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Tag: Sanremo 2023

Lombardia: con il bando Coopstartup nascono le imprese del futuro

Lombardia: con il bando Coopstartup nascono le imprese del futuroMilano, 29 nov. (askanews) – “Se l’idea spacca, questo è il momento giusto!”. Con questo claim Legacoop Lombardia e Coopfond promuovono il bando “Coopstartup Lombardia” nato per far nascere nuove imprese cooperative impegnate in progetti di sviluppo sostenibile. Il bando, alla sua prima edizione in Lombardia, è stato oggetto di una presentazione presso la Biblioteca Braidense di Milano a circa un mese dall’apertura delle candidature.

Il bando è aperto a tutti i cittadini e a tutti gli ambiti settoriali, ed è rivolto a gruppi di almeno tre persone che intendano fondare una startup cooperativa con sede legale e operativa in Lombardia. Le candidature al bando dovranno essere presentate entro le ore 14.00 del 10 gennaio 2024 iscrivendosi alla piattaformawww.legacooplombardia.it/bando-coopstartup. Nel periodo di apertura della call to action, attraverso la piattaforma di e-learning “10 steps and go” realizzata da Fondazione Scuola Nazionale Servizi, tutti i candidati potranno partecipare alla formazione che permetterà di acquisire conoscenze e competenze di base per la creazione di startup cooperative. Sulla base del punteggio assegnato al valore dell’idea, all’innovazione, e alla coerenza con almeno due Obiettivi dell’Agenda Onu 2030, tra le idee di impresa saranno selezionate un massimo di 15 progetti che potranno beneficiare di moduli di alta formazione, per un totale di 57 ore dedicate allo sviluppo del progetto e alla redazione del business plan. Nel mese di luglio saranno selezionati un massimo di 5 progetti, che entreranno a fare parte della rete Legacoop che si aggiudicheranno un contributo a fondo perduto di 8.000 euro e un tutoraggio e assistenza con servizi gratuiti dedicati per i successivi 3 anni dalla costituzione.

Coopstartup Lombardia si contraddistingue per un innovativo programma di formazione, che ha come scopo quello di sviluppare idee imprenditoriali legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 e di guidare i candidati passo dopo passo nella costituzione di un’impresa cooperativa. Il tutto potendo contare sulle strutture e organizzazioni territoriali dell’ecosistema Legacoop. L’impresa cooperativa in Lombardia – secondo i dati raccolti nel 2023 dalla Legacoop regionale – rappresenta un modello d’eccellenza e di successo, che ha saputo resistere e creare valore nonostante gli ultimi difficili anni contrassegnati da pandemia e inflazione. Con ben 823 società censite, un valore di produzione che supera i 4 miliardi di euro e un numero di occupati di oltre 38mila addetti e un totale di 1.240.570 soci, l’impresa cooperativa costituisce infatti un modello economico su cui scommettere e che rispetto alle società di stampo tradizionale gode di una conclamata longevità. Ad oggi le cooperative con una storia ultracentenaria e di successo in Lombardia sono 137, distribuite nei settori agroalimentare, circoli, consumo, culturali, produzione e servizi, welfare e housing. Un DNA – quello cooperativo – che valorizza il ruolo delle donne (rappresentano il 56,33% degli addetti) e l’inclusività (il 9% degli addetti ai lavori è di origine straniera). A Milano si contano 370 cooperative sul territorio per un totale di 1.095.956 soci e 27.022 occupati. Il valore della produzione generata è di3.274.615.758 di euro.

“L’identikit dell’impresa cooperativa mette in luce un modello sui generis che, grazie alla rete e all’impatto sociale sui territori ha saputo attraversare epoche fatte di trasformazioni e sfide. Attraverso questo bando vogliamo dare nuova linfa all’impresa cooperativa mettendo a disposizione tutto il know how e quella che noi chiamiamo ‘qualità cooperativa’, sviluppata nel corso delle nostre esperienze e che è alla base del patto associativo – ha detto Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia – Metteremo questo patrimonio al servizio di idee vincenti e capaci di generare un impatto in termini di occupazione, crescita economica, sociale e culturale del nostro territorio. Crediamo che la visione cooperativa possa contribuire a costruire imprese sostenibili e a generare una forte ricaduta sulla comunità”.

