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Tag: Sanremo 2023

Italia presente al Festival Internazionale di Fotografia di Sofia

Italia presente al Festival Internazionale di Fotografia di SofiaRoma, 12 giu. (askanews) – L’Istituto Italiano di Cultura di Sofia promuove, insieme alla Galleria Nazionale e alla Fondazione “Phodar”, il XII Festival Internazionale di Fotografia – Biennale “Phodar” accolto presso il Museo d’arte del periodo socialista.

Il Festival è realizzato con il sostegno del Programma “Cultura” del Comune di Sofia e la mostra resterà aperta al pubblico fino al 2 luglio 2023. La Biennale è tra i principali eventi fotografici del mondo e l’edizione di quest’anno ha visto quasi raddoppiare il numero dei partecipanti rispetto alle edizioni precedenti.

L’evento raccoglie quest’anno i lavori di 21 fotografi provenienti da 12 Paesi, con oltre 270 fotografie selezionate all’interno del circuito del Festival. Il tema della manifestazione, “Immagine e somiglianza”, vuole essere uno sguardo allo sviluppo e ai cambiamenti del linguaggio fotografico e porre l’attenzione ai nuovi percorsi legati alle tematiche umanistiche nella fotografia contemporanea.

Tra gli altri, nella mostra sono esposti anche i lavori di Alessio Paduano, che ha vinto il Gran Premio del concorso. Il fotografo ha presentato una serie di immagini di grande impatto emotivo scattate in Ucraina all’inizio della guerra.

Centro, Gelmini(Azione): Milano base per rilanciare il popolarismo

Centro, Gelmini(Azione): Milano base per rilanciare il popolarismoMilano, 12 giu. (askanews) – Milano è “la città del volontariato, del terzo settore, dove la rete valoriale del popolarismo ha trovato concretezza e si è trasformata in ‘azione’” e come tale base per il rilancio del popolarismo. Lo ha sottolineato Mariastella Gelmini, vice segretaria e portavoce di Azione, in un’intervista al Corriere della Sera dopo avere organizzato sabato un convegno per rilanciare l’anima popolare di Azione. “Abbiamo rimarcato il fatto che Azione è la sintesi di sensibilità differenti. C’è quella riformista, quella liberale, ma, e lo vogliamo sottolineare fortemente, c’è anche la matrice popolare. Azione si è candidata a raccogliere e proiettare nel futuro il meglio di queste tre tradizioni. Il tema dell’europeismo, dell’atlantismo, della centralità della persona sono punti valoriali ancorati al popolarismo. Sono dentro Azione. Non solo. Sono nel manifesto di Azione che cita il popolarismo di Sturzo e il liberalismo sociale come radici culturali e politiche del nostro partito e sottolinea la necessità di una sintesi tra queste grandi culture” ha evidenziato l’ex ministro.

“Ci siamo rivolti e ci rivolgiamo alla società civile, all’associazionismo, ai tanti amministratori, ai sindaci, al civismo a tutti coloro che hanno questa matrice e a chi rifiuta il populismo bipolarizzante. Vogliamo ancorare il programma di Azione a una solida impronta valoriale che è anche quella del popolarismo” ha aggiunto. Quanto al progetto di partito unico con Iv per Gelmini “è naufragato, ma questo non significa che non si possa collaborare come facciamo ogni giorni nei gruppi parlamentari, pur all’interno, di una leale competizione fra soggetti politici diversi. Noi vogliamo semplicemente ribadire che Azione è un contenitore aperto anche al popolarismo”. Letizia Moratti, ha proseguito, “è una risorsa importante. L’iniziativa di mettere intorno al tavolo soggetti civici e politici dimostra che c’è vita oltre i due poli. Vedremo cosa maturerà”. Quanto al dialogo col Governo Gelmini ha osservato che “La nostra opposizione è costruttiva e non ideologica, entra nel merito delle questioni e parla chiaro al governo stigmatizzando alcune scelte sbagliate, come l’insensata resistenza sul Mes, ma non abbiamo esitato a difendere la scelta sui controlli concomitanti della Corte dei Conti perché per noi il Pnrr non è il piano del governo Meloni, ma un piano nazionale da cul dipende il futuro del Paese. Non siamo ideologici, siamo pragmatici ed entriamo nel merito delle questioni”.

