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Tag: Sanremo 2023

Fi, tregua armata e step verso congresso. Pesa incognita Fascina

Fi, tregua armata e step verso congresso. Pesa incognita FascinaRoma, 22 giu. (askanews) – Sarà pure assente e “muta”, come ormai hanno preso a chiamarla in molti, ma Marta Fascina è fin troppo presente nei dubbi che agitano il futuro di Forza Italia. Anche oggi che la Camera ha ricordato Silvio Berlusconi, il suo scranno è rimasto vuoto, come praticamente in tutto il resto della legislatura, con pochissime eccezioni che si contano sulle dita di una mano. “Ancora non se la sente”, spiega un deputato a lei vicino. “Prima vuole aspettare che si apra il testamento”, maligna invece un esponente della minoranza.

Quello sarà il momento della verità per l’eredità economica. Ma c’è chi si aspetta – o forse perlopiù teme – che possa esserlo anche per quella politica. Il percorso che traghetterà Forza Italia verso il suo tentativo di sopravvivere al fondatore è cominciato oggi e, al momento, non prevede un ruolo per la quasi moglie. Il 15 luglio si terrà il Consiglio nazionale che sancirà il ruolo di presidente pro tempore per Antonio Tajani. Poi, l’anno prossimo sarà convocato il Congresso, anche se ancora si ragiona sull’opportunità di tenerlo prima o dopo le Europee. Le elezioni per Bruxelles del prossimo giugno sono uno spartiacque, superare la soglia di sbarramento del 4% una necessità che torna utile anche a Giorgia Meloni e alla stabilità del suo governo. Al momento, sull’onda emotiva della morte dell’ex premier, Forza Italia cresce nei sondaggi, in alcuni casi facendo registrare anche un sorpasso ai danni della Lega. Ma quanto durerà questo effetto, è la domanda che si pongono deputati e senatori orfani del fondatore.

La famiglia intanto ha fatto la sua mossa per blindare casse, presentazione delle liste e simbolo, piazzando come nuovo tesoriere l’avvocato di fiducia Fabio Roscioli, e si è impegnata “pur nel rispetto dei ruoli” a mantenere in vita la creatura voluta dal padre. Ovvero a fare la sua parte sul fronte economico, garantendo le fidejussioni, ma senza un impegno diretto. Ed è qui che subentra l’incognita Fascina. Al ministro degli Esteri spetta il compito di mantenere il fragile equilibrio che per ora tiene in piedi il partito, in nome del comune interesse alla sopravvivenza. “Ma cosa potrebbe fare se fosse per esempio Marina stessa a spingere perché lei abbia un ruolo?”, si chiede un parlamentare. Magari è più un timore che una concreta possibilità, ma certo quella scena di loro due mano nelle mano ai funerali ha alimentato una vasta letteratura dietrologica. E poi c’è l’attivismo dei deputati più vicina a Fascina che, attraverso dichiarazioni e interviste, continuano a far intendere che l’intenzione non è proprio quella di ritirarsi in buon ordine.

Per questo, non è sfuggita una frase pronunciata durante la riunione dei gruppi proprio da Antonio Tajani. “In questi giorni non ho sentito Marta perché rispetto il suo lutto, ma se vorrà potrà dare il contributo che ritiene”. Parole diverse da quelle pronunciate appena una settimana fa, quando lo stesso vice premier aveva spiegato che Fascina “è un deputato ed è la compagna di vita di Silvio Berlusconi, non c’è bisogno di ritagliare spazi formali”. Lo stato dell’arte di Forza Italia, al netto di tutte le dichiarazioni di unità e necessità di essere una “falange” per realizzare il sogno di Berlusconi, è quello di un partito che prova a concedersi una tregua armata. Dove però si fa comunque fatica a nascondere le tensioni. Licia Ronzulli, nel suo intervento alla riunione dei gruppi, ha lanciato più di una frecciatina, senza mai nominarli, ai parlamentari vicini a Marta Fascina, a cominciare da Tullio Ferrante e Alessandro Sorte. In primis, quando ha ricordato che il partito è aperto ma serve “una selezione” in base alle competenze. E poi quando ha sottolineato che “la sensibilità necessaria per indicare una linea politica è qualcosa che si costruisce nel corso degli anni, non si improvvisa”. Come a dire: gli ultimi arrivati si mettano in fila.

