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Tag: Sanremo 2023

Polemica per la traccia alla maturità sulla “lettera a Bianchi”

Polemica per la traccia alla maturità sulla “lettera a Bianchi”Roma, 21 giu. (askanews) – Tra le tracce uscite oggi per gli esami di maturita cè anche la seguente: “Lettera aperta al Ministro Bianchi sugli Esami di Maturità”. La missiva era indirizzata nel dicembre 2021 all’allora ministro dell’Istruzione del governo Draghi da illustri esponenti del mondo accademico e culturale italiano, che esponevano una serie di critiche sull’esame, una “burletta” “senza gli scritti”. Con questa traccia, gli studenti sono chiamati a esporre il proprio punto di vista confrontandosi in maniera critica con le tesi espresse nel testo.

Ed è polemica. “Trovo molto grave la scelta di inserire tra i temi di attualità un commento ad una lettera aperta che alcuni esponenti del mondo accademico e culturale, nel 2021, scrissero all’allora ministro Bianchi per reintrodurre le prove scritte alla maturità, eliminate per il rischio contagio. Cercare di criticare in modo surrettizio la decisione difficile di un Ministro durante uno dei momenti più complicati della storia del Paese offre un’immagine davvero poco virtuosa dell’attuale amministrazione”. Lo afferma Irene Manzi, responsabile scuola del Pd. “È un’idea della Politica – lamenta – come guerra. Un inedito che purtroppo non stupisce ma che non può passare sotto traccia. Dispiace che si voglia portare una questione dolorosa che, per colpa di certa politica, è stata strumentalizzata ed ideologizzata, all’interno di un momento così importante nella vita degli studenti. Una scelta ancora una volta divisiva ed ideologica rivolta contro chi ha preceduto l’attuale ministro al dicastero di Viale Trastevere”.

“Una decisione senza precedenti – insiste l’esponente Pd – non in linea con le istituzioni, che non fa onore a chi l’ha compiuta e che coinvolge il momento più importante del percorso scolastico delle studentesse e degli studenti”.

Carraro, Gianluca Nardone nuovo Chief HR Officer del Gruppo

Carraro, Gianluca Nardone nuovo Chief HR Officer del GruppoRoma, 20 giu. (askanews) – Nato a Chieti, 49 anni, Gianluca Nardone si laurea nel 1997 in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Teramo, accrescendo le proprie competenze accademiche con l’MBA conseguito qualche anno dopo presso la Bologna Business School.

Iniziata la propria carriera nell’ambito del Risorse Umane nel settore farmaceutico e dell’automazione industriale e packaging, Gianluca Nardone consolida esperienze in realtà industriali multinazionali sempre più complesse, approdando in Procter & Gamble, Gruppo Fater e Gruppo SACMI. Da giugno 2023 assume il ruolo di Chief Human Resources Officer del Gruppo Carraro.

Sanità, Toma: governi revisioni istituto commissariamento Regioni

Sanità, Toma: governi revisioni istituto commissariamento RegioniRoma, 21 giu. (askanews) – “Parlando da presidente di una regione con la sanità commissariata, serve la revisione dell’istituto del commissariamento perché non funziona e lo dico a caratteri cubitali, non aiuta le regioni nel piano di rientro, non aiuta le regioni ad uscire dalla crisi della sanità”. Lo ha detto il presidente della Regione Molise, Donato Toma, a margine della Conferenza delle Regioni, che nel pomeriggio incontrerà il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Toma ha ricordato che “le Regioni chiedono una revisione completa della medicina territoriale” a partire da quella “ospedaliera perché non è in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini. La territorialità è fondamentale”. Per il presidente della Regione Molise “è importante che il governo stia sul pezzo, mantenga gli impegni: il patto della salute 2019-2021 non è stato attuato anche per la pandemia, ma il governo non ha mantenuto i suoi impegni”.

Superbonus, Ance: crediti incagliati a 30 miliardi trovare soluzioni

Superbonus, Ance: crediti incagliati a 30 miliardi trovare soluzioniRoma, 21 giu. (askanews) – “Vanno trovate soluzioni efficaci per i crediti incagliati che secondo stime ufficiali ammontano ormai a 30 miliardi. Purtroppo quello che temevamo è accaduto: le soluzioni messe in campo, diverse da quelle che avevamo proposto con Abi, sono miseramente fallite. Anzi non sono mai partite. Nel frattempo gli speculatori stanno lucrando sulle spalle di imprese e cittadini ormai estenuati”. Lo ha detto la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, nella relazione all’assemblea dell’Ance.

