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Tag: Sanremo 2023

Nasce Intergruppo Parlamentare sulla Dieta Mediterranea

Nasce Intergruppo Parlamentare sulla Dieta MediterraneaRoma, 20 dic. (askanews) – Nasce l’Intergruppo Parlamentare “Dieta Mediterranea: Nutrizione, Prevenzione e Cultura”, presentato oggi nella sala stampa della Camera dei deputati.”Ringrazio i colleghi che hanno dato vita a questo intergruppo parlamentare, in particolar modo l’onorevole Marta Schifone per averlo promosso. Un’iniziativa per avere maggior consapevolezza dell’importanza di proteggere il nostro sistema di alimentazione fatto da anni di contaminazioni”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo questa mattina alla conferenza stampa.

“Perché – ha aggiunto il ministro – come diceva Ippocrate, dobbiamo fare in modo che ‘il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo’. Insieme allo sport, infatti, il benessere alimentare porta benefici per la nostra salute e lo dimostrano i dati sulla longevità degli italiani”. “Il concetto di Dieta Mediterranea, iscritta nella lista dell’Unesco, descrive un sistema equilibrato che, però, non rappresenta solo l’Italia – ha quindi spiegato Lollobrigida – La nostra Nazione, infatti, si caratterizza per l’unicità della sua cucina che abbiamo candidato a patrimonio immateriale perché è un sistema di valori, uno strumento per i nostri cuochi. Una ricchezza composta dalle Indicazioni geografiche, che ci raccontano come un prodotto nasce e viene trasformato, ma resta sempre legato alla tipicità dei singoli territori”.

“Sono certo – ha concluso il ministro – che il lavoro del vostro gruppo sarà fondamentale per far comprendere i pilastri del nostro sistema, che vanno oltre le differenze politiche per identificare un modello di sviluppo basato sul buon cibo per tutti”.

Crea: agroalimentare italiano vale 621 mld ma è a più velocità

Crea: agroalimentare italiano vale 621 mld ma è a più velocitàRoma, 20 dic. (askanews) – Il sistema agro­alimentare italiano si conferma un settore cardine dell’economia, con un fatturato di circa 621 miliardi di euro, circa 15% del fatturato globale dell’economia nazionale, grazie alle buone performance di agricoltura, dell’industria alimentare e delle bevande (40% del totale). Tuttavia, le singole Regioni italiane contribuiscono in misura differente al risultato, con tre Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) che producono oltre il 42% del valore totale e altre tre (Campania, Lazio e Piemonte) che insieme sommano un ulteriore 22%. Rilevanti le differenze a livello regionale anche rispetto alla sua composizione: l’industria alimentare e delle bevande gioca un ruolo maggiore al Nord, agricoltura e sistema distributivo rivestono un peso più significativo al Sud.

E’ la fotografia del comparto fatta dall’Annuario dell’Agricoltura italiana 2022 e presentato oggi a Roma dal Commissario Straordinario del CREA Mario Pezzotti e dalla direttrice del CREA Politiche e Bioeconomia Alessandra Pesce. “Conoscere, comprendere ed interpretare, attraverso la ricerca, i processi evolutivi in agricoltura è indispensabile per supportare la sostenibilità e la competitività non solo del nostro agroalimentare, ma dell’intero Sistema Paese. E, in questo senso, l’Annuario del CREA che presentiamo oggi ne è senz’altro la sua migliore rappresentazione”, ha detto Pezzotti.

Sul fronte degli scambi con l’estero il 2022 segna un nuovo primato, sia per le importazioni, che raggiungono il valore record di quasi 63 miliardi di euro (+29,3%), sia per le esportazioni, che si avvicinano alla soglia dei 60 miliardi di euro (+16%). Dinamiche fortemente influenzate dalla crescita dei prezzi internazionali; tuttavia, agli aumenti in valore si accompagnano spesso incrementi dei volumi scambiati, sebbene di minore intensità. Da segnalare, anche in questo caso, le forti differenziazioni territoriali con le Regioni settentrionali che coprono più del 70% del totale nazionale dei flussi in entrambe le direzioni (import ed export), mentre l’area meridionale e insulare importa appena il 16,0% ed esporta il 18,6% dei prodotti agro-alimentari scambiati sui mercati esteri.

