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Tag: Sanremo 2023

Carburanti, prezzi in calo: la benzina sotto 1,8 e/l, minimi 2023

Carburanti, prezzi in calo: la benzina sotto 1,8 e/l, minimi 2023Roma, 6 dic. (askanews) – Il prezzo medio nazionale della benzina è sceso sotto la soglia di 1,8 euro/litro, toccando un nuovo minimo dell’anno. Giù anche il gasolio, sui livelli di fine luglio-inizio agosto. Lieve rimbalzo per le quotazioni dei prodotti raffinati, Brent ancora in calo.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per IP registriamo un ribasso di 2 cent/litro su entrambi i prodotti. Queste le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,798 euro/litro (-2 millesimi, compagnie 1,799, pompe bianche 1,796), diesel self service a 1,773 euro/litro (-2, compagnie 1,775, pompe bianche 1,768). Benzina servito a 1,940 euro/litro (-2, compagnie 1,978, pompe bianche 1,862), diesel servito a 1,914 euro/litro (-2, compagnie 1,954, pompe bianche 1,833). Gpl servito a 0,719 euro/litro (-1, compagnie 0,727, pompe bianche 0,710), metano servito a 1,455 euro/kg (-2, compagnie 1,458, pompe bianche 1,453), Gnl 1,411 euro/kg (-16, compagnie 1,429 euro/kg, pompe bianche 1,397 euro/kg).

Questi i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,888 euro/litro (servito 2,154), gasolio self service 1,865 euro/litro (servito 2,137), Gpl 0,848 euro/litro, metano 1,542 euro/kg, Gnl 1,447 euro/kg.

Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimo

Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimoRoma, 6 dic. (askanews) – “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5, che si rivolge anche ai sindacati: “Alcuni sindacati vanno in piazza per il salario minimo e poi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora: bisognerebbe essere un po più coerenti”. Poi Meloni ha detto che l’accordo con l’Albania “è necessario perchè tutto quel che si può fare per decongestionare il sistema italiano è utile. Io penso che l’accordo ci consente di portare i migranti in Albania invece che in Italia e gestire lì, sotto giurisdizione italiana, le richieste per processarle. Non so perchè la sinistra lo contesti così, penso perchè sperano che non riusciamo a risolvere il problema come stiamo cercando di fare”. “Penso – ha aggiunto – che sia un accordo innovativo, utile, possa anche rappresentare un precedente, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il Pd ha cercato di far cacciare Rama dal Pse perchè aiutare l’Italia evidentemente non è di sinistra”.

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezza

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezzaMilano, 6 dic. (askanews) – Un grande ritrattista, capace di costruire un catalogo dell’umanità della sua epoca, che è stato riscoperto anche per la modernità del suo lavoro. Le Gallerie d’Italia di Milano, in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura, hanno inaugurato una ampia mostra dedicata a Giovan Battista Moroni, pittore lombardo del XVI Secolo, con prestiti da molti importanti musei internazionali.

“Questa mostra – ha detto ad askanews Simone Facchinetti, co-curatore dell’esposizione – dà al pubblico l’occasione di conoscere uno dei protagonisti della pittura del Cinquecento italiano e si tratta di un’occasione importante perché si possono vedere tutti in suoi capolavori e in particolare tutta la sua attività ritrattistica, che lo ha reso celebre nel corso dei secoli e fino a oggi. Moroni è vissuto tra il 1521 e il 1580 e qui alla Gallerie d’Italia sono raccolte settanta sue opere”. Accanto a esse ci sono dipinti del suo maestro, il Moretto, ma anche di grandissimi altri artisti del Cinquecento come Tiziano, Tintoretto o Lorenzo Lotto. E l’idea è anche quella di ridare a Moroni il giusto spazio nella storia dell’arte. “Il Cinquecento – ha aggiunto Arturo Galansino, altro curatore del progetto – non ha quasi testimonianze critiche su Moroni, Vasari lo dimentica interamente e spesso viene citato in senso quasi negativo. per la sua specificità che forse a noi oggi appare la sua cosa più straordinaria, ossia la sua capacità di rappresentare le persone in modo naturale, si diceva al tempo in tono spregiativo. Ma per noi oggi questo è straordinario, perché Moroni non fa complimenti, non idealizza, non rende più belli o più dignitosi e più eroici i suoi personaggi, al contrario, li rappresenta come sono, spesso anche con i loro difetti fisici”.

La modernità di Moroni, la sua aderenza al nostro gusto, sta probabilmente qui. Ma la mostra, intitolata “Il ritratto del suo tempo”, racconta anche delle grandi pale di argomento religioso che l’artista ha realizzato, oltre che la sua interpretazione dello spirito della Controriforma. Articolata in nove sezioni, l’esposizione nel museo di Intesa Sanpaolo è aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024.

