Morto in Brasile medico di bordo Nave Vespucci, cordoglio CrosettoRoma, 8 ott. (askanews) – E’ morto a Fortaleza, in Brasile, il tenente di vascello Daniele Marino, imbarcato sulla Nave Vespucci come medico di bordo sulla Nave Vespucci. Marino è rimasto coinvolto in un incidente stradale.
La Difesa e il ministro Guido Crosetto esprimono i sentimenti del più profondo cordoglio e si stringono in un ideale abbraccio ai familiari del TV Daniele Marino, medico di bordo di #NaveVespucci, tragicamente scomparso in Brasile, si legge in un post del ministero.
Un nuovo Emiliano Ponzi: mostre di pittura oltre l’illustrazioneMilano, 7 ott. (askanews) – Dall’illustrazione alla pittura, dal lavoro in digitale ai colori stesi sulla tela. Emiliano Ponzi, uno degli illustratori italiani più noti sulla scena internazionale, ha presentato tre mostre come pittore, a Milano, Verona e Torino con la Galleria Marcorossi artecontemporanea, riunite sotto il titolo “In principio era la fine”. Un cambio di forma espressiva interessante, per vedere come lo stile di Ponzi, molto pulito, caldo e riconoscibile, si traferisce nel lavoro pittorico vero e proprio.
“È stato veramente un cambiare paradigma – ha spiegato l’artista ad askanews – dove all’illustrazione ho affiancato la pittura perché l’illustrazione chiaramente è la mia grande passione e lo rimane sempre, però ho bisogno del quinto senso, del tatto, quindi di tornare a sporcarmi le mani, a fare delle cose che fossero pezzi unici, faticosi fisicamente da fare e che fossero anche deperibili in qualche modo e non riproducibili”. Famoso per le copertine delle riviste e dei libri, per i progetti sulla metropolitana di New York – dove ore vive – e sul West americano, Emiliano Ponzi è un artista calato nel nostro tempo, con una forte capacità di stare sul mercato, ma anche con un’inquietudine, che si trasforma in nuovi percorsi. “Io credo che ci sono due tipi di visioni del sentirsi persone creative – ha aggiunto -. Una è fare branding, quindi essere sempre uguale a se stessi, continuare sempre a riproporre gli stessi codici, la stessa estetica per essere riconoscibili e c’è invece l’artista, forse un po’ più sfortunato, tipo me, che è quello che deve seguire l’esigenza, quello che sente, quindi anche rischiare cambiando di perdere un pezzo di identità all’apparenza, ma invece puoi guadagnare nuovi pezzi di identità di te stesso che prima non conoscevi”.
E l’Emiliano Ponzi pittore esiste, ha una forza, sfrutta il background dell’illustratore, ma si apre a nuove possibilità e nuovi rischi. Ma soprattutto, ci pare, a dare nuovo respiro alla sua passione.
Quando il design incontrò l’arte: Saporiti con Salvati e TresoldiMilano, 8 ott. (askanews) – Quando l’arte ha colorato il design: questo racconta la mostra che l’ADI Design Museum di Milano dedica alla collaborazione tra Saporiti Italia e lo studio Salvati e Tresoldi, che ha portato l’azienda a realizzare alcuni dei suoi più noti prodotti, come per esempio la poltrona Miamina, che è stato poi utilizzata anche nel laboratorio del CNR al campo base dell’Everest-K2.
“La relazione con Salvati e Tresoldi – ha spiegato ad askanews Raffaele Saporiti, presidente e amministratore delegato di Saporiti Italia – è stata molto importante, è stata una relazione che è durata dal 1982 al 1992. Loro sono stati i primi a collegare il mondo dell’arte con il mondo dell’architettura e del design, soprattutto attraverso l’uso del colore, quindi loro ricercavano di staccarsi un po’ dal razionalismo che studiava il modulo abitativo in maniera un po’ formale, mentre loro hanno dato moltissimo spazio invece alla creatività, in qualche modo anche all’umanità dello spazio in cui vivere attraverso l’arte, attraverso il colore”. E il colore attraversa tutta l’esposizione, che dialoga con la grande arte sia attraverso alcune sedie omaggio ad altrettanti artisti sia con un’atteggiamento mentale più aperto al dialogo e alle contaminazioni tra le discipline. “Il rapporto con Saporiti – ha aggiunto l’architetto e designer Alberto Salvati – ha dato la possibilità a tutti e due di realizzare degli oggetti che erano veramente innovativi, perché si riferivano a un modo diverso di considerare il design. Il design per noi, e sto parlando del design, il mobile, quello che riguardava il design dell’architettura, era un elemento che doveva far parte integrante dello spazio architettonico”.
