Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Ue, in audizione Dombrovkis sotto pressing riapre al debito comune

Ue, in audizione Dombrovkis sotto pressing riapre al debito comuneBruxelles, 7 nov. (askanews) – Per finanziare gli investimenti necessari nei prossimi anni per perseguire gli obiettivi prioritari comuni decisi dall’Ue (in particolare transizione verde e digitale, sicurezza e difesa, competitività) non basteranno gli investimenti del settore privato, ma serviranno anche quelli pubblici nazionali e del bilancio comunitario; e, se gli Stati membri si accorderanno su questo, non va escluso nemmeno il possibile ricorso a nuove emissioni di debito comune.


E’ quanto ha detto, in sostanza, questo pomeriggio a Bruxelles l’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione europea uscente, Valdis Dombrovskis (lettone, Ppe), durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo come prossimo commissario Ue designato agli Affari economici e alla Produttività. L’apertura di Dombrovskis verso la possibilità di nuovo debito comune, sebbene tirata a forza dalle ripetute domande di alcuni europarlamentari, contraddice la netta chiusura che era stata espressa la settimana scorsa, il 30 ottobre, dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen in una conferenza stampa a Bruxelles. Durante l’audizione di Dombrovskis, la prima domanda su questo tema gli è stata rivolta dall’eurodeputata del Pd Irene Tinagli, che nella scorsa legislatura era stata presidente della commissione Affari economici del Parlamento europeo.


“Secondo la Bce – ha riferito Tinagli – per perseguire le sue priorità l’Unione europea avrebbe bisogno di investimenti annuali per centinaia di miliardi di euro. E questi soldi non possono venire tutti dal settore privato, e neanche dall’Unione dei mercati dei capitali dell’Ue, per la quale ci vorrà ancora tempo. Quindi – ha chiesto – non saranno necessari fondi pubblici per completare gli investimenti insufficienti del settore privato?”. “La trasformazione verde e digitale, gli investimenti nella sicurezza e nelle capacità di difesa, tutto questo – ha risposto Dombrovskis – richiederà di mobilitare investimenti sia privati che pubblici. Dobbiamo valutare quali sono le nostre esigenze finanziarie. Dobbiamo completare l’Unione dei mercati dei capitali, e poi abbiamo il nuovo quadro Ue di governance finanziaria (il nuovo Patto di stabilità, ndr) che dà agli Stati membri la possibilità di avere percorsi di aggiustamento di bilancio che arrivano a 7 anni, più graduali, se scelgono di fare riforme e investimenti. Inoltre, ci sono i fondi Ue, come i Fondi di coesione, quelli del programma ‘InvestEU’, quelli del Pnrr, e poi ci sarà il nuovo quadro di bilancio pluriennale (per gli anni dopo il 2027, ndr) che la Commissione proporrà l’anno prossimo”.


Tinagli gli ha allora rivolto un’altra domanda più diretta: “Lei sottoporrà – ha chiesto – una proposta per colmare il divario finanziario dopo il 2026? È possibile immaginare nuove emissioni Ue di debito comune?”. “Dopo la scadenza del Fondo Rrf (che finanzia i Pnrr nazionali, ndr) dovremo vedere come potenziare le capacità d’investimento”, ha replicato Dombrovskis, e questo, ha ricordato, è un lavoro che dovrà fare soprattutto il nuovo commissario Ue designato al Bilancio, il polacco Piotr Serafin. “Dovremo trovare come finanziare gli investimenti: attraverso nuove risorse proprie (del bilancio comunitario, ndr) che saranno proposte l’anno prossimo, attraverso contributi più grandi da parte degli Stati membri (sempre al bilancio Ue, ndr), oppure – ha detto finalmente Domvbrovskis – attraverso prestiti comuni. Tutto questo sarà discusso nell’ambito del nuovo quadro pluriennale di bilancio”.


