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Tag: Sanremo 2023

Europee, Fedriga: Salvini non mi ha mai chiesto di candidarmi

Europee, Fedriga: Salvini non mi ha mai chiesto di candidarmiUdine, 10 gen. (askanews) – “No, Salvini non mi ha mai chiesto di candidarmi e personalmente, a poco più di sei mesi dalle Regionali di aprile, mi sembrerebbe quantomeno balzano correre alle Europee visto che lo farei sapendo bene come in ogni caso non andrei a Bruxelles. Non è una corsa praticabile”. Lo ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni, in un’intervista al Messaggero Veneto e a Il Piccolo.

Quanto all’appuntamento con le urne dell’Europarlamento Fedriga ha specificato che “la vera domanda da porsi è se esisterà una coalizione, che sia di centrodestra oppure di centrosinistra, in grado di garantire politiche omogenee in Europa. Mi auguro ci sia un vincitore chiaro, perchè continuando con alleanze tra famiglie che hanno storie e visioni profondamente diverse tra loro proseguiremmo nel campo di quella mediazione al ribasso che ci priva di vere politiche comunitarie. Se come Europa siamo il classico vaso di coccio tra le grandi potenze del mondo è anche colpa di queste situazioni”.

Scontri, saccheggi e violenza: caos in Ecuador. Dichiarato lo stato di “conflitto armato interno”

Scontri, saccheggi e violenza: caos in Ecuador. Dichiarato lo stato di “conflitto armato interno”Roma, 10 gen. (askanews) – Uomini pesantemente armati hanno preso d’assalto lo studio di un’importante emittente televisiva dell’Ecuador durante una trasmissione in diretta, spingendo il presidente del paese a dichiarare lo stato di “conflitto armato interno” nel mezzo di una serie di attacchi apparentemente coordinati in tutto il paese sudamericano. Le forze speciali della polizia hanno successivamente arrestato tutti gli uomini armati mascherati che hanno invaso la sede della rete TC Televisión nella più grande città dell’Ecuador, Guayaquil, intorno alle 14, ora locale, di ieri.

Armati di pistole, fucili, mitragliatrici, granate e candelotti di dinamite, alcuni uomini hanno invaso lo studio durante il telegiornale El Noticiero. Con le telecamere che trasmettevano in diretta, gli assalitori sono stati mostrati dalle telecamere, mentre alcuni dipendenti si sdraiavano sul pavimento e si sentiva qualcuno gridare “Non sparare!”, prima che il segnale venisse finalmente interrotto. Il quotidiano El Universo ha riferito che giornalisti e operatori, in preda al panico, al panico hanno inondato i gruppi di messaggistica con richieste di aiuto. “Vogliono ucciderci tutti. Aiutateci”, si legge in un messaggio. Alina Manrique, responsabile delle notizie per TC Television, ha detto che si trovava nella sala di controllo, di fronte allo studio, quando un gruppo di uomini mascherati è entrato nell’edificio. Uno degli uomini le ha puntato una pistola alla testa e le ha detto di sdraiarsi sul pavimento, ha spiegato all’Associated Press. “Sono ancora sotto shock”, ha detto Manrique in un’intervista telefonica. “Tutto è crollato. Tutto quello che so è che è ora di lasciare questo Paese e andare molto lontano”.

