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Tag: Sanremo 2023

Lollobrigida: via libera da Comm Ue a decreto Parco Agrisolare

Lollobrigida: via libera da Comm Ue a decreto Parco AgrisolareRoma, 22 giu. (askanews) – La Commissione Europea ha dato il via libera al nuovo decreto del bando Agrisolare Questa misura del Pnrr, che ha un fondo di un miliardo di euro, prevede finanziamenti a fondo perduto fino all’80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Una percentuale che, in alcuni casi, risulta raddoppiata rispetto al precedente provvedimento. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Il decreto che ho firmato, e che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, istituisce il nuovo regime di aiuti per interventi su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale – spiega Lollobrigida – L’obiettivo è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese. Le spese per l’approvvigionamento energetico, infatti, in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende. La possibilità di autoprodurre energia da fonti rinnovabili utilizzando i propri fabbricati, e quindi senza alcun consumo di suolo, è non solo un grande passo verso la sostenibilità del comparto ma anche un’occasione per abbassare le spese di produzione e, allo stesso tempo, di crescita, in competitività, della nostra Nazione”. (segue)

Metro C, Gualtieri: con stazione Venezia nuovo museo in Polo Fori

Metro C, Gualtieri: con stazione Venezia nuovo museo in Polo ForiRoma, 22 giu. (askanews) – “È una emozione grandissima aprire il cantiere più sfidante del sistema metropolitano mondiale. Una stazione sotto piazza Venezia, con il valore aggiunto che l’opera darà alla città è senza precedenti, perché Roma ha bisogno come il pane di mobilità su ferro, e perché la stazione nel centro storico della città permetterà una fruizione del patrimonio archeologico con un polo museale senza precedenti: mostrerà l’inizio della via Flaminia, i negozi, l’università di Adriano, scoperta con i primi sondaggi. Un museo che sarà porta d’accesso al Polo dei Fori cui stiamo lavorando grazie all’impulso del nuovo Dpcm del Giubileo”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso della presentazione del nuovo cantiere della stazione Venezia della metro C.

Roma, Salvini a Gualtieri: mettici in condizioni di girare città

Roma, Salvini a Gualtieri: mettici in condizioni di girare cittàRoma, 22 giu. (askanews) – “Sindaco, visto che per qualche anno la piazza sarà occupata, da romano di adozione, mettici in condizioni di girare e di lavorare per Roma perché non sempre è facile farlo”. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, nel corso della presentazione del nuovo cantiere della stazione Venezia della metro C.

“A lavori ultimati ci sarà un’infrastruttura eccezionale, durante i lavori cerchiamo di fare in modo, per i turisti che si fermano qualche giorno, la soprattutto che i romani e quelli che ci vengano per lavoro, possano godermela a tutte le ore del giorno e della notte”, ha concluso Salvini che ai giornalisti, a margine dei lavori, ha chiosato “Roma è Roma, avrà il Giubileo ed è candidata per Expo – ha aggiunto Salvini -. Ho detto al sindaco che bisogna aiutare i romani e quelli che a Roma ci lavorano, i pendolari, che già oggi si muovono con difficoltà in vista dei cantieri. Oggi, ad esempio, non è colpa della politica, ma fuori dal ministero c’era un gabbiano che mangiava un topo: dico che possiamo crescere”, ha concluso.