Il commissario designato è tornato sull’argomento poco più tardi, rispondendo a un altro eurodeputato che insisteva sul tema del debito comune. “Penso – ha osservato Dombrovskis – che la questione principale non sia tanto il ‘come’ finanziare gli investimenti” per le nostre priorità. “Prima di tutto bisogna determinare le priorità, concordare quali sono le esigenze di finanziamento, per che cosa e di quanto abbiamo bisogno, e successivamente decidere sulle modalità di finanziamento. E qui il commissario designato ha ripetuto la domanda sulle tre modalità possibili (che non sono alternative): “Con nuove ‘risorse proprie’? Con contributi degli Stati membri? Con un prestito comune?”. “Ma il primo punto importante – ha insistito – è decidere cosa vogliamo finanziare, e se ci mettiamo d’accordp su questo, per quali importi. A quel punto possiamo discutere su come esattamente finanziarli. E penso – ha concluso Dombrovskis – che nessuna opzione sia esclusa”. Poprio quest’ultima frase contraddice chiaramente la conclusione opposta che aveva affermato von der Leyen il 30 ottobre. “L’approccio che dobbiamo avere – aveva detto la presidente della Commissione – è il seguente: dobbiamo prima discutere se ci sono grandi progetti di comune interesse europeo, ad esempio uno scudo di difesa aerea. Se questo è il caso e si tratta di un progetto transfrontaliero, lo consideriamo allora un progetto europeo comune che vogliamo portare avanti insieme?” In questo caso, ha continuato von der Leyen, “penso che ci siano due modi per finanziarlo: o con contributi nazionali o con nuove risorse proprie” per il bilancio comunitario. “Quindi su uno di questi due elementi dobbiamo decidere come andare avanti”. “Qualunque meccanismo di finanziamento si scelga, alla fine deve essere ripagato. E voglio insistere: ci sono solo due modi per pagarlo: o contributi nazionali o nuove risorse proprie per il bilancio europeo: non ci sono altri modi per finanziare progetti futuri”, aveva concluso la presidente della Commissione.

Tennis, Paolini-Errani eliminate in semifinale alle Wta Finals

Tennis, Paolini-Errani eliminate in semifinale alle Wta FinalsRoma, 7 nov. (askanews) – Il 2024 magico del tennis italiano questa volta non regala un’altra impresa. Jasmine Paolini e Sara Errani perdono lo ‘spareggio’ con Hao-Ching Chan e Veronika Kudermetova con i parziali di 3-6, 7-6, 11-9 e vengono così eliminate nel round robin delle Wta Finals di Riyad. Le campionesse olimpiche in carica chiudono così la loro avventura in Arabia non senza rammarico, in un match in cui erano state avanti un set e un break e in cui non hanno sfruttato due match-point. Hao-Ching Chan e Veronika Kudermetova si giocheranno un posto in finale contro le sorpredenti Siniakova e Townsend, ottave del seeding, ma con un percorso immacolato in Arabia (3-0) e prime nel gruppo verde.

Ue, in audizione Dombrovkis sotto pressing riapre a debito comune

Ue, in audizione Dombrovkis sotto pressing riapre a debito comuneBruxelles, 7 nov. (askanews) – Per finanziare gli investimenti necessari nei prossimi anni per perseguire gli obiettivi prioritari comuni decisi dall’Ue (in particolare transizione verde e digitale, sicurezza e difesa, competitività) non basteranno gli investimenti del settore privato, ma serviranno anche quelli pubblici nazionali e del bilancio comunitario; e, se gli Stati membri si accorderanno su questo, non va escluso nemmeno il possibile ricorso a nuove emissioni di debito comune.


E’ quanto ha detto, in sostanza, questo pomeriggio a Bruxelles l’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione europea uscente, Valdis Dombrovskis (lettone, Ppe), durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo come prossimo commissario Ue designato agli Affari economici e alla Produttività. L’apertura di Dombrovskis verso la possibilità di nuovo debito comune, sebbene tirata a forza dalle ripetute domande di alcuni europarlamentari, contraddice la netta chiusura che era stata espressa la settimana scorsa, il 30 ottobre, dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen in una conferenza stampa a Bruxelles. Durante l’audizione di Dombrovskis, la prima domanda su questo tema gli è stata rivolta dall’eurodeputata del Pd Irene Tinagli, che nella scorsa legislatura era stata presidente della commissione Affari economici del Parlamento europeo.


