,3 milioni di euro). In generale, le destinazioni maggiori sono state USA e Germania, entrambe con quote attorno ai 43 milioni di euro. A questi Paesi hanno fatto seguito, fra i primi cinque sbocchi, Spagna, Regno Unito e Francia.

In Piemonte in 2025 quasi un mln in più per agricoltura e cibo

In Piemonte in 2025 quasi un mln in più per agricoltura e ciboRoma, 29 gen. (askanews) – Quasi un milione di euro in più in Piemonte nel 2025 per agricoltura e cibo e 400mila euro in più per il commercio. L’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha illustrato questo pomeriggio alla III Commissione del Consiglio Regionale i capitoli relativi alle proprie materie contenuti nel disegno di legge regionale n. 49 Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 e nella proposta di deliberazione n. 18 Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025- 2027.


Per l’Agricoltura gli interventi a bilancio più sensibili interessano la ricerca. Sottolinea Bongioanni: “è un fronte che oggi diventa indispensabile per contrastare i cambiamenti climatici e le problematiche legate a specie invasive e per essere preparati alle sfide dei mercati: la sosteniamo con un nuovo investimento di 700mila euro”. Altro fronte fondamentale è la promozione del brand Piemonte: “valorizzeremo al massimo i nostri vini e i nostri prodotti agroalimentari di qualità – ha detto – la nostra spesa d’investimento regionale aumenta di 807mila euro. Abbiamo avuto un grande ritorno dalla prima produzione della filiera brassicola: un prodotto di nicchia e di alta qualità che sta crescendo, e quindi aumentiamo di 80mila euro le risorse per il suo sostegno. Aumentiamo anche gli indennizzi dovuti per gli incidenti causati dalla fauna selvatica, con uno stanziamento di 1 milione e 37mila euro in più. E per la prima volta la Regione sostiene la pesca in acqua dolce con uno stanziamento di 100mila euro”.


Il bilancio regionale per l’Agricoltura passa dai 51.210.575,37 milioni di euro del 2024 ai 52.205.903,94 del 2025, con una disponibilità positiva di 995.328 euro in più. “Ai 52 milioni dei capitoli ordinari del bilancio regionale – sottolinea in conclusione Bongioanni – va poi aggiunta l’ingente quota di investimenti che gestiamo tramite Arpea, l’ente pagatore della Regione, grazie ai quali andiamo a generare nel triennio 2025-27 ulteriori 415 milioni di euro destinati a investimenti aziendali, agroindustriali, agroclimatici e ambientali, formazione e inovazione aziendale, ricerca, contributi per la filiera, investimenti irrigui, prevenzione e ripristino delle aziende agricole”. “Sul Commercio – ha detto Bongioanni – riusciamo a chiudere il bilancio 2025 con un delta positivo di 400mila euro sul 2024 dopo aver generato significative risorse per i Distretti del commercio”. La Regione per i nuovi Distretti del commercio eroga complessivamente nel triennio 2025-27 7 milioni e 83mila euro, di cui 6 milioni e 120mila per spese d’investimento e 963mila per spese correnti, che si aggiungono ai 3 milioni e 41mila euro già precedentemente stanziati.


La grande novità è che “dopo 15 anni tornano ad essere rifinanziate, con 700mila euro, le manifestazioni fieristiche piemontesi che promuovono e valorizzano i prodotti tipici espressione dei territori e che si svolgono nei centri urbani”.

Le migliori città australiane per studiare, il parere di Lae

Le migliori città australiane per studiare, il parere di LaeRoma, 29 gen. (askanews) – L’Australia si conferma una delle destinazioni più apprezzate dagli studenti internazionali grazie alla qualità del suo sistema educativo, alla multiculturalità delle sue città e alle numerose opportunità di crescita personale e professionale che offre. Ogni anno, migliaia di giovani da tutto il mondo scelgono di trasferirsi in questo Paese per frequentare università di alto livello, studiare l’inglese o specializzarsi in campi specifici. Tuttavia, per rendere l’esperienza davvero soddisfacente, è fondamentale scegliere con attenzione la città in cui vivere, considerando fattori come l’offerta formativa, il costo della vita e le possibilità di lavoro.