Terna: a maggio consumi elettrici in calo del 6,3%

Terna: a maggio consumi elettrici in calo del 6,3%Roma, 22 giu. (askanews) – Secondo i dati di Terna nel mese di maggio la domanda di elettricità nel nostro Paese è stata pari complessivamente a 24,3 miliardi di kWh, un valore in diminuzione del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. In diminuzione anche i consumi industriali, che fanno registrare una riduzione dell’8,1% rispetto a maggio dello scorso anno. Nel dettaglio, positiva la variazione dei comparti dei mezzi di trasporto, ceramiche e vetrarie e degli alimentari; in flessione tutti gli altri settori, in particolare metalli non ferrosi. Nei primi cinque mesi del 2023, la richiesta di energia elettrica in Italia è in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2022 (-4,1% il dato rettificato). Nel dettaglio, maggio ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (22) e una temperatura media mensile inferiore di 1,8°C rispetto a maggio del 2022. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura, risultata in calo del 5,6%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di maggio 2023 è risultata ovunque negativa: -7,3% al Nord, -6,2% al Centro e -4,3% al Sud e Isole. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura, risulta in flessione dell’1,7% rispetto ad aprile 2023. L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa 1000 imprese cosiddette ‘energivore’, ha registrato una diminuzione congiunturale rispetto ad aprile del 2,5%. Nel mese di maggio 2023 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,1% con la produzione nazionale e per la quota restante (17,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 20,1 miliardi di kWh, in diminuzione del 6,7% rispetto a maggio 2022. Le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 10,4 miliardi di kWh, coprendo il 42,8% della domanda elettrica (contro il 35,6% del maggio 2022). La produzione da rinnovabili a maggio è stata così suddivisa: 40,3% idrico, 28,1% fotovoltaico, 14,6% eolico, 12,6% biomasse, 4,4% geotermico. Secondo le rilevazioni Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi cinque mesi dell’anno l’incremento di capacità in Italia è pari a 2.001 MW. Il valore è superiore di 1.110 MW (+125%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Complessivamente, rispetto a maggio dell’anno scorso, sono stati installati ulteriori 4.200 MW. In crescita la produzione da fonte idrica (+33,4%) ed eolica (+33,8%); in flessione la produzione da fonte termica (-19,8%) e fotovoltaica (-5,4%); sostanzialmente stabile la produzione geotermoelettrica (+0,2%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -4,8% per un effetto combinato di una diminuzione dell’import (-3,3%) e di un aumento dell’export (+28,5%).

Usa parlano agli “scettici”: a Copenaghen sabato incontro sull’Ucraina

Usa parlano agli “scettici”: a Copenaghen sabato incontro sull’UcrainaRoma, 22 giu. (askanews) – Jake Sullivan sarà a Copenaghen, in Danimarca, nel prossimo fine settimana, con un obiettivo preciso: convincere alcuni tra i Paesi più scettici a prendere posizione più netta riguardo la guerra in Ucraina e distanziarsi da Mosca. La riunione è stata chiesta insistentemente da Kiev e il Consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca parteciperà a nome e per conto di Joe Biden. L’elenco dei partecipanti, riferisce il Financial Times, non è ancora noto: ma nella capitale danese dovrebbero esserci i leader di alcuni Paesi in via di sviluppo, come India, Brasile, Sudafrica. Il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva, durante la conferenza stampa di questa mattina a Roma, ha confermato la presenza del suo Paese. “Manderò il mio inviato speciale”, ha detto.

La riunione giunge in un momento delicato della guerra in Ucraina. Mentre ieri si è discusso di ricostruzione alla Conferenza di Londra, il presidente Volodymyr Zelensky ha ammesso che la controffensiva delle truppe di Kiev sta procedendo “più a rilento del previsto”. Washington, intanto, ha incoraggiato la partecipazione anche di Cina e Turchia, che al momento resta incerta. L’incontro, a cui per gli Usa parteciperà anche Victoria Nuland, numero tre del dipartimento di Stato, ha l’obiettivo principale di discutere le fasi preliminari di un possibile percorso di pace per l’Ucraina, in un contesto informale. La riunione, ha però avvertito una fonte a conoscenza del dossier, citata dal quotidiano finanziario, non ha lo scopo di portare ad alcun risultato concreto. Un soddisfacente passo avanti sarebbe già, per Washington, essere ascoltati da chi, a quasi un anno e mezzo dall’inizio del conflitto, si è sempre rifiutato di condannare apertamente e senza remore l’aggressione russa dell’Ucraina.

India, Brasile, Cina e Sudafrica – membri del gruppo Bric insieme alla Russia – si sono rifiutati di aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca, fornendo al contempo vari gradi di sostegno al Cremlino da quando ha invaso il territorio dell’Ucraina. Convincere questi Paesi della necessità di sostenere Kiev nella sua opposizione alle truppe russe non sarà facile. Il Sudafrica ha guidato nei giorni scorsi una delegazione africana che propone un suo piano negoziale per la fine del conflitto, iniziativa accolta con scetticismo a Kiev, mentre Putin si è mostrato grato, ma non particolarmente interessato a dare seguito nell’immediato. Il capo del Cremlino, durante un incontro con i leader africani, ha mostrato un documento, sostenendo che si tratta della bozza di accordo con l’Ucraina concordata nella primavera dell’anno scorso e, a suo avviso, poi rinnegata dalle autorità di Kiev su pressione occidentale, in particolare del Regno Unito. “Ci rendiamo conto appena di quanto il resto del mondo non sia convinto”, ha detto un funzionario dell’Unione europea, che avrà un suo rappresentante alla riunione di Copenaghen. “Non sono convinti. Ed è una cosa terribile da riconoscere”.