Luiss: studi socioeconomici, a Rettore Prencipe Premio “Donato Menichella”

Luiss: studi socioeconomici, a Rettore Prencipe Premio “Donato Menichella”Roma, 22 giu. (askanews) – Il Rettore della Luiss, Andrea Prencipe, ha ricevuto il prestigioso premio “Donato Menichella” in virtù dell’eccellenza accademica del suo operato nel campo degli studi socioeconomici.

Giunto alla XXIII edizione, il riconoscimento è stato conferito al Prof. Prencipe, come si legge nella motivazione ufficiale, per “l’impegno e la passione che, nel corso della sua carriera come Rettore dell’Ateneo intitolato a Guido Carli e come Professore ordinario di organizzazione e innovazione, ha dedicato all’approfondimento delle dinamiche socioeconomiche che guidano l’innovazione delle imprese, ambito nel quale è considerato uno di massimi studiosi”. “Sono lieto di ricevere il Premio Donato Menichella per gli studi socioeconomici, un riconoscimento che testimonia una crescente attenzione per le dinamiche di innovazione nelle imprese e nella società”, ha dichiarato Andrea Prencipe. “In un contesto policentrico e dinamico, è fondamentale essere consapevoli dell’importanza di saper governare il cambiamento e non di adattarsi ad esso. Nel ricevere questo premio mi trovo a riflettere sul mio percorso accademico e professionale. Non posso che essere pieno di riconoscenza per le opportunità che mi sono state offerte e per le persone straordinarie che hanno incrociato il mio cammino umano e professionale. Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra e di una rete di collaborazioni che hanno contribuito in modo significativo al raggiungimento di questo prestigioso riconoscimento. Ringrazio la Fondazione Menichella per aver istituito questa iniziativa: sono profondamente grato per il vostro impegno nel promuovere l’eccellenza accademica e imprenditoriale”.

“Quest’anno”, ha aggiungo Luigi Iosa, Segretario Generale Premio “Donato Menichella”, “la storica Fondazione Nuove Proposte Culturali di Elio Michele Greco, venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il mese scorso, ha voluto puntare sulle eccellenze accademiche e imprenditoriali italiane nel campo della transizione digitale”. “Le ricerche e pubblicazioni di Andrea Prencipe – recitano ancora le motivazioni del Premio – hanno fornito un’analisi approfondita delle strategie, delle pratiche organizzative e dell’impatto dell’innovazione nelle imprese, fornendo un fondamento per il miglioramento delle performance delle aziende e favorendo una migliore comprensione delle dinamiche che guidano il progresso socioeconomico”.

È stato, inoltre, valorizzato il suo contributo istituzionale e di innovazione come Rettore della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, ruolo nell’ambito del quale ha introdotto un modello educativo basato sull’apprendimento esperienziale, chiamato enquiry-based learning, e corsi interdisciplinari e internazionali, tra i quali una tripla laurea in Business Administration, frutto della collaborazione tra Luiss, l’Università George Washington (USA) e l’Università di Renmin (RPC). Sotto la sua guida, la Luiss ospita, inoltre, una core faculty proveniente da oltre 20 paesi, offre 60 programmi di doppia laurea, ha raggiunto la top 50 mondiale delle università delle scienze sociali (secondo il QS International Ranking) ed in particolare la 14ma posizione nel mondo per Studi Politici Internazionali e il 53° posto nella classifica del Financial Times dei Master in Management. L’impostazione internazionale e interdisciplinare segna anche il percorso professionale di Andrea Prencipe, che ha collaborato con numerosi studiosi e istituzioni di prestigio in tutto il mondo, portando idee innovative e approcci diversificati nel campo degli studi socioeconomici e della formazione universitaria. Il suo impegno nell’incrociare le discipline e le culture accademiche ha arricchito il dibattito scientifico e ha contribuito a sviluppare nuove prospettive e soluzioni per le sfide socioeconomiche contemporanee.

Nel corso della cerimonia, che si è tenuta al Cnel, premiati anche Matteo Moretti, Presidente & CEO Lynx S.p.A, per il “Mecenatismo Imprenditoriale Culturale”, e Corrado Passera, Founder & CEO illimity Bank S.p.A, per il “Mecenatismo e Cultura Monetaria e Creditizia”.

