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Tag: Sanremo 2023

Ue chiede informazioni a Apple e Google su App Store e Google Pay

Ue chiede informazioni a Apple e Google su App Store e Google PayRoma, 14 dic. (askanews) – La Commissione europea ha recapitato una richiesta formale di informazioni a Google e Apple sulla base del nuovo di Digital Services Act (Dsa), in merito a come abbiano “diligentemente identificato qualunque rischio sistemico” riguardo ai rispettivi sistemi App Store e Google Pay. Lo riferisce lo stesso organismo comunitario con un comunicato.

Allo scopo di assicurare maggiore sicurezza per gli utenti, la Commissione, si legge, chiede anche di ricevere maggiori informazioni su l’attuazione, da parte dei sistemi App Store e Google Pay delle regole applicate ai mercati online e alla trasparenza correlata a pubblicità online. I due giganti teologici hanno tempo fino al 15 gennaio per fornire le informazioni richieste. In base alle loro risposte la Commissione “valuterà i prossimi passi. Questo potrebbe comportare l’apertura di procedure formali in base all’articolo 66 del Dsa”, che potrebbero implicare anche eventuali sanzioni, conclude la nota.

Svizzera, Banca centrale conferma tasso di riferimento all’1,75%

Svizzera, Banca centrale conferma tasso di riferimento all’1,75%Roma, 14 dic. (askanews) – La Banca centrale della Svizzera ha deciso di confermare i tassi di interesse di riferimento, con il tasso guida all’1,75%. I depositi a a vista detenuti dalle banche commerciali presso la stessa Banca nazionale svizzera continueranno a essere remunerati fino a un determinato limite al tasso guida, mentre quelli eccedenti il limite a un tasso di interesse pari all’1,25%, secondo quanto riporta un comunicato.

La Banca centrale elvetica ha anche ribadito di esser pronta “ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi”. Nella il tutto mentre nella Conferedrazione la pressione inflazionistica è leggermente diminuita nel corso dell’ultimo trimestre, ma l’incertezza rimane elevata. Pertanto, la Banca nazionale continuerà a osservarne attentamente gli sviluppi e, “se necessario, adeguerà la politica monetaria per far sì che l’inflazione a medio termine si mantenga nell’area di stabilità dei prezzi”.

A novembre l’inflazione in svizzera ha segnato l’1,4%, “quindi a un livello un po’ più basso di quello dei mesi precedenti. Il lieve calo è riconducibile soprattutto al minor rincaro dei beni come pure dei servizi nel comparto del turismo. Per i prossimi mesi vi è tuttavia da attendersi che l’inflazione salga di nuovo leggermente a causa di un rialzo dei prezzi energetici e dei canoni di affitto nonché dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto”. La decisione giunge all’indomani della conferma dei tassi di interesse sul dollaro da parte della Federal Reserve, che anzi ha diffuso nuove previsioni in base alle quali emerge l’orientamento della maggior parte del direttorio a effettuare tagli i tassi nel 2024 tra 50 e 100 punti Base.

Oggi alle 13 italiane anche la Banca d’Inghilterra comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Mentre alle 14 e 15 i fari dei mercati si sposteranno su Francoforte e sulle decisioni del consiglio direttivo della Bce. Anche in quest’ultimo caso è attesa una conferma dei tassi, che attualmente vedono il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento per l’area euro al 4,50%.

Allevamento, da Toscana risorre per acquisto animali riproduttori

Allevamento, da Toscana risorre per acquisto animali riproduttoriRoma, 14 dic. (askanews) – Aumentano le risorse sul bando già aperto per il sostegno all’acquisto e all’impiego, da parte delle aziende zootecniche, di animali riproduttori iscritti nei libri genealogici. Grazie ad una delibera presentata dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, e approvata dalla giunta, la disponibilità totale è adesso di oltre 321mila euro.

