Proietti: con 49 mln hl di giacenze, calo vendemmia non preoccupaMilano, 12 set. (askanews) – “La contrazione produttiva di quest’anno non deve costituire un elemento di preoccupazione, visto il livello elevato di giacenze, che ha superato i 49 milioni di ettolitri, posizionandosi come il dato più alto degli ultimi sei anni”. Lo ha detto il Commissario straordinario dell’Istituto di Servizi per il mercato agricolo Alimentare (Ismea), Livio Proietti, commentando le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) presentate questa mattina al Masaf, in cui si stima un raccolto da 44 mln di hl (-12 sul 2022).
“Il tema non è tanto la perdita della leadership italiana in termini di volumi prodotti, piuttosto il rallentamento della domanda interna ed estera, che sta deprimendo i listini soprattutto dei vini da tavola e degli Igt” ha aggiunto Proietti in merito al presumibile sorpasso della Francia sull’Italia in termini di produzione (Oltralpe stimano 45 mln di hl), sottolineando che “dobbiamo lavorare per ridurre il gap in termini di valore tra noi e la Francia e per rafforzare il posizionamento competitivo dei vini di qualità – ha chiosato Proietti – facendo sì che anche i vini comuni siano sempre più caratterizzati rispetto ai competitor”.
Previsioni vendemmia, Frescobaldi: avere scettro produttivo non serveMilano, 12 set. (askanews) – “Non ci possiamo più permettere di produrre 50 milioni di ettolitri come nelle ultime vendemmie, e non può essere una malattia fungina a riequilibrare una situazione che ha portato di recente al record di giacenze degli ultimi anni. Sorprende, a questo proposito, come molti si preoccupino ancora di rimanere detentori di uno scettro produttivo che non serve più a nessuno: oggi più che mai si impongono scelte politiche di medio e lungo periodo, a favore della qualità e di una riforma strutturale del settore”. Lo ha affermato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, commentando le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv presentate questa mattina al Masaf, in cui si stima una raccolta da 44 mln di hl (-12 sul 2022), con un presumibile sorpasso da parte della Francia, la cui vendemmia dovrebbe attestarsi intorno ai 45 mln di hl.
Tra le priorità per il settore, Frescobaldi ha indicato che “occorre chiudere finalmente il decreto sulla sostenibilità e ammodernare il vigneto Italia, mediamente vecchio, difficile da meccanizzare e costoso da gestire”, evidenziando che “serve anche revisionare i criteri per l’autorizzazione ‘a pioggia’ di nuovi vigneti in base alle performance delle Denominazioni, oltre a ridurre le rese dei vini generici e rivedere il sistema delle Dop e Igp, compresa la loro gestione di mercato”. “Questi sono gli strumenti per consentire al vino italiano di fare il salto di qualità necessario ad affrontare sia la situazione congiunturale dei mercati che i cambiamenti strutturali della domanda e delle abitudini di consumo” ha proseguito il presidente, ricordando che “infine, occorrerà cambiare marcia sul piano commerciale, a partire dalla semplificazione dell’Ocm Promozione e da una promozione di bandiera capace di coinvolgere le imprese sin dalla sua pianificazione”.
Vendemmia, Assoenologi-Ismea-Uiv: stimati 44 mln di hl, -12 su 2022Milano, 12 set. (askanews) – Scende di poco sotto i 44 milioni di ettolitri la produzione vitivinicola italiana, in calo del 12% rispetto ai 50 milioni dello scorso anno. Secondo le previsioni dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv), presentate questa mattina al Masaf, quella del 2023 potrebbe rivelarsi la vendemmia più leggera degli ultimi sei anni, ancora una volta caratterizzata dagli effetti ormai cronici dei mutamenti climatici che, con i relativi decorsi meteorologici incerti e spesso estremi (+70% le giornate di pioggia sui primi otto mesi dell’anno scorso), hanno determinato importanti differenze quantitative lungo tutta la penisola. È infatti un vigneto Italia spaccato a metà quello fotografato dall’Osservatorio, che vede il Nord confermare i livelli dello scorso anno (+0,8%), mentre al Centro le flessioni sono in media di oltre il 20%, e al Sud e nelle Isole si sfiora il 30%. Un quadro generale, cita il report dell’Osservatorio realizzato anche con il monitoraggio del Masaf e delle Regioni, in cui si è riscontrata qualche difficoltà aggiuntiva per le produzioni biologiche.
