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Tag: Sanremo 2023

Alluvione, Meloni: ringrazio Bonaccini, lavoriamo bene

Alluvione, Meloni: ringrazio Bonaccini, lavoriamo beneRoma, 25 mag. (askanews) – “Ringrazio il presidente Bonaccini, stiamo lavorando molto bene in queste ore”. Così la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa a Bologna con Ursula von der Leyen dopo aver visitato le zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna.

Meloni ha sottolineato come la presenza della presidente della commissione europea “è un segnale di disponibilità più che formale e concreto”, quindi si è scusata di non poterla “accompagnare nel giro che farà per ascoltare il punto di vista dei cittadini, si recherà a Cesena, ma noi abbiamo il consiglio dei ministri – ha spiegato – perciò verrà accompagnata dal ministro Fitto e dal presidente della regione”.

Alluvione, Meloni: grazie a Von der Leyen per essere in Emilia Romagna

Alluvione, Meloni: grazie a Von der Leyen per essere in Emilia RomagnaRoma, 25 mag. (askanews) – “Voglio ringraziare la presidente von der Leyen che ha voluto venire a rendersi personalmenre conto della situazione che sta affrontando la regione e la nazione intera”. Così Giorgia Meloni nella conferenza stampa dopo la visita insieme alla presidente della commissione europea sulle zone alluvionate dell’Emilia Romagna.

La premier ha ricordato che “già al G7 in Giappone ha subito dimostrata la sua solidarietà” e ha anche ringraziato tutti i capi di Stato e governo che hanno “offerto disponibilità e solidarietà”.

Fivi: oltre mille iscritti a Mercato vignaioli indipendenti a Bologna

Fivi: oltre mille iscritti a Mercato vignaioli indipendenti a BolognaMilano, 25 mag. (askanews) – Sono già oltre mille i produttori che hanno dato la loro adesione alla 12esima edizione del Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti, l’evento della Fivi che si terrà dal 25 al 27 novembre 2023 a BolognaFiere.

Manifestazione fortemente identitaria, vivace e allegra il Mercato è da un lato il luogo di incontro dei vignaioli e delle vignaiole di tutta Italia e un importante momento associativo per la loro Federazione, e dall’altro un’importantissima occasione per far conoscere e vendere i propri vini, incontrando vecchi amici e nuovi clienti. “L’evento di Bologna si preannuncia come il principale appuntamento dei produttori di vino italiano, nell’accezione che è giusto dare a questo termine” afferma il presidente della Fivi, Lorenzo Cesconi, sottolineando che “per noi non è un mero dato geografico ma un aggettivo che può essere associato solo a un vino che rappresenta l’identità e la vocazione di un territorio, prodotto nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente, intrinsecamente connesso in un complesso sistema di relazioni culturali, economiche e sociali. Il Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti – conclude – è in questo senso l’evento più rilevante del vino italiano”.

BolognaFiere ha messo a disposizione 30mila metri quadrati, distribuiti su quattro padiglioni: saranno il 29 e il 30, oltre al Mall, ad accogliere i vignaioli, mentre 28 e 36 saranno dedicati al food e ai servizi correlati al Mercato. Nei prossimi mesi saranno comunicati la lista completa dei Vignaioli presenti e il programma dettagliato dell’evento che, pur con molte novità, manterrà un format del tutto simile a quello consolidato in questi anni: una mostra-mercato di tre giorni (sabato, domenica e lunedì) con vignaioli e vignaiole da tutto lo Stivale disposti in ordine casuale, e con un padiglione dedicato agli artigiani del cibo. Quattro le masterclass che arricchiranno il programma, per focalizzare l’attenzione su alcuni territori ed eccellenze del mondo dei vignaioli indipendenti italiani. Il manifesto dell’edizione di quest’anno è stato realizzato ancora una volta da Guido Scarabottolo, un omaggio all’infinita varietà dei Vignaioli attraverso la citazione delle bottiglie di Giorgio Morandi, il noto pittore bolognese del Novecento.

Al Mef concluso l’accordo fra Ita e Lufthansa

Al Mef concluso l’accordo fra Ita e LufthansaRoma, 25 mag. (askanews) – Lufthansa e Ita hanno concluso l’accordo per la cessiona alla compagnia tedesca di una quota di minoranza della compagna italiana. Lo annuncia un comunicato.

