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Tag: Sanremo 2023

Meloni vede opposizioni: chiari obiettivi riforme, più contenta se le facciamo insieme

Meloni vede opposizioni: chiari obiettivi riforme, più contenta se le facciamo insiemeRoma, 9 mag. (askanews) – “Arrivo a questi incontri senza una strada definita da presentare, ma con obiettivi che sono chiari. Cerco di capire se ci sono i margini per una convergenza, dopodiché faremo le scelte che andranno fatte. Ma se si potesse garantire maggiore stabilità al nostro sistema, un rapporto diretto tra quello che i cittadini scelgono e quello che accade nel palazzo, sempre, e lo potessimo fare insieme, io sarei molto più contenta”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto ai cronisti a proposito degli incontri sulle riforme a Montecitorio per l’intera giornata, lasciando il Quirinale al termine della cerimonia per il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo.

Parata 9 maggio, Putin: in Ucraina futuro Russia in gioco

Parata 9 maggio, Putin: in Ucraina futuro Russia in giocoMilano, 9 mag. (askanews) – Evento ridotto, tensione moltiplicata, ostentazione di forza che scopre debolezze: così la parata del 9 maggio sulla Piazza rossa a Mosca, mostrata dai canali di stato russi e dove il leader del Cremlino Vladimir Putin ha concluso il suo discorso equiparando i soldati russi che combattono nell’invasione dell’Ucraina alle forze sovietiche che contribuirono a sconfiggere i nazisti nella seconda guerra mondiale. “I nostri eroici antenati hanno dimostrato che non c’è niente di più potente e più forte della nostra unità”, ha dichiarato, aggiungendo che il futuro della Russia “dipende” dai soldati russi di oggi. “Non c’è cosa più importante ora del vostro combattere”, ha detto. Il tutto mentre, proprio dal fronte ucraino, in contemporanea il capo dei mercenari Evgenij Prigozhin tornava a criticare il ministero della Difesa russo e persino Gazprom.

Putin ha anche accusato l’Occidente di aver provocato la guerra in Ucraina, iniziata dalla Russia con l’invasione del 24 febbraio 2022. “La nazione ucraina è diventata ostaggio di un colpo di stato che ha portato a un regime criminale guidato dai suoi padroni occidentali. È diventata una pedina dei loro piani crudeli ed egoistici”, ha detto Putin rispolverando la retorica che vede Kiev come poco più che un “burattino” dell’Occidente, costantemente smentita dagli ucraini che negli ultimi tre decenni hanno cercato di allinearsi più strettamente con le istituzioni occidentali come l’Unione Europea e la NATO. Secondo il presidente russo la “vera guerra” è stata intrapresa contro Mosca. “Una vera guerra è stata scatenata contro la nostra madrepatria”, ha detto Putin davanti alle truppe schierate in piazza rossa, pronte per la sfilata in versione ridotta.

Un solo carro armato a guidare la colonna meccanizzata: il T-34, il veicolo di epoca sovietica schierato dalla Russia durante la seconda guerra mondiale e ormai considerato un pezzo da museo. Nulla di moderno, come i T-90 e T-14. E niente sorvoli della piazza rossa: anche quest’anno come lo scorso anno nessun velivolo ha percorso lo spazio aereo, dal Museo di storia della Russia a San Basilio, come invece accadeva in passato. Un bis di assenza anche prevedibile, dopo l’apparizione sui social dei video di droni sul Cremlino lo scorso 3 maggio. Sono invece sfilati i veicoli corazzati Tigr-M (utilizzati anche durante l’annessione della Crimea nel 2014) e VPK-Ural, ma il vero protagonista era il sistema di difesa aerea più all’avanguardia per il paese, l’S-400, e il sistema balistico intercontinentale Yars, che fa parte delle forze nucleari russe.

