Tajani: l’atteggiamento della Germania nei confronti della questione migratoria è “anomalo”Roma, 28 set. (askanews) – L’atteggiamento della Germania nei confronti della questione migratoria è “anomalo”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mattino Cinque, perché Berlino “finanzia le ong che salvano migranti, giustamente, ma invece di portarli in Germania li portano in Italia come se fosse il posto dove accopagnare tutti i migranti che arrivano in Europa, è qualcosa di strano, oggi ne chiederò conto alla ministra degli Esteri Baerbock con cui mi incontrerò alle 13:30”. Tajani ha quindi detto che “sono partiti i primi finanziamenti da parte Ue alla Tunisia e negli ultimi giorni ci sono stati zero arrivi di migranti in Italia dalla Tunisia e dalla Libia, si va nella giusta direzione, grazie agli accordi diplomatici”. “E’ vero che c’è stato il mare più mosso ma credo che il lavoro certosino di dialogo e confronto con molti Paesi di partenza stia dando qualche risultato positivo”, ma la “questione è di grandissima portata perché c’è una situazioene esplosiva in Africa subsahariana”, ha concluso.
A settembre in calo la fiducia dei consumatori e delle imprese (lo dice l’Istat)Roma, 28 set. (askanews) – A settembre si stima una diminuzione sia del clima di fiducia dei consumatori, con l’indice che passa da 106,5 a 105,4, sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che cala da 106,7 a 104,9. Lo ha reso noto l’Istat. Tra le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori emergono segnali negativi dalle variabili che si riferiscono alla situazione economica generale mentre è presente una maggiore eterogeneità tra le variabili che si riferiscono alla situazione personale. Tali variazioni sono sintetizzate dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico, il clima corrente e il clima futuro calano, rispettivamente, da 121,5 a 115,2, da 101,4 a 100,2 e da 114,1 a 113,2; invece, il clima personale aumenta passando da 101,5 a 102,2.
Con riferimento alle imprese, per tutti i comparti indagati si stima una riduzione dell’indice di fiducia ad eccezione delle costruzioni. Più in dettaglio, l’indice di fiducia scende nella manifattura da 97,7 a 96,4, nei servizi da 103,5 a 100,5 e nel commercio da 108,7 a 107,3. Nelle costruzioni l’indice sale leggermente da 160,2 a 160,9. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura e nei servizi tutte le variabili peggiorano. Nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite si deteriorano marcatamente mentre le relative attese diminuiscono lievemente in presenza di un calo delle scorte. Per quanto attiene alle costruzioni, i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sono improntate all’ottimismo mentre le aspettative sull’occupazione presso l’azienda registrano una dinamica negativa.
In base ai giudizi forniti dagli imprenditori sulle condizioni di accesso al credito bancario, si stima un peggioramento delle condizioni nel terzo trimestre 2023. “La diminuzione dell’indice di fiducia delle imprese – è il commento dell’Istat – si estende a tutti i settori di attività, con l’eccezione delle costruzioni. L’indice complessivo si attesta sullo stesso valore di ottobre 2022. L’indice di fiducia dei consumatori si riduce per il terzo mese consecutivo raggiungendo il valore più basso dallo scorso giugno. Si evidenzia un deciso peggioramento dei giudizi sulla situazione economica generale, un aumento delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni attinenti la situazione finanziaria della famiglia”.
Istat, a settembre in calo la fiducia di consumatori e impreseRoma, 28 set. (askanews) – A settembre si stima una diminuzione sia del clima di fiducia dei consumatori, con l’indice che passa da 106,5 a 105,4, sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che cala da 106,7 a 104,9. Lo ha reso noto l’Istat.
Tra le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori emergono segnali negativi dalle variabili che si riferiscono alla situazione economica generale mentre è presente una maggiore eterogeneità tra le variabili che si riferiscono alla situazione personale. Tali variazioni sono sintetizzate dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico, il clima corrente e il clima futuro calano, rispettivamente, da 121,5 a 115,2, da 101,4 a 100,2 e da 114,1 a 113,2; invece, il clima personale aumenta passando da 101,5 a 102,2. Con riferimento alle imprese, per tutti i comparti indagati si stima una riduzione dell’indice di fiducia ad eccezione delle costruzioni. Più in dettaglio, l’indice di fiducia scende nella manifattura da 97,7 a 96,4, nei servizi da 103,5 a 100,5 e nel commercio da 108,7 a 107,3. Nelle costruzioni l’indice sale leggermente da 160,2 a 160,9.