Lae Educazione Internazionale, agenzia di riferimento per l’orientamento agli studi all’estero, aiuta a valutare le diverse opzioni, considerando non solo gli aspetti accademici ma anche quelli legati alla qualità della vita e alle opportunità future. Tra le città australiane più ambite per studiare, Sydney – si legge in una nota – occupa senza dubbio un posto di rilievo. Conosciuta per la sua vibrante atmosfera cosmopolita, questa città ospita alcune delle università più prestigiose del Paese, come l’University of Sydney e l’University of New South Wales (UNSW). Sydney offre agli studenti un mix perfetto di eccellenza accademica, vita culturale e panorami mozzafiato. Tuttavia, va considerato che il costo della vita è tra i più alti in Australia, soprattutto per quanto riguarda alloggio e trasporti. Per chi sceglie questa destinazione, è essenziale pianificare attentamente il proprio budget e valutare le opzioni di lavoro part-time, facilmente accessibili grazie alla vivacità economica della città.


Melbourne è un’altra città che spicca nella lista delle mete preferite dagli studenti internazionali. Famosa per essere il centro culturale e artistico dell’Australia, Melbourne ospita istituzioni accademiche di eccellenza come l’University of Melbourne e la Monash University. La città è rinomata per il suo ambiente inclusivo e la qualità della vita, che la rendono particolarmente adatta a chi cerca un’esperienza di studio stimolante e ricca di opportunità. Rispetto a Sydney, il costo della vita è leggermente inferiore, ma resta comunque importante prevedere una gestione oculata delle spese. Per chi desidera un’esperienza di studio in un contesto più tranquillo ma altrettanto ricco di opportunità, Brisbane rappresenta una scelta eccellente. La città, situata nel Queensland, vanta un clima tropicale piacevole e un’atmosfera accogliente. Università come la University of Queensland (UQ) offrono programmi accademici di alto livello in un ambiente moderno e dinamico. Inoltre, il costo della vita a Brisbane è generalmente più accessibile rispetto a Sydney e Melbourne, rendendola una meta ideale per chi desidera ottimizzare il proprio investimento economico.


Adelaide, spesso sottovalutata rispetto alle grandi città australiane, è un’altra destinazione da considerare. Con un costo della vita più contenuto e una qualità dell’aria tra le migliori del Paese, Adelaide è una città perfetta per chi cerca un’esperienza di studio meno frenetica ma ugualmente valida. La presenza di università come la University of Adelaide e la Flinders University garantisce un’ottima offerta formativa, soprattutto in ambiti come scienze, ingegneria e arti umanistiche. Per chi è attratto dalla bellezza della costa occidentale, Perth rappresenta un’opzione affascinante. Con il suo clima soleggiato per gran parte dell’anno e spiagge da sogno, la città offre un ambiente ideale per conciliare studio e relax. La University of Western Australia (UWA) è una delle istituzioni più rinomate del Paese, e il costo della vita a Perth è generalmente più basso rispetto alle principali città della costa orientale.


Oltre a queste mete principali, altre città come Canberra, Gold Coast e Hobart stanno emergendo come destinazioni interessanti per gli studenti internazionali. Canberra, la capitale australiana, è nota per il suo ambiente sicuro e le università di alto livello come l’Australian National University (ANU). Gold Coast, invece, offre un mix unico di istruzione e lifestyle balneare, attirando giovani che desiderano vivere un’esperienza di studio dinamica e divertente. Hobart, in Tasmania, è una scelta meno convenzionale ma altrettanto interessante, con un costo della vita più basso e un ambiente naturale straordinario. La scelta della città giusta dipende dalle preferenze personali, dagli obiettivi accademici e dal budget disponibile. Ogni destinazione ha le sue peculiarità e i suoi vantaggi, ed è importante valutare con attenzione tutte le opzioni per trovare quella che meglio si adatta alle proprie esigenze. Studiare in Australia, infatti, non significa solo frequentare un’università di prestigio, ma anche immergersi in una cultura ricca e diversificata, fare nuove amicizie e costruire le basi per una carriera internazionale, motivo per cui scegliere la città giusta è il primo passo per vivere un’esperienza indimenticabile e trarre il massimo da questa opportunità unica.