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Tag: Sanremo 2023

In Irlanda dal 2025 vietati gli spot degli alcolici prima delle 21

In Irlanda dal 2025 vietati gli spot degli alcolici prima delle 21Milano, 23 nov. (askanews) – Dal 10 gennaio 2025 in Irlanda sarà vietato mandare in onda in radio e in televisione prima delle 21 qualsiasi forma di pubblicità che promuova gli alcolici, vino e birra compresi, e il gioco d’azzardo. L’inasprimento è previsto dall’ultimo provvedimento attuativo del “Public Health Alcohol Act” del 2018, promosso dal Dipartimento della salute irlandese e firmato nei giorni scorsi dal ministro della Salute, Stephen Donnelly.

Secondo un portavoce del Dipartimento citato dal sito del quotidiano irlandese “The Irish Examiner”, “uno degli obiettivi è quello di ritardare l’inizio del consumo di alcol tra i bambini e i giovani, perché è dimostrato che la pubblicità di prodotti alcolici aumenta la probabilità che i ragazzi inizino a bere alcolici o, se già bevono, che ne bevano di più”. La testata di Cork, precisa inoltre che il prossimo passo per la pubblicità sugli alcolici potrebbe essere la regolamentazione del contenuto degli spot, che potrebbe essere limitato esclusivamente alla “descrizione obiettiva del suo sapore, colore e odore”.

Il 22 maggio 2026 entreranno in vigore in Irlanda le avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche.

Consumi, Confcommercio: 6 italiani su 10 fanno shopping per Black Friday

Consumi, Confcommercio: 6 italiani su 10 fanno shopping per Black FridayMilano, 23 nov. (askanews) – Sei italiani su dieci faranno shopping per il Black Friday, soprattutto donne, il 63,2%, i giovani fino a 34 anni, e coloro che risiedono nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Un italiano su due approfitterà di questa occasione per acquistare in anticipo i regali di Natale (53,7%), tendenza in aumento rispetto allo scorso anno (il dato era 52,8%).

Questi i risultati principali dell’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research sulla propensione e sui comportamenti di acquisto degli italiani nella settimana degli sconti del Black Friday- Come da tradizione il 57% sceglierà capi di abbigliamento, il 44,7% prodotti di elettronica o elettrodomestici, il 35% calzature e prodotti di estetica.

Il 92,4% di coloro che faranno acquisti spenderà fino a 500 euro a persona con una spesa media che si aggira sui 236 euro. La quasi totalità comprerà con pagamento immediato, utilizzando in modo prevalente bancomat (36,3%) e carta di credito (34,7%), il 10% cash, il restante utilizzerà altri metodi di pagamento. Il 55% farà acquisti on line mentre il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali.

Francia, manifatturiero sprofonda, produzione a minimi da 42 mesi

Francia, manifatturiero sprofonda, produzione a minimi da 42 mesiRoma, 23 nov. (askanews) – Prosegue e peggiora leggermente l’indebolimento dell’attività delle imprese in Francia, con l’indice Pmi complessivo che a novembre è calato a 44,5 punti, un decimale in meno del mese precedente e sempre sotto la soglia di neutralità dei 50 punti.

Secondo S&P Global, l’indice sull’attività nel terziario è migliorato di un decimale a quota 45,3, restando tuttavia chiaramente a livelli di contrazione, mentre quello sulla produzione del manifatturiero è ulteriormente peggiorato e a 41 punti è ai minimi da 42 mesi. Si tratta del sesto mese consecutivo di dinamica recessiva per le imprese dell’Esagono e secondo Norman Liebke, economista della Hamburg Commercial Bank citato nel comunicato sul Purchasing Managers Index, per il breve periodo “si stenta a vedere una via di uscita” da questa situazione. Più a lungo termine le prospettive appaiono in miglioramento.

