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Tag: Sanremo 2023

Manovra, De Maria (Pd): approvato mio Odg per i comuni montani

Manovra, De Maria (Pd): approvato mio Odg per i comuni montaniRoma, 29 dic. (askanews) – “La Camera ha approvato oggi con 317 voti favorevoli e 4 contrari, in occasione della discussione della Legge di Bilancio, un mio Ordine del Giorno, che prevede che i comuni montani con popolazione fino a 3000 abitanti siano esclusi dal versamento della quota dell’imposta municipale propria al Fondo di solidarietà. L’ ODG è stato approvato con una riformulazione del Governo che fa riferimento ai vincoli di finanza pubblica. Si tratta di sostenere i bilanci di comuni che devono fare i conti con particolari criticità nei loro territori e che, rispetto ai costi dei servizi che devono erogare, possono contare su entrate erariali inferiori ad altre amministrazioni locali. Come è noto un Odg non si traduce in un provvedimento cogente, a differenza degli emendamenti. Auspico quindi che il Governo, nel primo provvedimento utile assuma una iniziativa legislativa corrispondente all’ impegno che ha preso oggi”. Così Andrea De Maria, deputato Pd.

Lina Galore è la vincitrice ufficiale di Drag Race Italia

Lina Galore è la vincitrice ufficiale di Drag Race ItaliaMilano, 29 dic. (askanews) – Lina Galore è la vincitrice ufficiale di Drag Race Italia. La nuova “Italia’s Next Drag Superstar” è stata premiata durante il Gran Finale della terza stagione del programma. L’episodio finale è disponibile dal 29 dicembre su Paramount+ in Italia e su WOW Presents Plus in tutto il resto del mondo.

Lina Galore è esplosa artisticamente nel 2019 rendendo omaggio a Lina Sastri, l’attrice napoletana che ha interpretato Ninuccia in “Natale in Casa Cupiello”, un film che le ricorda le sue origini e, soprattutto, la sua famiglia. Partecipare a Drag Race Italia ha rappresentato per Lina un’opportunità di condividere la sua arte ancora più liberamente e onestamente con tutti, compresi i suoi cari. “Perché faccio la drag queen? Perché mi rende felice. E lo considero un atto di estremo coraggio politico e uno strumento di rappresentazione, elemento fondamentale per la sopravvivenza in una società eteronormativa. Se anche solo un giovane, vedendo una mia esibizione, trova il coraggio di essere sé stesso, allora quella parrucca vale fino all’ultimo euro speso (e io spendo davvero tanto per le mie parrucche!) – ha raccontato di sé la vincitrice di Drag Race Italia, Lina Galore – “Adoro il mondo della commedia femminile, specialmente se questa commedia assume la forma di un corpo sexy e sinuoso, un corpo da cui ci si aspetterebbero – a causa del patriarcato e dell’eteronormatività – soltanto ammiccamenti e frivolezze. Tutte le immagini, creature e personalità che rientrano in questo specifico universo sono per me fonte di ispirazione”.

Lina Galore “Out of Drag” è Giovanni Montuori, 34 anni, di Avellino, vive e lavora a Milano ed è un consulente di strategie di comunicazione e produttore digitale. Si descrive come “Un ragazzo sensibile, abbastanza intelligente, molto introspettivo, anche se abbastanza estroverso.” La seconda classificata sul podio di Drag Race Italia è Melissa Bianchini, la prima drag queen transgender a prendere parte all’interno del programma. In Drag Race Italia le drag queen più agguerrite del Paese mettono alla prova il loro carisma, la loro unicità, il loro coraggio e il loro talento per essere incoronate “Italia’s Next Drag Superstar”. Alla conduttrice Priscilla e ai giudici Chiara Francini, Paola Iezzi, e Paolo Camilli si sono aggiunti ogni settimana ospiti speciali nelle vesti di giudici di puntata, tra cui: Lorenzo Balducci, Rosa Chemical, Francesco Cicconetti – “Mehts”, Anna Dello Russo, Tiziano Ferro, Chiara Iezzi, Ciro Immobile, M¥SS KETA, Alessandra Mastronardi, Jessica Melena, Andreas Muller, Veronica Peparini, “Papà per Scelta” (Christian De Florio e Carlo Tumino), Sabrina Salerno, Melissa Satta, Jo Squillo, Filippo Timi, Edoardo Zaggia.

