Anci, Decaro: Europa ha voluto investire su Italia e su ComuniGenova, 24 ott. (askanews) – “Abbiamo visto cambiare l’Europa che, sotto i colpi delle crisi finanziarie, della pandemia e della guerra, ha capito – speriamo per sempre – che di burocrazia e di ragioneria non si vive. Allora s’è fatta più coraggiosa, più amica, più simile a come la sognavano Altiero Spinelli e David Sassoli. Un’Europa diversa che ha voluto investire sull’Italia e sui suoi Comuni, perché la vera Europa è quella delle comunità locali che superano i confini nazionali, si alleano e la rendono più forte e più autentica”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, aprendo la 40ma Assemblea annuale dell’Anci, a Genova, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
“E mentre tutto cambiava, una sola cosa in questi anni non è cambiata mai: la nostra presenza”, ha sottolineato.
Libri, esce “Profumo di buono” di Natalia CattelaniRoma, 24 ott. (askanews) – Torte e crostate adatte a ogni occasione, perfette per fare colazione al mattino, per essere servite come dessert a una cena tra amici o per festeggiare una ricorrenza importante. Natalia Cattelani torna in libreria con i suoi dolci di casa, alla portata di tutti, creazioni originalissime e di grande effetto una volta in tavola. Ciambelle e ciambelloni, i dolci con le mele e quelli lievitati semplici, quelli al cucchiaio e le crostate, i dolci visti sul web e quelli della festa: oltre ottanta ricette semplici da realizzare per la gioia del nostro palato.
“Profumo di buono” di Natalia Cattelani, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 ottobre 2023. Natalia Cattelani è nata a Sassuolo, vive a Roma con il marito Roberto, medico cardiologo nutrizionista, e le loro quattro figlie. Ha partecipato a undici edizioni della “Prova del cuoco” e ora è da quattro anni presenza fissa nella nuova trasmissione di Antonella Clerici, “È sempre mezzogiorno”, dove propone settimanalmente i suoi dolci di casa. Natalia è un punto di riferimento online per gli appassionati di cucina con il suo blog www.tempodicottura.it: la sua numerosissima community la segue e interagisce giornalmente con lei anche su Instagram, Facebook e YouTube. Con Rai Libri ha già pubblicato: I dolci di casa, Le torte salate di casa e Dolci per mille occasioni.
Dop e Igp, un modello da tutelare: il 27 ottobre convegno a ModenaMilano, 24 ott. (askanews) – “Dop e Igp un modello sociale e sostenibile da tutelare”: questo il titolo del convegno che si terrà il 27 ottobre alle 10 alla Camera di commercio di Modena. L’incontro è organizzato dalla società consortile “Piacere Modena” e patrocinato da Masaf, Regione Emilia Romagna, Comune e Provincia di Modena, Camera di Commercio di Modena e Università di Modena e Reggio Emilia.
A presiedere il convegno sarà Enrico Corsini, presidente di Piacere Modena e del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. “Si tratta di un tema molto attuale ed è utile fare il punto sulle varie sfaccettature della sostenibilità applicata al sistema delle Denominazioni, ed è particolarmente importante per il territorio modenese che di indicazioni geografiche è uno dei più importanti serbatoi del Bel Paese” ha spiegato Corsini, aggiungendo che “inoltre dopo la battuta d’arresto al termine del terzo round negoziale con Consiglio e Commissione Ue sul Regolamento sul futuro sistema della Dop e Igp europee, il convegno rappresenta un’opportunità per gli operatori delle due filiere di incontrarsi e fare sistema. Il nostro obiettivo – ha concluso il presidente – è quello di trasferire ai più importanti stakeholder del settore quali saranno i nuovi strumenti che avranno a disposizione per dare maggiore valore a tutti i protagonisti della filiera e la sostenibilità sarà uno dei cardini del nuovo regolamento”. I relatori saranno moderati dal direttore del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Federico Desimoni, e introdotti, tra gli altri, dall’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi. Tra le voci che interverranno, quelle dell’europarlamentare Pd, Paolo De Castro, relatore per il Parlamento europeo del Regolamento su Dop ed Igp che informerà sugli ultimi sviluppi ed esporrà i nuovi scenari della legislazione comunitaria sul tema. Oltre a lui interverranno Luigi Foffani, ordinario di Diritto Penale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, del presidente della Fondazione Qualivita, Cesare Mazzetti, del segretario generale OriGin, Mauro Rosati. Invitato il ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a cui saranno affidate le conclusioni.
