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Tag: Sanremo 2023

Berlusconi, Meloni: obiettivi comuni, ti renderemo orgoglioso

Berlusconi, Meloni: obiettivi comuni, ti renderemo orgogliosoRoma, 14 giu. (askanews) – “Abbiamo iniziato questo cammino molti anni fa. Abbiamo percorso strade diverse, ma l’obiettivo era e rimarrà comune: rendere l’Italia fiera e capace di stupire il mondo. Grazie Silvio, ti renderemo orgoglioso”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video postato su Facebook dopo i funerali che ripercorre i successi di Silvio Berlusconi, ma anche la loro esperienza politica: da quando la nominò ministro per la Gioventù, fino alla ‘separazione’ e poi al ritorno al centrodestra unito.

“Combattente, coraggioso, determinato. Uno dei più grandi imprenditori che l’Italia abbia avuto – si legge nel testo in sovraimpressione -. Capace di innovare e costruire nuove strade. Sempre pronto a difendere l’interesse nazionale. Ha governato con l’orgoglio, la visione e l’autorevolezza che una nazione come la nostra merita e richiede. Ha reso l’Italia centrale nello scenario internazionale e ha scritto pagine significative della nostra storia”.

La Biennale Teatro Emerald apre con il Leone d’oro Armando Punzo

La Biennale Teatro Emerald apre con il Leone d’oro Armando PunzoMilano, 14 giu. (askanews) – Si apre Emerald. Il 51esimo Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, curato dai direttori Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte), al terzo anno di mandato, animerà i teatri e gli spazi di Venezia, Mestre e Marghera fino a sabato 1 luglio. Inaugura il Festival – giovedì 15 giugno alle 20.00 – il Leone d’oro alla carriera Armando Punzo, che assieme alla storica Compagnia della Fortezza metterà in scena Naturae al Teatro alle Tese dell’Arsenale.

Risultato di un processo di ricerca durato oltre otto anni, Naturae nasce dalle riflessioni sul teatro shakespeariano iniziate da Armando Punzo nel 2015 e dal confronto con il surrealismo magico di Jorge Luis Borges. All’overture seguono i quattro quadri La vita mancata, La valle dell’innocenza, La valle dell’annientamento, La valle della permanenza. Scrive Punzo: “Negli ultimi otto anni il lavoro della compagnia della fortezza è stato guidato dalla ricerca dell’ordine e della bellezza nella natura umana. Senza alcuna volontà iniziale sono emerse una narrazione e una visione dell’uomo che ci hanno fatto scegliere di riscrivere l’opera di Shakespeare per sconfessare una superstizione che vede l’uomo ripetersi all’infinito sempre uguale a sé stesso, senza alcuna possibilità di cambiamento. In questo lungo viaggio di auto-formazione, due figure, lui e il bambino, sono diventate protagoniste di una nuova visione che ha spazzato via i fondamenti intoccabili della filosofia esistenziale dell’occidente, per la quale a partire dal ‘900 sembrava non essere più possibile sognare un nuovo uomo e un nuovo mondo… L’incontro con l’opera di Borges ha poi suggerito un grado di intelligenza ed evoluzione umana superiore: la sua scrittura non indugiava sulla copia dell’esistente, ma richiedeva uno sforzo consapevole e un lavoro da compiere per affrancarsi da sé stessi e lanciarsi oltre lo steccato dei nostri limiti e della cultura attuale della paura e della morte… Ci siamo resi conto che l’evoluzione umana è in essere, sempre, ed è questa che bisogna alimentare. Non possiamo credere di essere arrivati alla fine della storia, è innaturale e non serve a migliorare la nostra esistenza, le relazioni tra gli uomini, una diversa idea di comunità fatta di persone sensibili e il futuro della nostra terra. L’homo sapiens è solo una fase, dobbiamo lavorare per guadagnarci l’homo felix, dobbiamo far crescere in noi la ricerca della libertà, dell’amore, della felicità. Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà”. Premiato con il Leone d’oro alla carriera dopo trentacinque anni di intesa attività teatrale in un contesto particolare come quello della Fortezza medicea di Volterra, Armando Punzo è stato il primo regista a proporre l’istituzione di una compagnia teatrale in carcere. Fondata nel 1988 la Compagnia della Fortezza ha solo recentemente ottenuto la creazione di un teatro dedicato all’interno della Fortezza, disegnato dall’architetto Mario Cucinella.