Facendo riferimento alle 7 delegazioni straniere da Paesi ex sovietici a Mosca (tra le quali non compare ovviamente l’Ucraina), Putin ha anche parlato di “libero sviluppo di tutti i paesi e di tutti i popoli”. Per poi aggiungere: “Tutti i popoli dell’URSS hanno contribuito alla vittoria comune”. In realtà la presenza di capi di Stato come il bielorusso Aleksandr Lukashenko dimostra chiaramente chi sia veramente a usare gli altri stati come pedine. Ma la presenza dei 7 capi di stato è anche una voluta dimostrazione di Mosca: il messaggio sarebbe: a parte Kiev il fronte è coeso, seppure tra diversi distinguo. Il riferimento all’Urss di Putin è comunque notazione non marginale visto che da ieri dall’Ucraina – mentre prosegue la guerra – il presidente Volodymyr Zelensky ha posto una cesura netta rispetto al passato sovietico e ha deciso di celebrare il Giorno della Vittoria l’8 maggio, secondo un calendario più occidentale e ben sapendo che la data odierna del 9, dai russi è considerata sacra.

L’unica concessione all’Ovest – che vuole dettare le “sue” regole – compiuta nel discorso di Putin è una parte della storia che difficilmente si può cancellare: “onoriamo chi della resistenza ha combattuto i nazisti, i soldati degli eserciti alleati di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri paesi. Ricordiamo e onoriamo il memoria dei soldati cinesi nella loro battaglia contro il militarismo giapponese”. Putin ha suggerito che “l’esperienza della solidarietà” potrebbe essere una base per la costruzione di un “mondo multipolare”. Sullo sfondo della parata del 9 maggio, tuttavia si staglia l’andamento della vera guerra, quella in Ucraina. E il costante rumore collaterale prodotto dal capo dei mercenari Wagner, Prigozhin che ha scelto il momento della parata – in genere assolo assoluto per Putin sul fronte mediatico – per rilasciare una dichiarazione in cui affermava che in realtà le truppe del Ministero della Difesa russo avevano abbandonato le posizioni intorno a Bakhmut. “Una delle unità del Ministero della Difesa è fuggita e ci ha scoperti, ma siamo riusciti a bloccarli, grazie a Dio”. A proposito di unità, forse non il migliore esempio.

Mattarella ricorda le vittime del terrorismo: mai più violenza politica

Mattarella ricorda le vittime del terrorismo: mai più violenza politicaRoma, 9 mag. (askanews) – “Mai più violenza politica, mai più stragi”. E’ il monito con cui Sergio Mattarella ha concluso il suo discorso al Quirinale per il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo. “Sono tante, troppe le vittime del terrorismo e dell’eversione”, ha sottolineato il capo dello Stato -. Intorno alla loro memoria ci stringiamo oggi commossi per ribadire con determinazione: mai più violenza politica, mai più stragi”. Stragi che “talvolta sono state compiute con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini avrebbero dovuto ricevere difesa; con la violenza politica, tra giovani di opposte fazioni che respiravano l’aria avvelenata di scontro ideologico”.

Le vittime del terrorismo “parlano a tutti noi, parlano ai nostri giovani sollecitandoli a fare delle istituzioni il luogo autentico del confronto politico, a non lasciarsi accecare dall’odio né tentare dalla violenza per imporre le proprie convinzioni”, ha ammonito Mattarella. E ha aggiunto: “La democrazia della nostra Repubblica si nutre di tolleranza, di pazienza, di confronto, di rispetto. E’ una strada che a taluno appare lunga e faticosa ma è l’unica di progresso della convivenza. L’unica capace di ottenere e mantenere nel tempo pace, serenità, benessere, diritti a tutti i cittadini”. Le parole di odio e l’avversario trasformato in nemico da abbattere sono “modalità patologiche della contesa politica che vanno condannate e respinte”, ha insistito il capo dello Stato, convinto che “la Repubblica ha saputo produrre i suoi anticorpi, ben sapendo che un clima di scontro violento, parole d’odio, l’avversario trasformato in nemico da abbattere, costituiscono modalità patologiche della contesa politica che, oggi come allora, vanno condannate e respinte con decisione”.

Casa, Idealista: ad aprile affitti su 3,1% da marzo, più 10,1% annuo

Casa, Idealista: ad aprile affitti su 3,1% da marzo, più 10,1% annuoRoma, 9 mag. (askanews) – Il mese di aprile 2023 si è chiuso all’insegna di un robusto aumento dei canoni di locazione del 3,1%, attestandosi a 12,5 euro/m2, secondo l’ultimo report dei prezzi degli affitti pubblicato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. La variazione su base annuale segna un incremento del 10,1%. Il dato di aprile fa registrare il massimo storico raggiunto dal prezzo dell’affitto in Italia da quando idealista ha iniziato le sue rilevazioni (2012).

