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Tag: Sanremo 2023

Lombardia, Romani: investire su giovani o Paese non più competitivo

Lombardia, Romani: investire su giovani o Paese non più competitivoMilano, 8 mag. (askanews) – “Abbiamo il dovere morale di dare ai giovani la possibilità di coltivare i loro sogni. Un compito che è determinante per il loro futuro e per quello del nostro Paese. O si investe sui giovani o il Paese non riuscirà a restare competitivo”. Così il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, ha chiuso la sessione di questa mattina degli “Stati Generali dei giovani” organizzati dalla Consulta Informagiovani di Anci Lombardia e da Regione Lombardia.

“Curiosità e protagonismo queste sono da sempre le ‘armi’ che i ragazzi hanno per affrontare il mondo. I giovani lombardi sono pronti a sporcarsi le mani in prima persona per costruire una società migliore. Penso a queste ragazze e questi ragazzi e guardo al futuro con ottimismo e fiducia” ha aggiunto. “Non dobbiamo avere paura di confrontarci con loro – ha sottolineato Federico Romani -. Le istituzioni, oggi più che mai, devono avere la capacità di ascoltare i giovani per aiutarli a decidere cosa vogliono essere, non solo cosa vogliono fare”.

Obiettivo dell’appuntamento in corso oggi e domani a Palazzo Lombardia è l’avvio della fase di attuazione della legge regionale “La Lombardia è dei giovani”, nata, ha proseguito Federico Romani, “per promuovere l’autonomia e il protagonismo dei ragazzi. E questa, credo, sia la parola chiave: i giovani devono diventare protagonisti del loro mondo”. “Un compito che, in parte, stanno già svolgendo. Ogni giorno nelle loro comunità. Un giovane lombardo su due, infatti, fa o ha fatto un’esperienza di volontariato. Sono migliaia le ragazze e i ragazzi che si impegnano e dedicano tempo ed energie a chi è in difficoltà – ha concluso -. Sono l”esercito del bene’ che si mette al servizio delle persone più deboli”.

Lollobrigida: ddl carne sintetica norma più democratica possibile

Lollobrigida: ddl carne sintetica norma più democratica possibileMilano, 8 mag. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, torna a difendere il disegno di legge sulla carne sintetica, approvato il 28 marzo scorso dal consiglio dei ministri. “Questa norma nasce nella maniera più democratica possibile: Coldiretti parte con la raccolta firme, tra i primi firmatari c’è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; dopodiché nei comuni italiani, dove ci sono assemblee rappresentative elette dal popolo, 3.050 Comuni hanno votato un documento che chiede al governo di agire in questo modo. Abbiamo poi 19 Regioni su 20 che si sono riunite in assemblea e hanno votato un documento di questa natura. Niente di più democratico, niente di più chiaro”, ha detto intervenendo a un incontro sul cibo artificiale organizzato da Coldiretti nell’ambito della prima giornata di TuttoFood.

Per il ministro “C’è una lettura secondo la quale questo governo vorrebbe evitare la scienza, non segue le indicazioni del popolo”, ma, osserva, non ci sono “indicazioni più trasversali di questa: tra i 3.050 Comuni ci sono amministrazioni di ogni segno politico, quasi tutte le volte questi ordini del giorno sono approvati all’unanimità. Tutte le forze politiche ritengono aberrante la scelta di mettere a rischio la nostra salute e, a mio avviso, anche l’ambiente”.

Lollobrigida: cibo sintetico non è sicuro, anzi è potenzialmente dannoso

Lollobrigida: cibo sintetico non è sicuro, anzi è potenzialmente dannosoMilano, 8 mag. (askanews) – “Abbiamo un ministro che ci ha dato una indicazione: ci ha detto che il cibo sintetico non è sicuro anzi, la potenzialità che possa essere dannoso esiste. Ed è per questo che anche in Europa abbiamo il dovere di batterci. Abbiamo iniziato in Italia ma ci batteremo un Europa perché non passi. Nell’interesse nostro, dei cittadini europei e dei cittadini del Pianeta”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lolobrigida, citando il collega della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo all’incontro di Coldiretti sui rischi sul cibo artificiale organizzato nell’ambito di TuttoFood.

CIU Unionquadri riconfermata all’interno dell’Assemblea del CNEL

CIU Unionquadri riconfermata all’interno dell’Assemblea del CNELRoma, 8 mag. (askanews) – CIU Unionquadri, la Confederazione sindacale che tutela i quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, è stata riconfermata all’interno dell’Assemblea del CNEL per il prossimo quinquennio 2023 – 2028.

