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Tag: Sanremo 2023

Tajani a Tokyo per il G7, guerra a Gaza minaccia l’unità del Gruppo

Tajani a Tokyo per il G7, guerra a Gaza minaccia l’unità del GruppoRoma, 6 nov. (askanews) – La drammatica situazione in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, la lotta al terrorismo, l’obiettivo di una pace duratura e sostenibile. Sono questi i temi principali al tavolo dei ministri degli Esteri del G7 che si riuniscono domani e mercoledì 8 novembre a Tokyo, in Giappone. Un vertice che potrebbe rivelarsi tutt’altro che facile e il cui successo sarà misurato soprattutto sulla capacità, o meno, dei Paesi membri di concordare un approccio fermo e unito alla guerra nella Striscia di Gaza. Alla riunione parteciperà anche Antonio Tajani che raccoglierà dall’omologa Yoko Kamikawa il testimone della Presidenza per l’anno 2024. Nell’occasione il vicepremier e ministro degli Esteri illustrerà ai colleghi obiettivi e priorità della Presidenza italiana del prossimo anno. Al termine dei lavori, Tajani volerà direttamente a Parigi, per partecipare alla Conferenza internazionale sulla crisi umanitaria a Gaza, promossa dalla Francia.

La guerra in Medio Oriente è d’altra parte una preoccupazione comune. Ma divergenti posizioni politiche ed economiche all’interno del gruppo potrebbero far emergere qualche piccola crepa. Dallo scoppio della guerra, il G7 ha rilasciato solo una dichiarazione congiunta e le divisioni tra i membri sono emerse con evidenza anche alle Nazioni Unite il 26 ottobre scorso, con la Francia che ha votato a favore di una risoluzione che chiedeva una tregua umanitaria, gli Stati Uniti che si sono opposti e gli altri Paesi del gruppo, tra cui l’Italia, che si sono astenuti. Concordare una formulazione specifica sul diritto di Israele a difendersi, sulle vittime civili a Gaza e sulle richieste di una sospensione temporanea dei combattimenti sarà dunque quanto mai difficile. Inoltre, l’attuale presidente, il Giappone, ha adottato un approccio cauto nei confronti della crisi, resistendo alle pressioni per allinearsi alla posizione filo-israeliana del suo più stretto alleato, gli Stati Uniti. Fin dall’inizio del conflitto, Tokyo ha infatti cercato una risposta “equilibrata” alla crisi, in parte a causa dei diversi interessi diplomatici nella regione e della sua dipendenza dal Medio Oriente per il petrolio. Da parte loro, funzionari di Francia e Canada, parlando alla Reuters a condizione di anonimato, hanno confermato che il forte sostegno di Washington a Israele e le preoccupazioni per una reazione da parte delle comunità arabe o ebree delle nazioni del G7, hanno reso difficile il raggiungimento di posizioni comuni nei colloqui pre-vertice tra gli sherpa.

Quanto all’Italia, l’obiettivo che il Governo si pone, ora e il prossimo anno con la guida del Gruppo, è quello di “riaffermare la centralità del G7 nell’affrontare le più importanti sfide del nostro tempo”, “difendendo i valori e i principi dell’ordine internazionale basato su regole chiare”, ha spiegato Tajani. La situazione in Medio Oriente sarà “al centro della Presidenza italiana”, anche “nell’ottica di poter dare un contributo alla costruzione del ‘giorno dopo’ a Gaza”. Al contempo, l’Italia “continuerà a impegnarsi per fornire all’Ucraina tutto il sostegno necessario” e darà “grande attenzione all’Africa, anche sotto il profilo del nesso sviluppo-migrazioni”, ha detto il vicepremier, anticipando altri due temi che saranno all’ordine del giorno anche al vertice di Tokyo. A margine della riunione ministeriale, Tajani avrà incontri bilaterali con colleghi dei Paesi del Gruppo e incontrerà rappresentanti di aziende italiane che si trovano in questi giorni a Tokyo per partecipare alla XXXIII Assemblea Generale dell’Italy-Japan Business Group (IJBG). Si tratta di un organismo associativo creato dalle comunità imprenditoriali italiana e giapponese per promuovere una maggiore cooperazione industriale tra i due Paesi e favorire un dialogo permanente tra le due comunità di affari, che nell’intenzione dei due Governi si vuole allargare e potenziare per creare nuove opportunità industriali – in linea con il livello di “partenariato strategico” raggiunto dalle relazioni bilaterali – soprattutto in settori ad elevato contenuto tecnologico.

