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Tag: Sanremo 2023

Fmi: obiettivo Italia Pil +1,2% ambizioso ma raggiungibile

Fmi: obiettivo Italia Pil +1,2% ambizioso ma raggiungibileMarrakech, 13 ott. (askanews) – Lo scarto sulle previsioni di crescita del Pil Italiano nel 2024 tra le stime del Fmi (+0,7%) e quelle più ottimistiche del Governo (+1,2%) può essere superato. Da Marrakech, dove si stanno svolgendo gli incontri annuali di Fmi e Banca Mondiale, Il responsabile del Dipartimento Europa del Fondo, Alfred Kammer, in una conferenza stampa ha definito “ambizioso ma fattibile”, l’obiettivo di Roma. “Lo dico – ha affermato – perché il piano Next generation Eu (Ngeu) svolge un ruolo e questi investimenti ci saranno nel 2024 oltre ciò che stiamo prevedendo per l’impatto sui conti pubblici. E ciò potrebbe portare a una crescita più alta. Una crescita dell’1,2% dunque è raggiungibile”.

Poco prima era stato lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, anche lui presente ai meeting nella città marocchina, a mostrarsi tranquillo sul divario con le previsioni del Fondo. C’è necessità di modificare la manovra per la minore crescita? “In questo momento – ha risposto – ovviamente noi stiamo valutando. Come è sempre avvenuto e come sempre avviene le differenze di stima da fuori sono più prudenti e conservative rispetto a noi poi tendenzialmente e storicamente le nostre previsioni si rivelano più azzeccate”. Secondo Kammer un ruolo cruciale nell’assicurare il successo all’Italia nel conseguimento degli obiettivi lo può svolgere il piano Next generation Europe che in Italia sfocia nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “Sul lato dei rischi al ribasso – ha affermato Kammer – occorre considerare che quando si parla del Ngeu in Italia e in altri Paesi è importante che l’attuazione sia accelerata sul lato degli investimenti e delle riforme strutturali. Prevediamo che il piano Ngeu potrebbe portare una spinta all’Europa aumentando il potenziale di reddito dell’1,5% che è un serio contributo alla crescita nel medio termine. L’Italia come altri Paesi sta avendo problemi di attuazione del piano che devono essere affrontati”.

Per cogliere questa opportunità le raccomandazioni sono chiare. “In Italia -sono ancora le parole di Kanner – vediamo anche che molti progetti sono stati decentralizzati a un livello di amministrazioni locali che non hanno la capacita di attuarli. Dunque la standardizzazione delle gare e dei contratti potrebbe accelerare tale attuazione”. Le riforme strutturali e gli investimenti sono dunque entrambi importanti per la spinta alla crescita come anche la crescita della produttività. E anche dovrebbero essere rimossi gli ostacoli alla capacità di attuazione. E questo non vale solo per l’Italia ma anche per gli altri Paesi”. D’altronde, ha spiegato il direttore per l’Europa del Fmi, il taglio delle stime di crescita del Fondo Monetario Internazionale sull’Italia – ridotte al +0,7% quest’anno e per il 2024 – è un effetto “meccanico” del dato del secondo trimestre influenzato dalla fine del superbonus e dalla stretta monetaria messa in atto dalla banca centrale europea. “Le nostre previsioni sulla’Italia – ha spiegato ancora sono state declassate e la maggior parte di questa operazione è stata meccanica, per arrivare al +0,7% come conseguenza di ciò che è accaduto nel secondo trimestre nel quale c’è stato un calo degli investimenti per il cambiamento del regime del superbonus. E ciò meccanicamente – ha aggiunto – porta anche a una revisione al ribasso del Pil per il 2024. In aggiunta certamente vediamo anche l’impatto della stretta monetaria che riflette la nostra previsione per il 2024.