E all’inaugurazione di “Arte Colors Design” era presente anche Matteo Tresoldi, figlio del designer Ambrogio. “Questa mostra – ci ha detto – penso che possa rappresentare e convalidare quello che loro hanno sempre pensato, cioè che su certe cose loro erano avanti, ed erano avanti perché quello che vediamo adesso è ancora attuale, eppure è stato fatto tra gli anni ’80 e gli anni ’90”. Tra richiami a Malevich, Fontana o Andy Warhol e rivisitazioni della poltrona Miamina sul tema delle città affidate al laboratorio d’arte Fosca Milano, la mostra all’ADI Design Museum è aperta al pubblico fino al 22 ottobre.
Tajani: nessuna notizia negativa su italiani in Israele, alcuni stanno tornandoRoma, 8 ott. (askanews) – Da Israele dopo l’attacco su più fronti di Hamas il governo italiano non ha “notizie negative” riguardo i connazionali, ha riferito il ministro degli Esteri Antonio Tajani allo speciale Tg1.
“La nostra ambasicata a Tel Aviv e il consolato a Gerusalemme seguono e sono in contatto 24 ore su 24” con gli italiani che vivono in Israle. Complessivamente i connazionali sono 18mila, ha spiegato Tajani, “poi ci sono 500 italiani turisti, temporanemante in Israele” e un decina nella Striscia di Gaza, dove tra l’altro i Carabinieri contribuiscono alla formazione dei palestinesi. “Al momento non abbiamo notizie negative, l’unità di crisi è in costante contatto e seguiamo constantemente”, ha affermato il capo della diplomazia italiana, precisando che ci sono però cittadini italiani con passaporto israeliano più difficili da contattare.
Tajani ha consigliato a chi vuole tornare in Italia di non andare in aeroporto se non in possesso di un biglietto aereo. “Alcuni conannazionali già partiti da Israele e stanno tornando in Italia”, ha detto.
Fmi-Banca Mondiale, al via le riunioni annuali a MarrakechRoma, 8 ott. (askanews) – Marrakech, la cui regione un mese fa è stata colpita da un devastante terremoto che ha provocato 3 mila vittime, si appresta a ospitare le riunioni annuali del Gruppo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che per quattro anni non si sono tenute al di fuori di Washington a causa della pandemia di Covid-19. Per l’edizione 2023, questo vertice economico, uno dei più grandi a livello internazionale, riunirà 14.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Per sette giorni, dal 9 al 15 ottobre, gli attori dello sviluppo, tra cui banchieri centrali, ministri delle finanze (l’Italia sarà rappresentata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco) investitori, accademici e rappresentanti delle organizzazioni della società civile, esamineranno le questioni contemporanee in un momento in cui i conflitti armati (Ucraina, Sudan, e nelle ultime ore Israele, il clima (lo scioglimento dei ghiacci polari nell’Artico, le spettacolari inondazioni in Libia nel settembre 2023) stanno rallentando l’economia globale. Il peso di questi eventi sta impattando sulla crescita globale anche con rilevanti pressioni inflazionistiche in tutto il mondo.
I temi più caldi che verranno affrontati sotto l’egida delle discussioni coordinate da Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale e Ajay Banga, presidente del gruppo della Banca mondiale sono almeno tre. Il primo riguarda la costruzione della resilienza economica: in un contesto di indebolimento dell’economia globale e di elevata incertezza, i politici devono costruire un futuro più resiliente rafforzando le reti di sicurezza sociale per proteggere i più vulnerabili, migliorando la governance e la responsabilità, rafforzando i quadri politici e affrontando il cambiamento climatico. Le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e il rischio di future pandemie si aggiungono all’urgenza di maggiori sforzi e collaborazione per costruire economie resilienti.
