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Tag: Sanremo 2023

Violenza donne, Meloni: siamo libere, nessuno può possederci

Violenza donne, Meloni: siamo libere, nessuno può possederciRoma, 24 nov. (askanews) – “Siamo libere e nessuno può toglierci quella libertà e pensare di possederci”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, partecipando alla cerimonia di illuminazione della facciata di Palazzo Chigi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“Stasera – ha detto – siamo qui per dire con un numero di telefono alle donne italiane che non sono sole. 1522 è un numero che si può chiamare in ogni minuto del giorno se si ha paura. Un numero che consente di trovare qualcuno che ti può aiutare immediatamente perchè le norme ci sono, le istituzioni ci sono e le donne italiane devono saperlo. Quando si pensa che avere paura sia normale non lo è, quando si pensa che l’amore possa fare male non è amore. 1522 è il numero che si può chiamare quando si vuole difendere se stesse e ricordarsi che siamo libere e nessuno può toglierci quella libertà e pensare di possederci. Noi siamo libere e il 1522 è il numero che si chiama per difendere quella libertà ed essere aiutate da istituzioni che ci sono e da una società che c’è”.

Violenza donne, Meloni: governo fatto molto ma ancora non basta

Violenza donne, Meloni: governo fatto molto ma ancora non bastaRoma, 24 nov. (askanews) – Contro la violenza sulle donne “Il governo ha fatto molto” ma “non basta c’è tanto altro da fare e penso vada fatto anche sul piano culturale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso dell’accensione della facciata di Palazzo Chigi in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.

“Domani – ha aggiunto – si celebra la Giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Assume un significato particolare in giorni cone questi. Le ricorrenze di solito servono a tenere acceso un riflettore ma quando una donna muore onbi tre giorni il riflettore è acceso continuamente. Il senso della Giornata di domani è continuare a fare sensibilizzazione su questo tema ma soprattutto serve a tutti quelli che possono fare qualcosa a fare i conti con il proprio lavoro, fare i conti con quello che è stato fatto e quello che può ancora essere fatto. Il governo ha fatto un lavoro molto importante, abbiamo aumentato i fondi per i centri antiviolenza a un livello mai visto prima, è stata approvata la legge contro la violenza all’unanimità – e devo ringraziare tutte le forze politiche perchè ci sono dei terreni sui quali si riesce ad andare oltre gli steccati – e quella legge rende gli strumenti piu efficaci e veloci perchè la velocità può salvare la vita di una persona. Abbiamo reso strutturale il contributo per le donne vittime di violenza che necessitano di sostegno economico. Non basta: c’è tanto altro che bisogna fare. Credo che vada fatto sul piano culturale, un lavoro che abbiamo fatto con campagne nelle scuole, che coinvolgono esponenti della cultura e stasera tanti campioni dello sport. Tutto quello che può servire a entrare nella coscienza delle persone. Forse serve anche una lettura più profonda della società nella quale viviamo, dell’impatto che la modernità, il Covid, hanno avuto sulla società, sui più giovani e andare a fondo di questi problemi per essere più efficaci nelle risposte sul piano psicologico e culturale”, ha concluso.

Vino, si riaccende scontro tra Abruzzo e Marche sul Montepulciano

Vino, si riaccende scontro tra Abruzzo e Marche sul MontepulcianoMilano, 24 nov. (askanews) – “E’ necessario un incontro sulla questione della Denominazione ‘Montepulciano’ che faccia sintesi anche sul percorso che porti, in tempi rapidi, all’adozione del decreto etichettatura dei vini, in modo condiviso e per la tutela di tutti i produttori vitivinicoli italiani. L’obiettivo è fare sistema, non disperdere energie in lotte di vicinato. Alla luce della revisione delle regole sull’etichettatura, l’utilizzo del sinonimo ‘Cordisco’, peraltro introdotto senza alcun preliminare confronto con le Regioni, rischia di legittimare una Regione a impedire ad altre l’uso del nome di un vitigno che, invece, è regolarmente e storicamente coltivato e conosciuto”. Lo ha affermato l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, preoccupato dal decreto del Masaf le cui norme consentono l’uso della Denominazione “Montepulciano” ai soli produttori abruzzesi, obbligando tutti gli altri a ricorrere al reintrodotto sinonimo di “Cordisco”.