Viene anche modificata l’entità del contributo erogabile per le richieste considerate ammissibili, che può ora arrivare fino al 100 per cento della spesa per riproduttori maschi, rispetto ad un massimo del 50 previsto inizialmente, e fino al 90 per cento per riproduttrici femmine, rispetto a un massimo del 40%. “Questo intervento – spiega la vicepresidente Saccardi – nasce dalla consapevolezza che sul settore zootecnico regionale gravano ancora significativi fattori di crisi. Non si è fermata la crescita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione, dovuta in buona parte ai costi energetici ma anche a quelli dei mangimi e dei servizi agricoli, e tutto questo a fronte, invece, di un calo dei prezzi delle produzioni di stalla. Per la Regione – conclude rimane obiettivo fondamentale garantire il mantenimento e lo sviluppo del patrimonio animale della Toscana e attraverso questo accrescere e diversificare la base produttiva in una prospettiva di sviluppo rurale sostenibile”.

Le ulteriori risorse saranno trasferite ad Artea, che assumerà il ruolo di organismo pagatore. Il bando resterà aperto fino al 29 dicembre.

Snalp, Congresso Nazionale conferma Marrella segretario generale

Snalp, Congresso Nazionale conferma Marrella segretario generaleRoma, 14 dic. (askanews) – Il secondo Congresso Nazionale dello Snalp, il Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Pensionati promosso dalla Confael, ha confermato l’incarico di segretario generale a Domenico Marrella. Il voto, pressoché unanime che hanno espresso gli otre 300 delegati intervenuti nell’assise, testimonia “l’ottimo lavoro svolto dal segretario Marrella nel suo primo mandato”.

Lo Snalp, infatti, “conta oltre cinquantamila iscritti, è presente in tutte le Regioni, in 90 Province, in circa 400 sedi zonali e comunali – ha sottolineato nella sua relazione il segretario generale illustrando i traguardi raggiunti. – Diventato fiore all’occhiello della Confael, ha siglato 30 contratti collettivi nazionali di lavoro e si propone come interlocutore autorevole del Governo, con l’obiettivo di sottoporre proposte concrete per il miglioramento delle condizioni di lavoro per gli addetti e di quelle di vita per i pensionati. Lavoriamo per superare la grave crisi di rappresentanza e di rappresentatività che ha investito, purtroppo, il Sindacato ‘classico’, accusato spesso di disinteressarsi del lavoratore e di non svolgere correttamente il proprio operato, se non a favore del datore di lavoro”. Le battaglie che lo Snalp intende portare avanti sono numerose, come ha spiegato il segretario generale nella sua relazione. “La Contrattazione Nazionale – ha detto ancora Marrella – deve essere abolita attraverso l’introduzione dei Contratti Collettivi Europei di Lavoro, che in maniera definitiva risolverebbero il problema del salario povero. Dovrebbero infatti regolamentare tutti quei contratti, sottoscritti guarda caso dai Sindacati ‘Confederali Tradizionali’, che sono ampiamente al di sotto dei fatidici 9 euro”. Secondo il Segretario, infatti, “in una Europa Unita e con un’unica moneta, bisogna tirare dritto con l’obiettivo di ottenere l’unificazione delle retribuzioni a livello europeo, per consentire la fine della delocalizzazione delle nostre grandi aziende, della fuga dei ‘cervelli’ dei nostri grandi manager e giovani ricercatori, attratti sempre di più dalle condizioni di maggior favore che trovano in Europa”.

Lo Snalp ha quindi deciso di avanzare un pacchetto di proposte al governo che comprende tra gli altri interventi: la revisione e l’ammodernamento dello Statuto dei Lavoratori; la revisione del modello di concertazione e del sistema di relazioni industriali e sindacali; la riforma delle tutele sindacali; l’inasprimento delle misure per la sicurezza sui luoghi di lavoro; un piano straordinario per il lavoro; un Piano Nazionale Energetico; incentivi agli investimenti delle imprese nel Mezzogiorno; la revisione del Codice degli Appalti; il potenziamento delle politiche socio-assistenziali e l’ampliamento dei servizi a persone e famiglie; l’abolizione della riforma Fornero; l’aumento delle pensioni minime a mille euro; la flessibilità in uscita a 62 anni; l’aumento delle detrazioni per i servizi alle famiglie.