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura e nei servizi tutte le variabili peggiorano. Nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite si deteriorano marcatamente mentre le relative attese diminuiscono lievemente in presenza di un calo delle scorte. Per quanto attiene alle costruzioni, i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sono improntate all’ottimismo mentre le aspettative sull’occupazione presso l’azienda registrano una dinamica negativa. In base ai giudizi forniti dagli imprenditori sulle condizioni di accesso al credito bancario, si stima un peggioramento delle condizioni nel terzo trimestre 2023.
“La diminuzione dell’indice di fiducia delle imprese – è il commento dell’Istat – si estende a tutti i settori di attività, con l’eccezione delle costruzioni. L’indice complessivo si attesta sullo stesso valore di ottobre 2022. L’indice di fiducia dei consumatori si riduce per il terzo mese consecutivo raggiungendo il valore più basso dallo scorso giugno. Si evidenzia un deciso peggioramento dei giudizi sulla situazione economica generale, un aumento delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni attinenti la situazione finanziaria della famiglia”.
Cina, crisi Evergrande accelera dopo presunto arresto fondatoreRoma, 28 set. (askanews) – La crisi del gigante immobiliare cinese Evergrande sta subendo una rapida accelerazione. Dopo che ieri l’agenzia di stampa Bloomberg ha scritto che il fondatore – Hui Ka-yan (Xu Jiayin) – sarebbe finito in stato di arresto domiciliare, stamane in diverse comunicazioni al mercato China Evergrande, Evergrande Property Seevices Groiup e China Evergrande New Energy Vehicle – cioè le diverse unità di Evergrande – hanno annunciato la sospensione delle contrattazioni di borsa a Hong Kong, senza fornire una specifica motivazione.
Dopo la notizia data dall’agenzia di stampa americana, i media cinesi hanno affermato che Hui è sotto “sorveglianza residenziale in un luogo designato”. Martedì, inoltre, il rispettato portale economico cinese Caixin aveva anche riferito che Pan Darong, l’ex direttore finanziario del gruppo, sarebbe stato arrestato dalle autorità cinesi e che l’ex amministratore delegato Xia Haijun sarebbe stato sottoposto a restrizioni dopo essere tornato nel paese intorno alla metà del 2022. Il 27 settembre le tre società avevano una capitalizzazione di mercato combinata di 16,7 miliardi di dollari di Hong Kong (2 miliardi di euro), quasi l’80% in meno rispetto al ritorno in borsa dopo 17 mesi di sospensione dovuta alle difficoltà dello sviluppatore immobiliare che non è riuscita a ripagare una serie di obbligazioni.
La scorsa settimana Evergrande ha annullato sei incontri con i creditori previsti per il 25 e 26 settembre e ha rivelato la sua incapacità di soddisfare i requisiti normativi per emettere nuove obbligazioni, un punto chiave nella sua proposta per sanare 20 miliardi di dollari di debiti e crediti inadempienti. Anche la sua principale unità della Cina continentale, Hengda Real Estate Group, non è riuscita a rimborsare una cedola questa settimana. Evergrande, un tempo il più grande promotore immobiliare del paese, è alle prese con pesanti debiti accumulati nel corso di diversi anni, mentre un crollo delle vendite ha colpito la sua posizione di cassa a seguito di un giro di vite del governo nel settore.
OpenAI tratta col designer dell’iPhone per un primo device IARoma, 28 set. (askanews) – OpenAI vuole costruire l’”iPhone” dell’intelligenza artificiale e a questo scopo è in trattativa con il designer Jony Ive – l’ex designer della Apple – e con la SoftBank di Masayoshi Son per lanciare il device che dovrà rendere popolare l’IA. Il fondo giapponese, in particolare, dovrebbe finanziare l’operazione con un miliardo di dollari. Lo riferisce oggi il Financial Times.
Sam Altman, il numero uno di OpenAI, ha intercettato Ive – che dopo essere uscito da Apple ha fondato LoveFrom – per chiedergli di sviluppare il primo device consumer, secondo tre fonti interpellate da FT. E i due avrebbero già avuto delle riunioni a San Francisco per mettere assieme le idee. L’idea è quella di creare un oggetto che consenta agli utenti un’esperienza intuitiva e diretta, così come Apple fece con l’iPhone.
Masayoshi Son entra nell’operazione perché vorrebbe un ruolo centrale per il designer di chip Arm, di proprietà di SoftBank, recentemente sbarcato in borsa con la IPO più ricca dell’anno. La prospettiva è quella di creare una nuova compagnia con la presenza delle tre entità, in cui SoftBank metterebbe un miliardo di dollari. Le discussioni sono state definite “serie”.