Mercoledì sera il vicepremier ripartirà per l’Europa e si dirigerà direttamente a Parigi, dove venerdì parteciperà alla Conferenza che mobilita i principali attori coinvolti nella risposta umanitaria a Gaza: Stati, grandi donatori, organizzazioni internazionali e ong attive nella Striscia. Obiettivo dei lavori è individuare azioni a favore del rispetto del diritto internazionale umanitario, della protezione dei civili e del personale umanitario nonché del rafforzamento dell’accesso umanitario; fornire una risposta umanitaria internazionale nei settori sanitario, idrico, energetico e alimentare; rivolgere un invito alla mobilitazione a sostegno delle agenzie e organizzazioni internazionali attive sul campo. L’Italia, a questo proposito, è favorevole “a delle pause del conflitto, da entrambe le parti, in modo da permettere corridoi umanitari per portare aiuti alla popolazione civile ed eventuali spostamenti verso il Sud” della Striscia, ha detto Tajani, ricordando che “le popolazioni civili devono essere tenute fuori dalla guerra”. “Non dobbiamo mai rinunciare a perseguire la via della pace attraverso la via diplomatica e il dialogo. Questo non contraddice il fatto che Israele ha il diritto ad esistere, come ha diritto ad esistere uno Stato palestinese”, ha concluso il ministro. (di Corrado Accaputo)

29 i nuovi Bib Gourmand italiani inseriti nella Michelin 2024

29 i nuovi Bib Gourmand italiani inseriti nella Michelin 2024Roma, 6 nov. (askanews) – Sono 29 i nuovi Biv Gourmand italiani inseriti nella Guida Michelin 2024, che sarà presentata a Brescia il prossimo 14 novembre. Salgono così a 257 i ristoranti italiani premiati dalla Micheli con la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi. Ovvero quei locali che proponegono una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo ad un ottimo rapporto qualità-prezzo, elemento essenziale nella selezione.

Ben 5 dei nuovi Bib Gourmand sono in Trentino Alto Adige, tre invece le nuove entrate in Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia. Tra le novità della selezione 2024, La Locanda Pincelli, all’interno di un ex circolo operaio a Bologna, che propone una cucina di qualità, fantasiosa e creativa, dove l’unica concessione alla tradizione sono i tortellini. Nel centro storico di Genova, Il Rosmarino, espressione della cucina ligure con sapori intensi e gustosi. Da un estremo all’altro del mar Tirreno, al Vecchio Porto di Villa San Giovanni, in Calabria: ristorante colorato, moderno, in cui il buon pesce fresco locale viene cucinato e servito con un misto di fantasia e classicità, con una variegata proposta di crudi. Oppure l’Aciniello di Campobasso, una inaspettata cucina molisana, racconta Sergio Lovrinovich, direttore della Guida Michelin Italia.

La rivelazione dei nuovi Bib Gourmand è un’anteprima della Michelin Guide Ceremony Italy che si terrà il 14 novembre al Teatro Grande di Brescia. Durante l’evento verrà svelata la selezione 2024 per l’Italia. Si scopriranno così i nuovi ristoranti Stellati, le nuove Stelle Verdi, ma anche i Premi Speciali MICHELIN, nati per celebrare la diversità dei mestieri dell’industria della ristorazione. E quest’anno ci sarà anche il premio “Passion Dessert” per l’alta qualità delle esperienze proposte attraverso i dolci in carta.

Musica, fuori il videoclip di “odio”: nuovo singolo di Michele Bravi

Musica, fuori il videoclip di “odio”: nuovo singolo di Michele BraviRoma, 6 nov. (askanews) – Fuori ora il videoclip ufficiale di “odio”, il nuovo singolo di Michele Bravi disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio dal 27 ottobre.