“CIU Unionquadri è presente al CNEL, ininterrottamente, dal 1989, e questo ulteriore rinnovo è la testimonianza della serietà delle nostre politiche in difesa non solo del mondo del lavoro, ma anche di tutti i cambiamenti che incidono sugli aspetti occupazionali delle nuove generazioni”, ha affermato la Presidente nazionale Gabriella Àncora. “La CIU è da sempre attenta alle trasformazioni del mondo del lavoro ed in particolare alla transizione digitale. È e sarà sempre più strategico quanto fondamentale intercettare quelle che saranno le nuove figure professionali ed i nuovi modelli lavorativi, che dovranno essere ‘tutelati’”. Da circa quarant’anni, CIU Unionquadri – si legge in una nota – si è distinta per essere capace di anticipare sempre i cambiamenti economici, produttivi e sociali del mondo delle elevate professionalità. Oggi essa rappresenta gli interessi dei Quadri, Professionisti, Ricercatori, Consulenti, Middle management ed elevate professionalità, svolte sia in forma subordinata, che autonoma, di “microimpresa” o in forma societaria con le “Cooperative del Sapere”. CIU Unionquadri è inoltre presente nel CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) dal 1994, rinnovata per il quinquennio in corso fino al 2025.

Approvato odg in Senato per semimaschere protettive da agenti biologici

Approvato odg in Senato per semimaschere protettive da agenti biologiciRoma, 8 mag. (askanews) – Durante la pandemia da Coronavirus, le “mascherine” ci hanno accompagnato per oltre un anno di vita quasi tutti i giorni, diventando talvolta un’ossessione personale. Le mascherine sono state per lungo tempo al centro de dibattito pubblico. Siamo passati dall’acquisto a qualsiasi prezzo nei primi mesi della pandemia, all’insofferenza, alla nascita dei movimenti no mask con chi non le voleva proprio indossare, fino alle indagini delle Procure di mezza Italia. Tuttavia, esistono ambienti in cui risultano strumenti di protezione individuale di vitale importanza e talvolta, sia prima che dopo la pandemia, sono state sottovalutate non soltanto dagli utilizzatori, ma soprattutto dai responsabili per la sicurezza e dalle istituzioni pubbliche. Ora, grazie a un Ordine del giorno presentato dalla Senatrice Michaela Biancofiore, Capogruppo dei centristi di maggioranza a Palazzo Madama, il Governo si è impegnato affinché lo Stato ed i suoi Enti si adoperino a dotare i reparti ad alto rischio degli ospedali ed altri ambienti lavorativi “pericolosi”, di semimaschere protettive da agenti biologici, a tutela degli operatori e dei lavoratori esposti a tali rischi.

Queste nuove dotazioni utilizzano tessuti altamente performanti e leggeri, i quali garantiscono una protezione in caso di esposizione o potenziale esposizione ad agenti biologici. Inoltre, il minor spessore della semimaschera significa minore resistenza respiratoria e minor sforzo per l’operatore. Garantisce un’ottima tenuta al viso anche durante i movimenti e facilita l’indossamento. Infine, la pressione esercitata dagli elastici garantisce il massimo confort su collo, viso e testa per una maggiore sensazione di sicurezza. “Abbiamo la necessità di proteggere al meglio gli operatori che si muovono in ambienti ad alto rischio, quali reparti di malattie infettive, sanitari e militari che si occupano del trasporto di persone contagiate da virus spesso sconosciuti e provenienti da Paesi lontani, lavoratori dei settori chimici industriali che hanno la necessità di essere protetti con il prodotto più avanzato disponibile sul mercato. Sono proprio queste persone le prime ed entrare in contatto con quei virus che devono essere protette, riudendo i rischi di una nuova pandemia”. È quanto sostiene in termini più formali l’Odg della Senatrice Biancofiore approvato poco più di due settimane fa in Commissione al Senato.