Trump: se rieletto sarò un dittatore solo per un giorno, per trivellare e chiudere i confini

Trump: se rieletto sarò un dittatore solo per un giorno, per trivellare e chiudere i confiniMilano, 6 dic. (askanews) – Donald Trump se rieletto si comporterà come un “dittatore”? “Solo il primo giorno, per trivellare, trivellare, trivellare e chiudere i confini”. L’ex presidente lo ha detto in una intervista a FoxNews, in cui ha attaccato duramente l’inviato speciale per il clima John Kerry: “Va fermato, sta distruggendo l’America”.

Quanto a Biden, “non credo che si candiderà, è in cattive condizioni fisiche. Non penso ce la faccia fisicamente, non è riuscito a sollevare una sedia da spiaggia che solleverebbe un bambino. E dal punto di vista mentale potrei dire che sta altrettanto male, se non peggio”.

Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato Berlusconi

Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato BerlusconiMilano, 6 dic. (askanews) – Una Europa “diversa”, basata sulla “cooperazione tra Stati con pari dignità” che non “complichi la vita” ai governi nazionali. Matteo Salvini scrive al Corriere della Sera per insistere sull’idea di Europa disegnata nella convention della destra estrema a Firenze: “È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò l’Msi per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti”. Il centrodestra, è l’appello del segretario leghista, “non si divida”.

Salvini chiede agli alleati “concretezza, senza ideologia”, per contrastare provvedimenti “sbagliati” come già è stato per quello sugli imballaggi; una transizione “progressiva” verso “basse emissioni di carbonio” ma “senza penalizzare l’economia”. E si dice “crucciato” dalle “disuguaglianze sociali ed economiche”, chiedendo una Europa che promuova “giustizia sociale, partecipazione e tutela della propria identità”. Il tutto “senza dimenticare l’immigrazione e l’estremismo islamico”. Il segretario della Lega rivendica il “pragmatismo” con cui il suo partito “governa a vari livelli da decenni”, e gli allarmi lanciati “sempre” dal Carroccio verso “gli eccessivi paletti di Bruxelles”. Per Salvini “il re è nudo, e non vogliamo girarci dall’altra parte”, respingendo “pregiudizi assurdi” nei confronti della Lega che “ha sempre votato a sostegno dell’Ucraina”, mentre “il lobbista di Putin è il socialista Schroeder”.

La domanda è se si possa dunque fare a meno di Le Pen, Wilders, AfD e Lega: “Per quale motivo? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?”. Quando invece deve “coltivare l’unità in EUropa come continueremo a fare in Italia. Ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi. Io non lo dimentico”.

Biden: tutto il mondo condanni gli stupri di Hamas del 7 ottobre

Biden: tutto il mondo condanni gli stupri di Hamas del 7 ottobreMilano, 6 dic. (askanews) – Il mondo intero condanni “senza equivoci e senza eccezioni” gli stupri commessi a danno delle donne israeliane dai miliziani di Hamas il 7 di ottobre. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, parlando ad un evento a Boston.

Biden ha citato i racconti delle sopravvissute, con storie “orrende e di inimmaginabile crudeltà”, i rapporti sui “cadaveri profanati” e la volontà dei terroristi di Hamas di “infliggere quanto più dolore e sofferenza possibili alle donne e alle ragazza prima di ucciderle”: “Tutto ciò è spaventoso”, ha detto il presidente Usa.

Ok unanime a oblio oncologico, Meloni: legge di civiltà, grande gioia

Ok unanime a oblio oncologico, Meloni: legge di civiltà, grande gioiaRoma, 6 dic. (askanews) – “Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando il via libera all’unanimità al testo da parte del Senato.

Con 139 voti, il Senato ha approvato in via definitiva, il disegno di legge sull’oblio oncologico: il provvedimento era già stato approvato all’unanimità dalla Camera in prima lettura ed è stato esaminato in sede redigente dalle commissioni Giustizia e Affari sociali, abbreviando, con l’accordo di tutti i gruppi, i tempi dell’esame dell’assemblea. Diventerà legge all’atto della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. “Per ‘diritto all’oblio oncologico – viene precisato all’articolo 1 del disegno di legge – si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei casi di cui alla presente legge”.