Prevalenza di regioni con andamento positivo, 15 questo mese contro 5 in terreno negativo. I maggiori aumenti si registrano in Calabria (9,4%), Marche (7,4%) e Liguria (5,1%). Rialzi superiori alla media nazionale del 3,1% in altre 4 aree: Valle d’Aosta (4,1%), Lazio (3,6%), Sardegna e Puglia (entrambe su del 3,3%). Aumenti in altre 8 regioni compresi tra il 2,4% della Toscana e lo 0,5% della Sicilia. Sul fronte dei ribassi, i maggiori spettano a Trentino-Alto Adige (-3%), Molise (-1,4%) e Basilicata (-1,3%). Giù anche Friuli-Venezia-Giulia (-0,9%) e Umbria (-0,1%) Per quanto riguarda i prezzi, la Valle d’Aosta è la regione più cara dello stivale con i suoi 18,2 euro/m2 seguita da Toscana (16,8 euro/m2) e Lombardia (16,6 euro/m2). Prezzi di richiesta superiori alla media italiana di 12,5 euro mensili anche in Emilia-Romagna (15,4 euro/m2), Trentino-Alto Adige (14,1 euro/m2) e Lazio (12,8 euro/m2). Nelle altre regioni prezzi che vanno dagli 11,6 euro della Liguria a scendere sino ai 6 euro mensili del Molise, la regione più economica per gli affittuari italiani.

I mercati provinciali continuano a segnare aumenti piuttosto diffusi in 73 province italiane su 104, e a registrare oscillazioni dei prezzi molto ampie, come dimostrano i rimbalzi di Crotone (28%), Latina (13,4%) e Macerata (12,1%), Grosseto (12%) e Pesaro-Urbino (11,8%). I mercati provinciali intorno ai maggiori centri urbani italiani sono trainati da Bologna (5,9%), che precede, Roma (2,8%), Torino (2,1%), Napoli e Milano (entrambe su dell’1,1%). I maggiori cali, invece, si concentrano a Terni (-5,9%), Udine (-4,5%) e Piacenza (-4,3%). Lucca (28,7 euro/m2) è la provincia italiana più cara per gli affittuari. La seguono Ravenna (28 euro/m2), Belluno (27,9 euro/m2) e Grosseto (23,9 euro/m2). Richieste superiori alla media italiana di 12,5 euro mensili in altre 15 province italiane, che vanno dai 20,5 euro di Milano ai 13, 4 euro mensili di Roma. In 85 aree provinciali i valori restano inferiori alla media nazionale, compresi tra gli 11,9 euro mensili di Imperia e 4,8 di Enna, la provincia con i canoni di locazione più economici in Italia.

Aumenti si registrano nel 58% dei capoluoghi monitorati, mentre sono 5 le città le cui richieste dei proprietari sono rimaste invariate nell’ultimo mese: Bolzano, Cosenza, Reggio Calabria, Venezia e Livorno. I maggiori rialzi del mese di aprile toccano Pesaro (16%), Massa (14,5%) e Ragusa (9,4%). Altri 15 centri presentano variazioni sopra la media del periodo, compresi tra l’8,1% di Ravenna e il 3,2% di Novara. Per quanto riguarda i principali mercati cittadini italiani, si registrano rialzi forti a Bologna (5,8%) e Bari (4,4%); più stabili Napoli (1,7%) Torino (1,2%), Milano e Roma (in salita dello 0,8%), mentre Firenze (-1%) e Palermo (-2,1%) sono in calo. I maggiori ribassi del mese riguardano Arezzo (-9,3%), Cesena (-5,6%) e Lecce (-3,9%). Milano (22 euro/m2) si conferma anche ad aprile la città con gli affitti più salati dello stivale, ai massimi da quando l’indicatore di idealista è stato creato (2012). La seguono Firenze (18,3 euro/m2), Bologna (18 euro/m2) e Venezia (16,9 euro/m2). Di contro, le città più economiche per gli affittuari italiani risultano essere Caltanissetta (4,9 euro/m2), Reggio Calabria (5 euro/m2) e Vibo Valentia (5,4 euro/m2).