L’accordo è stato firmato dal Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, e dal Ceo di Lufthansa, Carsten Spohr che si sono ncontrati oggi nelle sede del Mef. La conclusione dell’accordo tra le parti, spiega il comunicato, avviene dopo aver già condiviso un piano industriale della compagnia che prevede una crescita di ricavi di 2,5 miliardi di euro attesi per quest’anno e 4,1 miliardi di euro previsti nel 2027.

Presente all’incontro anche il presidente di Ita, Antonino Turicchi. Dopo la firma, l’accordo sarà sottoposto al vaglio della Corte dei Conti e notificato alla direzione generale concorrenza della Commissione europea.

La strategia di sviluppo di Ita Airways continuerà a essere condivisa tra i due azionisti, Mef e Lufthansa. Lo sviluppo di Ita Airways, previsto nel piano industriale condiviso da Mef e Lufthansa e che ha portato alla firma dell’accordo, prevede la crescita e il rinnovo della flotta, che a fine 2027 conterà su 94 aeromobili rispetto ai 71 attuali, con un’età media di cinque anni, e garantirà l’ottimizzazione dei consumi e dell’impatto ambientale.

L’organico, per il quale è prevista quest’anno una crescita fino a 4.300 dipendenti per effetto delle 1.200 assunzioni in corso di finalizzazione, salirà a oltre 5.500 unità al termine del Piano. La strategia di ITA Airways, spiega il comunicato sull’accordo, è di affermarsi come protagonista tra i full service carrier nei tre settori intercontinentale, internazionale e domestico, con un’attenzione particolare al traffico di lungo raggio. “Ci abbiamo lavorato tanto, siamo convinti e quindi siamo soddisfatti. Poi se sono rose fioriranno”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, commentando l’intesa con Lufthansa su Ita a margine di un convegno della Corte dei Conti.

“Inizialmente la quota è del 41%” ha precisato riferendosi alla partecipazione del vettore tedesco.

“Oggi si chiude un percorso che ha contraddistinto la storia della compagnia di bandiera nazionale, con la prospettiva di integrazione con un importante vettore europeo” ha affermato Giorgetti. “Con questo governo si scioglie oggi un nodo che da trent’anni condiziona il mercato del trasporto aereo in Italia. Siamo convinti – ha aggiunto – che questa decisione permetterà al mercato aereo di svilupparsi nell’interesse dell’Italia”.

Alluvione, Meloni: la Ue abbia occhio di riguardo per Emilia-Romagna

Alluvione, Meloni: la Ue abbia occhio di riguardo per Emilia-RomagnaMilano, 25 mag. (askanews) – “È importante che von der Leyen abbia visto con i propri occhi la vastità e la comlpessità dei problemi, perchè servirà un occhio di riguardo per questa regione per i programmi e gli altri fondi europei: dai fondi di coesione al tema agricolo, con aziende oggi particolarmente in difficoltà”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel punto stampa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine del sorvolo dlele zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione.

Mario Orfeo confermato alla direzione del Tg3

Mario Orfeo confermato alla direzione del Tg3Roma, 25 mag. (askanews) – Mario Orfeo resta alla direzione Tg3. La conferma è stata deliberata stamattina dal Cda Rai. Orfeo, 58 anni, napoletano, è direttore del Tg3 dal 2021, ma già in precedenza aveva diretto il telegiornale del terzo canale. Entrato in Rai nel 2009 come direttore del Tg2, nella emittente di Stato ha ricoperto molteplici ruoli apicali: è stato infatti anche direttore del Tg1, direttore generale, e direttore del genere Approfondimenti. Nel corso della sua carriera, inoltre, ha diretto anche Il Mattino di Napoli e il Messaggero di Roma.

Digital Divide, ruolo infrastrutture digitali sempre più cruciale

Digital Divide, ruolo infrastrutture digitali sempre più crucialeMilano, 25 mag. (askanews) – Si è svolto oggi il terzo Stakeholder Forum di Inwit, dal titolo “Le infrastrutture digitali per la crescita sostenibile del paese”. Durante l’incontro è stata presentata l’indagine sulle infrastrutture digitali per la crescita sostenibile del Paese, elaborata per Inwit dall’Istituto Piepoli. L’indagine rileva che il 91% degli italiani è consapevole del valore delle infrastrutture digitali per la crescita e lo sviluppo sostenibile del Paese. L’87% associa, inoltre, la digitalizzazione al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e l’89% percepisce la tecnologia 5G come una grande opportunità. Sempre secondo l’indagine, per il 50% degli italiani il potenziamento delle infrastrutture digitali contribuisce alla riduzione del digital divide mentre per il 46%, supporta la trasformazione digitale della PA. Oltre 6 italiani su 10 sarebbero inoltre disposti ad accettare alcuni disagi, pur di avere una connessione di ultima generazione.