L’Arsenal ha solo giocatrici bianche, è un caso in GbRoma, 24 ott. (askanews) – Bufera in Inghilterra sull’Arsenal femminile che ha nella rosa della prima squadra solo giocatrici bianche. “Riconosciamo che la nostra attuale prima squadra non riflette la diversità esistente nel club e nelle comunità che rappresentiamo”: si legge questo in una nota di scuse dei Gunners diffusa dopo le proteste di molti tifosi, in cui si indica come “una priorità chiave” sia quella di rendere l’organico più diversificato. A far scalpore è stata la tradizionale foto di inizio stagione postata sui social in cui compaiono 27 calciatrici e l’allenatore Jonas Eidevall. “In tutte le nostre squadre”, si è difeso il club del nord di Londra, “compresi i settori giovanili maschili e femminili, siamo orgogliosi che giocatori dai background diversi abbiano contribuito alla nostra storia, al nostro successo e alla nostra cultura”.
Riforma Ig, De Castro: via libera a testo unico della qualità UeRoma, 24 ott. (askanews) – “Lo avevamo promesso: dal 2024 i nostri agricoltori e produttori potranno contare su un nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, con misure ambiziose, nel solo interesse delle nostre filiere produttive d’eccellenza”. Così Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp, commenta l’accordo raggiunto nel pomeriggio di oggi con i negoziatori di Consiglio (il Ministro spagnolo Luis Planas, presidente di turno del Consiglio Agrifish) e Commissione (il Comissario Janusz Wojcechowski).
Grazie al forte mandato negoziale del Parlamento, rivendica De Castro, “il nuovo regolamento, che entrerà in vigore nei primi mesi del 2024 dopo i passaggi formali in Parlamento e Consiglio, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Come? Rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori”. “In particolare – aggiunge De Castro – introduciamo l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore, ed eliminiamo una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre IG, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia. Viene infatti chiarito – spiega l’eurodeputato PD – come le richieste di registrazione di menzioni tradizionali, come quella del Prosek, non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”.
I prodotti Dop e Igp, quindi, “beneficeranno di protezione ex-officio anche nel sistema dei domini internet, con un sistema di geoblocking immediato di tutti i contenuti illeciti. Nel caso in cui le IG siano utilizzate come ingredienti, sarà necessario informare il consorzio dell’utilizzo del prodotto. Gli Stati membri che lo vorranno, potranno prevedere anche l’obbligo di autorizzazione scritta da parte dei consorzi di tutela – prosegue De Castro – a beneficio dei quali abbiamo inserito nuovi poteri, tra cui tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, la programmazione produttiva con piani fino a sei anni e la promozione del turismo IG, esemplificato le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”. Viene messa la parola fine anche su uno dei punti più discussi del regolamento, il ruolo dell’Ufficio europeo della proprietà intellettuale, l’Euipo: “oggi – dichiara De Castro – abbiamo chiarito che l’Euipo dovrà avere un ruolo consultivo e solo su questioni amminstrative, mentre l’interlocutore dei produttori resterà la Commissione Ue, consolidando il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali”.
“Il nuovo testo unico per la qualità europea sarà l’unico atto legislativo di questa legislatura a supporto di un settore agricolo e agro-alimentare più competitivo, sostenibile, integrato e in grado di creare valore aggiunto, a beneficio delle nostre aree rurali”, conclude De Castro.
Al Nuovo Policlinico di Milano il reparto pediatria più bello al mondoRoma, 24 ott. (askanews) – Contribuire a realizzare in Italia «il reparto di pediatria più bello e accogliente del mondo» per ridurre al minimo lo stress emotivo e psicologico dei piccoli pazienti e dei loro genitori. È la grande sfida della Fondazione De Marchi, il cui obiettivo è di rendere gli spazi pediatrici del Nuovo Policlinico di Milano, che sarà ultimato entro il 2024, ambienti ancora più colorati, accoglienti, altamente tecnologi e totalmente a misura di bambino. Per il progetto è stato già lanciato un bando da un milione di euro, rivolto ai migliori studi di architettura e aperto fino al 31 ottobre. Il vincitore sarà selezionato nelle prossime settimane, la premiazione del progetto vincitore avverrà a gennaio 2024.