Naturae è un’occasione unica per vedere in scena il regista e i suoi attori-detenuti al di fuori del carcere della Fortezza. Lo spettacolo sarà in replica venerdì 16 giugno alle 18.00. Per facilitare il pubblico, la Biennale di Venezia mette a disposizione navette gratuite che dal Teatro alle Tese dell’Arsenale fermano a Sant’Elena, San Zaccaria, Zattere, Tronchetto, Piazzale Roma.

Pitti Uomo, Arena compie 50 anni

Pitti Uomo, Arena compie 50 anniRoma, 14 giu. (askanews) – Una nuova collezione Beachwear, proprio nell’anno del 50esimo anniversario. Il marchio arena dà una forte spinta verso il futuro e l’innovazione presentando in esclusiva a Pitti Uomo la sua nuova linea beachwear uomo e donna, che segna un deciso rilancio dell’azienda nel segmento lifestyle.

La nuova sfida per arena, fondata nel 1973 da Horst Dassler, è quella di spingersi sempre oltre i propri limiti, rimanendo però fedele al proprio Dna. Così sulla base del claim Inspired by performance DESIGNED TO FIT, l’anniversario diventa un’occasione strategica per gettare le basi della prossima avventura del brand: diventare una success-story di moda e non solo di abbigliamento legato al mondo dello sport e della performance. La collezione arena Beachwear Spring/Summer 2024 non è solo fatta di costumi da bagno: spazia infatti dai capispalla alle borse, dalle felpe alle t-shirt, passando per bermuda, pantaloni e mini-abiti. Una premium selection pensata per un guardaroba urban minimal e sofisticato, ideale per chi ama uno stile di vita nel segno della performance e del trend e in piena sintonia con l’ambiente. Insomma, tuttoo quello che serve per vivere la spiaggia in tutte le sue diverse occasioni d’uso. Dettagli come l’iconico logo dai tre diamanti ricamati o stampati sui capi e patch applicaG a mano raccontano l’eccellenza delle lavorazioni che combinano innovazione, ar6gianalità e materiali di alta qualità. Completa la proposta una gamma ricercata di accessori, ideata per vivere il mare a 360°, dai momenti di relax sottoo l’ombrellone agli happening serali sul lungomare. Il tech-plus Grafico di arena si ritrova nelle materie prime utilizzate, tutte di alta qualità e sempre più sostenibili, grazie all’utilizzo di alte percentuali di fibre riciclate; tutti i materiali utilizzati riflettono i valori di tecnologia e performance della collezione, contraddistinta da tessuto traspiranti, idrorepellenti, antibatterici, ad asciugatura rapida e tridimensionali.

Saranno proprio i nuotatori Ambassador di arena i primi modelli scelG per indossare i capi della collezione. A raccontare la nuova sfida lifestyle del brand saranno infatti, tra gli altri, il campione del mondo e bronzo olimpico nei 100 rana Nicolò Martinghi e lo sprinter brasiliano Bruno Frautus, anche lui medagliato ai Giochi di Tokyo. Nella collezione Beachwear trova spazio da subito un primo progetto di co-branding: a Pitti Uomo sarà infatti presentata una capsule collection di costumi da bagno in lana Merino in collaborazione con The Woolmark Company. Lo sviluppo inaspettato nell’utilizzo della fibra ha portato alla realizzazione di un tessuto ultraleggero e compatto capace di mantenere rapida asciugatura, resistenza all’acqua salata e al cloro. Questo innovativo tessuto certificato, selezionato per la proposta uomo e donna, assicura naturale elasticità, traspirabilità e protezione dai raggi UV aprendo le porte ad una nuova frontiera responsabile e performante. La lana Merino, fibra 100% naturale, biodegradabile e completamente rinnovabile, dalle innate qualità tecniche, garantisce inoltre un basso impatto ambientale, non contribuendo all’inquinamento da microplastiche in mare

Biennale Gherdëina, Lorenzo Giusti curatore dell’edizione 2024

Biennale Gherdëina, Lorenzo Giusti curatore dell’edizione 2024Milano, 14 giu. (askanews) – La Biennale Gherdëina, evento d’arte che si tiene sulle Dolomiti, ha annunciato la nomina di Lorenzo Giusti come curatore della sua nona edizione, intitolata The Parliament of Marmots. La rassegna alpina si svolgerà a Ortisei e nelle zone circostanti della Val Gardena, dal 31 maggio al 1 settembre 2024. The Parliament of Marmots si integrerà in una più ampia rete di iniziative che, nel corso del biennio 2024-2025, insieme ad altre aree, si espanderà anche al territorio di Bergamo e alla catena delle Orobie, sotto il ventaglio progettuale Thinking Like a Mountain.