Ecco perché la Corte europea dei diritti dell’uomo ha bocciato i ricorsi delle famiglie arcobaleno

Ecco perché la Corte europea dei diritti dell’uomo ha bocciato i ricorsi delle famiglie arcobalenoBruxelles, 22 giu. (askanews) – La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha pubblicato oggi a Strasburgo i dispositivi di tre sentenze, decise il 3 maggio scorso dalla sua prima sezione, che hanno respinto una serie di ricorsi presentati da coppie omosessuali, da “genitori di intenzione” (senza legami biologici con i figli), e anche da una madre biologica, contro il rifiuto delle amministrazioni di trascrivere nei registri dello stato civile italiano gli atti di nascita di diversi bambini nati all’estero per gestazione con maternità surrogata, o in in Italia per procreazione medicalmente assistita.

La Corte innanzitutto ha riconosciuto che “il sistema giuridico italiano proibisce come contrario all’ordine pubblico la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino nato da una maternità surrogata praticata all’estero”. La Corte di Strasburgo poi ha ricordato che la Corte di Cassazione italiana “ha affermato il principio secondo il quale una ordinanza con cui un tribunale straniero riconosce un legame di filiazione tra un bambino nato all’estero con maternità assistita e una persona che non ha con lui alcun legame biologico non può essere trascritta nei registri dello stato civile italiano”, aggiungendo che, tuttavia, ” i valori tutelati dalla proibizione in questione non escludono la possibilità di riconoscere la relazione parentale attraverso altri strumenti previsti dall’ordine giuridico, come l’adozione in certi casi particolari”. I giudici di Strasburgo hanno quindi considerato che “il non riconoscimento da parte delle autorità italiane degli atti di nascita in oggetto non hanno avuto, in pratica, un impatto significativo sul godimento, da parte degli interessati, del loro diritto alla vita familiare”.

La Corte considera inoltre che “le difficoltà pratiche incontrate dai ricorrenti nella loro vita familiare in assenza del riconoscimento nel diritto italiano del legame di affiliazione, potrebbero essere in parte risolte mediante il riconoscimento del legame di filiazione del padre biologico dopo una domanda di trascrizione parziale degli atti di nascita”. Una delle tre sentenze riguarda il rifiuto di trascrizione nello stato civile italiano dell’atto di nascita di bambini di coppie omosessuali nati in Italia, ma concepiti mediante procreazione medicalmente assistita all’estero. Nel caso specifico, i bambini a cui fa riferimento il ricorso sono nati mediante inseminazione artificiale effettuata in una clinica spagnola. Il ricorso era stato presentato sia dalla madre biologica che dalla “madre d’intenzione”, e anche dai due bambini nati mediante procreazione assistita.

La Corte dei diritti umani ha constatato che “il desiderio di vedere riconosciuto un legame tra i bambini e i genitori di intenzione non era ostacolato da una impossibilità generale e assoluta, poiché i ricorrenti hanno avuto a loro disposizione la possibilità dell’adozione e non l’hanno utilizzata”. In effetti, i giudici di Strasburgo ricordano che, sebbene l’evoluzione della giurisprudenza in Italia avesse già consentito il riconoscimento dell’adozione da parte del genitore d’intenzione, prima della nascita dei bambini, “non sembra che sia stata introdotta nessuna domanda di adozione” da parte della madre d’intenzione.

Tutti i ricorsi facevano riferimento all’Articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. I ricorrenti consideravano che il rifiuto della trascrizione degli atti di nascita da parte delle amministrazioni italiane violasse il comma 2 dell’Articolo, secondo cui “non può esservi ingerenza di una autorità pubblica” nell’esercizio del diritto al rispetto della vita privata e familiare. Nello stesso articolo, tuttavia, questo divieto d’ingerenza è subordinato ad alcune condizioni, dovendo appicarsi “a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui”. Tutte le tre sentenze sono state adottate all’unanimità dai giudici membri della prima sezione della Corte dei Diritti dell’Uomo.