Per la realizzazione dell’indice dei prezzi degli immobili di idealista vengono analizzati i prezzi di offerta basati sui metri quadri costruiti (a corpo) pubblicati dagli inserzionisti della piattaforma. Le inserzioni atipiche e le inserzioni con prezzi fuori mercato vengono eliminate dalle statistiche. Includiamo la tipologia di case unifamiliari (ville) e scartiamo immobili di qualsiasi tipologia che non hanno ottenuto interazioni da parte degli utenti per molto tempo. I dati finali vengono generati utilizzando la mediana di tutte le inserzioni valide in ciascun mercato.

Giappone, sì camera bassa a controversa norma sul diritto d’asilo

Giappone, sì camera bassa a controversa norma sul diritto d’asiloRoma, 9 mag. (askanews) – La Camera dei rappresentanti giapponese ha approvato oggi un disegno di legge assai controverso che punta a modificare la legge sul’immigrazione consentendo l’espulsione verso il paese d’origine di migranti che abbiano chiesto più di una volta asilo politico, anche in pendenza di un esito della domanda. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.

L’approvazione da parte della camera bassa – il più importante dei due rami del parlamento – è arrivata nonostante la forte opposizione dei sostenitori dei richiedenti asilo, i quali sostengono che la riforma potrebbero comportare il ritorno delle persone a rischio di persecuzione nei loro Paesi d’origine. Il Giappone attualmente non può espellere cittadini stranieri nei paesi d’origine mentre le loro domande per lo status di rifugiato sono ancora in sospeso. Il governo sospetta che molti abbiano abusato del sistema chiedendo più volte il diritto d’asilo per gli stessi motivi con l’obiettivo di rimanere nel paese.

Il governo guidato dal primo ministro Fumio Kishida ha sostenuto di voler porre fine alla detenzione prolungata nelle strutture per l’immigrazione di cittadini stranieri che non rispettano gli ordini di espulsione emessi per soggiorno eccessivo. Il disegno di legge consentirebbe al governo di rimpatriare coloro che non dimostrano il motivo per cui dovrebbero ottenere lo status di rifugiato, quando fanno domanda per la terza volta o successivamente.

L’emendamento previsto include anche la possibilità di concedere lo status di “quasi rifugiato” a persone provenienti da paesi e regioni colpiti da conflitti, per consentire loro di rimanere in Giappone anche se non soddisfano appieno i criteri per i rifugiati. Come parte degli sforzi per prevenire la detenzione a lungo termine, il governo consentirebbe alle persone che richiedono lo status di rifugiato di vivere al di fuori delle strutture per l’immigrazione sotto la supervisione dei loro sostenitori.

Nel 2021, il governo aveva dovuto accantonare un disegno di legge di modifica della legge sull’immigrazione a causa delle polemiche dopo che una donna dello Sri Lanka di 33 anni era morta mentre era detenuta in una struttura per l’immigrazione a Nagoya, nel Giappone centrale. All’inizio di quest’anno, il governo ha presentato al parlamento l’ultimo disegno di legge, che conserva in gran parte il contenuto di quello precedentemente ritirato.

Nel 2022, il Giappone ha concesso lo status di rifugiato a 202 persone, un record da quando ha iniziato a concederlo nel 1982. Tuttavia questo dato non è neanche paragonabile alle concessioni da parte dei paesi europei e degli Stati uniti, dove le richieste di asilo sono spesso accettate a decine di migliaia all’anno.

Poste, oggi Mimit emette francobollo celebrativo Europa 2023

Poste, oggi Mimit emette francobollo celebrativo Europa 2023Roma, 9 mag. (askanews) – Poste Italiane comunica che oggi 9 maggio 2023 viene emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo celebrativo di Europa 2023, relativo al valore della tariffa B zona 1 pari a 1,25€. Lo rende noto un comunicato.