“Quest’anno sulle prospettive di crescita – ha detto ancora l’esponente Fmi – c’è anche l’impatto del calo del credito, mentre esistono ancora alcuni rischi che vengono dalla volatilità dei prezzi energetici. Se poi esaminiamo l’indagine della Banca d’Italia il sentimento (di consumatori e imprese, ndr) sta diventando più negativo così ci sono rischi al ribasso anche sulle proiezioni relative al 2024”.

A Rimini torna SIGEP: aperta la call for startup

A Rimini torna SIGEP: aperta la call for startupRoma, 13 ott. (askanews) – Si terrà alla fiera di Rimini dal 20 al 24 gennaio prossimi SIGEP, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Italian Exhibition Group, appuntamento imprescindibile per scoprire le ultimissime novità, innovazioni e tendenze del Foodservice Dolce. Una piazza d’incontro unica per dialogare con aziende e professionisti, per confrontarsi sugli scenari del comparto e un’occasione di business, networking, aggiornamento professionale e condivisione. Con l’obiettivo di creare anche nuove opportunità di business favorendo il dialogo tra gli operatori e le migliori eccellenze dall’ecosistema delle startup e delle pmi innovative, SIGEP ha deciso di sviluppare ulteriormente tutta l’area Start-Up con il coinvolgimento e la main partnership dell’ANGI, Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia. L’iniziativa punta a consolidare il proprio ruolo di incubatore come SIGEP e IEG, e grazie alla rete dell’ANGI, a rafforzare la propria presenza fisica e digitale nell’ecosistema innovazione. La call for startup, pertanto, punta alla realizzazione di un’area espositiva interamente riservata alle Start-Up innovative e giovani imprese italiane che offrono tecnologie servizi e soluzioni nel settore del foodservice Dolce. Possono candidarsi a partecipare all’iniziativa le Start-Up iscritte al registro delle imprese nella sezione speciale delle Start-Up innovative. Le candidature pervenute aventi i requisiti di cui al precedente punto saranno valutate da un comitato per l’assegnazione dei premi startup in base a ciascuna categoria. Saranno oggetto di selezione solo le prime 30 Start-up che risulteranno aver ottenuto il maggiore punteggio in ragione della valutazione svolta secondo i criteri indicati nella presente manifestazione di interesse. Le Start-Up selezionate potranno accedere al progetto e concorrere per il premio Start-up. Ciascun’area sarà allestita con un progetto espositivo pensato per valorizzare l’interazione con il pubblico e generare occasioni di business. La propria manifestazione di interesse va inviata entro e non oltre il termine delle ore 12 del giorno giovedì 30 novembre 2023 secondo le modalità descritte su https://www.sigep.it/eventi/start-up “Siamo lieti di aver avviato questa importantissima collaborazione con SIGEP che rappresenta il punto di riferimento per tutta la filiera che rappresenta. Come ANGI siamo onorati di poter dare il nostro contributo e prezioso valore aggiunto alla valorizzazione dell’Area Innovation dove dare voce e lustro ai migliori innovatori italiani, creando un percorso valoriale in cui supportare le eccellenze del nostro ecosistema paese”, ha commentato il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri. “Fin dalla sua nascita, SIGEP si pone come incubatore di innovazione e progresso nel mondo del foodservice Dolce e quest’anno riconferma la presenza dell’area Start-up all’interno dell’Innovation District, cuore pulsante della fiera per lo sviluppo delle idee di business, con la Vision Plaza ad ospitare i convegni e le premiazioni dei progetti innovativi. Ci fa molto piacere essere affiancati da ANGI nella promozione delle opportunità di dialogo e di business tra aziende, investitori e giovani startupper, che insieme possono favorire in modo sinergico l’innovazione di prodotti e servizi in Italia e oltre confine”, afferma Flavia Morelli, Group Exhibition Manager della divisione Food&Beverage di Italian Exhibition Group.

