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Tag: Sanremo 2023

Arera: la bolletta elettrica crescerà del 18,6% nel quarto trimestre del 2023

Arera: la bolletta elettrica crescerà del 18,6% nel quarto trimestre del 2023Roma, 28 set. (askanews) – La bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela crescerà del 18,6% nel quarto trimestre del 2023. E’ quanto afferma l’Arera in un comunicato. Terminato il sistema di rafforzamento in vigore negli ultimi 2 anni, vengono aggiornati i bonus sociali base al fine di garantire un risparmio del 30% sulla bolletta elettrica (al lordo delle imposte) e del 15% su quella gas (al netto delle imposte).

Per l’ultimo trimestre dell’anno, inoltre, viene introdotta una novità: un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro. Misure che attuano quanto previsto dal Governo nel decreto approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 25 settembre. L’intervento si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.

“E’ vero che i prezzi dell’energia non mordono con l’aggressività di un anno fa ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro – afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini -Anche senza lo stimolo dei prezzi alti è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica”. L’aumento del prezzo dell’energia elettrica, per chi è ancora in tutela, è dovuto all’andamento delle attuali quotazioni all’ingrosso, previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde.

A livello di scenario, positivo il riempimento degli stoccaggi gas italiani ed europei, che hanno raggiunto già ad agosto oltre il 90% della capacità disponibile, in largo anticipo rispetto alla scadenza del 1° novembre prevista dalle norme europee. La spesa per l’energia elettrica per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2023) sarà di circa 889,60 euro, segnando un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° gennaio – 31 dicembre 2022).

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica si registra un +18,6% del prezzo finale della famiglia tipo, a 28,29 centesimi di euro al kWh, in netta diminuzione rispetto ai 66,01 centesimi che caratterizzavano il quarto trimestre 2022 (-57% circa). Il prezzo attuale è sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%); la componente PPE per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura). Rimane rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un ISEE valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico). A tal proposito si ricorda che l’ISEE ha una validità coincidente con l’anno solare ed è quindi importante presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest’anno, per ottenere la certificazione per il 2023.

Malattie rare, al via corso perfezionamento UNIAMO e Università Vanvitelli

Malattie rare, al via corso perfezionamento UNIAMO e Università VanvitelliRoma, 28 set. (askanews) – Comincerà a novembre la terza edizione del Corso di Perfezionamento “Aspetti epidemiologici, legislativi, clinico-traslazionali nelle malattie rare”, promosso da UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare e dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Il corso è stato presentato stamattina a Napoli, presso il Centro Ricerche – AO Ospedali Dei Colli Monaldi, con una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Prof. Vincenzo Nigro, Professore ordinario di Genetica Medica della Vanvitelli che ha anche rappresentato il Rettore Gianfranco Nicoletti, il Dott. Giovanni De Biasi, Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP e delegato CoNaMR, il Dott. Giuseppe Limongelli, Direttore Responsabile Centro Coordinamento Regionale Malattie Rare e Diretto del Corso di Perfezionamento, il Dott. Paolo Golino, Professore ordinario di Cardiologia della Vanvitelli, e la Presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro.