Ad Ambasciata Italia a Bucarest riunione con ong italiane

Ad Ambasciata Italia a Bucarest riunione con ong italianeRoma, 5 dic. (askanews) – L’ambasciatore d’Italia a Bucarest Alfredo Durante Mangoni ha ospitato ieri la tradizionale riunione annuale con i rappresentanti delle associazioni e delle ONG italiane attive in Romania. All’incontro ha partecipato, in rappresentanza della ministra romena della Famiglia, della Gioventù e delle Pari Opportunità, Natalia-Elena Intotero, il Presidente dell’Autorità nazionale per la Protezione dei Diritti dei Bambini e le Adozione, Segretario di Stato Rares Petru Achiriloaie. Presente anche la Rappresentante di UNICEF Romania, Anna Riatti.

Dopo i saluti dell’Ambasciatore e del Segretario di Stato Achiriloaie, il giro di tavolo ha permesso alle associazioni rappresentate di condividere valutazioni sulla propria attività, sui risultati ottenuti e sulle criticità che talvolta ne condizionano l’operato. Tra i temi emersi nel corso della discussione: il pacchetto di riforma dell’assistenza sociale, all’esame del Parlamento dopo l’approvazione del Governo romeno; l’assistenza e i servizi sociali ed educativi per famiglie e persone in difficoltà, bambini abbandonati, tossicodipendenti; l’applicazione della normativa sulla de-istituzionalizzazione e il suo impatto sulle residenze per anziani e per adulti e ragazzi con disabilità; la protezione degli animali e la tutela della loro dignità e del loro benessere.

Nelle parole dell’Ambasciatore Durante Mangoni, “questo appuntamento che rinnoviamo ogni anno vuole essere una manifestazione di sostegno al terzo settore italiano in Romania, capace con i suoi sforzi di mitigare situazioni di difficoltà, disagio e sofferenza e, nel far ciò, di rafforzare le relazioni di partenariato tra i nostri due Paesi. Vogliamo che quello alle associazioni italiane divenga un sostegno di sistema, ossia che veda protagoniste sempre di più tutte le articolazioni italiane, pubbliche e private, che operano sul territorio di Romania. La partecipazione del Ministero della Famiglia e della Rappresentante di UNICEF Romania testimonia anche la volontà di attivare sinergie in quest’ambito con Governo romeno e sistema delle Nazioni Unite. L’impegno di sensibilizzazione dell’Ambasciata proseguirà con un evento dedicato alla de-istituzionalizzazione e alle famiglie affidatarie di minori, che organizzeremo l’anno prossimo, per attivare lo scambio di buone pratiche”.

M.O., manifestazione a Roma contro antisemitismo e terrorismo

M.O., manifestazione a Roma contro antisemitismo e terrorismoRoma, 5 dic. (askanews) – Le bandiere d’Israele e quelle arcobaleno della pace, i giocattoli di bimbi sul palco, le parole contro l’odio, dichiarazioni d’amore “verso un paese democratico che è stato attaccato”, il pensiero ai 136 ostaggi ancora in mano ad Hamas. La manifestazione contro l’antisemitismo ed il terrorismo in piazza del Popolo è una risposta che “arriva dal basso”, in cui risuonano le parole degli esponenti di governo e di quasi tutti gli schieramenti politici. Ma che non è riuscita a coinvolgere più di 2.500 persone, secondo il dato accertato dalle forze dell’ordine. Resistono a questo freddo, vento e pioggia d’inizio dicembre cercando di farsi caldo e coraggio l’uno e l’altro. L’intervento del ministro Matteo Salvini e le tante volte in cui grida ‘Lunga vita a Israele’ fa risuonare l’approvazione di tutti, che dimenticano ogni distinguo o possibili distanze del passato.

Il ministro della giustizia Carlo Nordio prendendo la parola ricorda i campi di sterminio nazisti in Polonia “creati prima di Auschwitz” e sottolinea come Israele abbia portato la “luce della democrazia in quella terra martoriata”. Tanti sono i “bravo, sì, è vero”. “Parliamo con tutta la nostra voce, piccola o grande che sia – dice uno dei tanti che stasera sono venuti qui dal ‘Ghetto’, lasciando chiuse molte attività e ristoranti. “Qui finisce alle 21, facciamo in tempo per la sera”, si ammette. Perché “bisogna andare avanti”. Il messaggio di Liliana Segre fa commuovere. La sua lettera letta dal palco è distribuita di mano in mano. “L’eterno ritorno di quella guerra mi fa sentire prigioniera di una trappola mentale senza uscita, spettatrice impotente, in pena per Israele ma anche per tutti i palestinesi innocenti, entrambi intrappolati nella catena delle violenze e dei rancori”, dice.