“Mi chiedo quanto ancora si vuole aspettare prima di intervenire per onorare gli impegni presi – ha aggiunto -. Naturalmente, visti i ritardi accumulati su moltissimi lavori, è assolutamente necessario offrire una proroga al completamento dei cantieri in corso”. “Non stiamo chiedendo concessioni al settore – ha concluso -, ma soluzioni per evitare una marea di fallimenti, contenziosi e disagi per i cittadini”.

Salute italiani a rischio fra cattivi stili vita e Ssn sempre più fragile

Salute italiani a rischio fra cattivi stili vita e Ssn sempre più fragileRoma, 21 giu. (askanews) – La salute degli italiani è in serio rischio, colpita da cattivi stili di vita e poca prevenzione, nonché da un invecchiamento irrefrenabile della popolazione che vede, in assenza di una quota sufficiente di nuovi nati (nel 2021 i nati sono stati poco più di 400 mila, 4.500 in meno rispetto al 2020), l’età media degli italiani superare i 46 anni; l’età media del Bel Paese supererà i 50 anni tra meno di 30 anni, quando con pochi bambini diverremo un popolo di anziani e adulti attempati. Tutto ciò rischia di entrare in rotta di collisione con un sistema sanitario sempre più fragile e sotto-finanziato, specie se lo si confronta con i sistemi sanitari dell’Unione Europea. E’ l’allarme lanciato oggi dal Rapporto Osservasalute, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, giunto alla XX edizione.

I dati parlano chiaro: nel 2022 la spesa sanitaria pubblica si è attestata a 131 miliardi (6,8% del PIL), la spesa a carico dei cittadini a circa 39 miliardi (2% del PIL). I confronti internazionali evidenziano, nel 2020, che la spesa sanitaria dell’Italia, a parità di potere d’acquisto, si è mantenuta significativamente più bassa della media UE-27, sia in termini di valore pro capite (2.609€ vs 3.269€) che in rapporto al PIL (9,6% vs 10,9%).  Il nostro Paese si colloca al tredicesimo posto della graduatoria dei Paesi UE per la spesa pro capite, sotto Repubblica Ceca e Malta e molto distante da Francia (3.807€ pro capite) e Germania (4.831€), mentre la Spagna presenta un valore di poco inferiore a quello dell’Italia (2.588€). Germania, Olanda, Austria e Svezia sono i Paesi con la spesa pro capite, a parità di potere d’acquisto, più elevata, prossima o superiore ai 4.000€. Per la spesa sanitaria rispetto al PIL, l’Italia occupa la decima posizione insieme alla Finlandia. Francia e Germania sono i Paesi con l’incidenza più elevata, superiore al 12%; i confronti internazionali confermano che la spesa sanitaria in Italia, anche nel primo anno di pandemia, si colloca su livelli inferiori rispetto a quelli di altri importanti Paesi dell’UE (Francia e Germania) e al di sotto della media europea, sia in termini di valore pro capite (2.609€ vs 3.269€) sia in rapporto al PIL (9,6% vs 10,9%).  Il peso della pandemia si avverte con l’eccesso di mortalità registrato in Italia nel 2020 rispetto al periodo pre-pandemico, che è del +10,2%, tra i più elevati in Europa (anche se il dato potrebbe essere in realtà l’effetto di una sotto-notifica dei decessi COVID-19 negli altri stati membri), superato solo da alcuni Paesi come Spagna e Polonia (rispettivamente 11,0% e 13,2%). La media dei Paesi UE-27 è pari a +5,7%. Nel 2021 l’eccesso italiano (+3,6%) scende sotto la media europea (+7,0%), che rimane elevata a causa dell’impennata nell’eccesso di mortalità nei Paesi dell’Est-Europa (tra questi Bulgaria con +32,3% e Polonia con +21,6%). L’elevato eccesso di mortalità registrato nei due anni di pandemia si è tradotto in una diminuzione della speranza di vita in quasi tutti i Paesi europei con una perdita in media di 1,2 anni di vita attesa nel 2021 rispetto al 2019. L’effetto complessivo sulle aspettative di vita è ancora negativo in tutti gli Stati membri dell’UE, ad eccezione di Lussemburgo (+0,1 anni), Malta e Svezia (stesso livello nel 2019 e nel 2021). L’analisi della mortalità evitabile riconducibile ai servizi sanitari (amenable mortality) – che nel periodo 2018-2019 è pari a 63,98 per 100.000 mentre era 65,53 nel biennio 2016-2017-, mostra che, nonostante la diminuzione complessiva del dato, è ancora molto alta la quota di decessi attribuibili ai tumori e alle malattie cardiocircolatorie: infatti, il 70% dei decessi evitabili registrati negli ultimi 2 anni disponibili è dovuto, ai tumori maligni del colon e del retto (19,13%), alle malattie cerebrovascolari (17,96%), ai tumori maligni della mammella (16,88%) e malattie ischemiche del cuore (16,03%). Questi decessi si sarebbero potuti evitare se le condizioni che li hanno causati fossero state intercettate per tempo con le campagne di screening. I valori più bassi tra le regioni si registrano nella PA di Trento (46,42 per 100.000) e più alti in Campania (81,41 per 100.000).