L’Odg G/564/17/5 a firma Sen. Biancofiore approvato dal Senato, ha prestato particolare attenzione alle indicazioni tecniche atte a tutelare qualsiasi soggetto anche solo dall’esposizione potenziale ad un agente biologico in grado di infettare e indurre danno, consapevole che solo in questo modo si potrà sempre arginare un incremento nella diffusione di patologie infettive evitando magari la manifestazione di una vera e propria epidemia. Ad oggi si può rilevare che l’ARES, sia l’azienda italiana a produrre il più innovativo prodotto protettivo da agenti biologici rispondendo alle suddette caratteristiche tecniche. ARES BBM è l’unico Biofiltrante oronasale in questo momento CERTIFICATO per la protezione da agenti biologici con capacità di ritenzione da agenti infettivi. Una evoluzione rispetto ai dispositivi antipolvere utilizzati fino ad ora.

Nel 2022 export di vino bio italiano vale 626 mln: +18% sul 2021

Nel 2022 export di vino bio italiano vale 626 mln: +18% sul 2021Milano, 8 mag. (askanews) – Nel 2022 il valore dell’export di vino biologico italiano è stato di 626 milioni di euro (+18% rispetto al 2021), l’8% circa del peso totale dell’intero export vitivinicolo italiano. È quanto emerge da “Vinobio”, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del vino biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da Ice Agenzia e FederBio.

Con 126mila ettari, l’Italia detiene il primato per incidenza di superficie vitata biologica in Europa, che a sua volta rappresenta circa l’84% della quota mondiale. Nel decennio 2010-2020, le superfici bio nel nostro Paese sono cresciute del +141% (2020 vs 2010) contro il +148% della Spagna e il +218% della Francia. Il vino biologico Made in Italy attualmente rappresenta il 19% dell’esportazione globale di agroalimentare bio. Dall’ultima indagine su 110 imprese vitivinicole italiane, è emerso come la Germania sia in assoluto il mercato di destinazione principale per il nostro vino bio (67% delle aziende lo indica come primo mercato di riferimento), seguita dai Paesi Scandinavi (61%). Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito, seguiti da Canada e Giappone.

Sulla base dei dati del Systembolaget, il monopolio svedese che gestisce le vendite di bevande alcoliche, ben un quarto delle vendite di vino è costituito proprio da quelli a marchio bio, per un valore di 600 milioni di euro nel 2021 e un tasso di crescita medio annuo del +15% dal 2014 al 2021. In tale scenario, l’Italia è leader assoluto con un peso sul totale delle vendite di vino bio del 42% sia a valore che a volume, grazie all’ottimo posizionamento di alcuni territori: Veneto (grazie al Prosecco in particolare, che rappresenta la denominazione a marchio bio più venduta in Svezia), Sicilia e Puglia, regioni che nel complesso intercettano ben il 24% delle vendite di vino a marchio biologico in Svezia. Dall’indagine condotta da Nomisma tra gennaio e febbraio 2023 su un campione rappresentativo di consumatori in Svezia e Danimarca (18-65 anni), è emerso come ben il 38% dei wine user scandinavi beva vino a marchio bio di origine italiana e più del 20% lo fa con cadenza settimanale. La propensione al consumo di vino bio Made in Italy cresce tra le famiglie benestanti (tra chi ha redditi medio-alti la quota di user di vino bio italiano cresce fino al 55%) e tra quelle in cui vi sono componenti con età compresa tra i 30 e i 44 anni. Il 46% dei consumatori è interessato a provare un nuovo vino italiano a marchio bio mentre il 35% sarebbe disposto a spendere un differenziale di prezzo superiore al 5% rispetto a un vino italiano non bio. Gli indecisi (34%) sarebbero attratti, oltre che da promozioni e prezzi bassi, anche da brand famosi, da informazioni sul basso impatto ambientale e dalla presenza di confezioni eco-sostenibili.

