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Tag: Sanremo 2023

Tajani a imprenditori: all’estero alta considerazione dell’Italia

Tajani a imprenditori: all’estero alta considerazione dell’ItaliaRoma, 5 dic. (askanews) – “Al di là dei confini del nostro Paese, c’è molta più considerazione dell’Italia di quanta noi stessi ne abbiamo della nostra patria. Sfruttiamo questa considerazione per fare di più, per crescere come aziende e quindi per creare più posti di lavoro. Tutto quello che stiamo facendo, cercando di aiutarvi per farvi espandere, per farvi avere bilanci più positivi, lo facciamo non soltanto perchè guardiamo con simpatia a chi intraprende ma attraverso chi intraprende si crea lavoro e senza lavoro non c’è né libertà, né dignità per ogni cittadino italiano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel discorso di apertura della Conferenza nazionale dell’Export e dell’Internazionalizzazione delle imprese, rivolgendosi ai rappresentanti delle industrie, presenti numerosi all’evento, che si tiene presso l’Auditorium del Parco della Musica di Roma.

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Italiani in arresto a Helsinki, Garante Testa scrive ad Ambasciata

Italiani in arresto a Helsinki, Garante Testa scrive ad AmbasciataRoma, 6 dic. (askanews) – In merito alla denuncia degli avvocati Francesco Lai e Ivano Lai riguardante la detenzione da circa un mese e mezzo di due giovani sardi, Nicola Ruiu di 24 anni e Edmondo Casula di 39, di Dorgali, rinchiusi nelle carceri della Finlandia, a cui non viene concesso di poter comunicare con i loro avvocati in Italia e neppure conoscere il capo di imputazione, la garante regionale delle persone private della libertà personale della Sardegna, Irene Testa, ha scritto all’ambasciata italiana in Finlandia per chiedere conto delle condizioni di detenzione dei reclusi e le ragioni del perché viene negato il diritto alla difesa dei giovani. Lo ha reso noto la stessa Garante, che ha inoltre informato il ministero degli Esteri.

Ue-Cina, domani vertice a Pechino, europei sulla difensiva

Ue-Cina, domani vertice a Pechino, europei sulla difensivaBruxelles, 6 dic. (askanews) – Si svolgerà domani a Pechino il primo vertice Ue-Cina “in presenza” dall’epoca della pandemia di Covid, dopo quello che si tenne in videoconferenza il primo aprile del 2022. Sarà anche il primo Summit tra Pechino e i leader delle istituzioni Ue, dopo che, nel luglio scorso, per la prima volta il Consiglio europeo ha dedicato una buona parte della propria agenda a una discussione strategica sulle relazioni con la Cina, e dopo la decisione della Commissione europea, due mesi fa, di lanciare un’inchiesta anti sussidi sui veicoli elettrici cinesi. Il programma dell’incontro prevede innanzitutto una discussione, non facile, sulle relazioni economiche e commerciali tra l’Unione e la Cina, poi sulla guerra russa in Ucraina (con la problematica delle sanzioni contro Mosca e del loro aggiramento, che l’Ue vuole evitare) e sulla situazione sempre più drammatica in Medio Oriente (dove gli europei vorrebbero un maggiore ruolo diplomatico di Pechino per promuovere la de-escalation), e infine verranno evocate le sfide globali e regionali, in particolare il cambiamento climatico, la protezione della biodiversità e la politica sanitaria (prevenzione delle pandemie), in cui la collaborazione della Cina è essenziale per contribuire alle soluzioni dei problemi.

Gli europei solleveranno anche, come si sono ripromessi di fare sistematicamente in questi incontri, i temi di particolare preoccupazione riguardanti la situazione dei diritti umani in Cina, e le tensioni con Taiwan e nel Mar Cinese orientale e meridionale. Il vertice comincerà alle 11 con l’incontro (seguito da un pranzo di lavoro) tra il presidente cinese Xi Jinping e i tre rappresentanti dell’Ue, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’Alto Rappresentante per la Politica estera Josep Borrell. I leader europei incontreranno poi alle 15 il primo ministro cinese Li Qiang. Alle 20 ci sarà la conferenza stampa finale di Michel e von der Leyen.