“In Italia si corre il rischio di avere una tempesta perfetta, cioè da un lato l’aumento dei fattori di rischio per diverse malattie legati sia alla demografia della popolazione, sia all’epidemiologia con un importante aumento delle malattie croniche – sottolinea il professor Walter Ricciardi, direttore di Osservasalute e ordinario di Igiene Generale e Applicata Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica Università Cattolica, Campus di Roma, nonché Presidente del Mission Board for Cancer, Commissione Europea – e dall’altro il deterioramento forte di un Servizio Sanitario Nazionale che riesce sempre meno a garantire anche i servizi essenziali. Si allungano le liste d’attesa, mentre i pronto soccorso sono sempre più affollati e sempre più in ritardo, loro malgrado, nel dare risposte tempestive ai cittadini”. “Bisogna che la salute e la sanità diventino una priorità dei decisori – aggiunge Ricciardi – cosa che in questo momento non è, bisogna anche che la popolazione diventi più consapevole di questa emergenza sanitaria, perché molto spesso i cittadini si rendono conto di questo deficit assistenziale solo quando hanno un problema di salute. Bisognerebbe cercare di garantire alla più grande opera pubblica del Paese, che è il Servizio Sanitario Nazionale, adeguati finanziamenti e supporto in tutte le regioni italiane”.

Auto, Csp: Italia e Spagna in forte ritardo sull’elettrico

Auto, Csp: Italia e Spagna in forte ritardo sull’elettricoMilano, 21 giu. (askanews) – Decima crescita consecutiva per il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk). In maggio nell’area sono state immatricolate 1.121.644 autovetture con un incremento del 18,2% su maggio 2022, ma con ancora un calo del 22,3% sui livelli ante-crisi, cioè su maggio 2019. Il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno chiude invece con 5.323.630 immatricolazioni e quindi con una crescita del 17,4% su gennaio-maggio 2022, ma con un calo del 23,2% su gennaio-maggio 2019.

La ripresa del mercato dell’area, spiega il Centro Studi Promotor, è dovuta essenzialmente al parziale superamento delle difficoltà di produzione dovute a problemi legati alla disponibilità di componenti. La situazione delle forniture non è tornata ancora alla normalità e di conseguenza la maggior parte delle case automobilistiche privilegia in questa fase soprattutto la produzione dei modelli più remunerativi, che sono anche quelli più costosi. Questa situazione, secondo Csp, spiega perché in quasi tutti i mercati la ripresa delle vendite interessa soprattutto gli acquisti delle aziende piuttosto che quelle dei privati perché una parte importante degli acquisti dei privati è costituita da modelli economici. Notevoli differenze permangono anche nella transizione all’elettrico. Considerando i primi cinque mercati dell’Europa Occidentale, nel periodo gennaio-maggio il risultato migliore si registra nel Regno Unito con una quota di mercato delle elettriche pure (BEV) del 15,7%, seguito da Germania e Francia (entrambe al 15%), dalla Spagna (4,6%) e dall’Italia (3,8%). Tra le cause del ritardo di Italia e Spagna molto importante è il fatto che la soglia di accesso all’auto elettrica in termini relativi è molto più alta in questi paesi che nel Regno Unito, in Germania e in Francia e ciò perché le retribuzioni medie sono in Italia e Spagna decisamente lontane da quelle degli altri tre paesi citati e di conseguenza l’alto prezzo di vendita dell’auto elettrica, che in Italia nella configurazione più economica costa intorno ai 25.000 euro, è molto lontano dalle disponibilità economiche delle masse.

