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Tag: Sanremo 2023

Giustizia, Meloni: no scontro con toghe ma piccola parte contrasta leggi

Giustizia, Meloni: no scontro con toghe ma piccola parte contrasta leggiDubai, 2 dic. (askanews) – Non c’è uno “scontro” tra governo e magistratura, ma c’è una “piccola parte” delle toghe che contrasta i provvedimenti del governo, con una visione ‘politica’. Da Dubai la presidente del Consiglio Giorgia Meloni affronta il tema del rapporto con i magistrati per la prima volta dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto – che in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ aveva adombrato l’esistenza di una “opposizione giudiziaria” contro l’esecutivo – e sul rinvio a giudizio del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per il ‘caso’ Cospito. E le sue parole non sembrano destinate a riportare il sereno.

Per quanto riguarda le affermazioni di Crosetto, Meloni dice di ritenere che “non ci sia uno scontro tra politica e magistratura”, anche perchè “per chi viene da destra chi serve lo Stato è sempre un punto di riferimento”. Questo però, aggiunge, “non significa non segnalare che in ogni ambito ci sono dei problemi e il problema è che una piccola parte della magistratura ritiene che i provvedimenti di alcuni governi che non sono in linea con una certa visione del mondo debbano essere contrastati, come è accaduto ad esempio sull’immigrazione”. Il riferimento è alla giudice di Catania Iolanda Apostolico, che lo scorso ottobre aveva annullato il trattenimento di alcuni migranti perchè in contrasto con le norme Ue. Per Meloni il governo ha fin dall’inizio “lavorato per rafforzare la magistratura nel fare il proprio lavoro, nella lotta alla mafia” e lei è “schierata con la stragrande maggioranza dei magistrati che pensa che il lavoro sia questo e non contestare le scelte della politica”. Un altro esempio di contestazione “fuori misura”, per lei, è quella sulle riforme costituzionali e, in particolare, su quella per il premierato da poco varata dal governo. Nei giorni scorsi, tra gli altri, era stato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia a segnalare “uno sbilanciamento e uno squilibrio a favore del potere esecutivo”. Per la premier è “fuori dalle righe” dire che la riforma “ha una deriva anti-democratica”, si tratta di “dichiarazioni che vanno bene per la politica” e non per dei magistrati. Questo non vuol dire che non si possa criticare la riforma. Ad esempio “le parole di Gianni Letta non le ho viste come parole di contrasto, come a voler creare dei problemi”, anche se i rilievi dell’ex braccio destro di Berlusconi “in parte sono condivisibili e in parte no”. Sicuramente, spiega, Letta sbaglia sull’eventuale limitazione dei poteri del capo dello Stato, perchè la riforma “è stata scritta in maniera tale da non toccare i poteri del presidente”. Comunque, conclude, “gli italiani ci diranno se la condividono o no”.

Meloni, incalzata dai cronisti, difende poi Delmastro, rinviato a giudizio con l’accusa di aver fornito documenti riservati del Dap sull’anarchico Alfredo Cospito al collega di partito Giovanni Donzelli, che ne ha poi parlato in Parlamento. Le opposizioni chiedono le dimissioni del sottosegretario, una richiesta che per la presidente del Consiglio va respinta al mittente: “Il giudice – puntualizza – ritiene che Delmastro debba essere rinviato a giudizio, il pm per due volte si è espresso per l’archiviazione”, dunque per chiedere le dimissioni “è il caso di aspettare una sentenza di condanna passata in giudicato, eventualmente, per ritenerlo colpevole”.

Meloni: transizione sì ma non idelogica. No preclusioni su nucleare

Meloni: transizione sì ma non idelogica. No preclusioni su nucleareDubai, 2 dic. (askanews) – Sì all’uscita dai combustibili fossili, ma con “tempi sostenibili”; sì alla transizione verde, a patto che sia “ecologica e non ideologica”; apertura “pragmatica” al nucleare, anche se la “sfida” in questo campo è soprattutto quella della fusione. Questa la linea che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha portato alla Cop 28 di Dubai, da dove ripartirà domani mattina per una missione “lampo” a Belgrado.