IL secondo tema riguarda le riforme necessarie. L’impatto delle recenti crisi sulla situazione economica dei paesi ha aumentato la necessità di riforme strutturali per sostenere la crescita e garantire una trasformazione che promuova l’inclusione e la diversificazione, affronti la sfida esistenziale del cambiamento climatico e sostenga la digitalizzazione. Ultima, non certo in ordine di importanza, la necessità di rafforzare la cooperazione globale. Il mondo si trova ad affrontare il rischio di una frammentazione geoeconomica determinata dalle politiche, che potrebbe mettere a repentaglio i guadagni economici ottenuti nelle ultime generazioni. Per mitigare questo rischio sono necessari sforzi concertati per promuovere aree di interesse comune, come la lotta al cambiamento climatico, l’insicurezza alimentare e una maggiore preparazione alle pandemie. L’FMI può svolgere un ruolo importante nell’aiutare i paesi membri ad adattarsi alle sfide emergenti e ad aumentare la collaborazione. Le riunioni annuali del 2023 offriranno l’opportunità di rinvigorire la cooperazione globale.
Su escalation israelo-palestinese Usa chiamano Italia, Germania e GbRoma, 8 ott. (askanews) – Il Segretario di Stato Antony Blinken ha parlato con i ministri degli Esteri di Italia, Germania e Gran Bretagna, oltre che con l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri Josep Borrell. Con il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani, la tedescca Annalena Baerbock e il britannico James Cleverly è stato discusso ieri in tarda serata “la portata e della brutalità senza precedenti degli attacchi di Hamas sul territorio israeliano, condannati con la massima fermezza”, ha riferito il portavoce del Dipartimento Matthew Miller. Il segretario ha sottolineato il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi e ha incoraggiato un impegno costante da parte dei paesi Quint – gruppo decisionale informale composto da Usa e dal G4 (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) e dell’Ue.
In Israele nuovi scontri, almeno 2 per liberare ostaggiRoma, 8 ott. (askanews) – Intensi scontri a fuoco tra le forze israeliane e centinaia di combattenti di Hamas sono continuati per tutta la notte in almeno 22 località sul territorio di Israele e in almeno due casi hanno coinvolto uomini armati che tenevano ostaggi, ha confermato dall’esercito israeliano, Idf, citato dai media israeliani. L’esercito ha affermato che “i terroristi si sono scatenati e hanno fatto irruzione nelle case, massacrando i civili”.
Il primo ministro Netanyahu ha esortato la popolazione di Gaza, invitandola a evacuare immediatamente, poichè Israele prepara una forte risposta agli attacchi. “Li colpiremo fino alla fine e vendicheremo con la forza questo giorno nero che hanno portato su Israele e sul suo popolo”, ha detto il premier. “Quello che è successo oggi non ha precedenti in Israele e farò in modo che non accada di nuovo”.
L’esercito ha affermato che Israele ha riconquistato la maggior parte dei villaggi meridionali di cui Hamas aveva preso il controllo ieri con un attacco a sorpresa. Più di 300 israeliani hanno perso la vita nell’attacco su vasta scala lanciato dal gruppo palestinese Hamas, oltre 1.600 persone sono state ferite secondo gli ultimi bilanci diffusi dai media israeliani.
Il bilancio delle persone uccise nella Striscia di Gaza dalla rappresaglia israeliana è iin evoluzione e varia lievemente secondo le fonti, ma secondo il ministero della Sanità palestinese ci sono almeno 256 morti, tra cui 20 bambini, e quasi 1.800 feriti.
Palermo, torna stagione concertistica di musica da camera alla KalsaRoma, 8 ott. (askanews) – Un viaggio nella musica da camera, grazie ai concerti di compositori tra i più emblematici e di interpreti siciliani e internazionali, alla scoperta del quartiere Kalsa di Palermo attraverso due delle sue chiese più belle e rappresentative, Santa Teresa alla Kalsa e Santa Maria della Pietà. Torna “Sicilian Music Wave” la stagione concertistica di Ars Nova (Associazione Siciliana per la Musica da Camera) con il nuovo slogan “Tempo di musica alla Kalsa”, promosso d’intesa con l’associazione Significa Palermo ETS.
