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Tag: Sanremo 2023

Oxfam: a Gaza fame usata come arma, colpisce silenzio Meloni

Oxfam: a Gaza fame usata come arma, colpisce silenzio MeloniRoma, 26 ott. (askanews) – Oxfam denuncia: “La fame a Gaza viene usata come arma diguerra contro i civili”. L’associazione, nel rivolgere u appello alle Nazioni Unite e al governo italiano, rimarca: “Ascoltando le parole della Presidente Meloni contenute nell’informativa al Parlamento di ieri in vista del summit, colpisce la mancanza di un messaggio di vicinanza alla popolazione civile di Gaza e ai familiari delle vittime.

Al momento – dice Oxfam – sta entrando nella Striscia appena il 2% dei beni alimentari, rispetto al 9 ottobre, quando è iniziato l’assedio totale Dallo scorso fine settimana a Gaza è stato autorizzato l’ingresso di 62 camion di aiuti di cui solo 30 contenevano cibo, 1 camion ogni 3 ore. Prima dell’escalation ne transitava 1 ogni 14 minuti, ossia 104 al giorno Al momento sono disponibili appena 3 litri d’acqua pulita a persona, la razione minima è di 15 litri secondo l’ONU, anche nelle più gravi emergenze. La disponibilità d’acqua complessiva è ridotta al 5% del totale Distrutti supermercati e panifici, anche il cibo già stoccato nei magazzini di Gaza City non può essere distribuito a causa dei continui attacchi aerei e delle interruzioni delle vie di comunicazione Appello urgente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e al Governo italiano, in occasione del Consiglio Ue di oggi sulla crisi, per un’azione incisiva che porti ad un immediato cessate il fuoco e all’apertura di corridoi umanitari che consentano l’ingresso di aiuti cruciali per la sopravvivenza di 2,2 milioni di civili Roma, 26 ottobre 2023 – In questo momento la mancanza di cibo viene usata come arma contro i civili di Gaza, ridotti ormai allo stremo. È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, che rivolge un appello urgente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e al Governo italiano perché sia consentito l’ingresso di cibo, acqua, carburante e altri beni di prima necessità.?? “Analizzando i dati forniti dalle Nazioni Unite – spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia – si scopre come ad oggi a Gaza stia entrando appena il 2% del cibo, rispetto a prima del 9 ottobre, quando è stato imposto l’assedio totale sulla Striscia. Misura che ha inasprito il blocco esistente, in seguito agli atroci attacchi di Hamas e alla presa di ostaggi civili israeliani. Sebbene sia stato autorizzato l’ingresso di un’esigua quantità di aiuti alimentari, non sono state autorizzate infatti importazioni commerciali di cibo”. ? Mentre siamo ormai arrivati al 20esimo giorno dall’inizio dell’escalation, la situazione umanitaria è disastrosa e ben 2,2 milioni di persone stanno rimanendo letteralmente senza nulla da mangiare. Nonostante dallo scorso fine settimana sia stato consentito l’ingresso a Gaza di 62 camion di aiuti attraverso il valico di Rafah, solo 30 contenevano cibo. Ciò equivale ad appena 1 camion ogni 3 ore e 12 minuti da sabato scorso.? Prima del 9 ottobre, 104 camion al giorno consegnavano cibo alla popolazione, ossia un camion ogni 14 minuti. “Dov’è finita la nostra umanità? – aggiunge Pezzati – Milioni di civili vengono puniti collettivamente, ma non ci può essere alcuna giustificazione per l’uso della fame come arma di guerra. I leader mondiali non possono continuare a guardare, hanno l’obbligo di agire subito.? Ogni giorno la situazione peggiora. I bambini sono traumatizzati a causa dei continui bombardamenti, l’acqua potabile è inquinata o razionata e presto molte famiglie non saranno in grado di sfamare i propri figli. Quanto ancora potrà resistere la popolazione?”