Dopo la partecipazione, ieri, a due sessioni tematiche, la premier questa mattina è intervenuta nell’assemblea plenaria. “E’ un momento chiave del nostro sforzo per contenere la crescita delle temperature entro 1,5 gradi. Anche se ci sono ragioni per essere ottimisti – ha detto – l’obiettivo è lontano, la Cop 28 deve essere una svolta”. L’Italia, ha garantito, “sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione, lo fa in modo pragmatico, con un approccio di neutralità tecnologica, libero dal radicalismo”. Questo perchè “se vogliamo essere efficaci” serve “una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economico-sociale: serve una transizione ecologica, non ideologica”. A Dubai la premier ha annunciato che l’Italia contribuirà con 100 milioni al fondo ‘Loss and damages’ destinato ai Paesi più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici e confermato l’attenzione all’Africa, a cui sarà destinato il 70% dei 4 miliardi del Fondo clima italiano. In questi due giorni, ha detto, “si sono fatti importanti passi in avanti”, con “senso di responsabilità”, ricordando che gli sforzi di oggi vengono fatti “non per noi ma per quelli che verranno dopo di noi”, perchè come diceva Warren Buffet, “c’è qualcuno seduto all’ombra oggi perchè qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa”. Parlando con i giornalisti, Meloni ha poi assicurato che l’uscita dai combustibili fossili è “un obiettivo che dobbiamo continuare a centrare”. Però, ha aggiunto, “la tempistica deve essere sostenibile: la sostenibilità climatica-ecologica deve camminare insieme alla sostenibilità sociale e alla sostenibilità economica altrimenti ci porta dritti alla deindustrializzazione”.

Alla Cop 28 si è affacciato anche il tema del nucleare con 22 Paesi (tra cui Usa, Francia, Giappone, Canada, Regno Unito) che hanno chiesto di triplicare la produzione di energia atomica entro il 2050 per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni. Una posizione che, da Roma, è stata salutata oggi con favore da Forza Italia, mentre Matteo Salvini si è da sempre dichiarato favorevole. A chi le chiede se dunque l’Italia potrà imboccare nuovamente la strada del nucleare, Meloni risponde che non ha “preclusioni su nessuna tecnologia che possa essere sicura e possa aiutarci a diversificare la nostra produzione energetica”, però “non sono certa che cominciando da capo oggi l’Italia non si troverebbe indietro. Ma se ci sono evidenze del fatto che si possa invece avere un risultato positivo sono sempre disposta a parlarne”. Per la premier, però, la “grande sfida” è quella della fusione che potrebbe risolvere “tutti i problemi energetici” e su questo “l’Italia è piu avanti di altri”. A proposito di energia, rispondendo ai giornalisti la presidente del Consiglio parla anche della fine del mercato tutelato. Il governo, garantisce, cerca “di capire soprattutto come si fa a impedire che le bollette aumentino”, ma la ‘colpa’, accusa, è di altri. “Prima del mio alleato Salvini – attacca – mi hanno chiesto di fare qualcosa quelli che ce l’hanno messa la riforma del mercato tutelato. La fine del mercato tutelato è stata stabilita dai governi Renzi e Gentiloni e votata dall’allora maggioranza del governo Draghi, io ho votato contro e contestato apertamente la fine del mercato tutelato mentre gli altri la votavano. Dopodiché, per blindarla, è stata inserita nel Pnrr e nella terza rata del Pnrr, che era un obiettivo già centrato quando siamo arrivati. Posso capire che il Pd abbia deciso che ha fatto una cosa sbagliata ma prima di spiegare a me come la risolvo perchè non chiedono scusa?”.

Vela, seconda preliminare di America’s Cup a Gedda: Alinghi terzo

Vela, seconda preliminare di America’s Cup a Gedda: Alinghi terzoRoma, 2 dic. (askanews) – Il Team Alinghi Red Bull Racing è arrivato terzo in classifica generale nella seconda regata preliminare dell’America’s Cup a Gedda, in Arabia Saudita. Quello di oggi è stato l’ultimo giorno di regate di quest’anno e rappresenta l’ultima competizione ufficiale fino alla prossima pre-regata nell’agosto 2024, quando l’equipaggio svizzero sarà a bordo dell’AC75 costruito per la sfida alla 37esima Louis Vuitton America’s Cup.