Nei giorni scorsi, il decreto del ministero dell’Agricoltura, caldeggiato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, era stato accolto con grande soddisfazione dal vicepresidente della Giunta regionale abruzzese con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, che aveva dichiarato: “Si tratta di un decreto che pone le basi affinché l’utilizzo del nome Montepulciano sia riservato, senza generare confusione, ai vini prodotti in Abruzzo, sgombrando il campo da eventuali fraintendimenti”. Ricordando che con il sistema delle Denominazioni si è cercato di tutelare e promuovere il territorio attraverso un’azione di co-marketing tra Istituzioni e produttori che ha fatto del vino il testimonial delle caratteristiche culturali e tradizionali della sua zona di produzione, Antonini fa l’”esempio virtuoso” delle Denominazioni Rosso Piceno e Montepulciano d’Abruzzo. “E’ chiaro che nella Denominazione Rosso Piceno l’oggetto della tutela è il territorio ‘Piceno’, mentre nel caso di Montepulciano d’Abruzzo, l’oggetto della protezione è l’area regionale ‘Abruzzo’ e non certamente ‘Montepulciano’, che è anche il nome di un borgo che è iconico per la Toscana” spiega Antonini, sottolineando che “inoltre, spiegare un vino attraverso l’uso di un sinonimo desueto, al punto da essere sconosciuto come ‘Cordisco’, rischia di confliggere anche con il principio di trasparenza e corretta informazione che la nuova etichettatura persegue con l’inserimento anche di QR code per agevolare la tracciabilità”.

“L’informazione del consumatore dovrebbe essere fatta usando i termini conosciuti che consentano l’immediata associazione tra il nome e l’oggetto che quel nome vuole indicare” continua l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, ricordando che “se un vitigno è comunemente e tradizionalmente conosciuto come Montepulciano e così lo classificano i numerosi Disciplinari vigenti, è quello il nome che lo rende riconoscibile: difficile riconoscere ugual ruolo ed efficacia a un nome scomparso, nella trascrizione, dal registro cartaceo a quello informatizzato alla fine degli anni ’80 e reintrodotto a puro scopo strumentale” prosegue, concludendo “ho chiesto un incontro a livello nazionale finalizzato ad affrontare specificamente la questione, confido nella volontà di tutti che il decreto del Masaf non ne pregiudichi il percorso ancor di più, perché è assodato che l’etichettatura dei vini è funzionale alla promozione dei territori e delle loro eccellenze, come evidenzia il principio su cui è basato il sistema delle denominazioni che tutela i nomi dei luoghi e non dei vitigni”.

Vino, Ceev e Uiv contro linee guida su etichettatura: vanno cambiate

Vino, Ceev e Uiv contro linee guida su etichettatura: vanno cambiateMilano, 24 nov. (askanews) – La Commissione Europea ha pubblicato oggi le linee guida sulle nuove norme relative all’etichettatura obbligatoria con l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, che entreranno in vigore l’8 dicembre. Secondo il Comité européen des entreprises vins (Ceev)e Unione italiana vini (Uiv) queste indicazioni attuative prevedono però “una nuova interpretazione della norme che incide sull’aspetto delle etichette, che implicherà, da un lato, la distruzione di centinaia di milioni di etichette già stampate e, dall’altro, l’incapacità di stampare nuove etichette in tempo per rispettare la nuova scadenza regolamentare”.

Le associazione di rappresentanza delle imprese del vino chiedono quindi una modifica urgente delle linee guida, ricordando che il Regolamento europeo pubblicato nel dicembre 2021 e accolto con favore dalle aziende, “dà ai produttori la possibilità di rendere disponibile la dichiarazione nutrizionale completa e l’elenco degli ingredienti per via elettronica (e-label)”. “La grande maggioranza degli operatori del settore vitivinicolo ha deciso di identificare i QR-code con il simbolo image.png registrato ISO 2760, universalmente noto per identificare un luogo in cui si trovano informazioni” ricostruisce il Ceev, sottolineando che però oggi la Commissione ha pubblicato le sue linee guida “che contengono una nuova interpretazione del regolamento OCM vino in cui si afferma che la presentazione di un codice QR dovrebbe essere chiara per i consumatori per quanto riguarda il suo contenuto, che il codice QR deve essere identificato sull’etichetta con il termine ‘ingredienti’ e aggiungendo incertezza riguardo al regime linguistico da applicare”. “In tal modo, la nuova interpretazione della Commissione mina drammaticamente il principio della certezza del diritto e delle legittime aspettative degli operatori economici e ignora la volontà politica espressa dai colegislatori all’adozione del regolamento Ue” spiega il Comité, evidenziando che “la pubblicazione delle linee guida a sole due settimane dall’entrata in vigore rende impossibile l’adeguamento degli operatori economici e ignora inoltre il principio di proporzionalità tra libera circolazione delle merci, competitività e informazione dei consumatori”.

