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Tag: Sanremo 2023

G7, Meloni: Mediterraneo e ulivo nel logo Presidenza italiana

G7, Meloni: Mediterraneo e ulivo nel logo Presidenza italianaRoma, 26 gen. (askanews) – “L’appuntamento centrale” della presidenza italiana del G7 “sarà il vertice dei leader in programma dal 13 al 15 giugno in Puglia a Borgo Egnazia, nella meravigliosa Valle d’Itria, avvolta dal Mediterraneo, il mare di mezzo nel quale l’Italia ricopre storicamente e culturalmente una posizione centrale e che collega i due grandi spazi marittimi del globo, l’Atlantico da una parte l’Indo Pacifico dall’altro”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video di presentazione della Presidenza italiana del G7 girato ieri sera nel cortile di Palazzo Chigi e pubblicato oggi su X.

“Quel mare nostrum – spiega la premier – che abbiamo deciso di rappresentare anche nel logo del G7 insieme a un altro simbolo della nostra identità: l’ulivo secolare con le sue radici solide ancorate nella tradizione e con le fronde rigogliose proiettate nel futuro. E tra le fronde ci sono sette olive che rappresentano le sette nazioni e la loro cooperazione sulle sfide globali”.

G7, Meloni: dimostreremo che Italia è capace di tracciare la rotta

G7, Meloni: dimostreremo che Italia è capace di tracciare la rottaRoma, 26 gen. (askanews) – Con la presidenza italiana del G7 “abbiamo davanti un anno estremamente impegnativo, durante il quale l’Italia sarà il centro del mondo e gli occhi del mondo saranno pundati su di noi. Abbiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle e noi intendiamo onorarla al meglio delle nostre possibilità dimostrando ancora una volta quanto l’Italia sia capace di tracciare la rotta”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video di presentazione della Presidenza italiana del G7 girato ieri sera nel cortile di Palazzo Chigi e pubblicato oggi su X.

Accordo Airbus-Tata per linea assemblaggio elicotteri in India

Accordo Airbus-Tata per linea assemblaggio elicotteri in IndiaRoma, 26 gen. (askanews) – Airbus Helicopters ha annunciato oggi l’avvio di una collaborazione con che sta collaborando con il gruppo indiano Tata per stabilire una linea di assemblaggio finale per gli elicotteri in India

La struttura produrrà elicotteri Airbus H125 della sua gamma civile per il mercato indiano e per l’esportazione in alcuni dei paesi vicini. La linea di assemblaggio finale sarà il primo esempio di un produttore privato estero che stabilisce una linea di produzione di elicotteri in India, fornendo una grande spinta al programma “AatmaNirbhar Bharat” (India autosufficiente) del governo indiano.

Nell’ambito di questa partnership, Tata Advanced Systems Limited (TASL), una filiale del gruppo Tata, allestirà la struttura insieme ad Airbus Helicopters. L’annuncio è stato fatto durante la visita di due giorni del presidente francese Emmanuel Macron in India come ospite principale delle celebrazioni odierne della Festa della Repubblica.

La linea di assemblaggio finale in India l’integrazione dei principali gruppi di componenti, avionica e sistemi di missione, installazione di cablaggi elettrici, circuiti idraulici, controlli di volo, componenti dinamici, sistema di alimentazione e motore. Effettuerà inoltre test, certificazione e consegna dell’H125 ai clienti in India e nella regione. Ci vorranno 24 mesi per allestire la struttura e le consegne dei primi H125 “Made in India” dovrebbero iniziare nel 2026. L’ubicazione sarà decisa congiuntamente da Airbus e dal Gruppo Tata. “Un elicottero civile ‘Made in India’ non sarà solo il simbolo della fiducia della Nuova India, ma sbloccherà anche il vero potenziale del mercato degli elicotteri nel paese”, ha affermato Guillaume Faury, CEO di Airbus. “Questa linea di assemblaggio finale di elicotteri, che costruiremo insieme al nostro partner di fiducia Tata, ribadisce l’impegno di Airbus nello sviluppo dell’intero spettro dell’ecosistema aerospaziale in India. Questa sarà la seconda linea di assemblaggio finale che Airbus costruirà in India dopo l’impianto di produzione di aerei militari C295 ‘Make in India’ a Vadodara, Gujarat”.