A Padova la raccolta “Lego al Museo” contro barriere architettoniche

A Padova la raccolta “Lego al Museo” contro barriere architettonicheRoma, 29 nov. (askanews) – È partita nei Musei dell’Università degli Studi di Padova la raccolta di mattoncini Lego per realizzare, in maniera collettiva, una rampa che aiuti le persone con disabilità motoria a superare le barriere architettoniche presenti in città. Un modo – fa sapere l’Università di Padova in un comnicato – per sensibilizzare sul tema dell’accessibilità e sul contributo che ciascuno di noi può dare per rendere le nostre città più inclusive.

La proposta è lanciata dai musei di Ateneo in collaborazione con i Talents di Habile, cinque giovani nello spettro autistico che dal 2020 raccontano l’inclusione in maniera originale, ovvero abbattendo le barriere architettoniche attraverso rampe fatte di mattoncini Lego: un mix di sostenibilità sociale e ambientale, economia circolare e gioco, inclusione e accessibilità, e poi design urbano, colori e bellezza, disabilità mentale e motoria; un chiaro esempio di come, nonostante le difficoltà, si possa creare un mondo diverso e più accogliente per tutte e tutti. L’idea delle rampe fatte di mattoncini colorati è partita da uno dei Talents, Enrico Balestra, che ha preso ispirazione da un’iniziativa nata in Germania alcuni anni fa da una signora costretta in sedia a rotelle, Rita Ebel, nota ormai a livello internazionale come “Nonna Lego”. Ad oggi i Talents hanno realizzato ben 12 rampe in mattoncini colorati e con quanto verrà raccolto nei Musei dell’Università di Padova si punta a realizzarne presto di nuove.

“La raccolta dei Lego è un’iniziativa che risponde a molti degli obiettivi in cui il CAM crede fortemente: la sostenibilità, il superamento delle barriere architettoniche, e non da ultimo il concetto che accessibile, può essere anche bello, come lo sono le pedane realizzate con i mattoncini colorati – ha spiegato il Prof Fabrizio Nestola, Presidente del Centro di Ateneo per i Musei -. L’accessibilità è un viaggio, e come in ogni viaggio è importante farsi accompagnare da chi conosce la strada. Per questo la collaborazione con i Talents è fondamentale fin dall’avvio di questa iniziativa”. “Sono felice di questa scelta dei musei universitari e la vivo con grande orgoglio – afferma Balestra, il capo progetto -. In passato mi è capitato di essere trattato da stupido, ma grazie a questo progetto ora mi sento invece un po’ come Super Mario, un eroe gentile, che abbatte le barriere con le rampe colorate e realizzate con mattoncini Lego riciclati. Sapere che la raccolta avverrà in sedi così belle, importanti, ricche di storia mi riempie di gioia. Io e miei colleghi Talents siamo grati: che bello che il gioco renda più inclusiva la cultura”.

La donazione è libera, a partire anche solo da un unico mattoncino, ma occorrerà raccoglierne alcune migliaia per realizzare una rampa. Tutti i mattoncini Lego e Duplo sono ben accetti, di qualunque forma e soprattutto di ogni colore. I modelli più richiesti sono comunque le piastre di base, i mattoncini basic e i basic sottili (plate). Tutti potranno contribuire alla raccolta recandosi in uno dei musei dell’Università di Padova e depositando i propri mattoncini inutilizzati e magari abbandonati in soffitta all’interno dei contenitori presenti all’ingresso. Gli organizzatori invitano a lasciare anche un “segno” del proprio passaggio, posizionando uno dei Lego donati sul coperchio del contenitore, così da dar vita a un vero racconto corale.

