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Tag: Sanremo 2023

Riforme, Schlein: cambiare Costituzione non è priorità Paese

Riforme, Schlein: cambiare Costituzione non è priorità PaeseRoma, 9 mag. (askanews) – “Questa discussione sulla riforma costituzionale non è una priorità del Paese”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, al termine dell’incontro a Montecitorio della delegazione dem con il Governo nel quadro dei colloqui con le opposizioni promossi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul tema delle riforme istituzionali.

Elencando le priorità che il Pd vede in questo momento, Schlein ha citato “lavoro, sanità pubblica, attuazione del Pnrr, clima, giovani che non riescono a permettersi una casa. Ci sentiamo vicini a studenti e studentesse che stanno manifestando perché non riescono a trovare casa col caro affitti”.

Riforme, Schlein a Meloni: ruolo garanzia Quirinale non si tocca

Riforme, Schlein a Meloni: ruolo garanzia Quirinale non si toccaRoma, 9 mag. (askanews) – “Non si tocca l’istituzione del presidente della Repubblica, che in questi anni è quella che ha dimostrato maggiore efficacia, a garanzia della stabilità, anche nei momenti più difficili per il Paese e della credibilità intrnazionale dell’Italia, nel suo ruolo di garante della Costituzione, nel suo ruolo super partes e di garante della coesione e dell’unità nazionale”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, al termine dell’incontro a Montecitorio della delegazione dem con il Governo nel quadro dei colloqui con le opposizioni promossi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul tema delle riforme istituzionali.

Einstein Telescope, Solinas: sua realizzazione obiettivo Italia intera

Einstein Telescope, Solinas: sua realizzazione obiettivo Italia interaRoma, 9 mag. (askanews) – La realizzazione dell’Einstein Telescope a Lula è diventato obiettivo dell’Italia intera. Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, a margine del convegno svoltosi questa mattina a Cagliari, con la partecipazione del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, del premio Nobel Giorgio Parisi, dei Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, di una vasta delegazione di scienziati.

Tutti noi uniti, ha detto il Presidente Solinas, stiamo intensificando il nostro impegno, su tutti i livelli, da quello politico e istituzionale a quello scientifico, da quello nazionale a quello locale, per sostenere con forza e decisione la candidatura italiana, quindi il sito di Sos Enattos a Lula, ad ospitare l’Einstein Telescope. Quella di oggi – prosegue – è stata una tappa importante, verso il traguardo dell’ambizioso progetto che tempo fa abbiamo deciso di sostenere con entusiasmo e lungimiranza e che, passo dopo passo, sentiamo sempre più vicino. La pubblicazione della gara europea per la realizzazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica della grande infrastruttura di Einstein Telescope ci proietta in una dimensione nuova, reale e concreta e pone le basi per la riuscita del progetto. Un progetto che, ha ribadito il Presidente, non potrebbe trovare luogo migliore: le caratteristiche della Sardegna rendono l’Isola la regione ottimale per la realizzazione di ET e il sito di Lula, in particolare, la scelta migliore.

Sono gli studi a dircelo, sono gli scienziati a rafforzare questa convinzione, e le analisi effettuate dai principali osservatori, tra cui gli esperti messi a disposizione dal Ministero, a confermarlo. La struttura geologica della Sardegna è estremamente stabile e l’attività sismica locale è pressoché inesistente; la roccia nella regione di Lula è costituita principalmente da graniti molto duri e stabili, un’ottima base per la costruzione delle infrastrutture sotterranee che si aggiungeranno a quelle esistenti. La zona presenta anche una densità abitativa tra le più basse d’Europa, promettendo un rumore antropico bassissimo. Caratteristiche straordinarie, condizioni ideali per ospitare il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato prima, in grado di aprire orizzonti completamente nuovi nell’osservazione dell’universo.