L’H125 è l’elicottero a rotore unico più venduto al mondo. Questo velivolo ad alte prestazioni fa parte della famiglia Ecureuil di Airbus, che ha accumulato più di 38 milioni di ore di volo in tutto il mondo. Può operare in ambienti caldi ed estremi e può essere facilmente riconfigurato per varie missioni, tra cui lavoro aereo, lotta antincendio, forze dell’ordine, salvataggio, ambulanza aerea, trasporto passeggeri e molte altre. Si tratta inoltre dell’unico elicottero ad essere atterrato sul Monte Everest, dimostrando la sua agilità nell’operare in ambienti estremi e ad alta quota.

G7, Meloni: Italia assume presidenza in un tempo complesso

G7, Meloni: Italia assume presidenza in un tempo complessoRoma, 26 gen. (askanews) – “Il 1 gennaio 2024 l’Italia ha assunto la presidenza del G7, è la settima volta che ha nostra naizone ha la responsabilità di guidare il gruppo dei sette, forum intergovernativo nato quasi cinquant’anni fa e che nel tempo ha assunto un ruolo insostituibile nella difesa della libertà, della democrazia, nella gestione delle sfide globali. L’Italia ha assunto questa responsabilità storica in un tempo particolarmente complesso, il sistema internazionale basato sulla forza del diritto è stato messo in discussione dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina e la violazione dei principi che tengono unita la comunità internazionale sta scatenando focolai di conflitto in diverse aree del mondo”. Lo afferma la presidente del Consilgio Giorgia Meloni in un video di presentazione della Presidenza italiana del G7 girato ieri sera nel cortile di Palazzo Chigi e pubblicato oggi su X.

“Ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina, continueremo a lavorare per la fine della guerra e per arrivare a una pace giusta e duratura – ha proseguito la premier -. Ci occuperemo anche nel conflitto in Medio oriente e delle altre crisi all’ordine del giorno. Nel corso dell’anno ospiteremo 20 riunioni ministeriali in una calendario che toccherà tutto il territorio nazionale e affronteremo temi di importanza strategica per il nostro presente e il nostro futuro. Centrale sarà il rapporto con le nazioni in via di sviluppo, con le economie emergenti, con un’attenzione particolare rivolta all’Africa perché l’obiettivo che ci siamo dati è quello di costruire un modello di cooperazione da pari a pari che rifiuta l’approccio predatorio e che sia capace di offrire benefici per tutti”.

Shoah, Carrai: grave atto Milano, denunciare responsabili

Shoah, Carrai: grave atto Milano, denunciare responsabiliRoma, 26 gen. (askanews) – “Sono profondamente scosso per le scritte inneggianti al nazismo apparse nuovamente sui muri del Memoriale della Shoah di Milano: è la quarta volta che il murales di AleXsandro Palombi viene deturpato, ancora una volta con frasi che richiamano l’orrore che ha segnato una delle pagine più buie della storia dell’Europa e del mondo. Questo è l’ennesimo atto che esprime una nuova deriva antisemita che si manifesta non solo alla vigilia del Giorno della Memoria, data in cui il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato, ma soprattutto in un momento storico in cui è in corso una sanguinosa guerra tra Israele e l’associazione terroristica Hamas. Le Istituzioni regionali e nazionali prendano subito una posizione netta nel condannare questo gesto, attivando le forze dell’ordine per trovare i responsabili, identificarli e denunciarli”. Lo afferma Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia.

IA, padre Benanti: servono regole per evitare incidenti

IA, padre Benanti: servono regole per evitare incidentiRoma, 26 gen. (askanews) – Occorrono regolamenti e legge “non per impedire la libertà di guardare all’innovazione” ma per evitare che accadano incidenti. A chiederlo è padre Paolo Benanti, consigliere del Papa per i temi dell’intelligenza artificiale e presidente della Commissione IA per l’informazione, intervenuto nella seconda giornata della Conferenza degli Ambasciatori del Sovrano Militare Ordine di Malta, dedicata al tema dell’intelligenza artificiale.