“Secondo la Bce – ha riferito Tinagli – per perseguire le sue priorità l’Unione europea avrebbe bisogno di investimenti annuali per centinaia di miliardi di euro. E questi soldi non possono venire tutti dal settore privato, e neanche dall’Unione dei mercati dei capitali dell’Ue, per la quale ci vorrà ancora tempo. Quindi – ha chiesto – non saranno necessari fondi pubblici per completare gli investimenti insufficienti del settore privato?”. “La trasformazione verde e digitale, gli investimenti nella sicurezza e nelle capacità di difesa, tutto questo – ha risposto Dombrovskis – richiederà di mobilitare investimenti sia privati che pubblici. Dobbiamo valutare quali sono le nostre esigenze finanziarie. Dobbiamo completare l’Unione dei mercati dei capitali, e poi abbiamo il nuovo quadro Ue di governance finanziaria (il nuovo Patto di stabilità, ndr) che dà agli Stati membri la possibilità di avere percorsi di aggiustamento di bilancio che arrivano a 7 anni, più graduali, se scelgono di fare riforme e investimenti. Inoltre, ci sono i fondi Ue, come i Fondi di coesione, quelli del programma ‘InvestEU’, quelli del Pnrr, e poi ci sarà il nuovo quadro di bilancio pluriennale (per gli anni dopo il 2027, ndr) che la Commissione proporrà l’anno prossimo”.


Tinagli gli ha allora rivolto un’altra domanda più diretta: “Lei sottoporrà – ha chiesto – una proposta per colmare il divario finanziario dopo il 2026? È possibile immaginare nuove emissioni Ue di debito comune?”. “Dopo la scadenza del Fondo Rrf (che finanzia i Pnrr nazionali, ndr) dovremo vedere come potenziare le capacità d’investimento”, ha replicato Dombrovskis, e questo, ha ricordato, è un lavoro che dovrà fare soprattutto il nuovo commissario Ue designato al Bilancio, il polacco Piotr Serafin. “Dovremo trovare come finanziare gli investimenti: attraverso nuove risorse proprie (del bilancio comunitario, ndr) che saranno proposte l’anno prossimo, attraverso contributi più grandi da parte degli Stati membri (sempre al bilancio Ue, ndr), oppure – ha detto finalmente Domvbrovskis – attraverso prestiti comuni. Tutto questo sarà discusso nell’ambito del nuovo quadro pluriennale di bilancio”.


Il commissario designato è tornato sull’argomento poco più tardi, rispondendo a un altro eurodeputato che insisteva sul tema del debito comune. “Penso – ha osservato Dombrovskis – che la questione principale non sia tanto il ‘come’ finanziare gli investimenti” per le nostre priorità. “Prima di tutto bisogna determinare le priorità, concordare quali sono le esigenze di finanziamento, per che cosa e di quanto abbiamo bisogno, e successivamente decidere sulle modalità di finanziamento. E qui il commissario designato ha ripetuto la domanda sulle tre modalità possibili (che non sono alternative): “Con nuove ‘risorse proprie’? Con contributi degli Stati membri? Con un prestito comune?”. “Ma il primo punto importante – ha insistito – è decidere cosa vogliamo finanziare, e se ci mettiamo d’accordp su questo, per quali importi. A quel punto possiamo discutere su come esattamente finanziarli. E penso – ha concluso Dombrovskis – che nessuna opzione sia esclusa”. Poprio quest’ultima frase contraddice chiaramente la conclusione opposta che aveva affermato von der Leyen il 30 ottobre. “L’approccio che dobbiamo avere – aveva detto la presidente della Commissione – è il seguente: dobbiamo prima discutere se ci sono grandi progetti di comune interesse europeo, ad esempio uno scudo di difesa aerea. Se questo è il caso e si tratta di un progetto transfrontaliero, lo consideriamo allora un progetto europeo comune che vogliamo portare avanti insieme?” In questo caso, ha continuato von der Leyen, “penso che ci siano due modi per finanziarlo: o con contributi nazionali o con nuove risorse proprie” per il bilancio comunitario. “Quindi su uno di questi due elementi dobbiamo decidere come andare avanti”. “Qualunque meccanismo di finanziamento si scelga, alla fine deve essere ripagato. E voglio insistere: ci sono solo due modi per pagarlo: o contributi nazionali o nuove risorse proprie per il bilancio europeo: non ci sono altri modi per finanziare progetti futuri”, aveva concluso la presidente della Commissione.

Usa, Fed taglia tassi di 0,25 punti, fed funds al 4,50%-4,75%

Usa, Fed taglia tassi di 0,25 punti, fed funds al 4,50%-4,75%Roma, 7 nov. (askanews) – La Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti ha tagliato i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, portando i fed funds a una forchetta del 4,50-4,75%. La mossa è in linea con le attese prevalenti e segue il taglio da 50 punti base operato nella riunione dello scorso settembre.