Una volta raggiunto il numero di mattoncini necessari, a dar vita all’opera sarà poi lo stesso Enrico Balestra, che costruirà artigianalmente la rampa. Non essendo un ausilio certificato, la rampa sarà adatta al superamento di un solo gradino alla volta, con un’altezza massima di 18 cm. I punt di raccolta sono: Museo della Natura e dell’Uomo (corso Giuseppe Garibaldi 39, Padova); Museo Botanico (via Orto Botanico 11, Padova); Museo dell’Educazione (via Obizzi 21-23, Padova); Museo di Geografia (via del Santo 26, Padova); Museo di Macchine “Enrico Bernardi” (via Venezia 1, Padova); Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte (piazza Capitaniato 7, Padova); Museo della Fisica Giovanni Poleni (via Loredan 10, Padova); Museo di Medicina Veterinaria (viale dell’Università 16, Legnaro, Padova); Museo di Zoologia Adriatica Giuseppe Olivi, (riva Canal Vena 1281, Chioggia, Venezia). Gli orari di apertura delle strutture sono disponibili sul sito (www.musei.unipd.it) e sui social (@museiunipd) del Centro di Ateneo per i Musei. Lego al Museo è una delle iniziative promosse dal Centro di Ateneo per i Musei in collaborazione con i Talents nell’ambito del progetto di Terza Missione More than words – Raccontare i Musei di Ateneo in Comunicazione Aumentativa Alternativa, dedicato a promuovere l’accessibilità dei musei universitari da parte di persone con disabilità cognitive e/o disturbi dello spettro autistico. Il progetto è inteso a migliorare le opportunità di comprendere e godere il patrimonio anche da parte di soggetti con imparità visive e bambini in età prescolare, stranieri e nuovi cittadini con limitate competenze linguistiche, anziani in declino cognitivo o con demenza senile, persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento-DSA, e vede la partecipazione di Comune di Padova, ULSS 6 Euganea, Cooperativa L’IRIDE scs e Meeple srl.

Psa e cinghiali, ass. Mammi (E.-R.) incontra presidenti Province

Psa e cinghiali, ass. Mammi (E.-R.) incontra presidenti ProvinceRoma, 29 nov. (askanews) – Le strategie per contrastare la diffusione della peste suina africana sul territorio dell’Emilia-Romagna e le attività di riduzione della presenza di cinghiali sono stati al centro dell’incontro che l’assessore regionale all’Agricoltura e caccia Alessio Mammi ha tenuto con presidenti e rappresentanti delle Province dell’Emilia-Romagna. Al momento sono stati registrati due casi di peste suina africana in cinghiali selvatici trovati morti nel comune di Ottone, come indicato dalla sezione di Piacenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. I ritrovamenti sono avvenuti poco distante da quelli precedenti in altre Regioni, pertanto, non sono state modificate le zonizzazioni di rischio.

“Vanno aumentati gli sforzi – ha spiegato l’assessore -, per scongiurare la diffusione del virus che potrebbe comportare innumerevoli costi per il comparto suinicolo. La Regione ha destinato, attraverso il Programma di sviluppo rurale e altri bandi, risorse per oltre 7 milioni di euro per il sostegno di interventi nel settore suinicolo. Ed è in preparazione un nuovo bando sempre con risorse dello Sviluppo rurale che permetterà di innalzare i livelli di biosicurezza degli allevamenti con altri 5 milioni di euro”. “Ma serve soprattutto una maggiore incisività nel contenimento della presenza di cinghiali- ha continuato Mammi-, per questo scopo abbiamo destinato nel corso del 2023 e 2024 risorse del bilancio Regionale alle Province, che attraverso gli organi di Polizia sono i diretti responsabili del coordinamento e dell’attuazione delle attività di riduzione della specie nei contesti più problematici”.

In tutte le province dell’Emilia-Romagna sono operativi i piani di controllo regionali per la fauna selvatica, per i quali la Regione ha messo a disposizione delle Province risorse per 1,1 milioni di euro, così ripartite: 600mila euro per il 2023 e 500mila euro per l’anno successivo.

Barilla: a Parma il nuovo centro dove si progetta il cibo del futuro

Barilla: a Parma il nuovo centro dove si progetta il cibo del futuroMilano, 29 nov. (askanews) – Come sarà fatta la pasta in futuro e quali merendine accompagneranno l’infanzia delle prossime generazioni? In che modo il packaging diventerà più sostenibile e inclusivo per i consumatori? Il luogo dove si studiano le risposte a tutte queste domande è il nuovo centro di innovazione e sviluppo di Barilla, una struttura di 12mila metri quadrati a Parma, presso la sede centrale, dove tra laboratori e impianti pilota, verranno concentrate tutte le competenze tecniche del gruppo, quella cioè da cui partirà l’innovazione globale firmata Barilla.