Il comandante della polizia César Zapata ha poi riferito al canale televisivo Teleamazonas che gli agenti hanno sequestrato le armi e gli esplosivi che gli uomini armati avevano con sé e che 13 persone sono state arrestate, dicendo: “Questa è un’azione che dovrebbe essere considerata un atto terroristico”. Le scene scioccanti trasmesse in diretta televisiva sono arrivate mentre i gruppi criminali lanciavano un’ondata di terrore in tutto l’Ecuador, in mezzo a nuovi scoppi di violenza nelle carceri del paese. Ci sono state segnalazioni non confermate di uomini armati entrati in un’università di Guayaquil e di saccheggi nel centro di Quito, così come video sui social media hanno mostrato apparentemente il linciaggio di alcune guardie carcerarie tenute in ostaggio da detenuti. Poco dopo l’assalto alla stazione televisiva, nel frattempo il presidente dell’Ecuador Daniel Noboa ha emesso un decreto che designava 20 bande di trafficanti di droga come gruppi terroristici e autorizzava l’esercito ecuadoriano a “neutralizzare” le fazioni criminali “entro i limiti del diritto umanitario internazionale”. La decisione è arrivata solo un giorno dopo che Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza in seguito alla fuga dal carcere del leader della banda più pericolosa del paese.

Mentre migliaia di soldati e poliziotti cercavano Adolfo Macías, alias Fito – il leader condannato della potente banda di narcotrafficanti Los Choneros – il caos è esploso dentro e fuori le carceri in un’apparente dimostrazione di forza da parte delle bande della criminalità organizzata. Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Jaime Vela Eraso martedì, a seguito di una riunione del consiglio di sicurezza, ha dichiarato 22 gruppi criminali che operano nel paese come “obiettivo militare” e ha detto che non ci sarebbero stati negoziati con loro. “Daniel Noboa, il presidente della Repubblica, ci ha fissato una missione molto chiara nel suo decreto n. 111. D’ora in poi, ogni gruppo terroristico identificato nel suddetto decreto diventerà un obiettivo militare. Il presente e il futuro del nostro paese è in gioco e nessun atto di terrorismo ci farà arrendere. Non ci ritireremo né negozieremo”, ha detto in un discorso video pubblicato dalla presidenza ecuadoriana su X. Il Perù, intanto, ha dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine settentrionale con l’Ecuador. Il primo ministro Alberto Otarola ha sottolineato che la dichiarazione di emergenza prevede lo schieramento di un numero imprecisato di truppe dell’esercito per sostenere le forze di polizia e che anche i ministri della Difesa e degli Interni si recheranno alla frontiera.

Medio Oriente, forze Usa e e britanniche abbattono 21 droni e missili lanciati dagli Houthi sul Mar Rosso

Medio Oriente, forze Usa e e britanniche abbattono 21 droni e missili lanciati dagli Houthi sul Mar RossoRoma, 10 gen. (askanews) – Le forze statunitensi e britanniche hanno abbattuto 21 droni e missili lanciati dagli Houthi nel Mar Rosso meridionale verso rotte marittime internazionali, ha affermato il comando centrale dell’esercito americano, spiegando che non sono stati segnalati feriti o danni. Secondo la stessa fonte, si è trattato del 26esimo attacco degli Houthi alle rotte commerciali nel Mar Rosso dal 19 novembre. Il Centcom ha dichiarato che sono stati neutralizzati 18 droni, due missili da crociera antinave e un missile balistico antinave.

I militanti Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno intensificato gli attacchi contro le navi commerciali nel Mar Rosso per protestare contro la guerra di Israele a Gaza. Diverse compagnie di navigazione hanno sospeso le operazioni, intraprendendo invece il viaggio più lungo intorno all’Africa. Gli Houthi hanno promesso di continuare gli attacchi fino a quando Israele non fermerà il conflitto a Gaza, e hanno avvertito che attaccheranno le navi da guerra statunitensi se lo stesso gruppo di miliziani fosse preso di mira.