”Dostoevskij” dei Fratelli D’Innocenzo in anteprima alla Berlinale

”Dostoevskij” dei Fratelli D’Innocenzo in anteprima alla BerlinaleRoma, 20 dic. (askanews) – Sarà presentata in anteprima mondiale alla 74esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino la serie Sky Original “Dostoevskij”, ideata, scritta e diretta dai Fratelli D’Innocenzo. Talenti rivelazione del cinema italiano degli ultimi anni, Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno legato il loro nome alla Berlinale già ai tempi del loro esordio con “La terra dell’abbastanza”, presentato nella sezione Panorama del Festival nel 2018, per poi arrivare a vincere con la loro opera seconda, “Favolacce”, selezionata per il concorso del 2020, l’Orso d’Argento per la Sceneggiatura. “Dostoevskij”, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica, sarà presentata nella sezione Berlinale Special del festival, vetrina dedicata alle ultime produzioni di grandi registi e di opere cinematografiche legate ad argomenti di attualità.

La serie è un noir con protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Favola, Le otto montagne) nei panni di un brillante e tormentato detective dal passato doloroso. Con lui nel cast Gabriel Montesi (Favolacce, Siccità, Romulus, Christian), Carlotta Gamba (America Latina, Dante) e Federico Vanni (Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto, Io sono l’abisso). “Siamo grati alla Berlinale per aver selezionato ‘Dostoevskij’ alla 74esima edizione del festival. Berlino per noi è casa. Ma non sempre a casa si viene accolti. Anzi, è proprio a casa che devi dimostrare di essere ancora tu. Dal nostro esordio con ‘La terra dell’abbastanza’ e la successiva vittoria dell’Orso d’argento con ‘Favolacce’ siamo cambiati moltissimo, eppure, con ‘Dostoevskij’, ci avete ancora una volta riconosciuti. Grazie per averci aperto la porta di casa: questa porta che fa ancora lo stesso suono”, hanno dichiarato i Fratelli D’Innocenzo.

“Dostoevskij” è una serie Sky Original in 6 episodi, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica. L’uscita della serie è attesa prossimamente su Sky e in streaming su NOW. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale che si occuperà delle vendite per conto di Sky Studios. Enzo Vitello è un poliziotto dal passato guasto e dal futuro inevitabile, che si trova a indagare sulla scia di sangue di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij a causa delle lettere piene di dettagli macabri che lascia sulle scene del crimine. Ossessionato dalle parole del killer, Vitello arriva al punto di intraprendere una pericolosa indagine in solitaria, avvicinandosi sempre di più all’inquietante verità. Un poliziotto e un assassino, entrambi intangibili, sfuggenti, entrambi fantasmi, che procedono al buio nel buio della coscienza, che si danno la caccia ma anche una carezza, sviscerando assieme una solitudine che tutto assorbe e tutto ingloba. Dostoevskij segue l’indagine più complessa di tutte: il vero crimine è vivere?

Conferenza stampa fine anno Meloni giovedì 28 dicembre alle 11

Conferenza stampa fine anno Meloni giovedì 28 dicembre alle 11Roma, 20 dic. (askanews) – A causa di un persistente stato influenzale la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annullato tutti gli impegni di questi giorni. La conferenza stampa di fine anno prevista per domani 21 dicembre, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Associazione Stampa Parlamentare, si terrà giovedì 28 dicembre, sempre alle ore 11 presso l’aula dei gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati. L’organizzazione della conferenza stampa resta invariata. Lo ha comunicato l’Ordine dei Giornalisti.

