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Tag: Sanremo 2023

Sgarbi: mi dimetto per essere libero, Sangiuliano è senza dignità

Sgarbi: mi dimetto per essere libero, Sangiuliano è senza dignitàMilano, 2 feb. (askanews) – “Ho dato le dimissioni da sottosegretario, dopo avere preso atto della mia asserita incompatibilità a parlare d’arte, a fare conferenze, a presentare mostre e artisti. Io non lo ritengo incompatibile, ma prendo atto che quella incompatibilità è stata identificata, come se presentare libri o fare conferenze fosse incompatibile con l’essere sottosegretario. Io preferisco essere libero di parlare di Michelangelo o di Dante e non fare il sottosegretario”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi, a margine dell’evento La Ripartenza a Milano, confermando le proprie dimissioni da sottosegretario alla Cultura.


Sgarbi ha parlato di una “precisa azione” mediatica per portarlo alle dimissioni, quindi ha denunciato le lettere anonime “che poi il ministro manda all’Antitrust”. “Non sento il ministro Sangiuliano dal 23 ottobre – ha aggiunto Sgarbi – del resto non posso sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono le lettere anonime. L’Antitrust dice: ‘dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto’ Le ha inviate il ministro”.

Sgarbi:mi dimetto per essere libero,Sangiuliano è senza dignità

Sgarbi:mi dimetto per essere libero,Sangiuliano è senza dignitàMilano, 2 feb. (askanews) – “Ho dato le dimissioni da sottosegretario, dopo avere preso atto della mia asserita incompatibilità a parlare d’arte, a fare conferenze, a presentare mostre e artisti. Io non lo ritengo incompatibile, ma prendo atto che quella incompatibilità è stata identificata, come se presentare libri o fare conferenze fosse incompatibile con l’essere sottosegretario. Io preferisco essere libero di parlare di Michelangelo o di Dante e non fare il sottosegretario”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi, a margine dell’evento La Ripartenza a Milano, confermando le proprie dimissioni da sottosegretario alla Cultura.


Sgarbi ha parlato di una “precisa azione” mediatica per portarlo alle dimissioni, quindi ha denunciato le lettere anonime “che poi il ministro manda all’Antitrust”. “Non sento il ministro Sangiuliano dal 23 ottobre – ha aggiunto Sgarbi – del resto non posso sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono le lettere anonime. L’Antitrust dice: ‘dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto…’ Le ha inviate il ministro”.

Pd annuncia Maginot contro il premierato e guarda al referendum

Pd annuncia Maginot contro il premierato e guarda al referendumRoma, 2 feb. (askanews) – L’elezione diretta del premier non è accettabile, il Pd non è disposto nemmeno a sedersi al tavolo se la discussione rimane sul modello proposto dal Ddl Casellati. La linea del partito l’ha dettata ieri sera Elly Schlein ed è stata ribadita questa mattina dai capigruppo durante l’assemblea congiunta di deputati e senatori durante quale la segretaria non è intervenuta. Il messaggio però era già stato dato, non c’è correzione o emendamento possibile per una riforma che prevede l’elezione diretta del premier e per questo i democratici presenteranno innanzitutto emendamenti soppressivi, lunedì, quando scadrà il termine per depositare le proposte di modifica.


Ci saranno anche emendamenti per mettere nero su bianco la controproposta del Pd, per non lasciare a Giorgia Meloni il monopolio delle riforme, i democratici rilanceranno il sistema tedesco, ma ovviamente senza farsi illusioni. Di fatto, il partito pensa già al referendum, perché tutti sono convinti che è lì che si arriverà e sarà l’occasione anche per unire tutte le opposizioni. Durante la riunione dei gruppi, raccontano, tutti hanno concordato sul no all’elezione diretta del premier, un sistema che “non esiste in nessuna altra parte al mondo”, come hanno ribadito in tanti. Certo, più d’uno ha avvertito che la battaglia sarà dura, perché la Meloni può contare su uno slogan che seduce: “Vuoi scegliere tu il premier o vuoi che lo scelgano i partiti?”. Di fatto, appunto, si ragiona già pensando al dopo, come dimostrano anche le parole di Francesco Boccia: “Sono convinto che, in caso di un eventuale referendum contro questa riforma, le opposizioni comunque si uniranno”. Come spiega Federico Fornaro “bisogna entrare in un’ottica per cui sei già in campagna referendaria. La premier lo ha già dettoà”.