Wim Wenders a Bologna per versione restaurata di “Lampi sull’Acqua”

Wim Wenders a Bologna per versione restaurata di “Lampi sull’Acqua”Roma, 22 giu. (askanews) – Martedì 27 giugno a Bologna alla XXXVII edizione del Festival Il Cinema Ritrovato, Wim Wenders presenterà al pubblico la versione restaurata in 4K di “Nick’s Film – Lampi sull’acqua” (“Lightning over water”): la proiezione delle 18.30 al cinema Arlecchino sarà seguita da Q&A.

“Nick’s Film – Lampi sull’acqua” sarà quindi distribuito da CG entertainment in Dvd e per il noleggio e la vendita digitale sulle principali piattaforme dal prossimo 11 luglio. Questo è solo il primo di una serie di grandi eventi che CG dedicherà al regista. Dal prossimo autunno infatti, tornerà al cinema la versione restaurata in 4K de “Il cielo sopra Berlino” (“Der Himmel über Berlin”) distribuito in sala dalla Cineteca di Bologna con il suo progetto Il Cinema Ritrovato, mentre il 2024 sarà l’anno in cui sarà celebrato il 40esimo anniversario di un altro capolavoro, “Paris Texas”. Tutti gli eventi e gli appuntamenti saranno annunciati da CG entertainment sul proprio sito www.cgtv.it e sui canali social ufficiali.

Per chi sarà a Bologna oltre alla presentazione di “Nick’s Film – Lampi sull’acqua” del 27 giugno è prevista anche una conversazione con Wim Wenders mercoledì 28 alle 18:30 al Cinema Jolly. Il regista inoltre introdurrà altri due titoli: lunedì 26 alle 18:00 al cinema Lumière “La donna della retata” (“Hijosen No Onna”) di Yasujiro Ozu – il maestro giapponese a cui Wenders dedicò il meraviglioso “Tokyo Ga” – e mercoledì 28 alle 20:00 al Cinema Europa “Bersagli” (“Targets”) di Peter Bogdanovich. Tutto il programma del Festival Il Cinema Ritrovato è consultabile qui.

Lombardia, Lucente: neutralità tecnologica per trasporti pubblici

Lombardia, Lucente: neutralità tecnologica per trasporti pubbliciMilano, 22 giu. (askanews) – “L’obiettivo di Regione Lombardia è offrire un servizio di trasporto pubblico efficiente e tecnologicamente innovativo. Dobbiamo puntare alla ‘neutralità tecnologica’, con una flotta di mezzi competitiva e che possa contare su soluzioni diverse come l’elettrico, l’ibrido e l’idrogeno”. Così in una nota Franco Lucente, assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Lombardia, intervenuto a Roma al convegno nazionale organizzato da Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) dal titolo ‘Transizione ecologica e neutralità tecnologica nel trasporto pubblico locale’.

Presenti, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, Salvatore Deidda, Presidente della IX Commissione Trasporti Poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati, Nicola Biscotti, Presidente di Anav. “La mobilità sostenibile del futuro – ha aggiunto Lucente – sarà vincente se non punterà unicamente su una sola tecnologia. La riduzione delle emissioni, infatti, deve andare di pari passo con un sistema trasportistico moderno e in grado di rispondere alle esigenze dell’utenza”. “La Lombardia, in tal senso – ha proseguito – si è impegnata concretamente nel rinnovamento dei mezzi pubblici in circolazione, a cominciare dai treni, con la consegna di 222 nuovi convogli, a ridotto impatto ambientale, entro il 2025. E ancora, progetti per autobus ibridi e battelli elettrici sui nostri bacini lacuali”. “Un impegno che segue fedelmente l’obiettivo dell’Unione europea – ha concluso Lucente – con la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030”.

Cedu boccia ricorsi: legittimo no Italia a trascrizione figli di gay

Cedu boccia ricorsi: legittimo no Italia a trascrizione figli di gayBruxelles, 22 giu. (askanews) – La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha pubblicato i dispositivi di tre sentenze, decise il 3 maggio scorso dalla sua prima sezione, che hanno respinto una serie di ricorsi presentati da coppie omosessuali, da “genitori di intenzione” (senza legami biologici con i figli), e anche da una madre biologica, contro il rifiuto delle amministrazioni di trascrivere nei registri dello stato civile italiano gli atti di nascita di diversi bambini nati all’estero per gestazione con maternità surrogata, o in in Italia per procreazione medicalmente assistita.