I posti disponibili per il corso che durerà sei mesi per un totale di 500 ore sono 10; previste 6 borse di studio a copertura totale erogate dal Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali grazie al finanziamento di UNIAMO. “In linea con quanto previsto nel Piano Nazionale che abbiamo contribuito a scrivere portando il punto di vista e la voce della comunità delle persone con malattia rara, anche quest’anno abbiamo deciso di dare il nostro contributo al percorso formativo. La formazione degli operatori sanitari e di tutti coloro che sono coinvolti nel processo di assistenza sociale e sanitaria – così è intervenuta la Presidente Scopinaro – è un aspetto cruciale nel campo delle malattie rare, per arrivare a una diagnosi tempestiva, garantire una presa in carico olistica e una relazione corretta con il paziente e la sua famiglia”. Come spiegato dal Direttore Limongelli, “il corso rappresenta un unicum in Italia. Nasce per cercare di trattare il mondo delle malattie rare a 360°, coinvolgendo gli attori principali del sistema a partire da UNIAMO stessa, dall’Istituto Superiore di Sanità e da AIFA”. Nel dettaglio il Corso di Perfezionamento è formato da tre moduli: il primo modulo fornisce le basi per guidare il percorso del paziente con malattia rara all’interno del sistema sanitario e del sistema socio-assistenziale, grazie alla approfondita conoscenza degli ambiti legislativi relativi.; il secondo tratta degli aspetti essenziali relativi alle basi genetiche di queste patologie e dei meccanismi di trasmissione ereditaria; il terzo modulo si concentra sulle le basi cliniche delle patologie rare, definendo il ruolo delle figure fondamentali per la presa in carico della persona con malattia rara.

Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione sul sito dell’Università Vanvitelli.

La Russa: l’Italia sostiene l’Ucraina fino alla vittoria

La Russa: l’Italia sostiene l’Ucraina fino alla vittoriaRoma, 28 set. (askanews) – Quello che sta succedendo in Ucraina “non riguarda soltanto l’Ucraina: riguarda tutti noi. Difendere l’Ucraina significa difendere non solo le sue frontiere e le frontiere europee ma significa anche difendere i valori di libertà e democrazia che sono alla base della nostra identità”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel suo intervento all’assemblea dei presidenti di Parlamento del Consiglio d’Europa, in corso a Dublino.

“Mi sento, lasciatemelo dire, li ho ascoltati prima, particolarmente vicino non solo – ha precisato – al popolo ucraino ma anche ai cittadini di tutti i Paesi baltici, alla Polonia, alla Moldavia, che avvertono ancor più di noi il pericolo di una eventuale – per fortuna che non c’è – acquiescenza all’azione militare di occupazione russa che li minaccia da vicino. Ma tutti i paesi europei devono essere consapevoli che chi lotta e muore per la libertà dell’Ucraina lo sta facendo anche per la libertà e l’indipendenza di tutti i popoli europei”. “E anche alla luce di questa convinzione, che l’Italia assicura il proprio sostegno al popolo ucraino, in ogni ambito, e fino a che sarà necessario: fino alla vittoria”, ha concluso La Russa.

Università, Vincenzo Manes è Alumnus Luiss 2023

Università, Vincenzo Manes è Alumnus Luiss 2023Roma, 28 set. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione della Luiss Guido Carli ha nominato Vincenzo Manes Alumnus Luiss 2023. Manes è Presidente esecutivo di KME Group, Presidente e Fondatore di Fondazione Dynamo-Camp. Nel 2013 è stato nominato Cavaliere del Lavoro.

“Con immenso onore e gratitudine ricevo da Luiss questo riconoscimento che rappresenta, da un lato, l’occasione per rinnovare il legame con la mia Alma Mater e dall’altro l’opportunità di avviare una nuova e stimolante avventura di restituzione da alumno, insieme a Luiss Alumni Network. Sono felice di poter collaborare con l’Ateneo per promuovere il valore della solidarietà tra gli studenti, così come una nuova cultura civica nella società, per una consapevole cura del bene comune. Su queste dimensioni mi sono esercitato già sui banchi dell’università e sono davvero orgoglioso della leadership conseguita da Luiss anche a livello internazionale”, ha dichiarato Vincenzo Manes. Laureato con lode in Economia e Commercio alla Luiss Guido Carli nel 1984, Vincenzo Manes ha iniziato il suo percorso professionale nel private equity, di cui è divenuto uno dei principali protagonisti italiani. È azionista di riferimento e Presidente esecutivo di KME Group S.p.A., uno dei principali produttori mondiali di prodotti in rame e leghe di rame. È azionista di Culti S.p.A., Ducati Energia, il Post e di Vita Editoriale. È membro del Consiglio di Amministrazione delle società Tod’s Group e Class Editori.