Protagonista dell’annata, la Peronospora, l’aggressiva malattia crittogamica che non ha lasciato scampo a molti vigneti soprattutto del Centro-Sud. I tecnici dell’Osservatorio ribadiscono però come questo fungo non influisca direttamente sulla qualità delle uve sane: i primi grappoli raccolti destinati alle basi spumante presentano, infatti, buoni livelli di acidità e interessanti quadri aromatici che danno positive prospettive enologiche. Per le altre tipologie saranno determinanti le condizioni meteo di settembre e ottobre quando si svolgerà il grosso della raccolta. La contrazione volumica complessiva comporterebbe la cessione del primato produttivo mondiale alla Francia, la cui produzione è stimata attorno ai 45 milioni di ettolitri a -2% sul 2022. Un “puro dato statistico”, sottolinea l’Osservatorio, che potrebbe dimostrarsi più o meno incisivo a seconda dell’andamento climatico delle prossime settimane, cruciali per portare a maturazione ottimale soprattutto le uve delle varietà più tardive. Per quanto riguarda la produzione di vino e mosto, in particolare nel Nord Ovest si assiste all’importante ripresa della Lombardia, (+15%) seguita da quella più moderata di Valle d’Aosta (+10%) e Liguria (+5%), e da una sostanziale tenuta del Piemonte (-2%). Il Nord-Est è trainato dal Veneto (+5%), nonostante tutto in lieve crescita rispetto allo scorso anno grazie anche all’entrata in produzione dei nuovi impianti. Il Trentino-Alto Adige (+1,5%) non si discosta di molto dai livelli dello scorso anno, mentre perdono punti percentuale Friuli-Venezia Giulia (-10%) ed Emilia-Romagna (-4,5%). Più omogenea la situazione al Centro-Sud, caratterizzata da flessioni che vanno dal 20 fino al 45% del Molise, con vendemmie previste molto più scariche soprattutto sulla dorsale Adriatica – Marche (-25%), Umbria (-20%), Abruzzo (-40%), Puglia (-25%), Calabria (32,5%) e Basilicata (-30%) – ma anche in Toscana (-20%), Lazio (-20%), Campania (-30%), Sicilia (-30%) e Sardegna (-20).
“È una vendemmia molto complessa quella che stiamo affrontando e la fotografia che emerge dalle previsioni vendemmiali ci indica un calo della produzione di uve piuttosto significativo, soprattutto laddove la vite è stata ripetutamente attaccata dalla Peronospora” ha commentato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, sottolineando che “sul fronte della qualità, dalla vendemmia 2023 otterremo sicuramente vini di buona qualità, con punte di eccellenza. Molto – ha concluso – dipenderà dal lavoro, a cominciare da quello degli enologi, eseguito in vigna e in cantina: è proprio in queste annate così strane che occorre mettere in campo tutte le conoscenze tecniche e scientifiche per mitigare i danni di un clima sempre più pazzo”.
Veneto, Zaia: scuola in subbuglio per assegnazione cattedreVenezia, 12 set. (askanews) – “Ormai siamo omologati ad avere i primi giorni di scuola in totale subbuglio rispetto all’assegnazione delle cattedre”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sull’inizio dell’anno scolastico. “L’Ufficio scolastico regionale sta facendo un ottimo lavoro – riconosce Zaia -. Il problema è che, se manca personale o se, come spesso accade, ci sono rinunce all’ultimo minuto, finisce che tornano le scoperture”.
Rivolgendo un messaggio agli studenti, attraverso Radio Cortina, Zaia ricorda che “la scuola è sicuramente l’elemento di formazione che ti cambia la vita, ma anche l’elemento di socializzazione che ti fa conoscere delle persone che ti cambieranno la vita, nel senso che tra i banchi di scuola conosci delle persone che comunque diventeranno i tuoi amici, i tuoi collaboratori, vivrai sfide personali e lavorative, insomma a scuola accade di tutto, quindi invito veramente i ragazzi ad avere un buon anno scolastico, ma anche di viverlo fino in fondo sotto questo profilo che è quello della socialità”. Zaia invita i ragazzi a tenere presente che la scuola “è un periodo della vita di una persona che resta indelebile. Si consideri che mediamente nella vita una persona cambierà lavoro almeno cinque, sei volte, per cui la scuola veramente va interpretata come una grande opportunità per l’apertura mentale e per affrontare ovviamente questi cambiamenti che ci troveremo durante la vita”.