Non sono previste invece né una conferenza stampa congiunta delle due parti, né un comunicato congiunto con le conclusioni finali del vertice: a dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto complesse e difficili siano le relazioni attuali tra l’Ue e la Cina. In campo economico e commerciale pesano le azioni anti sussidi iniziate dall’Ue riguardo alle importazioni di veicoli elettrici, turbine eoliche, apparecchiature fotovoltaiche, tecnologie medicali, più la disputa in corso davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) sul blocco delle importazioni cinesi dalla Lituania, per le quali l’Ue accusa Pechino di “coercizione” contro Vilnius (punita per aver aperto un ufficio diplomatico a Taiwan). C’è poi la questione dell’eccessiva dipendenza dell’Unione dalla Cina per l’approvvigionamento di materie prime e per le catene del valore di molte produzioni europee, in particolare nel campo, sempre più sensibile, delle tecnologie verdi. E resta il problema degli ostacoli per l’accesso agli appalti che le società europee incontrano in Cina, che il congelamento dell’accordo sugli investimenti (Cai), firmato alla fine del 2020, non ha certo risolto.

Riguardo alla guerra in Ucraina, l’Ue continuerà a chiedere alla leadership cinese di usare la propria influenza sulla Russia per far cessare l’aggressione, di difendere l’ordine internazionale basato sulle regole, e di impegnarsi per evitare che la Russia aggiri le sanzioni (anche ricorrendo a forniture e servizi di imprese cinesi). Sul clima gli europei chiederanno alla Cina (che vorrebbe continuare a essere trattata come un paese in via di sviluppo) un’azione più ambiziosa che includa l’eliminazione graduale dei carburanti fossili e la riduzione delle emissioni di metano, il rispetto degli impegni di Parigi e un impegno alla neutralità climatica entro il 2050, come quello già assunto dall’Unione.

Riguardo alla salute, i leader dell’Ue spingeranno affinché Pechino rafforzi la sua partecipazione nella cooperazione mondiale per la prevenzione delle pandemie e per la preparazione adeguata alle crisi sanitarie che trascendono le frontiere nazionali, come ha dimostrato la pandemia di Covid-19. In generale, l’obiettivo è quello di perseguire una relazione “costruttiva e stabile”, nonostante i molti punti in cui pesano le differenze, se non le divergenze di posizioni, visto anche il carattere “sistemico” della rivalità fra Cina e Ue in campo economico e geopolitico (la definizione di “rivale sistemico” nei riguardi di Pechino è stata coniata dagli europei). L’impressione è che gli europei siano sulla difensiva: dopo aver teorizzato la necessità di affrontare il “rivale sistemico” cinese, sempre più “assertivo”, con una strategia di “de-risking” (riduzione del rischio), soprattutto riguardo alle dipendenze eccessive nelle catene del valore, rassicurando allo stesso tempo Pechino sulla propria volontà di non procedere a un “de-coupling” (rottura delle relazioni), l’Ue comincia ora a sentire il rischio di un indebolimento della propria influenza geopolitica, soprattutto nei riguardi del cosiddetto “Global South”, che si aggraverebbe in caso di aumento delle divergenze, se non di una vera e propria confrontazione con Pechino, a tutto vantaggio del “nemico” russo. L’Europa deve spiegare perciò ai cinesi che il “de-risking” non è concepito su misura contro di loro, ma per qualunque situazione di dipendenza economica eccessiva da paesi terzi; che le iniziative anti-sovvenzioni contro le importazioni dalla Cina, in particolare quelle dei veicoli elettrici, sono perfettamente in linea con le regole della Wto; che, infine, la leadership di Pechino ha tempo e modo per indurre quella dozzina di imprese cinesi (attive nelle tecnologie “duali” o nelle alte tecnologie sensibili) sospettate di aggirare più o meno direttamente le sanzioni contro la Russia, ad agire nella giusta direzione per evitare di essere prese di mira dal prossimo pacchetto (il 12esimo) di sanzioni europee. (di Lorenzo Consoli)

Israele ha revocato il visto alla coordinatrice umanitaria dell’Onu per “pregiudizi”

Israele ha revocato il visto alla coordinatrice umanitaria dell’Onu per “pregiudizi”Roma, 6 dic. (askanews) – Israele ha revocato il visto a Lynn Hastings, vice coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente e coordinatore Onu per i territori palestinesi occupati, a causa dei “pregiudizi” delle Nazioni unite.