Il Giappone è il secondo mercato in Asia per consumo di vino (3,4 mln di ettolitri nel 2022) e rappresenta un mercato indubbiamente interessante per i produttori italiani visto che è il quinto importatore mondiale di vino (dopo Stati Uniti, UK, Germania e Canada) con un valore degli acquisti dall’estero pari a 1,7 miliardi di euro. Tra i vini stranieri i consumatori giapponesi mettono al primo posto quelli francesi, lasciando all’Italia la seconda posizione quando devono indicare i Paesi che producono vini di maggiore qualità. Dalla survey condotta da Nomisma tra febbraio e marzo scorsi sui consumatori giapponesi (18-65 anni), emerge comunque un forte potenziale per il nostro vino bio: se è vero, infatti, che ad oggi quasi un consumatore di vino su due (il 45% del totale, per la precisione) ha acquistato o ordinato un vino italiano almeno in un’occasione nell’ultimo anno, la quota di chi ha avuto modo di sperimentare il binomio biologico/Made in Italy per il vino è stata solo del 10%. Ampi spazi di crescita, dunque, per il vino bio italiano, che dal 1 ottobre 2022 può contare sulla certificazione biologica “Jas”, già conosciuta dal 41% dei consumatori giapponesi di vino. Complessivamente il settore del vino biologico in Giappone, pur essendo ancora di nicchia, presenta ampi margini di crescita e potenziali opportunità. Più di un terzo dei consumatori giapponesi sarebbe infatti disposto ad acquistare un nuovo vino bio made in Italy se lo trovasse nei punti vendita in cui effettua abitualmente la spesa alimentare mentre gli indecisi (41% del totale) sarebbero attratti oltre che da prezzi più accessibili, anche da una maggiore comunicazione sui canali tradizionali come radio/tv. Infatti, tra i principali fattori che oggi frenano l’acquisto di vino bio made in Italy vi sono la scarsa informazione sulle caratteristiche distintive dei prodotti biologici italiani ma anche la carenza di referenze sugli scaffali della grande distribuzione.

“Il trinomio vino-biologico-italiano, rappresenta la combinazione vincente per la valorizzazione dell’agroalimentare del nostro Paese sui mercati internazionali” ha dichiarato Silvia Zucconi, responsabile Market intelligence di Nomisma, mentre Brunella Saccone, direttrice dell’Ufficio agroalimentare e vini di Ice Agenzia, ha evidenziato che “l’export italiano nel comparto del vino biologico è in costante crescita negli ultimi anni, e presenta ulteriori margini di sviluppo e nuove opportunità per le aziende italiane. Il vino Made in Italy a marchio biologico – ha concluso – gode infatti di un’ottima reputazione, e la domanda potenziale coinvolge tutti i principali mercati mondiali”.

Show di Morandi al Senato, anche Meloni e Crosetto canticchiano

Show di Morandi al Senato, anche Meloni e Crosetto canticchianoRoma, 8 mag. (askanews) – Giorgia Meloni che canticchia “Caruso” di Lucio Dalla, il ministro della Difesa Guido Crosetto che accenna la canzone pacifista “C’era un ragazzo”, Matteo Renzi che canta quasi tutti i brani, accennando anche qualche gesto di batteria. Aula di Palazzo Madama piena per Gianni Morandi, che apre la cerimonia per i 75 anni del Senato con l’inno nazionale e la conclude con un medley di canzoni.

Morandi, nella sua esibizione, ha voluto omaggiare Lucio Dalla, con “Caruso”, ricordandolo con un pensiero: “Ci guarda da lassù e si fa una risata”. E ha anche ricordato di come “C’era un ragazzo” sia stata vittima, quando uscì, della censura e oggetto di una interrogazione parlamentare. “Per fortuna oggi queste censure non ci sono più”. Crosetto, al termine dell’esibizione, ha scherzato con i cronisti che gli facevano notare il suo ‘karaoke’ su “C’era un ragazzo”, canzone contro la guerra. “Le ho cantate tutte, e se non avessi cantato quella chissà cosa avreste detto…”, ha replicando il ministro della Difesa ridendo. Morandi al termine della cerimonia ha salutato con un abbraccio il presidente del Senato Ignazio La Russa e stretto la mano al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni. Poi, durante il ricevimento nella sala Garibaldi di Palazzo Madama, il cantante si è concesso per numerosi video e autografi.

Lombardia, Fontana: giovani forza trainante per la nostra società

Lombardia, Fontana: giovani forza trainante per la nostra societàMilano, 8 mag. (askanews) – “La nostra azione è attenta alla vostra voce e orientata ad offrirvi la migliore visione e le migliori opportunità per il futuro partendo dal dialogo, dalle idee, dal confronto. Ai giovani riconosciamo il valore essenziale di essere forza trainante per la nostra società e per questo vogliamo accompagnarli nello sviluppo economico e sociale che gli può permettere di essere realmente protagonisti dell’oggi ancora prima che lo siano domani”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, all’inaugurazione a Palazzo Lombardia degli ‘Gli Stati Generali dei giovani’ che si concluderanno domani, martedì 9 maggio.