. In quanto Paese occupante, Israele è inoltre tenuto a rispettare il diritto internazionale umanitario che proibisce rigorosamente di affamare la popolazione civile, come strategia di guerra. Nel 2018, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 2417, che ha condannato all’unanimità questo modus operandi, aggiungendo che qualsiasi negazione dell’accesso agli aiuti umanitari costituisce anch’essa una violazione del diritto internazionale. Purtroppo quanto sta accadendo adesso a Gaza, rientra esattamente in questa casistica. Senz’acqua Nel frattempo, l’acqua potabile nella Striscia si è praticamente esaurita. Le scorte di acqua in bottiglia stanno finendo e il costo è già salito oltre quanto possa permettersi una famiglia media, con i prezzi che sono quintuplicati in alcune località. Al momento sono disponibili solo 3 litri d’acqua al giorno a persona, un quinto di quanto le Nazioni Unite hanno dichiarato debba essere garantito anche nelle più gravi emergenze umanitarie, ossia 15 litri a testa. Anche alcuni dei prodotti alimentari, di cui è stato consentito l’ingresso, come riso e lenticchie, sono pressoché inutili perché la popolazione non ha acqua pulita o carburante per cucinarli. Una serie di attacchi aerei ha inoltre danneggiato e distrutto diversi panifici e supermercati. Quelli ancora funzionanti non riescono a soddisfare la domanda e rischiano di chiudere a causa della carenza di materie prime, come farina e carburante. L’unico mulino in grado di lavorare il grano ancora in funzione, ha dovuto interrompere la produzione per mancanza di elettricità. Secondo l’Autorità idrica palestinese, la disponibilità complessiva d’acqua adesso è appena al 5% e si prevede un’ulteriore riduzione, senza carburante o elettricità. I prodotti alimentari essenziali come farina, olio e zucchero, disponibili a Gaza City non possono essere distribuiti per i continui attacchi aerei e le interruzioni delle vie di comunicazione, rimaste distrutte. ? Il blackout elettrico sta inoltre impedendo la refrigerazione di qualsiasi cibo deperibile, così come l’irrigazione delle colture.? Oltre 15.000 agricoltori hanno perduto i raccolti e 10.000 allevatori non hanno più il foraggio per gli animali che stanno morendo. La pesca, che impiega centinaia di persone, in questo momento è impossibile, perché è impedito anche l’accesso al mare. L’appello al Consiglio di Sicurezza ONU e al Governo italiano “È necessario intervenire al più presto per impedire che la situazione umanitaria precipiti ulteriormente – aggiunge Pezzati – Chiediamo perciò al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e alla comunità internazionale di agire immediatamente”. Allo stesso tempo può essere importante l’azione giocata dal Governo italiano in occasione del Consiglio europeo che inizierà oggi. “Ascoltando le parole della Presidente Meloni contenute nell’informativa al Parlamento di ieri in vista del summit, colpisce la mancanza di un messaggio di vicinanza alla popolazione civile di Gaza e ai familiari delle vittime. – conclude Pezzati – Ad oggi sono 6.547 le persone uccise – 750 nelle ultime 24 ore, nuovo picco dall’inizio dei bombardamenti – di cui 4.452 donne e bambini, e più di 17.400 i feriti. Circa 1.600 persone, tra cui 900 bambini, risultano disperse e potrebbero essere ancora sotto le macerie. Quello che sta succedendo a Gaza è sotto gli occhi di tutti, ed è evidente che è stato violato il diritto umanitario internazionale. Israele ha l’obbligo, in quanto forza occupante, di proteggere i civili e consentire che ricevano tutti gli aiuti indispensabili per la loro sopravvivenza. In questo contesto lanciamo quindi un appello urgente al Governo italiano affinché si faccia portavoce in sede europea di una chiara richiesta di cessate il fuoco e per l’istituzione di corridoi umanitari che permettano l’arrivo di tutti i beni necessari alla popolazione civile”. Dall’inizio dell’escalation Oxfam è riuscita a fornire assistenza in contanti a 189 famiglie – un totale di 1.134 persone – per l’acquisto di acqua, cibo e beni di prima necessità. Stiamo costantemente collaborando con i nostri partner per adottare approcci flessibili e mirati alle necessità, cercando di superare le sfide legate alla carenza di carburante ed energia elettrica, nonché all’accesso ai fornitori e alla disponibilità di merci sul mercato.

Lagarde prospetta un periodo di economia debole

Lagarde prospetta un periodo di economia deboleRoma, 26 ott. (askanews) – Alla Bce ci si attende che l’economia “resti debole per il resto del 2024”, mentre più avanti “con il calo dell’inflazione e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie dovrebbe raffrozarsi, nei prossimi anni”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Il bilancio dei rischi sulla crescita resta “orientato al ribasso”, ha avvertito.