Arriva la sciabolata artica di Attila (porterà freddo e neve)

Arriva la sciabolata artica di Attila (porterà freddo e neve)Milano, 23 nov. (askanews) – Quelli che si intendono di meteorologia sanno che ciò che accadrà nei prossimi giorni non è mai accaduto negli ultimi 10 anni o forse più. Dal weekend avverrà la prima irruzione fredda della stagione (sciabolata artica di Attila), ma la particolarità di questa ondata di freddo sarà la sua durata. Infatti i principali centri di calcolo prevedono un lungo periodo gelido, almeno fino al ponte dell’Immacolata.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avverte che dal weekend si batteranno di denti dal freddo. Prima di allora però un ciclone che ha raggiunto il Mare di Sicilia provocherà un’intensa fase di maltempo sulle coste meridionali e ioniche dell’isola e sulla Calabria ionica. Non si potranno escludere dei nubifragi. Sul resto d’Italia il tempo è già migliorato al Centro-Nord e migliorerà lentamente sul resto delle regioni meridionali. Nel corso di venerdì sera aria artica inizierà a sfondare sul Mar Mediterraneo. Il suo ingresso via via più marcato potrà favorire, nella prima parte di sabato, improvvisi annuvolamenti dal basso Veneto alla Romagna anche con locali precipitazioni, nevose a quote collinari. Ma saranno le regioni meridionali e localmente Lazio e Abruzzo a risentire di un maggior peggioramento del tempo con rovesci a tratti intensi e nevicate sugli Appennini anche sotto i 1500-1600 metri. La giornata di domenica invece vedrà un soleggiamento prevalente salvo veloci rovesci in Puglia e sul basso Tirreno, ma soffieranno i venti artici che faranno abbassare notevolmente le temperature.

Saranno proprio le temperature a diventare le protagoniste dei prossimi giorni. Le colonnine di mercurio subiranno un autentico crollo, anche di 10-12 gradi e così se di giorno i valori non supereranno i 7-12 gradi su tante città, di notte si scenderà sottozero su gran parte della Pianura Padana, ma anche a Roma e Firenze domenica mattina. La sciabolata artica di Attila non durerà poco, infatti anche per la prossima settimana ci saranno altri impulsi gelidi dal Polo Nord che continueranno a mantenere le temperature sotto la media del periodo ancora per tanti giorni. Oltre al freddo ci saranno altre occasioni per precipitazioni, in tal caso nevose a quote davvero basse per il periodo.

’Botero: Via Crucis’, apre a Milano la mostra evento

’Botero: Via Crucis’, apre a Milano la mostra eventoMilano, 23 nov. (askanews) – “Botero: Via Crucis”. Apre oggi a Milano (al 4 febbraio 2024 Museo della Permanente – Via Filippo Turati 34) “la prima mostra postuma” di uno degli artisti contemporanei più amati dal pubblico, una collezione che suona come un vero e proprio testamento spirituale. Fernando Botero è uno dei grandi maestri della contemporaneità: pittore, scultore e disegnatore. Il suo stile inconfondibile lo ha collocato di diritto tra i più importanti artisti che portano avanti la tradizione pittorica nel XX e XXI secolo. “Noi lo vogliamo ricordare come un vero e proprio lascito”, dichiara Vittoria Mainoldi ad askanews. “Importante non è soltanto la tematica religiosa, ma in realtà quella sociale e politica. Una mostra che parla di violenza e di carità, di istanze politiche e di arte”, aggiunge.

A ventiquattro anni Botero dipinge una natura morta con mandolino. In quell’occasione, per la prima volta, l’artista colombiano enfatizza uno degli elementi ritratti aumentandone le dimensioni come mai si era visto prima. Passa poco tempo perché lo stesso trattamento venga applicato anche ai corpi umani, oltre che agli oggetti, creando uno stile che è divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica. Botero non dipinge corpi grassi ma, come lui stesso dichiara, dipinge volumi. Da allora Botero costruisce mondi sensuali, popolati di personaggi ricchi di un piacere immenso e felice, attraverso quell’abbondanza tranquilla e sontuosa delle forme che trova la sua maturità verso la fine degli anni ’70. Il suo lavoro si pone nel solco della grande tradizione pittorica occidentale, attraverso omaggi, reinvenzioni, citazioni ma anche nell’approccio formale e nelle tematiche.