“Quando abbiamo sviluppato un’automobile – ha sottolineato – ci siamo resi conto che potevano succedere degli incidenti. E allora abbiamo fatto un regolamento, il codice della strada; abbiamo messo dei dispositivi come i guard rail, abbiamo messo la targa e dato la patente per far guidare a chi era in grado di farlo. Con le debiti proporzioni – ha spiegato il francescano esperto di intelligenza artificiale – abbiamo bisogno di regolamenti e leggi non che impediscano di esercitare la libertà e di guardare all’innovazione ma che impediscano incidenti. Abbiamo bisogno di guard rail etico o legali, abbiamo bisogno di chiederci se il prodotto IA debba avere una targa per essere riconoscibile o se possa essere utilizzata da chiunque o forse abbiamo bisogno di formarci e di avere una patente”.

Padre Benanti: IA Act importante, ma non è regolamento globale

Padre Benanti: IA Act importante, ma non è regolamento globaleRoma, 26 gen. (askanews) – “Da europeo sono molto contento e orgoglioso dell’IA Act, sapendo che è un dispositivo che riguarda l’Europa e la cosa in cui l’Europa è più forte, cioè la tutela del consumatore”. Lo ha detto padre Paolo Benanti, consigliere del Papa per i temi dell’intelligenza artificiale e presidente della Commissione IA per l’informazione, intervenendo nella seconda giornata della Conferenza degli Ambasciatori del Sovrano Militare Ordine di Malta, dedicata al tema dell’intelligenza artificiale.

Padre Benanti ha sottolineato come “l’IA Act non ha mai voluto essere un regolamento globale” sul tema ma “regola i dati personali” e “tutela il consumatore”.

Benanti: Papa lungimirante. Dopo ecologia e migranti, IA tema centrale

Benanti: Papa lungimirante. Dopo ecologia e migranti, IA tema centraleRoma, 26 gen. (askanews) – Il Papa mostra ancora una volta di essere su un profilo più avanzato dell’agenda: come è stato per l’ecologia, il fenomeno dell’immigrazione e ora dell’intelligenza artificiale. Tutti e tre questi temi sono accumunati da una stessa passione e attenzione che è quella dei più fragili. Il rischio dunque è più nella macchina in sè è nell’effetto che può avere su una società che è composta da soggetti e individui dove non tutti hanno stessa capacità”: è quanto ha sottolineato padre Paolo Benanti, consigliere del Papa per i temi dell’intelligenza artificiale e presidente della Commissione AI per l’informazione, intervenendo nella seconda giornata della Conferenza degli Ambasciatori del Sovrano Militare Ordine di Malta, dedicata al tema dell’intelligenza artificiale.

”Nel’43 non c’erano buoni e cattivi”. Polemiche su deputato Fdi

”Nel’43 non c’erano buoni e cattivi”. Polemiche su deputato FdiRoma, 26 gen. (askanews) – Polemiche a fine seduta in aula alla Camera tra Fratelli d’Italia da una parte e Pd e Alleanza Verdi sinistra dall’altra. A scatenare la discussione, seppure pacata, un intervento del deputato di Fdi Emanuele Loperfido che ha preso la parola per ricordare la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, che ricorre oggi nel giorno della battaglia di Nikolaevka, avvenuta in Urss, il 26 gennaio 1943, durante la seconda guerra mondiale. Quando Nicola Fratoianni (Avs) ha puntualizzato che quella battaglia va inserita nel contesto della Seconda Guerra Mondiale in cui “da una parte c’erano i nazifascisti e dall’altra chi li combatté per liberare l’Europa e anche il nostro Paese”, Loperfido lo ha accusato “di dipingere la storia in un modo fazioso”: “L’Unione Sovietica è stata l’autore del massacro di Katyn. Ecco allora che non si può dire che da una parte c’erano i buoni e dall’altra parte i cattivi”, ha osservato.