“L’economia resta debole, i recenti dati dal manufatturiero mostrano che la produzione continua a calare, mentre pesano la domanda sottotono e le condizioni di finanziamento. Il settore dei servizi si sta ulteriormente indebolendo”, ha aggiunto, mentre risente dei cali dell’industria e mentre “si allarga l’impatto dei tassi”.

Mediobanca, Nagel: pronto a guidare banca con qualunque esito assemblea

Mediobanca, Nagel: pronto a guidare banca con qualunque esito assembleaMilano, 26 ott. (askanews) – “Sul tema della mia permanenza io ne faccio una questione di coerenza e di serietà, avendo lavorato coi colleghi da un piano triennale che ci sembra di grande appeal, ma soprattuto di grande motivazione per il gruppo manageriale circa quello che dobbiamo fare, mi sento a disposizione della banca per realizzarlo, in entrambi gli scenari, sia che sia abbia una lista in cui i rappresentanti siano due o cinque”. Lo ha detto l’AD di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso della call con le agenzie alla domanda se confermasse il suo impegno alla guida dell’istituto anche in caso di vittoria della lista di Delfin all’assemblea di sabato sul rinnovo del cda.

“La dirittura industriale della banca rimane la stessa e saremo impegnati a fare anche di meglio”, ha concluso.

Manovra, Messina: dimostrata serietà da governo, è equilibrata

Manovra, Messina: dimostrata serietà da governo, è equilibrataMilano, 26 ott. (askanews) – Sulla manovra al governo “penso abbiano dimostrato un atteggiamento di grande serietà e peraltro dedicandosi anche alle famiglie e a chi ha bisogno”. Lo ha sottolineato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, parlando a margine di un evento a Brescia per la lotta alle disuguaglianze. “E’ una manovra equilibrata, indubbiamente i vincoli di bilancio rappresentano un punto di attenzione e gestire il vincolo di bilancio rappresenta un presupposto per mantenere lo spread a livelli corretti”, ha aggiunto.

Parlando con i cronisti Messina ha detto che “commentare le manovre finanziarie in Italia è come parlare del calcio: tutti sono degli allenatori, tutti fanno i loro commenti, poi quando ti trovi a dover gestire una manovra in una condizione oggettiva del nostro Paese con il debito e i vincoli di bilancio che ha il nostro Paese” serve “serietà”.

Moretti Polegato: per Prosecco raggiunto tetto massimo produzione

Moretti Polegato: per Prosecco raggiunto tetto massimo produzioneMilano, 26 ott. (askanews) – Il Gruppo vitivinicolo trevigiano Villa Sandi, di proprietà della famiglia Moretti Polegato, ha sede in uno splendido edificio in stile palladiano risalente al 1622 a Crocetta del Montello (Treviso), che è stato acquistato alla fine degli anni Settanta e che da due anni è segnalata tra le “World’s Best Vineyards”. L’azienda conta su circa duecento ettari di proprietà, a cui se ne sommano altri duemila controllati tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, con al centro cinque Tenuta, la più piccola e preziosa delle quali è La Rivetta a Cartizze, il “Grand Cru” del Prosecco. Alle Tenute, va aggiunta Borgo Conventi, storica azienda vitivinicola di 30 ettari nel Collio acquisita nel 2019.

Villa Sandi è oggi l’azienda privata più importante del Prosecco, arrivata a produrre circa 33 milioni di bottiglie all’anno, il 40% delle quali di Prosecco Doc e un altro 30% tra Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Docg. Un gigante insomma, uno dei simboli non tanto di un vino, ma di un fenomeno planetario, dato che nel 2022 il cosiddetto Sistema Prosecco (formato dalla Doc e dalle due Docg) ha prodotto in totale circa 765 milioni di bottiglie per un controvalore complessivo che si aggira attorno ai 3,7 miliardi di euro. Il 2022 della Cantina di Crocetta del Montello (Treviso) è stato chiuso con un fatturato record di 145 milioni di euro, +20% sul 2021, con una crescita del 70% negli ultimi cinque anni. Numeri importanti ottenuti anche grazie all’export in 130 Paesi, che oggi rappresenta circa il 65% del fatturato complessivo. “Il 2022 è stato un anno al di là di ogni più rosea aspettativa, per noi ancor più che per altri” afferma ad askanews il presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato, spiegando che le chiavi di lettura “del nostro successo sono quella di puntare su una grande diversificazione, coprendo tutti i mercati, dal consumo fuori casa fino alla grande distribuzione, con il marchio La Gioiosa che fornisce tutte le grandi catene al mondo, e quella di aver sempre scommesso molto sulla qualità. Noi abbiamo l’intera filiera – aggiunge – e curiamo dalla vigna alla bottiglia, e ogni anno cerchiamo di alzare l’asticella della qualità”.