Tra i riferimenti che Botero interpreta in modo amplificativo – mai semplicemente imitativo – le opere di Paolo Uccello, Peter Paul Rubens, Diego Velázquez, Paul Cézanne e Pablo Picasso. Botero è fondamentalmente un artista che pensa attraverso la pittura. Esistono molteplici livelli di lettura e interpretazione della sua opera. Questo aspetto del suo lavoro ricompare nella serie della Via Crucis, sessanta opere tra oli e disegni preparatori che mettono a nudo e svelano uno degli aspetti più intimi e privati del Maestro: il suo rapporto con l’eterno e la religione. “Via Crucis. La Passione di Cristo” è un ciclo di opere realizzate da Fernando Botero tra il 2010 e il 2011. Nella serie, composta da 27 olii e 33 opere su carta, emerge la tematica religiosa, molto importante per il pittore. Tematica tra l’altro vicina al maestro sin dalla sua prima infanzia trascorsa in quella Colombia così ricca di immagini devozionali – tanto nell’ambito pubblico che in quello privato – e pratiche religiose profondamente radicate nella cultura e nell’iconografia.

I colori e le forme morbide – al tempo stesso tanto concrete – tipici dell’opera di Botero vengono però in questa serie attraversate da uno sconvolgimento in cui dolore e tragedia si mescolano, esaltando il linguaggio figurativo che caratterizza l’artista colombiano. Queste opere, nelle quali il dramma fa la propria incursione, sono un’evoluzione ed un arricchimento del corpus di Botero. Il tono ironico che permea di solito le sue opere viene qui sostituito da quello della pietas per portare il visitatore a riflettere sulla poesia, il dramma e la potenza rappresentati della Passione di Cristo.

Questa mostra è arrivata al cuore di Medellín, città natale di Botero, durante la settimana di Pasqua del 2012, per i festeggiamenti per gli ottant’anni di vita dell’artista. In quell’occasione il pittore ha deciso di donare la serie al Museo di Antioquia che oggi la presenta per la prima volta postuma alla recentissima morte del Maestro. La mostra prodotta da Next Exhibition, in collaborazione con Associazione Culturale Dreams, con curatela di Glocal Project e ONO arte, è anche un’occasione per mettere in dialogo due importanti sedi museali internazionali: il Museo di Antioquia – da cui proviene la collezione – e il Museo della Permanente.

Potere e tecnologia: alle origini dell’intelligenza artificiale

Potere e tecnologia: alle origini dell’intelligenza artificialeMilano, 23 nov. (askanews) – Mettere in discussione l’intelligenza artificiale per capire il nostro presente attraverso le logiche di potere e di controllo che da secoli governano lo sviluppo della tecnologia, dalle prime armi moderne alla navigazione oceanica per arrivare ai microchip e alla biometrica. Osservatorio di Fondazione Prada a Milano presenta un altro progetto di enorme ambizione che prende una posizione fortemente politica riguardo alla storia degli ultimi 500 anni. Si tratta di “Calculating Empires”, realizzato con anni di lavoro dagli artisti ricercatori Kate Crawford e Vladan Joler.

“Il nostro progetto – ha detto Crawford ad askanews – guarda a come gli imperi hanno sempre calcolato, hanno usato la tecnologia per centralizzare il loro potere. La nostra speranza è che, attraverso lavori come questo, mettendo in mostra le dinamiche e le interrelazioni, noi possiamo capire come gli imperi calcolano e possiamo anche trovare dei modi per intervenire su questo potere e trovare differenti forme di resistenza”. Al centro dell’esposizione un dittico di mappe inserire in uno spazio buio che da un lato raccontano di come nella storia gli imperi abbiano sempre usato la computazione e la comunicazione, dall’altro si focalizzano sulla classificazione e il controllo. Per mostrare come la storia non inventi quasi mai niente di nuovo e come il potere degli imperi oggi risuoni nelle grandi aziende tecnologiche.