Ue, P. Chigi: Meloni fa politica estera parlando con tutti

Ue, P. Chigi: Meloni fa politica estera parlando con tuttiBruxelles, 14 dic. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del Consiglio europeo, ha incontrato e incontrerà diversi leader, “un metodo – riferiscono fonti di Palazzo Chigi – che conferma quanto sottolineato dallo stesso presidente Meloni in occasione delle comunicazioni in Parlamento quando ha affermato che fare politica estera vuol dire parlare con tutti”.

“Nel pomeriggio di ieri – ricordano le fonti – ha incontrato la presidente della Repubblica del Kosovo, Vjosa Osmani, mentre nella serata di ieri ha avuto un lungo scambio di vedute con il Presidente francese Emmanuel Macron. Un incontro informale al quale si è aggiunto in un secondo momento anche il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Questa mattina, prima dell’avvio dei lavori formali del Consiglio, ha incontrato il primo ministro ungherese, Viktor Orban”.

Per le festività italiani viaggiatori nonostante inflazione e conflitti

Per le festività italiani viaggiatori nonostante inflazione e conflittiRoma, 14 dic. (askanews) – Sono incoraggianti i dati che emergono dall’Osservatorio ASTOI Confindustria Viaggi, l’associazione del Tour Operating italiano, relativamente alle scelte degli italiani in occasione delle imminenti festività di fine anno, che coincidono con tempo a disposizione e propensione a spendere sempre più per i viaggi. Le prenotazioni registrate dagli Associati ASTOI relative alle festività di fine 2023 e inizio 2024 mostrano un incremento medio dei ricavi pari all’11% rispetto alla stagione 2022. Si torna a prenotare le vacanze con anticipo con un deciso incremento dell’Advance Booking rispetto al 2022, anno ancora interessato dalla coda Covid che spingeva i consumatori a rimandare le prenotazioni in prossimità della data di partenza. I viaggi o soggiorni hanno una durata media pari a 8.5 giorni, leggermente più lunga rispetto allo scorso anno. DOVE ANDRANNO GLI ITALIANI DURANTE LE FESTE – Tra i viaggiatori che preferiscono restare in Italia la montagna resta sempre protagonista durante la stagione invernale, tanto che in alcuni casi registra volumi superiori fino al +29% rispetto all’anno scorso. Si evidenzia una propensione alla prenotazione anticipata, caratteristica di questa tipologia di vacanza e crescono anche i flussi provenienti dal mercato straniero. Il cliente che prenota la montagna non si fa scoraggiare dai rincari, forse perché il segmento neve è tradizionalmente alto spendente. La durata media del soggiorno è di 5 notti, con un costo medio di 1.500 euro per persona. In Europa, Islanda e Norvegia sono le mete predilette. Nel periodo di Natale e Capodanno si registrano per queste mete incrementi superiori al 23% rispetto allo scorso anno. Qui la richiesta verte quasi sempre su viaggi itineranti, che includano più località, con servizi assemblati di diverso tipo (dagli spostamenti ai pernottamenti e visite guidate, fino alle esperienze personalizzate). Nel medio raggio, la preferenza verso Capo Verde e Canarie compensa in parte il calo dei flussi turistici verso il Medio Oriente ed il Nord Africa. Non si può infatti negare che l’evento del 7 ottobre in Israele e gli accadimenti successivi abbiano determinato ricadute sulle prenotazioni, prevalentemente nel mese di ottobre, soprattutto verso l’Egitto classico, il Mar Rosso egiziano, la Giordania e la penisola arabica; tuttavia, l’ondata emotiva sembra essersi attenuata e oggi sono molto diminuite le cancellazioni e ripartite le prenotazioni. In termini percentuali, l’impatto del conflitto in Medio Oriente si è registrato principalmente su Egitto (-13%) e Giordania (-49%); il dato appare più negativo se si considera che il trend, prima dell’attacco verso Israele, vedeva su entrambe le destinazioni una crescita rilevante. Il lungo raggio premia Oceano Indiano, East Africa, Oriente e Caraibi. Il desiderio di un soggiorno al mare e al caldo porta a prenotare Maldive, Zanzibar, Kenya, Thailandia e Indonesia, insieme a Repubblica Dominicana. Quanti propendono per viaggi di scoperta scelgono Stati Uniti, Thailandia, India, Vietnam, Argentina e Sudafrica; in questo caso la durata media è di 10 