Il videoclip ufficiale, scritto dal giovane cantautore, fotografa l’intimità e l’intreccio di una relazione disfunzionale all’interno delle mura domestiche. La dipendenza dal corpo dell’altro, declinazione più ossessiva del racconto d’amore, è protagonista delle immagini in bianco e nero. Il veleno nel rapporto di coppia, creato dal sentimento di odio, è reso visivamente dalla sottrazione di colore. “odio”, anticipazione del prossimo progetto discografico di Michele Bravi, è stato firmato dallo stesso artista e prodotto dai Room9.

L’attrice e regista Sibilla Barbieri è morta in Svizzera con il suicidio assistito (dopo il no della Asl)

L’attrice e regista Sibilla Barbieri è morta in Svizzera con il suicidio assistito (dopo il no della Asl)Roma, 6 nov. (askanews) – Dopo essersi autosomministrata il farmaco letale in una clinica svizzera la regista Sibilla Barbieri ‘ha potuto vedere le sue volontà rispettate’. L’autrice, di 58 anni – si spiega in una nota – ‘era paziente oncologica terminale e consigliera generale dell’associazione ‘Luca Coscioni’, dopo il diniego della sua Asl – si sottolinea ‘era stata costretta ad andare all’estero per poter ricorrere all’aiuto medico alla morte volontaria. La richiesta alla Azienda sanitaria locale di Roma era stata inviata ad agosto perché Barbieri aveva tutti i requisiti previsti dalla sentenza n. 242/19 della Corte costituzionale e quel diniego è ingiusto e crudele per potersi addormentare nella sua casa’ della Capitale. Ma ‘dopo le verifiche effettuate a metà settembre’ in seguito ad una diffida, l’Asl ha ‘comunicato alla donna il diniego motivato dal fatto che non possedeva tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza CappatoAntoniani della Corte costituzionale per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita (1. che la persona sia capace di autodeterminarsi, 2. affetta da patologia irreversibile, 3. che tale malattia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputi intollerabili e 4. che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale)’.

Quindi si spiega: ‘In particolare l’équipe medica ha ritenuto che alla donna mancasse il requisito della dipendenza da trattamento di sostegno vitale. Sibilla Barbieri era invece dipendente da ossigenoterapia e da farmaci per il dolore che, se interrotti, avrebbero portato velocemente a una morte dolorosa’. Sibilla Barbieri è stata accompagnata in Svizzera dal figlio e da Marco Perduca, già senatore radicale, dell’associazione Luca Coscioni e iscritto all’associazione Soccorso Civile – si spiega in un comunicato – che a oggi conta oltre 50 persone pronte ad assumersi il rischio di conseguenze penali per aiutare persone malate a porre fine alle proprie sofferenze. ‘Il figlio e Perduca rischiano fino a 12 anni di carcere’.

Domani mattina si autodenunceranno ai carabinieri (Comando Stazione Roma Vittorio Veneto, Via Barberini, 1) alle ore 10.30 circa. Anche Marco Cappato, si autodenuncerà in quanto legale rappresentante dell’associazione Soccorso Civile che ha organizzato e sostenuto il viaggio di Sibilla Barbieri. Ad accompagnarli Filomena Gallo, legale difensore e segretario nazionale dell’associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio legale di studio e difesa. L’avvocato Gallo ha detto: ‘Con il team legale che coordino abbiamo seguito Sibilla Barbieri sollecitando l’ASL Roma 1 a effettuare le verifiche sullo stato di salute della nostra assistita e a procedere come indicato dalla sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani. I dirigenti dell’azienda sanitaria hanno predisposto le verifiche e inviato un diniego di accesso all’aiuto alla morte volontaria perché, secondo una Commissione Aziendale istituita ad hoc, la persona malata non dipendeva da trattamenti di sostegno vitale’. Al diniego della commissione medica nei confronti di Sibilla Barbieri – secondo l’avvocato Gallo – ‘non era allegata la relazione medica e neppure il parere del Comitato etico competente, documenti che avevamo richiesto’. Così ‘dopo avere verificato con il dottor Mario Riccio la documentazione medica che Sibilla Barbieri aveva prodotto, è emerso che invece’ la stessa ‘era sottoposta a plurime forme di sostegno vitale. Motivo per cui abbiamo presentato opposizione al diniego, informando i dirigenti dell’azienda sanitaria che la nostra assistita aveva intrapreso anche la procedura per andare in Svizzera, ma che avrebbe voluto concludere i suoi pochi giorni con i suoi cari in Italia’. Ma non c’è stata nessuna risposta da parte dei dirigenti Asl. ‘Solo venerdì 3 novembre (quando Barbieri era già morta), abbiamo ricevuto il parere del Comitato etico che conferma la sussistenza per Sibilla Barbieri dei requisiti indicati dalla Corte costituzionale mentre apprendiamo dal verbale della Commissione Aziendale che non possono aderire al parere positivo del Comitato Etico in quanto ritengono che non vi sia il trattamento di sostegno vitale e spiace e mortifica leggere perfino ‘che le condizioni attuali non sono coerenti con sofferenze fisiche intollerabili’. Sibilla Barbieri ha deciso di andare in Svizzera per porre fine alle sue sofferenze’.

