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Tag: Sanremo 2023

Auto elettrica, Pechino accusa l’Ue di “concorrenza sleale”

Auto elettrica, Pechino accusa l’Ue di “concorrenza sleale”Roma, 14 set. (askanews) – Un nuovo fronte di conflitto commerciale è ormai aperto tra l’Europa e Pechino. Dopo che ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato, nella formale sede del discorso sullo stato dell’Unione di fronte all’Europarlamento, l’apertura di un’indagine sui veicoli elettrici cinesi, la Cina ha risposto oggi per le rime per bocca di un portavoce del ministero del Commercio, esprimendo “grande preoccupazione e insoddisfazione” e bollando come “atto protezionistico” e “concorrenza sleale” la mossa di Bruxelles.

“La Cina esprime grande preoccupazione e forte insoddisfazione e ritiene che le misure investigative proposte dall’Ue servano in realtà a proteggere la propria industria in nome di una forma di concorrenza leale. Si tratta di un puro atto protezionistico che interromperà e distorcerà gravemente la catena dell’industria automobilistica globale e la catena di fornitura, compresa l’Ue, e avrà un impatto negativo sulle relazioni economiche e commerciali tra Cina e Ue”, ha detto il portavoce del ministero. “Negli ultimi anni, l’industria cinese dei veicoli elettrici si è sviluppata rapidamente e la sua competitività ha continuato a migliorare. Questo è il risultato di un’incessante innovazione tecnologica e della costruzione di una catena industriale e di una catena di fornitura complete. E’ un vantaggio competitivo conquistato attraverso il duro lavoro e il suo impegno”, ha rivendicato il portavoce cinese. Questo lavoro – ha proseguito – “è stato apprezzato dai consumatori, inclusi quelli dell’Unione europea, e accolto favorevolmente dagli utenti globali, oltre a dare un grande contributo alla risposta globale al cambiamento climatico e alla trasformazione verde, inclusa quella dell’Unione europea”.

Von der Leyen ieri ha attaccato Pechino per la sua politica di sovvenzioni all’industria dell’auto elettrica. Il settore dei veicoli elettrici, ha detto la numero uno dell’esecutivo europeo, “è essenziale per l’economia pulita, che racchiude un enorme potenziale per l’Europa. Ma i mercati globali sono ora inondati di auto elettriche cinesi a basso costo, il cui prezzo è mantenuto artificialmente basso da massicci sussidi pubblici. Questo – ha sottolineato – costituisce una distorsione del nostro mercato. E così come non le accettiamo al nostro interno, noi non accettiamo distorsioni che vengano dall’esterno. Oggi vi annuncio quindi che la Commissione avvierà un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina”. E ha aggiunto: “L’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”. La Commissione avrà fino a 13 mesi per valutare se imporre tariffe superiori a quella solita del 10% dell’Ue per le automobili. Si tratta del caso di più alto profilo contro la Cina, da quando un’indagine dell’Ue sui pannelli solari cinesi ha evitato per un soffio una guerra commerciale un decennio fa.

L’indagine riguarderà tutte le auto elettriche provenienti dalla Cina, inclusi marchi non cinesi prodotti nella Repubblica popolare come Tesla, Renault e BMW. E’ insolita la procedura annunciata da von der Leyen, perché è stata presentata d’iniziativa dalla stessa Commissione, piuttosto che in risposta a un reclamo dell’industria. I produttori cinesi di veicoli elettrici, dal leader di mercato BYD ai rivali più piccoli Xpeng e Nio, stanno intensificando gli sforzi per espandersi all’estero. Le esportazioni di auto cinesi sono aumentate del 31% ad agosto, secondo i dati della China Passenger Car Association (CPCA). La Commissione europea ha affermato che la quota cinese di veicoli elettrici venduti in Europa è salita all’8% e potrebbe raggiungere il 15% nel 2025, sottolineando che i prezzi sono in genere inferiori del 20% ai modelli fabbricati nell’Ue.