“Le prospettive economiche sono incerte” e il direttorio che stabilisce la linea monetari, il Fomc resta attento ai rischi sia sul versante inflazionistico che su quello occupazionale, recita il comunicato diffuso dalla Fed. La decisione è stata assunta dal direttorio all’unanimità. Ora l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa esplicativa che terrà il presidente dell’istituzione monetaria, Jerome Powell. Quest’ultimo potrebbe essere interpellato sulla vittoria del candidato repubblicano Donald Trump alle presidenziali, anche se con ogni probabilità cercherà di evitare commenti sulla questione.

Putin: “Vorrei congratularmi con Trump per aver vinto le elezioni”

Putin: “Vorrei congratularmi con Trump per aver vinto le elezioni”Milano, 7 nov. (askanews) – “Vorrei congratularmi con Trump per aver vinto le elezioni presidenziali americane”. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin parlando durante un dibattito trasmesso dalla tv russa al club Valdai. Il giorno del suo attentato Donald
Trump si è comportato come un “vero maschio”, “il suo comportamento mi ha impressionato, si è rivelato un uomo coraggioso” ha affermato Putin. “Una persona stupida e poco interessante non potrebbe ritrovarsi al vertice del potere negli Stati Uniti”, ha aggiunto.


 

Migranti, Orban: l’Ue è una giungla di regole, guardate il caso Italia

Migranti, Orban: l’Ue è una giungla di regole, guardate il caso ItaliaRoma, 7 nov. (askanews) – Il premier ungherese Victor Orban ha invitato a osservare “quanto sta succedendo ora in Italia” per sostenere la necessità di “una rivolta contro un approccio burocratico simile a una giungla di regole” che impedisce di risolvere la questione migratoria in Europa.


“In Italia il governo decide, poi la corte nazionale non segue le norme nazionali ma le decisioni della corte europea e così crolla tutto il sistema di difesa contro la migrazione irregolare”, ha detto Orban durante la conferenza stampa conclusiva del vertice della Comunità Politica Europea. Il premier ungherese ha ricordato che l’Ungheria è stata condannata dalla Corte europea di giustizia per le misure adottate contro i flussi migratori irregolari, citando il muro costruito durante la crisi migratoria del 2015, “che allora venne giudicato un crimine, ora non” lo sarebbe “più” e “un sistema che è l’unica soluzione per la questione migratoria, ossia che nessuno dovrebbe poter entrare in un paese senza aver ottenuto prima l’autorizzazione, il permesso”.


“Negli ultimi 10 anni ho partecipato a molti vertici e non ho sentito nessuna proposta migliore di quella che abbiamo adottato”, ha aggiunto Orban, sollecitando “una rivolta contro questo approccio burocratico simile a una giungla di regole” e affermando di essere “l’unico premier che è sopravvissuto alla crisi migratoria, perchè sono stato al fianco della gente, difendendo i nostri confini”. “Per risolvere la crisi migratoria propongo a tutti di abbandonare questa giungla di regole e di proteggere i nostri confini”, ha aggiunto, perchè “la maggioranza della popolazione è contro la migrazione irregolare” ma “i governi nazionali non possono rispondere alle richieste della popolazione, ma devono spiegare che non possono agire a causa delle sentenze” dei Tribunali internazionali.

Cipess approva nuovo pacchetto risorse per coesione territoriale

Cipess approva nuovo pacchetto risorse per coesione territorialeRoma, 7 nov. (askanews) – Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), ha approvato un nuovo pacchetto di proposte di assegnazioni di risorse finanziarie per la coesione territoriale. Secondo quanto riporta un comunicato, ha approvato la proposta di assegnazione della quota residua FSC 21-27, pari a 2,2 miliardi di euro, e delle risorse complementari a valere sul Fondo di rotazione, per ulteriori 1,2 miliardi di euro. Con quest’assegnazione, che si somma alle precedenti anticipazioni delle quote del FSC 21-27 già deliberate dal Comitato, si completa il quadro di risorse della coesione programmate per i territori della Campania, consentendo, nei prossimi anni, di avviare investimenti in infrastrutture, competitività del sistema produttivo e servizi ai cittadini per un totale di 8,3 miliardi di euro.