Quest’anno la rassegna è organizzata in collaborazione con le Rettorie delle due chiese e con il Liceo musicale “Regina Margherita” di Palermo, con l’APVE associazione Pionieri e Veterani ENI e con il Comune di Palermo. L’iniziativa ha il supporto dell’Assessorato al turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana e dell’associazione Significa Palermo ETS. La direzione artistica è affidata al maestro Onofrio Claudio Gallina, che ha messo insieme un ricco cartellone che coinvolge musicisti siciliani, provenienti da ogni parte dell’isola, insieme a musicisti nazionali e internazionali. Saranno dieci appuntamenti che partiranno il 12 ottobre e fino al 14 dicembre, rappresenteranno un appuntamento fisso ogni giovedì alle 21, oltre ad un concerto “fuori rassegna” il 21 dicembre. Il programma della rassegna “Sicilian Music Wave” conferma la sua particolare attenzione per gli interpreti siciliani. L’ingresso ai concerti che si terranno nelle chiese di Santa Teresa alla Kalsa e di Santa Maria della Pietà con un appuntamento alla chiesa della Martorana, prevede un biglietto di 8 euro, oppure un abbonamento ai 10 concerti dell’importo di 60 euro.
VajontS 23, in scena in oltre 100 teatri a 60 anni dalla tragediaRoma, 8 ott. (askanews) – Domani in contemporanea in oltre 100 cento luoghi in Italia e in Europa, da un’idea di Marco Paolini si parlerà del Vajont, a 60 anni dalla tragedia, che provocò la morte di 2000 persone.
La storia del Vajont riscritta, 25 anni dopo il racconto televisivo, da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli, drammaturgo e regista del Teatro delle Albe, non è più solo un racconto di memoria e di denuncia sociale, ma diventa una sveglia. La narrazione di quel che è accaduto si moltiplica in un coro di tanti racconti per richiamare l’attenzione su quel che potrebbe accadere. “Quella del Vajont è la storia di un avvenimento che inizia lentamente e poi accelera. Inesorabile. Si sono ignorati i segni e, quando si è presa coscienza, era troppo tardi. In tempo di crisi climatica, non si possono ripetere le inerzie, non possiamo permetterci di calcolare il rischio con l’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra le tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili”, spiega Marco Paolini.
A sessant’anni dalla frana del Vajont in cui morirono duemila persone, in oltre cento luoghi in Italia e in Europa grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi, dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, a scuole, chiese, centri civici, biblioteche, piazze di quartiere, dighe e centri parrocchiali. Ciascuno realizzerà un proprio allestimento di VajontS 23 a partire dalle peculiarità del suo territorio. E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna franò nella diga. Un racconto declinato in base alle singole peculiarità dal testo di Marco Paolini nella versione corale curata insieme a Marco Martinelli. Il ricordo di un momento tragico della storia collettiva del Paese è lo spunto per una riflessione trasversale a tante realtà, dal teatro al mondo accademico, dalla scuola alle istituzioni, intorno al tema dell’emergenza idrica e del contemporaneo ai tempi della crisi climatica.
Sul sito www.lafabbricadelmondo.org è possibile trovare la mappa completa dei gruppi che hanno aderito e dei luoghi in cui VajontS 23 andrà in scena domani sera.
M.O., si aggrava bilancio morti dopo inizio attacchi HamasRoma, 7 ott. (askanews) – Si aggrava il bilancio complessivo degli scontri nel territorio israeliano e palestinese dopo l’inizio degli attacchi da parte di Hamas e la risposta israeliana.
Sono almeno 250 i morti causati dagli attacchi di Hamas in Israele e a questi si aggiungono almeno 1.800 feriti, secondo le autorità israeliane. La Mezzaluna Rossa ha detto che 92 persone sono rimaste ferite in Cisgiordania.
Nella Striscia di Gaza, almeno 232 persone sono state uccise e 1.650 ferite negli attacchi aerei di rappresaglia israeliani, secondo le autorità sanitarie locali.