Dall’associazione ‘Luca Coscioni’ si ricorda che ‘in assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è regolamentato dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso CappatoAntoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone da verificare con modalità indicate dalla Corte, in assenza delle quali si applica il precetto penale senza le modifiche introdotte dal giudicato costituzionale’. Poi ‘la Consulta ha disposto, con una sentenza di incostituzionalità parziale dell’articolo 580 del codice penale, che la persona malata che vuole accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) deve essere in possesso di determinati requisiti: che sia capace di autodeterminarsi, affetta da patologia irreversibile, che tale malattia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputi intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale’. E ‘questi requisiti, insieme alle modalità per procedere, devono essere verificati dal Servizio Sanitario Nazionale con le modalità previste dalla legge sulle Dat agli articoli 1 e 2 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, 219/17), previo parere del comitato etico territorialmente competente’.

Insomma ‘nonostante la possibilità di ottenere questo tipo di aiuto, il Servizio Sanitario non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate che hanno diritto di porre fine alla propria vita. Così le persone che intendono interrompere la propria vita rimangono in attesa di Asl e Comitati Etici territoriali che, per svolgere le loro funzioni di verifica delle condizioni, possono impiegare mesi. Un tempo che molte persone che hanno bisogno di essere aiutate a morire non hanno’. Per questo – si aggiunge – nel rispetto delle competenze territoriali, l’associazione Luca Coscioni ha promosso a livello nazionale la campagna ‘Liberi Subito’ con raccolta firme per proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti. Finora le regioni Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, hanno ritenuto che le norme contenute nella proposta di legge sostenuta dall’associazione ‘Luca Coscioni’ rientrino nelle loro competenze e siano rispettose della Costituzione italiana. Oltre a queste anche Sardegna, Puglia e Marche hanno depositato la pdl, ma tramite l’iniziativa di alcuni consiglieri regionali, così da rendere non necessaria la raccolta firme. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio, grazie all’azione dei Comuni. Piemonte e Friuli Venezia Giulia invece hanno visto il deposito della proposta popolare ma attendono ancora l’ammissibilità. Nelle prossime settimane raccolte firme analoghe partiranno in Toscana e Lombardia. La morte in Svizzera della regista Sibilla Barbieri non esaurisce la vicenda del suicidio assistito. Perché sono tante le persone che in Italia si sentono discriminate – spiega l’associazione ‘Luca Coscioni’ – e pronte a disobbedire. Come ‘Anna’, affetta da sclerosi multipla dal 2010, dopo undici mesi di attesa può accedere alla morte volontaria assistita. È la prima cittadina friulana, la quinta persona nel nostro Paese. Gli altri che hanno ricevuto il via libera per la morte volontaria assistita in Italia con il supporto della ‘Luca Coscioni’ sono: ‘Federico Carboni (nelle Marche) e la signora Gloria (in Veneto), che in seguito hanno confermato la propria volontà ricorrendo alla tecnica. Mentre Stefano Gheller (in Veneto) e ‘Antonio’ (sempre nelle Marche) e la signora ‘Anna’ (in