Il francobollo, prodotto in trecentomilaquindici esemplari, è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Il bozzetto è a cura delle Poste del Lussemburgo ed è ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. La vignetta riproduce il disegno vincitore del concorso filatelico EUROPA 2023 con soggetto tematico la “Pace” indetto da PostEurop raffigurante, in grafica stilizzata, due mani che si annodano formando geometricamente due cuori policromatici, ispirato al simbolo celtico che rappresenta l’amore con un nodo. In alto, a sinistra è ripodotto il logo di PostEurop.

Completa il francobollo la scritta “ITALIA”. L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Assisi (PG). Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it.

Mattarella: si è parlato molto dei terroristi e poco delle vittime

Mattarella: si è parlato molto dei terroristi e poco delle vittimeRoma, 9 mag. (askanews) – “Si è molto parlato negli ultimi decenni dei terrorismi e dei terroristi” ma meno delle vittime e della reazione del popolo italiano. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso nel Giorno della memoria delle vittime del terrorismo.

Il capo dello Stato nota che in questi anni si è tanto scritto delle motivazioni dei terroristi “meno si è, invece, scritto e parlato della reazione unanime del popolo italiano. Meno dei servitori dello Stato, che hanno posto a rischio la propria vita per combattere violenza ed eversione. Meno di chi, nelle fabbriche, nelle università, nei vari luoghi di lavoro, ha opposto un no, fermo e deciso, a chi voleva ribaltare le regole democratiche. Ancor meno si è parlato del dolore, indicibile e irrecuperabile, delle famiglie a cui la lotta armata o i vili attentati hanno strappato un coniuge, un figlio, un genitore, un fratello o una sorella”.“E’ stata – come Moro auspicava – la reazione morale del popolo italiano a fare la differenza, nella lotta ai terrorismi e all’eversione, facendo prevalere la Repubblica e la sua legalità” ha ricordato Mattarella. “Un popolo che, nella sua stragrande maggioranza, ha respinto le nefaste velleità di chi avrebbe voluto trascinare l’Italia fuori dal novero delle nazioni libere e democratiche – ha aggiunto il capo dello Stato -. Un popolo che, memore dei disastri della guerra, ha rifiutato con decisione l’uso della violenza come arma per la lotta politica. E che si è stretto attorno alle istituzioni, avvertite come presidio di libertà, diritti e democrazia. Lottando ovunque, nel posto di lavoro, all’interno della società. Scendendo persino in piazza per manifestarne la difesa”. Quindi Mattarella ha detto che “l’odio e la violenza costituiscono il percorso dei regimi autoritari. Rappresentano il fallimento dell’umanità, chiamata alla libertà e al rispetto reciproco”. La guerra al terrorismo “è stata vinta – è bene sottolinearlo, qui e ovunque – combattendo sempre sul terreno della legalità costituzionale, senza mai cedere alle sirene di chi proponeva soluzioni drastiche, da regime autoritario. Affidandosi al diritto e all’amministrazione della giustizia per proteggere la nostra comunità”. Le parole di odio e l’avversario trasformato in nemico da abbattere sono “modalità patologiche della contesa politica che vanno condannate e respinte”. E’ l’invito rivolto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Giorno della memoria delle vittime del terrorismo.

“La Repubblica ha saputo produrre i suoi anticorpi – ha ricordato il capo dello Stato -, ben sapendo che un clima di scontro violento, parole d’odio, l’avversario trasformato in nemico da abbattere, costituiscono modalità patologiche della contesa politica che, oggi come allora, vanno condannate e respinte con decisione”.Le vittime del terrorismo “parlano a tutti noi, parlano ai nostri giovani, sollecitandoli a fare delle istituzioni il luogo autentico del confronto politico, a non lasciarsi accecare dall’odio né tentare dalla violenza per imporre le proprie convinzioni” ha detto Mattarella. “Le stragi” del terrorismo “talvolta sono state compiute con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini avrebbero dovuto ricevere difesa; con la violenza politica, tra giovani di opposte fazioni che respiravano l’aria avvelenata di scontro ideologico” ha detto Mattarella. “Le cifre di quei tragici eventi sono impressionanti: quasi 400 vittime per il terrorismo interno, ai quali vanno aggiunti i
caduti per il più recente fenomeno del terrorismo internazionale”, ha ricordato il capo dello Stato aggiungendo che “ciascuno di loro fa parte, a pieno titolo, della storia repubblicana”.