Alinghi Red Bull Racing ha iniziato l’ultima giornata della Regata Preliminare sapendo di dover vincere con il suo AC40 per avere la possibilità di raggiungere la finale di match race. La vittoria dell’Italia nella settima regata di flotta, la prima della giornata in programma, ha però messo fuori gioco l’equipaggio di Maxime Bachelin, Yves Detrey, Bryan Mettraux e Arnaud Psarofaghis, impossibilitato di fatto a piazzarsi tra i primi due in classifica generale. Il team svizzero ha dimostrato di saper lottare nell’ultima regata di flotta, arrivando secondo. Il prossimo passo per i membri di Alinghi Red Bull Racing sarà quello di allenarsi sull’AC75 BoatZero insieme ai velisti del power group, che sono stati presenti a Gedda questa settimana. Così Pietro Sibello, performance coach: “Il quadro generale è che al momento siamo la terza squadra in America’s Cup. Dobbiamo riconoscerlo. Se prendiamo in considerazione ogni singola regata non abbiamo ottenuto le prestazioni che speravamo. Dobbiamo sicuramente trarre degli insegnamenti da questo evento. Credo che una delle chiavi di lettura sia rappresentata dal fatto che la squadra non si sia mai arresa. I velisti, la squadra di terra e tutti i componenti del team hanno spinto al massimo fino alla fine. Lo abbiamo visto nell’ultima regata, che è stata fondamentale per concludere con il terzo posto in classifica generale. Abbiamo imparato molto sulle partenze, che questa settimana non hanno funzionato bene. Dobbiamo anche concentrarci sulla comunicazione, che è super-importante su questa categoria di barche. Questi sono i risultati importanti per noi. Avere i velisti che regatano su queste barche, così come è successo questa settimana, insieme all’allenamento e ai test degli AC40 a due barche, è fantastico per la campagna e ci consente di gestire un ottimo programma. In uno spazio di tempo ristretto, infatti, abbiamo potuto esercitarci dal punto di vista tecnico, ma anche in un contesto più ampio, in preparazione a BoatOne. È stato un grande vantaggio avere il programma AC40 e le pre-regate”. Dal canto suo, Arnaud Psarofaghis, skipper: “Sfortunatamente, siamo caduti dai foil nella prima regata e questo ci ha separato dalla flotta, quindi è stato difficile rientrare in regata. Nella seconda prova abbiamo fatto una buona regata, perché abbiamo navigato come volevamo e siamo stati in lotta per la vittoria per tutto il tempo. È stato bello mettere in assetto la barca per la seconda regata e poi concludere al terzo posto assoluto in classifica generale. Faremo tesoro di questa esperienza per il prossimo anno. Ogni aspetto di questa campagna continuerà ad essere esaminato nei dettagli. L’aspetto principale sul quale dobbiamo concentrarci è la capacità di reagire rapidamente da un giorno all’altro, quando qualcosa non funziona come dovrebbe. Alla fine, siamo a metà classifica e credo che il nostro posizionamento sia più nella parte alta della flotta che in quella bassa. Siamo tra i primi tre al momento, questa sono i fatti”. E Yves Detrey, trimmer: “Da un punto di vista generale, siamo contenti di aver dimostrato che di assolutamente nella mischia – questo è il fatto più importante. La nostra forza è rappresentata dal fatto che siamo un gruppo solido con tecnici affidabili che hanno cura della nostra barca. Non abbiamo avuto alcun problema a Jeddah, la barca si è comportata bene. Abbiamo un buon assetto e possiamo ottenere buoni risultati nell’ America’s Cup. Sappiamo, infatti, di essere veloci e di poter mettere sempre a punto la barca. Ovviamente questo avviene in maniera diversa con la barca grande, ma siamo consapevoli di poter contare sempre sul nostro team che lavora a terra. C’è un po’ di frustrazione, non tanto per la giornata odierna, quanto per ieri quando ci siamo lasciati sfuggire l’occasione. Abbiamo concluso la regata con un secondo posto, facendo le cose come avremmo dovuto farle dall’inizio dell’evento. L’ultima prova di oggi ha rappresentato il miglior risultato per noi e una degna conclusione. Per rimanere in modalità regata fino ad agosto, continueremo a regatare con gli AC40 tra di noi, naturalmente anche con la formula del match race. Tutto dipende dal programma che verrà messo a punto per il prossimo anno. Dovremo confrontarci con il meteo e gestirlo nel modo migliore, pensando anche alla nuova barca, ma sono certo che nel 2024 nel nostro programma ci sarà spazio dedicato alla modalità regata”.