Scontri, saccheggi e violenza: l’Ecuador è nel caos. Il presidente Noboa: stato di emergenza

Scontri, saccheggi e violenza: l’Ecuador è nel caos. Il presidente Noboa: stato di emergenzaRoma, 10 gen. (askanews) – L’Ecuador è nel caos: scontri, saccheggi, auto date alle fiamme, agenti di polizia presi in ostaggio in diverse località, e l’irruzione di uomini armati nello studio di un canale televisivo pubblico a Guayaquil. Un’ondata di violenza scoppiata dopo l’evasione dal carcere di massima sicurezza di Guayaquil del boss del narcotraffico Adolfo Macias, il nemico pubblico n. 1, leader dei “Choneros”, una banda che ha monopolizzato il fiorente traffico di droga in Ecuador. Il presidente dell’Ecuador Daniel Noboa ha emesso un decreto in cui si dichiara che il Paese è entrato un “conflitto armato interno”. Noboa ha annunciato che dichiarerà lo stato di emergenza nazionale.

Intanto, gli uomini che, con il volto coperto, hanno fatto irruzione nello studio di un canale televisivo pubblico in Ecuador con armi ed esplosivi, sono stati arrestati. Lo ha annunciato il capo della polizia, Cesar Zapata, che ha parlato di 13 persone arrestate e di sequestro di armi, esplosivi e altre prove. Gli ostaggi, giornalisti e tecnici, sono stati portati in salvo. Il governo del Perù ha disposto l’invio immediato della Polizia al confine con l’Ecuador “per rafforzare la sicurezza alla frontiera” con il Paese vicino, attraversato da un’ondata di violenza e scontri. Il ministro della Difesa peruviano e quello degli Interni viaggeranno lungo il confine per coordinare le operazioni.

Braccio di ferro Fdi-Lega sulla Sardegna, Meloni resta su Truzzu

Braccio di ferro Fdi-Lega sulla Sardegna, Meloni resta su TruzzuMilano, 9 gen. (askanews) – È sempre più braccio di ferro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, per la candidatura del centrodestra alle Regionali in Sardegna. Con la presidente del Consiglio che ‘benedice’ la linea dura, ricevendo a palazzo Chigi il coordinatore del partito Giovanni Donzelli che dopo l’incontro ribadirà la volontà di candidare il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, in ossequio all’indicazione arrivata dal taolo regionale del centrodestra. Ma non cede neppure la Lega: “Per noi il candidato alla presidenza della regione Sardegna rimane Christian Solinas. Come rimangono gli altri uscenti: Cirio in Piemonte, Bardi in Basilicata e Marsilio in Abruzzo”, aveva detto poco prima il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. Contestando peraltro la legittimità dell’indicazione arrivata dal territorio: “Al tavolo regionale c’erano liste civiche che tutte insieme hanno molti meno voti di Lega e Partito Sardo d’Azione, uno non vale sempre uno. La Dc di Rotondi non può valere come la Lega”.

Un braccio di ferro che dovrà comunque risolversi entro il prossimo fine settimana, quando scadrà (il 21 di gennaio) il termine per la presentazione delle liste. Ma che intanto vede i contendenti gettare sui piatti della bilancia tutti gli ‘argomenti’, in una escalation che già coinvolge le Europee e addirittura le Regionali del Veneto in programma per il 2025. Se Salvini infatti “brucia” l’idea di Meloni di candidarsi in Europa assicurando che lui non ha alcuna intenzione di farlo, da FdI si risponde negando la possibilità di modificare la legge per consentire un terzo mandato a Luca Zaia. Ecco perchè la Lega alza il tiro e fa perfino circolare l’ipotesi di una corsa solitaria in Sardegna. Esito difficile da prevedere al momento, anche perchè gli alleati del centrodestra si dicono tutti convinti che alla fine la Lega dovrà cedere: “Sicuramente avrà qualche vicepresidenza nelle altre Regioni al voto, ma Solinas è un candidato troppo debole per poterlo difendere: troppi i contrasti sul territorio con le altre forze della coalizione”. Anche Forza Italia, che difende comunque il principio della ricandidatura degli uscenti, viene descritta pronta a mollare Solinas nel momento in cui saranno certe le ricandidature dei ‘suoi’ Cirio e Bardi. Provocando un riequilibrio dei rapporti di forza all’interno della coalizione che vedrebbe il Carroccio fortemente penalizzato: delle quattro Regioni al voto, FdI E Fi esprimerebbero due candidati presidenti ciascuno, mentre la Lega resterebbe a bocca asciutta.