Il titolo della Biennale Gherdëina The Parliament of Marmots è preso in prestito da una delle più note leggende delle Dolomiti che racconta la vicenda dei “Fanes”, un popolo mite e pacifico il cui regno si estendeva oltre le sette montagne ai confini del mondo. Il segreto della prosperità dei Fanes stava nell’alleanza con le marmotte che abitavano l’omonimo altipiano. Quando l’alleanza fu rotta a causa di una principessa vergognosa del patto con gli animali, i Fanes andarono incontro a sventure e conflitti che portarono al declino del regno.   Lorenzo Giusti è uno storico dell’arte italiano e curatore, appassionato di montagna e amante del cammino negli spazi naturali. Attuale direttore della GAMeC di Bergamo, ha curato svariate mostre personali e collettive di autori sia storici sia contemporanei, collaborando con istituzioni pubbliche e private, tra le quali Art Dubai, la Biennale di Venezia, Artissima Torino, Vienna Curated by Festival, Palazzo Grassi-Punta della Dogana a Venezia, OGR Torino, Shenzhen Animation Biennale, FRAC Corse, Triennale Milano, Palazzo Strozzi a Firenze e altre. Suoi interessi particolari sono il rapporto tra avanguardie storiche e linguaggi del contemporaneo, nonché le relazioni tra il pensiero ecologico e le arti visive. È ideatore e co-editore della piattaforma digitale Radio GAMeC, nata nel 2020 a Bergamo durante l’emergenza pandemica. Attraverso format diversi – tra nuove produzioni per lo spazio pubblico, performance, mostre personali e collettive e laboratori aperti al pubblico – The Parliament of Marmots raccoglierà i contributi di artiste e artisti provenienti da aree diverse dell’Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente, radunando nel meraviglioso contesto naturale della Val Gardena una comunità molteplice, chiamata a porre le basi creative per una nuova alleanza strategica tra tutte le specie del mondo vivente.   Thinking Like a Mountain è invece un’espressione coniata dal guardaboschi e scrittore ambientalista americano Aldo Leopold in seguito all’incontro con un branco di lupi. In A Sand County Almanac -una raccolta di riflessioni pubblicata postuma nel 1949 – si legge: “Soltanto la montagna ha vissuto abbastanza da potere ascoltare, imparziale, l’ululato del lupo”. “Pensare come una montagna” per Leopold significa saper apprezzare tutti gli elementi del vivente e le loro profonde relazioni; un invito a trascendere il punto di vista antropocentrico e contemplare l’ecosistema come un organismo dotato di equilibrio e armonia e le terre selvagge come uno scrigno di meccanismi e processi rigenerativi da salvaguardare.   Nel contesto della Biennale Gherdëina e delle altre iniziative immaginate per il biennio 2024-2025 l’espressione di Leopold si fa interprete della volontà di promuovere un’etica della terra scaturita da una frequentazione responsabile degli spazi naturali e dall’esercizio condiviso di una creatività rispettosa dei ritmi rigenerativi e avvalorante le differenze di specie.   “Quando mi è stato proposto di curare la Biennale Gherdëina – ha spiegato Lorenzo Giusti – ho ritenuto significativo proporre un’alleanza con il progetto che stavo portando avanti nel contesto delle Orobie bergamasche. Le trasformazioni del pensiero ecologico legate al mito della natura selvaggia faranno da sfondo a una narrazione che, insieme alle diverse aree europee, coinvolgerà l’intero bacino del Mediterraneo – spazio di migrazioni ricorsive e multidirezionali di numerose specie del mondo vivente – legandolo idealmente alla montagna.”   “Lorenzo Giusti – ha detto il presidente della associazione Zënza Sëida Eduard Demetz – con la sua incredibile capacità comunicativa e la sua esperienza si interfaccerà con grande sensibilità al nostro territorio e la sua cultura, sviluppando un programma vasto e inclusivo”. Le linee guida del progetto saranno presentate da Giusti, a Ortisei, il 22 luglio 2023, accompagnate da una performance dell’artista palestinese Mirna Bamieh.