Regionali, Sangiuliano: sarò ministro fino al 2032, poi pensione

Regionali, Sangiuliano: sarò ministro fino al 2032, poi pensioneNapoli, 2 dic. (askanews) – “Sono candidato, fino a fine mandato, a fare il ministro della Cultura fino a fine del mandato di questo Governo, e poi per altri cinque anni nel secondo governo Meloni fino al 2032. Nel 2032 avrò compiuto 70 anni e me ne andrò serenamente in pensione a scrivere libri”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nel corso della prima giornata de Il Riformista in corso a Napoli, rispondendo alla domanda su una sua eventuale candidatura alla presidenza della Regione Campania.

“In ogni caso, ho un leader che si chiama Giorgia Meloni e faccio quello che il mio leader mi dice di fare”, ha aggiunto.

Il cantautore napoletano Martino esce con il brano “God Is Good”

Il cantautore napoletano Martino esce con il brano “God Is Good”Milano, 2 dic. (askanews) – “God Is Good” è il nuovo capitolo del percorso di Martino, giovane cantautore napoletano classe ’96, ultima acquisizione del roster di Artist First. Il brano, disponibile da venerdì 1 dicembre su tutte le piattaforme digitali, trova chiari riferimenti nella cultura hip hop g-funk anni Novanta e nel cantautorato partenopeo, un mix unico tra parti neomelodiche alternate a rap incalzante, con sfumature soul e R&B.

Martino parla così del suo brano: “è un pezzo che oltre a raccontare la mia spiritualità, vuole lanciare un messaggio di rivalsa ai giovani, parlando del concetto più assoluto di amore, in un’epoca sempre più caratterizzata dalla violenza e dall’odio”. “God Is Good” è un manifesto della poetica di Martino, quindi contiene i temi a lui più cari: la dimensione spirituale, l’amore, la rivalsa, il tutto espresso con un’aura di spensieratezza e positività nonostante gli argomenti molto personali dei testi. L’uscita è stata annunciata oggi sui canali social di Martino con un teaser girato nella sua città, Napoli. Link al video

Gennaro Martino, in arte Martino, nasce nell’area settentrionale di Napoli nel 1996. Le sue origini sono per metà partenopee e per metà latine, di Panama. Dopo un anno di attesa l’artista napoletano torna con un nuovo progetto che vedrà la luce nei prossimi mesi, anticipato dal singolo “God is Good”.

Calcio, Manfredi: per il “Maradona” valuteremo progetto se ci sarà

Calcio, Manfredi: per il “Maradona” valuteremo progetto se ci saràNapoli, 2 dic. (askanews) – “Dal punto di vista economico non è mai stata fatta un’offerta per lo stadio. Oggi ci vuole un progetto che sia aggiornato ai nuovi standard della Uefa perché, se facciamo uno stadio dev’essere in grado di ospitare le partite internazionali, altrimenti che lo facciamo a fare? Se c’è questa disponibilità, si faccia un progetto aggiornato e si faccia un’offerta economica, poi non solo la valuteremo, noi siamo un’amministrazione pubblica e, quindi, prenderemo degli advisor esterni che la valuteranno”. A dirlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine della prima giornata de Il Riformista in corso nella città partenopea rispondendo al presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis sulla questione dello stadio Diego Armando Maradona.