Salvini: il Mes non è utile all’Italia, con Giorgetti perfetta sintonia

Salvini: il Mes non è utile all’Italia, con Giorgetti perfetta sintoniaRoma, 22 giu. (askanews) – “Sul Mes decide il Parlamento. Se arriverà la discussione in Parlamento, lì si voterà. Quella del ministero dell’Economia è un’opinione tecnica. Tecnicamente uno può fare i conti per quello che è il bilancio pubblico poi politicamente tutto il centrodestra, dalla Meloni al sottoscritto, ha sempre ritenuto che in questo momento il Mes non è strumento utile per il paese”. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini a margine della presentazione del nuovo cantiere della stazione Venezia della metro C.

“Ieri ero a pranzo con Giorgetti. Abbiamo parlato di questo è di tanto altro e siamo in perfetta sintonia”, ha sottolineato Salvini. Quella del capo di gabinetto del Mef è “una risposta tecnica. Giorgetti è un politico, come lo sono io e se arriverà in Parlamento lo voteremo in modo politico – ha aggiunto Salvini -. Io in questo momento preferisco che il debito pubblico del mio Paese, con cui faccio le Metropolitane, sia in mano ai risparmiatori italiani e non in mano a soggetti esteri che poi possono decidere cosa fare”.

Metro C, Salvini: a fare troppi complimenti a Roma mi chiama Sala

Metro C, Salvini: a fare troppi complimenti a Roma mi chiama SalaRoma, 22 giu. (askanews) – “Da milanese rischio che a fare troppi complimenti per gli investimenti a Roma poi mi chiama Sala e si lamenta… Ma è bello ora inaugurare questo cantiere di piazza Venezia”. Lo ha detto il ministro alle infrastrutture e ai trasporti Matteo Salvini nel corso della presentazione del nuovo cantiere della stazione Venezia della metro C.

Continuando sulle grandi opere il ministro ha aggiunto che “ci sarà qualche tifoso del no, che dirà che non serve, costa troppo, non si può fare come il ponte di Messina. Non ci sono opere che non servono”. Sul cantiere romano Salvini ha aggiunto che “qui le Soprintendenze oltre alla norma applicano il buonsenso e purtroppo non sempre capita in Italia”.

Zelensky avverte il mondo: la Russia valuta un attacco terroristico a Zaporizhzhia

Zelensky avverte il mondo: la Russia valuta un attacco terroristico a ZaporizhzhiaRoma, 22 giu. (askanews) – La Russia sta valutando “uno scenario di attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia”, con annesso rilascio di radiazioni. È l’allarme lanciato su Telegram dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che cita rapporti dell’intelligence di Kiev.

“Abbiamo appena ricevuto un rapporto dalla nostra intelligence e dal servizio di sicurezza dell’Ucraina”, ha scritto Zelensky, “L’intelligence ha ricevuto informazioni sul fatto che la Russia sta considerando uno scenario di attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, un attacco terroristico con rilascio di radiazioni. Hanno preparato tutto per questo”. “Purtroppo, ho dovuto ricordarvi più volte che le radiazioni non conoscono confini di Stato e chi colpiranno è determinato solo dalla direzione del vento”, ha sottolineato il presidente ucraino”.”Stiamo condividendo tutte le informazioni disponibili con i nostri partner. Tutti nel mondo. Tutte le prove. Europa, America, Cina, Brasile, India, mondo arabo, Africa: tutti i Paesi, tutti devono saperlo. Le organizzazioni internazionali. Tutte”, ha chiarito Zelensky.

“Non dovrebbero mai esserci attacchi terroristici alle centrali nucleari, da nessuna parte. Questa volta non dovrebbe essere come a Nova Kakhovka: il mondo è stato avvertito, quindi il mondo può e deve agire”, ha concluso.