giorni, con un range di spesa che varia dai 3.000 euro per soggiorni balneari a oltre 4.000 per i tour. Nel settore crocieristico, le partenze di Natale e Capodanno sono tra le più apprezzate nella programmazione annuale, perché si tratta di un periodo dell’anno speciale, in cui le persone desiderano particolarmente festeggiare a bordo. Tra le destinazioni preferite ci sono i Caraibi e gli Emirati Arabi, molto ambiti per una fuga al caldo nel pieno dell’inverno, ma anche il Mediterraneo riesce sempre ad affascinare grazie al mix di tradizioni, città d’arte e cultura. Nel Mediterraneo, oltre alle destinazioni classiche come Spagna, Francia e Italia, riscuotono grande apprezzamento Turchia, Grecia e Canarie. Le crociere non sono state impattate dallo scenario geopolitico di incertezza, anche perché le navi sono asset mobili per definizione e perciò possono essere riposizionate a seconda delle circostanze. Secondo i dati diffusi recentemente in occasione dell’Italian Cruise Day, la principale manifestazione crocieristica in Italia, nel 2023 saranno quasi 13 milioni i passeggeri movimentati dalle navi da crociera nei porti italiani: si tratta del record storico negli ultimi 30 anni. COSA CHIEDONO GLI ITALIANI AL TURISMO ORGANIZZATO – I viaggiatori, sempre più digitali e tecnologici, hanno maggior desiderio di conoscere il mondo e di raccontare le proprie emozioni. Chiedono perciò viaggi più ricchi di esperienze, di significato, desiderano vivere il viaggio sentendosi parte integrante dei territori che visitano, stabilire un contatto più profondo con le realtà locali immergendosi nella cultura e nella scoperta di tutte le tipicità di quei luoghi, che si tratti di vacanze in Italia o all’estero. In Italia si nota un cambiamento nelle esigenze degli ospiti: la montagna non è più percepita solo come location per la settimana di sport sulle piste; si assiste alla riscoperta dei luoghi per rigenerarsi, stando all’aria aperta e riappropriandosi della tradizione gastronomica del territorio. Non solo sci (molte le famiglie con bambini), le persone amano anche fare passeggiate sulla neve con le ciaspole, visitare malghe in quota o dedicarsi al proprio benessere in una spa. In Europa chi si affida al Turismo Organizzato nella maggior parte di casi non è alla ricerca del city break o solamente di volo e hotel, ma si aspetta un itinerario con più mete, ben strutturato e con il supporto di guide parlanti italiano che diano valore a visite complete. I connazionali si rivolgono al Turismo Organizzato per trovare garanzie, tutele e assistenza. Il contesto sociopolitico attuale determina talvolta repentini cambi di scenario che, a livello operativo, si traducono in cancellazioni di rotazioni aeree da parte di vettori o in altri disagi e imprevisti da affrontare. Il turista fai da te deve fronteggiare autonomamente improvvisi cambiamenti in assenza di tutele per cause imponderabili. Per contro, chi si affida al Turismo Organizzato trova interlocutori affidabili e multimodali che nelle situazioni di incertezza e preoccupazione, grazie alla professionalità e al know-how acquisito nel tempo, sono in grado di tutelare e offrire assistenza al viaggiatore. Commenta Pier Ezhaya, presidente ASTOI Confindustria Viaggi: “Le prenotazioni per il periodo di altissima stagione vedono una crescita dei ricavi dell’11% sul 2022 e la quasi totalità delle destinazioni coinvolte mostra un trend positivo, sia per vacanze stanziali al mare sia per quelle più itineranti. Per quanto riguarda le mete preferite riscontriamo riconferme per alcune destinazioni classiche come Oceano Indiano, East Africa, Caraibi e Stati Uniti, ma anche Sudest asiatico, Argentina e Sudafrica. Molto bene anche le performance dei tour in Nord Europa e le crociere negli Emirati e nel Mediterraneo. Per il medio raggio, a seguito di quanto sta accadendo in Israele, la domanda si è in parte riconvertita su Canarie e Capo Verde, anche se l’ondata emotiva si sta attenuando e sono riprese le prenotazioni, oltre a essere diminuite le cancellazioni. Tutele, assistenza e qualità dei servizi del Turismo Organizzato assumono una rilevanza sempre più significativa, che i viaggiatori riconoscono e premiano in fase di prenotazione”, conclude.