Al di là della tempistica irrealistica, il Ceev si dice “fortemente in disaccordo anche con l’interpretazione stessa della Commissione: nella stessa linea, la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo e diversi Stati membri (tra cui Spagna, Italia, Francia e Portogallo) hanno comunicato ufficialmente le loro preoccupazioni alla Commissione Europea e il loro sostegno all’interpretazione del Ceev”. “L’interpretazione della Commissione porta più incertezza che altro e lascia le aziende vinicole all’oscuro su cosa fare ora” afferma il segretario generale del Ceev, Ignacio Sánchez Recarte, aggiungendo che “l’interpretazione è pura burocrazia e ciò va contro lo spirito del Regolamento, mette a repentaglio il mercato unico dei vini e interpreta in modo sproporzionato i regolamenti sull’Ocm e sulle informazioni sugli alimenti ai consumatori. L’interpretazione – conclude – cancella il principale vantaggio apportato dal sistema di etichettatura elettronica”.

“Le aziende vinicole, assieme a Uiv, sono da sempre sostenitrici della trasparenza nei confronti dei consumatori, come dimostra il fatto che, per primo, l’intero comparto abbia già adottato quanto previsto dal Regolamento Ue” dichiara il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, chiosando “oggi un dietrofront, con la sorpresa di una nuova interpretazione al regolamento che rappresenta un buco nero sul futuro delle nostre imprese”.

Bankitalia: da debito pubblico e Pil lento rischi sulla stabilità finanziaria

Bankitalia: da debito pubblico e Pil lento rischi sulla stabilità finanziariaRoma, 24 nov. (askanews) – Debolezza dell’economia globale, alto debito pubblico dell’Italia e timori che si ritorni a una situazione di bassa crescita strutturale: sono i fattori che in questa fase stanno pesando sui rischi per la stabilità finanziaria della Penisola. All’opposto, a contenere queste spinte contribuiscono il miglioramento delle condizioni nel sistema bancario italiano e il basso livello di indebitamento di famiglie e imprese. E’ la fotografia scattata dalla Banca d’Italia nell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria.

Lo studio rileva come l’economia globale stia rallentando e le prospettive di crescita siano condizionate dalle forti tensioni geopolitiche e dalla decelerazione dell’attività economica in Cina. L’inflazione nei paesi avanzati è in calo, ma ancora superiore agli obiettivi della politica monetaria, che permane restrittiva. La scorsa estate, ricorda Bankitalia, i timori di una restrizione monetaria più protratta del previsto hanno determinato un peggioramento delle condizioni dei mercati finanziari internazionali, in gran parte riassorbito nelle ultime settimane. E negli ultimi mesi i tassi sono fortemente aumentati sui mercati dei titoli di Stato a lungo termine, soprattutto negli Stati Uniti.

Il tutto mentre Bce e Eurosistema delle banche centrali proseguono la manovra di inasprimento quantitativo, non rinnovando i titoli acquistati con il piano App quando giungono a scadenza. Ma secondo Bankitalia la liquidità e il funzionamento del mercato secondario dei titoli di Stato non hanno risentito di questa manovra, più che compensata dall’aumento degli acquisti da parte delle famiglie. Seppure favorevoli, prosegue lo studio, le condizioni di liquidità sono comunque particolarmente sensibili alle notizie relative all’economia globale e alla politica di bilancio, oltre che alle decisioni di politica monetaria.

Nel frattempo in Italia i prezzi delle abitazioni hanno continuato a salire, benché a ritmi inferiori a quelli dello scorso anno e molto al di sotto dell’inflazione. E il rallentamento proseguirebbe nel 2024. Le compravendite sono risultate ancora in flessione, anche a seguito del peggioramento delle condizioni di accesso al credito. L’immobiliare italiano, comunque, anche per l’assenza di corse al rialzo eccessive negli anni scorsi, appare esposto a rischi di brusche correzioni al ribasso rispetto a quelli di altri Paesi Ue, in particolare la Germania.