Inoltre, in previsione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco di Assisi (1226-2026), il Governo ha proposto e il Comitato ha deliberato un’assegnazione di risorse FSC 21-27 pari a 80,5 milioni a favore dei territori umbri. Le risorse, prosegue il comunicato, sono destinate al finanziamento di interventi particolarmente strategici per la riqualificazione dei luoghi di culto e il potenziamento delle infrastrutture di trasporto all’interno della regione Umbria. In particolare, è stato finanziato il completamento della tratta ferroviaria della Ferrovia Centrale Umbra; l’allestimento del percorso ciclo-pedonale della Via di Francesco; l’abbattimento delle barriere architettoniche presso le scale mobili Porta Nuova di Assisi; la riqualificazione finalizzata alla fruizione del Sacro Convento di Assisi e dell’orto di San Francesco; la progettazione della Nuova stazione AV Medioetruria; il potenziamento e ammodernamento dell’Aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco di Assisi. Con quest’assegnazione, quindi, il Governo ha inteso contribuire alle celebrazioni in onore del Patrono d’Italia che si terranno nel 2026, in particolare favorendo l’afflusso dei numerosi pellegrini previsti. Secondo il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni “si tratta di interventi strategici per i territori perché lo sviluppo economico, la crescita, la competitività del tessuto produttivo si rafforzano coniugando investimenti e coesione territoriale, esattamente come ha inteso fare il Governo oggi, grazie al lavoro del Ministro Fitto, finanziando interventi strategici in particolare per la Campania, l’Umbria e per Lampedusa”. Al fine di dare seguito all’Accordo sottoscritto dal Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione Campania lo scorso 17 settembre, oggi il CIPESS


Particolare significato assume, inoltre, l’assegnazione di risorse FSC 21-27 per 45 milioni di euro deliberata a favore del Comune di Lampedusa e Linosa. È nota la situazione di emergenza che l’isola è chiamata ad affrontare giornalmente e di cui il Governo, si legge, con il Decreto-legge 124/2023, ha inteso farsi carico, prevedendo, tra l’altro, il finanziamento di un piano di investimenti infrastrutturali atti a migliorare la vita dei cittadini isolani. Il Piano, predisposto dal Comune in sinergia con il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede la realizzazione e manutenzione straordinaria di strade e altre opere di urbanizzazione primaria, la realizzazione di impianti di depurazione e gestione delle acque reflue, il potenziamento del deposito di carburante, la costruzione di nuovi edifici pubblici tra cui una scuola, la riqualificazione e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti. La nuova dotazione si aggiunge a quella di 20 milioni di FSC 14-20 già deliberata in precedenza, in corso di esecuzione, per un totale di investimenti pari a 65 milioni.

Salute, docufilm racconta ginecologia e ostetricia del Gemelli

Salute, docufilm racconta ginecologia e ostetricia del GemelliRoma, 7 nov. (askanews) – “Quando ho iniziato il mio percorso per diventare ginecologo oncologo non avrei mai pensato di poter dire a una donna in età fertile con un tumore che dopo la guarigione avrebbe potuto avere un bambino, o che l’intelligenza artificiale potesse essere di aiuto a fornire modelli predittivi di risposte alle cure. Eppure, oggi è così!”. Con queste parole il professor Giovanni Scambia, direttore UOC Ginecologia oncologica del Policlinico Gemelli, professore ordinario di Ginecologia e ostetricia presso la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, ha riassunto “Le radici del domani”, il docufilm che racconta i 60 anni di storia della Ginecologia e Ostetricia dell’Università Cattolica a Roma e del Policlinico Agostino Gemelli e l’evoluzione della sua disciplina. Il docufilm è stato presentato oggi, giovedì 7 novembre, presso la Sala Medicinema al Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, e prodotto da Telomero Produzioni, nasce da un’idea del professore Giovanni Scambia; Executive Producer la giornalista Annalisa Manduca.


Alla proiezione nella sala, dove si sono riuniti medici, specializzandi, operatori sanitari di Università Cattolica e Policlinico Gemelli, ha assistito, ospite di riguardo, Salvatore Mancuso, professore emerito di Clinica Ostetrica e Ginecologica all’Università Cattolica, uno dei fondatori della ginecologia e ostetricia del Policlinico Gemelli. Presenti all’anteprima due applauditi artisti italiani, Isabella Ferrari e Giuseppe Fiorello, che con generosità hanno offerto i loro volti e le loro voci per interpretare e raccontare le storie di pazienti e medici di fronte alla malattia. (Segue)

”Play TO Tennis”, musica italiana in campo per celebrare NITTO ATP Finals

”Play TO Tennis”, musica italiana in campo per celebrare NITTO ATP FinalsRoma, 7 nov. (askanews) – Un’occasione inedita, per guardare la città di Torino da punti di vista differenti e per promuovere le sue bellezze attraverso il connubio tra musica e cultura. Questo il fil rouge di “Play TO Tennis”, progetto video di marketing territoriale finalizzato a raccontare il capoluogo piemontese in occasione della quarta edizione delle NITTO ATP Finals, in programma a Torino dal 10 al 17 novembre presso l’Inalpi Arena. Protagonista di questo realizzato dall’agenzia di comunicazione Mate su incarico di Visit Piemonte e Città di Torino, è la musica.