Meloni: è dovere di tutti difendere la libertà religiosa

Meloni: è dovere di tutti difendere la libertà religiosaRoma, 22 giu. (askanews) – “La libertà religiosa non è un diritto di serie B, non è una libertà che viene dopo altre o che può essere addirittura dimenticata a beneficio di sedicenti nuove libertà o diritti”. Così la Premier Giorgia Meloni in un videomessaggio per la presentazione della XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo della Fondazione pontificia ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’. “Allo stesso modo – ha proseguito la Premier – non possiamo dimenticare un altro fenomeno che tocca le società più sviluppate. Papa Francesco ci ha ammonito dal pericolo di una ‘persecuzione educata travestita di cultura, modernità e progresso’, che ‘in nome di un malinteso concetto di inclusione’ limita la possibilità dei credenti di esprimere le proprie convinzioni nell’ambito della vita sociale. È un’analisi che condivido, perché è profondamente sbagliato pensare che per accogliere l’altro si debba negare la propria identità, compresa l’identità religiosa. Solo se sei consapevole di ciò che sei puoi dialogare con l’altro, puoi rispettarlo, conoscerlo in profondità, trarre da quel dialogo un arricchimento”.

Per Meloni inoltre non bisogna “dimenticare il primo tipo di persecuzione, quello materiale, che affligge numerose Nazioni nel mondo. Una realtà sulla quale dobbiamo aprire gli occhi e agire subito, senza perdere ulteriore tempo. È quello che il Governo intende e fare e che ha iniziato a fare, a partire dal bando da oltre dieci milioni di euro per finanziare interventi a favore delle minoranze cristiane perseguitate, dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria al Pakistan. Un primo passo, al quale ne seguiranno molti altri”.

Bankitalia: il gender gap penalizza l’Italia, la maternità è un ostacolo per le donne nel mondo del lavoro

Bankitalia: il gender gap penalizza l’Italia, la maternità è un ostacolo per le donne nel mondo del lavoroRoma, 22 giu. (askanews) – Donne e lavoro un binomio complicato con l’Italia ancora indietro rispetto al resto d’Europa. Il gap con gli uomini è evidente soprattutto guardando ai salari che sono più bassi, per le donne, del 10% circa. I divari cominciano dai banchi di scuole: le ragazze, mediamente più brave, tendono a scegliere percorsi di studio associati a rendimenti inferiori nel mercato del lavoro. E le differenze si accentuano soprattutto dopo la nascita dei figli. La probabilità per le donne italiane di non avere più un impiego nei due anni successivi alla maternità è quasi doppia rispetto alle donne senza figli; questa differenza, benché si attenui nel tempo, è rintracciabile almeno fino a 15 anni dalla nascita del primogenito. A delineare il quadro è la vicedirettrice generale della Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli, al convegno “Le donne, il lavoro e la crescita economica”, sottolineando che “la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro limita le prospettive di crescita economica dell’Italia”.

Nonostante le recenti tendenze positive “i progressi registrati durante lo scorso decennio sono del tutto insufficienti: il tasso di partecipazione femminile si colloca ancora su un livello particolarmente basso nel confronto europeo, inferiore di quasi 13 punti percentuali rispetto alla media Ue. È ancora al di sotto di quel 60 per cento che era stato indicato come obiettivo da raggiungere entro il 2010 dall’Agenda di Lisbona e dei traguardi impliciti nell’Agenda Europa 2020 che avrebbero comportato per l’Italia un sostanziale allineamento della partecipazione femminile alla media europea”. Dati alla mano, Perrazzelli ha ricordato che nel 2012, in Italia “il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro era pari al 53,2 per cento, 20 punti inferiore rispetto a quello maschile; nei dieci anni successivi il tasso di attività femminile è aumentato di 3,3 punti, il doppio di quello degli uomini, e nel primo trimestre del 2023 ha raggiunto il livello più alto dall’inizio delle serie storiche, il 57,3 per cento”. Questa tendenza positiva “va inquadrata – ha aggiunto – nel complessivo miglioramento della qualità del capitale umano. Già da almeno un paio di decenni le donne sono circa il 56 per cento dei laureati ogni anno. Nel 2022 le laureate in discipline scientifiche e tecnologiche sono state circa il 20 per cento in più rispetto al 2012. Un ulteriore tangibile risultato positivo riguarda la presenza femminile negli organi di amministrazione delle società quotate, pari a circa il 43 per cento nel 2022 a fronte del 7,4 per cento nel 2011: tale aumento è principalmente attribuibile all’attuazione della legge Golfo-Mosca”.