La senatrice a vita dice ancora: “E non ho soluzioni. E non ho più parole. Ho solo pensieri tristi. Provo angoscia per gli ostaggi e per le loro famiglie. Provo pietà per tutti i bambini, che sono sacri senza distinzione di nazionalità o di fede, che soffrono e muoiono. Che pagano perché altri non hanno saputo trovare le vie della pace”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, arriva e subito spiega: “La giustizia finora è stata contrastata da chi continua a non voler affermare in maniera chiara che Israele ha diritto alla sua esistenza. La vicenda dei sequestrati e degli ostaggi ancora non restituiti è ciò mi angoscia più di ogni altra cosa e la speranza della pace non viene meno ma deve essere una pace giusta che riconosca il diritto di esistenza di Israele”. Quindi ha aggiunto: “Due paesi e due popoli giustissimo, ma finché c’è qualcuno che dice non due paesi e due popoli, ma che Israele non ha diritto all’esistenza la pace non sarà possibile”.

Convegno Fondazione Mesit e Ceis “Salute e Legge di Bilancio 2024″

Convegno Fondazione Mesit e Ceis “Salute e Legge di Bilancio 2024″Roma, 5 dic. (askanews) – “Su spesa e finanziamento è stata intrapresa una strada che fa ben sperare rispetto ai periodi precedenti al Covid”. Lo ha dichiarato Francesco Saverio Mennini, Research Director EEHTA del CEIS, Università di Roma Tor Vergata e Kingston University di Londra, introducendo il confronto su “Salute e Legge di Bilancio 2024. Prospettive e sviluppi per una nuova governance del settore”, promosso dalla Fondazione Mesit e da Ceis, svolto questa mattina a Roma, presso la Sala dei Gigli di Palazzo Ferraioli in Piazza Colonna.

“Sono stati stanziati 3 miliardi con legge di bilancio 24/26 che vanno aggiunti ai miliardi già messi a disposizione negli anni precedenti – ha proseguito Mennini -, e questo è un dato importante. La spesa sanitaria del 2023 rispetto al 22 ha visto un aumento. Un atto che manifesta la volontà di rimettere la sanità al centro degli obbiettivi di un Paese come il nostro. Occorre investire però su obiettivi specifici. Bisogna quindi programmare. E per farlo in maniera fattiva bisogna: prevedere quello che succederà, misurare quello che è stato fatto, monitorare le innovazioni, disinvestire laddove serve farlo perché magari ci sono sistemi obsoleti. Prevedere e programmare gli obiettivi è sicuramente una chiave di volta per la spesa sanitaria”, ha concluso Mennini. La seconda relazione introduttiva è stata affidata al Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani. “Il bilancio sulla manovra è positivo – ha dichiarato Cattani – così come è positivo in questo momento il dialogo con il Governo Meloni. Dal nostro punto di vista aggiungere 3 miliardi al fondo sanitario è giusto per i cittadini e gli operatori sanitari. Questo consente anche di dare un segnale rapido rispetto la rimodulazione del tetto diretto e convenzionato per abbattere il payback”. “Abbiamo altri due punti da dover cercare di portare a casa – ha sollecitato il Presidente di Farmindustria – per sfruttare al meglio le risorse disponibili ovvero il trasferimento dei farmaci dal fondo dei farmaci innovativi che avanzano circa 500 milioni e anche una possibile rimodulazione ulteriore dello 0, 1% a vantaggio della diretta per ridurre questa tassa iniqua del payback”.

Per il Presidente degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andra Mandelli, “la lezione del Covid sulla necessità di dover riportare i farmaci sul territorio abbia dato spazio la possibilità con la nuova legge di bilancio di riportare i farmaci dall’ ospedale vicino alla gente. In questo senso c’è un accordo di tutta la filiera farmacisti italiani, ospedali territoriali, affinché questa che è stata una delle grandi difficoltà durante il Covid possa essere risolta. La prossimità di cui tanto abbiamo parlato finalmente trova una declinazione concreta”. È intervenuto anche il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che sullo sciopero dei medici in corso oggi ha così dichiarato. “Non è solo un problema di carattere economico. Il medico vorrebbe fare il suo lavoro e per far questo c’è bisogno che ci siano le condizioni di un lavoro che sia sereno, che non sia minato dalle minacce continue di un ricorso alla magistratura, che non sia vincolato dai tetti di spesa e da proscrizioni”. “Insomma – ha aggiunto Anelli – il medico vorrebbe fare il medico, il punto di riferimento della gente e poi deve constatare che è il punto di violenza della gente. Tenendo conto che gli atti di violenza non sono contro i medici, ma il risultato di un sistema che non prende in carico la malattia del cittadino ma la trasforma in un bisogno non risolto”.