Si tratta di un investimento di 16 milioni di euro che verrà completato a settembre del 2025, dove a regime lavoreranno 200 persone, tra cui anche giovani profili altamente specializzati. In realtà, se l’edificio di ricerca e sviluppo sarà consegnato fra meno di due anni, l’area dei laboratori centrali è già operativa da qualche settimana. Ed è qui che siamo entrati per capire come nasce l’innovazione e come in futuro potrà indirizzare il mercato di pasta, sughi e prodotti da forno. In questi laboratori i profumi dello stabilimento accanto restano fuori dalla porta. Questo è lo spazio per gli strumenti di precisione, per misurare, valutare e testare. Come il rugosimetro, strumento mutuato dal mondo della meccanica di precisione, messo a punto per misurare la rugosità della pasta, ad esempio quella trafilata al bronzo lanciata all’inizio del 2022. O ancora la macchina che saggia la consistenza della pasta, un’attività manuale fino a poco tempo fa, prevalentemente femminile, oggi affidata a uno strumento che misura l’energia necessaria per comprimerla una volta cotta: in sostanza un metodo scientifico per una prima indicazione sui minuti di cottura. Passando dalla pasta ai pesti, è la volta del dispositivo per valutare l’impronta aromatica del basilico, l’intensirà del suo profumo nelle varie fasi di raccolta o di crescita, per scegliere il momento migliore per farlo finire in un vasetto.

Certo il gusto non è solo un fatto tecnico. E anche se la qualità di un prodotto industriale deve essere standardizzata per essere garantita sempre, agli strumenti tecnologici si devono affiancare necessariamente anche i cinque sensi, quelli di assaggiatori esperti che restituiscono un parere sul prodotto, in fase di test, prima della decisione finale di metterlo sul mercato. Ma anche questo non basta: “Oggi non si valuta più solo il prodotto in sé, ma l’esperienza di consumo”, afferma Francesca Vitali responsabile r&d sensory del gruppo Barilla. Questo richiede una capacità di innovare che parte dalla scelta della materia prima e si conclude con le modalità di smaltimento del packaging; implica un lavoro di team interfunzionali, internazionali e aperti a collaborare con l’esterno per favorire una fertile contaminazione. Da qui la progettazione di un innovation center “trasparente, esteticamente attraente” che una volta completato “darà enormi benefici alla nostra idea di innovazione – ha spiegato Enrico Cademartiri sviluppo prodotti del gruppo Barilla – consentirà un modo migliore di fare le cose”. Al suo interno ci saranno un’area di design thinking, nuovi spazi per le tasting session, aree per gli studi sensoriali, tre cucine, per la pasta, i prodotti da forno e i sughi, e un auditorium da 100 posti, mentre all’esterno si svilupperanno le aree per la ricerca di nuovi metodi per l’agricoltura innovativa. Tutto seguendo criteri di inclusività e sostenibilità che migliorano la qualità complessiva del lavoro. E l’ultima frontiera dell’innovazione, l’intelligenza artificiale? “Le nuove tecnologie digitali cerchiamo di utilizzarle al meglio ma per aiutare l’intelligenza umana – è la risposta di Cademartiri – ed è quello che stiamo già facendo per migliorare i nostri processi”. E siccome lo scenario esterno è in continua evoluzione ogni anno verranno investiti circa 2 milioni di euro per aggiornare gli impianti e avere linee pilota e sperimentali su tutte le categorie in cui Barilla opera nel mercato.

“L’innovazione – ha ripetuto Andrea Belli delle relazioni esterne del gruppo Barilla – non è uno sport individuale ma uno sport di squadra”. E per un’azienda familiare come Barilla alla quarta generazione aprirsi è una sfida strategica, quella che ne definirà il ruolo in un mercato globale, competitivo e, soprattutto per la pasta, con margini sempre più ridotti. Del resto, “Il leader – ha sottolineato Belli – non è solo leader nelle quote di mercato. E’ uno stato mentale che non passa solo dalle competenze specifiche”.