I rischi provenienti dal settore delle famiglie rimangono contenuti. La loro ricchezza finanziaria è cresciuta nel primo semestre dell’anno, prosegue Bankitalia, a fronte dei bassi tassi di interesse sui depositi a vista le famiglie ne hanno ridotto le consistenze e hanno aumentato gli investimenti in attività finanziarie. Il rapporto tra indebitamento e reddito disponibile, già basso nel confronto internazionale, è sceso. Tuttavia è salito il tasso di deterioramento del credito, in particolare, si legge, nel comparto dei mutui a tasso variabile. Passando alle imprese, il rallentamento economico e l’incremento dei costi di finanziamento incidono sulla situazione finanziaria, la cui rischiosità si mantiene comunque nel complesso limitata, secondo Bankitalia. Il credito si è ridotto in modo significativo per effetto del maggiore costo, delle minori esigenze finanziarie per investimenti e dell’aumento dei rimborsi di prestiti assistiti da garanzia pubblica contratti durante la pandemia. L’indebitamento in rapporto al Pil ha continuato a flettere, rimanendo ben al di sotto della media dell’area dell’euro mentre la capacità di servizio del debito si conferma buona. Ma anche qui Bankitalia avverte: l’incremento del costo dei finanziamenti potrebbe determinare nel 2024 un aumento del tasso di deterioramento dei prestiti. Passando al sistema bancario della Penisola, secondo il Rapporto i principali rischi continuano a dipendere dalle deboli prospettive di crescita. Sebbene la qualità degli attivi abbia mostrato finora solo lievi segnali di deterioramento, la decelerazione dell’attività economica e l’elevato livello dei tassi di interesse potranno determinare un peggioramento della capacità dei debitori di fare fronte ai propri impegni. La redditività delle banche è fortemente aumentata, si legge, favorita dal buon andamento del margine di interesse, ma nel prossimo biennio risentirà del maggior costo della raccolta e di un più alto tasso di deterioramento dei prestiti. Il profilo di liquidità resta equilibrato; il rimborso, nel mese di giugno, di un importo rilevante delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro3) non ha avuto ripercussioni di rilievo. I coefficienti patrimoniali sono migliorati. Uno stress test condotto sulle banche vigilate direttamente dalla Banca d’Italia mostra che queste sarebbero nel complesso in grado di sostenere l’impatto di scenari macroeconomici avversi, in linea con quanto già riscontrato per i gruppi maggiori nell’esercizio condotto nei mesi scorsi a livello europeo. Quanto alle assicurazioni, prosegue lo studio, nei primi nove mesi dell’anno la patrimonializzazione del comparto è cresciuta, beneficiando dell’aumento del valore degli investimenti. Nel primo semestre la redditività è migliorata, anche se continua a risentire delle minusvalenze non realizzate sui titoli in portafoglio. La posizione di liquidità si mantiene complessivamente buona, benché nel comparto vita siano proseguiti il calo della raccolta premi e le estinzioni anticipate dei contratti. Infine, la raccolta netta dei fondi comuni italiani è risultata negativa sia nel secondo sia nel terzo trimestre dell’anno, risentendo dell’incertezza connessa con la situazione macroeconomica e con il rialzo dei tassi di interesse; i deflussi sono riconducibili soprattutto a risparmiatori al dettaglio. I fondi hanno aumentato gli investimenti in titoli governativi e in obbligazioni con merito di credito elevato, riducendo le disponibilità liquide. I rischi del comparto rimangono contenuti. E generale La Banca d’Italia ha rivisto la metodologia di individuazione delle banche a rilevanza sistemica nazionale (O-SII) e di calibrazione della relativa riserva di capitale (buffer), designando sette O-SII per il 2024. Con l’introduzione dei nuovi buffer i requisiti macroprudenziali richiesti alle O-SII italiane si avvicinano a quelli mediamente applicati alle altre O-SII europee con profili di rischio simili.

Bankitalia: debito pubblico e Pil lento rischi su stabilità finanza

Bankitalia: debito pubblico e Pil lento rischi su stabilità finanzaRoma, 24 nov. (askanews) – Debolezza dell’economia globale, alto debito pubblico dell’Italia e timori che si ritorni a una situazione di bassa crescita strutturale: sono i fattori che in questa fase stanno pesando sui rischi per la stabilità finanziaria della Penisola. All’opposto, a contenere queste spinte contribuiscono il miglioramento delle condizioni nel sistema bancario italiano e il basso livello di indebitamento di famiglie e imprese. E’ la fotografia scattata dalla Banca d’Italia nell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria.

Lo studio rileva come l’economia globale stia rallentando e le prospettive di crescita siano condizionate dalle forti tensioni geopolitiche e dalla decelerazione dell’attività economica in Cina. L’inflazione nei paesi avanzati è in calo, ma ancora superiore agli obiettivi della politica monetaria, che permane restrittiva. La scorsa estate, ricorda Bankitalia, i timori di una restrizione monetaria più protratta del previsto hanno determinato un peggioramento delle condizioni dei mercati finanziari internazionali, in gran parte riassorbito nelle ultime settimane. E negli ultimi mesi i tassi sono fortemente aumentati sui mercati dei titoli di Stato a lungo termine, soprattutto negli Stati Uniti.