Lollobrigida: intesa in Stato-Regioni, 14 mln per frutta a guscio

Lollobrigida: intesa in Stato-Regioni, 14 mln per frutta a guscioRoma, 20 dic. (askanews) – “In Conferenza Stato-Regioni raggiunta l’intesa sul sostegno per il comparto della frutta a guscio. Arrivano 14 milioni di euro per la filiera, che potranno essere utilizzati per la promozione e nuovi investimenti”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Ancora una volta, rispondiamo con aiuti concreti destinati a un settore fondamentale per l’economia italiana e per l’agricoltura – aggiunge il ministro – anche e soprattutto per le aree interne della Nazione. Nel 2024, continueremo a lavorare per far diventare sempre più anche la frutta a guscio come uno dei simboli della qualità italiana”.

A Roma il Concerto del Centenario dell’Aeronautica Militare

A Roma il Concerto del Centenario dell’Aeronautica MilitareRoma, 20 dic. (askanews) – Con il “Concerto del Centenario” all’Auditorium Parco della Musica di Roma, martedì 19 dicembre 2023 l’Aeronautica Militare ha, praticamente, chiuso il cerchio delle celebrazioni per i primi 100 anni di vita della Forza Armata iniziate il 28 marzo 2023 con il successo del villaggio “Air Force Experience” in piazza del Popolo e la grande cerimonia sulla terrazza del Pincio, a Roma. Continuate con diverse iniziative in tutte le regioni, sorvolate dalle Frecce Tricolori con l’iniziativa “l’AM ringrazia l’Italia” e culminate con la grande manifestazione aerea del Centenario all’aeroporto di Pratica di Mare, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Così il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti. “Cento anni sono passati – ha detto – ma l’entusiasmo è quello di sempre e questa è la forza contrattuale di una Forza Armata moderna che dev’essere al passo coi tempi e, con i video e con la musica, abbiamo dimostrato che siamo sempre stati al passo coi tempi”.

La banda dell’Aeronautica Militare, diretta dal Maestro, Maggiore Pantaleo Leonfranco Cammarano ha ripercorso i 100 anni dell’Arma Azzurra eseguendo diversi brani classici e pop mentre sullo schermo scorrevano immagini del passato e del presente della Forza Armata, proiettata già verso il futuro e la dimensione spaziale. Alla serata, presentata dall’attrice Serena Autieri, erano presenti diverse autorità tra cui i sottosegretari alla Difesa Rauti e Perego di Cremnago.

A conclusione dell’iniziativa solidale “Un dono dal cielo per AIRC”, promossa dall’Aeronautica Militare con il supporto dell’Associazione Arma Aeronautica per raccogliere fondi a sostegno della ricerca sul cancro, inoltre, il Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino, presidente del Comitato per il Centenario AM ha consegnato al presidente della Fondazione Airc, Andrea Sironi, un assegno simbolico di 390mila euro. Particolarmente apprezzata, infine, l’esibizione live del violinista Andrea Carta che, in omaggio ai 100 anni dell’Aeronautica Militare ha anche registrato il video “Legacy Of The Sky” in volo, su un C-27J.

Ue, raggiunto accordo su migranti, von der Leyen: “storico”

Ue, raggiunto accordo su migranti, von der Leyen: “storico”Milano, 20 dic. (askanews) – Per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è un “accordo storico”. I paesi dell’UE e i membri del Parlamento europeo hanno raggiunto un’intesa sulla riforma della legge europea sugli immigrati e sui richiedenti asilo. La von der Leyen ha ringraziato la vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas e la commissaria agli Affari interni Ylva Johansson.

A sua volta Johansson definisce su X l’accordo un “momento storico”, sottolineando l’intera notte di trattative. La riforma porta con sé, tra le altre cose, l’accelerazione dei controlli all’ingresso e la possibilità di istituire centri di attesa nelle zone di frontiera, oltre a un meccanismo obbligatorio di solidarietà tra i paesi membri a beneficio degli Stati sotto pressione migratoria.