“Questo credo – ha aggiunto Vladan Joler – che sia l’oggetto visuale più grande che io abbia mai realizzato, ma quello che è interessante è la combinazione tra alcuni eventi molto specifici che sono collocati nel tempo e nello spazio insieme a una sorta di rappresentazione artistica di alcune idee e concetti filosofici. Quindi quello che si trova su questa mappa sono molte forme che connettono le cose tra loro”. È indubbio che Fondazione Prada continui ad alzare l’asticella sull’idea stessa di mostra contemporanea, arrivando a toccare le tematiche più incandescenti del nostro tempo con tempismo e lucidità. “È molto importante – ci ha spiegato Chiara Costa, Head of Program della Fondazione – l’idea di avere in questa mostra, oltre a molto altro, una sorta di scatola nera di come siamo arrivati all’intelligenza artificiale. Per una volta non ci chiediamo cosa succederà, ma ci chiediamo cosa è già successo”.

L’indagine sul presente, poi riguarda anche le catene di approvvigionamento di minerali, energia e manodopera umana che stanno alla base dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, e mette in luce il pesantissimo costo, umano e ambientale, su cui si regge questa rivoluzione tecnologica. E poi c’è un progetto dedicato al dispositivo Amazon Echo, che in Osservatorio viene dissezoinato nelle sue componenti fisiche, ma anche in tutte le implicazioni di controllo e sfruttamento connesse a quel device. Non ci sono quadri o fotografie in “Calculating Empires”, ma di sicuro c’è il senso di un’indagine profonda, e necessaria, sul nostro tempo, il nostro oggi.

In Olanda trionfa l’estrema destra di Wilders

In Olanda trionfa l’estrema destra di WildersRoma, 23 nov. (askanews) – A scrutinio elettorale ancora da finalizzare, l’Olanda si sveglia con una certezza – la vittoria schiacciante dell’estrema destra populista di Geert Wilders – e un rebus: riuscirà a formare il governo? La novità, rispetto alla dichiarazioni della vigilia, viene dalle formazioni di centro e destra che lanciano i primi segnali di apertura a Wilders.

Dopo 25 anni in parlamento, il Partito della Libertà (PVV) di Wilders è destinato a conquistare 37 seggi (il doppio di quanti ne aveva), ben davanti al suo rivale più vicino, l’alleanza di sinistra guidata dall’ex commissario Ue Timmermans. “Il PVV non può più essere ignorato”, ha detto Wilders: “Governeremo”. La sua vittoria – nota la Bbc – ha scosso la politica olandese. Ma dovrà convincere gli altri partiti ad unirsi a lui in una coalizione. Per la maggioranza sono necessari 76 seggi su un totale di 150 parlamentari.

Prima del voto, gli altri tre grandi partiti avevano escluso la possibilità di partecipare ad un governo guidato da Wilders a causa delle sue politiche di estrema destra. Ma ciò potrebbe cambiare a causa della portata della sua vittoria. L’alleanza di sinistra guidata dall’ex commissario europeo Frans Timmermans è destinata a arrivare seconda con 25 seggi. Timmermans Ha chiarito che non avrà nulla a che fare con un governo guidato da Wilders. É giunto il momento di difendere la democrazia e lo stato di diritto in Olanda, ha detto Timmermans parlando a urne chiuse: “Non lasceremo andare nessuno nei Paesi Bassi. Nei Paesi Bassi tutti sono uguali”.