Un quadro pesante per l’industria dell’auto europea. Ma Pechino sostiene che, invece, possa esservi cooperazione piuttosto che conflitto nel settore dell’auto elettrica tra Europa e Cina. “L’industria automobilistica cinese ed europea dispongono di ampi spazi per la cooperazione e gli interessi comuni”, ha affermato il portavoce. “Le aziende automobilistiche dell’Ue – ha proseguito – investono e operano in Cina da molti anni e il mercato cinese è diventato il più grande mercato estero per molte aziende automobilistiche dell’Ue. La Cina ha sempre mantenuto un atteggiamento aperto e cooperativo e accoglie con favore le aziende automobilistiche dell’Ue affinché espandano ulteriormente gli investimenti in Cina, compresi gli investimenti nei veicoli elettrici”. Di fronte a un atteggiamento “peotezionistico”, però, Pechino minaccia di reagire. “La Cina – ha spiegato il portavoce – esorta l’Ue a partire dalla situazione generale di mantenimento della stabilità delle catene industriali e di fornitura globali e del partenariato strategico globale Cina-Ue; a condurre un dialogo e una consultazione; a creare un ambiente di mercato equo, non discriminatorio e prevedibile per il comune sviluppo dell’industria dei veicoli elettrici Cina-Ue; a opporsi congiuntamente alla dottrina della protezione commerciale e a impegnarsi congiuntamente negli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere la neutralità del carbonio. Ma la Cina presterà molta attenzione alle tendenze protezionistiche dell’Ue e alle azioni di follow-up e tutelerà fermamente i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi”.

Salvini: anche un solo morto sul lavoro è troppo

Salvini: anche un solo morto sul lavoro è troppoMilano, 14 set. (askanews) – “L’impegno comune è che ogni responsabilità venga chiarita al più presto: nulla restituirà i cari alle famiglie, ma le responsabilità che emergeranno non potranno rimanere impunite”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, alla Camera per l’informativa urgente sull’incidente ferroviario che a Brandizzo (Torino) ha causato 5 morti il 30 agosto. Salvini ha ribadito che “anche un solo morto sul lavoro è troppo: abbiamo il dovere di fare chiarezza”.

Il sindaco: a Lampedusa vergogna Ue, il governo tenga qui un consiglio dei ministri

Il sindaco: a Lampedusa vergogna Ue, il governo tenga qui un consiglio dei ministriRoma, 14 set. (askanews) – Nelle ultime ore il numero di sbarchi a Lampedusa è aumentato vertiginosamente e le strutture di accoglienza non riescono più a reggere. Ospite di RTL 102.5, il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, è intervenuto nel corso di Non Stop News, con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro, per fare un punto sulla situazione migranti che l’isola siciliana sta affrontando in queste ore.

“Nelle ultime 48 ore sono arrivate circa 7.000 persone a Lampedusa, che ha sempre accolto tutto a braccia aperte – ha spiegato il primo cittadino – Tuttavia, ora siamo giunti a un punto di non ritorno. La drammaticità del fenomeno ha messo l’isola in crisi. Oggi ci troviamo di fronte all’ineluttabilità della situazione, che richiede un cambio di passo. L’Europa e lo Stato devono intervenire immediatamente con un’operazione di soccorso e trasferimenti tempestivi. Siamo arrabbiati perché sapevamo da gennaio che la situazione si sarebbe aggravata durante l’estate, e non possiamo andare oltre. Lo spirito dell’isola deve essere rafforzato dalla presenza del governo, con un consiglio dei ministri che prenda decisioni immediate. Abbiamo difficoltà a smaltire i rifiuti. Deve esserci continuità nei trasferimenti, chiediamo navi capienti a disposizione, pronte a trasferire le persone. Gestire 7.000 persone è difficile, il 10% di loro ha bisogno di assistenza sanitaria, e non abbiamo le risorse per aiutarli tutti”. “Le ONG possono essere coinvolte. Pensavamo che la loro presenza avrebbe incoraggiato queste persone a non fuggire, ma ciò che sta succedendo lo ha smentito perché le persone continuano a scappare. Quello che chiedo è la presenza del governo sul territorio. Lampedusa ha dato lezioni di umanità, ma ora siamo stanchi e provati, serve qualcuno che si faccia carico della situazione. L’Unione Europea ha un atteggiamento vergognoso. Il silenzio dell’Europa è vergognoso. Le uniche voci che si sono alzate sono voci di barriere e di stop agli arrivi, come detto dalla Francia e dalla Germania. L’Unione Europea non ha una politica migratoria, lo dimostra il fatto che non vogliono cambiare il regolamento di Dublino e che parlano da anni di canali legali, ma sono solo parole che restano sulla carta e non vengono mai attuate. Ho chiesto alla Meloni di venire qui sull’isola e trovare insieme delle soluzioni”. “Dopo una giornata particolarmente impegnativa, oggi ci sono continui trasferimenti. All’hotspot ci sono circa 4.200 presenze. La situazione è sicuramente complessa e, gradualmente, stiamo cercando di tornare alla normalità. Nonostante le criticità, abbiamo cercato di distribuire brandine alle persone per non fale dormire all’addiaccio, abbiamo fornito a tutti cibo e fatto la distribuzione della cena e anche nella giornata di oggi tutti riceveranno ciò di cui hanno bisogno”. Così Francesca Basile, responsabile migrazioni della Croce Rossa Italiana, questa mattina dall’hotspot di Contrada Imbriacola a Lampedusa.