Il tutto mentre Bce e Eurosistema delle banche centrali proseguono la manovra di inasprimento quantitativo, non rinnovando i titoli acquistati con il piano App quando giungono a scadenza. Ma secondo Bankitalia la liquidità e il funzionamento del mercato secondario dei titoli di Stato non hanno risentito di questa manovra, più che compensata dall’aumento degli acquisti da parte delle famiglie. Seppure favorevoli, prosegue lo studio, le condizioni di liquidità sono comunque particolarmente sensibili alle notizie relative all’economia globale e alla politica di bilancio, oltre che alle decisioni di politica monetaria.

Nel frattempo in Italia i prezzi delle abitazioni hanno continuato a salire, benché a ritmi inferiori a quelli dello scorso anno e molto al di sotto dell’inflazione. E il rallentamento proseguirebbe nel 2024. Le compravendite sono risultate ancora in flessione, anche a seguito del peggioramento delle condizioni di accesso al credito. L’immobiliare italiano, comunque, anche per l’assenza di corse al rialzo eccessive negli anni scorsi, appare esposto a rischi di brusche correzioni al ribasso rispetto a quelli di altri Paesi Ue, in particolare la Germania.

I rischi provenienti dal settore delle famiglie rimangono contenuti. La loro ricchezza finanziaria è cresciuta nel primo semestre dell’anno, prosegue Bankitalia, a fronte dei bassi tassi di interesse sui depositi a vista le famiglie ne hanno ridotto le consistenze e hanno aumentato gli investimenti in attività finanziarie. Il rapporto tra indebitamento e reddito disponibile, già basso nel confronto internazionale, è sceso. Tuttavia è salito il tasso di deterioramento del credito, in particolare, si legge, nel comparto dei mutui a tasso variabile. Passando alle imprese, il rallentamento economico e l’incremento dei costi di finanziamento incidono sulla situazione finanziaria, la cui rischiosità si mantiene comunque nel complesso limitata, secondo Bankitalia. Il credito si è ridotto in modo significativo per effetto del maggiore costo, delle minori esigenze finanziarie per investimenti e dell’aumento dei rimborsi di prestiti assistiti da garanzia pubblica contratti durante la pandemia. L’indebitamento in rapporto al Pil ha continuato a flettere, rimanendo ben al di sotto della media dell’area dell’euro mentre la capacità di servizio del debito si conferma buona. Ma anche qui Bankitalia avverte: l’incremento del costo dei finanziamenti potrebbe determinare nel 2024 un aumento del tasso di deterioramento dei prestiti. Passando al sistema bancario della Penisola, secondo il Rapporto i principali rischi continuano a dipendere dalle deboli prospettive di crescita. Sebbene la qualità degli attivi abbia mostrato finora solo lievi segnali di deterioramento, la decelerazione dell’attività economica e l’elevato livello dei tassi di interesse potranno determinare un peggioramento della capacità dei debitori di fare fronte ai propri impegni. La redditività delle banche è fortemente aumentata, si legge, favorita dal buon andamento del margine di interesse, ma nel prossimo biennio risentirà del maggior costo della raccolta e di un più alto tasso di deterioramento dei prestiti. Il profilo di liquidità resta equilibrato; il rimborso, nel mese di giugno, di un importo rilevante delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro3) non ha avuto ripercussioni di rilievo. I coefficienti patrimoniali sono migliorati. Uno stress test condotto sulle banche vigilate direttamente dalla Banca d’Italia mostra che queste sarebbero nel complesso in grado di sostenere l’impatto di scenari macroeconomici avversi, in linea con quanto già riscontrato per i gruppi maggiori nell’esercizio condotto nei mesi scorsi a livello europeo. Quanto alle assicurazioni, prosegue lo studio, nei primi nove mesi dell’anno la patrimonializzazione del comparto è cresciuta, beneficiando dell’aumento del valore degli investimenti. Nel primo semestre la redditività è migliorata, anche se continua a risentire delle minusvalenze non realizzate sui titoli in portafoglio. La posizione di liquidità si mantiene complessivamente buona, benché nel comparto vita siano proseguiti il calo della raccolta premi e le estinzioni anticipate dei contratti. Infine, la raccolta netta dei fondi comuni italiani è risultata negativa sia nel secondo sia nel terzo trimestre dell’anno, risentendo dell’incertezza connessa con la situazione macroeconomica e con il rialzo dei tassi di interesse; i deflussi sono riconducibili soprattutto a risparmiatori al dettaglio. I fondi hanno aumentato gli investimenti in titoli governativi e in obbligazioni con merito di credito elevato, riducendo le disponibilità liquide. I rischi del comparto rimangono contenuti. E generale La Banca d’Italia ha rivisto la metodologia di individuazione delle banche a rilevanza sistemica nazionale (O-SII) e di calibrazione della relativa riserva di capitale (buffer), designando sette O-SII per il 2024. Con l’introduzione dei nuovi buffer i requisiti macroprudenziali richiesti alle O-SII italiane si avvicinano a quelli mediamente applicati alle altre O-SII europee con profili di rischio simili.