La puntata finale di Drag Race Italia sarà disponibile successivamente anche su MTV e VH1 e sul canale ufficiale YouTube di Paramount+ e sulle pagine Facebook ufficiali di Paramount+ e MTV.

Sicurezza lavoro, Inail: infortuni mortali -3,8% nei primi 11 mesi

Sicurezza lavoro, Inail: infortuni mortali -3,8% nei primi 11 mesiRoma, 29 dic. (askanews) – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 542.568 (-16,8% rispetto a novembre 2022), 968 delle quali con esito mortale (-3,8%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 67.094 (+20,4%). Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di novembre.

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di novembre sono state 542.568, in calo rispetto alle 652.002 dei primi 11 mesi del 2022 (-16,8%), in aumento rispetto alle 502.458 del 2021 (+8%) e alle 492.150 del 2020 (+10,2%), e in diminuzione rispetto alle 590.679 del 2019 (-8,1%). A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano, per i primi 11 mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 569.133 del 2022 ai 455.140 del 2023 (-20,0%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 5,5%, da 82.869 a 87.428. A novembre di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -20,4% nella gestione Industria e servizi (dai 541.669 casi del 2022 ai 431.044 del 2023), un +0,4% in Agricoltura (da 24.341 a 24.450) e un +1,3% nel Conto Stato (da 85.992 a 87.074). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-55,3%), la Sanità e assistenza sociale (-52,4%) e il Trasporto e magazzinaggio (-38,5%). In controtendenza, prosegue l’Inail, alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli della fabbricazione di autoveicoli (+24,6%), delle bevande (+24,6%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+10,1%), dell’abbigliamento (+6,6%), ma anche della fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,4%), delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+5,4%) e delle costruzioni (+5,3%).

L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (-21,4%) e nel Nord-Ovest (-20,3%), seguiti dalle Isole (-20,0%), dal Centro (-16,7%) e dal Nord-Est (-10,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio. Il calo che emerge dal confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -28,6% (da 268.565 a 191.686 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,5% (da 383.437 a 350.882). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-19,7%) sia quelli comunitari (-13,9%), mentre gli extracomunitari hanno registrato un +0,2%. L’analisi per classi di età rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20, che registra un +11,0% dovuto principalmente all’aumento infortunistico degli studenti.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi 11 mesi del 2023 sono state 968, 38 in meno rispetto alle 1.006 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019. A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 722 a 745. Il calo ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 859 a 823 decessi) che il Conto Stato (da 35 a 32), mentre l’Agricoltura sale da 112 a 113. Dall’analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 276 a 254 casi), nel Nord-Est (da 224 a 219) e al Centro (da 204 a 176) e incrementi al Sud (da 224 a 235) e nelle Isole (da 78 a 84). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+15), Abruzzo (+13), Campania e Umbria (+6 ciascuna), mentre i cali più consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-22), Piemonte (-13), Marche (-11) e Veneto (-10). La flessione registrata nel confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 è legata solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 113 a 75, mentre quella maschile conferma 893 decessi in entrambi i periodi. In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 817 a 788) sia quelle dei comunitari (da 49 a 44) e degli extracomunitari (da 140 a 136). Dall’analisi per classi di età si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 272 a 243 casi) e 45-59 anni (da 470 a 422) e aumenti tra gli under 25 (da 54 a 65) e tra i 60-74enni (da 194 a 223).