 

Giubileo, mons. Fisichella: Roma sarà più godibile e più bella

Giubileo, mons. Fisichella: Roma sarà più godibile e più bellaCittà del Vaticano, 9 mag. (askanews) – Sarà un “percorso impegnativo” ma che porterà a rendere ancora più bella e godibile la città di Roma. Lo ha affermato stamane il mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, nel corso di una conferenza stampa in Vaticano per fare il punto sui lavori per il prossimo Giubileo del 2025. Una certezza, quella del presule messo a capo da Papa Francesco alla macchina organizzativa dell’Anno Santo, confermata, ha riferito mons. Fisichella, dopo il “primo incontro bilaterale con governo ed enti locali, che si è svolto nella sala del Concistoro lo scorso 19 aprile 2023, e che “ha permesso di verificare – ha detto – la fattiva collaborazione, e il comune intendimento, per la riuscita positiva del prossimo Giubileo”.

Invitando tutti ad avere “la capacità di saper guardare insieme, anche se da prospettive differenti” alla preparazione all’anno giubilare, mons. Fisichella ha ricordato come la macchina organizzativa “troverà presto riscontro nell’avvio dei lavori che terranno occupata la città di Roma nei prossimi mesi”. “Certamente si comprendono le difficoltà che dovranno affrontare i cittadini e i turisti, che saranno costretti a utilizzare percorsi alternativi per spostarsi in città, a causa della presenza dei cantieri. – non si è nascosto il presule – Ma siamo altrettanto sicuri che tutti potremo ben presto, una volta ultimati i lavori, vivere in una città ancora più bella, più accogliente, rinnovata nelle sue opere artistiche e più facilmente godibile da tutti, per i percorsi migliorativi e le nuove infrastrutture che verranno integrate nel tessuto cittadino”.

Cina: questione Nordcorea pretesto per una corsa agli armamenti

Cina: questione Nordcorea pretesto per una corsa agli armamentiRoma, 9 mag. (askanews) – La questione nordcoreana è un “pretesto” che Stati uniti, Giappone e Corea del Sud stanno usando per innescare una corsa agli armamenti, destabilizzando la regione dell’Asia nordorientale. L’ha sostenuto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino.

Wang ha sottolineato come la questione nordcoreana sia “una questione politica e di sicurezza rimasta della Guerra Fredda” che però “Stati uniti, Giappone e Corea del Sud usano (…) come pretesto per rafforzare la cooperazione militare”. Questo – ha continuato il portavoce cinese – “non aiuterà a risolvere i residui della guerra fredda e a promuovere il progresso di un meccanismo di pace nella penisola, ma aumenterà solo il rischio di scontro tra le parti regionali, minando la già fragile fiducia reciproca tra le parti e danneggiando gli interessi strategici di sicurezza di altri paesi”.

Il portavoce ha inoltre sostenuto che “se la situazione nella penisola è scivolata in un circolo vizioso di tensione, scontro e corsa agli armamenti, nessuna le parti interessate può assolversi dalla responsabilità”. Le dichiarazioni di Wang vengono dopo che, a Pyongyang, la ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui ha avuto un colloquio col nuovo ambasciatore cinese Wang Yujun nel quale ha auspicato un approfondimento della collaborazione tra Pechino e Pyongyang.

Inter, Gianfelice Rocca smentisce le notizie di un suo interesse

Inter, Gianfelice Rocca smentisce le notizie di un suo interesseMilano, 9 mag. (askanews) – Gianfelice Rocca, presidente del gruppo Techint, nonchè presidente dell’Istituto Clinico Humanitas ed ex numero di Assolombarda, smentisce le notizie circa un suo interesse per l’acquisto dell’Inter.

In merito a quanto apparso su alcuni organi di stampa, il gruppo Techint precisa in una nota “che le notizie di un interesse di Gianfelice Rocca alla proprietà della società di calcio F.C. Internazionale Milano sono destituite di ogni fondamento e per questo devono essere smentite con forza”. Oggi il quotidiano Il Giornale ha scritto che l’imprenditore milanese avrebbe messo nel mirino il club nerazzurro.