Al terzo posto (24 seggi) il partito liberale di centrodestra VVD sotto la guida della nuova leader Dilan Yesilgöz, e Il Nuovo Contratto Sociale (20 seggi) un partito nuovo di zecca formato dal deputato Pieter Omtzigt al quarto posto. Ed è a loro che si è rivolto Wilders perchè lavorino assieme. Sia sia la Yesilgöz che Omtzigt si sono congratulati con lui per il suo successo. E qualche prudente apertura in effetti si è già registrata. Sebbene Yesilgöz dubiti che Wilders riuscirà a trovare i numeri di cui ha bisogno, non chiude le porte e afferma he spetta ai suoi colleghi di partito decidere come rispondere. Prima delle elezioni la leader aveva insistito che non avrebbe prestato servizio nel gabinetto guidato da Wilders, ma non aveva escluso di lavorare con lui se avesse vinto.

Più marcata l’apertura di Omtzigt. Se alla vigilia del voto Omtzigt aveva assicurato che la sua formazione, il Nuovo Contratto sociale, non avrebbe collaborato con Wilders, ieri sera ha decisamente sfumato i toni. Siamo “disponibili a trasformare questa fiducia

Olanda, trionfa l’estrema destra di Wilders, ora rebus governo

Olanda, trionfa l’estrema destra di Wilders, ora rebus governoRoma, 23 nov. (askanews) – A scrutinio elettorale ancora da finalizzare, l’Olanda si sveglia con una certezza – la vittoria schiacciante dell’estrema destra populista di Geert Wilders – e un rebus: riuscirà a formare il governo? La novità, rispetto alla dichiarazioni della vigilia, viene dalle formazioni di centro e destra che lanciano i primi segnali di apertura a Wilders.

Dopo 25 anni in parlamento, il Partito della Libertà (PVV) di Wilders è destinato a conquistare 37 seggi (il doppio di quanti ne aveva), ben davanti al suo rivale più vicino, l’alleanza di sinistra guidata dall’ex commissario Ue Timmermans. “Il PVV non può più essere ignorato”, ha detto Wilders: “Governeremo”. La sua vittoria – nota la Bbc – ha scosso la politica olandese. Ma dovrà convincere gli altri partiti ad unirsi a lui in una coalizione. Per la maggioranza sono necessari 76 seggi su un totale di 150 parlamentari.

Prima del voto, gli altri tre grandi partiti avevano escluso la possibilità di partecipare ad un governo guidato da Wilders a causa delle sue politiche di estrema destra. Ma ciò potrebbe cambiare a causa della portata della sua vittoria. L’alleanza di sinistra guidata dall’ex commissario europeo Frans Timmermans è destinata a arrivare seconda con 25 seggi. Timmermans Ha chiarito che non avrà nulla a che fare con un governo guidato da Wilders. É giunto il momento di difendere la democrazia e lo stato di diritto in Olanda, ha detto Timmermans parlando a urne chiuse: “Non lasceremo andare nessuno nei Paesi Bassi. Nei Paesi Bassi tutti sono uguali”.

Al terzo posto (24 seggi) il partito liberale di centrodestra VVD sotto la guida della nuova leader Dilan Yesilgöz, e Il Nuovo Contratto Sociale (20 seggi) un partito nuovo di zecca formato dal deputato Pieter Omtzigt al quarto posto. Ed è a loro che si è rivolto Wilders perchè lavorino assieme. Sia sia la Yesilgöz che Omtzigt si sono congratulati con lui per il suo successo. E qualche prudente apertura in effetti si è già registrata. Sebbene Yesilgöz dubiti che Wilders riuscirà a trovare i numeri di cui ha bisogno, non chiude le porte e afferma he spetta ai suoi colleghi di partito decidere come rispondere. Prima delle elezioni la leader aveva insistito che non avrebbe prestato servizio nel gabinetto guidato da Wilders, ma non aveva escluso di lavorare con lui se avesse vinto.