Talidomide, Australia chiede scusa a sopravvissuti e famiglie

Talidomide, Australia chiede scusa a sopravvissuti e famiglieRoma, 29 nov. (askanews) – Il primo ministro australiano ha rivolto le scuse nazionali ai sopravvissuti allo scandalo della talidomide e alle loro famiglie. Ciò avviene oltre 60 anni dopo che il farmaco contro la nausea mattutina ha iniziato a causare difetti alla nascita nei bambini in tutto il mondo.

“Queste scuse si inseriscono in uno dei capitoli più oscuri della storia della medicina australiana”, ha detto mercoledì al parlamento Anthony Albanese. È la prima volta che il governo riconosce il proprio ruolo nella tragedia.

“Ai sopravvissuti vogliamo dire che ci scusiamo per il dolore che la talidomide ha inflitto a ognuno di voi ogni giorno. Siamo dispiaciuti. Siamo più dispiaciuti di quanto possiamo dire”, ha detto Albanese, rivolgendosi a una folla di sopravvissuti e ai loro familiari presenti in aula. Il numero esatto delle persone colpite in Australia rimane sconosciuto, ma dal 2020 più di 140 sopravvissuti si sono registrati per un programma di sostegno finanziario.

Nel 2019, un rapporto ha rilevato che il 20% dei casi di talidomide in Australia avrebbero potuto essere evitati se i leader avessero agito prima. La sopravvissuta Trish Jackson, 61 anni, ha detto alla BBC che spera che le scuse possano dare “un po’ di pace” alle famiglie.

Piaggio, Tribunale Ue dà ragione al gruppo sul marchio “Vespa”

Piaggio, Tribunale Ue dà ragione al gruppo sul marchio “Vespa”Roma, 29 nov. (askanews) – Con una sentenza emanata oggi, il Tribunale dell’Unione europea ha dato ragione alla Piaggio sul marchio “Vespa”. Tenendo conto delle evidenze prodotte dalla casa italiana sulla riconoscibilità del marchio su scala europea e globale, anche per l’uso del celebre scooter in film storici come “Vacanze romane”, o per la presenza di club “Vespa” in vari Stati membri, i giudici Ue hanno sancito l’errore del provvedimento di annullamento della registrazione del marchio da parte dell’Euipo – l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale – che era stato richiesto da un gruppo cinese.

Secondo quanto quanto riporta un comunicato, nel 2013 Piaggio aveva presentato la domanda di registrazione del marchio Ue all’Euipo, per il segno tridimensionale corrispondente alla forma di uno scooter “Vespa”. Questo marchio è stato registrato il 16 gennaio 2014 per le classi di prodotti “scooter” e “modelli ridotti di scooter”. Ma la Zhejiang Zhongneng Industry Group Co. Ltd, società cinese di motocicli, ha presentato all’Euipo una domanda di nullità del marchio. E il 25 ottobre 2021 Euipo ha accolto la richiesta della società cinese a causa della mancanza di prova del carattere distintivo del marchio che rappresenta uno scooter.

La Piaggio ha successivamente proposto un ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea contro quest’ultima decisione dell’Euipo. Con la sentenza odierna, il Tribunale dà ragione alla Piaggio, affermando che gli elementi di prova dimostrano il carattere distintivo acquisito dall’uso del marchio nell’insieme dell’Unione. Un marchio Ue registrato non può essere dichiarato nullo se, per l’uso che ne è stato fatto, ha acquisito un carattere distintivo dopo la registrazione.