La situazione più difficile resta quella del Sud: “nel Mezzogiorno, a tassi di partecipazione particolarmente bassi per entrambi i generi si associa un divario uomo-donna pari a oltre 25 punti percentuali nel primo trimestre di quest’anno (circa 14 punti nel Centro Nord)”. E anche i dati relativi ai successi delle donne laureate “vanno interpretati secondo una visuale più ampia. Nonostante la crescita registrata nel numero di laureate nelle discipline Stem le donne che si laureano in materie scientifiche sono ancora solo il 15 per cento delle laureate totali (il 33 per cento tra gli uomini), suggerendo pertanto che vi sono ampi margini per ulteriori progressi in questo campo”. Il divario salariale tra uomini e donne, poi, “si attesta in media intorno al 10 per cento, un livello solo di poco inferiore a quello stimato per il 2012. Le carriere delle donne sono particolarmente lente e discontinue. La maggiore presenza delle donne nelle società quotate non ha indotto significativi cambiamenti nella composizione dei vertici delle società sottoposte alla normativa sulle quote di genere”, ha aggiunto.

Secondo l’esponente della Banca d’Italia “una parte rilevante dei divari dipende dalla scelta del percorso scolastico. Nonostante le ragazze siano mediamente più brave fin dalla scuola dell’obbligo, queste tendono poi a prediligere indirizzi di studio associati a rendimenti inferiori nel mercato del lavoro. Ciò vale sia per chi decide di conseguire solo il titolo di scuola secondaria superiore sia per coloro che intraprendono studi universitari”. Ancora oggi, “barriere culturali disincentivano troppe ragazze a non cimentarsi – ha spiegato la vicedirettrice della Banca d’Italia – con lo studio di quelle discipline, non solo scientifiche, che sono associate a migliori prospettive occupazionali e salariali. Queste barriere comportano un costo significativo per le donne che si manifesta immediatamente dopo il termine del percorso di istruzione: a un anno dalla laurea il divario salariale uomo-donna è già pari al 13 per cento; è del 16 per cento dopo un anno dal diploma, per coloro che decidono di non proseguire gli studi”.

Queste differenze, poi, “non si riducono nel corso della vita lavorativa, ma addirittura si accentuano, soprattutto dopo la nascita dei figli. Oggi siamo in grado di stimare quella che nella letteratura viene definita la child penalty, cioè la penalizzazione nel mercato del lavoro subita dalle donne in seguito alla nascita del primo figlio. Nonostante questa si sia ridotta negli ultimi decenni, la probabilità per le donne italiane di non avere più un impiego nei due anni successivi alla maternità è quasi doppia rispetto alle donne senza figli; questa differenza, benché si attenui nel tempo, è rintracciabile almeno fino a 15 anni dalla nascita del primogenito. A causa di questi ritardi, verso la fine della carriera lavorativa, le donne che appartengono al decimo superiore della distribuzione salariale guadagnano in media il 30 per cento in meno rispetto agli uomini che si trovano nell’ultimo decimo. Questa disparità riflette anche il fatto che le donne hanno difficoltà a raggiungere posizioni di vertice all’interno delle aziende, e spesso lavorano in settori che offrono compensi mediamente più bassi. Di conseguenza, anche i redditi pensionistici delle donne risultano significativamente inferiori”. In generale la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro limita “le prospettive di crescita economica dell’Italia. Le analisi sui paesi avanzati mostrano che a una più alta partecipazione femminile si associa un reddito pro capite significativamente più elevato: ciò non dipende solo dal fatto che una data espansione dell’offerta di lavoro porta nel lungo periodo a un aumento del prodotto; la letteratura economica mostra anche che una migliore allocazione dei talenti di uomini e donne sostiene la crescita della produttività a livello aggregato”, ha concluso.