La Corte innanzitutto ha riconosciuto che “il sistema giuridico italiano proibisce come contrario all’ordine pubblico la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino nato da una maternità surrogata praticata all’estero”. La Corte di Strasburgo poi ha ricordato che la Corte di Cassazione italiana “ha affermato il principio secondo il quale una ordinanza con cui un tribunale straniero riconosce un legame di filiazione tra un bambino nato all’estero con maternità assistita e una persona che non ha con lui alcun legame biologico non può essere trascritta nei registri dello stato civile italiano”, aggiungendo che, tuttavia, ” i valori tutelati dalla proibizione in questione non escludono la possibilità di riconoscere la relazione parentale attraverso altri strumenti previsti dall’ordine giuridico, come l’adozione in certi casi particolari”.

I giudici di Strasburgo hanno quindi considerato che “il non riconoscimento da parte delle autorità italiane degli atti di nascita in oggetto non hanno avuto, in pratica, un impatto significativo sul godimento, da parte degli interessati, del loro diritto alla vita familiare”. La Corte considera inoltre che “le difficoltà pratiche incontrate dai ricorrenti nella loro vita familiare in assenza del riconoscimento nel diritto italiano del legame di affiliazione, potrebbero essere in parte risolte mediante il riconoscimento del legame di filiazione del padre biologico dopo una domanda di trascrizione parziale degli atti di nascita”.

Una delle tre sentenze riguarda il rifiuto di trascrizione nello stato civile italiano dell’atto di nascita di bambini di coppie omosessuali nati in Italia, ma concepiti mediante procreazione medicalmente assistita all’estero. Nel caso specifico, i bambini a cui fa riferimento il ricorso sono nati mediante inseminazione artificiale effettuata in una clinica spagnola. Il ricorso era stato presentato sia dalla madre biologica che dalla “madre d’intenzione”, e anche dai due bambini nati mediante procreazione assistita.

La Corte dei diritti umani ha constatato che “il desiderio di vedere riconosciuto un legame tra i bambini e i genitori di intenzione non era ostacolato da una impossibilità generale e assoluta, poiché i ricorrenti hanno avuto a loro disposizione la possibilità dell’adozione e non l’hanno utilizzata”. In effetti, i giudici di Strasburgo ricordano che, sebbene l’evoluzione della giurisprudenza in Italia avesse già consentito il riconoscimento dell’adozione da parte del genitore d’intenzione, prima della nascita dei bambini, “non sembra che sia stata introdotta nessuna domanda di adozione” da parte della madre d’intenzione. Tutti i ricorsi facevano riferimento all’Articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. I ricorrenti consideravano che il rifiuto della trascrizione degli atti di nascita da parte delle amministrazioni italiane violasse il comma 2 dell’Articolo, secondo cui “non può esservi ingerenza di una autorità pubblica” nell’esercizio del diritto al rispetto della vita privata e familiare. Nello stesso articolo, tuttavia, questo divieto d’ingerenza è subordinato ad alcune condizioni, dovendo appicarsi “a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui”. Tutte le tre sentenze sono state adottate all’unanimità dai giudici membri della prima sezione della Corte dei Diritti dell’Uomo.

Forza Italia, tregua armata e step verso il congresso. Pesa l’incognita Marta Fascina

Forza Italia, tregua armata e step verso il congresso. Pesa l’incognita Marta FascinaRoma, 22 giu. (askanews) – Sarà pure assente e “muta”, come ormai hanno preso a chiamarla in molti, ma Marta Fascina è fin troppo presente nei dubbi che agitano il futuro di Forza Italia. Anche oggi che la Camera ha ricordato Silvio Berlusconi, il suo scranno è rimasto vuoto, come praticamente in tutto il resto della legislatura, con pochissime eccezioni che si contano sulle dita di una mano. “Ancora non se la sente”, spiega un deputato a lei vicino. “Prima vuole aspettare che si apra il testamento”, maligna invece un esponente della minoranza.