Cina ha accresciuto arsenale nucleare di 60 testate in un anno

Cina ha accresciuto arsenale nucleare di 60 testate in un annoRoma, 12 giu. (askanews) – La Cina ha accresciuto il suo arsenale nucleare di 60 testate, portandole a un totale di 410, nei 12 mesi fino a gennaio 2023. Lo dichiara in un rapporto diffuso oggi il SIPRI, il think tank di Stoccolma per la pace e la sicurezza internazionale, dedicato ai dieci stati dotati di armi atomiche.

Il numero di testate accumulate tra le cinque potenze nucleari riconosciute di Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele è salito di 86 testate, arrivando a 9.576, durante un periodo in cui gli arsenali sono stati anche modernizzati. La significativa espansione dell’arsenale nucleare cinese è stata “sempre più difficile da far convivere” con “l’obiettivo dichiarato del paese di avere solo le forze nucleari minime necessarie per mantenere la sua sicurezza nazionale”, ha affermato nel rapporto Hans Kristensen del SIPRI.

Si prevede che l’arsenale cinese continuerà a crescere, afferma ancora il rapporto, aggiungendo che Pechino “potrebbe potenzialmente avere almeno tanti missili balistici intercontinentali quanti ne hanno gli Stati uniti o la Russia entro la fine del decennio”. Delle scorte di 9.576 testate, gli Stati Uniti ne detenevano a gennaio 3.708, invariate rispetto all’anno precedente, secondo quanto riferisce il rapporto. La Russia, dal canto suo, ha aumentato il suo arsenale a 4.489 da 4.477. Le scorte delle due maggiori potenze nucleari mondiali rappresentano circa l’86% del totale.

Si stima che l’arsenale della Corea del Nord sia cresciuto da 25 a 30 testate, afferma il rapporto, aggiungendo che il paese potrebbe avere abbastanza materiale fissile per produrre da 50 a 70 testate.

Tornano le zanzare, l’allarme Oms sulle malattie trasmesse dalle punture

Tornano le zanzare, l’allarme Oms sulle malattie trasmesse dalle puntureRoma, 12 giu. (askanews) – Torna la bella stagione e tornano, puntuali, le zanzare. Ma non solo. L’Oms ha lanciato un allarme a livello mondiale. “Oggi metà popolazione mondiale è a rischio Dengue. L’incidenza delle infezioni causate da arbovirus – come Dengue, Zika e Chikungunya – è cresciuta notevolmente in tutto il mondo negli ultimi decenni. Circa la metà della popolazione mondiale è ora a rischio di Dengue, con un numero stimato in 100-400 milioni di infezioni che si verificano ogni anno”. E’ il quadro tracciato dall’Organizzazione mondiale della sanità che ha fornito un aggiornamento sulla situazione di queste malattie che si diffondono dalle zanzare alle persone e “stanno causando un numero crescente di focolai in tutto il mondo, con il cambiamento climatico, la deforestazione e l’urbanizzazione che sono alcuni dei principali fattori di rischio”. Fattori di rischio “che consentono alle zanzare di adattarsi meglio ai nuovi ambienti e di diffondere ulteriormente a livello geografico il rischio di infezione, anche nella regione europea”. “Iniziano a svegliarsi -spiega Gérard Duvallet, entomologo dell’Università francese di Montpellier- quando ci sono 15 gradi, poi, non appena le temperature si alzano fino ai 20/25 gradi, sono, diciamo così, in piena forma”. Questo vuol dire che, con l’inizio della primavera, si avvia quel processo che, a breve, porterà nelle nostre case il fastidioso insetto: “Fastidiose sono in particolare le zanzare femmine -continua Duvallet. Sono solo loro a pungerci, mentre i maschi si nutrono esclusivamente con le piante. Il nostro sangue serve loro per sviluppare poi le uova e quindi per riprodursi. Ci iniettano due sostanze: la prima per facilitare l’aspirazione, mentre la seconda contiene un principio attivo che danneggia i tessuti umani. Ciò per non farci sentire dolore e quindi per impedire che la nostra reazione immediata possa ucciderle”.