“Poiché al momento non si prevedono riduzioni significative dei prezzi delle auto elettriche e tantomeno si prevede un recupero dei livelli medi delle remunerazioni italiane e spagnole rispetto agli standard europei, la conseguenza di questa situazione – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è che in Italia ed anche in Spagna, se si vuole tenere il passo della transizione all’elettrico con i paesi economicamente più avanzati, occorrono incentivi molto più elevati e molto più efficaci di quelli fino ad ora adottati”.

Piaggio: per i 100 anni della Disney presenta la Vespa Mickey Mouse

Piaggio: per i 100 anni della Disney presenta la Vespa Mickey MouseMilano, 21 giu. (askanews) – Vespa rende omaggio alla Disney, nell’anniversario per i suoi 100 anni, dando vita ad una collaborazione globale tra due brand unici nel loro genere, con una Vespa dedicata Disney Mickey Mouse.

Per questa collaborazione, la Vespa Primavera 50cc, 125cc e 150cc si tinge di nero, rosso, bianco e giallo: i colori del più famoso topo al mondo nato dal genio di Disney. Ispirate a Mickey Mouse sono anche le ruote gialle che ricordano le sue scarpe e gli specchietti neri che rammentano le inconfondibili orecchie tonde. È inoltre presente un pattern che graficizza la silhouette del character su entrambi i lati dello scooter e sulla parte frontale. Infine, la firma di Mickey Mouse presente sia sulla sella che sulla scocca frontale. “Un’icona senza età come Vespa non poteva non celebrare, in occasione del centenario di Disney, una altrettanto intramontabile icona come Mickey Mouse, con un omaggio alla creatività, alla fantasia, alla spensieratezza e al divertimento, valori che da sempre Vespa porta con sé. Oggi, come allora”, ha dichiarato Michele Colaninno, Chief Executive of global strategy, product, marketing and innovation del Gruppo Piaggio. “Questa collaborazione tra Vespa e Disney rappresenta la celebrazione di due realtà storiche che hanno un sogno in comune: permettere a tutti di esprimere liberamente la propria immaginazione”. Recentemente il più famoso scooter al mondo è anche diventato la materializzazione di un sogno nelle fantastiche avventure di Luca, capolavoro di animazione di Disney e Pixar.

“Proprio come Mickey Mouse, Vespa è un’icona culturale, che evoca un senso di divertimento e avventura e insieme formano una combinazione meravigliosa, estendendo davvero la narrazione senza tempo di entrambi”, ha detto Claire Terry, Senior Vice President, Disney Consumer Products, Games & Publishing EMEA. “Siamo incredibilmente entusiasti di portare questa versione dell’iconico scooter ai nostri fan nell’anno del nostro centenario e di portare tutto il fascino e la personalità di Mickey Mouse nei viaggi su strada ovunque le persone vogliano andare!”.

Meloni: governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare

Meloni: governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorareRoma, 21 giu. (askanews) – “Questo governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare ed è impegnato, fin dal primo giorno, per mettere chi vuole lavorare nelle condizioni di farlo sempre meglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video messaggio inviato all’Assemblea dell’Ance, in corso a Roma. “Avere un codice degli appalti basato sulla fiducia tra lo Stato le imprese vuol dire garantire alle aziende tempi e costi certi e la possibilità di pianificare e programmare il lavoro”, ha aggiunto la premier.

“Poi è chiaro che se questa fiducia viene tradita la risposta dello Stato deve essere dura, perché i primi danneggiati da pratiche scorrette sono proprio quelle aziende che hanno rispettato le regole e i cittadini che si trovano con opere e servizi scadenti”, ha aggiunto Meloni sottolineando che “non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte in cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l’onere di dimostrare di essere tali”.