Il vero impegno del Pd, a questo punto, è preparare quella battaglia. Anche la presentazione di emendamenti “pro-cancellierato” va in questa direzione, bisogna contrapporre subito una visione alternativa a quella della premier. Ma al tempo stesso, come sottolinea Andrea Giorgis, va chiarito che “non esiste un premierato accettabile, se si intende elezione diretta del presidente del Consiglio. Non ci sono modifiche che lo possano rendere migliore, non è che con il limite dei due mandati diventa accettabile. Nè basta togliere il premio del 55% dalla Costituzione». Anche perché, ragiona qualche altro parlamentare, “per fare la battaglia al referendum non puoi dare l’impressione di accettare qualche correzione al sistema proposto dalla Meloni. Devi proprio metterti sul fronte opposto, con un’idea alternativa”. Idea che, certo, sarà fondamentale comunicare bene, come appunto hanno rilevato in parecchi.

Sgarbi, Pd: Meloni e Sangiuliano spieghino in Parlamento

Sgarbi, Pd: Meloni e Sangiuliano spieghino in ParlamentoRoma, 2 feb. (askanews) – “Meloni e Sangiuliano spieghino al Parlamento per quali ragioni il governo ha fatto orecchie da mercante sul caso Sgarbi”. Lo chiedono i componenti Pd della commissione Cultura della Camera, commentando le annunciate dimissioni “con effetto immediato” da sottosegretario da parte di Vittorio Sgarbi.


“Il governo ha fatto di tutto per evitare di prendere una posizione chiedendo, in più occasioni, il rinvio dell’esame parlamentare della mozione di sfiducia pur di non esprimersi sul caso. Per quali ragioni? Meloni, che dice di non essere ricattabile, dica come mai lei e il ministro della cultura abbiano agito con tanta reticenza”, sottolineano i parlamentari Pd.

Proteste trattori, Slow Food: frutto di decenni di miopia politica

Proteste trattori, Slow Food: frutto di decenni di miopia politicaMilano, 2 feb. (askanews) – “L’incendio che divampa in questi giorni in tutta Europa è il frutto di decenni in cui la politica ha trascurato l’agricoltura, le condizioni di vita e di lavoro di chi produce cibo soprattutto nelle aree interne. Oggi una manciata di gruppi finanziari e di multinazionali controlla gran parte della produzione alimentare industriale: i semi, i fertilizzanti, i pesticidi, la genetica delle razze animali, la trasformazione delle materie prime, la distribuzione. Il nostro sistema alimentare non protegge le sue fondamenta (la terra e chi la lavora) ma annienta proprio gli agricoltori più virtuosi e genera sprechi intollerabili (quasi un terzo del cibo prodotto). Abbiamo chiuso gli occhi per anni davanti a contadini costretti a lasciar marcire la frutta sugli alberi, perché sarebbe stato più costoso raccoglierla; allevatori che per disperazione sono arrivati a versare per strada il latte; agricoltori che vendono il frumento fermo allo stesso prezzo di dieci anni fa; produttori stritolati dalla grande distribuzione. E così il disagio è esploso, indirizzato (ad arte) al bersaglio sbagliato: la transizione ecologica e le sacrosante misure a tutela dell’ambiente. Come diceva l’ambientalista Alexander Langer, ‘la transizione ecologica sarà prima di tutto sociale, o non sarà’”. Lo ha detto la direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano, commentando le proteste degli agricoltori che stanno attraversando l’Europa.


“Il Green Deal è un percorso necessario, questi anni sono decisivi, dobbiamo agire ora per contrastare la crisi climatica, ricostruire una relazione armonica e sensata con la natura, ripristinare la fertilità dei suoli europei, produrre e allevare con rispetto per gli animali e per l’ambiente” ha aggiunto la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, spiegando che “come molti studi dimostrano, a partire dal report Ipbes-Ipcc, soltanto la biodiversità ci consentirà di adattarci agli effetti della crisi climatica, ma dobbiamo sostenere e accompagnare chi produce il nostro cibo seguendo pratiche agroecologiche e supportare tutti gli altri, attivando percorsi condivisi”. “Si parla degli ingenti sussidi europei all’agricoltura, ma si dimentica che i soldi delle Pac continuano ad andare a poche grandi aziende: l’80% dei finanziamenti va al 20% degli imprenditori agricoli e premia l’agricoltura intensiva” ha ricordato Nappini, sottolineando che “ad elargire questi fondi in maniera così poco lungimirante sono le istituzioni politiche, costituite da persone che noi stessi scegliamo attraverso il voto”. “Senza una transizione e rigenerazione ecologica e al contempo sociale, la nostra agricoltura perderà e sarà sempre più in balia delle multinazionali e degli umori del mercato” ha proseguito, concludendo “e perderemo anche tutti noi l’opportunità di un futuro di bellezza, perché non saremo noi a salvare la natura ma la Natura a salvare noi”.