«Il milione di euro già stanziato ci permetterà di realizzare il progetto vincitore del bando, ma per rendere gli spazi del Nuovo Policlinico ancora più belli e per potenziare i servizi per i bambini e le loro famiglie abbiamo ancora bisogno di sostegno», spiega Francesco Iandola, direttore esecutivo della Fondazione De Marchi. «Il nostro obiettivo, infatti – aggiunge Iandola – è quello di sostenere l’attivazione nel nuovo reparto anche di servizi di supporto psicologico, pet therapy, musicoterapia e arteterapia». Gli ambienti destinati alle strutture di Pediatria del Nuovo Policlinico avranno un’estensione di oltre 12mila metri quadrati distribuiti su tre piani e saranno caratterizzati da spazi capaci di promuovere il benessere dei bambini e dei loro familiari, con zone di incontro, relax e svago. Come richiesto dal bando, tutti gli ambienti pediatrici condivideranno una narrazione e un unico progetto creativo e verranno utilizzate speciali tecnologie multimediali per accogliere, stupire e accompagnare i bambini in ogni tappa del loro percorso di cura.
La Pediatria del Nuovo Policlinico continuerà ad essere un punto di riferimento a livello nazionale per i bambini bisognosi di cure mediche. La Lombardia è, infatti, tra le Regioni maggiormente coinvolte nell’accoglienza di pazienti costretti a spostarsi per motivi sanitari. Per contribuire a finanziare il progetto dei nuovi spazi pediatrici e offrire nuovi servizi ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, Fondazione De Marchi ha lanciato una campagna sms solidale: per donare basta inviare un sms o fare una chiamata da rete fissa al numero 45581 entro l’11 novembre. L’iniziativa rientra nel progetto “Un ospedale mica male” finalizzato a contenere il dolore e a ridurre lo stress dei bambini ricoverati in ospedale, alleviando il senso di isolamento e facilitando il ritorno alla vita quotidiana al termine delle cure.
La Fondazione De Marchi, attraverso i suoi progetti, ogni anno sostiene quasi 90.000 bambini realizzando, oltre ad interventi di umanizzazione e fornitura di macchinari diagnostici e terapeutici, 150 ore di pet therapy, 1.400 ore di arte terapia e di 550 ore di assistenza psicologica.
Eataly produce con Villa de Varda la sua prima linea di whiskyMilano, 24 ott. (askanews) – Eataly ha scelto la storica distilleria trentina Villa de Varda per produrre una doppia linea di whisky a filiera completamente italiana. Questa mattina sono state presentate a Milano la limited edition “Villa de Varda per Eataly” composta da 432 bottiglie di single malt e 432 di rye, e le quattro varietà della linea “In Quota”, che si diversificano in “Dolomiti”, “Amarone”, “Passito di Pantelleria” e “Mountain Rye” a seconda del legno utilizzato per le botti di invecchiamento. Tutte le fasi di produzione si svolgono tra le Dolomiti di Brenta, in Trentino, utilizzando materie prime autoctone come le acque delle sorgenti della Paganella e la filiera di produzione di cereali.
Il progetto di Eataly era quello “di creare un distillato unico nel suo genere, in grado di valorizzare le materie prime e il territorio italiano”, e ha trovato il partner ideale nella celebre distilleria di vinacce di Mezzolombardo dei fratelli Dolzan, già fornitrice di grappe per il Gruppo di eccellenze italiane. “Un whisky di montagna che testimonia una volta di più l’interesse di Eataly nei confronti della filiera di produzione degli alimenti, come strumento per assicurare cura in tutti i processi produttivi” ha affermato il responsabile di sviluppo prodotto e innovazione Eataly, Enrico Panero, spiegando che “la collaborazione con Villa de Varda ci ha consentito di veder nascere un prodotto potendone seguire tutte le fasi di lavorazione, dalla semina dei cereali alla distillazione, dalla scelta delle botti all’invecchiamento”. Affinamento che Villa de Varda sta sperimentando in botti di abete rosso della Val di Fiemme, tostate con il vapore al posto del fuoco, per permettere al whisky di assorbirne le note positive, sia nel profumo di bosco che nelle sfumature balsamiche del gusto. “Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da una realtà come Eataly dedicata alla promozione delle eccellenze italiane, prima per la grappa e ora per questo progetto pionieristico che porta nel mondo del whisky un autentico stile italiano” hanno dichiarato Mauro e Michele Dolzan, sottolineando che “c’è stata sintonia sin da subito: per artigiani della distillazione come noi è davvero gratificante lavorare al fianco di professionisti della distribuzione che mettono la qualità sempre al primo posto”.