Il 90% degli italiani, preoccupata per il suo ritorno, ritiene che l’insetto sia presente nel proprio Comune di residenza, mentre il 69,3% sostiene di avere la sensazione che, negli ultimi tre anni, la percentuale di diffusione sia decisamente aumentata. Il risultato di un sondaggio, commissionato su un campione di duemila intervistati da un’azienda leader nella produzione di zanzariere, fotografa un rapporto che, a giusta ragione, può definirsi complesso: “Abbiamo voluto fare luce su uno dei problemi che affliggono i cittadini durante i mesi primaverili ed estivi”, afferma Marco Marcantoni, Ceo di Sharknet. “La conferma è che si tratta di una questione che sta a cuore praticamente a tutti. L’84,7% degli intervistati va anche oltre e si dimostra consapevole dei rischi sanitari e del fatto che una puntura può veicolare patogeni. La malattia del West Nile è infine la più conosciuta, mentre la zanzara tigre è quella più temuta”. La zanzara tigre, appunto. Una presenza che è conseguenza dei cambiamenti climatici, cambiamenti che presto potrebbero portare altre spiacevoli sorprese. Secondo recenti studi scientifici, pubblicati su Biology Letters, l’avanzare degli insetti, che portano la malaria, corre a ritmi sostenuti e non escluso che presto potrebbe raggiungere anche il Vecchio Continente: “Nessun allarme, per carità. Ma -continua Marcantoni- è una questione da non sottovalutare. Per l’Africa innanzitutto, che paga un prezzo salatissimo, ma anche per il resto del mondo. Il riscaldamento globale, lo dicono diverse ricerche autorevoli, moltiplica i vettori e quindi la diffusione di nuove e vecchie malattie. Dal virus Zika alla febbre Dengue, fino al ritorno del colera”.

Come difendersi allora? “La prima regola -riflette Marcantoni- è evitare ristagni d’acqua perché è lì che le zanzare depongono le proprie uova. Vasi e sottovasi bisogna curarli con attenzione. Poi, occorre eseguire periodiche disinfestazioni. Esistono tuttavia dei rimedi anche nella fase successiva, quando gli insetti sono, diciamo così, appena nati. La citronella è un ottimo rimedio, come indossare abiti dal colore giusto. Le zanzare sono attirate nell’ordine dal nero, dal rosso, dal grigio e dal blu. Verde e giallo sono invece le tinte che maggiormente difendono l’uomo dalle punture. Inutile dire che proteggersi significa anche impedire il loro ingresso in casa. Le nostre zanzariere plissettate, uniche al mondo, rappresentano una barriera ideale. Le abbiamo esportate in 50 Paesi del mondo, rendendo la nostra azienda un’eccellenza del made in Italy”.

Vino, Consorzio Franciacorta corre Mille Miglia su Fiat Spider 1955

Vino, Consorzio Franciacorta corre Mille Miglia su Fiat Spider 1955Milano, 11 giu. (askanews) – Franciacorta è “official sparkling wine” anche dell’edizione 2023 della Mille Miglia, la celebre gara di auto d’epoca che quest’anno si corre dal 13 al 17 giugno. Per festeggiare Brescia-Bergamo Capitale della cultura, Franciacorta gareggerà con l’auto numero 378, una Fiat 1100 TV Spider del 1955 e porterà sulle strade italiane diversi ospiti per promuovere la bollicina bresciana. Da Brescia a Roma guiderà Giorgia Surina, attrice e conduttrice radiofonica e televisiva che passerà poi il testimone a Giuseppe Maggio, attore italiano che guiderà fino a Milano dove gli succederà Gresy Daniilidis, imprenditrice digitale italo-greca che concluderà la gara fino a Brescia.

“L’automobilismo d’epoca e la produzione di vino italiano di qualità – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Silvano Brescianini – condividono la passione per la tradizione e l’eccellenza”. Per Bergamo Brescia 2023, quest’anno, la gara attraverserà la Franciacorta, costeggiando le sponde del Lago d’Iseo (Sarnico – Iseo) per poi passare per il territorio dei Comuni di Provaglio d’Iseo, Passirano, Cazzago San Martino, Gussago e Cellatica. Franciacorta sarà inoltre presente in tutte le aree Mille Miglia a Brescia nei giorni precedenti la partenza e l’arrivo. Nel frattempo si è appena conclusa la settimana newyorkese per Franciacorta, un appuntamento ormai annuale tra cene di gala, masterclass e degustazioni, che ha preso via il 6 giugno con una cena di gala all’insegna dell’italianità, ambientata nella suggestiva cornice dello Slowear Store (il brand di moda veneto con cui Franciacorta collabora da anni) di Lafayette Street, nel cuore di Soho, che si è trasformato, in via del tutto eccezionale, in un ristorante gourmet. La cena esclusiva ha visto 50 ospiti vip tra importanti giornalisti, personaggi della società newyorkese e influencer americani.