Dopo il triennio 2020-2022 di forte e costante espansione, per il mondo del vino l’anno che stiamo vivendo appare più contratto a causa della difficile congiuntura economica e la complessa situazione internazionale. “Il 2023 è un anno di consolidamento, perché non possiamo, noi e tutti gli altri, pensare di crescere ai ritmi dell’ultimo triennio e in particolare a quelli del 2022” continua il presidente, evidenziando “però siamo fiduciosi, il terzo trimestre ha ripreso a tirare e l’horeca, trainata dai tantissimi turisti stranieri e dal bel tempo che ha prolungato la stagione estiva, ha compensato qualche rallentamento nell’export”. “Un imprenditore deve essere positivo e credere nel lavoro che fa – chiosa – vino e cibo sono di moda nel mondo e il ‘Made in Italy’ ci salverà anche da questa difficile situazione internazionale”. Ora gli occhi sono puntati a quest’ultimo trimestre del 2023, quello che con le feste di Natale e Capodanno può fare la differenza soprattutto per i produttori di bollicine. “Il Prosecco non è un bene di lusso, ha un prezzo democratico a portata di tante famiglie, c’è la Doc per chi vuole spendere meno, la Docg per spendere un po’ di più fino al Cartizze che è il Cru: è per tutte le tasche, tanto è vero che tutto il mondo Prosecco quest’anno perderà tra il 2 e il 3% a volume: rispetto ad altri vini direi che possiamo essere soddisfatti”. Le previsioni indicano infatti che il calo maggiore di volumi riguarderà proprio la fascia più alta di prezzo, quella del Conegliano Valdobbiadene Docg di cui l’anno scorso sono state vendute poco più di 100 milioni di bottiglie. “Si è venduta l’intera produzione, come succederà più o meno quest’anno, in cui, tra l’altro, c’è meno quantità del 2022: comunque quello che si produce si vende” aggiunge il presidente, sottolineando che per questa Docg “siamo arrivati al punto di massima produzione e, come accade sempre in questi casi, si eleva il valore: l’aumento di prezzo dell’anno scorso è dovuto proprio al fatto che non si poteva crescere in volume”.

“Il Prosecco non è una moda, né è tantomeno passeggera, è in una fase di consolidamento: ci sono mercati maturi come la Germania e la Gran Bretagna, e diversi Paesi che possono potenzialmente aumentare il consumo, come ad esempio gli Stati Uniti e poi certamente il Far East” continua, evidenziando però che “tra tutte e tre le Denominazioni non c’è più possibilità di aumentare i volumi, siamo arrivati al tetto massimo della produzione, quindi sposteremo l’export da un Paese all’altro, compensando il calo di uno con l’aumento di un altro. Per questo – chiosa – è fondamentale avere un gran numero di Paesi nei diversi Continenti”. Nonostante la crescita in volumi e in valore registrata in questi anni dal Prosecco nelle sue varie declinazioni, e la riconoscibilità del nome di questo vino in (quasi) tutto il mondo, quest’anno ha ripreso vigore la storica diatriba tra i produttori di collina e quelli di pianura, tra Docg e Doc. Circa 230 Cantine delle Docg non accettano infatti diciture generiche come “Prosecco hills” (e a cascata “Prosecco marathon” e “Prosecco cycling”) e i cartelli dello stesso tipo che accompagnano il Cammino Unesco, pretendendo che “nella comunicazione del nome e delle immagini del nostro territorio” si usi sempre e solo Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, richiamando polemicamente il proprio Consorzio a vigilare sul “rispetto della legalità”. “Nei giorni scorsi, il ministero dell’Agricoltura ha convocato i presidenti dei tre Consorzi per cercare di evitare scontri inutili e dispendiosi” spiega Giancarlo Moretti Polegato, terza generazione al comando di Villa Sandi che tiene i piedi in tutte le scarpe del mondo Prosecco, sottolineando che “noi dobbiamo presentarci al mondo con un messaggio univoco per far capire che cosa è il Prosecco nelle sue varie Denominazioni, in maniera chiara senza che ci siano confusioni tra uno e l’altro”. “Penso che questa convocazione sia un primo passo per mettere fine a questa davvero inutile litigiosità” prosegue, aggiungendo che “si può e si deve trovare il modo di dialogare, non dico di fare un Consorzio unico perché questo oggi è impossibile, ma si deve lavorare sulla promozione e la comunicazione come si era fatto con il Sistema Prosecco, per la tutela del marchio nel mondo la cui spesa è sostenuta da tutti e tre i Consorzi insieme”.