Al 30 novembre di quest’anno risultano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nel periodo gennaio-novembre 2022 gli incidenti plurimi erano stati 18 per un totale di 44 decessi, 42 dei quali stradali. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2023 sono state 67.094, oltre 11mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+20,4%). L’incremento è del 32,1% rispetto al 2021, del 63,9% sul 2020 e del 18,6% rispetto al 2019. I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno mostrano un aumento del 21,2% nella gestione Industria e servizi (da 46.024 a 55.784 casi), del 16,1% in Agricoltura (da 9.207 a 10.687) e del 24,4% nel Conto Stato (da 501 a 623). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+28,2%), seguito da Nord-Ovest (+21,7%), Centro (+20,3%), Nord-Est (+18,5%) e Isole (+5,8%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle d’Aosta (-18,9%) e la Calabria (-2,3%). In ottica di genere si rilevano 8.262 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 41.129 a 49.391 (+20,1%), e 3.100 in più per le lavoratrici, da 14.603 a 17.703 (+21,2%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 51.503 a 61.612 (+19,6%), sia quelle dei comunitari, da 1.389 a 1.702 (+22,5%), e degli extracomunitari, da 2.840 a 3.780 (+33,1%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.

Il Superbonus resta al 110% per i redditi più bassi

Il Superbonus resta al 110% per i redditi più bassiMilano, 29 dic. (askanews) – Il superbonus al 110% resta per le famiglie con Isee basso (15.000 euro per un single), che potranno proseguire e concludere i lavori di ristrutturazione nel 2024. I nuclei con Isee più alto potranno proseguire i lavori il prossimo anno ma con lo sgravio fiscale ridotto al 70% (come previsto a legislazione vigente). Viene poi introdotta una sanatoria che mette in sicurezza coloro che non hanno completato i lavori al 31 dicembre 2023: non dovranno restituire le somme già ottenute usufruendo del 110% per i lavori già effettuati ma, appunto, non completati. Le misure, frutto dell’accordo di maggioranza raggiunto nel vertice di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, sono contenute in un decreto legge ad hoc che è ora all’esame del Consiglio dei Ministri.Il Consiglio dei ministri, sottolineano fonti di Palazzo Chigi dopo la riunione del Consiglio dei ministri, “ha approvato alcuni interventi in materia di bonus edilizi, riportando la relativa disciplina al buonsenso e alle sue corrette finalità: non è prevista nessuna proroga, ma si incentivano i lavori limitando usi impropri e storture”. In particolare, si è intervenuti sul superbonus, sul sismabonus e sugli incentivi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.Per quanto riguarda il Superbonus, in particolare, sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023; per le opere ancora da effettuare si è confermato il bonus al 70%. Ai singoli soggetti con Isee inferiore a 15mila euro sensibilmente aumentato in base ai componenti del nucleo familiare, si garantisce il credito del 110% anche per la quota di lavori non asseverati al 31 dicembre.”In buona sostanza – proseguono le stesse fonti – chi non ha concluso i lavori entro l’anno non si troverà nella grave condizione di dover restituire tutti i crediti fino a quel momento maturati. In secondo luogo, per i lavori non conclusi al 31 dicembre e per compensare la quota che scenderà dal 110 al 70%, lo Stato interverrà utilizzando il fondo povertà con riserva di aumentarne la capienza durante l’esercizio finanziario. In questo modo le fasce meno abbienti non si dovranno fare carico della differenza”. Arriva anche una stretta per l’utilizzo improprio del sismabonus. Si esclude la cessione del credito nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione in zone sismiche per le quali non sia stato richiesto il titolo abilitativo alla data di entrata in vigore del decreto legge. Vengono quindi inserite verifiche più puntali per limitare l’agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici.

Ok dal Consiglio dei ministri a tre scaglioni Irpef: aliquota del 23% fino a 28.000 euro

Ok dal Consiglio dei ministri a tre scaglioni Irpef: aliquota del 23% fino a 28.000 euroMilano, 28 dic. (askanews) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo, attuativo della delega, con il primo modulo della riforma dell’Irpef che si applica, al momento, solo per il 2024. Il testo è sostanzialmente uguale a quello approvato in esame preliminare: riduzione degli scaglioni di reddito dagli attuali quattro a tre con l’accorpamento dei primi due in un unico scaglione fino a 28.000 euro, cui si applica l’aliquota al 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro rimane l’aliquota del 35%; oltre 50.000 euro confermata l’aliquota è dl 43%.Per i redditi sopra 50.000 euro, però, il beneficio derivante dalla revisione delle aliquote viene neutralizzato prevedendo una franchigia di 260 euro sulle detrazioni al 19%, escluse quelle relative alle spese sanitarie.