I nomi coinvolti. La musica come filo conduttore di un racconto urbano che promuove l’immagine di Torino. Play TO Tennis ha come protagonisti volti noti della scena musicale italiana e internazionale. Dal torinese d’adozione Jeremiah Fraites della band alternative folk statunitense The Lumineers a Silvia Massarelli, direttrice d’orchestra e prima donna a vincere il prestigioso Grand Prix de direction d’orchestre al Concorso Internazionale di Besançon, da Alex Britti a Nikki, storico speaker di Radio Deejay, passando per i torinesi Willie Peyote, Eugenio in Via di Gioia, Shade, Epoque, fino ad arrivare a Max Casacci, cofondatore dei Subsonica e compositore del brano che fa da colonna sonora al progetto (“100% tennis: ATP Finals but the bass”)


Creatività. Video, grafica, musica, parole. Mezzi diversi per formare un unico racconto. Il concept alla base di Play TO tennis è quello di creare una speciale soundtrack – in parte composta dalle canzoni scelte dagli artisti e in parte, metaforicamente, rappresentata dalle loro riflessioni, parole, legami con Torino e il tennis, racchiusi in un “cortometraggio a due lati”, proprio come gli iconici LP, che funge da colonna sonora per il grande evento sportivo cittadino.


Occasione inedita per guardare alla città da punti di vista differenti – allo stesso tempo accomunati dalla prospettiva artistica – Play TO Tennis ha rappresentato uno spazio d’incontro di storie personali e professionali, che raccontano Torino come città dalla vocazione internazionale, votata alla diversità, all’integrazione, alla sperimentazione. Gli output video.


Quattro mesi di riprese, da giugno a ottobre, su Torino, Milano e Roma. Dieci reel e un cortometraggio in due puntate – già disponibile dal 6 novembre su turismotorino.org e visitpiemonte.com e su tutti i social – con immagini evocative delle atmosfere urbane e delle diverse anime della città (barocca, elegante, moderna, cosmopolita) girate tra il centro città, Murazzi, Parco del Valentino, Porta Palazzo, Docks Dora, San Salvario e altri quartieri. La playlist su Spotify. Già disponibile la playlist ufficiale su Spotify, con i brani selezionati dai musicisti coinvolti e altre tracce a tema cittadino / sportivo / tennistico: https://open.spotify.com/playlist/730odxUuT4TftZQ3wpdI5p?si=81wHzK5WTHagFX74fSiZjg&pi=e-TDBhVT5iR7WE&nd=1&dlsi=4aed1de125774130

Putin: il prossimo ventennio “potrebbe essere più difficile”

Putin: il prossimo ventennio “potrebbe essere più difficile”Milano, 7 nov. (askanews) – “Il prossimo ventennio potrebbe essere più difficile” mentre “la democrazia comincia sempre più a essere interpretata come il potere non della maggioranza, ma della minoranza”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin al Club Valdai. “Il momento della verità sta arrivando, il precedente ordine mondiale è finito irrevocabilmente” ha aggiunto sostenendo che siamo testimoni del “completamente nuovo ordine mondiale che prende forma” e che c’è una lotta per la formazione di un nuovo mondo: “questa non è una lotta per il potere, ma uno scontro di principi”. “Ci incontriamo il giorno 7 novembre, data significativa il giorno della Rivoluzione russa”, ha detto. “Ci è capito di vivere in un’età di cambiamenti cardinali, di essere partecipanti di processi complessi” ha aggiunto. “Questi due decenni non sono stati solo pieni degli eventi più importanti, a volte drammatici, di portata veramente storica: davanti ai nostri occhi si sta formando un ordine mondiale completamente nuovo, a differenza di quello che conosciamo dal passato. Stanno nascendo nuovi poteri. I popoli sono più chiaramente consapevoli dei propri interessi, della propria autostima, della propria originalità e identità”.