L’evento ha visto la partecipazione del Sen. Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, e di Laura Cavatorta, Presidente Comitato Sostenibilità Inwit e Comitato Esg Snam, Diego Galli, Direttore Generale Inwit, Livio Gigliuto, Presidente esecutivo Istituto Piepoli, Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita, Enrico Giovannini, Direttore scientifico Asvis ed è stato moderato da Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit. “Le infrastrutture digitali, al centro dell’incontro di oggi, sono un fattore abilitante essenziale per accelerare la digitalizzazione italiana e raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti come governo. L’eredità ricevuta dal passato, soprattutto sulla rete fissa, ci impone un cambio di passo, se davvero vogliamo vincere la sfida del futuro e aumentare la competitività del Paese. Per questo siamo al lavoro per avere un Paese cablato con connessioni veloci anche nelle zone più periferiche, e per rendere realtà una Pubblica Amministrazione alleata di cittadini e imprese. Sempre più snella, trasparente e inclusiva”, ha commentato il Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti.

“In qualità di neutral host, realizziamo e gestiamo infrastrutture wireless condivise, digitali e sicure, indispensabili nel processo di trasformazione digitale del Paese, per una società più sostenibile. L’infrastruttura digitale, nel nostro caso la “Tower as a service”, è alleata delle comunità e dei territori, è uno strumento integrato che genera valore, in quanto determina e contribuisce allo sviluppo di opportunità e all’inclusione sociale”, ha dichiarato Diego Galli, Direttore Generale di Inwit. “Gli effetti devastanti della crisi climatica e l’aumento delle disuguaglianze, impongono cambiamenti al nostro modello di sviluppo. Un modello che deve tornare ad un capitalismo degli stakeholder e cambiare in profondità la nostra concezione di benessere, includendo equità e rispetto dell’ambiente – ha ricordato Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis – Tutti gli investimenti devono coniugare, in maniera multidimensionale, un ritorno in termini ambientali, economici e sociali, in particolare quelli per le infrastrutture digitali, fondamentali per costruire uno sviluppo sostenibile e raggiungere i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 Onu”.

“Inwit offre un significativo contributo alla sostenibilità attraverso il suo stesso core business, realizzando infrastrutture digitali che abilitano alla connessione reciproca tra persone, prodotti, dati e servizi, e quindi accelerando, tra le altre cose, l’inclusione sociale sia nei territori un tempo esclusi che nei grandi agglomerati urbani, in vista dell’evoluzione verso le smart cities” – ha detto Laura Cavatorta, Presidente Comitato Sostenibilità Inwit e Comitato ESG SNAM. “Oggi le istituzioni culturali, le industrie creative e i musei possono godere di un ventaglio di soluzioni innovative messe a punto da un ecosistema di imprese giovani e startup, che accorciando le distanze con i pubblici attuali e potenziali e declinando i nuovi linguaggi, abbracciano soprattutto le generazioni più giovani – ha affermato Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita.

“Lo Stakeholder Forum è per noi un appuntamento centrale dell’attività di stakeholder engagement – ha affermato Michelangelo Suigo, Direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit – Un momento di condivisione di strategie, obiettivi e risultati, in coerenza con il nostro posizionamento, parte integrante di una gestione responsabile e sostenibile del business, attraverso la quale Inwit intende supportare la transizione digitale ed ecologica del Paese”.