Friuli Venezia Giulia) dopo il ‘semaforo verde’ da parte del Comitato etico sono ora liberi di scegliere il momento più opportuno per confermare le proprie volontà o eventualmente attendere o modificare le proprie intenzioni iniziali’. Oltre a loro, ‘numerosi invece, perché potenzialmente discriminati dalla sentenza della Corte costituzionale, sono i connazionali ancora costretti a emigrare in Svizzera, tra quelli assistiti da Marco Cappato e i ‘disobbedienti civili’ iscritti a Soccorso Civile. Oltre a Sibilla Barbieri si ricordano Elena (Veneto), Romano (Lombardia), Massimiliano (Toscana) e Paola (Emilia Romagna), le cui condizioni di ‘dipendenza da trattamenti classici intesi di sostegno vitale’ potrebbero essere potenzialmente riconducibili a una interpretazione restrittiva della sentenza della Consulta’. Motivo per cui ‘dopo l’aiuto fornito da Marco Cappato, Felicetta Maltese, Chiara Lalli, Virginia Fiume, assistiti dall’Avvocata Filomena Gallo e dal collegio legale dell’Associazione Luca Coscioni, hanno esposto i fatti alle autorità competenti, affinché la magistratura chiarisca se l’aiuto fornito a queste persone malate rientra nell’area di non punibilità previsto dalla Corte costituzionale con la sentenza Cappato’. Ed ‘i tribunali coinvolti stabiliranno se la condizione di queste persone malate siano elementi che rientrano nell’area di non punibilità definita con sentenza 242/19 della Corte costituzionale’. Perché altri ‘vorrebbero accedere alla morte volontaria assistita e sono in attesa della verifica delle condizioni, ma son finiti intrappolati nelle sabbie mobili delle lungaggini burocratiche e vittime del reato di ‘tortura’ da parte dello Stato (attualmente è nota la vicenda di Laura Santi in Umbria) e costretti a un interminabile percorso nei tribunali contemporaneo e direttamente proporzionale a un peggioramento delle condizioni di salute’. Si ricordano le vicende, quindi, di Fabio Ridolfi e Giampaolo ‘costretti a rinunciare al lungo e faticoso percorso scegliendo loro malgrado il ricorso alla sospensione delle terapie e una lenta morte sotto sedazione profonda con distacco della nutrizione e dell’idratazione, un epilogo che non avrebbero desiderato’.

Celebrazioni Giornata Unità nazionale e Forze armate a Bucarest

Celebrazioni Giornata Unità nazionale e Forze armate a BucarestRoma, 6 nov. (askanews) – Il 6 novembre, presso il Cimitero Italiano di Ghencea in Bucarest, è stata celebrata la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate italiane in ricordo della vittoria che segnò il completamento dell’Unità d’Italia.

L’Ambasciatore d’Italia Alfredo Maria Durante Mangoni e l’Addetto per la Difesa Col. Vincenzo Ingrosso hanno commemorato l’evento con una cerimonia alla quale hanno partecipato alcune rappresentanze tra cui Addetti militari, Autorità civili e militari romene ed italiane. Tra le Autorità era presente anche il Ministro della Difesa di Romania, Angel Tîlvar. Nel corso della cerimonia, a testimonianza dell’importanza dell’evento, sono state deposte molte corone da parte delle più alte autorità di Romania e delle Associazioni che rappresentano gli italiani residenti in Romania. L’Ambasciatore d’Italia e l’Addetto per la Difesa hanno deposto le corone ai monumenti dei caduti, italiano e rumeno, per ricordare tutti i militari immolatisi per l’onore della Patria in Italia ed all’estero, in tempo di guerra e di pace, dei quali 1750 sono sepolti in terra romena.

