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Tag: Sanremo 2023

Ex Ilva, Fiom: rimaniamo a Palazzo Chigi finché non avremo risposte

Ex Ilva, Fiom: rimaniamo a Palazzo Chigi finché non avremo risposteRoma, 20 dic. (askanews) – “È inammissibile che il Governo ancora non abbia chiarito cosa intenda fare per garantire il futuro degli stabilimenti di Acciaierie d’Italia e dei lavoratori, in vista dell’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia del 22 dicembre.

Per noi la riunione non può finire con un nulla di fatto, senza risposte concrete. Per questo abbiamo deciso di rimanere a Palazzo Chigi in attesa della ripresa del confronto, ammesso che Il Governo non abbia scelto di non decidere”. Lo dichiara Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil.

Premio Angi, menzione speciale al Sottosegretario Butti

Premio Angi, menzione speciale al Sottosegretario ButtiRoma, 20 dic. (askanews) – All’interno della sede del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, a Largo Pietro di Brazzà, è avvenuto l’incontro istituzionale tra il sottosegretario Alessio Butti e la delegazione dell’Angi, Associazione Nazionale Giovani Innovatori, presieduta dal Presidente Gabriele Ferrieri e dal Direttore del Comitato Scientifico prof. Roberto Baldassari.

L’occasione è stata propizia per un positivo confronto su progetti e iniziative comuni sul fronte dello sviluppo dell’economia digitale e per una collaborazione strategica in merito alle linee guida per sostenere le imprese e il mondo delle startup, in particolare quelle legate alla digital trasformation e all’intelligenza artificiale. Congiuntamente all’incontro, la delegazione dell’ANGI è stata onorata di conferire al SS Butti, l’Innovation Government Award, legato alla cerimonia degli Oscar dell’Innovazione 2023. Una menzione speciale riservata al Sottosegretario Butti per l’importante e profuso lavoro svolto al servizio delle istituzioni e dello stato.

Abruzzo, Marsilio visita lo stabilimento Rolli-Salpa di Roseto

Abruzzo, Marsilio visita lo stabilimento Rolli-Salpa di RosetoTeramo, 20 dic. (askanews) – Il presidente della giunta regionale dell’Abruzzo, Marco Marsilio, oggi ha visitato, a Roseto degli Abruzzi (Teramo) il sito produttivo delle Industrie alimentari Rolli-Salpa. “Mi fa piacere ascoltare che la squadra dei miei assessori abbia collaborato fattivamente con questa importante realtà produttiva – ha affermato Marsilio -, non avevo dubbi in merito ma sentirlo dal management di Rolli è stato un riconoscimento al buon lavoro svolto in questi anni ed all’impegno del mio Esecutivo nel sostenere l’economia regionale”.

“L’Abruzzo, negli ultimi tempi – ha proseguito Marsilio – sta registrando risultati economici importanti. I recenti dati Istat, infatti, mostrano che l’export regionale è cresciuto nell’ultimo semestre del 13% , attestandosi al quarto posto assoluto in ambito nazionale, mentre l’Italia, nel frattempo, ha fatto registrare solo un +1 per cento. Così come, in termini di crescita di occupazione, mentre l’Italia ha segnato un incremento del 2 per cento, noi abbiamo fatto un balzo pari quasi al 7%. L’auspicio – ha proseguito – è che, lavorando insieme, si riesca a consolidare questi dati perché c’è un gran bisogno di recuperare i fatturati raggiunti prima della pandemia e quindi di ritornare ai risultati pre-crisi”. “Come Regione – ha concluso Marsilio – siamo a disposizione delle imprese anche per ragionare in sinergia sulla transizione energetica e su come affrontare il futuro sostenibile”.

L’azienda Rolli-Salpa, che ha un insediamento produttivo anche a Noceto, in provincia di Parma, e che occupa, a vario titolo, nel solo stabilimento rosetano, circa 800 lavoratori, si occupa della produzione diretta dell’intera gamma di vegetali che controlla direttamente tutta la filiera, dalla semina al raccolto. Lo stabilimento di Roseto degli Abruzzi si sviluppa su un’area di circa 100.000 metri quadrati di cui 45.000 coperti, con impianti ad alto contenuto tecnologico, per garantire elevati standard produttivi, qualitativi ed igienico-sanitari nella produzione di vegetali e di piatti pronti surgelati.