Ue, voto unanime dei 27 per l’accordo sull’Intelligenza artificiale

Ue, voto unanime dei 27 per l’accordo sull’Intelligenza artificialeBruxelles, 2 feb. (askanews) – Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri persso l’Ue (Coreper) ha approvato all’unanimità, questo pomeriggio a Bruxelles, l’accordo raggiunto dai negoziatori del Consiglio Ue, del Parlamento europeo e della Commissione l’8 dicembre scorso.


Ne ha dato notizia questo pomeriggio la presidenza semestrale di turno belga del Consiglio Ue, con un annuncio sul suo account X (ex Twitter). “Gli ambasciatori del Coreper hanno confermato il testo di compromesso finale trovato sulla proposta relativa a norme armonizzate sull’intelligenza artificiale (#AIAct)”, si legge nell’annuncio. “L’AI Act rappresenta una pietra miliare, poiché segna le prime regole per l’Intelligenza artificiale nel mondo, con l’obiettivo di renderla sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell’Ue”, ricorda ancora la presidenza belga su X.


Per l’approvazione finale mancano ora alcuni passaggi che a questo punto appaiono più che altro come delle formalità. La proposta dovrà ritornare il 13 febbraio all’esame della commissione competente dell’Europarlamento (la commissione Inta, Mercato interno e protezione dei consumatori), per poi essere votata dalla plenaria, probabilmente in aprile. Dopo di che ci sarà il passaggio finale, con l’adozione formale da parte del Consiglio Ue.

Usa, Tesla richiama oltre 2 milioni di auto per problemi con le spie

Usa, Tesla richiama oltre 2 milioni di auto per problemi con le spieNew York, 2 feb. (askanews) – Tesla sta richiamando 2,19 milioni di veicoli venduti tra il 2012 e il 2024, quasi tutti negli Stati Uniti a causa di problemi con le spie. Secondo la National Highway Traffic Safety Administration, “le spie con caratteri di dimensioni più piccole possono rendere difficile la lettura delle informazioni critiche sulla sicurezza sul cruscotto, aumentando il rischio di incidenti”.


Le auto richiamate riceveranno una correzione software via etere, ha spiegato Tesla. Anche se il poblema non si sta rivelando costoso, l’ennesimo richiamo della casa automobilistica di Elon Musk potrebbe intaccarne la reputazione. A dicembre, Tesla aveva avviato un richiamo di circa due milioni di veicoli per aggiornare il software Autopilot e installare nuove misure di sicurezza per prevenire un uso improprio da parte del conducente. I proprietari delle auto richiamato hanno inviato decine di reclami all’autorità per la regolamentazione della sicurezza dicendo che il software inviava un numero eccessivo di avvisi. Sul premercato la casa automobilistica sta perdendo l’1,57%.

La Corte Onu è competente per esaminare il reclamo dell’Ucraina contro la Russia

La Corte Onu è competente per esaminare il reclamo dell’Ucraina contro la RussiaRoma, 2 feb. (askanews) – La Corte Internazionale di Giustizia ha la giurisdizione per ascoltare la richiesta di risarcimento dell’Ucraina contro la Russia presentata dopo il lancio dell’operazione militare speciale. Lo ha dichiarato il giudice Joan E. Donoghue.


“Con 15 voti a favore e uno contrario,

Ue, voto unanaime dei 27 per accordo su Intelligenza artificiale

Ue, voto unanaime dei 27 per accordo su Intelligenza artificialeBruxelles, 2 feb. (askanews) – Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri persso l’Ue (Coreper) ha approvato all’unanimità, questo pomeriggio a Bruxelles, l’accordo raggiunto dai negoziatori del Consiglio Ue, del Parlamento europeo e della Commissione l’8 dicembre scorso.


Ne ha dato notizia questo pomeriggio la presidenza semestrale di turno belga del Consiglio Ue, con un annuncio sul suo account X (ex Twitter). “Gli ambasciatori del Coreper hanno confermato il testo di compromesso finale trovato sulla proposta relativa a norme armonizzate sull’intelligenza artificiale (#AIAct)”, si legge nell’annuncio. “L’AI Act rappresenta una pietra miliare, poiché segna le prime regole per l’Intelligenza artificiale nel mondo, con l’obiettivo di renderla sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell’Ue”, ricorda ancora la presidenza belga su X.


Per l’approvazione finale mancano ora alcuni passaggi che a questo punto appaiono più che altro come delle formalità. La proposta dovrà ritornare il 13 febbraio all’esame della commissione competente dell’Europarlamento (la commissione Inta, Mercato interno e protezione dei consumatori), per poi essere votata dalla plenaria, probabilmente in aprile. Dopo di che ci sarà il passaggio finale, con l’adozione formale da parte del Consiglio Ue.