Di questi ultimi la stragrande maggioranza sono caduti della Prima guerra mondiale, appartenenti alla Divisione Italiana che, inquadrata nell’Armata alleata, partecipò all’offensiva sul fronte macedone nel settembre 1918 e di caduti della Seconda guerra mondiale, deceduti durante i trasferimenti da e per il Fronte russo. Nel cimitero di Ghencea, i soldati italiani e romeni riposano fianco a fianco, a testimonianza della vicinanza dei due popoli che, al giorno d’oggi come allora, condividono valori profondi di democrazia, indipendenza e amor patrio. Questi valori costituiscono la base fondante del cammino comune che i due Paesi portano avanti attraverso una consapevole e comune strategia di sicurezza, sempre volta alla ricerca della pace.

RINA: Carlo Luzzatto nuovo AD con closing Fondo Italiano Investimento

RINA: Carlo Luzzatto nuovo AD con closing Fondo Italiano InvestimentoMilano, 6 nov. (askanews) – Carlo Luzzatto è stato indicato come futuro amministratore delegato e direttore generale di RINA, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica. La nomina verrà formalizzata entro la fine dell’anno, in concomitanza della finalizzazione dell’ingresso di Fondo Italiano d’Investimento nella compagine societaria con una quota di minoranza fino al 33%.

La nomina, si legge in una nota, è in piena coerenza con il percorso di crescita condiviso con Fondo Italiano d’Investimento, in linea con l’ambizione del gruppo che prevede di accedere al mercato azionario nel medio termine (3-5 anni). Luzzatto, ingegnere, vanta oltre trent’anni di esperienza nei settori dell’energia, dell’aerospazio e delle infrastrutture. Nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli apicali in aziende pubbliche e private quali General Electric, Ansaldo Energia, Chromalloy e Impresa Pizzarotti. Ugo Salerno rimane parte attiva della vita aziendale e resta in carica nel ruolo di presidente esecutivo.

“Carlo Luzzatto possiede tutte le competenze e le esperienze necessarie alla prossima fase di crescita di RINA”, ha commentato Davide Bertone, amministratore delegato di Fondo Italiano d’Investimento. “Siamo quindi particolarmente felici di aver raccolto, con Ugo Salerno e il Registro Italiano Navale, la sua adesione al progetto ed entusiasti di averlo a bordo fin da subito”.

Vendemmia 2023, nel piacentino calo produttivo medio del 15%

Vendemmia 2023, nel piacentino calo produttivo medio del 15%Roma, 6 nov. (askanews) – Ombre e luci sulla vendemmia 2023 nel piacentino, con un calo produttivo stimato globalmente attorno al 15%, ma con punte di riduzione anche molto importanti. A tirare le somme di una vendemmia difficile è Chiara Azzali, presidente della sezione di prodotto vitivinicola di Confagricoltura Piacenza, che spiega: “abbiamo dovuto fronteggiare lunghi periodi di siccità, ondate di calore e brevi periodi di pioggia, anche se in modo differente da vallata a vallata”.

“Le condizioni difficili in vigneto sono state compensate dall’esperienza in cantina e grazie all’estrema cura che si è dovuta impiegare in fase di raccolta, intervenendo in modo assolutamente mirato per scartare i grappoli non adeguati. Questo non ha impattato sulla qualità del prodotto finale che è molto buono, ma sicuramente ha inciso sui costi”. “Allargando lo sguardo all’andamento del settore, permangono – prosegue Azzali – le difficoltà legate al cambiamento climatico con eventi estremi più frequenti, il calo strutturale dei consumi, la potenza delle lobby anti-alcol che rischiano di minare il sistema vino, la necessità di modernizzare i vigneti per elevare ulteriormente la qualità con l’obiettivo di avere un maggior valore aggiunto. Sul fronte normativo a livello locale abbiamo fatto un lavoro enorme per la revisione dei disciplinari di produzione delle Doc, ma tutta la normativa di riferimento a monte andrebbe razionalizzata e snellita”.

Da 10 a 12 novembre torna Agrietour, salone nazionale agriturismo

Da 10 a 12 novembre torna Agrietour, salone nazionale agriturismoRoma, 6 nov. (askanews) – Torna ad Arezzo dal 10 al 12 novembre Agrietour, il Salone Nazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura: punto di riferimento del settore con la borsa dell’agriturismo e 65 operatori da tutto il mondo, l’evento ospita anche quest’anno Passioni in Fiera per gli amanti dell’outdoor. Giunto alla 21esima edizione, Agrietour ospiterà convegni, workshop B2b, master tematici, show cooking e degustazioni, e un seminario sull’Enoturismo in Toscana.