Almeno 700mila adolescenti dipendenti da web, social e videogames

Almeno 700mila adolescenti dipendenti da web, social e videogamesRoma, 25 mag. (askanews) – Non sono dipendenti dalle droghe ma vivono ‘strafatti’ di TikTok, Instagram, Twitch e rischiano di perdere il senso della realtà: almeno 100 mila adolescenti italiani fra gli 11 e i 17 anni fanno un uso compulsivo e incontrollato di social e piattaforme di streaming, quasi altrettanti si chiudono per mesi in camera sostituendo il reale con l’irreale virtuale. A questi si aggiungono circa 500 mila ragazzi, soprattutto maschi, a rischio di dipendenza da videogiochi: così, mentre in Italia il tempo medio trascorso su internet si aggira attorno alle 6 ore, varie forme di dipendenza dalla tecnologia dilagano fra i giovani, complice il malessere di una generazione post-Covid in cui l’isolamento emotivo e la rottura con il mondo sociale hanno minato la salute mentale. Lo ha dimostrato un recente studio italiano promosso dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, condotto dall’IRCCS Stella Maris e la AUSL di Bologna, discusso dagli esperti riuniti per il convegno congiunto Sinpf (Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia) e Sinpia (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) dal titolo: “Psicofarmacologia clinica in età evolutiva: efficacia, sicurezza e implicazioni di trattamento nelle successive età della vita”, che ha preso il via oggi a Cagliari. Stando ai dati, raccolti su oltre 8.700 studenti fra gli 11 e i 17 anni, quasi il 12% degli adolescenti, soprattutto maschi, è a rischio di dipendenza dai videogiochi e il 2,5% fa un uso compulsivo e incontrollato dei social, mentre l’1,8% si chiude per mesi in camera vivendo solo attraverso computer e smartphone. Oggi esistono sia attività di prevenzione, terapie cognitive e comportamentali, sia cure farmacologiche in grado di aiutare i giovani e giovanissimi pazienti. “I ragazzi oggi sono più spesso vittime di ansia e depressione, meno inseriti nel tessuto sociale e contemporaneamente esposti a stimoli tecnologici radicalmente diversi rispetto ai coetanei di appena vent’anni fa – aggiunge Claudio Mencacci, Co-Presidente Sinpf e direttore emerito di Neuroscienze all’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano -. Pandemia, guerre, crisi ambientali ed economiche stanno amplificando un disagio che era già presente: la progressiva riduzione della socializzazione, la diminuzione delle relazioni affettive e di esperienze tipiche del percorso di crescita sono tutti fenomeni in continua crescita negli ultimi anni, così come la crescente pressione per la performance”. “I ragazzi oggi sono impauriti, disorientati e trovano nel web, sui social, nei videogiochi – continua Matteo Balestrieri, co-presidente Sinfp e professore di psichiatria all’Università di Udine – un mezzo per alleviare la sofferenza, la paura, l’incertezza, finendo per diventarne dipendenti: puntare sulla prevenzione, aumentando l’attenzione sulla salute mentale dei giovanissimi in famiglia e a scuola, è perciò fondamentale. Occorre osservarli, a casa e in classe, per cogliere i segnali del disagio, imparando a discriminare i segni che sono parte del fisiologico percorso dell’adolescenza dagli indicatori di un disturbo psicologico o una dipendenza comportamentale come quella da videogiochi, internet o social”.

“La frequenza di un utilizzo problematico di internet, videogame, social e piattaforme è elevata e in aumento – spiega uno degli autori dello studio, Stefano Berloffa dell’UOC di Psichiatria e Psicofarmacologia dell’Età Evolutiva, IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa -. La dipendenza da videogiochi, per esempio, è riconoscibile da vari segni: l’impiego nei momenti di stress, sintomi di astinenza, l’abitudine a mentire sull’uso, la perdita di controllo e degli altri interessi. Spesso si associa ad ansia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dello spettro autistico o da deficit di attenzione e iperattività: nei Paesi in cui il fenomeno dell’IEG (Internet Gaming Disorder) è ancora più diffuso sono state stilate raccomandazioni per l’uso appropriato di internet e sono stati anche realizzati programmi di prevenzione scolastici. In Asia, per esempio, dove il fenomeno è particolarmente preoccupante, si sono previste misure come il ‘coprifuoco’ per i videogame dalle 22 alle 8 del mattino, o consultori specializzati per imparare a vivere senza internet”.

La Commissione Ue rivendica il successo contro il ricatto energetico russo

La Commissione Ue rivendica il successo contro il ricatto energetico russoBruxelles, 25 mag. (askanews) – La Commissione europea ha rivendicato oggi con orgoglio e soddisfazione il successo dell’operazione per sbarazzarsi della sua pesante dipendenza dalle forniture energetiche dalla Russia, condotta principalmente con il pacchetto di misure “REPowerEU”, a un anno esatto da quando la proposta fu presentata, in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Durante il briefing quotidiano della Commissione per la stampa, il portavoce per l’Energia e le politiche climatiche, Tim McPie, ha presentato i risultati fin qui ottenuti, riferendo quanto è stato detto ieri durante la riunione settimanale del collego dei commissari. La commissaria all’Energia Kadri Simson, ha detto il portavoce, “ha fatto il punto sull’avanzamento dell’attuazione del nostro piano ‘REPowerEU’, adottato un anno fa”, constatando che in questi 12 mesi “l’Europa ha superato gli obiettivi” che si era posta, tanto che ormai “possiamo dire di non avere più una dipendenza dai combustibili fossili russi”.