Meta, l’app Threads per Instagram arriva in Europa

Meta, l’app Threads per Instagram arriva in EuropaRoma, 14 dic. (askanews) – Meta ha annunciato l’arrivo di Threads in Europa. Threads è un’app creata dal team di Instagram per condividere messaggi di testo e partecipare a conversazioni pubbliche.

Dal lancio di Threads a luglio, informa una nota, sono state apportati notevoli miglioramenti all’app, tra cui un’esperienza web, un feed ‘Seguiti’, la possibilità di modificare un post, di effettuare ricerche con parole chiave, di taggare argomenti e altro ancora. Siamo entusiasti di vedere sempre più persone utilizzare Threads e continueremo ad ascoltare i feedback della community per migliorare ulteriormente l’esperienza. Le persone in Ue possono scegliere di creare un profilo Threads collegato al proprio account Instagram, il che significa che avranno la stessa esperienza di tutti gli altri utenti nel mondo, oppure di utilizzare Threads senza un profilo. Chi usa Threads senza profilo potrà vedere i contenuti su Threads, cercare profili, condividere contenuti tramite link o dalla piattaforma e segnalare contenuti di Threads, ma non potrà interagire con i contenuti.

Patto stabilità, Schlein: no al ritorno di politiche austerità

Patto stabilità, Schlein: no al ritorno di politiche austeritàBruxelles, 14 dic. (askanews) – Sul Patto di stabilità, “quello che abbiamo sempre detto è che non si faccia l’errore di ritornare all’austerità dei rigidi parametri quantitativi sul deficit. Ci preoccupa molto la discussione che si sta tenendo al Consiglio Ue perché peggiora significativamente la proposta della Commissione”. Lo ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein, rispondendo ad alcuni giornalisti a margine del pre-vertice del Partito dei Socialisti europei, oggi a Bruxelles, in vista del Consiglio europeo che si tiene oggi e domani.

Per questo, ha proseguito, Schlein, “noi l’altro giorno abbiamo contestato al governo italiano la sua totale incapacità e l’assenza di una strategia negoziale. Per le loro antipatie non hanno fatto asse con i paesi che hanno situazioni più simili alle nostre, e questo rischia di pagarlo il Paese”. “Non solo ci preoccupa il fatto che il governo rischia di accettare un compromesso al ribasso che ci riporta all’austerità, ma ci preoccupa – ha aggiunto la segretaria del Pd – che si stia già applicando l’austerità in Italia. Perché una manovra che taglia la sanità pubblica, che non mette nulla sulla scuola pubblica e sul diritto allo studio, che taglia le pensioni e che taglia pesantemente” le risorse “agli enti locali, è già una manovra di austerità, che noi contrastiamo duramente in Parlamento in questi giorni”.