Una delle incognite che gravano maggiormente sul futuro del vino è rappresentata dal cambiamento climatico, che negli ultimi due anni ha determinato nel nostro Paese lunghi periodi di grave siccità alternati a prolungate e violente piogge che hanno contribuito ad alimentare diverse malattie fungine. “Per quanto riguarda la nostra vendemmia, la quantità, diversamente dalle previsioni, è più o meno la stessa dell’anno scorso, e siamo ottimisti anche sulla qualità, a dimostrazione che la vite è una pianta che si adegua abbastanza bene ai cambiamenti climatici” spiega Moretti Polegato ad askanews, sottolineando che “di certo dobbiamo continuare sulla strada della ricerca: noi facciamo parte di un gruppo di aziende che si chiama ‘Wine research team’ (Wrt), che sta sperimentando dei portainnesti che possono ridurre del 40% l’acqua necessaria alla vite che ne consuma 7-8 litri. Questo territorio ci ha dato molto e noi dobbiamo rispettarlo – conclude – e per questo che sono vent’anni che lavoriamo sulla sostenibilità, tanto è vero che tutti i nostri vigneti sono certificati ‘biodiversity’, con una conduzione della vigna rispettosa dell’ambiente, dei frutti che produce e degli animali che ci vivono”.

Riforma Ig, Giacomo Ponti: rafforza tutela prodotti qualità

Riforma Ig, Giacomo Ponti: rafforza tutela prodotti qualitàRoma, 26 ott. (askanews) – “Il raggiungimento dell’accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio europei sul nuovo testo di riforma di sistema delle Indicazioni Geografiche è un’ottima notizia per le filiere produttive italiane. Grazie all’instancabile lavoro di Paolo De Castro, relatore del testo unico comunitario, i nostri prodotti di eccellenza potranno beneficiare di una tutela estesa sui mercati e anche online, capace di contrastare imitazioni e contraffazioni”. Così in una nota Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto, all’indomani del trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione europei che ha raggiunto un accordo sul nuovo regolamento che disciplinerà il sistema delle IG in Europa.

“Il nuovo regolamento – continua Ponti – prevede inoltre il rafforzamento del ruolo dei Consorzi di tutela dei prodotti a marchio IG, introducendo una procedura di registrazione semplificata e più efficiente e l’obbligo di riportare sull’etichetta dei prodotti DOP e IGP il nome del produttore a vantaggio della trasparenza verso i consumatori”.

Schlein: i 27 leader Ue devono chiedere una pausa umanitaria a Gaza

Schlein: i 27 leader Ue devono chiedere una pausa umanitaria a GazaBruxelles, 26 ott. (askanews) – “Il nostro auspicio, come ho chiarito ieri in aula nel mio intervento” al Parlamento italiano, “è che così come il Parlamento chiede con forza una pausa umanitaria che permetta di far arrivare tutto l’aiuto umanitario necessario alla popolazione di Gaza, anche il leader europei nella loro discussione possano addivenire alla stessa posizione. Quindi noi esprimiamo questo auspicio fortemente. Ne discuteremo anche ora al pre-vertice socialista”. Lo ha affermato oggi a Bruxelles la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con la stampa a margine della riunione dei vertici dei partiti socialisti dell’Ue, in vista del Consiglio europeo di oggi e domani nella capitale belga.