Obiettivo dell’appuntamento organizzato con la Consulta Informagiovani di Anci Lombardia, è l’avvio della fase di attuazione della legge regionale del 31 marzo 2022 ‘La Lombardia è dei giovani’. “Regione Lombardia è al vostro fianco – ha aggiunto il presidente Fontana – il futuro ha tante opportunità da offrirvi, dovete solo avere il coraggio e la voglia di impegnarvi e fare delle scelte, poi le cose andranno bene”. “Occorre quindi rafforzare la rete qualificata di partner pubblici e privati che abbia come orizzonte temporale la Lombardia 2030 – ha concluso Fontana – e che possa dare una prospettiva concreta partendo dal coniugare i percorsi formativi con il mondo del lavoro, agevolando l’acquisto della casa per le giovani coppie, favorendo la conciliazione vita-lavoro e abbattendo i pregiudizi dell’inesperienza e dell’inaffidabilità del giovane perché talvolta sono proprio queste le sue principali virtù, il punto di forza che lo spinge a fare di più e meglio”.

“Con Regione c’è un dialogo costante – ha detto il presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra – con l’obiettivo di collaborare sempre più. Sulla questione politiche per e con i giovani qualche serio passo avanti lo abbiamo fatto”. La legge regionale approvata a marzo 2022 ha una dotazione finanziaria di circa 10 milioni di euro nel triennio e prevede la costituzione di un osservatorio regionale sulle politiche giovanili. E ancora la creazione di un Forum dei Giovani, il lancio di nuovi e ulteriori strumenti di comunicazione e di dialogo con le nuove generazioni, tra i quali l’istituzione di un premio regionale. Obiettivo principale del provvedimento incentivare e valorizzare sempre di più il protagonismo dei giovani, ascoltando i loro bisogni e le loro aspettative per promuoverne la crescita e lo sviluppo dell’autonomia e dell’identità.

Lombardia, Fontana: no a integralismo ideologico in automotive

Lombardia, Fontana: no a integralismo ideologico in automotiveMilano, 8 mag. (askanews) – “Non è accettabile la distruzione del comparto dell’automotive per seguire ideologie figlie di un integralismo. Regione Lombardia crede nella sostenibilità: da quest’anno il piano di sviluppo si chiama Prss (Piano regionale di sviluppo sostenibile) e recentemente abbiamo rinnovato gli incentivi per la sostituzione delle auto inquinanti, ma non possiamo permetterci la follia di abbondonare i motori endotermici nel 2035”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo al convegno ‘Mobilità 2035 tra ideologia e realtà’ organizzato da Federmotorizzazione che si è svolto questa mattina a Palazzo Lombardia.

“Occorre gradualità nella transizione ecologica: l’elettrico – ha proseguito Fontana – è una delle alternative, ma ad oggi non può fornire risposte a tutto campo alle necessità di mobilità. Dobbiamo insistere affinchè tutte le possibilità vengano considerate e sviluppate, per esempio c’è il tema dei biocarburanti. Dobbiamo trovare la strada più corretta per raggiungere gli obiettivi ambientali e nel contempo difendere i nostri posti di lavoro e le nostre imprese. Credo che da questo punto di vista riusciremo a far ragionare l’Europa”. Al convegno è intervenuto anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. “Il fondamentalismo dell’elettrico – ha evidenziato l’assessore – non è una risposta. Non possiamo sacrificare le aziende della componentistica, una filiera che in Lombardia conta un numero importante di imprese. Noi non diciamo no all’elettrico, ma gli obiettivi ambientali di mobilità a impatto zero devono poter essere conseguiti in condizioni di neutralità tecnologica, ovvero con qualsiasi possibilità offra la ricerca e l’innovazione. Lo abbiamo messo nero su bianco due anni fa, come Regione, quando abbiamo convocato la filiera dell’automotive lombarda e le associazioni di categoria costruendo un manifesto che poi è diventato la linea del Governo nazionale”.

Min.Esteri Cina: rapporti con Russia non sono minaccia per altri

Min.Esteri Cina: rapporti con Russia non sono minaccia per altriRoma, 8 mag. (askanews) – Le relazioni tra Russia e Cina “hanno superato modelli obsoleti come il gioco a somma zero e il confronto tra blocchi”, ha detto il ministro degli Esteri cinese Qin Gang al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat affermando che i rapporti bilaterali sono stati in grado di resistere a sfide diverse perché i paesi hanno trovato la strada per una fiducia reciproca strategica e non rappresentano una minaccia per altre nazioni e riflettono la “giusta direzione dello sviluppo storico”.

Russia e Cina continueranno a lavorare su un partenariato strategico globale e a promuovere il modello di un mondo multipolare, ha affermato Qin.