L’agriturismo continua a rappresentare uno dei comparti più dinamici e vivaci dell’agricoltura italiana e trasversalmente del turismo. Il numero di aziende agrituristiche in Italia, infatti, ha continuato a crescere durante tutto il periodo pandemico: +1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e +3,3% rispetto al 2019, per arrivare a 25.390 aziende. Una crescita anche in termini di valore della produzione, tornata sopra il miliardo di euro: ovvero 1 miliardo e 162 milioni di euro +44,8% sul 2020. L’agriturismo, per valore, rappresenta dunque l’1,9% dell’intera branca agricoltura e il 22,6% delle attività secondarie.

Copagri: regolamento Ue imballaggi affossa economia circolare

Copagri: regolamento Ue imballaggi affossa economia circolareRoma, 6 nov. (askanews) – “La proposta di Regolamento comunitario sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio rischia di assestare un durissimo colpo all’economia circolare, andando a stravolgere completamente la strategia finora utilizzata per la riduzione dei rifiuti di imballaggio, passando dal principio del riciclo a quello del riuso, con il rischio concreto di andare a incidere negativamente sulla sostenibilità delle nostre produzioni e di vanificare miliardi di euro di investimenti pubblici e privati”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri, Tommaso Battista, in una missiva indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a numerosi esponenti del Governo e del Parlamento.

“Questa proposta, infatti, se approvata nella sua attuale formulazione, avrebbe ricadute molto pesanti su tutte le principali filiere produttive del Paese, andando in particolare a colpire, oltre ai produttori di imballaggi – prosegue il presidente – tutte le migliaia di imprese che utilizzano tali imballaggi per commercializzare ed esportare in Italia e all’estero le numerose produzioni agroalimentari che contribuiscono a dare lustro al Made in Italy nel mondo, con ripercussioni negative sui consumatori e su migliaia di posti di lavoro”. “C’è ancora tempo per intervenire, puntando anche su alleanze politiche con altri paesi, ma bisogna farlo il prima possibile, dal momento che la proposta di Regolamento UE sarà il prossimo 22 novembre all’esame del Parlamento Europeo, che in sessione plenaria sarà chiamato ad approvare la propria posizione finale sul testo, sul quale è imminente anche il confronto in seno al Consiglio dell’UE”, spiega Battista.

A pagare maggiormente dazio sarebbero le produzioni agricole, in particolare quelle che prediligono gli imballaggi monouso, prime fra tutte quelle ortofrutticole; molte imprese, inoltre, soprattutto quelle legate alla cosiddetta IV gamma, “si troverebbero nella paradossale situazione di non poter reperire sul mercato soluzioni alternative di imballaggio”, fa notare il presidente, evidenziando che “questi imballaggi, oltre che per la sicurezza alimentare, sono fondamentali in termini di tracciabilità e di informazione al consumatore”. L’Italia è da anni un punto di riferimento a livello globale per il materiale innovativo riciclabile, tanto da aver già conseguito, in termini di riciclo, obiettivi superiori alla stragrande maggioranza degli altri Paesi, con un tasso di riciclo complessivo degli imballaggi pari al 73,3% nel 2021, percentuale addirittura superiore all’obiettivo comunitario del 70% per il 2030, grazie alla quale il nostro Paese si colloca al secondo posto in Europa per riciclo degli imballaggi pro-capite.

”Dove Finisce l’universo”, esce il nuovo singolo di Davide Flauto

”Dove Finisce l’universo”, esce il nuovo singolo di Davide FlautoRoma, 6 nov. (askanews) – Davide Flauto torna il 9 novembre 2023 con un nuovo singolo da una tematica inaspettata per i tanti che ben conoscono il percorso artistico dell’eclettico cantautore, distintosi e amato dal pubblico per la partecipazione ad Amici, nona edizione del talent di Maria De Filippi (vinta da Emma Marrone).