Alla domanda sul colloquio avuto durante la riunione del Pse con il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, e se abbia parlato con lui della riforma del Patto di stabilità, Schlein ha risposto: “Chiaramente il nostro rapporto con il commissario Gentiloni è stretto e costante e riguarda tutte le questioni che il Pd sta seguendo, i dossier europei, tra cui naturalmente anche la riforma del Patto di stabilità che è particolarmente rilevante per l’Italia”.

Ambiente, Mannheimer: da 74% italiani sì a casa sostenibile

Ambiente, Mannheimer: da 74% italiani sì a casa sostenibileRoma, 14 dic. (askanews) – Il 75% degli italiani ritiene che anche gli immobili debbano contribuire alla sostenibilità del Paese, il 74% è disponibile a investire in proprio per intervenire sulla propria casa e il 74% pensa di adeguarsi alla nuova normativa europea sull’efficienza energetica degli edifici anche se il 52% ritiene che lo farebbe solo in presenza di un incentivo statale. Sono i dati che ha presentato il sociologo Renato Mannheimer, dell’advisory board di Eumetra, nel corso del convegno del Green Building Council Italia a cura di Ambrosetti The European house in corso a Roma.

Intervistando un campione di 801 casi, si è scoperto che il 53% degli italiani ritiene che la propria prima casa sia in parte sostenibile, il 23% pensa che non lo sia in parte, il 15% che non lo sia quasi per nulla. Occorre fare dei lavori per rendere la propria casa sostenibile per il 66%, 2 italiani su 3, e rispetto ai lavori da fare, il 66 pensa di intervenire su infissi e serramenti, il 69% sulla efficienza delle caldaie, il 42% sulle pompe di calore e il 60% sul cappotto termico. Il 57% del campione dichiara di aver sentito parlare della norma europea che chiede dimezzare le emissioni degli edifici entro il 2030, il 26% non la conosce, il 7% non sa, ma il 51% non considera giusta la norma, il 14 non sa mentre il 35% la considera giusta. Il 19 del campione dichiara che si adeguerà alla normativa, il 55% dice che probabilmente lo farà, il 20% dice che probabilmente no, certamente non lo farà il 6%. Il 52% degli intervistati pensa che lei metterà in regola in presenza di un incentivo statale, il 21% dichiara che lo farà sostenendone i costi da solo, il 26% invece dichiara che non si adeguerà.

Cop28, Nappini (Slow Food): sul cibo solo molto rumore per nulla

Cop28, Nappini (Slow Food): sul cibo solo molto rumore per nullaRoma, 14 dic. (askanews) – “”Questa Cop era già partita sotto i peggiori auspici. La scelta paradossale di riunire 195 stati negli Emirati Arabi, uno dei principali paesi produttori di petrolio, e di dare al ministro Sultan Al Jaber, che dirige l’azienda petrolifera statale, la presidenza di una conferenza decisiva per invertire una rotta che sta portando al collasso climatico, fin dall’inizio è stato un pessimo segnale politico”: così Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, che prosegue: “avevamo colto un aspetto positivo, il sistema alimentare per la prima volta al centro delle riflessioni, ma le conclusioni non lo hanno confermato”.

Insomma, aspettative deluse quelle legate alla Dichiarazione degli Emirati sull’agricoltura sostenibile, a causa della “mancanza di obiettivi concreti e vincolanti e dall’influenza dei grandi produttori del settore agricolo, principali responsabili delle emissioni di Co2”. Dopo lunghi negoziati, per la prima volta sono stati citati nel documento finale i combustibili fossili, ma l’accordo sulla transizione verso la neutralità carbonica è zeppo di scappatoie e permetterà ai Paesi di non muoversi con la velocità necessaria per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.

“La cosa più deludente è che, come ci aspettavamo, l’agroecologia non è emersa come elemento chiave e potenziale soluzione per cambiare il sistema alimentare e combattere il cambiamento climatico. Si è discusso molto di fonti energetiche alternative, ma, ancora una volta, non si è messo in discussione il modello attuale di sviluppo, produzione e consumo”, continua Nappini.