Nel corso degli anni ha affiancato alle attività imprenditoriali quelle filantropiche: è fondatore di Fondazione Dynamo – Motore di Filantropia, gruppo di organizzazioni sociali diversificate per missione e settore di appartenenza, tra cui Fondazione Dynamo-Camp, che dal 2007 regala programmi di Terapia Ricreativa a oltre 90.000 persone, tra cui bambini con patologie gravi e croniche, supportando le loro famiglie. Dynamo-Camp ogni anno impiega più di 200 persone e lavora con più di 2000 volontari. Per questo suo impegno, negli anni, ha ricevuto numerosi premi e onorificenze: dal 2012 è Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica; nel 2016 ha ricevuto lo Special Robert Fitzgerald Kennedy Italy Award per Human Rights; nel 2017 è stato insignito del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura – Premio speciale Cittadellarte – Fondazione Pistoletto; sempre lo stesso anno gli è stato conferito il Premio Burgio “Dalla parte dei bambini”, prima edizione, istituito dalla Scuola di Pediatria Pavese e dall’Università di Pavia in collaborazione con la Fondazione Policlinico San Matteo; nel 2020 si è aggiudicato la seconda edizione del Premio “Eugenio Aringhieri”, istituito dall’Osservatorio Malattie Rare. Vincenzo Manes è stato, inoltre, consigliere pro-bono del Governo italiano per il Terzo settore e lo sviluppo dell’economia sociale. In questa posizione ha promosso la nascita della Fondazione Italia Sociale, di cui è Presidente, istituita con la legge 106/2016, con lo scopo di sostenere, mediante l’apporto di risorse finanziarie e di competenze gestionali, la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti del Terzo Settore. Siede inoltre nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia e della Fondazione Adriano Olivetti. In Luiss è docente titolare del corso “Becivic: Per Una Nuova Cultura Civica” e membro del Progetto LA4G – Luiss Alumni for Growth, l’investment club dell’Ateneo che investe su start-up Luiss-related, fondate o co-fondate da laureati Luiss, con una logica “benefit” e di “give back”.

“Doti imprenditoriali e impegno nel terzo settore qualificano l’azione di Vincenzo Manes come esempio virtuoso per l’intera comunità del nostro Ateneo. La sua capacità di tradurre idee innovative in progetti concreti e la dedizione nel migliorare la vita delle persone più vulnerabili fanno di lui un punto di riferimento e una fonte di orgoglio per tutta la Luiss” ha commentato il Presidente Vincenzo Boccia. Il Presidente del Luiss Alumni Network (LAN) Daniele Pelli ha aggiunto: “Siamo certi che, grazie al suo profilo di autentico civil servant, Vincenzo Manes continuerà ad ispirare l’intera comunità Luiss e tutti i nostri Alumni, perché il suo impegno etico e sociale riflette pienamente i valori del modello formativo del nostro Ateneo. L’esempio e l’impegno attivo di Enzo rappresentano un contributo qualificato per affrontare la sfida della restituzione, uno degli obiettivi strategici di LAN”.

Il prestigioso riconoscimento di Alumnus dell’Anno viene assegnato a una ex allieva/o che abbia raggiunto traguardi significativi, tra gli oltre 58 mila Alumni nel mondo. Il network dei Laureati Luiss oggi, infatti, conta Chapter internazionali in Europa, Nord e Sud America, Asia e Medioriente, che operano come punto di riferimento, incontro e confronto per tutti i laureati che desiderano condividere esperienze umane e professionali con un approccio aperto, innovativo e globale. Nelle precedenti edizioni, il premio è stato assegnato a: Marcella Panucci, 2022; Patrizia Micucci, 2021; Fabio Panetta, 2019; Riccardo Zacconi, 2018; Marco Morelli, 2017; Luca Maestri, 2016 e Carlo Messina, 2015.