Il giorno successivo si è tenuta una degustazione di 12 basi di Franciacorta e di diverse tipologie tra millesimati e riserve, con un focus sulle caratteristiche dei suoli e sui progetti legati alla sostenibilità, che ha coinvolto 50 sommelier dei più importanti ristoranti newyorkesi. Mercoledì 7 giugno, in collaborazione con la prestigiosa rivista statunitense “Wine Enthusiast”, è stato organizzato un aperitivo aperto al pubblico durante il quale, guidati da Jeff Porter, writer at large, gli ospiti hanno degustato diversi Franciacorta in abbinamento a finger food creati ad hoc per la serata nella Water Tower del Williamsburg Hotel. “Gli Stati Uniti sono il primo mercato per il vino al mondo e sicuramente per Franciacorta un’opportunità in fase di sviluppo e costante crescita” ha spiegato Brescianini, ricordando che a fine 2022, gli Usa rappresentavano il 12,1% dell’export e ad aprile di quest’anno circa il 13%.

Ubs: acquisizione Credit Suisse completata, inizia nuovo capitolo storico

Ubs: acquisizione Credit Suisse completata, inizia nuovo capitolo storicoMilano, 12 giu. (askanews) – Ubs ha completato l’acquisizione dell’ex rivale Credit Suisse, realizzando la più grande fusione bancaria dal 2008 e creando un colosso globale della gestione dei patrimoni.

“Abbiamo completato l’acquisizione legale del Credit Suisse”, hanno annunciato i vertici di Ubs in una lettera aperta pubblicata sui giornali elvetici e internazionali, parlando dell’”inizio di un nuovo capitolo storico”. Nella lettera, i vertici di Ubs sottolineano la sua forte cultura aziendale e il suo approccio “conservativo” al rischio, chiarendo che non scenderà a “nessun compromesso”. Per evitare il collasso della seconda banca svizzera, il 19 marzo Ubs ha accettato di acquistare Credit Suisse su pressione delle autorità per 3 miliardi di franchi svizzeri. Il gruppo supervisionerà 5.000 miliardi di dollari di asset. La fusione pone fine ai 167 anni di storia del Credit Suisse, colpita negli ultimi anni da scandali e perdite.

Le due banche impiegano complessivamente 120.000 dipendenti in tutto il mondo, anche se Ubs ha già dichiarato che taglierà posti di lavoro per sfruttare le sinergie e ridurre i costi. Venerdì scorso, il Ceo di Ubs Sergio Ermotti ha avvertito che i prossimi mesi saranno probabilmente “accidentati”, poiché l’integrazione porterà a “ondate” di decisioni difficili, in particolare in materia di occupazione.

Ex manager Samsung arrestato: avrebbe rubato segreti chip per Cina

Ex manager Samsung arrestato: avrebbe rubato segreti chip per CinaRoma, 12 giu. (askanews) – Un ex manager di alto livello di Samsung Electronics è stato arrestato e incriminato per aver rubato segreti industriali del gigante dei chip sudcoreano per costruire un impianto di chip in Cina. L’hanno dichiarato oggi fonti giudiziarie sudcoreane, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.

L’ex dirigente di 65 anni, il cui nome è rimasto celato, è stato accusato di aver violato le leggi sulla protezione della tecnologia industriale e sulla prevenzione della concorrenza sleale, secondo l’ufficio del procuratore distrettuale di Suwon. Il manager è accusato di aver tentato di costruire una fabbrica completa di semiconduttori, imitazione di Samsung, in Cina dopo aver acquisito illegalmente dati riservati dell’azienda, inclusi dati d’ingegneria di base (BED) dell’impianto di chip, il layout del processo e i disegni di progettazione, dall’agosto 2018 al 2019.

La procura ha anche incriminato altre sei persone – un dipendente di un subappaltatore di Samsung Electronics e cinque dipendenti di un produttore di chip cinese fondato dall’ex dirigente – senza carcere, con l’accusa di collusione nella presunta fuga di notizie tecnologiche. Secondo i pubblici ministeri, l’ex dirigente aveva tentato di utilizzare le tecnologie e i dati rubati per costruire una copia dell’impianto di chip Samsung Electronics a soli 1,5 chilometri dall’impianto di chip dell’azienda a Xian, nella Cina occidentale. Ma il suo piano non si sarebbe concretizzato poiché una società taiwanese ha infranto la sua promessa di investire 8mila miliardi di won (6,2 miliardi di dollari) nel progetto.