Più marcata l’apertura di Omtzigt. Se alla vigilia del voto Omtzigt aveva assicurato che la sua formazione, il Nuovo Contratto sociale, non avrebbe collaborato con Wilders, ieri sera ha decisamente sfumato i toni. Siamo “disponibili a trasformare questa fiducia

Bonomi: sui costi dell’energia la Germania aiuta le imprese, l’Italia è in ritardo

Bonomi: sui costi dell’energia la Germania aiuta le imprese, l’Italia è in ritardoRoma, 23 nov. (askanews) – In un’intervista a Repubblica, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, accoglie con favore il rafforzamento delle relazioni tra Roma e Berlino ma sottolinea che mentre la Germania aiuta le sue aziende nell’ambito dell’aumento del costo dell’energia, l’Italia è in ritardo: “Purtroppo mentre altri paesi tagliano il prezzo dell’energia, in Italia è la quarta volta che slitta il decreto su gas ed energy release. Potrebbe farci recuperare un po’ di competitività”.

“Vediamo con favore il rafforzamento delle relazioni politiche tra Italia e Germania. In realtà l’integrazione tra le imprese è avvenuta da anni. La Germania resta il nostro principale mercato di sbocco. Anche se le cose stanno cambiando: prima beneficiavamo molto di più del suo traino. Ora questa correlazione si è rafforzata anche con la Francia e la Spagna”, aggiunge Bonomi parlando di un cambio di paradigma e di sistemi di mercato. “Una volta era automatico dire ‘se la Germania va male noi andiamo male’. Adesso meno” e dopo la pandemia “tutto sta cambiando – anche a causa dell’Inflation Reduction Act americano”. “La Germania non è sola” che ha deciso di tagliare le bollette per le imprese, “anche la Francia lo ha fatto e la Spagna aveva deciso subito un price cap. Questi interventi stanno rendendo estremamente competitiva l’industria francese, tedesca e spagnola rispetto a quella italiana. Che sconta decenni di errori sulla politica energetica ma anche la mancanza di spazio fiscale per fare la stessa cosa. O l’Europa lavora a strumenti volti ad assicurare prezzi non troppo divergenti dell’energia per le imprese energivore, oppure, se ogni Paese affronta la questione da solo, rischiamo che si spacchi il mercato unico”.

“Purtroppo mentre altri paesi tagliano il prezzo dell’energia, in Italia è la quarta volta che slitta il decreto su gas ed energy release – sottolinea Bonomi – Potrebbe farci recuperare un po’ di competitività. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina avevamo messo in campo misure per uno sviluppo forte delle rinnovabili, ma il più resta fermo per intoppi sui permessi. Una follia. Cosa stiamo aspettando, la prossima crisi? Non possiamo subire troppo a lungo la concorrenza sleale di chi ha spazi fiscali per abbassare i prezzi. L’Europa si mostri solidale e intervenga. Quando lo fa, gli effetti sono enormi. Nel momento in cui l’Europa ha lanciato il Next Generation Eu, la Cina e gli Stati Uniti sono corse ai ripari”.

L’annuncio dell’inizio della tregua tra Israele e Hamas potrebbe arrivare nelle prossime ore

L’annuncio dell’inizio della tregua tra Israele e Hamas potrebbe arrivare nelle prossime oreRoma, 23 nov. (askanews) – Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed Al Ansari, ha affermato che l’annuncio dell’inizio della tregua tra Israele e Hamas, parte dell’accordo sul rilascio di ostaggi e prigionieri, potrebbe arrivare nelle prossime ore. Lo scrive Haaretz.

La tregua e il rilascio degli ostaggi dovevano iniziare oggi ma sono stati rinviati a domani per mancanza di garanzie e dei nomi dei rapiti da liberare da parte di Hamas. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha affermato che i colloqui sugli ostaggi che Doha sta mediando tra Israele e Hamas stanno “progredendo positivamente”. Il Qatar sta lavorando con le due parti in guerra insieme a Israele e gli Stati Uniti “per garantire il rapido inizio della tregua e per fornire ciò che è necessario per garantire l’impegno delle parti verso l’accordo”.