Vino, esce la guida “Slow Wine 2024”: dall’11 ottobre in libreria

Vino, esce la guida “Slow Wine 2024”: dall’11 ottobre in libreriaMilano, 28 set. (askanews) – Sabato 7 ottobre dalle 14 alle 20 gli ampi spazi del Superstudio Maxi, in via Moncucco 35 a Milano, diventeranno una grandissima enoteca in cui professionisti e appassionati racconteranno e degusteranno i migliori vini selezionati e premiati dalla guida “Slow Wine 2024”. Pubblicato da Slow Food Editore e giunto alla sua 14esima edizione, l’imperdibile volume sarà disponibile online sul sito dell’editore dal 2 ottobre e dall’11 ottobre in tutte le librerie.

Anche quest’anno la guida “Slow Wine” fotografa in maniera ragionata e seria il settore vitivinicolo italiano, raccontando 2.006 aziende visitate e recensite grazie alla collaborazione di oltre 200 esperti presenti in tutta la Penisola. Non solo vini ma storie di vita che sintetizzano uno dei patrimoni culturali ed economici di cui possiamo andare più fieri in Italia. “I vignaioli sono i protagonisti numero uno di questo film, ma nessuno dei tanti appassionati di vino si senta una comparsa” ha spiegato il curatore della guida, Giancarlo Gariglio, aggiungendo che senza coloro che hanno creduto in un certo tipo di agricoltura ed enologia non saremmo qui dove ci troviamo ora, ma non lo saremmo neppure senza chi ha appoggiato, attraverso l’acquisto, la promozione e il testardo racconto, questa rivoluzione. Siamo una comunità, siamo moltitudini – ha concluso Gariglio – e, per parafrasare il grande Walt Whitman, siamo vasti e talvolta ci contraddiciamo”. E proprio i vignaioli protagonisti di questa narrazione saranno dietro i banchi di assaggio: a presentare ogni singola etichetta agli appassionati saranno infatti i volti e le parole dei tantissimi produttori che parteciperanno alla degustazione, raccontando tutte le innumerevoli sfaccettature dei loro vini, dalla terra al bicchiere. La voglia di raccontarsi ha coinvolto produttrici e produttori da ogni regione: “Al momento sono 430 le aziende che saranno presenti – hanno precisato gli organizzatori – ma vista le richieste che continuano ad arrivare, il numero è destinato ad aumentare”.

La giornata di presentazione della guida sarà aperta da una tavola rotonda dal titolo “A ogni costo? Il mondo del vino tra crisi dei prezzi e speculazione”, durante la quale esperti della filiera vitivinicola rifletteranno sui fattori che contribuiscono a stabilire il costo di ciò che beviamo o vorremmo bere. Al termine ci sarà la consegna dei premi speciali della guida “Slow Wine 2024”: quello al “Giovane Vignaiolo”, quello per la “Viticoltura Sostenibile”, quell alla “Carriera”, alla “Novità dell’anno”, per l’”Accoglienza in cantina” e “Slow Wine Coalition” alla solidarietà.

Piazza Affari chiude positiva (+0,54%), volano i rendimenti dei Btp

Piazza Affari chiude positiva (+0,54%), volano i rendimenti dei BtpMilano, 28 set. (askanews) – Chiusura positiva per Piazza Affari, con il Ftse Mib che, al termine di una seduta volatile, guadagna lo 0,54% a 28.163,03 punti, in scia ai guadagni di Wall Street. In rialzo anche le altre principali Borse europee – Francoforte +0,69%, Parigi +0,63% – nel giorno del dato sull’inflazione tedesca, scesa a settembre al +4,5% annuo, ai minimi da inizio guerra.