Da Gaza in migliaia in macchina e a piedi in viaggio verso Sud

Da Gaza in migliaia in macchina e a piedi in viaggio verso SudRoma, 13 ott. (askanews) – Migliaia di persone stanno raggiungendo la zona meridionale della Striscia di Gaza, in macchina e a piedi, dopo che Israele ha concesso 24 ore di tempo per lasciare la zona nord dell’enclave palestinese. E’ quanto riporta il corrispondente di Al Jazeera, che ha raggiunto la città di Deir al-Balah, nella parte centro-meridionale della Striscia di Gaza. “Di solito impiegavo 15 minuti per arrivare qui da Gaza City, ma questa volta ci ho messo quasi due ore a causa del gran numero di persone e di famiglie che si stanno spostando dalle zone settentrionali e centrali di Gaza verso il Sud, sia in macchina che a piedi – ha raccontato il corrispondente – lungo la strada sono stato testimone di una vera tragedia. Ho visto migliaia di persone portare con sé i propri figli. Alcuni portavano materassi o piccole borse con dentro tutto quello che hanno potuto portare con loro – cose essenziali come vestiti per i loro figli e i documenti necessari. La maggior parte di loro era a piedi con i figli, non era a bordo di veicoli”.

Microsoft ufficializza l’ingresso di Activison Blizzard in XBox

Microsoft ufficializza l’ingresso di Activison Blizzard in XBoxRoma, 13 ott. (askanews) – Microsoft ha ufficializzato il perfezionamento dell’acquisizione del gruppo di videogiochi Activision Blizzard e la sua integrazione nella piattaforma Xbox. La società ha diffuso un comunicato a seguito del via libera anche da parte dell’antitrust della Gran Bretagna, dopo quelli arrivati nei mesi scorsi da Unione Europea e Usa.

Il gigante informatico rivendica che con questa operazione si aggiudica “la casa di alcuni dei titoli più giocati e amati nella storia dei videogiochi per Pc e mobile, da Pitfall a Call of Duty – si legge – World of Warcraft, Overwatch, Candy Crush Saga a Farm Heroes Saga”. Come da accordi presi con le autorità sulla concorrenza, il gruppo assicura che i vecchi e i nuovi titoli saranno disponibili anche su altre piattaforme. “Ai milioni di fan di Activision Blizzard: vogliamo farvi sapere che se giocate con Xbox, PlayStation, Nintendo, Pc o dispositivi mobili siete e sarete sempre i benvenuti”.

Spalletti: “Se sono state commesse cose irregolari è giusto pagare”

Spalletti: “Se sono state commesse cose irregolari è giusto pagare”Roma, 13 ott. (askanews) – “E’ stata una notte difficile, quando devi portare a casa risultati c’è sempre ansia, ma è stata una notte differente, con molta amarezza per quello che è successo. Tutta la squadra è vicina a Tonali e Zaniolo, siamo molto dispiaciuti. Continueremo a stargli vicini anche dopo, ora hanno le luci addosso”. Lo ha detto il ct della Nazionale italiana di calcio, Luciano Spalletti, intervistato da Giorgia Cenni per Sky Sport a Coverciano. “Dobbiamo cercare di aiutarli a difendersi – continua – ma è anche giusto che la giustizia faccia il proprio corso e, se sono state commesse cose irregolari, allora sarà giusto pagare. Le parole di Gravina hanno fatto chiarezza e siamo tutti d’accordo sul rischio di cadere in queste tentazioni, noi dobbiamo sforzarci di trovare il modo di fargli capire le insidie che corrono”. Sulla decisione di farli lasciare il ritiro dice: “Non è carino dire chi ha deciso, basta dire che è una decisione corretta – prosegue Spalletti a Sky Sport -. Non possiamo portare due ragazzi scioccati così a giocare una partita. Ora pensiamo a giocare: perdiamo due campioni, ma rimaniamo una squadra fortissima. Zaniolo è straordinario, ha perso dei vizi di campo che aveva, ha sempre colpo da ko nei piedi. Tonali ha forza e continuità, spero di rivederli e di allenarli di nuovo il prima possibile. Ma gli altri sono altrettanto forti. Ho una potenzialità infinita, non cerchiamo alibi. O vinco o sono di livello inferiore a quello che l’Italia merita”. Prossimo impegno Malta: “Noi dobbiamo essere felici di vestire questa maglia, di fare il nostro lavoro. È triste vedere che le potenzialità che abbiamo non vengano date a tutti. Noi siamo stati scelti dalla fortuna per avere la possibilità di essere dei top. In questo lavoro e nella vita. Abbiamo tutte le attenzioni, possiamo far vedere i nostri valori, la nostra intelligenza. Vedere che non riusciamo a riconoscerla è un lavoro che dobbiamo fare. Noi, in quanto personaggi dello sport, abbiamo il dovere di riconoscere quello che ci è stato donato. Si può sbagliare, ma bisogna diventare sempre migliori”.