Braccio di ferro Fdi-Lega su Sardegna, Meloni resta su Truzzu

Braccio di ferro Fdi-Lega su Sardegna, Meloni resta su TruzzuMilano, 9 gen. (askanews) – È sempre più braccio di ferro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, per la candidatura del centrodestra alle Regionali in Sardegna. Con la presidente del Consiglio che ‘benedice’ la linea dura, ricevendo a palazzo Chigi il coordinatore del partito Giovanni Donzelli che dopo l’incontro ribadirà la volontà di candidare il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, in ossequio all’indicazione arrivata dal taolo regionale del centrodestra. Ma non cede neppure la Lega: “Per noi il candidato alla presidenza della regione Sardegna rimane Christian Solinas. Come rimangono gli altri uscenti: Cirio in Piemonte, Bardi in Basilicata e Marsilio in Abruzzo”, aveva detto poco prima il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. Contestando peraltro la legittimità dell’indicazione arrivata dal territorio: “Al tavolo regionale c’erano liste civiche che tutte insieme hanno molti meno voti di Lega e Partito Sardo d’Azione, uno non vale sempre uno. La Dc di Rotondi non può valere come la Lega”.

Un braccio di ferro che dovrà comunque risolversi entro il prossimo fine settimana, quando scadrà (il 21 di gennaio) il termine per la presentazione delle liste. Ma che intanto vede i contendenti gettare sui piatti della bilancia tutti gli ‘argomenti’, in una escalation che già coinvolge le Europee e addirittura le Regionali del Veneto in programma per il 2025. Se Salvini infatti “brucia” l’idea di Meloni di candidarsi in Europa assicurando che lui non ha alcuna intenzione di farlo, da FdI si risponde negando la possibilità di modificare la legge per consentire un terzo mandato a Luca Zaia. Ecco perchè la Lega alza il tiro e fa perfino circolare l’ipotesi di una corsa solitaria in Sardegna. Esito difficile da prevedere al momento, anche perchè gli alleati del centrodestra si dicono tutti convinti che alla fine la Lega dovrà cedere: “Sicuramente avrà qualche vicepresidenza nelle altre Regioni al voto, ma Solinas è un candidato troppo debole per poterlo difendere: troppi i contrasti sul territorio con le altre forze della coalizione”. Anche Forza Italia, che difende comunque il principio della ricandidatura degli uscenti, viene descritta pronta a mollare Solinas nel momento in cui saranno certe le ricandidature dei ‘suoi’ Cirio e Bardi. Provocando un riequilibrio dei rapporti di forza all’interno della coalizione che vedrebbe il Carroccio fortemente penalizzato: delle quattro Regioni al voto, FdI E Fi esprimerebbero due candidati presidenti ciascuno, mentre la Lega resterebbe a bocca asciutta.

La Commissione Giustizia al Senato: ok all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Nordio: avrà impatto positivo

La Commissione Giustizia al Senato: ok all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Nordio: avrà impatto positivoRoma, 9 gen. (askanews) – Via libera all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. La commissione giustizia del Senato ha concluso l’esame degli emendamenti all’articolo 1 del Ddl Nordio. E’ stata poi approvata la modifica proposta della Lega che “tipizza meglio” il reato di traffico di influenze. Secondo quanto riferito la Commissione tornerà a riunirsi domani alle 9.15 per continuare a votare gli emendamenti relativi all’articolo 2 del Ddl, quello in cui si affronta il nodo della trascrizione delle intercettazioni.