Spazio, Asi: si è insediato il nuovo presidente Teodoro Valente

Spazio, Asi: si è insediato il nuovo presidente Teodoro ValenteRoma, 14 giu. (askanews) – Teodoro Valente, il nuovo presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, si è insediato oggi nella sede centrale dell’Agenzia, a Roma. Lo rende noto l’Asi in una nota. La designazione – ricorda l’Asi – era stata proposta dal COMINT, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nei giorni scorsi.

Esperto di materiali polimerici e compositi e nanotecnologie, Teodoro Valente assume l’incarico di presidente dopo la conclusione del mandato quadriennale di Giorgio Saccoccia, terminato a inizio maggio. Il nuovo numero uno di Asi vanta una lunga esperienza nel settore accademico. Dopo aver conseguito una laurea in ingegneria meccanica all’Università La Sapienza di Roma, ha ricoperto per diversi anni la carica di professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali presso lo stesso ateneo romano, di cui è anche stato nominato prorettore. Valente è stato anche direttore dell’Istituto per i Polimeri, compositi e biomateriali del CNR e ha prestato servizio presso la Direzione ricerca e sviluppo della Commissione Ue e nel settore privato.

Con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana sono stati nominati anche i membri del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia: Giuseppe Basini, Marica Branchesi, Stefano Gualandris, Marco Lisi, Luisa Riccardi e Elda Turco Bulgherini.

Alcuni passaggi dell’omelia dell’arcivescovo Delpini alle esequie per Silvio Berlusconi

Alcuni passaggi dell’omelia dell’arcivescovo Delpini alle esequie per Silvio BerlusconiRoma, 14 giu. (askanews) – Si concentra su tre parole l’omelia che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, pronuncia in occasione delle solenni esequie di Silvio Berlusconi: vita, amore e felicità. Un’omelia che assomiglia più a una poesia, dedicata all’uomo. “Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità”, esordisce Delpini. “Vivere. Vivere e amare la vita – sottolinea l’arcivescovo -. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita – prosegue mons. Delpini – che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti”.

“Vivere e sentire le forze esaurirsi – ribadisce – vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.La seconda parola che mons. Delpini utilizza nell’omelia dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi è “amare ed essere amato”. “Amare e desiderare di essere amato”, dice l’arcivescovo. “Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere sempre e solo una concessione, una accondiscendenza. Amare e desiderare di essere amato per sempre – sottolinea – e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande”.

“Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”, così Delpini.“Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini”. Ecco la terza parola che monsignor Mario Delpini utilizza nella sua omelia.

“Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione – sottolinea Delpini -. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”, spiega Delpini.Silvio Berlusconi, “uomo d’affari” ma anche “uomo politico”. Ma prima di tutto “è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia”. E’ questo il passaggio chiave dell’omelia. “Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti – sottolinea l’arcivescovo -. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri, forse si dimentica dei criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, aggiunge mons. Delpini.

“Quando un uomo è un uomo politico – prosegue – allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico, nei nostri tempi, è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”, conclude mons. Delpini. 

Berlusconi, Delpini: politico e imprenditore, prima di tutto uomo

Berlusconi, Delpini: politico e imprenditore, prima di tutto uomoRoma, 14 giu. (askanews) – Silvio Berlusconi, “uomo d’affari” ma anche “uomo politico”. Ma prima di tutto “è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia”. E’ questo il passaggio chiave dell’omelia che mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha voluto pronunciare durante le solenni esequie di Silvio Berlusconi, al Duomo di Milano.

“Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti – sottolinea l’arcivescovo -. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri, forse si dimentica dei criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, aggiunge mons. Delpini. “Quando un uomo è un uomo politico – prosegue – allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico, nei nostri tempi, è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.

“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”, conclude mons. Delpini.