ClimaMeter svela in tempo reale l’origine degli eventi estremiRoma, 12 set. (askanews) – Mentre il mondo affronta le sfide crescenti del cambiamento climatico, un team internazionale di ricercatori ha lanciato una piattaforma all’avanguardia per affrontare direttamente una delle domande più pressanti: fino a che punto il cambiamento climatico modifica gli eventi meteorologici estremi?
Il recente rapporto del Gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) ha sottolineato l’urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico globale, evidenziando un’accelerazione dei fenomeni estremi e il loro impatto sugli ecosistemi vitali e sulla società. In questa cornice, il team dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con il Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), l’Università svedese di Uppsala e il Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (Ictp) di Trieste, si è concentrato su alcuni eventi estremi avvenuti questa estate come la tempesta extratropicale Poly che ha colpito l’Europa centrale, l’eccezionale ondata di calore Cerberus che ha investito il Mediterraneo centrale e le intense precipitazioni di fine agosto sulle isole del Mediterraneo e nel Nord Italia. “L’obiettivo principale del progetto è fornire una rapida analisi del ruolo del cambiamento climatico e della variabilità naturale in un evento estremo meteorologico, con un’attenzione particolare a specifici fenomeni quali cicloni, ondate di calore e intense precipitazioni”, spiega Tommaso Alberti, ricercatore dell’Ingv. “Ciò permette di ottenere informazioni chiare e precise sulle influenze delle emissioni antropogeniche sull’evento estremo, offrendo una prospettiva rapida immediatamente dopo l’evento, nonché una descrizione e discussione più tecnica quando esso si è concluso”.
ClimaMeter, – informa Ingv – con una rappresentazione grafica, fornisce una visione chiara e dettagliata sull’origine naturale o antropica dell’evento estremo. In tal modo, si offre un tool facile da consultare per capire la dimensione spesso sottovalutata del cambiamento del clima. “La piattaforma appena lanciata rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda del legame tra il cambiamento climatico e gli eventi meteorologici estremi. Alimentiamo il database con eventi estremi avvenuti negli anni scorsi e contiamo di fornire, utilizzando dati in tempo reale di pressione alla superficie terrestre, velocità del vento, quantità di precipitazioni e temperatura, ottenute dal MSWX, un database con i parametri meteorologici ad alta risoluzione temporale, offrendo una base solida per analisi future e per le previsioni”, aggiunge il ricercatore.
“La nostra metodologia si basa sulla ricerca di condizioni meteorologiche simili a quelle che hanno causato l’evento estremo di interesse utilizzando i dati disponibili nella cosiddetta ‘era satellitare’, vale a dire il periodo a partire dal 1979 ovvero da quando sono diventate disponibili osservazioni diffuse delle variabili climatiche dai satelliti. Analizziamo separatamente i primi decenni dell’era satellitare (1979-2000, “passato”) e i decenni più recenti (2001-2022, “presente”) e, poi, li confrontiamo per capire come sono cambiate le condizioni meteorologiche selezionate tra i due periodi e se tali cambiamenti sono probabilmente dovuti alla variabilità climatica naturale o al cambiamento climatico antropogenico. Utilizzando dati storici e non simulazioni di modelli numerici, abbiamo la possibilità di avere il quadro rapido e riproducibile degli effetti”, prosegue Tommaso Alberti. La piattaforma, raggiungibile all’indirizzo https://www.climameter.org/home, offre informazioni dettagliate e intuitive a beneficio di tutti: comunità scientifica, professionisti dell’informazione, autorità istituzionali e cittadini.
“Nel futuro la piattaforma potrà essere utilizzata per fornire informazioni fondamentali per l’elaborazione delle strategie di mitigazione e l’adattamento agli effetti in continua evoluzione del cambiamento climatico”, conclude Alberti.
L’incenso di Pascali: un omaggio da The Open Box a MilanoMilano, 12 set. (askanews) – Un omaggio a Pino Pascali che è anche un atto concettuale, tipico della poetica di Gaspare Luigi Marcone, curatore di The Open Box a Milano, un garage dove trova cittadinanza l’arte contemporanea. In questo caso con un’operazione effimera, solo tre ore in una sera, che, nel fumo degli incensi, ricrea al Box l’unico storico happening di Pascali.