Bankitalia: banche italiane hanno azzerato divario Npl ratio con Ue

Bankitalia: banche italiane hanno azzerato divario Npl ratio con UeRoma, 24 nov. (askanews) – Le banche italiane sono riuscite ad azzerare il divario sul rapporto tra crediti deteriorati e finanziamenti totali (Non Performing Loans Ratio) rispetto all’insieme delle banche europee significative. Lo rileva la Banca d’Italia, che nel rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria riporta come nei primi sei mesi dell’anno le banche tricolori abbiano effettuato altre cessioni di crediti deteriorati per circa 3 miliardi di euro.

Le valutazioni dei mercati implicite nei principali indicatori non mostrano al momento particolari segnali di tensione sul settore bancario italiano, aggiunge Bankitalia. E nel primo semestre il rapporto medio tra il valore di mercato e quello contabile (price-to-book ratio) delle banche italiane è aumentato, anche per effetto del miglioramento della redditività; rimane comunque inferiore all’unità, in linea con quanto osservato per gli intermediari dell’area dell’euro. Secondo lo studio, i principali rischi per il sistema bancario continuano a dipendere dalle deboli prospettive di crescita, e dall’evoluzione della situazione geopolitica internazionale. La qualità degli attivi bancari si è mantenuta soddisfacente nei primi nove mesi dell’anno. Il tasso di deterioramento è salito in misura marginale, portandosi all’1,1 per cento.

Secondo Bankitalia l’incremento è imputabile in prevalenza al peggioramento per le famiglie (0,9 per cento, da 0,5 a dicembre del 2022); il dato relativo alle imprese è invece rimasto pressoché invariato (1,5 per cento). La rischiosità dei crediti assistiti da una garanzia pubblica legata all’emergenza pandemica è leggermente aumentata, ma si mantiene su livelli contenuti. Bankitalia riporta che nei primi sei mesi del 2023 dalle banche italiane sono state effettuate operazioni di cessione di crediti deteriorati (Npl) per circa 3 miliardi di euro. Il rapporto tra questi crediti e il totale dei finanziamenti (non- performing loans ratio, Npl ratio) al netto delle rettifiche si è mantenuto stabile all’1,4 per cento, riflettendo la concomitante riduzione dei prestiti in essere. Il divario tra i gruppi significativi italiani e il complesso degli intermediari soggetti alla supervisione diretta della Bce, si legge, si è sostanzialmente azzerato.

Nel frattempo l’incidenza dei prestiti in stadio 2 della classificazione Ifrs 9 sul totale dei prestiti in bonis al lordo delle rettifiche è ulteriormente diminuita (di 30 punti base), al 9,7 per cento. Il divario tra banche significative e quelle meno significative è quasi nullo. L’andamento degli indicatori anticipatori del deterioramento (ad es. i ritardi di pagamento dei prenditori in bonis) non evidenzia particolari segnali di peggioramento della qualità del credito; tuttavia gli effetti del rialzo dei tassi di interesse e del quadro macroeconomico meno favorevole, non ancora interamente dispiegati, potrebbero incidere sulla futura capacità di rimborso dei debitori con una quota rilevante di prestiti a tasso variabile.

Nella sua attività di vigilanza, la Banca d’Italia continua a seguire da vicino l’adeguatezza delle rettifiche di valore sui prestiti apportate dalle banche. E proiezioni dell’istituzione, coerenti con lo scenario macroeconomico pubblicato nel Bollettino economico di ottobre, indicano un graduale incremento del tasso di deterioramento del complesso dei prestiti a famiglie e imprese nel corso del prossimo biennio, che raggiungerebbe il 3,2 per cento nel 2025, guidato dall’aumento dell’onere del debito. Il tasso di deterioramento resterebbe comunque ben inferiore a quello registrato in passati episodi di crisi sia per le famiglie sia per le imprese.