Autonomia, sindacati abruzzesi: ddl Calderoli anticostituzionale

Autonomia, sindacati abruzzesi: ddl Calderoli anticostituzionaleRoma, 14 giu. (askanews) – “Un progetto di secessione subdola e anticostituzionale”. Così sindacati e associazioni abruzzesi definiscono il ddl Calderoli che fissa le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata, attualmente in discussione in Parlamento. E con l’obiettivo di “difendere i diritti di eguaglianza sostanziale e di unitarietà della Repubblica”, hanno promosso un convegno che si è svolto ieri pomeriggio all’Aquila, nella sala Benedetto Croce del Consiglio regionale d’Abruzzo.

L’iniziativa, a cui, su invito dei promotori, hanno partecipato sindaci, consiglieri comunali, provinciali e regionali, le libere forme associative del terzo settore e i partiti politici, è stata organizzata dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Abruzzo, dalla Cgil Abruzzo Molise, dalla Uil Abruzzo, dall’Anpi Abruzzo, dall’Ali Abruzzo, dal Cidi Pescara, dall’Associazione No Triv, da Legambiente Abruzzo, dall’Associazione Antonio Gramsci Abruzzo, dall’Arci Pescara, dall’Associazione Chieti Nuova 3 Febbraio, dal Comitato di Chieti “Salviamo la Costituzione: Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla” e dall’Associazione Culturale Demos. “Il ddl Calderoli – dicono sindacati e associazioni – pone fondamento sull’art. 116, comma 3, della Costituzione, che consente alle Regioni a statuto ordinario interessate di stipulare, sulle ‘materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s)’, intese con lo Stato per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia”.

“Si è di fronte ad un provvedimento che, da un lato – sottolineano – rischia di incidere in maniera significativa sugli equilibri istituzionali, economici e sociali complessivi del Paese; dall’altro, rischia di pregiudicare in modo irreversibile il regionalismo solidaristico a cui tende il richiamato art. 116. Si tratta, in altri termini, di un progetto dagli esiti imprevedibili perché, oltre alla potestà legislativa per le materie di legislazione concorrente e per eventuali altre tre fra quelle di competenza esclusiva dello Stato, il ddl in esame prevede il trasferimento di risorse secondo il principio che le tasse debbano restare quasi totalmente nel territorio in cui sono pagate. Nei giorni scorsi – aggiungono – sono state consegnate in Senato dai promotori oltre centomila firme per l’avvio dell’iter legislativo su una Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la revisione degli articoli 116 e 117”. Per questi motivi, data la “situazione di diffusissima disinformazione su questo progetto”, sindacati e associazioni hanno organizzato il convegno, con l’obiettivo di “acquisire sufficiente informazione e promuovere ogni iniziativa a livello regionale e nazionale per ostacolare questo progetto di secessione subdola e anticostituzionale”.

Berlusconi, mons. Delpini: “Viveva e amava la vita”

Berlusconi, mons. Delpini: “Viveva e amava la vita”Roma, 14 giu. (askanews) – Si concentra su tre parole l’omelia che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, pronuncia in occasione delle solenni esequie di Silvio Berlusconi: vita, amore e felicità. Un’omelia che assomiglia più a una poesia, dedicata all’uomo. “Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità”, esordisce mons. Delpini.

“Vivere. Vivere e amare la vita – sottolinea l’arcivescovo -. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita – prosegue mons. Delpini – che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti”. “Vivere e sentire le forze esaurirsi – ribadisce – vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

Berlusconi, Fugatti: è sempre stato un amico dell’autonomia trentina

Berlusconi, Fugatti: è sempre stato un amico dell’autonomia trentinaRoma, 14 giu. (askanews) – “Il mio ricordo personale di Berlusconi è il suo grande aspetto umano. La capacità di mettersi a confronto con tutti. È stato un grande imprenditore e un grande Presidente del consiglio che è sempre riuscito a tenere un contatto umano con tutte le persone di qualsiasi categoria e ceto sociale fossero. La nostra presenza qui oggi è un dovere istituzionale. In quanto l’autonomia trentina è sempre stata rispettata e tutelata dai vari governi Berlusconi e alcune scelte sono state importanti anche per i giorni che stiamo vivendo oggi”. Lo ha detto il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, arrivando in Piazza Duomo per il funerale.