La proposta di legge Fdi per non poter vietare il presepe a scuola

La proposta di legge Fdi per non poter vietare il presepe a scuolaRoma, 20 dic. (askanews) – “Da qualche anno assistiamo ad inaccettabili e imbarazzanti decisioni di alcuni organi scolastici che vietano il presepe nelle scuole o ne modificano l’essenza profonda modificando ad esempio la festa del Natale in improbabili festività dell’inverno per non offendere i credenti di altre religioni. Con la proposta di legge che ho presentato e che è stata firmata da molti parlamentari, non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado. E’ assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”. Lo annuncia la senatrice Fdi Lavinia Mennuni.

Presepe a scuola, Mennuni: presentata pdl Fdi per non poterlo più vietare

Presepe a scuola, Mennuni: presentata pdl Fdi per non poterlo più vietareRoma, 20 dic. (askanews) – “Da qualche anno assistiamo ad inaccettabili e imbarazzanti decisioni di alcuni organi scolastici che vietano il presepe nelle scuole o ne modificano l’essenza profonda modificando ad esempio la festa del Natale in improbabili festività dell’ inverno per non offendere i credenti di altre religioni. Con la proposta di legge che ho presentato e che è stata firmata da molti parlamentari, non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado. E’ assolutamente fondamentale salvaguardare e tutelare quelle che sono in fondo le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”. Lo annuncia la senatrice Fdi Lavinia Mennuni.

Tensioni e polemiche in aula Camera per nuovo rinvio Mes in commissione

Tensioni e polemiche in aula Camera per nuovo rinvio Mes in commissioneRoma, 20 dic. (askanews) – Tensione e polemiche questa mattina in aula alla Camera sulla ratifica della riforma del Mes, dopo un nuovo rinvio del parere della commissione Bilancio sul discusso strumento finanziario intergovernativo europeo.

A dare il via al dibattito “sull’ordine dei lavori” il Movimento 5 stelle, che con la deputata Daniela Torto ha spiegato di voler “stigmatizzare” l’accaduto, “una brutta pagina, l’ennesima scritta a danno del Paese, ma scritta anche ad umiliazione di chi lavora dentro questo Parlamento”. Dopo le accuse della presidente del Consiglio al governo Conte, i 5 stelle ricordano le origini del trattato: “Se, oggi, parliamo di Mes, la colpa è di quel Governo Berlusconi che istituiva il Mes e di cui la presidente Meloni era ministro”. Quindi “ai colleghi di Fratelli d’Italia diciamo: se volete approfondimenti, chiedeteli alla vostra leader”, ha concluso Torto. Secondo intervento quello di Luigi Marattin di Italia viva, che ha ricordato come il Governo ” non una, ma due volte, il 21 giugno e stamattina, dice che non c’è alcun effetto” finanziario che derivi dalla ratifica della riforma del Mes. “Ma cosa ostava e cosa osta, oggi o domani, a che qualcuno del Governo si alzi in piedi e dica: da un punto di vista di finanza pubblica non ci sono effetti, però vogliamo aspettare l’Ecofin, vogliamo aspettare Godot, vogliamo aspettare quello che volete? Guardate che ne va del rispetto e della dignità di queste istituzioni”, ha aggiunto l’esponente di Iv. Elena Bonetti del gruppo di Azione.Per-Re ha sottolineato che “oggi in Aula il Mes non arriva, di fatto, per un éscamotage in commissione Bilancio” deciso per “non confrontarsi, in primo luogo, con le contraddizioni della maggioranza e, in secondo luogo, per non assumersi quella credibilità in Europa che lo stesso ministro Giorgetti aveva garantito e promesso ai partner europei, dicendo che il Parlamento deciderà e deciderà il 14 dicembre”.

A giudizio di Ubaldo Pagano del Partito democratico “sono successi almeno due elementi rilevanti. Il primo che si è dato un ruolo alla commissione Bilancio che non può avere, quello di dirimere questioni politiche attraverso un voto di rinvio che poteva fare tranquillamente questo Parlamento”. Il secondo, ha aggiunto, “si è detto che il Ministero dell’economia e delle finanze e un suo sottosegretario non dicono la verità. Questo è un fatto politico che chiediamo debba essere riferito in questo Parlamento”. Per Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra “siamo davanti a una buona notizia politica. La maggioranza è in crisi, ha appena sfiduciato uno dei sottosegretari più riconoscibili dell’intero Governo”. Rivolto ai banchi della maggioranza, ha aggiuto: “Se pensate, come dicono illustri economisti, anche dalla nostra parte, che il Mes possa essere un pessimo affare, ditelo. Se pensate che vada messo in soffitta soprattutto da parte di noi europeisti. ditelo” ma in ogni caso “spiegateci qual è il punto di vista!” Duro Riccardo Magi di +Europa: “Non era possibile utilizzare la questione del Mes come ricatto rispetto alla trattativa sul Patto di stabilità. Non c’è più niente da fare, è finita con il Kamasutra delle posizioni parlamentari che vi potete inventare. Dovete assumervi la responsabilità in quest’aula e quello che sta avvenendo in commissione Bilancio non è onorevole, colleghi”. Per la maggioranza ha preso la parola Ylenia Lucaselli di FdI, che del provvedimento di ratifica è relatrice ed è stata colei che ha chiesto i chiarimenti al Governo sulle possibili conseguenze finanziarie della sua approvazione. Polemizzando in direzione dei banchi delle opposizioni, ha detto: “Colleghi, ma perché non ve lo siete votati quando eravate in maggioranza?” Per l’esponente di FdI “l’urgenza che sente oggi l’opposizione è un’urgenza ingiustificata” e d’altro canto “il Mes può essere tranquillamente utilizzato dagli altri Stati europei se lo dovessero ritenere. Chiedere, come è stato fatto in Commissione, che ci sia una procedura aggravata all’interno del Parlamento affinché il Parlamento possa veramente avere voce in futuro e chiedere che vengano chiariti i passaggi sulla programmazione è nel rispetto degli italiani, che vi piaccia o no”, ha concluso Lucaselli.