Caccia, Lollobrigida: chiesto a Amidei di ritirare sua proposta legge

Caccia, Lollobrigida: chiesto a Amidei di ritirare sua proposta leggeMilano, 29 dic. (askanews) – “Ho chiesto al senatore Amidei di ritirare la sua proposta di legge, mai concordata con il governo. Senza entrare nel merito dei temi trattati, ritengo evidente sia necessario evitare ogni polemica derivante da proposte individuali che non rientrino in un riordino complessivo e omogeneo in chiave europea dell’attività venatoria. Le polemiche strumentali e artificiose prodotte da azioni di questa natura ritengo inquinino un dibattito finalizzato a garantire le attività legali esercitate da liberi cittadini, compresa quella in oggetto”. Lo dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Il disegno di legge del senatore di Fratelli d’Italia, Bartolomeo Amidei, puntava a modificare in maniera molto meno restrittiva la legge sulla caccia del 1992, permettendo tra l’altro “l’attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”.

Mediaset: ascolti 2023 record, sorpassa stabilmente il servizio pubblico

Mediaset: ascolti 2023 record, sorpassa stabilmente il servizio pubblicoMilano, 29 dic. (askanews) – Nel 2023 Mediaset ha sorpassato stabilmente in termini di ascolti il competitor pubblico su tutti gli italiani considerando l’anno pieno e tutti gli eventi. Lo certifica Auditel registrando il costante aumento dell’audience delle reti Mediaset in tutte le principali fasce di palinsesto. L’azienda di Cologno Monzese parla di “risultato storico”.

Le reti Mediaset, infatti, nelle 24 ore raggiungono il 37,7% di ascolto medio (Rai 37%). In quattro anni Mediaset è cresciuta di anno in anno dal 34,6% al 37,7%. Da sottolineare come anche l’ascolto in valori assoluti di Mediaset sia cresciuto, in controtendenza rispetto al totale ascolto, grazie all’apporto dei risultati sulle tv connesse e device digitali. Ascolto superiore a quello del 2022 e persino a quello del 2019. In crescita costante anche il risultato sui 15-64 anni, target di riferimento: nel totale giornata, negli ultimi quattro anni Mediaset è passata dal 37,7% al 40,7% raggiungendo un vantaggio che sfiora i 10 punti.

Nel 2023 la rinnovata linea editoriale ha portato anche a una importante crescita d’ascolto delle reti principali. Lo dimostrano gli andamenti delle singole reti generaliste. Canale 5 si conferma la rete in assoluto più vista sul target commerciale (Canale5 18,3%/Rai1 14,1%). Italia 1 sul pubblico di riferimento, il target 15-34 anni, raggiunge l’8,2% (Rai2 4,6%). È terza rete sul target commerciale dopo Canale5 e Rai1. Retequattro conferma il vantaggio nelle 24 ore rispetto alla diretta concorrente con il 4% (La7 3,4%) e con il 5,4% è leader anche nelle prime serate d’informazione (La7 4,1%). Il 2023 è stato per Mediaset un anno record anche per gli ascolti digital (TV connesse, Pc, device mobili): dal 2022, in un solo anno, sono raddoppiati. Mediaset è primo editore italiano per i consumi non lineari: quasi 4,4 miliardi di video visti. Rispetto allo scorso anno, l’incremento certificato è del 40,6% di tempo dedicato alla visualizzazione di contenuti Mediaset

Attacchi israeliani nel centro di Gaza, uccisi almeno 35 palestinesi

Attacchi israeliani nel centro di Gaza, uccisi almeno 35 palestinesiRoma, 29 dic. (askanews) – Trentacinque palestinesi sono stati uccisi e decine feriti dopo gli attacchi aerei israeliani che hanno colpito durante la notte edifici residenziali nel centro di Gaza. Lo ha dichiarato il dottor Khalil Al-Dikran, capo infermiere dell’ospedale dei martiri di al Aqsa a Deir Al-Balah, nel centro di Gaza, a Cnn.