Quello sarà il momento della verità per l’eredità economica. Ma c’è chi si aspetta – o forse perlopiù teme – che possa esserlo anche per quella politica. Il percorso che traghetterà Forza Italia verso il suo tentativo di sopravvivere al fondatore è cominciato oggi e, al momento, non prevede un ruolo per la quasi moglie. Il 15 luglio si terrà il Consiglio nazionale che sancirà il ruolo di presidente pro tempore per Antonio Tajani. Poi, l’anno prossimo sarà convocato il Congresso, anche se ancora si ragiona sull’opportunità di tenerlo prima o dopo le Europee. Le elezioni per Bruxelles del prossimo giugno sono uno spartiacque, superare la soglia di sbarramento del 4% una necessità che torna utile anche a Giorgia Meloni e alla stabilità del suo governo. Al momento, sull’onda emotiva della morte dell’ex premier, Forza Italia cresce nei sondaggi, in alcuni casi facendo registrare anche un sorpasso ai danni della Lega. Ma quanto durerà questo effetto, è la domanda che si pongono deputati e senatori orfani del fondatore.

La famiglia intanto ha fatto la sua mossa per blindare casse, presentazione delle liste e simbolo, piazzando come nuovo tesoriere l’avvocato di fiducia Fabio Roscioli, e si è impegnata “pur nel rispetto dei ruoli” a mantenere in vita la creatura voluta dal padre. Ovvero a fare la sua parte sul fronte economico, garantendo le fidejussioni, ma senza un impegno diretto. Ed è qui che subentra l’incognita Fascina. Al ministro degli Esteri spetta il compito di mantenere il fragile equilibrio che per ora tiene in piedi il partito, in nome del comune interesse alla sopravvivenza. “Ma cosa potrebbe fare se fosse per esempio Marina stessa a spingere perché lei abbia un ruolo?”, si chiede un parlamentare. Magari è più un timore che una concreta possibilità, ma certo quella scena di loro due mano nelle mano ai funerali ha alimentato una vasta letteratura dietrologica. E poi c’è l’attivismo dei deputati più vicina a Fascina che, attraverso dichiarazioni e interviste, continuano a far intendere che l’intenzione non è proprio quella di ritirarsi in buon ordine. Per questo, non è sfuggita una frase pronunciata durante la riunione dei gruppi proprio da Antonio Tajani. “In questi giorni non ho sentito Marta perché rispetto il suo lutto, ma se vorrà potrà dare il contributo che ritiene”. Parole diverse da quelle pronunciate appena una settimana fa, quando lo stesso vice premier aveva spiegato che Fascina “è un deputato ed è la compagna di vita di Silvio Berlusconi, non c’è bisogno di ritagliare spazi formali”.

Lo stato dell’arte di Forza Italia, al netto di tutte le dichiarazioni di unità e necessità di essere una “falange” per realizzare il sogno di Berlusconi, è quello di un partito che prova a concedersi una tregua armata. Dove però si fa comunque fatica a nascondere le tensioni. Licia Ronzulli, nel suo intervento alla riunione dei gruppi, ha lanciato più di una frecciatina, senza mai nominarli, ai parlamentari vicini a Marta Fascina, a cominciare da Tullio Ferrante e Alessandro Sorte. In primis, quando ha ricordato che il partito è aperto ma serve “una selezione” in base alle competenze. E poi quando ha sottolineato che “la sensibilità necessaria per indicare una linea politica è qualcosa che si costruisce nel corso degli anni, non si improvvisa”. Come a dire: gli ultimi arrivati si mettano in fila.

Ue, Meloni a Metsola: attuare il Patto sulle migrazioni e l’asilo

Ue, Meloni a Metsola: attuare il Patto sulle migrazioni e l’asiloRoma, 22 giu. (askanews) – L’intesa tra ministri dell’Interno Ue dell’8 giugno sul nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo deve trovare “puntuale attuazione” nel prossimo Consiglio europeo. E’ quanto ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, nel loro incontro di oggi.

Sempre in tema di migrazioni, Meloni e Metsola hanno discusso della priorità della difesa dei confini e, in tale ottica, della dimensione esterna, a partire dall’intesa dell’Ue con la Tunisia che viene perseguita attraverso soluzioni concrete e la cooperazione con i Paesi di origine e transito. Mentre, in ambito economico, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, incontrando la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola a Palazzo Chigi, ha sottolineato che l’Ue deve avere un approccio “ambizioso”, orientato alla crescita economica e al sostegno europeo alle imprese e alla piena flessibilità dei fondi europei, in particolare quelli di coesione e relativi al Pnrr. Riguardo alla riforma della governance economica, Meloni ha sottolineato che tra gli obiettivi importanti c’è lo scorporo degli investimenti strategici dal calcolo del disavanzo.