La Giunta, ha detto il presidente Solinas, ha creduto fin da subito nella grandezza di questo progetto, considerandolo strategico per l’Italia e per l’Europa, certamente, ma anche per lo sviluppo futuro della nostra Sardegna, per i suoi riflessi sul piano tecnologico e scientifico e per le ricadute, di carattere economico ed occupazionale, che la sua realizzazione potrà generare. Decidendo di scommettere su questo grande investimento, che per i prossimi 30 anni avrà l’unicità di attrarre tutte le comunità scientifiche del mondo verso la Sardegna, abbiamo creato le condizioni per darci la più formidabile e straordinaria chance di sviluppo. ET sarà uno straordinario attrattore per una terra che in questi ultimi anni ha fatto dell’alta tecnologia e del green i suoi cavalli di battaglia, per creare e rafforzare una nuova economia che vogliamo non più soltanto turistica e industriale, legata all’economia delle coste, ma che riuscirà a restituire alle zone dell’interno l’immagine di un ecosistema favorevole per gli investimenti in termini di ricerca, innovazione, sviluppo.

L’impegno del Governo, la nomina del Professor Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica, alla guida del Comitato tecnico scientifico per la candidatura dell’Italia, così come l’appoggio dell’intera comunità scientifica, sono stati la migliore risposta al grande lavoro svolto in questi anni, ancora più intenso e deciso nel corso di questi ultimi mesi, per portare a compimento questo ambizioso progetto che oggi sentiamo davvero a un passo da noi. Al Governo, che ci ha sostenuto con parole e fatti, che oggi diciamo grazie, ha proseguito il Presidente. Perché è solo con l’unità d’intenti fino a ora dimostrata, con la decisione e la fermezza che ha contraddistinto ogni nostra azione, che riusciremo a portare a casa questa straordinaria vittoria, per il bene dell’Italia intera.

Riforme, Schlein: non è vero confronto se esito è già deciso

Riforme, Schlein: non è vero confronto se esito è già decisoRoma, 9 mag. (askanews) – “Al confronto non ci si sottrae mai, l’importante è che sia un confronto vero e non già deciso”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando al Tg3. La Schlein non si pronuncia sulla bicamerale, alla quale invece ha aperto Giuseppe Conte: “Lo strumento del confronto saranno loro a stabilirlo. A noi interessa la qualità e il perimetro del confronto, se hanno già deciso come va a finire non è un vero confronto, ed è difficile discutere”. Inoltre, “è difficile discutere di riforme costituzionali impegnative se continuassero ad andare dritti su riforme altrettanto importanti come l’autonomia differenziata”.

Riforme, Meloni a Schlein: non le stiamo facendo per noi stessi

Riforme, Meloni a Schlein: non le stiamo facendo per noi stessiRoma, 9 mag. (askanews) – “Proprio perché abbiamo una maggioranza solida siamo tra i pochi che possono cercare di trasformare quello che sta accadendo in termini, si spera, di stabilità in un orizzonte temporale del governo in carica, cercare una riforma che renda questa novità strutturale. Ho sentito dire in questa interlocuzione ‘voi volete rafforzare il governo ma avete già la maggioranza’, guardate questa non è una riforma che stiamo facendo per noi stessi: se dovesse andare bene, se dovesse andare in porto, se dovesse superare le sue articolate fasi, passare il referendum, per entrare forse in vigore nella prossima legislatura. Forse”. Lo ha detto, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il confronto sulle riforme con la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Meloni a Schlein: problema non è rafforzare Governo ma stabilità

Meloni a Schlein: problema non è rafforzare Governo ma stabilitàRoma, 9 mag. (askanews) – “Il problema non è rafforzare l’esecutivo ma rafforzare la stabilità dell’esecutivo. Non è accentrare il potere. Ogni sistema democratico ha bisogno dei suoi contrappesi. Io credo che una democrazia abbia bisogno dell’opposizione, siamo persone che capiscono il tema dei contrappesi. Sicuramente il nostro obiettivo è portare a casa questa riforma, bisogna cercare di capire qual è la convergenza. Mi pare di capire che c’è una convergenza sulla considerazione che l’instabilità è un problema”. Lo ha detto, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il confronto sulle riforme con la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Montagna, Calderoli: 4 mln per investimenti in imprese femminili