Libri, in uscita “Operazione satellite” di Frediano Finucci

Libri, in uscita “Operazione satellite” di Frediano FinucciRoma, 14 set. (askanews) – Non solo soldati, navi e droni. Il conflitto in Ucraina è stato combattuto, sin dall’occupazione russa della Crimea, anche nello Spazio con reciproci attacchi ai satelliti civili e militari da parte di Mosca e Washington. In “Operazione Satellite” (Paesi Edizioni) Frediano Finucci per la prima volta ricostruisce, con documenti inediti e fonti esclusive, le incredibili e pressoché sconosciute schermaglie tra superpotenze (Stati Uniti, Russia e Cina) a centinaia di chilometri di distanza dalla terra. Un’inchiesta rigorosa, un raro affresco divulgativo che svela e spiega le ultimissime tecnologie satellitari, un tempo riservate solo a militari e governi, oggi disponibili anche a utenti non specialisti, con risvolti economici, sociali e geopolitici finora impensabili.

La prima presentazione del libro, a livello nazionale, si terrà martedì 19 settembre alle ore 18, a Roma, presso la Sala Conferenze di Spazio Europa, gestito dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in via Quattro Novembre n. 149. Intervengono per l’occasione, insieme all’autore Frediano Finucci, la giornalista Rai Eva Giovannini e il Direttore della rappresentanza in Italia dell’UE Antonio Parenti. Il libro si potrà acquistare nella vicina libreria Tombolini, in via Quattro Novembre n. 146. Ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti. È gradita la prenotazione all’indirizzo: ufficiostampa@paesiedizioni.it.

In Libano scontri in un campo profughi palestinese: 15 morti, 150 feriti

In Libano scontri in un campo profughi palestinese: 15 morti, 150 feritiRoma, 14 set. (askanews) – Almeno 15 persone sono morte e oltre 150 sono rimaste ferite a seguito di violenti scontri tra fazioni palestinesi nel campo profughi di Ein El Hilweh, nel sud del Libano, ha riferito oggi l’agenzia di stampa NNA.

Gli scontri sono scoppiati questa mattina presto ed hanno visto contrapporsi uomini di al Fatah ad altre fazioni palestinesi al culmine di tensioni che covano ormai da tempo, ha riferito l’agenzia di stampa. I militanti, secondo quanto spiegato, hanno fatto uso di armi come mitragliatrici e granate con propulsione a razzo. Ein El Hilweh, situato vicino alla città di Sidone, è il campo profughi più grande del Libano.

Il console onorario in Libia: c’è bisogno dell’aiuto italiano

Il console onorario in Libia: c’è bisogno dell’aiuto italianoRoma, 14 set. (askanews) – “Sono stato a Derna e sto cercando di uscire, ma ci vogliono ore, le strade sono tutte bloccate. È una catastrofe assoluta, la gente è ancora sottoterra”. Così, in un coloquio con il Messaggero, il console onorario d’Italia Hussein El-Mabruk, libico con cittadinanza italiana ottenuta per meriti. “L’unica cosa da fare adesso è scavare per recuperare le persone. C’è una massa di gente che non sa come affrontare tutto quello che sta succedendo. C’è bisogno di un aiuto internazionale massiccio”, commenta.

Secondo El-Mabruk, “l’Italia ha oggi l’opportunità di mostrare tutta la sua generosità e la sua capacità di aiutare il popolo libico, che gliene sarà riconoscente”. Ma cosa possono fare gli italiani in questa situazione? “Il problema per gli italiani è lo stesso di tutti”, sottolinea. “Quel che è successo è una cosa troppo grande per essere affrontata solo da volontari. Conosco bene Derna, vivo a Tobruk che è a 100 km. C’era un ‘Uadi’, un canalone, che attraversava la città e sfociava in mare, ora tutto è distrutto. Per 400 metri di larghezza da una parte e dall’altra palazzi interi sono venuti giù, non esistono più, sono finiti sottoterra e non si sa quanti siano, né quanti possano essere i morti. Tutti mi hanno detto che c’è ancora gente viva, là sotto. Bisogna solo scavare”.