Le bottiglie della limited edition firmata Eataly sono proposte in un cofanetto realizzato a mano in legno di pino e all’interno contengono rispettivamente una spiga di orzo o di segale, per sottolineare il legame con la materia prima.
Carni sostenibili: emissioni nette agricoltura Ue sono 4,6% del totaleMilano, 24 ott. (askanews) – Il settore zootecnico europeo rappresenta il 38,5% dell’intero comparto agricolo per un valore di 206 miliardi di euro e circa 4 milioni di addetti. In questa fase storica è al centro di una sfida che vede da un lato gli impatti ambientali delle sue attività dall’altro quelli economici. Proprio i temi al centro del libro “Meats and cured meats: the new frontiers of sustainability”, scritto da Elisabetta Bernardi, Ettore Capri e Giuseppe Pulina e presentato al Parlamento europeo. Il volume è edito, in formato open access, da Franco Angeli con il contributo di Carni Sostenibili, organizzazione no profit che riunisce le associazioni dei produttori di carni e salumi italiani.
Considerando il bilancio delle emissioni dei gas e il sequestro di carbonio dei sistemi rurali, il settore agricolo europeo peserebbe, secondo nuove metriche, per il 4,6% del totale. Sugli impatti ambientali del settore si è espresso Giuseppe Pulina, professore di Etica e sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari e presidente di Carni Sostenibili. “L’intero comparto agricolo in Europa ha ridotto le proprie emissioni di oltre il 18% tra il 1990 e il 2021”. L’argomento su cui fa leva Pulina è che l’agricoltura oltre a emettere carbonio, contemporaneamente lo sequestra. Per questo motivo ritiene che quando si parla di zootecnia, non si debba parlare di sole emissioni climalteranti, ma di bilancio fra queste e sequestro di carbonio da parte degli agroecosistemi. “Ma vi è di più – aggiunge – in questi anni si è evidenziata la necessità di sviluppare nuove metriche per calcolare le emissioni, capaci di tenere in considerazione la tipologia di gas climalteranti e della loro permanenza in atmosfera”. Già nel 1990 l’Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, affermava che tutte le metriche fino ad allora utilizzate presentavano limitazioni e incertezze. Per questo un team di fisici dell’atmosfera dell’Università di Oxford ha proposto la revisione delle metriche. “Così ricalcolate, le emissioni dell’intero settore agricolo europeo peserebbero non l’11,8% o il 4,6% se compensate dai riassorbimenti del totale, ma diventerebbero addirittura negative – sostiene Pulina – Lo studio dei ricercatori di Oxford prende in considerazione per la prima volta la differenza tra gli inquinanti climatici a vita breve, quale il metano, e gli inquinanti climatici a vita lunga, quale l’anidride carbonica e le nuove metriche tengono conto di questa differenza, una differenza sostanziale se consideriamo che il metano ha una emivita di circa 10 anni, mentre l’anidride carbonica permane in atmosfera per circa mille anni”. Il volume contiene anche un punto anche su carne e nutrizione a cura di Elisabetta Bernardi, nutrizionista, biologa e specialista in Scienze dell’alimentazione: “Recenti studi permettono di valutare la qualità delle proteine negli alimenti in rapporto al fabbisogno degli esseri umani. Se è vero che i prodotti di origine animale apportano solo il 18% delle calorie, essi contribuiscono per il 34% delle proteine e per il 55% degli aminoacidi essenziali. Questi ultimi sono parametri chiave nella valutazione della qualità degli alimenti”. Secondo Bernardi “l’impronta ecologica degli alimenti di origine animale è pressoché simile o addirittura inferiore a quella relativa alla produzione di proteine vegetali, a eccezione della soia, che però non è nella tradizione mediterranea”.