“Non rimarremo più in silenzio di fronte ai pregiudizi delle Nazioni Unite”, ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen aggiungendo che Hastings non si è pronunciata contro Hamas per gli atti commessi durante l’attacco del 7 ottobre. Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, ha detto che ad Hasting è stato revocato il visto la settimana scorsa. Tuttavia, Dujarric ha affermato che il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha “piena fiducia” in Hastings. “Posso solo ribadire la piena fiducia del segretario generale nella signora Hastings, nel modo in cui si è comportata e nel modo in cui ha svolto il suo lavoro”, ha detto Dujarric.

Carburanti, prezzi in calo: la benzina sotto 1,8 e/l, minimi 2023

Carburanti, prezzi in calo: la benzina sotto 1,8 e/l, minimi 2023Roma, 6 dic. (askanews) – Il prezzo medio nazionale della benzina è sceso sotto la soglia di 1,8 euro/litro, toccando un nuovo minimo dell’anno. Giù anche il gasolio, sui livelli di fine luglio-inizio agosto. Lieve rimbalzo per le quotazioni dei prodotti raffinati, Brent ancora in calo.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per IP registriamo un ribasso di 2 cent/litro su entrambi i prodotti. Queste le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,798 euro/litro (-2 millesimi, compagnie 1,799, pompe bianche 1,796), diesel self service a 1,773 euro/litro (-2, compagnie 1,775, pompe bianche 1,768). Benzina servito a 1,940 euro/litro (-2, compagnie 1,978, pompe bianche 1,862), diesel servito a 1,914 euro/litro (-2, compagnie 1,954, pompe bianche 1,833). Gpl servito a 0,719 euro/litro (-1, compagnie 0,727, pompe bianche 0,710), metano servito a 1,455 euro/kg (-2, compagnie 1,458, pompe bianche 1,453), Gnl 1,411 euro/kg (-16, compagnie 1,429 euro/kg, pompe bianche 1,397 euro/kg).

Questi i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,888 euro/litro (servito 2,154), gasolio self service 1,865 euro/litro (servito 2,137), Gpl 0,848 euro/litro, metano 1,542 euro/kg, Gnl 1,447 euro/kg.

Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimo

Meloni: M5s e Pd nei 10 anni di governo non hanno fatto il salario minimoRoma, 6 dic. (askanews) – “M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rtl 102.5, che si rivolge anche ai sindacati: “Alcuni sindacati vanno in piazza per il salario minimo e poi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora: bisognerebbe essere un po più coerenti”. Poi Meloni ha detto che l’accordo con l’Albania “è necessario perchè tutto quel che si può fare per decongestionare il sistema italiano è utile. Io penso che l’accordo ci consente di portare i migranti in Albania invece che in Italia e gestire lì, sotto giurisdizione italiana, le richieste per processarle. Non so perchè la sinistra lo contesti così, penso perchè sperano che non riusciamo a risolvere il problema come stiamo cercando di fare”. “Penso – ha aggiunto – che sia un accordo innovativo, utile, possa anche rappresentare un precedente, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il Pd ha cercato di far cacciare Rama dal Pse perchè aiutare l’Italia evidentemente non è di sinistra”.

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezza

Moroni alle Gallerie d’Italia, il ritratto come naturalezzaMilano, 6 dic. (askanews) – Un grande ritrattista, capace di costruire un catalogo dell’umanità della sua epoca, che è stato riscoperto anche per la modernità del suo lavoro. Le Gallerie d’Italia di Milano, in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura, hanno inaugurato una ampia mostra dedicata a Giovan Battista Moroni, pittore lombardo del XVI Secolo, con prestiti da molti importanti musei internazionali.

“Questa mostra – ha detto ad askanews Simone Facchinetti, co-curatore dell’esposizione – dà al pubblico l’occasione di conoscere uno dei protagonisti della pittura del Cinquecento italiano e si tratta di un’occasione importante perché si possono vedere tutti in suoi capolavori e in particolare tutta la sua attività ritrattistica, che lo ha reso celebre nel corso dei secoli e fino a oggi. Moroni è vissuto tra il 1521 e il 1580 e qui alla Gallerie d’Italia sono raccolte settanta sue opere”. Accanto a esse ci sono dipinti del suo maestro, il Moretto, ma anche di grandissimi altri artisti del Cinquecento come Tiziano, Tintoretto o Lorenzo Lotto. E l’idea è anche quella di ridare a Moroni il giusto spazio nella storia dell’arte. “Il Cinquecento – ha aggiunto Arturo Galansino, altro curatore del progetto – non ha quasi testimonianze critiche su Moroni, Vasari lo dimentica interamente e spesso viene citato in senso quasi negativo. per la sua specificità che forse a noi oggi appare la sua cosa più straordinaria, ossia la sua capacità di rappresentare le persone in modo naturale, si diceva al tempo in tono spregiativo. Ma per noi oggi questo è straordinario, perché Moroni non fa complimenti, non idealizza, non rende più belli o più dignitosi e più eroici i suoi personaggi, al contrario, li rappresenta come sono, spesso anche con i loro difetti fisici”.