Il brano si intitola “Dove finisce l’universo” e racconta l’amore, vero, incondizionato, profondo di un padre verso la propria figlia. Davide è infatti diventato padre di Elodie nel 2019, proprio il 9 novembre, data scelta non a caso per la release in omaggio alla sua bambina: “ho provato un sentimento d’amore così intenso che non si può comprendere a parole, occorre viverlo; ho voluto dedicare a Elodie una canzone sua, che potesse portarsi dietro tutta la vita, a ricordarle l’amore che il suo papà prova e proverà sempre per lei”. In una vera e propria svolta artistica, che arriva dopo un percorso intenso, complesso, trasgressivo e fuori dalle righe, iniziato dal primo singolo ”Dentro di te”, seguito “A. o U (Amami o Uccidimi)” l’EP ”Vivo per Metà”, il primo album del 2018, dal titolo emblematico, ”Borderline Disordine Apparente” e infine con il più recente ”Lei o Lui’, un brano che tocca le note dell’uguaglianza di genere e delle personalità multiple, meglio descritte visivamente grazie al videoclip ufficiale. Il Davide intento ad esplorare gli angoli più oscuri della mente umana, a sviscerare e spesso rompere tabù e convenzioni, lascia il posto ora ad una persona nuova, un artista che esprime sentimenti ed emozioni tenere e profonde, rinato e rinnovato grazie all’amore più grande che possa esistere, quello per un figlio, che risolleva e riscatta da un passato difficile, costellato da vicende travagliate, dal ritiro da Amici per motivi di salute alla morte dell’amata manager, per lui un punto di riferimento fondamentale, sempre in lotta con l’ombra della depressione “chiuso e sempre più oppresso, sono sempre stato come una macchia nera su di un foglio bianco e uguale. Ho avuto relazioni libere, mi innamoravo dell’amore che ricevevo e non del genere, ragione per la quale sono stato bene sia con ragazze che con ragazzi”.

Davide, che non ha mai fatto mistero della sua bisessualità, dopo diverse storie travagliate si innamora di una ragazza con cui ha una storia importante, suggellata dalla nascita tanto desiderata di Elodie. Purtroppo nemmeno questa volta c’è un lieto fine, la separazione avvenuta nel 2022, porta con sé il distacco e l’impossibilità di vivere la normale quotidianità con la sua amata bambina; un dramma personale che ha spinto Davide a rivedere priorità e obiettivi, a dedicare tutte le energie e l’amore a sé stesso per essere in grado così, di riversarne il massimo nel modo più sincero sulla sua Elodie. Proprio da questo momento buio, ma anche di riflessione, Davide si risolleva e canta tutto l’amore che ha dentro in “Dove finisce l’universo”, che testimonia l’urgenza di esprimere un sentimento così grande e profondo nel modo a lui più congeniale, attraverso l’arte, la musica.

Registrato a Milano, mixato e masterizzato da Luca Balduzzi è un brano dolce e soft, dal punto di vista musicale, ma a tratti anche potente ed emozionale, un mix di strumenti classici ed elettronici perfettamente bilanciati, che crea un’atmosfera unica nella quale immergersi in silenzio e riflettere. Un genere soft pop, con note elettroniche e accattivanti, suoni moderni presi in prestito dalla Trap di oggi, utilizzati in maniera elegante e scrupolosa come un evidenziatore risalta le parole più incisive di un testo, dal carattere deciso ed emozionale.

Il singolo sarà il primo di una serie di lanci che avverranno da novembre 2023 all’estate 2024. Disponibile dal 9/11/2023 in tutti gli stores digitali e in streaming su tutte le piattaforme sarà accompagnato da un video, realizzato dal regista bresciano Mattia Sambero, con la preziosa collaborazione dell’artista Francesca Adamo, la quale ha realizzato appositamente per l’occasione un ritratto di Elodie che ha donato a Davide a sorpresa, con grande commozione dell’artista e di tutto il team della produzione. Parte del video è stato girato nello studio della prestigiosa artista e a Palazzo Facchi (Brescia) dove aveva luogo la mostra personale della stessa (“The cube and the soul”), una location da favola,che ha fatto da sfondo alla resa in immagini di un brano di grande impatto emotivo e sentimentale.