OpenAI tratta col designer dell’iPhone per un primo device IARoma, 28 set. (askanews) – OpenAI vuole costruire l’”iPhone” dell’intelligenza artificiale e a questo scopo è in trattativa con il designer Jony Ive – l’ex designer della Apple – e con la SoftBank di Masayoshi Son per lanciare il device che dovrà rendere popolare l’IA. Il fondo giapponese, in particolare, dovrebbe finanziare l’operazione con un miliardo di dollari. Lo riferisce oggi il Financial Times.
Sam Altman, il numero uno di OpenAI, ha intercettato Ive – che dopo essere uscito da Apple ha fondato LoveFrom – per chiedergli di sviluppare il primo device consumer, secondo tre fonti interpellate da FT. E i due avrebbero già avuto delle riunioni a San Francisco per mettere assieme le idee. L’idea è quella di creare un oggetto che consenta agli utenti un’esperienza intuitiva e diretta, così come Apple fece con l’iPhone.
Masayoshi Son entra nell’operazione perché vorrebbe un ruolo centrale per il designer di chip Arm, di proprietà di SoftBank, recentemente sbarcato in borsa con la IPO più ricca dell’anno. La prospettiva è quella di creare una nuova compagnia con la presenza delle tre entità, in cui SoftBank metterebbe un miliardo di dollari. Le discussioni sono state definite “serie”.
Secondo Bonomi la prossima manovra sarà il grande banco di prova del governoRoma, 28 set. (askanews) – Per il governo Meloni “il grande banco di prova arriverà con la prossima legge di bilancio, quella che arriva adesso. I testi non ci sono ancora e quindi preferisco dare giudizi solo quando li potremo valutare”. Ad affermarlo è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un’intervista al quotidiano tedesco Faz, alla vigilia dell’incontro trilaterale a Berlino con i suoi omologhi di Germania e Francia.
“Per quanto riguarda – ha aggiunto il leader degli industriali italiani – il generoso sussidio statale per l’edilizia abitativa”, il superbonus, “il governo ha operato correttamente nel limitarlo perché era molto costoso per lo Stato. La tassa sugli extraprofitti bancari è un errore ed è rischiosa per la stabilità finanziaria. Infatti, il governo in Parlamento sarà costretto a modificarla radicalmente. Per Confindustria vanno ridotti in maniera strutturale i contributi previdenziali per portare più reddito nelle tasche dei lavoratori e va effettuato un grande rilancio degli incentivi per il programma Industria 5.0”, ha concluso Bonomi.
Il Nagorno-Karabakh ha annunciato la fine della repubblica autoproclamataRoma, 28 set. (askanews) – Con un comunicato il Nagorno-Karabakh ha annunciato la fine dell’autoproclamata repubblica. L’autoproclamata repubblica del Nagorno Karabakh, un’enclave a maggioranza armena situata nel territorio dell’Azerbaigian, ha posto fine giovedì ad oltre tre decenni di esistenza.
Il presidente della repubblica ribelle, Samvel Shakhramanißn, ha decretato “di sciogliere entro il 1° gennaio 2024 tutte le istituzioni pubbliche e le organizzazioni ad esse subordinate” e ha annunciato che “la Repubblica dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) cessa di esistere”. Il decreto entra in vigore immediatamente dopo la sua pubblicazione.
A Capitol Hill la prima udienza dell’inchiesta di impeachment per BidenRoma, 28 set. (askanews) – Il Comitato di sorveglianza della Camera terrà giovedì la prima udienza dell’inchiesta di impeachment contro il presidente Joe Biden per iniziare a esaminare ulteriormente la presunta attività criminale che coinvolge Hunter Biden e i suoi affari con l’estero.
L’udienza inizierà alle 10:00 EST a Capitol Hill e vedrà la partecipazione di tre testimoni, tra cui l’ex viceprocuratore generale degli Stati Uniti per la divisione fiscale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti Eileen O’Connor, il professore della George Washington University Law School Jonathan Turley e il contabile forense Bruce Dubinsky. . L’inchiesta sull’impeachment, annunciata il 12 settembre dal presidente della Camera Kevin McCarthy, si baserà sulle precedenti indagini della commissione della Camera sulla famiglia Biden.