Il piano, ha ricordato McPie, “si compone di 3 parti: trovare fonti energetiche alternative, ridurre il nostro consumo di energia e potenziare le nostre fonti di energia rinnovabile locali”, ovvero le rinnovabili. Ebbene, ha rilevato il portavoce, “le importazioni europee di carbone russo si sono fermate; le importazioni di petrolio sono una piccola frazione di quello che erano prima della guerra; e il gas russo sta rapidamente scomparendo dal mercato europeo”.

“Le forniture dai gasdotti russi – ha spiegato McPie – rappresentavano storicamente circa il 50% delle nostre importazioni di gas prima dell’invasione dell’Ucraina: marzo di quest’anno erano scese a solamente l’8%. Questo grazie in gran parte ad altri fornitori affidabili, che lo scorso anno hanno aumentato le loro consegne di 70 miliardi di metri cubi, primi fra tutti Stati Uniti e Norvegia”. “La Commissione ha lavorato intensamente per contattare dei fornitori alternativi, per creare le condizioni politiche per questi cambiamenti nel mercato. E stiamo continuando questo lavoro nell’ambito dei nostri acquisti congiunti di gas per l’inverno”.

Ma, ha aggiunto il portavoce, “il merito è anche degli sforzi individuali e collettivi dei cittadini e delle imprese europee in termini di risparmio energetico. La Commissione aveva proposto agli Stati membri di ridurre la domanda di gas del 15 per cento per superare l’inverno. Gli europei sono andati ben oltre, riducendo la domanda di gas di quasi il 18%”, e “la metà dei risparmi proveniva dalle famiglie. Questo ci ha permesso di risparmiare oltre 50 miliardi di metri cubi di gas, circa un terzo del gas che storicamente importavamo ogni anno dalla Russia”. Infine, ha ricordato ancora McPie, “abbiamo accelerato la diffusione delle energie rinnovabili in Europa. Nel 2022 abbiamo installato il 16% in più di energia eolica e solare rispetto all’anno precedente, sostituendo 11 miliardi di metri cubi di gas russo”.

Tutti questi cambiamenti sono sostenuti dai finanziamenti forniti nell’ambito del Piano di Recovery “NextGenerationEU”, con gli Stati membri stanno ora aggiungendo capitoli “REPowerEU” ai loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza (Pnrr), che consentiranno loro di utilizzare quasi 270 miliardi di euro ancora disponibili per aiutarli ad affrancarsi dai combustibili fossili russi. Ma, ha continuato il portavoce, “come ha detto ieri la commissaria Simson ai suoi colleghi, il lavoro non è finito e i nostri preparativi per il prossimo inverno devono continuare. Abbiamo fissato chiari obiettivi giuridicamente vincolanti per riempire i nostri depositi stoccaggio di gas fino al 90% entro il primo novembre, e già oggi abbiamo superato il 66%, un massimo storico per questo periodo dell’anno”.

“L’Europa – ha concluso McPie – ha dimostrato negli ultimi 12 mesi di essere in grado di resistere alla manipolazione delle forniture energetiche usate come un’arma da parte della Russia, da e che ciò può essere fatto in modo coerente con il nostro Green Deal europeo”.

Gian Marco Chiocci, un “inchiestista” di lungo corso al Tg1

Gian Marco Chiocci, un “inchiestista” di lungo corso al Tg1Roma, 25 mag. (askanews) – Gian Marco Chiocci, 59 anni, romano, è il nuovo direttore del Tg1. La sua nomina è stata approvata stamattina dal Cda della Rai, su proposta dell’Ad Roberto Sergio. Prende il posto di Monica Maggioni, la quale è stata a sua volta trasferita alla Direzione editoriale per l’offerta informativa. Cronista e inchiestista di lungo corso, dal 2018 Chiocci era direttore dell’agenzia AdnKronos. In precedenza aveva diretto Il Tempo, quotidiano romano su cui si era formato sul finire degli anni Ottanta, e per molti anni è stato firma di punta del Giornale, quotidiano milanese fondato da Indro Montanelli.