Sul tema della sostenibilità degli allevamenti italiani torna anche Ettore Capri, professore di Chimica agraria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che fa un punto sul modello italiano. “Negli ultimi anni – dice Capri – abbiamo assistito a una progressiva presa di coscienza del comparto che ha metodicamente provveduto a rigenerare le risorse e a diminuire gli scarti”. Oggi l’Italia è il quarto produttore al mondo di biogas e secondo in Europa dopo la Germania. Nello stesso senso va lo sviluppo delle attività di carbon farming: “Si tratta di una serie di pratiche agricole volte alla produzione alimentare – spiega ancora Capri – che nel contempo sono in grado di sequestrare con maggiore efficienza il carbonio atmosferico. È un processo naturale ecosistemico che l’allevamento del bestiame intensifica grazie al ruolo primario svolto dalla produzione di sostanza organica”. “Oggi il settore zootecnico europeo è al centro della sfida ambientale – ha detto nel suo intervento Salvatore De Meo, presidente della commissione Affari costituzionali e membro della commissione Agricoltura – ma la transizione va perseguita in maniera pragmatica, non impositiva e soprattutto non ideologica. La sostenibilità, che è l’obiettivo verso cui bisogna continuare a tendere, deve necessariamente essere coniugata con lo sviluppo economico e produttivo. Le imprese e i cittadini vanno aiutati e accompagnati sulla strada della transizione verde. L’auspicio è che la prossima legislatura si muova su questa strada, riconoscendo l’enorme valore che tutto il comparto agricolo europeo esprime anche nella lotta ai cambiamenti climatici e alla transizione verde”.
“La risposta alla domanda di sostenibilità non può essere quella di smantellare le attività agricole e delegare ai laboratori la produzione di quello che mangiamo”, ha detto Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia che torna a ribadire i suoi timori sul consumo di carne coltivata, facendo leva sulla mancanza di studi “necessari che dicano che il consumo di questo prodotto, addizionato di ormoni, antibiotici e antimicotici necessari per farla crescere, non comporti rischi”.
Toolkit for museum: programma formativo per professionisti musealiRoma, 24 ott. (askanews) – I musei come luoghi di formazione e comunità, laboratori di idee e spazi per la crescita e la condivisione di competenze. Questa l’idea al centro di “Toolkit for museum”, il percorso gratuito di formazione continua che la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali dedica, da ottobre a dicembre 2023, a 60 professionisti tra curatori, registrar, educatori e comunicatori museali. Una modalità di formazione innovativa, costruita con i musei e dentro i musei, che diventano co-protagonisti della formazione in ambito museale e preziosi partner nell’affrontare e trovare soluzioni alle sfide quotidiane del lavoro delle figure professionali del settore.
“Toolkit for museum”, giunto alla seconda edizione, è sviluppato dalla Fondazione in collaborazione con ICOM – International Council of Museums Italia e con cinque tra le più importanti istituzioni museali italiane: il Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la Fondazione Musei Civici di Venezia, i Musei Civici di Reggio Emilia, il Parco archeologico del Colosseo a Roma e le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli. “La seconda edizione di Toolkit for museum – dichiara Vincenzo Trione, Presidente della Fondazione – rinnova l’impegno della Fondazione sui temi della innovazione e della connessione. Per il secondo anno consecutivo abbiamo costruito una rete tra istituzioni museali d’eccellenza del Paese – la nostra preziosa rete di partner – che hanno accettato con entusiasmo di lavorare insieme con noi, contribuendo attivamente alle nostre azioni formative. Toolkit for museum si conferma un percorso innovativo dedicato ai professionisti del patrimonio, in un settore – quello museale – che, tra rivoluzione digitale e istanze di una sempre maggiore accessibilità e partecipazione, sta andando incontro a profonde e radicali trasformazioni”.