Golf, Molteni sempre leader nel Campionato Nazionale Open

Golf, Molteni sempre leader nel Campionato Nazionale OpenRoma, 24 nov. (askanews) – Gregory Molteni ha mantenuto con 207 (69 68 70, -9) colpi la leadership nel “moving day” del Campionato Nazionale Open, l’evento che conclude la 17ª stagione dell’Italian Pro Tour, il circuito di sei gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront. Sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo), il comasco, vincitore del torneo nel 2005, ha proseguito la sua corsa di testa mantenendo due colpi di vantaggio sui primi inseguitori, anche loro past winner: Enrico Di Nitto (2017) e Jacopo Vecchi Fossa (doppietta nel 2018 e 2021), secondi con 209 (-7) e risaliti rispettivamente dalla quinta e dalla sesta posizione. Come già nel turno precedente, Molteni ha costruito sull’ultima buca il primato in solitudine. Nel secondo round vi ha segnato un eagle, mentre nell’occasione è stato un birdie per il 70 (-2, tre birdie, un bogey) a farlo liberare di Luca Cianchetti, con il quale era alla pari dopo 17 buche e che con un doppio bogey è scivolato al quarto posto con 210 (-6).

“Sono soddisfatto – ha detto il leader – perché sono riuscito a esprimermi come desideravo. Le condizioni meteo erano nettamente migliori rispetto ai primi due giri, cosa ha permesso ai giocatori più ‘lunghi’ di poter recuperare e pertanto domani ci sarà parecchio da soffrire. Da mio punto di vista mi auguro che si alzi ancora il vento”. Nel turno finale del torneo, allestito con il supporto del Dipartimento per lo Sport, non sono esclusi dalla corsa per il successo, anche se hanno cinque colpi di ritardo, Gregorio De Leo e Andrea Rota, quinti con 212 (-4), così come può sperare il trio al settimo posto con 213 (-3). Lo compongono Luca Galliano e gli autori di una buona rimonta, Stefano Mazzoli e Flavio Michetti. E’ risalito dalla 16ª piazza Mazzoli con un 65 (-7, sette birdie), miglior score di giornata, e Michetti, 15° dopo 36 buche, ha rimontato con un 66 (-6), secondo punteggio parziale.

L’altro autore di un 65 (-7, sette birdie), che l’ha portato dalla 21ª all’11ª posizione con 215 (-1), è stato Giovanni Manzoni, che si è imposto nella recente finale della Qualifying School dell’Alps Tour. E’ alla pari con Alessandro Nardini, il migliore tra i dilettanti, entrambi preceduti da Riccardo Bregoli, 10° con 214 (-2). Non ha chance di difendere il titolo conquistato lo scorso anno Aron Zemmer, 13° con 216 (par) insieme a Lorenzo Gagli (suo il torneo nel 2010) e a Mattia Comotti. Un colpo in più per Lucas Nicolas Fallotico, 16° con 217 (+1) e secondo tra gli amateur. Il montepremi di 50.000 euro con prima moneta di 7.250 euro. Medaglie per il primo senior e per il miglior amateur.

Violenza donne, Calenda: Circo Massimo sta diventando corteo pro Hamas

Violenza donne, Calenda: Circo Massimo sta diventando corteo pro HamasRoma, 24 nov. (askanews) – Questa non è la piattaforma di una manifestazione contro la violenza sulle donne e per una società meno maschilista e più equa. Questa è la piattaforma di un collettivo di estrema sinistra antisraeliano e filo Hamas (notoriamente sostenitore dei diritti delle donne). Sorvolo sui restanti deliri veteromarxisti. Decine di migliaia di persone, tra cui tutta la mia famiglia dai nonni ai bambini, si preparavano ad andare ad una manifestazione che credevano organizzata per ragioni diverse. Strumentalizzare così un grande moto spontaneo di solidarietà e vicinanza alla causa femminista, non è giusto e non è corretto”. Lo denuncia via social il segretario di Azione Carlo Calenda.