“L’ho detto mille volte, noi dobbiamo partire da qual è il progetto che si deve fare, qual è l’investimento economico che si fa, quali sono i tempi e poi a quel punto si trova la formula più utile. Penso – ha sottolineato Manfredi – che sia più utile una concessione, si può anche pensare di vendere lo stadio, ma non si può vendere al buio perché è un bene pubblico e un patrimonio dei napoletani, non mio. Dobbiamo essere certi che lo stadio che venga realizzato sia nell’interesse della città e dei tifosi napoletani”, ha concluso il sindaco.

A Montalcino il primo incontro degli Amici della Slow Wine Coalition

A Montalcino il primo incontro degli Amici della Slow Wine CoalitionMilano, 2 dic. (askanews) – Promuovere pratiche agroecologiche e rigenerative che favoriscano la biodiversità; identificare e condividere soluzioni per ridurre l’impatto lungo la filiera del vino; rendere il mondo vino più inclusivo e accessibile. Sono i tre obiettivi principali identificati dagli Amici della Slow Wine Coalition (SWC) che, per la prima volta della loro nascita, si sono riuniti a Col d’Orcia, storica azienda vitivinicola di 540 ettari biologici di cui 149 vitati a Montalcino (Siena).

La Slow Wine Coalition è la rete internazionale che unisce i protagonisti del mondo del vino per affrontare insieme e provare a vincere le sfide del futuro, coniugando la sostenibilità ambientale, la difesa del paesaggio e la crescita culturale e sociale delle comunità. Ospiti del Conte Francesco Marone Cinzano, le grandi aziende del vino buono, pulito e giusto, Planeta, Ceretto, Felsina, Bertani e Terre Margaritelli, che insieme con la delegazione di Slow Food guidata da Giancarlo Gariglio, hanno posto le basi per le azioni future, partendo dall’analisi della fase delicata che oggi sta interessando il settore vitivinicolo. Nata con l’ambizione di riunire persone e idee, la SWC adesso ha bisogno di mettere radici nelle comunità, aggregando i produttori per il raggiungimento di finalità specifiche. E’ in quest’ottica che Col d’Orcia si è posta in prima linea e, al termine dei lavori, ha aperto le porte ai vignaioli del Brunello di Montalcino e della Toscana, accomunati dalla stessa visione agronomica e del futuro del vino, per un pomeriggio di condivisione e confronto. I primi temi su cui la rete inizierà a lavorare sono quelli della fertilità e rigenerazione dei suoli, che saranno oggetto della “Slow Wine Fair 2024” che si terrà a Bologna dal 25 al 27 febbraio del prossimo anno. Argomenti molto caldi per il settore e da sempre al centro del lavoro di professionisti e ricercatori come Adriano Zago, agronomo ed enologo, consulente e formatore in agricoltura biodinamica, ed Ínigo Alvarez de Toledo, direttore di IDEAA Regeneration Systems, che sono stati ospiti dell’incontro a Montalcino.

Alla SWC partecipano non solo i produttori, ma tutti i player della filiera, dai professionisti ai consumatori, e per questo, il conte Francesco Marone Cinzano ha sottolineato che “dobbiamo pensare ad una rete a due velocità: da un lato, bisogna coinvolgere i consumatori, destinatari finali del nostro messaggio e dall’altro, dobbiamo confrontarci maggiormente sul nostro lavoro di agricoltori, coinvolgendo accademici e ricercatori”. “Il nucleo degli imprenditori sensibili ai principi della Slow Wine Coalition – ha concluso – deve condividere le proprie esperienze e scambiare informazioni, visitare e scoprire insieme i territori, imparare dagli esempi virtuosi, locali e in giro per il mondo, per accrescere la nostra consapevolezza, affinare le nostre tecniche e migliorarci sempre di più”.