“L’ho chiarito anche ieri: non è possibile – ha continuato Schlein – vedere colpiti obiettivi come scuole, ospedali, chiese; bisogna che ci siano delle ‘safe zone’, e che ci sia una vera sicurezza, garantita per tutti i civili, che non possono diventare ulteriori vittime di questo conflitto”. “Così, mentre lavoriamo per evitare una escalation, un allargamento del conflitto, la priorità è senz’altro quella umanitaria, di garantire tutti gli aiuti, i corridoi umanitari, e naturalmente la sicurezza della popolazione, particolarmente nella situazione drammatica di Gaza dove le vittime sono già troppe”, ha concluso la segretaria del Pd.

Usa, Pil III trim. (lettura prel.) +4,9%, inflazione PCE +2,9%

Usa, Pil III trim. (lettura prel.) +4,9%, inflazione PCE +2,9%New York, 26 ott. (askanews) – Il Prodotto interno lordo statunitense, nel terzo trimestre 2023, secondo la lettura preliminare, appena pubblicata dal dipartimento del Commercio è salito del 4,9%, mentre nella lettura finale del II trimestre si era registrato +2,1% (confermato). Le attese degli analisti prevedevano un rialzo del 4,7%. Nel primo trimestre 2023 il Pil era aumentato al tasso annualizzato del 2%, secondo la lettura finale, confermata.

Il dato Pce sull’inflazione è aumentato del 2,9%, dopo il 2,5% del trimestre precedente. Il dato ‘core’, quello che esclude dal calcolo i prezzi energetici e alimentari, è salito del 2,4%, dopo il 3,7% del trimestre precedente.

Gaza, Meloni a Bruxelles chiede ruolo Ue per accesso umanitario

Gaza, Meloni a Bruxelles chiede ruolo Ue per accesso umanitarioBruxelles, 26 ott. (askanews) – L’Unione europea assuma un ruolo di “primo piano” nel garantire l’accesso umanitario nella stiscia di Gaza. E’ questa una delle proposte dell’Italia che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenterà nel Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles.

Sulla crisi i capi di Stato e di governo dell’Ue hanno già espresso la propria posizione, con la dichiarazione adottata lo scorso 15 ottobre, nella quale hanno condannato con la “massima fermezza” gli attacchi terroristici perpetrati da Hamas; hanno esortato a liberare gli ostaggi; hanno sottolineato il diritto di Israele di difendersi nel rispetto del diritto internazionale e l’importanza di garantire, in ogni momento, la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario. Per L’Italia l’accesso umanitario, sottolineano fonti diplomatiche, è “obiettivo indispensabile” per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione civile ma va assicurato che tale assistenza umanitaria non sia sfruttata dalle organizzazioni terroristiche per alimentare le proprie attività. Il Governo italiano, inoltre, confermerà la necessità di continuare a sostenere con convinzione il popolo ucraino: non è questo – è il pensiero di Meloni – il momento di diminuire l’impegno ma di rafforzarlo il più possibile in vista dell’imminente inverno. L’Italia, insieme ai suoi partner europei ed internazionali, continua a lavorare per costruire un ampio sostegno per una pace giusta e duratura e per i principi e gli obiettivi della Formula di Pace proposta da parte ucraina con l’obiettivo di arrivare ad un Vertice Globale sulla Pace. L’obiettivo è anche la definizione delle future garanzie di sicurezza per cui l’Alto Rappresentante dovrebbe presentare una proposta in vista del Consiglio Europeo di dicembre che sarà anche chiamato ad esprimersi sull’apertura dei negoziati di adesione sulla base del rapporto allargamento che la Commissione pubblicherà tra fine ottobre e inizio novembre. Dal punto di vista finanziario, i fondi necessari a tale sostegno dovranno essere assicurati nell’ambito della revisione del bilancio pluriennale 2021-2027, sulla quale ci si attende un’intesa entro la fine dell’anno, in una logica di pacchetto, che preveda anche nuove risorse per lo sviluppo dei partenariati con i Paesi del Vicinato Sud e dell’Africa, in particolare con quelli di origine e transito dei migranti, e l’efficace attuazione del nuovo Patto Asilo e Migrazione, con particolare riferimento all’esigenze dei Paesi di primo arrivo dei migranti; promuovere l’autonomia strategica dell’UE e la doppia transizione, assicurando finanziamenti agli investimenti UE in settori altamente tecnologici, sia attraverso una più flessibile mobilitazione dei fondi già disponibili sia mediante risorse aggiuntive, nella prospettiva di un Fondo sovrano europeo: in questa direzione va la nuova piattaforma STEP, che incentiva i progetti nei settori critici (deep-tech, clean-tech e bio-tech) e contribuisce a ripristinare parità di condizioni nel mercato unico a fronte della decisione di allentare le norme sugli aiuti di Stato, una scelta che mette inevitabilmente in una condizione di vantaggio gli Stati membri che dispongono di una più ampia capacità fiscale.