Arera: proporogato al 1 luglio 2024 mercato tutelato elettricità

Arera: proporogato al 1 luglio 2024 mercato tutelato elettricitàMilano, 20 dic. (askanews) – L’Arera, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto energia, per assicurare uno svolgimento coerente del processo del “fine tutela” per i clienti domestici non vulnerabili di elettricità, ha fissato al 1 luglio 2024 (rispetto al previsto 1 aprile) la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del “fine tutela”. Lo rende noto l’Authority.

Arera aveva già approvato, il giorno successivo al decreto, lo slittamento al 10 gennaio dello svolgimento delle aste per la selezione degli operatori che effettueranno il servizio. La decisione, spiega, risponde a diverse esigenze legate al decreto: assicurare ai clienti un tempo sufficiente per essere informati attraverso le campagne informative che, secondo il decreto 181/23, dovranno essere condotte dal Mase; effettuare le attività preparatorie all’operatività del STG, tra cui gli interventi attuativi delle disposizioni sul trasferimento automatico delle autorizzazioni all’addebito diretto delle bollette emesse dall’esercente il STG, da completarsi entro il 31 maggio 2024; limitare il più possibile il periodo intercorrente tra l’assegnazione e l’attivazione del STG.

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principali

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principaliRoma, 20 dic. (askanews) – Fondo Nazionale da un miliardo, liceo del Made in Italy, potenziamento delle misure anti-contraffazione, recupero dei marchi storici. Sono alcune delle misure contenute nel disegno di legge sul Made in Italy approvato in via definitiva dal Senato con con 88 voti favorevoli, 63 contrari ed un astenuto. Il provvedimento, che diventa legge, era stato approvato dalla Camera il 7 dicembre scorso. Tra le principali misure contenute nel disegno di legge, spiega il Mimit, l’istituzione del Fondo Nazionale del Made in Italy, partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime. Lo stanziamento previsto è di 700 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024.

Viene istituito il liceo del Made in Italy. Tra le materie di interesse anche quelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Si prevede una disposizione transitoria al fine di prevedere l’istituzione della prima classa già per l’anno scolastico 2024/2025. Iscrizioni a partire da gennaio 2024. Istituita la Giornata del Made in Italy il 15 aprile di ciascun anno per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni pubbliche, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione”.

Arrivano risorse per i progetti di autoimprenditorialità o di sviluppo di imprese femminili. Viene prevista la costituzione di un’apposita riserva in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, mediante rifinanziamento con un’apposita dotazione di 15 milioni di euro. Riavviato il Voucher 3i allargando il novero dei soggetti beneficiari comprendendovi, oltre alle start-up innovative, anche le microimprese di più recente costituzione.

Istituito un fondo, con la dotazione di 25 milioni di euro per il 2024, per la promozione nel campo della vivaistica forestale e per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno. Arriva il Contrassegno per il Made in Italy al fine di tutelare e promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni prodotti nel territorio nazionale e di un più efficace contrasto della falsificazione.

Potenziate le norme in materia di lotta alla contraffazione e italian sounding tra le quali quella per la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione. Inoltre, vengono modificate le disposizioni in materia di sequestro e di sanzioni amministrative (in senso peggiorativo) per l’acquisto e l’introduzione di merci contraffatte. Tra le novità introdotte nel corso dell’iter parlamentare quelle sul recupero dei marchi storici. Le imprese titolari o licenziatarie di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, che intendano chiudere il sito produttivo di origine notificano preventivamente al Mimit le informazioni relative al progetto di chiusura. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy può subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio ove lo stesso abbia valenza nazionale, al fine di salvaguardarne la continuità. Istituito, presso il MIMIT, il “Fondo speciale per la transizione verde e digitale nella moda” e stanzia 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 10 milioni per il 2024. Arriva anche il registro delle Associazioni nazionali delle Città Identità, quali realtà territoriali che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in cui operano organismi associativi a carattere comunale con lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le stesse produzioni.