Le cinque istituzioni museali partner sono state coinvolte dalla Fondazione in ragione delle competenze specifiche sui temi del corso e sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale nei percorsi formativi dedicati alle singole funzioni museali: con le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo prende avvio, a Napoli, il percorso di formazione in presenza, con una masterclass di due giorni dedicata alla nuova definizione di museo di ICOM e alla mappatura delle professioni museali; il MAMbo condividerà con i curatori la propria esperienza sul management dei progetti; sulle opportunità di finanziamento; sui progetti editoriali come estensioni dello spazio espositivo; sulla relazione tra museo e spazio pubblico; con i Musei Civici di Venezia i registrar affronteranno i temi della riflessione museologica dedicata ai depositi; dei supporti digitali per la conservazione e delle tecnologie per il monitoraggio e lo studio delle opere; dei depositi fuori sede; dei profili legali per la gestione e il prestito delle opere d’arte; a Roma il Parco Archeologico del Colosseo coinvolgerà i comunicatori in un percorso che tocca le strategie di racconto delle attività museali; la comunicazione onsite; le relazioni con la stampa e gli snodi del digitale in un museo (dall’uso del chatbot alle criticità legate alla presenza sulle piattaforme social); i responsabili dei servizi educativi si incontreranno ai Musei Civici di Reggio Emilia per una formazione sulle strategie di costruzione di una comunità; sugli strumenti dell’azione valutativa; sui nuovi paradigmi per la mediazione culturale tra inclusione, partecipazione e tecnologia. “Toolkit for museum” è una sfida che ci appassiona – afferma il Direttore della Fondazione Alessandra Vittorini – Mette al centro dell’esperienza formativa una riflessione collettiva su ruoli e funzioni nelle professioni museali, con la costruzione di una vera comunità di pratica diffusa, che muove dal riconoscimento dell’importanza della formazione continua per accompagnare i processi di innovazione. Lavora su figure professionali – curatore, registrar, educatore, comunicatore – connesse e in reciproco ascolto, coltivando l’interazione, la trasversalità, la visione d’insieme, integrando riflessione teorica e attività pratiche, formazione a distanza e percorsi in presenza. In un cammino condiviso con i musei partner, che diventano quindi compagni di strada, luoghi di lavoro e di formazione, di ricerca e confronto”.
Il percorso di “Toolkit for museum”, dall’approccio fortemente laboratoriale, prevede appuntamenti comuni a tutti i partecipanti, in forma di masterclass online e in presenza, focalizzati su tematiche trasversali. Tra gli argomenti in programma: il ruolo dei musei per lo sviluppo sostenibile; l’impatto della digitalizzazione sulla museologia contemporanea. “Il museo può e deve essere portatore sano di competenze e formazione professionale” afferma Martina De Luca, Responsabile Area Formazione della Fondazione. “La seconda edizione di “Toolkit for museum” ha raccolto 643 candidature, a conferma che il percorso risponde a un’esigenza dei professionisti del settore: quella di avere occasioni di confronto e di creazione di comunità di pratica”.
La Fondazione ha ideato e realizzato il progetto avvalendosi della collaborazione di un Advisory Board composto da professionisti del settore di altissimo profilo: Martina Bagnoli, Direttrice Gallerie Estensi, Lorenzo Balbi, Direttore Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Presidente AMACI, Laura Barreca, Direttrice Museo Civico di Castelbuono (Palermo) e Direttrice scientifica del mudaC | museo delle arti Carrara, Gabriella Belli, già Direttrice Fondazione Musei Civici di Venezia, Francesco Casetti, Sterling Professor of Humanities Film and Media Studies presso la Yale University, Christian Greco, Direttore Museo Egizio di Torino, Adele Maresca Compagna, Vicepresidente ICOM International Council of Museums Italia, Nicolette Mandarano, Digital Media Curator Gallerie Nazionali di Arte Antica e Mariella Utili, già Dirigente storica dell’arte del Ministero della cultura.
Imballaggi frutta e verdura, De Meo: delusione risultato votoRoma, 24 ott. (askanews) – “La proposta di ridurre il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca da 1,5 chili a un chilo, non affronta adeguatamente la questione. Al contrario, evidenzia la mancanza di consapevolezza di alcuni gruppi politici riguardo alle possibili e gravi conseguenze che questa misura potrebbe avere sul settore agroalimentare e sul problema degli sprechi alimentari. Mi auguro che durante il voto in plenaria, alla fine di novembre, avremmo l’opportunità di modificare e migliorare il testo eliminando definitivamente questa disposizione che considero assurda”. E’ il commento di Salvatore De Meo, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale al Parlamento europeo.
“Sono lieto – conclude De Meo – che il vino sia stato escluso dall’ambito di riutilizzo e ricarica, tuttavia, nutro preoccupazioni riguardo ai superalcolici e liquori per i quali persistono gli obblighi rispetto al riuso delle bottiglie”.