All’indomani del via libera del Cdm alla Nadef, occhi puntati sui Btp: lo spread con gli omologhi tedeschi ha chiuso stabile a 194 punti, dopo essere arrivato però a toccare la soglia psicologica dei 200 punti, con il rendimento che è salito al 4,91%, in aumento di 20 punti base rispetto a ieri, dopo aver toccato il 4,95%, massimi dal 2013. Oggi in asta il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni toccando livelli che non si vedevano dal 2012. Ma sono in tensione tutti i titoli di Stato governativi con la corsa del prezzo del petrolio, ormai prossimo ai 100 dollari al barile – seppur in ritracciamento oggi in chiusura -, che alimenta ulteriormente le preoccupazioni per il persistere di tassi d’interesse globali elevati. Il rendimento del Bund è balzato al 2,97%, così come oltreoceano i Treasury decennali hanno superato il 4,6% per la prima volta dal 2007. Tornando a Piazza Affari, tra i titoli principali, in luce Bper (+3,15%). Il gruppo Unipol (+0,35%), che detiene il 19,9% dell’istituto di Modena, è salito al 19,7% del capitale della Popolare di Sondrio (+1,151%) dopo aver completato l’acquisto del 10,2% attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding. L’operazione allontana sempre più Bper da un eventuale coinvolgimento nel riassetto futuro di Mps (+0,71%). Giù Tim (-2,52%).

Emergenza migranti, Meloni a Malta per il summit Med9 alla ricerca di “alleati” in Ue

Emergenza migranti, Meloni a Malta per il summit Med9 alla ricerca di “alleati” in UeLa Valletta (Malta), 28 set. (askanews) – Cercare “alleati” per sostenere in Europa le priorità dell’Italia a partire dalla questione dei migranti. E’ questo l’obiettivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che domani arriva a Malta per il summit Med9 che riunisce i Paesi Ue dell’area del Mediterraneo: oltre all’Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia. Saranno presenti anche la presidente della Commissione Ue Ursula von del Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Ottobre è un mese rilevante sui tavoli europei: prima al Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e poi a quello formale in programma a Bruxelles, il 26 e 27, saranno sul tavolo dossier ‘caldi’ come, appunto, la questione dei migranti e la nuova governance europea. Temi su cui, tra i Paesi membri, ci sono distanze che il precoce avvio della campagna elettorale in vista del voto di giugno non contribuisce a ridurre. Sui migranti Meloni si gioca una partita fondamentale sul fronte interno, dove le ormai quotidiane critiche della Lega hanno fatto suonare l’allarme e infastidito non poco Palazzo Chigi. La soluzione al problema, però, è la convinzione della premier, non può che arrivare da un’intesa a livello comunitario. Per questo dopo le tensioni con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e dopo aver – almeno per il momento – ‘ricucito’ con Emmanuel Macron (con cui parlerà di nuovo domani) a Malta cercherà di trovare l’appoggio di altri leader. A loro la premier si è già rivolta in una lettera, inviata martedì sera, in cui – secondo quanto si apprende – sollecita a “lavorare” per “accelerare” la strategia multidimensionale” europea: da un lato occorre “combattere” i “traffici di esseri umani” e dall’altro trovare “soluzioni strutturali”. Il ‘modello’ per la presidente del Consiglio è quello dell’accordo con la Tunisia che però sta segnando il passo, con lentezze e resistenze alla sua attuazione. Per superarle, Meloni a Malta potrebbe chiedere anche un “sostegno” formale da inserire nella dichiarazione finale.