In questa prima discussione a livello di Capi di Stato e di Governo, l’obiettivo del presidente Michel è che i leader si esprimano sulle proprie priorità di finanziamento ed indichino le relative fonti. Non è prevista una discussione in dettaglio né il raggiungimento di un’intesa. Il negoziato proseguirà nelle prossime settimane a livello consiliare per tornare all’attenzione dei leader al Consiglio Europeo di dicembre. In tema migratorio, si sottolinea, l’Italia ha accolto con “viva soddisfazione” la lettera della presidente von der Leyen sull’attuazione dell’approccio multidimensionale al tema migratorio concordato al Consiglio Europeo straordinario di febbraio che fornisce ai leader indicazioni sui filoni di lavoro su cui concentrarsi nel contrasto all’immigrazione illegale, anche sulla base di quanto emerso negli incontri avuti dal Presidente Meloni a margine del Vertice MED9 di Malta e del Vertice della Comunità Europea di Granada. “La lettera – spiegano le fonti – testimonia il forte impegno dell’esecutivo Ue nell’attuazione pratica di quanto deciso secondo un approccio di chiara ispirazione italiana nell’identificazione delle priorità”, sia con riferimento allo sviluppo economico dei Paesi di origine e transito (forte accento è posto sul modello dei partenariati globali e sul concetto di “partnership” con l’Africa) sia al contrasto alla migrazione illegale (rimpatri, controllo dei confini, incluso il rafforzamento dell’operazione Irini e la lotta ai trafficanti di esseri umani).

A proposito della questione dell’immigrazione illegale, l’Italia evidenzierà anche i rischi per la sicurezza che questo fenomeno può portare con sé, ancora di più nell’attuale scenario, come dimostra il ricomparire dei ‘lupi solitari’. La stessa presidente Von der Leyen ha annunciato, tra l’altro, un provvedimento imminente per rafforzare il quadro giuridico e le politiche europee di contrasto al traffico di esseri umani. L’Italia sosterrà quindi la necessità di integrare il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 con adeguati stanziamenti aggiuntivi per le politiche migratorie, sia quelle di contrasto ai flussi irregolari, sia quelle di cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi, con l’obiettivo di dare corpo allo spirito della conferenza di Roma e di rafforzare la proposta italiana di un Piano Mattei per l’Africa. Allo stesso tempo, l’Italia ritiene che la doppia transizione, verde e digitale, debba essere impostata su valutazioni d’impatto ampie e affidabili, su criteri di “gradualità” e di “sostenibilità economica e sociale”, sul principio di “neutralità tecnologica” e su strumenti finanziari di incentivazione e di accompagnamento per le imprese e per i cittadini. In questo quadro si inserisce il dibattito sulla revisione delle regole fiscali europee, un tema non formalmente in agenda in questo Consiglio, perché ancora in discussione al livello dei ministri dell’economia ma sui cui resta necessario adottare la revisione entro la fine dell’anno. Per Meloni computare, nei parametri deficit-Pil, gli investimenti che vengono promossi anche da Bruxelles, sembra un “controsenso” che “rischia di minare proprio gli obiettivi di sostenibilità e di sicurezza” e per questo continua a sostenere la necessità di scorporare, in tutto o in parte, queste voci.