Montagna, Calderoli: 4 mln per investimenti in imprese femminiliRoma, 9 mag. (askanews) – “Via libera al bando dedicato al finanziamento delle imprese femminili innovative montane. Sono previsti circa 4 milioni di euro per supportare investimenti ad alto contenuto tecnologico e innovativo, che siano sostenuti da imprese femminili ubicate in Comuni montani. Un ulteriore segnale di attenzione nei confronti di questi territori e delle donne che muovono la montagna, a cui è stata dedicata la recente Giornata internazionale della Montagna. Questa iniziativa si inserisce infatti nel complesso di misure predisposte nell’interesse dei cittadini che abitano in montagna, come ad esempio il raddoppio dei fondi Fosmit ed i lavori per la nuova legge della montagna. Come già fatto in passato, anche questa volta ci tengo ad assicurare il mio impegno per i territori montani. Un patrimonio del nostro Paese che può e deve essere non solo valorizzato ma anche sostenuto a dovere. Il mio lavoro va esattamente in questa direzione”. Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Siccità, geologo Violo (CNG): garantire gestione integrata risorse idriche

Siccità, geologo Violo (CNG): garantire gestione integrata risorse idricheRoma, 9 mag. (askanews) – “Nel condividere la necessità di accelerare il processo di adattamento agli effetti indotti dai cambiamenti climatici e di rilancio economico e sociale del territorio nazionale, rilevo la contestuale necessità di massimizzare i benefici di una gestione sostenibile delle acque, sia superficiali sia sotterranee, considerato che il sistema di governance è chiamato – tra mille difficoltà operative ed istituzionali – ad attuare riforme in linea con normative europee in continua evoluzione. La Cabina di regia, nell’individuazione e nella “ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte nel breve termine alla crisi idrica, individuando quelli che possono essere realizzati da parte del Commissario”, ed il Commissario straordinario, nello svolgimento dei funzioni conferitegli, sono chiamati, in particolare, a garantire la gestione integrata delle risorse idriche, riconoscendo la funzione strategica non solo delle acque superficiali (sulle quali sono incentrate le considerazioni e le misure suggerite dal decreto in esame), ma anche e soprattutto di quelle sotterranee sia in fase ordinaria sia nell’attuale stato emergenziale”. È quanto ha dichiarato Arcangelo Francesco Violo, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, in audizione in commissione al Senato sul decreto siccità.

“Solo, così, l’ambizioso programma di contrasto della scarsità idrica e di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche potrà assumere un ruolo decisivo nell’elaborazione di strategie e progetti innovativi”, ha aggiunto.

Testa (OsserMare): a Blue Forum Gaeta l’XI Rapporto su economia mare

Testa (OsserMare): a Blue Forum Gaeta l’XI Rapporto su economia mareRoma, 9 mag. (askanews) – L’importanza dei dati è stata al centro dell’intervento del coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare OsserMare Antonello Testa durante la presentazione del 2° Summit Nazionale Blue Forum di Gaeta.

“L’Osservazione, lo studio e il monitoraggio delle consistenze e del valore dell’Economia del Mare – ha sottolineato Testa – è il cuore di qualsiasi azione programmatica che si vuole mettere in campo ed è per questo che da più di 10 anni come sistema camerale realizziamo il Rapporto Nazionale, ormai punto di riferimento in Italia e in Europa per tutte le politiche di sviluppo del settore”. “Il 27 Maggio – ha concluso Testa – come Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare OsserMare insieme al Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere, presenteremo al Summit di Gaeta il tanto atteso XI Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare. L’unica anticipazione che posso darvi è che, anche grazie alla spinta del Governo, questo mercato sta già dando buoni segnali di ripresa e di ottimismo”.