La centrale di Zaporizhzhia è stata sull’orlo della catastrofe nucleare

La centrale di Zaporizhzhia è stata sull’orlo della catastrofe nucleareRoma, 2 dic. (askanews) – La centrale ucraina di Zaporizhzhia, controllata dai russi, è stata “sull’orlo di un incidente nucleare” nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 dicembre, a causa di un’interruzione temporanea dell’alimentazione. Lo ha denunciato l’operatore nucleare ucraino Energoatom. “Ieri sera si è verificato un blackout totale nella centrale di Zaporizhzhia”, ha scritto Energoatom su Telegram, aggiungendo che l’energia è stata ripristinata poche ore dopo. “Le forze di occupazione (russe) non si preoccupano della sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia”, ha accusato il presidente dell’operatore, Petro Kotin.

Turismo, Emma Villas torna con l’Academy: obiettivo formare 170 persone

Turismo, Emma Villas torna con l’Academy: obiettivo formare 170 personeMilano, 2 dic. (askanews) – Formare in un anno circa 170 persone nel settore dell’hospitality. È questo l’obiettivo che Emma Villas, operatore in Italia nel mercato degli affitti di breve termine di ville, casali e dimore di pregio, si è posta per l’anno 2024 con la sua Academy, dedicata alle nuove figure del comparto turistico. Lanciata tra il 2022 e il 2023, Emma Villas Academy ha chiuso il primo anno con oltre 100 addetti del settore formati.

L’azienda italiana, da quest’anno quotata in borsa nel mercato Euronext Growth Milan, che già ad ottobre ha registrato una crescita del 4,18% rispetto al totale delle prenotazioni registrate nel 2022 e che a oggi registra una crescita del portfolio di ville pari a +12,45% rispetto allo scorso anno, dà così il suo contributo a un settore che nel 2023 è tornato ai livelli pre-covid. Alla luce degli aumenti dei flussi turistici, nell’ultimo anno il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione è quello che ha registrato la maggior crescita occupazionale (+10,3%). Nel confronto con l’anno precedente, il numero di impiegati nel settore è passato da 1 milione 259 mila a 1 milione 338 mila (130 mila in più, pari al 25,3% dei nuovi posti di lavoro creati durante i 12 mesi)

Ghali torna alle origini con Pizza Kebab vol.1

Ghali torna alle origini con Pizza Kebab vol.1Milano, 2 dic. (askanews) – Ghali torna alle origini: la trap del 2016 che l’ha proiettato nella stratosfera del pop, dove è stato consacrato con 50 dischi di platino e 15 oro conquistati. Il suo nuovo album, Pizza Kebab vol.1, fuori venerdì 1 dicembre, si compone di quattordici tracce che sono ritmate e melodiche, introspettive e ultraespressive: diamanti grezzi che brillano al buio dei tempi in cui viviamo. Un tour de force dell’artista che da Baggio ha conquistato il mondo e ora torna alle radici, rivisitando la musica trap nella maniera a tratti adrenalinica e schizzante, a tratti dolente e cullante che è il suo marchio di fabbrica. Canzoni secche e concise di un virtuoso del rap e della trap internazionali.

Dopo il lungo viaggio che lo ha portato a Los Angeles e in Corea, Messico, Tunisia, Marocco, Ghali è tornato a Milano pieno d’energia creativa. E ha deciso di mettere insieme talenti e influenze per realizzare un album d’eccezione di puro trap. PIZZA KEBAB VOL.1 è prodotto dagli allievi KIID e Sadturs assieme al rapper di Rabat Draganov e al sound engineer di Los Angeles Night Feelings. Il disco conferma lo status di Ghali come messia della trap italiana e artista capace di parlare diversi linguaggi tanto da raggiunger lo status di icona mondiale della musica urban. L’album contiene featurings d’eccezione come Geolier, fenomeno tra i più clamorosi degli ultimi anni in Italia, il cui ultimo album è il più ascoltato del 2023, nel brano Tanti soldi, Luchè, icona del rap nazionale la cui musica non ha confini, in Sotto controllo, Tony Effe, Dylan e Side Baby, in Paura e delirio a Milano, Simba La Rue in Machiavelli, Soolking in Buonasera (una trap hit euromed), e Digital Astro in Celine, oltre alla supercatchy Safi Safi con Draganov.