Copagri: in manovra tutelare competitività imprese agricole

Copagri: in manovra tutelare competitività imprese agricoleRoma, 13 ott. (askanews) – “Garantire la tenuta e la crescita del tessuto imprenditoriale agricolo del Paese, costituito da oltre un milione di imprese che danno lavoro a più di 1,4 milioni di persone, con un apporto in termini economici pari al 14% del PIL, deve continuare a essere la strada maestra da seguire anche all’interno della prossima manovra di bilancio”. Sono le richieste avanzate dal presidente della Copagri Tommaso Battista in vista dell’odierno confronto tra il governo e le parti sociali, previsto per stasera a Palazzo Chigi, durante il quale verranno illustrati i contenuti del ddl di bilancio, che con tutta probabilità sarà approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, per poi passare il vaglio del Parlamento ed essere licenziato entro fine anno.

“La competitività delle imprese è messa a serio rischio dalla delicata congiuntura attuale, caratterizzata da un’elevata volatilità dei prezzi, dei costi e delle rese produttive, e dalla condizione nella quale si trovano i produttori agricoli, stretti nella morsa di questi elementi volatili e l’aumento del costo del denaro, fattori che si innestano sulle numerose e ataviche problematiche che gravano sul Primario”, ricorda Battista in una nota. “A pesare sui produttori agricoli, in particolare, è l’attuale dinamica inflattiva, per contenere la quale è fondamentale partire dalla certificazione periodica dei costi medi di produzione, dotando l’ISMEA di maggiori risorse per migliorare, velocizzare ed efficientare il processo di rilevamento, attualmente riferito solo ad alcuni settori produttivi e ad alcune aree del Paese”, prosegue Battista.

Accanto a questo atteso intervento, per Copagri resta prioritario agire sul versante del credito agricolo e delle garanzie a disposizione del settore, lavorando al contempo per alleggerire il carico fiscale e burocratico che grava sulle spalle delle imprese. “Pari importanza, infine, dovrà essere garantita alla promozione dell’innovazione – conclude Battista – attraverso il reperimento di risorse per il 2024 e il 2025 che vadano a rifinanziare il Fondo per l’innovazione in agricoltura”.

Biologico, Federbio: bene decreto controlli, ma è riforma a metà

Biologico, Federbio: bene decreto controlli, ma è riforma a metàRoma, 13 ott. (askanews) – Dopo che le Commissioni agricoltura della Camera e del Senato avevano espresso pareri sullo schema del Decreto legislativo controlli previsto dalla legge nazionale sull’agricoltura biologica, cogliendo anche le proposte di FederBio, “il testo finale approvato dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale è una riforma a metà, senza alcuna novità per la semplificazione e l’innovazione digitale del sistema”. Così in una nota Federbio, che ritiene “critica” la decisione del Governo “di ignorare anche il parere della Commissione agricoltura della Camera riguardo alla necessità di istituire un’unica piattaforma digitale di interscambio delle informazioni fra gli organismi di certificazione e fra questi e gli operatori controllati. Quest’ultima avrebbe dovuto sostituire i molteplici sistemi informativi, scarsamente coordinati tra loro, oggi a disposizione del sistema del biologico”.