Invece, secondo quanto riferito, l’ex dirigente ha ricevuto un investimento da investitori cinesi e ha realizzato prodotti di prova da un impianto di produzione di chip costruito sulla base della tecnologia Samsung a Chengdu l’anno scorso. Il suo impianto di chip cinese ha assunto circa 200 persone da Samsung e SK hynix Inc. Presumibilmente ha incaricato i suoi dipendenti di ottenere e utilizzare i dati di progettazione dei semiconduttori di Samsung.

Si schianta un bus in Australia, almeno 10 morti e 25 feriti

Si schianta un bus in Australia, almeno 10 morti e 25 feritiRoma, 12 giu. (askanews) – Almeno 10 persone sono rimaste uccise e 25 sono state ricoverate in ospedale in Australia dopo che il bus in cui viaggiavano si è schiantato. È accaduto domenica, mentre tornavano da un matrimonio in una regione vinicola nell’est del Paese.

L’autobus, riferisce la CNN, si è ribaltato in una rotatoria vicino alla città di Greta, nel Nuovo Galles del Sud, nella regione di Hunter, detta anche Hunter Valley, a circa due ore e mezza a nord-ovest di Sydney. L’autista dell’autobus, 58 anni, è stato arrestato. La polizia ha dichiarato che non è rimasto ferito nell’incidente. L’autobus trasportava persone di ritorno da festeggiamenti in un’azienda vinicola quando si è schiantato, ha dichiarato il governatore del Nuovo Galles del Sud, Chris Minns. Minns ha definito l’incidente un “evento profondamente tragico”, aggiungendo che i residenti della regione “saranno scioccati e rattristati”.

Le segnalazioni di emergenza sono arrivate poco prima di mezzanotte e la polizia ha inviato sul posto diversi elicotteri, unità antincendio e ambulanze. L’assistente commissario della polizia del New South Wales, Tracy Chapman, ha dichiarato che è troppo presto per commentare le circostanze dell’incidente, ma che la polizia dispone di “informazioni sufficienti” per sporgere denuncia contro il conducente. Chapman non ha specificato quali siano queste accuse, ma ha detto che il luogo dell’incidente viene trattato come una scena del crimine.

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha espresso le sue condoglianze dopo l’incidente “orribile”: “Tutti gli australiani che si sono svegliati con le tragiche notizie provenienti dall’Hunter inviano le nostre più sentite condoglianze ai cari di coloro che sono stati uccisi in questa orribile tragedia dell’autobus”, ha dichiarato Albanese su Twitter. “Un giorno di gioia che si conclude con una perdita così devastante è davvero crudele. Il nostro pensiero va anche a coloro che sono rimasti feriti”.

Ucraina,Zuppi:rischio nucleare deve farci paura,folle accettarlo

Ucraina,Zuppi:rischio nucleare deve farci paura,folle accettarloRoma, 11 giu. (askanews) – “Poi noi siamo capaci di abituarci a tutto ma il rischio del nucleare non può non farci paura. È folle accettare che ci possa essere il ricorso al nucleare”. Lo ha affermato l’incaricato del Papa per l’Ucraina e presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi sulla guerra in Ucraina.

£Per questo – ha sottolineato – ho accettato di dare una mano al tentativo di Papa Francesco di impedire che l’incendio della guerra possa divampare di più, provando a ottenere invece un modo diverso dalle armi per arrivare alla pace”.

Diritti, Zuppi: vietare utero in affitto non è il Medioevo

Diritti, Zuppi: vietare utero in affitto non è il MedioevoRoma, 11 giu. (askanews) – “A parte toni agonistici e comportamenti gladiatori che andrebbero messi da parte io non penso affatto che essere contrari all’utero in affitto significhi ritorno al Medioevo. Non mi pare affatto che consentirlo significhi modernità”. Lo ha affermato il presidente della Cei Matteo Zuppi, parlando a Bologna a Repubblica delle Idee

“Ci sono tanti altri modi affettivi di essere genitori e aiutare i tanti figli senza genitori che ci sono al mondo: l’adozione, l’affido lo sono”, ha sottolineato. Senza chiusure anche nei riguardi di adozioni da parte di coppie omosessuali. “Ci sono tanti modi – ha risposto- per aiutare e su cui si può intervenire”.