Donne del Vino: degustazioni incrociate tra Toscana e Lombardia

Donne del Vino: degustazioni incrociate tra Toscana e LombardiaMilano, 21 giu. (askanews) – Dalle bollicine della Franciacorta ai vini Oltrepò Pavese, da un rosato della bergamasca a una Malvasia di Candia aromatica, passando per i Lugana e i rossi della Valtellina, per finire con il Moscato di Scanzo. Una panoramica dei vini lombardi uniti dal comune denominatore di essere stati pensati e prodotti da “Donne del vino”. Saranno loro le protagoniste dell’evento in programma il 29 giugno a l’Hotel Esplanade di Viareggio, dove ha sede la delegazione Versilia di Ais Toscana guidata da Claudio Fonio che, con i suoi sommelier, darà un supporto fondamentale alla degustazione dei dieci vini lombardi.

Quella che si terrà in Versilia è la prima di due degustazioni gemelle ma speculari. Un’omologa degustazione è infatti in programma per l’inizio del 2024 a Milano, con le produttrici toscane a loro volta ospiti dei sommelier Ais della Lombardia. L’idea è nata dalla collaborazione tra Paola Rastelli, sommelier e vicedelegata delle Donne del Vino della Toscana, e Camilla Guiggi, a capo della delegazione lombarda dell’Associazione. Le produttrici che parteciperanno a questa inizitiva con i loro vini sono Laura Boatti (Brut Rosè Metodo Classico Monsupello Oltrepò Pavese VSQ), Pia Donata Berlucchi (Fratelli Berlucchi Freccianera Rosa 2014 Franciacorta DOCG Magnum), Giovannella Fugazza (Castello di Luzzano Tasto di seta Malvasia di Candia aromatica Colli Piacentini DOC), Cristina Bordignon (Cascina le Preseglie Lugana Hamsa 2021 Lugana DOC), Giovanna Prandini (Perla del Garda Lugana Madonna della Scoperta 2019 Lugana Superiore DOC), Frida Giorgia Tironi (Cascina del Ronco Elegia 2022 I.G.T. Franconia della Bergamasca Rosato), Caterina Brazzola (Montelio Solarolo 2016 Oltrepò Pavese Rosso Riserva DOC), Valeria Radici Odero (Frecciarossa Giorgio Odero 2018 Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC), Greta Galanga (Mamete Prevostini Sommarovina 2019 Valtellina Superiore Sassella DOCG) e Francesca Pagnoncelli (Moscato di Scanzo 2017 Cantina Pagnoncelli Folcieri DOCG).

Le Donne del Vino, fondata nel 1988 a Firenze e guidata dalla produttrice campana Daniela Mastroberardino, è un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Oggi conta oltre 1050 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, esperte e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Il gruppo toscano è composto da 84 socie guidate dalla Delegata regionale Donatella Cinelli Colombini, che ha commentato questa iniziativa, parlando di “un modo di lavorare insieme che, ci auguriamo, farà scaturire opportunità commerciali per le socie di entrambe le regioni e diffonderà la cultura del grande vino”.

Occhiuto: da governo interventi incisivi su reclutamento medici

Occhiuto: da governo interventi incisivi su reclutamento mediciRoma, 21 giu. (askanews) – “Le regioni nella sanità hanno bisogno di risorse ma soprattutto di riforme, a cominciare da quelle necessarie per rendere più agevole il reclutamento dei medici”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a margine della Conferenza delle Regioni.

“Io governo una regione che è stata costretta a prendere dei medici da Cuba, stanno lavorando molto bene con grande soddisfazioni dei pazienti, ma è assurdo che medici italiani debbano dimettersi al pubblico per andare a lavorare all’estero perché sono meno pagati e poi noi dobbiamo prendere medici da fuori l’Italia. Ci aspettiamo interventi incisivi da parte del governo sul fronte del reclutamento e per le regioni commissariate ci aspettiamo che il governo si affianchi davvero alle regioni aiutandole a garantire i livelli essenziali di assistenza in un rapporto all’insegna della leale collaborazione”, ha aggiunto Occhiuto che nel pomeriggio, assieme alla Conferenza delle Regioni, incontrerà il ministro della Salute, Orazio Schillaci.