Il ministro della giustizia, Carlo Nordio, ha espresso “grande soddisfazione per la sollecitudine con cui la commissione giustizia del Senato, presieduta da Giulia Bongiorno, è arrivata al risultato odierno, con l’auspicio che la parte residua del disegno di legge venga altresì approvata nel minor tempo possibile”. Dopo la conclusione dell’esame degli emendamenti all’articolo 1 sul reato di abuso d’ufficio, il guardasigilli ribadisce che “l’abrogazione di questo reato evanescente, richiesta a gran voce da tutti gli amministratori di ogni parte politica, contribuirà ad un’accelerazione delle procedure e avrà quell’impatto favorevole sull’economia auspicato nei giorni scorsi dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”.

Abuso ufficio, commissione Giustizia Senato: ok ad abrogazione

Abuso ufficio, commissione Giustizia Senato: ok ad abrogazioneRoma, 9 gen. (askanews) – Via libera all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. La commissione giustizia del Senato ha concluso l’esame degli emendamenti all’articolo 1 del Ddl Nordio. E’ stata poi approvata la modifica proposta della Lega che “tipizza meglio” il reato di traffico di influenze. Secondo quanto riferito la Commissione tornerà a riunirsi domani alle 9.15 per continuare a votare gli emendamenti relativi all’articolo 2 del Ddl, quello in cui si affronta il nodo della trascrizione delle intercettazioni.

Ok a odg Lega: stop obbligo dimissioni Sindaci condannati in primo grado

Ok a odg Lega: stop obbligo dimissioni Sindaci condannati in primo gradoRoma, 9 gen. (askanews) – “Esprimo soddisfazione per l’approvazione in commissione Giustizia al Senato dell’ordine del giorno, a mia prima firma, che impegna il governo ad abrogare la norma, introdotta dalla legge Severino, che costringe alle dimissioni gli amministratori locali condannati anche solo dopo il primo grado di giudizio. Finalmente, si restituisce dignità a tutti quei sindaci che verranno considerati innocenti, al pari di tutti i cittadini, sino alla sentenza definitiva. Una modifica necessaria, che risponde perfettamente al quesito previsto dal nostro Referendum per una riforma equa e imparziale del sistema giustizia”. Lo ha annunciato la capogruppo della Lega in commissione Giustizia al Senato Erika Stefani.

Turismo luxury, il brand St. Regis arriva in Arabia Saudita

Turismo luxury, il brand St. Regis arriva in Arabia SauditaMilano, 9 gen. (askanews) – St. Regis Hotels & Resorts ha annunciato l’apertura di The St. Regis Red Sea Resort in Arabia Saudita. Questa nuova struttura è la prima isola privata inaugurata nel Mar Rosso, una delle destinazioni turistiche di lusso sulla costa occidentale del Paese. Situato sull’incontaminata Ummahat Island nella laguna di Al Wajh, è un’oasi con architettura all’avanguardia, dettagli di design sostenibile e servizi personalizzati.

“Uno dei tesori inesplorati del mondo, il Mar Rosso in Arabia Saudita è pronto a svelarsi ai viaggiatori in cerca di relax”, spiega Jenni Benzaquen, SVP e Global Brand Leader, The Ritz-Carlton e St. Regis Hotels & Resorts. “Con The St. Regis Red Sea Resort diamo vita ad un luogo emblematico simbolo di eleganza e di lusso con un design innovativo. Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a The St. Regis Red Sea Resort nel nostro sempre più ampio portfolio e non vediamo l’ora di accogliere i nostri ospiti in questa destinazione inedita “. Raggiungibile in barca o con idrovolante dal Red Sea International Airport, recentemente inaugurato, The St. Regis Red Sea Resort dispone di una selezione di 90 ville fronte mare, che offrono sistemazioni da una a quattro camere da letto, ognuna con piscina privata, solarium e doccia esterna.