La modernità di Moroni, la sua aderenza al nostro gusto, sta probabilmente qui. Ma la mostra, intitolata “Il ritratto del suo tempo”, racconta anche delle grandi pale di argomento religioso che l’artista ha realizzato, oltre che la sua interpretazione dello spirito della Controriforma. Articolata in nove sezioni, l’esposizione nel museo di Intesa Sanpaolo è aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024.

Trump: se rieletto sarò un dittatore solo per un giorno, per trivellare e chiudere i confini

Trump: se rieletto sarò un dittatore solo per un giorno, per trivellare e chiudere i confiniMilano, 6 dic. (askanews) – Donald Trump se rieletto si comporterà come un “dittatore”? “Solo il primo giorno, per trivellare, trivellare, trivellare e chiudere i confini”. L’ex presidente lo ha detto in una intervista a FoxNews, in cui ha attaccato duramente l’inviato speciale per il clima John Kerry: “Va fermato, sta distruggendo l’America”.

Quanto a Biden, “non credo che si candiderà, è in cattive condizioni fisiche. Non penso ce la faccia fisicamente, non è riuscito a sollevare una sedia da spiaggia che solleverebbe un bambino. E dal punto di vista mentale potrei dire che sta altrettanto male, se non peggio”.

Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato Berlusconi

Europee, Salvini: non porre veti, ce lo ha insegnato BerlusconiMilano, 6 dic. (askanews) – Una Europa “diversa”, basata sulla “cooperazione tra Stati con pari dignità” che non “complichi la vita” ai governi nazionali. Matteo Salvini scrive al Corriere della Sera per insistere sull’idea di Europa disegnata nella convention della destra estrema a Firenze: “È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò l’Msi per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti”. Il centrodestra, è l’appello del segretario leghista, “non si divida”.

Salvini chiede agli alleati “concretezza, senza ideologia”, per contrastare provvedimenti “sbagliati” come già è stato per quello sugli imballaggi; una transizione “progressiva” verso “basse emissioni di carbonio” ma “senza penalizzare l’economia”. E si dice “crucciato” dalle “disuguaglianze sociali ed economiche”, chiedendo una Europa che promuova “giustizia sociale, partecipazione e tutela della propria identità”. Il tutto “senza dimenticare l’immigrazione e l’estremismo islamico”. Il segretario della Lega rivendica il “pragmatismo” con cui il suo partito “governa a vari livelli da decenni”, e gli allarmi lanciati “sempre” dal Carroccio verso “gli eccessivi paletti di Bruxelles”. Per Salvini “il re è nudo, e non vogliamo girarci dall’altra parte”, respingendo “pregiudizi assurdi” nei confronti della Lega che “ha sempre votato a sostegno dell’Ucraina”, mentre “il lobbista di Putin è il socialista Schroeder”.

La domanda è se si possa dunque fare a meno di Le Pen, Wilders, AfD e Lega: “Per quale motivo? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?”. Quando invece deve “coltivare l’unità in EUropa come continueremo a fare in Italia. Ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi. Io non lo dimentico”.

Biden: tutto il mondo condanni gli stupri di Hamas del 7 ottobre

Biden: tutto il mondo condanni gli stupri di Hamas del 7 ottobreMilano, 6 dic. (askanews) – Il mondo intero condanni “senza equivoci e senza eccezioni” gli stupri commessi a danno delle donne israeliane dai miliziani di Hamas il 7 di ottobre. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, parlando ad un evento a Boston.

Biden ha citato i racconti delle sopravvissute, con storie “orrende e di inimmaginabile crudeltà”, i rapporti sui “cadaveri profanati” e la volontà dei terroristi di Hamas di “infliggere quanto più dolore e sofferenza possibili alle donne e alle ragazza prima di ucciderle”: “Tutto ciò è spaventoso”, ha detto il presidente Usa.