Il comitato di sorveglianza della Camera ha indagato su presunti casi di corruzione straniera e traffico di influenza che hanno coinvolto la famiglia Biden e entità in paesi tra cui Ucraina e Cina. Biden nega di aver mai discusso di affari esteri con suo figlio.Martedì, il comitato di sorveglianza della Camera, citando documenti bancari, ha rivelato che Hunter Biden nel 2019 ha ricevuto due pagamenti dalla Cina per un totale di 260.000 dollari, con la casa del presidente Joe Biden nel Delaware elencata come indirizzo del beneficiario. McCarthy, alla luce delle nuove scoperte, ha affermato che l’inchiesta sull’impeachment repubblicano contro Biden scoprirà tutta la verità.
L’indagine sull’impeachment è condotta dal presidente del comitato di sorveglianza della Camera James Comer, dal presidente della magistratura della Camera Jim Jordan e dal presidente della House Ways and Means Jason Smith. Il comitato ha richiesto agli Archivi nazionali e-mail non oscurate in cui Biden avrebbe utilizzato uno pseudonimo. La commissione spera anche di ottenere ulteriori documenti sui conti bancari della famiglia Biden.
I legislatori statunitensi cercano anche di intervistare testimoni che potrebbero essere a conoscenza di presunti affari corrotti che coinvolgono la famiglia Biden. All’inizio di questo mese, ex funzionari del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti hanno detto a Sputnik che è improbabile che i repubblicani della Camera abbiano prove sufficienti per mettere sotto accusa Joe Biden, ma sarà importante che l’opinione pubblica statunitense comprenda meglio le preoccupazioni sul suo presunto ruolo negli affari esteri di Hunter Biden. “Penso che a questo punto sia improbabile un vero e proprio impeachment, ma è importante che il pubblico capisca cosa stava succedendo attraverso i pagamenti a suo figlio da parte di entità straniere”, ha detto a Sputnik l’ex procuratore del Dipartimento di Giustizia americano Ronald Sievert. “Scoprire che la decisione specifica di un politico è stata determinata esclusivamente dal fatto che il denaro è andato a un parente o a una campagna elettorale è sempre difficile, indipendentemente dai sospetti logici”. Sievert ha spiegato che ci sono molte prove per aprire un’indagine di impeachment per esaminare il motivo per cui milioni di dollari sono stati inviati alla sua famiglia e nascosti con società di comodo. Sievert ha aggiunto che l’inchiesta sull’impeachment potrebbe anche consentire un esame di quanti soldi potrebbero essere stati presumibilmente incanalati a Joe Biden da suo figlio. Anche l’ex funzionario del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e professoressa di diritto di Stanford Pamela Karlan ha detto a Sputnik che al momento non ci sono prove sufficienti per mettere sotto accusa il presidente degli Stati Uniti. Il deputato repubblicano Andy Biggs in un’intervista a Fox News ha affermato di aver “già scoperto l’oro” nelle loro indagini sulla famiglia Biden. Spera anche che Hunter Biden venga eventualmente citato in giudizio durante l’inchiesta sull’impeachment. Biggs ha detto che crede che i repubblicani possano dimostrare che Joe Biden era fortemente coinvolto nei rapporti d’affari di Hunter Biden. Tuttavia, ha accusato il Dipartimento di Giustizia, compreso l’FBI, di ostacolare le indagini del Congresso sulla famiglia Biden.
Famiglia Regeni: avevamo ragione noi, stop a processo era ripugnanteRoma, 28 set. (askanews) – “Avevamo ragione noi: ripugnava al senso comune di giustizia che il processo per il sequestro le torture e l’uccisione di Giulio non potesse essere celebrato a causa dell’ostruzionismo della dittatura di al-Sisi per conto della quale i quattro imputati hanno commesso questi terribili delitti”. Così i genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola, e l’avvocato Alessandra Ballerini, in un intervento pubblicato sul quotidiano La Stampa, dopo la decisione delal Consulta che autorizza il processo in Italia degli 007 egiziani accusati dell’uccisione del giovane italiano. “In effetti come ha scritto il Gup Ranazzi nella sua ordinanza ‘non esiste processo più ingiusto di quello che non si può instaurare per volontà di un’autorità di governo’”, ricordano.
“Abbiamo dovuto resistere contro questa ‘volontà’ dittatoriale per sette anni e mezzo confidando comunque sempre nei principi costituzionali della nostra democrazia. Ringraziamo tutte le persone che hanno sostenuto e sosterranno il nostro percorso verso verità e giustizia: la procura di Roma ed in particolare il dottor Colaiocco, la scorta mediatica, e tutto il popolo giallo”, concludono i genitori di Regeni e l’avvocato Ballerini.