Progettato dall’architetto Kengo Kuma e con gli interni firmati da Kristina Zanic Consultants, il design della struttura richiama la barriera corallina, la flora e la fauna marina e le distese circostanti di dune sabbiose. Su una spiaggia di sabbia bianca, con una vista sulle acque cristalline, le Dune Villas rispecchiano la forma dei cumuli di sabbia del deserto. Le Coral Villas, invece richiamano l’aspetto di una conchiglia, e sono situate a picco sull’acqua, collegate da passerelle sopraelevate con accesso diretto al mare da ogni ponte.

I cinque diversi ristoranti del resort offrono cene sulla spiaggia e servono specialità provenienti da fattorie e da pescatori locali. The St. Regis Spa dispone di otto sale per trattamenti con gazebo e vasche da bagno all’aperto, cabine per trattamenti privati e saloni di bellezza per uomini e donne. Tra questi, un trattamento viso all’oro 24kt, un rituale all’oro e al caviale per nutrire e ringiovanire il corpo e una serie di percorsi benessere che includono yoga e meditazione, tutti eseguiti con prodotti AMRA.

Il resort offre una serie di attività di fitness e benessere, tra cui una palestra completamente attrezzata, una piscina all’aperto e una vitality pool, campi da paddle e da tennis, yoga all’alba e al tramonto, sessioni di personal training e consulenze nutrizionali. Appartengono al programma Family Traditions del brand, il kids club Little Treasures Children e la grande area avventura all’aperto: ambienti colorati e vivaci per il divertimento degli ospiti più giovani. Il Mar Rosso è circondato dalla quarta barriera corallina più grande del mondo e si estende per oltre 28.000 kmq con un arcipelago di oltre 90 isole incontaminate. L’isola di Ummahat è circondata da un’abbondante fauna selvatica, da ecosistemi marini e meraviglie naturali. Gli ospiti potranno fare snorkeling tra le barriere coralline ancora completamente integre e preservate e immersioni per raggiungere i relitti e gli spot subacquei nelle vicinanze. Fra le acque cristalline è possibile praticare sport acquatici come stand-up paddle, vela, windsurf e kayak. Le escursioni sulla terraferma, effettuate grazie ad un breve viaggio in barca, offriranno agli ospiti l’opportunità di esplorare vulcani inattivi, siti del patrimonio culturale e ampie dune nel deserto. “Inaugurando una nuova era di lusso sostenibile in linea con la visione del 2030 dell’Arabia Saudita, siamo entusiasti di aprire il primo resort su un’isola privata nel Mar Rosso”, spiega Tony Coveney, Direttore Generale di The St. Regis Red Sea Resort. “The St. Regis Red Sea Resort offre una visione distintiva del concetto attuale di lusso e porta l’eleganza senza tempo e il patrimonio storico del brand in una nuova destinazione. Non vediamo l’ora di accogliere gli ospiti in questo posto straordinario”. La scelta di impiegare tecnologie innovative per creare una destinazione sostenibile è iniziata fin dalle prime fasi di sviluppo del resort. La struttura è alimentata al cento per cento da fonti rinnovabili: energia solare e da una delle più grandi strutture di conservazione delle batterie al mondo, situata sulla terraferma. La riduzione dei rifiuti e il loro riciclo sono al centro delle operazioni quotidiane per garantire un sistema avanzato di trattamento delle acque e una gestione completa dei rifiuti, nonché un ambiente privo di plastica. Gli interni del resort sono stati sviluppati secondo le linee guida della certificazione LEED platinum che è insignita ad edifici ecosostenibili, altamente efficienti e a basso costo, che migliorano le prestazioni ambientali, dalle emissioni di anidride carbonica alla qualità degli ambienti interni. All’inizio di quest’anno, sulla costa è stata inaugurata una piantagione di mangrovie per sostenere la crescita di 50 milioni di queste piante entro il 2030, con il primo milione di piantine già seminate. Inoltre, il Mar Rosso ospita il più grande vivaio della regione, che comprende più di cinque milioni di piante, arbusti e alberi per rendere più verde la località.