Manovra,Province: insufficiente, ancora poca attenzione ai territori

Manovra,Province: insufficiente, ancora poca attenzione ai territoriRoma, 20 dic. (askanews) – “Con le modifiche approvate in Senato, l’impatto dei tagli previsti dalla manovra di bilancio per le Province per il 2024 e il 2025 si riduce di appena il 10%: con uno squilibrio del comparto che si attesta a 841 milioni, è evidente che un intervento di portata così limitata non risolve in alcun modo la condizione di crisi dei bilanci delle Province, con ripercussioni sia sui servizi ai cittadini che sugli investimenti”. Lo dichiara il presidente di Upi, Michele de Pascale, rispetto alle modifiche alla manovra introdotte dal governo, che portano ad un alleggerimento dei tagli agli enti locali, Province, Comuni e Città metropolitane, di circa 70 milioni l’anno dal 2024 al 2027.

“Nonostante il Governo, con queste modifiche e con l’istituzione di un Fondo di 10 milioni l’anno per il 2024 e il 2025 per le Province in dissesto e predissesto, dimostri di aver compreso la fondatezza delle nostre richieste le misure introdotte sono assolutamente insufficienti”, sottolinea il presidente di Upi. “Avevamo chiesto al Governo Meloni e al Parlamento che in questa manovra fossero contenuti interventi strutturali per stabilizzare i bilanci delle Province e rafforzarle dal punto di vista organizzativo, anche per non compromettere gli investimenti su cui siamo impegnati, a partire dal PNRR e dal PNC. La mancanza di queste misure, così come il non rispetto dell’impegno a rafforzare queste istituzioni dal punto di vista istituzionale con una revisione della riforma ormai bloccata da mesi evidenzia come nei fatti ci sia una scarsa attenzione per i territori. Per questo oggi in Conferenza Unificata l’Upi ha espresso parere negativo sulla legge di bilancio”, conclude il presidente dell’Upi.

Campidoglio, i migliori hotel di lusso scelgono Roma

Campidoglio, i migliori hotel di lusso scelgono RomaRoma, 20 dic. (askanews) – Il rilancio turistico della Capitale convince gli investitori internazionali. Nel 2023 i più grandi e prestigiosi marchi del lusso hanno scelto Roma per l’apertura di nuove strutture alberghiere: secondo la classifica stilata da Luxury Travel Intelligence la Città Eterna è seconda al mondo solo a Londra. La Capitale batte dunque New York, Qatar, Sydney, Singapore, Tokyo e tutte le altre capitali europee in termini di attrattività e visione turistica presente e futura.

“L’arrivo delle realtà alberghiere più prestigiose è un riconoscimento importante per Roma, un’altra dimostrazione che la capitale è tornata attrattiva. Il record di flussi turistici, quello di biglietti venduti per i concerti, il ritorno dei grandi eventi sportivi, la crescita degli investimenti internazionali a livelli che non si vedevano da anni, a partire dalle aziende più innovative, sono tutti segnali che testimoniano di una città in movimento verso il futuro. Vogliamo cambiare il volto della Capitale, lo stiamo facendo con una mole di interventi e di investimenti senza precedenti e proseguiremo con sempre maggior impegno su questa strada nei prossimi anni”, ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri. “I grandi brand dell’hotellerie internazionale stanno puntando con decisione sulla nostra città, dando prova di un clima di rinnovata fiducia sulle prospettive presenti e future della Capitale. Diverse strutture, Bulgari e Six Senses in cima alla lista, hanno già aperto i battenti e da qui al 2024 assisteremo a un rapido incremento del comparto 5 stelle e 5 stelle lusso, con una crescita stimata nei prossimi 3 anni del 30% che addirittura raddoppierà nel giro di cinque anni. Il turismo luxury è un segmento fondamentale per lo sviluppo economico ed occupazionale di Roma. È un settore in grande espansione che abbiamo promosso nelle fiere internazionali del turismo ma che sta anche godendo dell’immagine più moderna e dinamica di Roma data dai grandi eventi culturali e sportivi che abbiamo portato in città”. Così Alessandro Onorato assessore di Roma Capitale a Turismo, Grandi Eventi, Moda e Sport.