Inoltre, l’accordo prevede l’accelerazione dell’espulsione dal Paese di coloro che hanno ricevuto una domanda di asilo negativa. Prima di entrare in vigore, le riforme giuridiche devono ancora essere approvate formalmente della plenaria del Parlamento europeo e del Consiglio Giustizia e Affari interni dell’Ue

Ricerca, trovate tracce di creme solari nelle nevi del Polo Nord

Ricerca, trovate tracce di creme solari nelle nevi del Polo NordRoma, 20 dic. (askanews) – Ritrovate tracce di creme solari al Polo Nord, sui ghiacciai dell’arcipelago delle Svalbard. Si depositano soprattutto in inverno, quando sull’Artico cala la notte. A misurarne la concentrazione e spiegarne l’origine è uno studio condotto da ricercatrici e ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp), in collaborazione con l’Università delle Svalbard.I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica “Science of the Total Environment”.

L’obiettivo del lavoro – spiegano Ca’ Foscari e Cnr in una nota – era fornire la prima panoramica della presenza ambientale dei prodotti per la cura personale in Artico, fornendo dati sulla loro distribuzione spaziale e stagionale nel manto nevoso. Grazie ad un progetto Arctic Field Grant finanziato dal Research Council of Norway, in collaborazione con il Cnr-Isp e la stazione di ricerca Italiana Dirigibile Italia a Ny Ålesund, è stato possibile condurre, tra aprile e maggio 2021, un campionamento da cinque ghiacciai, situati nella penisola di Brøggerhalvøya. La varietà dei siti selezionati sia in prossimità di insediamenti umani sia in luoghi più remoti, ha permesso di studiare la presenza e il comportamento dei contaminanti emergenti, composti tutt’ora in uso ma monitorati dalla comunità scientifica in quanto potenzialmente dannosi per l’ecosistema. I risultati hanno rivelato la presenza di diversi composti, come fragranze e filtri UV, che derivano dai prodotti per la cura personale di largo consumo, fino alle latitudini più estreme. “Questa è la prima volta che molti dei contaminanti analizzati, quali Benzofenone-3, Octocrilene, Etilesil Metossicinnamato e Etilesil Salicilato, vengono identificati nella neve artica”, afferma Marianna D’Amico, dottoranda in Scienze polari all’Università Ca’ Foscari Venezia e prima autrice dello studio.

“I risultati evidenziano come la presenza dei contaminanti emergenti nelle aree remote sia imputabile al ruolo del trasporto atmosferico a lungo raggio”, spiega Marco Vecchiato, ricercatore in Chimica analitica a Ca’ Foscari e co-autore del lavoro. “Infatti, le concentrazioni più alte sono state riscontrate nelle deposizioni invernali. Alla fine dell’inverno, le masse d’aria contaminate provenienti dall’Eurasia raggiungono più facilmente l’Artico”. “L’esempio più evidente riguarda proprio alcuni filtri UV normalmente presenti nelle creme solari. L’origine delle maggiori concentrazioni invernali di questi contaminanti non può che risiedere nelle regioni continentali abitate a latitudini più basse: alle Svalbard durante la notte artica il sole non sorge e non vengono utilizzate creme solari”, prosegue Vecchiato. La distribuzione di alcuni di questi contaminanti varia in base all’altitudine. La maggior parte dei composti ha concentrazioni maggiori a quote più basse, tranne l’Octocrilene e il Benzofenone-3, due filtri UV comunemente utilizzati nelle creme solari, che al contrario sono più abbondanti sulla cima dei ghiacciai, dove arrivano dalle basse latitudini trasportati dalla circolazione atmosferica.