“Abbiamo ricevuto 35 corpi e decine di feriti dal centro di Gaza a causa di attacchi aerei e bombardamenti su edifici residenziali nei campi di Al-Nussiarat, Al-Maghazi e Deir Al-Balah da mezzanotte fino a questa mattina”, ha detto a Cnn. “La maggior parte dei morti e dei feriti sono donne e bambini, e molti sono stati smembrati”, ha aggiunto.

Vino, Cina: Prosecco è IG anche con marchio in ideogrammi cinesi

Vino, Cina: Prosecco è IG anche con marchio in ideogrammi cinesiMilano, 29 dic. (askanews) – Dopo due gradi di giudizio, la cinese Beijing High Court (BHC) ha respinto l’appello presentato dall’Australian wine and grape Inc (Agwi), stabilendo che il marchio Prosecco costituisce una IG anche nella translitterazione cinese “PU LUO SAI KE”, e può dunque essere utilizzato esclusivamente per identificare questo vino italiano. Lo ha reso noto il Consorzio di tutela del Prosecco Doc che da anni lavora per proteggere la Denominazione (anche) in Estremo Oriente.

In Cina, il Consorzio aveva già ottenuto importanti tutele, sia grazie alla registrazione del marchio “Prosecco”, sia nell’ambito dell’Accordo di cooperazione e protezione delle indicazioni geografiche tra l’Unione europea e il governo della Repubblica popolare cinese. A questo si aggiunge ora il marchio in ideogrammi cinesi che era stato contestato dall’Agwi che ha interesse a esportare i vini australiani etichettati come “prosecco” anche in questo mercato. L’associazione australiana aveva depositato una domanda di annullamento sostenendo che “Prosecco” è una varietà di vite e non un vino tutelato come indicazione geografica (IG). “Non possiamo che essere contenti del risultato” ha commentato il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, sottolineando che “la Cina, uno dei Paesi più popolosi al mondo, ha nuovamente riconosciuto che il termine Prosecco indica in maniera indiscutibile la nostra denominazione d’origine. Questa protezione – ha concluso – vuole salvaguardare ulteriormente il nostro prodotto, l’unicità dei nostri territori e il duro lavoro che tutta la filiera DOC porta avanti quotidianamente”.

Assoturismo: per Capodanno 9 camere su 10 sono prenotate (attese 4,1 milioni di presenze)

Assoturismo: per Capodanno 9 camere su 10 sono prenotate (attese 4,1 milioni di presenze)Milano, 29 dic. (askanews) – Finale d’anno con il ‘pienone’ per il turismo: per l’ultimo week end del 2023 le strutture ricettive italiane si avviano a ospitare 4,1 milioni di presenze nelle notti del 30 e del 31 dicembre, con l’89% delle stanze disponibili già riservate. E con le prenotazioni last minute, in alcune località si potrebbe arrivare al sold out. È quanto stima il Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, a partire dall’analisi sulla disponibilità dell’offerta ricettiva nelle piattaforme online nel weekend del 30-31 dicembre.

Previsioni positive, dunque, per le due notti finali dell’anno, che si estendono anche ai primi giorni del 2024: tra Capodanno e l’Epifania, infatti, il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare 12 milioni di presenze complessive. A registrare il maggiore aumento di prenotazioni sono le località di montagna, soprattutto quelle dell’arco alpino, con tassi medi di saturazione saliti al 94%. Valori elevati risultano anche per le località dei laghi, dove l’occupazione media è del 91%. Tendenze simili per le località termali e della campagna/collina, con una occupazione rispettivamente del 90% e del 91%. Le strutture delle città d’arte si fermano invece all’89%, ma come sempre saranno affollate soprattutto da turisti stranieri. Valori al di sotto della media, invece, per le strutture delle località marine. Il tasso di occupazione più elevato è stato registrato per le strutture attive nelle regioni del Nord Est e del Nord Ovest, rispettivamente del 92% e del 93%. Le regioni del Centro si attestano all’89% e quelle del Sud e Isole scendono invece al 76%.