Per il resto, si parlerà naturalmente del supporto all’Ucraina ma anche e soprattutto degli aspetti economici. Sul tavolo c’è la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale (che peraltro ai punti 4 e 6 vede i fondi per la dimensione interna ed esterna delle migrazioni) ma soprattutto il dibattito sulla competitività europea, con la risposta all’Ira americano, e sulla governance. Anche su questi due punti Meloni cerca di trovare affinità con i Paesi mediterranei per opporsi con efficacia all’impostazione dei Paesi del nord. La posizione italiana, sul nuovo Patto di stabilità e crescita – viene ricordato – resta quella di “puntare alla crescita in un quadro di finanza sostenibile”, quindi “invertendo il paradigma: crescita prima di stabilità”. Una posizione consolidata da tempo ma particolarmente interessata in un momento in cui a Bruxelles viene chiesta “comprensione” (parole del ministro Giancarlo Giorgetti) per lo sforamento del tetto del 3% con il ricorso nel 2024 a nuovo debito per 14 miliardi. Altro tema sul tavolo, l’allargamento a est. Entro dicembre la Commissione presenterà il suo report annuale e a dicembre il Consiglio si dovrà pronunciare sull’apertura o meno dei negoziati con Ucraina, Moldavia e Georgia. In Ue, sottolineano fonti diplomatiche, c’è ormai la consapevolezza che l’allargamento offre un vantaggio geopolitico ed economico come strumento per rafforzare l’autonomia strategica, ma occorre attrezzarsi per evitare ritardi e difficoltà. Per Roma c’è un generale favore al processo, anche se la priorità è l’apertura ai Paesi dei Balcani occidentali, come del resto confermato ieri dalla stessa Meloni al collega albanese Edi Rama.

Nadef, Schlein: governo non riuscirà a mantenere le promesse

Nadef, Schlein: governo non riuscirà a mantenere le promesseRoma, 28 set. (askanews) – Il governo con la prossima manovra non riuscirà a mantenere le promesse. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein conversando con i giornalisti a margine dell’incontro con Antonio Costa, segretario del Ps portoghese e primo ministro del Portogallo. Quando le viene chiesto un giudizio sulla Nadef, Schlein ha risposto: “Non riusciranno a mantenere le promesse che hanno fatto”.

“Le priorità del Partito democratico sono molto chiare – ha aggiunto – da un lato la sanità pubblica, su cui siamo estremamente preoccupati perché se allungano i tempi delle liste d’attesa. Dall’altro naturalmente il potere d’acquisto delle famiglie e i salari e su questo consiglieremo anche la battaglia sul salario minimo per il rinnovo dei contratti. Il taglio del cuneo dovrebbe essere reso strutturale come chiediamo dall’inizio e accanto questo anche misure che accompagnano la crescita delle imprese e la transizione ecologica digitale. Queste sono le priorità che noi abbiamo formulato e che porteremo in questa discussione queste settimane”.

Meloni a Med9 Malta, cerca “alleati” in Ue su migranti

Meloni a Med9 Malta, cerca “alleati” in Ue su migrantiLa Valletta (Malta), 28 set. (askanews) – Cercare “alleati” per sostenere in Europa le priorità dell’Italia a partire dalla questione dei migranti. E’ questo l’obiettivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che venerdì arriva a Malta per il summit Med9 che riunisce i Paesi Ue dell’area del Mediterraneo: oltre all’Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia. Saranno presenti anche la presidente della Commissione Ue Ursula von del Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Ottobre è un mese rilevante sui tavoli europei: prima al Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e poi a quello formale in programma a Bruxelles, il 26 e 27, saranno sul tavolo dossier ‘caldi’ come, appunto, la questione dei migranti e la nuova governance europea. Temi su cui, tra i Paesi membri, ci sono distanze che il precoce avvio della campagna elettorale in vista del voto di giugno non contribuisce a ridurre. Sui migranti Meloni si gioca una partita fondamentale sul fronte interno, dove le ormai quotidiane critiche della Lega hanno fatto suonare l’allarme e infastidito non poco Palazzo Chigi. La soluzione al problema, però, è la convinzione della premier, non può che arrivare da un’intesa a livello comunitario. Per questo dopo le tensioni con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e dopo aver – almeno per il momento – ‘ricucito’ con Emmanuel Macron (con cui parlerà di nuovo domani) a Malta cercherà di trovare l’appoggio di altri leader. A loro la premier si è già rivolta in una lettera, inviata martedì sera, in cui – secondo quanto si apprende – sollecita a “lavorare” per “accelerare” la strategia multidimensionale” europea: da un lato occorre “combattere” i “traffici di esseri umani” e dall’altro trovare “soluzioni strutturali”. Il ‘modello’ per la presidente del Consiglio è quello dell’accordo con la Tunisia che però sta segnando il passo, con lentezze e resistenze alla sua attuazione. Per superarle, Meloni a Malta potrebbe chiedere anche un “sostegno” formale da inserire nella dichiarazione finale.