Questi dati saranno utili per definire piani di monitoraggio nell’area, contribuendo anche alla protezione dell’ecosistema locale. I contaminanti selezionati hanno già dimostrato effetti negativi sugli organismi acquatici alterando le funzionalità del sistema endocrino e ormonale. Alcuni di questi composti sono normati a livello locale in diverse isole del Pacifico e sono attualmente sotto indagine da parte dell’Unione Europea. In questo contesto, quantificare i processi di re-immissione in ambiente dei contaminanti di interesse emergente durante la fase di fusione della neve diventa una priorità per la protezione dell’ambiente artico nel prossimo futuro. “Sarà fondamentale comprendere i fenomeni di trasporto e deposizione di tali contaminanti nelle aree polari, soprattutto in relazione alle variazioni delle condizioni stagionali locali”, conclude Andrea Spolaor, ricercatore presso il Cnr-Isp. “Condizioni che stanno mutando rapidamente in risposta al cambiamento climatico, che in Artico avviene quattro volte più velocemente rispetto al resto del mondo”.

(Crediti: F. Scoto, Cnr – Unive)

Aceto balsamico Modena Igp tutelato in Nuova Zelanda dal 2024

Aceto balsamico Modena Igp tutelato in Nuova Zelanda dal 2024Roma, 20 dic. (askanews) – L’Aceto balsamico di Modena Igp sarà tutelato anche in Nuova Zelanda a partire dalla metà del 2024. E’ il risultato dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Nuova Zelanda, approvato definitivamente lo scorso 22 novembre dal Consiglio Europeo, che ha sancito una stretta importante sull’utilizzo improprio di alcune denominazioni, ed in particolare di alcune delle più importanti Indicazioni Geografiche italiane in termini di valore economico.

“La notizia è di fondamentale importanza – spiega il direttore del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Federico Desimoni – perché fuori dall’Europa come sappiamo il sistema delle Indicazioni Geografiche non è tutelato e riconosciuto, salvo che attraverso questo tipo di accordi. Avere quindi un altro mercato importante come la Nuova Zelanda che riconosce il sistema e ci da tutela è un passaggio fondamentale nella cultura della tutela in campo internazionale”. Oggi il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena rappresenta un comparto la cui produzione certificata nel 2021 ha raggiunto il suo record storico superando i 100 milioni di litri in un anno, corrispondenti a oltre un miliardo in valore al consumo. Tali numeri collocano l’Aceto Balsamico di Modena IGP al primo posto tra gli ambasciatori del Made in Italy agroalimentare in termini di prodotto esportato, nonché nella top five delle specialità alimentari DOP ed IGP italiane per impatto economico a livello nazionale. Attualmente il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena comprende 2400 aziende agricole, con una superficie vitata di oltre 14.000 ettari, 92 produttori di mosto e aceto di vino e 61 acetaie, impiegando tra i 25.000 e i 30.000 addetti lungo tutta la filiera produttiva.

WWF: “Von der Leyen contro rigorosa protezione del lupo in Europa”

WWF: “Von der Leyen contro rigorosa protezione del lupo in Europa”Roma, 20 dic. (askanews) – Contro ogni evidenza scientifica, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha proposto di declassare lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna, da specie “rigorosamente protetta” (Allegato II) a specie “protetta” (Allegato III). Lo afferma in un comunicato il WWF, sottolineando la sua assoluta contrarietà alla proposta e invita gli Stati membri dell’UE a respingerla.

La Convenzione di Berna del Consiglio d’Europa è la più antica convenzione al mondo nel campo della conservazione della natura ed è in vigore dal 1979. È considerata la fonte originaria di diritto internazionale che ha portato all’adozione della Direttiva Habitat dell’UE, pietra miliare dei programmi di conservazione europei, si legge nel comunicato dell’organizzazione ambientalista. “Questa è una decisione grave, senza alcuna giustificazione scientifica, motivata da ragioni puramente personali e politiche, che va a minare gli straordinari sforzi di conservazione messi in campo negli ultimi decenni e che hanno permesso la ripresa numerica e spaziale delle popolazioni di lupo in molti paesi dell’UE – ha dichiarato Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione del WWF Italia – La Presidente von der Leyen sta deliberatamente sacrificando decenni di lavoro di conservazione per il suo tornaconto politico, dando eco ai tentativi dei suoi alleati politici di strumentalizzare il lupo come capro espiatorio dei problemi socio-economici delle comunità rurali e del settore zootecnico. Questo approccio è inaccettabile e può creare un pericoloso precedente”.