Salute uomo: al Campus Bio-Medico controlli gratis urologia e tricologia

Salute uomo: al Campus Bio-Medico controlli gratis urologia e tricologiaRoma, 24 nov. (askanews) – In occasione del mese internazionale dedicato alla prevenzione della salute maschile e della Giornata internazionale dell’Uomo (domenica 19), la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico promuove appuntamenti di informazione e un programma di incontri di educazione e sensibilizzazione dedicati alla prevenzione. Fino al 16 dicembre, la Fondazione offre la possibilità di effettuare esami del PSA gratuiti per 375 persone. In caso di valori alterati, il paziente viene contattato per sottoporsi a una successiva visita urologica gratuita. Gli esami sono realizzabili tutti i giorni dal lunedì al sabato presso il Poliambulatorio Campus Bio-Medico Porta Pinciana. Sabato 25 novembre, presso il Policlinico in via Álvaro del Portillo, l’open day di tricologia con 36 posti per visite gratuite per l’alopecia androgenetica, mentre martedì 28 novembre, sempre la sede del Policlinico ospiterà un incontro formativo di educazione clinica sull’osteoporosi maschile.

Oltre a promuovere in vari appuntamenti rivolti al pubblico l’informazione e la sensibilizzazione per uno stile di vita sano, che preveda lo svolgimento di attività fisica regolare, ma anche la riduzione del fumo, del consumo di alcolici, di carne rossa e bevande zuccherate, gli specialisti della Fondazione hanno realizzato una mappa con alcune linee guida per i controlli medici da effettuare nelle diverse fasce d’età a partire dai 18 anni. Le informazioni sono di carattere generale e sono rivolte a persone non affette da patologie in atto o con fattori di rischio (fumo, alcol, obesità, ereditarietà, familiarità, etc.). Non solo gesti di attenzione regolare come l’autopalpazione testicolare, che si raccomanda a partire dai 18-20 anni, ma anche visite regolari: in particolare, dai 18 anni si raccomanda almeno una volta l’anno (e dai 21 una volta ogni 2 anni) lo svolgimento delle visite oculistiche e dermatologiche con mappatura dei nevi. Mentre a partire dai 21 anni diventa importante controllare almeno una volta l’anno anche la pressione arteriosa. Da prevedere a partire dai 40 anni lo svolgimento regolare (almeno una volta l’anno) degli esami ematochimici completi con urine e l’ecografia dell’addome completo (una volta l’anno tra i 40 e i 50 anni, che aumentano a due volte l’anno dopo i 50 anni). Si aggiunge tra i 50 e i 64 anni, lo svolgimento regolare, almeno una volta l’anno, della ricerca del sangue occulto nelle feci, la visita cardiologica con Ecg e la visita urologica con esplorazione rettale e dosaggio del Psa (Antigene Prostatico Specifico). “La crescita negli ultimi anni del numero assoluto dei casi di tumore in Italia, come sottolineato anche dagli ultimi dati AIOM, rende sempre più importante, l’impegno per accelerare le diagnosi e favorire la prevenzione primaria e secondaria delle malattie tumorali, non solo tramite il fondamentale controllo dei fattori di rischio, ma anche attraverso la diffusione di una maggiore conoscenza delle informazioni utili a prendersi cura della propria salute fin da giovani” Lorenzo Sommella, direttore sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. “La nostra Fondazione è impegnata sul territorio con iniziative concrete per la prevenzione, che speriamo possano arrivare a sempre più persone. In occasione del Novembre azzurro, abbiamo deciso di mettere a disposizione sempre più risorse coinvolgendo 15 operatori sanitari specialisti delle Unità operative di urologia, dermatologia, medicina dello sport e odontoiatria – nelle attività dedicate alla promozione della prevenzione della salute maschile – con oltre 400 prestazioni gratuite rivolte alla prevenzione urologica e tricologica. Siamo soddisfatti di constatare anche che oltre 1.200 utenti hanno risposto alla campagna informativa sull’importanza della prevenzione per la salute maschile lanciata dalla Fondazione con il Programma My-Hospital”, aggiunge.

In Italia, il tumore più diffuso tra gli uomini è il tumore alla prostata, con previsioni di aumento in numeri assoluti da 40.500 nel 2022 a 42.300 nel 2025 (AIOM. 2022). In crescita secondo le previsioni, nei prossimi tre anni, anche le nuove diagnosi di tumore al polmone, prima causa di morte per tumore tra gli uomini nel nostro Paese. Le diagnosi potrebbero salire da 29.300 nel 2022 a 30.800 nel 2025. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’American Cancer Society nel 2023, quasi il 30% dei nuovi casi di tumore tra gli uomini sono tumori alla prostata, circa il 12% riguarderebbe tumori a polmone e bronchi. Guardando ai tumori più diffusi a livello globale nella popolazione maschile, il numero stimato di nuovi casi nel 2020, si riferisce per il 14,1% a tumori alla prostata e per il 14,3% ai tumori al polmone (Oms, 2020).