Piaggio ha presentato a Euipo diversi elementi di prova pertinenti, prosegue il comunicato, quali sondaggi d’opinione, dati relativi al volume delle vendite, nonché la circostanza della presenza della “Vespa” al Museum of Modern Art di New York, l’utilizzo degli scooter “Vespa” in film di fama mondiale come “Vacanze romane” o ancora la presenza di club “Vespa” in numerosi Stati membri. Questi elementi indicano il carattere iconico della “Vespa” e quindi la sua riconoscibilità globale nell’insieme dell’Unione. Annullando la registrazione del marchio, l’Euipo ha dunque commesso un errore di valutazione di tali elementi. Una eventuale impugnazione, limitata alle questioni di diritto, può essere proposta dinanzi alla Corte contro la decisione del Tribunale, entro un termine di due mesi e dieci giorni a decorrere dalla notifica. L’impugnazione sarà soggetta ad una procedura di ammissione preliminare. A tal fine essa dovrà essere accompagnata da una domanda di ammissione che esponga la o le questioni importanti sollevate dall’impugnazione per l’unità, la coerenza o lo sviluppo del diritto dell’Unione.

Copagri Lombardia: domani in piazza a Cremona per crisi zootecnia

Copagri Lombardia: domani in piazza a Cremona per crisi zootecniaRoma, 29 nov. (askanews) – Diverse centinaia di trattori provenienti da tutte le province della Lombardia sono pronti a convergere domani, giovedì 30 novembre, negli spazi esterni delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, dove daranno vita a un presidio permanente “per tenere alta l’attenzione sulla crisi della zootecnia, stretta in una morsa d’acciaio tra gli aumenti dei fattori produttivi, le remunerazioni insoddisfacenti, le problematiche di carattere sanitario e le annose questioni che ne frenano lo sviluppo”. Lo rende noto il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere, ricordando che la Federazione sarà presente anche all’interno della fiera.

La Copagri Lombardia chiede che, nella tutela del Made in Italy agroalimentare “si parta necessariamente partire dalla difesa degli allevamenti, vero e proprio cuore pulsante dell’economia agricola della Lombardia e del Paese”. “Purtroppo, però – rimarca Cavaliere – oggi ci troviamo in una condizione nella quale per gli allevatori è sempre più complicato guardare al futuro con ottimismo e serenità; e questo assunto vale sia per la zootecnia da latte, che sconta costi di produzione aumentati di circa 10 centesimi al litro nel 2022 e di altri 2,5 centesimi al litro nel 2023, superando i 53 centesimi al litro circa, che per quella da carne, con le quotazioni di soia e mais che hanno quasi raggiunto, rispettivamente, i 70 euro e i 30 euro al quintale”. Per questo, in concomitanza con la protesta, gli allevatori chiedono “per l’ennesima volta la necessità di convocare con urgenza una nuova riunione del Tavolo di filiera del settore lattiero-caseario, istituito a novembre 2021, ma riunitosi l’ultima volta nell’ormai lontanissimo marzo 2022”.

Al via il tour negli Usa di Zucchero con Bocelli, fino al 17 dicembre

Al via il tour negli Usa di Zucchero con Bocelli, fino al 17 dicembreRoma, 29 nov. (askanews) – Da stasera, mercoledì 29 novembre, fino al 17 dicembre, Zucchero “Sugar” Fornaciari sarà in concerto negli Stati Uniti insieme ad Andrea Bocelli.

Uno show emozionante in cui i due artisti attraverseranno le città di San Antonio, Dallas, Louisville, Boston, Philadelphia, Hartford, Baltimore, New York e Hollywood, regalando al pubblico d’oltreoceano grande musica e forti emozioni. Intanto, Zucchero si prepara a tornare nel 2024 con tutta la sua energia e la sua straordinaria band con “Overdose D’Amore World Wild Tour”.

Il tour internazionale “Overdose D’Amore World Wild Tour” si apre con 3 date alla Royal Albert Hall di Londra il 30 marzo, il 31 marzo e l’1 aprile 2024 per poi proseguire in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Bulgaria e altri paesi in via di definizione… fino a toccare l’Italia per quattro imperdibili eventi negli stadi italiani (prodotti da Friends & Partners): 23 giugno al Bluenergy Stadium – Stadio Friuli di Udine; 27 giugno allo Stadio Dall’Ara di Bologna; 30 giugno allo Stadio Franco Scoglio di Messina; 4 luglio allo Stadio San Siro di Milano.

I biglietti per le date di Udine, Bologna e Milano sono disponibili su Ticketone.it e nei punti di vendita abituali, mentre quelli per la data di Messina su Ticketone.it, Ciaotickets e Box Office Sicilia e nei punti di vendita abituali.