L’agenda prevede, nel pomeriggio di oggi, la discussione su Ucraina, bilancio 2021-2027, Medio Oriente, politica estera; domani, a partire dalle 9, su immigrazione ed economia. Al termine si riunirà anche l’Eurosummit

Scontro alla Camera in aula sull’educazione sessuale a scuola

Scontro alla Camera in aula sull’educazione sessuale a scuolaRoma, 26 ott. (askanews) – Scontro in aula alla Camera sul tema dell’educazione sessuale nelle scuole nell’ambito dell’esame della proposta di legge che introduce misure di contrasto alla violenza sulle donne. Il leghista Rossano Sasso la definisce “una nefandezza” e le opposizioni isorgono ma il presidente della commissione di Fdi, Ciro Maschio, si dissocia e dice: “intervento fuori luogo” Il clima tra maggioranza e opposizione era stato per tutta la mattina di sostanziale collaborazione, molti degli articoli del provvedimento infatti vengono approvati alla quasi unanimità e gli esponenti dell’opposizione hanno dichiarato di aver collaborato al miglioramento del testo durante l’esame in commissione. Ma l’intervento del deputato leghista Rossano Sasso, già sottosegretario all’istruzione, solleva un lungo e polemico dibattito. “Vorrei dire alle sinistre, ma, in particolare al MoVimento 5 Stelle, che, il centrodestra e, in particolare, la Lega, fino alla fine di questa legislatura farà muro a quella che io definisco una nefandezza insegnare l’educazione sessuale nelle nostre scuole per i bambini fino a 6 anni”, ha detto Sasso suscitando le proteste dai banchi delle opposizioni che si sono fatte ancora più accese quando il deputato della Lega ha aggiunto che questo contenuto “è sinonimo di degrado”.

Il vicepresidente Fabio Rampelli è dovuto intervenire per invitare Angelo Bonelli a contenere la sua reazione: “Ha espresso una sua legittima opinione e questo è un Parlamento libero, dove chiunque può esprimere il proprio parere, nei confini del regolamento, che non sono stati oltrepassati”. Per Bonelli però è “intollerabile che un deputato definisca un emendamento fatto da altri deputati che sono dell’opposizione una nefandezza. È inaccettabile! È volgare!” A suscitare l’indignazione del centrosinistra sono stati poi i riferimenti fatti da Sasso rispetto alle indicazioni dell’OMS secondo il quale i bambini vengono invitati a masturbarsi dall’Organizzazione mondiale della sanità: “È una bufala – ha scandito Marco Furfaro del Pd -, il collega deputato non sa nemmeno di cosa stia parlando e l’unica cosa degradante, ed è davvero un’umiliazione per il nostro Paese, è che un tal deputato sia stato Sottosegretario all’Istruzione”. A chiedere un intervento della maggioranza per “correggere” il tiro delle affermazioni di Sasso è stata Michela Di Biase del Pd: “Abbiamo assistito a un intervento gretto. Io prego il presidente della Commissione di ristabilire l’ordine perché spetta a voi il decoro di quest’Aula visto il lavoro che abbiamo fatto, altrimenti si cambia atteggiamento. Le opposizioni cambiano atteggiamento, anche rispetto a questo provvedimento”, ha detto. Invito accolto dalla deputata ddi Fdi, Carolina Varchi: “Credo che lo sforzo importante profuso dal Governo meriti di proseguire nel clima che c’è stato finora, che non è un clima frutto di prevaricazione della maggioranza sull’opposizione o di ricatto dell’opposizione sulla maggioranza, ma è un clima che si è costruito sui contenuti: noi abbiamo lavorato sui contenuti” ha detto Varchi rivendicando “l’operato che abbiamo portato avanti su questo provvedimento. Sono consapevole del fatto che c’è un ulteriore segmento di attività da affrontare e lo faremo in separati provvedimenti, ma non è questo il giorno”.

A mettere la parola fine alla polemica è intervenuto anche il presidente della commissione Ciro Maschio (Fdi), nonchè relatore del provvedimento che si è “dissociato completamente” dall’intervento del collega della Lega definendolo “fuori luogo e fuori contesto, anche nel merito, oltre che nello stile”. Maschio ha poi rivolto “un appello ai colleghi dell’opposizione e a tutta l’Aula a non cadere nelle provocazioni e a non rovinare il lavoro importante che abbiamo condotto dall’inizio fino ad oggi sia in Commissione che in Aula e quindi a deporre le armi del confronto acceso in Aula e a ritornare al clima che avevamo instaurato fin dall’inizio”. Un appello che è stato sottolineato dagli applausi dei deputati dei gruppi del Pd e del M5s.