Riforme, Meloni a opposizioni: 3 opzioni. Apre su commissione ad hoc

Riforme, Meloni a opposizioni: 3 opzioni. Apre su commissione ad hocRoma, 9 mag. (askanews) – Nessun testo, tre possibili scenari su cui sondare le opposizioni che da questa mattina sta incontrando alla Camera: presidenzialismo, semipresidenzialismo e premierato. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – viene riferito – nelle ‘consultazioni’ che sta tenendo con i gruppi parlamentari, ha ribadito che è sua intenzione affrontare il capitolo delle riforme istituzionali partendo dal presupposto che la priorità è quella di avere un ‘collegamento’ tra il voto dei cittadini e il governo e che c’è tutta l’intenzione di fare riforme condivise ma che non accetterà dei no pregiudiziali. In questo senso, la premier ha anche fatto sapere che valuterà la proposta avanzata dal Movimento5stelle di una commissione ad hoc. ‘Credo si possa dialogare su tutto purché non ci siano intenti dilatori’, ha spiegato.

‘Il governo, come voi sapete, ha da sempre nel proprio programma l’idea che per mandato dovrà lavorare a una riforma istituzionale, sulla quale però credo sia importante a monte cercare un dialogo più ampio possibile con le forze parlamentari. Partiamo dalla premessa. Credo che ci si renda tutti conto – ha spiegato Meloni – del fatto che il nostro sistema è caratterizzato da una fortissima instabilità, che paradossalmente nell’ultima fase, cioè con la fine della prima Repubblica è peggiorata. Abbiamo sempre avuto governi che duravano uno o due anni, la differenza tra la prima Repubblica e quello che è accaduto successivamente è che nella prima Repubblica la maggioranza restava sempre la stessa, nella seconda Repubblica al repentino cambio di Governo coincideva spesso un repentino cambio di maggioranza’. La presidente del Consiglio ha rimarcato come ‘l’instabilità è alla base di molti problemi che ha la nostra Nazione, perché indebolisce inevitabilmente i Governi, li ostacola, e ci indebolisce a livello internazionale. Il Presidente Conte si rende conto, come me, del fatto che quando ci sono incontri internazionali gli interlocutori si pongono il problema di capire per quanto tempo tu sarai il loro interlocutore, cioè per quanto tempo sia utile ed efficace stringere rapporti e immaginare percorsi comuni. Anche perché ciò che accade da noi non accade in molte altri democrazie occidentali ed europee. Nel periodo di venti anni in cui noi abbiamo avuto svariati governi, la Francia col sistema semipresidenziale ha avuto quattro Capi di Governo, cioè quattro Presidenti della Repubblica, e la Germania tre cancellieri’.

‘Questo – ha proseguito la premier – fa sì che ci sia anche una maggiore difficoltà a immaginare strategie di lungo periodo. Più un governo ha un orizzonte breve, più tenderà a spendere in spesa corrente e a non fare investimenti di lungo periodo. Tutti sappiamo che gli investimenti hanno un moltiplicatore e la spesa corrente un altro. Prima dell’avvento della pandemia che ha fatto saltare molti parametri, in vent’anni l’Italia è cresciuta molto meno di Francia e Germania. Quindi o crediamo che tutti i politici italiani sono meno bravi di quelli francesi o tedeschi, e io non lo credo, o c’è qualcosa che non funziona alla base del sistema. Credo che il tema sia esattamente questo: l’instabilità non consente di avere una visione di lungo periodo, che è fondamentale per una strategia, soprattutto nel mondo globalizzato, ed è fondamentale per concentrare risorse sugli investimenti utili a quella strategia, cosa che una politica che ha poco tempo non può fare. Questa è la ragione per la quale dobbiamo mettere le mani alle riforme istituzionali, lo dico anche rispetto a quanti dicono che questa non è una priorità: credo che invece questa sia la più potente riforma economica che possiamo realizzare’. A giudizio di Meloni ‘l’altro elemento che tutti paghiamo è la disaffezione dei cittadini alla politica, al rapporto con le istituzioni, e penso non si possa negare che tale disaffezione sia anche figlia di una sensazione che a volte i cittadini hanno avuto, di un voto che veniva espresso e che però non veniva sempre adeguatamente considerato. Quando tu eleggi un partito, presumibilmente una coalizione, e un programma collegato, e ti ritrovi, ovviamente a norma della Costituzione, maggioranze sempre diverse da quelle che sono state votate, con programmi che a quel punto saltano, il vincolo tra rappresentante e rappresentato rischia di non essere più percepito, di venire meno, e credo che questo sia uno degli elementi che hanno allontanato i cittadini dalla partecipazione al voto. Tra i problemi che la politica ha la responsabilità di affrontare credo che questo possa essere uno strumento anche per entrare in questo dibattito’.