Tajani: l’emergenza migranti può peggiorare, ora serve un piano con Ue, G20 e Onu

Tajani: l’emergenza migranti può peggiorare, ora serve un piano con Ue, G20 e OnuRoma, 14 set. (askanews) – Gli sbarchi record a Lampedusa, il flusso ininterrotto di migranti di questi giorni sono solo la punta dell’iceberg: secondo quanto spiegato in un’intervista al Corriere della Sera dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la situazione può “perfino peggiorare” nei prossimi mesi. E l’Italia “come hanno detto giustamente sia la presidente del Parlamento europeo Metsola che la presidente della Commissione von der Leyen, deve essere aiutata a livello continentale”. “Non possiamo essere lasciati soli”, ha commentato Tajani.

“O prendiamo il toro per le corna, o non ne usciamo. Non basta nemmeno la sola Europa per affrontare un problema così enorme, che interessa non solo quasi l’intera Africa ma anche l’afflusso dalla rotta balcanica. Per questo abbiamo coinvolto le Nazioni Unite, il G20, abbiamo lavorato a una grande conferenza internazionale che deve essere l’avvio di un vero processo di stabilizzazione del Sahel”, ha insistito Tajani.

Migranti, Tajani: situazione peggiorerà, ora piano con Ue, G20 e Onu

Migranti, Tajani: situazione peggiorerà, ora piano con Ue, G20 e OnuRoma, 14 set. (askanews) – Gli sbarchi record a Lampedusa, il flusso ininterrotto di migranti di questi giorni sono solo la punta dell’iceberg: secondo quanto spiegato in un’intervista al Corriere della Sera dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la situazione può “perfino peggiorare” nei prossimi mesi. E l’Italia “come hanno detto giustamente sia la presidente del Parlamento europeo Metsola che la presidente della Commissione von der Leyen, deve essere aiutata a livello continentale”. “Non possiamo essere lasciati soli”, ha commentato Tajani.

“O prendiamo il toro per le corna, o non ne usciamo. Non basta nemmeno la sola Europa per affrontare un problema così enorme, che interessa non solo quasi l’intera Africa ma anche l’afflusso dalla rotta balcanica. Per questo abbiamo coinvolto le Nazioni Unite, il G20, abbiamo lavorato a una grande conferenza internazionale che deve essere l’avvio di un vero processo di stabilizzazione del Sahel”, ha insistito Tajani.

Nuova operazione ad “alto impatto” a Caivano: 400 agenti in azione

Nuova operazione ad “alto impatto” a Caivano: 400 agenti in azioneRoma, 14 set. (askanews) – È in corso, dalle prime luci dell’alba, un ulteriore servizio ad “alto impatto” della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza all’interno del “Parco Verde” di Caivano e nelle località limitrofe.

Un servizio strutturato e continuativo quello messo in campo stamane e che vede coinvolti contemporaneamente oltre 400 operatori delle diverse forze dell’ordine, inclusi i reparti specializzati come la Polizia Scientifica, le Unità Cinofile antidroga della Polizia di Stato, il Nucleo Cinofili antidroga e per la ricerca di armi dei Carabinieri, le Unità Cinofile antidroga e antiterrorismo della Guardia di Finanza, i Reparti del Gruppo di Castello di Cisterna, le SIO del Reggimento Campania, le API del Gruppo di Napoli, il Gruppo di Frattamaggiore nonché i reparti ATPI del Gruppo Pronto Impiego di Napoli, di Giugliano in Campania e di Torre Annunziata della Guardia di Finanza. L’intera attività sarà, inoltre, controllata dall’alto da un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato e da un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza; tutto a testimonianza della presenza dello Stato sul territorio.

Dia: le mafie hanno sostituito la violenza con l’infiltrazione e la corruzione

Dia: le mafie hanno sostituito la violenza con l’infiltrazione e la corruzioneRoma, 14 set. (askanews) – “Le organizzazioni criminali di tipo mafioso, nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, hanno implementato le capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza e delle intimidazioni, sempre più residuali, con strategie di silenziosa infiltrazione e con pratiche corruttive”. E’ quanto emerge dalla Relazione semestrale della DIA presentata dal Ministro dell’Interno e relativa ai fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso del II semestre del 2022.

“Le mafie”, si legge, “preferiscono rivolgere le proprie attenzioni sempre più ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando della disponibilità di ingenti capitali accumulati con le tradizionali attività illecite. Si tratta di ‘modi operandi’ dove si cerca sia di rafforzare i vincoli associativi mediante il perseguimento del profitto e la ricerca del consenso approfittando della forte sofferenza economica che caratterizza alcune aree, sia di stare al passo con le più avanzate strategie di investimento, riuscendo a cogliere anche le opportunità offerte dai fondi pubblici nazionali e comunitari (Recovery Fund e PNRR)”.