La mossa di von der Leyen rappresenta un’inversione di rotta nelle politiche di conservazione che hanno fino ad oggi caratterizzato l’Ue – si legge nel testo – ed è dettata da motivi puramente politici. A sostegno di questa interpretazione, lo scorso novembre l’UE aveva respinto il tentativo della Svizzera di declassare lo status di protezione del lupo, sostenendo che, sulla base dei dati più recenti, il lupo non aveva raggiunto uno stato di conservazione favorevole nella maggior parte degli Stati membri dell’Ue. Questo ripensamento è ancora più ingiustificato – scrive ancora il WWF – se si considera che i risultati dell’analisi approfondita della Commissione sulle popolazioni di lupi nell’Ue, pubblicata oggi, non forniscono alcuna prova scientifica che lo stato della popolazione dei lupi sia cambiato in modo significativo nel giro di un anno. Questo annuncio è anche in contrasto con l’opinione pubblica, così come rilevato dall’indagine recentemente pubblicata sulla percezione delle comunità rurali riguardo la coesistenza con i grandi carnivori. I risultati mostrano che il 68% degli abitanti delle zone rurali ritiene che i lupi debbano essere rigorosamente protetti e più di due terzi (72%) concordano sul fatto che abbiano il diritto di coesistere con l’uomo e le sue attività.

Per il WWF proposta indebolisce il ruolo dell’Ue come partner affidabile e leader nei forum internazionali, oltre a mettere in dubbio l’autenticità dei suoi sforzi per raggiungere gli obiettivi globali di biodiversità. Solo un anno fa, la Presidente von der Leyen aveva pronunciato un’importante dichiarazione a sostegno dell’accordo storico sull’azione globale per la natura per il 2030, insieme al resto della comunità internazionale. L’annuncio di oggi mette in discussione questi impegni internazionali dell’UE. Una modifica alla Convenzione di Berna richiede una decisione del Consiglio e quindi una maggioranza qualificata degli Stati membri per approvare la proposta della Commissione. All’inizio del 2023, 12 Ministri dell’Ambiente hanno scritto al Commissario Sinkevicius assumendo una chiara posizione contro il declassamento dello status di protezione del lupo. L’Italia al contrario – ricorda l’organizzazione ambientalista – con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha recentemente presentato un documento, sostenuto anche da Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia, in cui ignorando le più recenti evidenze scientifiche che soottolineano quanto gli abbattimenti non rappresentino una soluzione a lungo termine per la mitigazione dei conflitti con la zootecnia, viene chiesto alla Commissione Ue di aggiornare lo status di protezione dei grandi carnivori, lupo compreso, nel quadro della Direttiva Habitat.

In diverse regioni europee è stata dimostrata che la coesistenza tra lupo e attività umane è possibile grazie a misure preventive efficaci, come l’installazione di diversi tipi di recinzioni, l’utilizzo di cani da guardiania per il bestiame e altre tecniche innovative in sperimentazione negli ultimi anni. Le linee guida dell’Unione Europea consentono agli Stati membri di risarcire pienamente agricoltori e allevatori per i danni causati da specie protette, come il lupo, e di rimborsare interamente i costi di investimento per le misure di prevenzione. Anche il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) potrebbe fornire un sostegno alla coesistenza, ma gli Stati membri non hanno sfruttato appieno questa opportunità di finanziamento. La proposta di diminuire il grado di protezione del lupo e di aprire a modalità di gestione cruente rappresenta dunque una strategia inaccettabile e populista, che mette a serio rischio il futuro della conservazione di una specie chiave degli ecosistemi europei senza risolvere i potenziali conflitti.