Meloni e Metsola hanno affrontato anche i temi della sicurezza e della difesa e dell’impulso che occorrerà dare nel prossimo Consiglio europeo all’attuazione della Bussola Strategica e alla cooperazione Ue-Nato, a sostegno della competitività economica e industriale. L’incontro di oggi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola si inserisce, secondo quanto viene riferito, nel contesto di contatti “stretti” e “continui” tra le due presidenti. L’incontro – viene spiegato – è stata l’occasione per uno scambio di vedute sui temi al centro del prossimo Consiglio Europeo, tra cui la migrazione e l’Ucraina, e sulle prospettive europee ad un anno dalle elezioni del Parlamento Ue.

In particolare riguardo all’Ucraina, Meloni e Metsola hanno riaffermato il “fermo e incondizionato” sostegno a Kiev in tutte le dimensioni: un segnale chiaro di unità europea a sostegno del Paese, sostegno che ha la Nato quale componente chiave. “Sono qui per incontrare il Governo, per ascoltare quello che i cittadini vogliono dalla loro Unione Europea, e per spiegare perché l’Europa è il nostro futuro”: aveva scritto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, prima del suo colloquio a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

A Napoli Samantha Cristoforetti incontra 200 giovani a Forcella

A Napoli Samantha Cristoforetti incontra 200 giovani a ForcellaNapoli, 22 giu. (askanews) – L’astronauta Samantha Cristoforetti ha incontrato oggi più di 200 ragazzi presso il Teatro Trianon Viviani nel quartiere di Forcella a Napoli. L’incontro si inserisce nell’ambito delle iniziative legate ai summer camp di ‘Operazione Cielo’ organizzati da Il Cielo Itinerante, l’associazione italiana non-profit fondata nel 2021 con l’obiettivo di avvicinare allo studio delle materie Stem giovani che provengono da contesti di povertà educativa e di disagio sociale, in collaborazione con Fondazione Cdp, main partner del progetto, e con il supporto di Fondazione Bracco, Fondazione Paolo Bulgari e iliad. Durante l’evento, che ha visto anche la presenza del sindaco della città Gaetano Manfredi, Samantha ha raccontato com’è vivere sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) alla platea di giovanissimi, che ha avuto la possibilità di farle domande per chiedere curiosità legate allo spazio e alle stelle. I ragazzi presenti, coinvolti nell’iniziativa Operazione cielo, partecipano a sei diversi summer camp nei quartieri di Forcella, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e San Carlo all’Arena a Napoli, Giambellino a Milano e Tor Bella Monaca a Roma, dove avranno l’opportunità di sperimentare metodi innovativi per l’apprendimento delle materie Stem, grazie anche alla collaborazione con la Standford University. L’iniziativa è, inoltre, patrocinata dal Comune di Napoli, con il riconoscimento di Esa – Agenzia Spaziale Europea e Asi – Agenzia Spaziale Italiana, Inaf – Istituto Nazionale di Astrofisica e il Centro Oae Italia dell’Unione Astronomica Internazionale. I camp di ‘Operazione Cielo’ vedono anche la collaborazione di alcune associazioni locali, tra cui Altra Napoli EF, principale referente per la città di Napoli, Associazione Amici di Carlo Fulvio Velardi Onlus, Asso.Gio.Ca Associazione Gioventù Cattolica, Fondazione Famiglia di Maria e Fondazione L’Albero della Vita Onlus.

Meloni a Metsola: Consiglio Ue attui Patto migrazioni e asilo

Meloni a Metsola: Consiglio Ue attui Patto migrazioni e asiloRoma, 22 giu. (askanews) – L’intesa tra ministri dell’Interno Ue dell’8 giugno sul nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo deve trovare “puntuale attuazione” nel prossimo Consiglio europeo. E’ quanto ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, nel loro incontro di oggi.

Sempre in tema di migrazioni, Meloni e Metsola hanno discusso della priorità della difesa dei confini e, in tale ottica, della dimensione esterna, a partire dall’intesa dell’Ue con la Tunisia che viene perseguitaattraverso soluzioni concrete e la cooperazione con i Paesi di origine e transito.