Banca Etica: al via crowdfunding sui progetti “Riscoprire Comunità”

Banca Etica: al via crowdfunding sui progetti “Riscoprire Comunità”Milano, 29 nov. (askanews) – Sono online su Produzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – le campagne di raccolta fondi dei 19 progetti selezionati di “Riscoprire comunità”, il bando “Impatto+ 2023” lanciato da Banca Etica . Il bando “Impatto+ 2023” è dedicato a progetti che hanno l’obiettivo di rigenerare il senso collettivo di appartenenza delle persone, per contrastare gli effetti dell’individualismo dato dal sistema economico e coinvolgere attivamente i cittadini nella vita delle comunità di cui fanno parte.

I progetti candidati al bando di quest’anno abbracciano ambiti differenti e ambiscono a sviluppare impatti sociali positivi secondo modalità spesso innovative. Si va dalla formazione professionale e l’inserimento lavorativo di persone che presentano disagi e fragilità al volontariato che promuove la socializzazione e cura di bambini e ragazzi affetti da gravi patologie e con disabilità; dalla realizzazione di una docuserie che esplora il mondo dell’autismo allo sviluppo di comunità interculturali accoglienti e inclusive per i migranti; dal coinvolgimento della cittadinanza per realizzare un’opera d’arte partecipata nel quartiere storico di San Lorenzo, a Roma, all’investimento sull’agroecologia per la produzione di grani antichi e legumi nei campi del presidio di Mondeggi (Firenze) e dei contadini vicini. E molto altro. Se i progetti riusciranno a raggiungere il 75% del budget grazie alle donazioni, Etica SGR completerà la raccolta finanziaria con il suo contributo del 25% a fondo perduto, grazie al Fondo per la Microfinanza e il Crowdfunding. In aggiunta, il bando prevede un premio straordinario del 5%, destinato ai progetti che avranno già coperto interamente il proprio budget senza necessità di contributi. Le iniziative selezionate si sviluppano in modo capillare su tutto il territorio italiano, distinguendosi non solo per l’originalità ma anche per le modalità tramite le quali favoriscono l’inclusione sociale.

Allarme a Gaza: emergenza sovraffolamento, mancano acqua e cibo, c’è il “rischio di carestia”

Allarme a Gaza: emergenza sovraffolamento, mancano acqua e cibo, c’è il “rischio di carestia”Roma, 29 nov. (askanews) – Il prolungamento della tregua a Gaza ha consentito l’ingresso di nuovi camion di aiuti umanitari, tuttavia la situazione resta “catastrofica”, ha reso noto il Programma alimentare mondiale (Pam), stimando che “esiste il rischio di carestia”. “Da dieci giorni non abbiamo acqua, né cibo, né farina. La situazione è dura, molto dura”, ha detto all’AFP Achraf Selim, residente a Gaza. “Viviamo qui, ma allo stesso tempo non sentiamo di vivere. Non abbiamo acqua da bere, nessuno ci aiuta”, ha detto.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato da parte sua di avere riscontrato un “massiccio aumento” di alcune malattie contagiose, tra cui 45 volte più casi del solito di diarrea tra i bambini piccoli. Questa mattina, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha condiviso su X – l’ex Twitter – i dettagli sul numero di casi di diverse malattie a Gaza. I dati sono allarmanti: Infezioni respiratorie acute 111mila casi, scabbia 12mila, pediculosi 11mila, diarrea 75mila, eruzione cutanea 24mila, impetigine 2.500, varicella 2.500, ittero 1.100. “Date le condizioni di vita e la mancanza di assistenza sanitaria, potrebbero morire più persone per malattie che per bombardamenti”, ha denunciato Ghebreyesus. A Gaza ci sono oltre un milione e mezzo di sfollati, 1,7 milioni circa, che versano in condizioni preoccupanti: scarseggiano cibo e farmaci, c’è l’emergenza sovraffollamento e ci sono gravi carenze igieniche. L’attuale tregua ha permesso a circa 200 tir al giorno che trasportavano aiuti umanitari di entrare nella Striscia. Ma le agenzie umanitarie sostengono che è necessario fare molto di più.