“Questa lacuna, insieme al mantenimento dell’obbligo di apposizione della marca da bollo nelle notifiche – spiega Federbio – rappresenta un vulnus dal punto di vista del conseguimento di una maggiore semplificazione burocratica che grava direttamente sugli operatori del settore, in termini di costi e tempi, in un momento nel quale si dovrebbe invece operare per ridurre i costi che poi si riflettono sui prezzi al consumatore finale”. “Ringraziamo il sottosegretario D’Eramo, i presidenti delle Commissioni agricoltura della Camera Carloni e la vicepresidente Gadda e del Senato De Carlo – commenta Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio – per la disponibilità al confronto e l’impegno che hanno portato a gettare le basi per un effettivo miglioramento del sistema di certificazione accogliendo molte delle proposte della Federazione. Tuttavia il Governo ha deciso di non fare nulla per ridurre drasticamente la burocrazia e il caos di adempimenti e banche dati che oltre a aumentare i costi, disincentiva i produttori a entrare nel sistema di certificazione del biologico”.

Perché il biologico si affermi come modello di riferimento del comparto agroalimentare e si raggiunga l’obiettivo del 25% di superficie certificata entro il 2027 c’è, secondo Federbio, “la necessità di un sistema di certificazione moderno ed efficiente, privo di quegli ostacoli burocratici che, ad oggi, rappresentano un vero e proprio freno per questa crescita. Per questo FederBio ritiene necessario riaprire al più presto il confronto sul tema dell’innovazione tecnologica e digitale per una vera semplificazione e trasparenza del sistema di controllo”.

Torna la Camminata tra gli ulivi: il 29 ottbre in 18 regioni

Torna la Camminata tra gli ulivi: il 29 ottbre in 18 regioniRoma, 13 ott. (askanews) – Torna domenica 29 ottobre la Camminata tra gli Olivi, giunta alla settima edizione e promossa dall’Associazione Città dell’Olio, che quest’anno è dedicata al tema “Olio e Salute”, grazie alla stretta alleanza con la Lega Italiana per la Lotta conto i Tumori (LILT) e la Fondazione Italiana Fegato (FIF), partner dell’iniziativa.

In 150 Città dell’Olio italiane e in 18 Regioni, oltre agli itinerari previsti con visite a frantoi, Musei dell’Olio, olivi secolari e alle bellezze storico-artistiche delle città coinvolte, saranno organizzati momenti divulgativi che hanno l’obiettivo di promuovere nei partecipanti la conoscenza delle proprietà salutistiche dell’olio EVO. “Quest’anno grazie abbiamo voluto porre l’accento sulle proprietà nutraceutiche dell’olio EVO e sugli effetti benefici che ha sulla nostra salute”, ha detto Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio.

Israele ordina l’evacuazione di Gaza. Hezbollah: pronti a combattere

Israele ordina l’evacuazione di Gaza. Hezbollah: pronti a combattereRoma, 13 ott. (askanews) – Nel giorno in cui tutti gli occhi sono puntati su Gaza e sull’ordine di evacuazione lanciato da Israele per la popolazione civile di Gaza City, si anima il secondo e temuto possibile fronte del conflitto tra Hamas e lo stato ebraico, quello con Hezbollah.