‘Voi sapete – ha detto ai suoi interlocutori la presidente del Consiglio – che l’attuale maggioranza di governo si è presentata agli elettori indicando nel proprio programma elettorale una riforma delle nostre istituzioni e una riforma della nostra Costituzione che va nella direzione del presidenzialismo. Chiaramente, quando la coalizione ha vinto le elezioni ha ricevuto un mandato dai cittadini per una riforma di questo tipo. Io credo che la sfida che dobbiamo portare avanti sia quella di centrare soprattutto gli obiettivi, che per me e per noi, sono fondamentali. Gli obiettivi fondamentalmente sono due e sono quelli che vi ho raccontato: stabilità della Legislatura, come si fa a garantire nell’attuale sistema quando si va al voto e si elegge una maggioranza di far durare il governo che i cittadini hanno indicato di volere e per cinque anni, come accade nella stragrande maggioranza dei casi. Ancora più importante come si fa a garantire che il governo che si forma dopo le elezioni sia rispettoso di quella indicazione che dai cittadini è arrivata. Importante che ci sia un collegamento il più possibile diretto fra le indicazioni di voto e il governo un collegamento soprattutto con i programmi che i cittadini hanno votato’. Per mostrare la sua intenzione a un dialogo vero, la presidente del Consiglio ha sottolineato: ‘Io non arrivo qui con la soluzione, voi sapete le proposte che abbiamo presentato quando eravamo all’opposizione. Ma a monte voglio provare a capire se siamo d’accordo con gli obiettivi, se siete d’accordo che insieme si debba provare a lavorare per costruire un sistema che garantisca rispetto della volontà popolare e stabilità di governo. Perché se siamo d’accordo su questi obiettivi le strade che noi possiamo intraprendere sono molte e io sono disposta anche rispetto a quelle che sono le mie convenzioni a immaginare schemi diversi che garantiscano questi obiettivi. Ci sono diversi modelli che si possono prendere a esempio e vi dico di più, non è detto che l’Italia non possa immaginare un suo modello, ne avremmo diritto e ne possiamo inventare anche uno migliore’.

Dunque, l’elenco delle opzioni sul campo. ‘Ovviamente – ha spiegato Meloni – gli scenari possibili principali di cornice sono tre: il sistema presidenziale, che voi conoscete, presidenzialismo in senso stretto con elezione diretta del Presidente della Repubblica, che è anche Capo del Governo, il semipresidenzialismo sul modello francese, quindi elezione diretta del Presidente della Repubblica che nomina un Capo del Governo, oppure c’è l’opzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio che in questo caso mantiene in capo al Parlamento l’elezione del Presidente della Repubblica, che mantiene il suo ruolo di personalità super-partes e di contrappeso. Queste sono le strade principali. Noi volutamente non possiamo arrivare qui con una norma scritta e con una scelta codificata perché prima voglio capire se c’è un margine per trovare una sintesi anche con le forze dell’opposizione, penso sia importante riuscire a fare una riforma del genere nel modo più condiviso possibile, ciò non vuol dire che se non è condivisa non si fa, penso che anche questo sia rispettare il mandato dei cittadini. Credo che qualsiasi regola si definisca, una regola uguale per tutti che deve avere una capacità di dialogo il più ampia possibile’. ‘È l’inizio di un percorso, come vedete siamo estremamente aperti a dialogare insieme purché non ci siano atteggiamenti pregiudiziali, perché se uno dice ‘no, voglio lasciare così’ il dibattito si conclude facilmente. Se invece c’è una disponibilità in questo senso si comincia a parlare di quali possano essere fra queste le riforme le migliori per il nostro ordinamento, il nostro sistema. Quale ritenete possa essere la forma migliore e piano piano si scende nei contenuti. Questo è un approccio del governo: vorrei cercare un dialogo, provare a vedere se ci sono punti di contatto’, ha osservato.