Ciak d’oro: “Mia”, Caridi, Ozpetek, Riondino, Garrone tra vincitori

Ciak d’oro: “Mia”, Caridi, Ozpetek, Riondino, Garrone tra vincitoriRoma, 2 feb. (askanews) – Con 240 mila voti su ciakmagazine.it, il pubblico ha assegnato i Ciak d’oro 2023 a titoli e protagonisti della nostra stagione cinematografica. La consegna dei 38esimi Ciak d’oro – il grande premio popolare del cinema italiano votato direttamente dal pubblico – sarà trasmessa su Sky Tg24 sabato 3 febbraio alle 21 e domenica 4 febbraio alle 21, in due speciali condotti dal direttore di Ciak Flavio Natalia e dal vicedirettore vicario di Sky Tg24 Omar Schillaci. L’edizione è stata realizzata con la collaborazione di Alevi.


Nelle nove categorie a votazione popolare hanno vinto le storie vere tratte dalla vita quotidiana e ci sono tanti volti nuovi: come miglior film drammatico è stato scelto Mia, l’intenso film di Ivano De Matteo su un drammatico caso di plagio ai danni di una quindicenne: “Mia sta girando per le scuole – ha detto il regista alla serata dei Ciak d’oro – e tanti genitori ringraziano mia moglie Valentina Ferlan e me per averlo scritto e realizzato. Siamo genitori anche noi, era un dovere”. La commedia vincitrice è stata Grazie, ragazzi, di Riccardo Milani, storia altrettanto intensa di un gruppo di carcerati trasformati in attori. La miglior regia è andata a Ferzan Ozpetek per Nuovo Olimpo, vicenda di attrazioni fatali e amori non vissuti davvero nell’Italia degli anni ’70. E il protagonista, Damiano Gavino, è la Rivelazione dell’anno, nella sezione curata con Daniele Giannazzo e Ciak Generation, grazie a un plebiscito (“non mi aspettavo tanti voti – ha detto nella serata dei Ciak d’oro – ma essere diretti da Ozpetek è straordinario.) Tra le attrici ha primeggiato Linda Caridi, sorprendente protagonista femminile de L’ultima notte di Amore, il thriller della porta accanto diretto da Andrea Di Stefano che ha ribaltato la percezione di cosa convinca davvero il pubblico a uscire per andare al cinema. Miglior attore è per distacco Michele Riondino, eletto anche Miglior regista esordiente, per il suo Palazzina Laf, storia di un sopruso degli anni ’70 (“una storia di ieri per riflettere sulla drammatica situazione di oggi”) nell’allora Ilva di Taranto, ferita sempre aperta nella coscienza del Paese: “E’ assurdo – ha detto alla serata dei Ciak d’oro – che la gente della mia Taranto sia costretta a scegliere tra il diritto al lavoro e quello alla salute. Li vogliamo entrambi rispettati”. Ed è scritta e cantata da un tarantino, Diodato, per Palazzina Laf, anche La mia terra, il brano che ha dominato la categoria Migliore canzone originale. Migliore locandina per il cinema è stata quella di C’è ancora domani.


Assegnato anche il Ciak d’oro Classic alla carriera: è andato a Christian De Sica, che dopo 50 anni di strepitosa carriera nel mondo della commedia ha offerto nel 2023 una magistrale interpretazione drammatica ne I limoni d’inverno, di Caterina Carone, da un soggetto di Mario Luridiana e Remo Tebaldi. E De Sica è uno dei protagonisti assoluti delle due puntate dello speciale di Sky Tg24 dedicato ai Ciak d’oro del pubblico. Tra gli ospiti dei due speciali anche Barbara Ronchi, che al Festival del Cinema di Venezia aveva ricevuto il Ciak d’oro Cult-Colpo di fulmine per la sua eccezionale interpretazione in Rapito di Marco Bellocchio. I premi vanno ad aggiungersi ai tre già assegnati. La vincitrice assoluta dell’edizione 2023 è Paola Cortellesi, che ha vinto il SuperCiak d’oro – premio simbolo della manifestazione – per il soggetto, la sceneggiatura, l’interpretazione e la regia (al suo esordio) per il suo C’è ancora domani. A Matteo Garrone è andato il Ciak d’oro come Personaggio internazionale dell’anno del nostro cinema per il clamoroso successo internazionale del suo Io capitano, che dopo aver vinto il Leone d’Argento per la regia a Venezia, ed essere stato applaudito in Europa e negli Usa, tre giorni dopo la consegna del nostro premio nella serata dei Ciak d’oro, ha ricevuto la nomination per l’Oscar come Miglior film internazionale.


Nei Ciak d’oro del pubblico 2023 erano gara i film italiani usciti dal primo novembre 2022 al 30 novembre 2023 (gli scorsi Ciak d’oro avevano considerato i titoli fino al 30 ottobre dello scorso anno).