Oggi il movimento islamista con base in Libano ha fatto sentire la sua voce e attraverso le parole del vice segretario Sheikh Naim Qassem ha annunciato che il gruppo è “pronto” e “contribuirà” ai combattimenti contro Israele quando lo deciderà. Hezbollah sta monitorando da vicino le azioni di Israele passo dopo passo e conosce il proprio ruolo, le proprie responsabilità e quando arriverà il momento giusto e deciderà, agirà: “Hezbollah è completamente preparato per qualsiasi scenario”, ha detto il numero due.Parole che arrivano dopo l’incontro del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian a Beirut. Il capo della diplomazia di Teheran, Paese alleato del movimento sciita, ha minacciato che se gli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza non si fermeranno immediatamente, la violenza potrebbe estendersi ad altre parti del Medio Oriente. Il ministro iraniano ha detto: “La cosa divertente è che nel momento in cui l’America chiede alle parti l’autocontrollo, sta permettendo ai criminali della falsa entità sionista di uccidere donne, bambini e civili a Gaza”. Secondo quanto riporta Ap, Amirabdollahian ha aggiunto che “se questi crimini di guerra commessi dall’entità sionista non si fermeranno immediatamente, allora possiamo immaginare qualsiasi possibilità”.

Amirabdollahian ha discusso con il leader del gruppo Hezbollah della instabile situazione in Medio Oriente e “dell’aggressione israeliana a Gaza e dei brutali crimini commessi contro il suo popolo”. Sui timori di un’espansione del conflitto si è espresso nuovamente anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si trova in Israele. “Ci auguriamo che non ci siano iniziative da parte di Hezbollah, lì ci sono 1.300 soldati italiani che fanno parte dell’Unifil, sono portatori di pace e garanzia di pace. L’Italia lavora in favore di una de-escalation, ma dipende molto da quello che faranno gli Hezbollah. Il nostro appello è a tutti a non avviare una nuova stagione che possa incendiare il Medio Oriente”.

Israele ordina evacuazione Gaza. Hezbollah minaccia: pronti a combattere

Israele ordina evacuazione Gaza. Hezbollah minaccia: pronti a combattereRoma, 13 ott. (askanews) – Nel giorno in cui tutti gli occhi sono puntati su Gaza e sull’ordine di evacuazione lanciato da Israele per la popolazione civile di Gaza City, si anima il secondo e temuto possibile fronte del conflitto tra Hamas e lo stato ebraico, quello con Hezbollah.

Oggi il movimento islamista con base in Libano ha fatto sentire la sua voce e attraverso le parole del vice segretario Sheikh Naim Qassem ha annunciato che il gruppo è “pronto” e “contribuirà” ai combattimenti contro Israele quando lo deciderà. Hezbollah sta monitorando da vicino le azioni di Israele passo dopo passo e conosce il proprio ruolo, le proprie responsabilità e quando arriverà il momento giusto e deciderà, agirà: “Hezbollah è completamente preparato per qualsiasi scenario”, ha detto il numero due. Parole che arrivano dopo l’incontro del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian a Beirut. Il capo della diplomazia di Teheran, Paese alleato del movimento sciita, ha minacciato che se gli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza non si fermeranno immediatamente, la violenza potrebbe estendersi ad altre parti del Medio Oriente.

Il ministro ha detto: “La cosa divertente è che nel momento in cui l’America chiede alle parti l’autocontrollo, sta permettendo ai criminali della falsa entità sionista di uccidere donne, bambini e civili a Gaza”. Secondo quanto riporta Ap, Amirabdollahian ha aggiunto che “se questi crimini di guerra commessi dall’entità sionista non si fermeranno immediatamente, allora possiamo immaginare qualsiasi possibilità”. Amirabdollahian ha discusso con il leader del gruppo Hezbollah della instabile situazione in Medio Oriente e “dell’aggressione israeliana a Gaza e dei brutali crimini commessi contro il suo popolo”.

Sui timori di un’espansione del conflitto si è espresso nuovamente anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si trova in Israele. “Ci auguriamo che non ci siano iniziative da parte di Hezbollah, lì ci sono 1.300 soldati italiani che fanno parte dell’Unifil, sono portatori di pace e garanzia di pace. L’Italia lavora in favore di una de-escalation, ma dipende molto da quello che faranno gli Hezbollah. Il nostro appello è a tutti a non avviare una nuova stagione che possa incendiare il Medio Oriente”.