Loperfido ha ribadito di aver citato la legge n. 44 del 5 maggio 2022 “approvata dal Parlamento nel 2022”. “Qua – ha aggiunto – nessuno voleva entrare nel contesto storico, se avessi voluto non sarei intervenuto per due minuti. Perché lei stesso, nel cercare di fare rapidamente, forse ha dipinto soltanto una parte del contesto storico. Voglio ricordare che l’Unione Sovietica, da lei citata, è stata l’autore del massacro di Katyn. Ecco allora che non si può dire che da una parte c’erano i buoni e dall’altra parte i cattivi perché altrimenti vuole dire che vogliamo continuare a dipingere la storia in un modo fazioso. L’obiettivo, anche nostro, da parte del Parlamento, è di contribuire ad un percorso di pacificazione, ricordando soprattutto, come ha fatto la legge del Parlamento nel 2022, chi ha servito la Patria, fare in modo che i ragazzi possano studiare la storia, apprendere le lezioni della storia, in modo che certi errori non abbiano a ripetersi. Se vogliamo continuare, invece, a mettere ‘i puntini sulle i’ per rafforzare la propria parte politica, che discende, evidentemente, da quell’Unione Sovietica, bene, noi ci chiamiamo fuori”. A questo punto anche il deputato Pd Gianni Cuperlo ha preso la parola: “Se lei definisce ‘puntini sulle i’ il fatto che dal 10 giugno 1940 alla metà del 1945 sono morti 440.000 cittadini italiani, e quelli che lei ha citato erano parte di quella cifra pazzesca, a causa delle responsabilità storiche, politiche e ideologiche del peggiore regime che abbia insanguinato questo Paese nella storia del Novecento, allora la distanza tra noi in quest’Aula è profonda, perché noi rappresentiamo i valori e i principi della Costituzione repubblicana, nata sulla base di una discriminante antifascista e antinazista contro la peggiore tragedia della storia del Novecento”.

“Chi forse in quest’Aula ha rimosso questo contesto storico e ha teso a strumentalizzare una giornata che va riconosciuta e rispettata, e il tributo al Corpo degli alpini, chi ha mancato di rispetto alla democrazia repubblicana, alla storia del Paese e anche a quelle vittime è venuto dai banchi dove siede lei”, ha accusato Cuperlo. La discussione si è chiusa con un intervento del deputato dem Toni Ricciardi: “Ho la sensazione che si stia perpetrando in quest’Aula quello che Habermas denunciò come uso pubblico della storia, cioè utilizzare il passato, riscriverlo e narrarlo per legittimare il proprio presente” e “sta succedendo ogni giorno in questo Paese. Non si capisce per quale ragione chi non è in grado di esercitare egemonia culturale, addirittura richiamando i padri fondatori di un pensiero politico, cerchi un giorno di spostare Dante a destra, l’altro giorno addirittura Gramsci e, tra qualche settimana, non sapremo più chi. Quindi noi veramente v’invitiamo ad evitate l’uso pubblico della storia. L’episodio che lei ha raccontato è esattamente un’azione di attacco in un territorio, dopodiché lei ci sta dicendo che rimpiange il Patto d’acciaio, che rimpiange quando fascisti e nazisti combattevano insieme”.