Per il resto, si parlerà naturalmente del supporto all’Ucraina ma anche e soprattutto degli aspetti economici. Sul tavolo c’è la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale (che peraltro ai punti 4 e 6 vede i fondi per la dimensione interna ed esterna delle migrazioni) ma soprattutto il dibattito sulla competitività europea, con la risposta all’Ira americano, e sulla governance. Anche su questi due punti Meloni cerca di trovare affinità con i Paesi mediterranei per opporsi con efficacia all’impostazione dei Paesi del nord. La posizione italiana, sul nuovo Patto di stabilità e crescita – viene ricordato – resta quella di “puntare alla crescita in un quadro di finanza sostenibile”, quindi “invertendo il paradigma: crescita prima di stabilità”. Una posizione consolidata da tempo ma particolarmente interessata in un momento in cui a Bruxelles viene chiesta “comprensione” (parole del ministro Giancarlo Giorgetti) per lo sforamento del tetto del 3% con il ricorso nel 2024 a nuovo debito per 14 miliardi. Altro tema sul tavolo, l’allargamento a est. Entro dicembre la Commissione presenterà il suo report annuale e a dicembre il Consiglio si dovrà pronunciare sull’apertura o meno dei negoziati con Ucraina, Moldavia e Georgia. In Ue, sottolineano fonti diplomatiche, c’è ormai la consapevolezza che l’allargamento offre un vantaggio geopolitico ed economico come strumento per rafforzare l’autonomia strategica, ma occorre attrezzarsi per evitare ritardi e difficoltà. Per Roma c’è un generale favore al processo, anche se la priorità è l’apertura ai Paesi dei Balcani occidentali, come del resto confermato ieri dalla stessa Meloni al collega albanese Edi Rama.

”Tre Bicchieri 2024” a 3 vini del Canton Ticino: Merlot protagonista

”Tre Bicchieri 2024” a 3 vini del Canton Ticino: Merlot protagonistaMilano, 28 set. (askanews) – Sono tre i vini del Canton Ticino, il distretto del Sud della Svizzera in cui si parla italiano, che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il riconoscimento più importante attribuito dalla guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso. Si tratta del “Ticino Merlot Ligornetto 2020” della veterana Vinattieri Ticino, del “Ticino Merlot Moncucchetto Riserva 2019” dell’esordiente Moncucchetto, e del “Ticino Rosso Castello Luigi 2019” di Castello Luigi.

“Quello ticinese è un panorama che, seppur ristretto, dà segni di grande vivacità: cresce il numero dei vini, quello dei produttori, e molti giovani hanno deciso di costruire il loro futuro tra vigne e cantine” spiegano i curatori della guida, sottolineando che il Merlot, “perfettamente adattato a questi terroir, rimane il protagonista, al punto che non pochi produttori ne propongono (unico caso forse al mondo) versioni vinificate in bianco, anche in versione spumante”. Il Ticino è la quarta regione per superficie vitata della Svizzera (circa 1.163 ettari tra i 220 e i 700 metri di quota sui 14.606 complessivi), con il 90% della produzione costituito da uve rosse e il merlot che occupa l’85% della superficie. “Negli ultimi anni assistiamo ad una riscoperta di uno dei vitigni autoctoni di questa terra, la bondola, che sempre più viticoltori stanno reimpiantando e vinificando” precisano gli esperti del Gambero Rosso, aggiungendo che “il 10% dei vigneti è dedicato alle uve bianche, e ultimamente non sono pochi i produttori che si stanno confrontando con le nuove varietà interspecifiche resistenti”.