Dengue e chikungunya anche in Italia allarme malattie tropicali neglette

Dengue e chikungunya anche in Italia allarme malattie tropicali negletteRoma, 26 gen. (askanews) – Nel 2023, in Italia sono stati 82 i casi di dengue – la “febbre spaccaossa” – autoctoni, avvenuti direttamente nel nostro Paese, e 280 quelli importati da viaggiatori tornati da luoghi in cui la malattia è endemica; 7 i casi di chikungunya; 600 i casi diagnosticati di malattia di Chagas dal 1998, e centinaia i positivi alla strongiloidosi, una forma di parassitosi, diffusa soprattutto tra gli over 65. Questi sono i dati che riguardano solo alcune delle 12 patologie, che hanno trasmissione sul territorio italiano, delle 21 che compongono il mosaico delle malattie infettive tropicali neglette (NTDs). Un gruppo eterogeneo di patologie, molte delle quali a carattere infettivo, causate da virus, batteri, funghi e tossine che comprendono anche, tra le altre, scabbia, echinococcosi e leishmaniosi, accomunate dall’essere più diffuse in zone povere, specialmente tropicali, con scarse risorse e dimenticate dall’agenza politica, dalla ricerca scientifica e invisibili all’opinione pubblica. “A livello globale sono quasi 1,7 miliardi le persone che richiedono interventi sanitari per queste malattie, con più di mezzo milione di morti l’anno. Circa 4000-5000 le persone colpite nel nostro Paese dove, in particolare la dengue, secondo i dati della sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, ha fatto registrare nel 2023 il record europeo per casi autoctoni – spiega Federico Gobbi, direttore del dipartimento di malattie infettive e tropicali dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) e professore associato di malattie infettive all’università di Brescia -. Sembrano cifre irrisorie, ma in realtà il fenomeno è sottostimato e in continua crescita, non solo a livello globale e nel resto di Europa, ma anche da noi – sottolinea -. L’Italia è un osservato speciale, complice il cambiamento climatico che ha determinato la diffusione della zanzara tigre su tutto il territorio nazionale. A destare preoccupazione – prosegue – è il rischio endemico di dengue e anche di chikungunya in aumento con l’arrivo della primavera”. S “È importante focalizzare l’attenzione su queste 2 patologie, in quanto in Italia è presente la zanzara vettore, che può acquisire questi virus da viaggiatori infetti e trasmettere queste malattie che causano febbre, mal di testa, manifestazioni cutanee, e soprattutto fortissimi dolori osteoarticolari”, puntualizza Gobbi. A confermare ciò una analisi della letteratura condotta da ricercatori svizzeri e pubblicata di recente su New Microbes and New Infections che ha evidenziato come Aedes albopictus(più comunemente conosciuta come zanzara tigre), uno dei principali vettori della febbre dengue e chikungunya, sia presente in Europa che ormai insediata nelle regioni meridionali del continente. “In Italia queste zanzare sono giunte per la prima volta nel 1990 dagli Stati Uniti, arrivando a Genova e Padova e diffondendosi poi in tutto il Paese. Laddove è presente un vettore, vi è il rischio di trasmissione di tutte le patologie connesse al vettore stesso: è sufficiente che arrivi un viaggiatore con la malattia per innescare epidemie autoctone di quella patologia “di importazione”. Nel 2020 in Veneto, in provincia di Vicenza, si è verificata la prima epidemia autoctona di dengue in Italia con 11 casi e nel 2023 si sono registrati tre differenti cluster indipendenti tra loro: uno in Lombardia nella provincia di Lodi e due nel Lazio, a Roma e nel Circeo, arrivando a 82 casi autoctoni nel 2023 – riporta Gobbi -. Poiché nel 50-90% degli individui la dengue appare in forma asintomatica o molto lieve, molti casi passano inosservati e si può quindi ipotizzare che l’incidenza sia molto più alta di quanto non emerga dalle statistiche di sorveglianza”. “Dobbiamo prepararci a epidemie autoctone di dengue e chikungunya sempre più importanti. Nei prossimi anni, diventerà sempre più frequente una globalizzazione delle malattie infettive: viaggiano merci, viaggiano persone e viaggiano vettori. In un mondo sempre più interconnesso, interconnesse saranno anche le patologie”, sottolinea Gobbi. Ad accentuare il fenomeno e i contagi, il cambiamento climatico che, provocando un innalzamento delle temperature crea le condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare tigre. “L’Aedes albopictus prospera a temperature comprese tra i 15°C e i 35°C, ma – aggiunge Gobbi – può tollerare anche inverni generalmente caldi come quello che stiamo vivendo, che non sono quindi in grado di decimare le larve e ciò comporterà un aumento delle zanzare con l’arrivo della primavera”.

È quindi importante attuare una sorveglianza attiva dei casi di importazione, per evitare che da pochi episodi limitati si generino epidemie estese. “È urgente mettere in atto maggiori misure contro questo problema di salute pubblica – sottolinea -. La mancata attenzione nei confronti delle patologie infettive “dimenticate”, aumenta il rischio che anche i paesi non endemici ne siano interessati, come sta accadendo appunto in Italia”. Nel 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una road map per le malattie tropicali dimenticate per il decennio 2021-2030 nella quale vengono definiti gli obiettivi globali per prevenire, controllare, eliminare ed eradicare queste patologie. “Ad oggi siamo ancora lontani dal raggiungere pienamente questi risultati e secondo il report 2023 sul progresso della road map, solo 47 Paesi hanno eliminato almeno una NTDs. C’è quindi ancora molto lavoro da fare per diminuire le infezioni e la circolazione delle malattie e per ridurre il pericolo a livello globale”, conclude Gobbi.