“Invitato a una mostra omaggio a Corradino di Svevia, siamo a Torre Astura a Nettuno nel 1965 – ci ha spiegato lo scrittore e critico Roberto Lacarbonara – Pascali decide di presentare una scultura-memoriale inserita in un monumento alla memoria di Corradino di Svevia, poi di improvvisare una performance. Sceglie la cripta come luogo espositivo e attraverso l’incenso va a saturare interamente questo spazio fino a creare quasi un momento di mancamento per se stesso ma anche per i presenti”. Incenso che, nel giorno della morte di Pascali, l’11 settembre del 1968, ha saturato anche lo spazio bianco del Box. “L’operazione di questa sera – ha aggiunto Lacarbonara – rievoca quel momento, quello in cui per la prima volta di fronte a un pubblico Pascali decide di intervenire attraverso un’azione che lo vede coinvolto non solo come scultore ma anche come attore”.
L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Pino Pascali, sarà ripetuto anche a Polignano al Mare il 19 ottobre, questa volta nella data del compleanno dell’artista.
A Reggio Emilia si discute del valore economico dei dati aziendaliRoma, 12 set. (askanews) – Nasce la “data community” dedicata al valore economico del patrimonio informativo delle aziende, il cui primo evento sarà “Data To Value” a Reggio Emilia: giovedì 14 settembre 2023 nell’Auditorium Credem presso Palazzo Spalletti Trivelli sono attesi oltre 150 professionisti dei dati.
In particolare, durante il workshop verrà presentato il nuovo modello di analisi per calcolare il contributo concreto degli asset informativi, anche in termini monetari, nei bilanci delle aziende. La discussione verrà allargata ai presenti tramite sessioni interattive. In agenda al mattino i contributi, tra gli altri, degli esperti di Credem (il vice chief operating officer Ettore Corsi, il chief data & analytics officer, Stefano Zoni e la information governor Elena Testoni), Università di Modena e Reggio Emilia (Franco Francia, docente e vicepresidente DAMA Italy), Irion (Mauro Tuvo, principal advisor, autore del libro “Data Governance” edizioni FrancoAngeli e componente comitato scientifico DAMA Italy, chapter italiano dell’associazione internazionale; Egle Romagnolli, head of marketing e curatrice del libro; coordinatrice comitato scientifico DAMA; Mario Vellella, domain advisory leader e comitato scientifico DAMA; Giacomo Saggioro, senior business & data management consultant.
Sarà dato spazio anche al racconto del patrimonio artistico della location emiliana, previsti anche una visita guidata a gruppi e un pranzo di networking. I gruppi di lavoro sulla Data & Analytics Valuation, la disciplina che si occupa di quantificare il contributo economico che si può generare dal patrimonio informativo aziendale, saranno due: il primo si focalizzerà sulla Governance e in particolar modo sulla Program Valuation (l’intero presidio della data governance) e Project Valuation (capire l’ordine di priorità e il valore economico delle singole iniziative); il secondo sulla Analytics Evaluation (tra cui Advanced Analytics e AI). Altre iniziative per il futuro riguardano la valorizzazione economica della “cultura del dato” (Data Culture Evaluation), la Data Monetization e la AI Governance. Value Based Data Governance: il modello Francia, Romagnolli, Testoni, Tuvo e Zoni sono i cinque co-autori del white paper “Value Based Data Governance” che mira a far avanzare il dibattito tra gli addetti ai lavori, proponendo un nuovo modello di analisi e calcolo del valore economico, sia dei programmi di data governance nel complesso, sia dei singoli progetti e iniziative di governo dei dati.
La Data Governance “è l’esercizio dell’autorità e del controllo (pianificazione, monitoraggio e applicazione) nella gestione degli asset dati”. Un approccio moderno alla gestione dei dati è un prerequisito essenziale per abilitare il percorso di crescita di un’azienda verso la cosiddetta data driven company. Gli autori individuano cinque livelli di maturità di un presidio di governo dei dati: da “iniziale” (wave 1) a “ottimizzato” (wave 5). In quest’ottica, il paper è un punto di riferimento per determinare in modo concreto i casi d’uso (use case) delle soluzioni di data management in azienda, nonché i tipi di rischio correlati a questi progetti, come possono incidere e come mitigarli il più possibile. Sono almeno sette i benefici di una gestione dati proattiva, di cui si parlerà nell’evento: efficienza operativa e ottimizzazione dei costi, mitigazione dei rischi, velocità e agilità di esercizio ma anche quella progettuale, qualità dei processi decisionali, brand reputation e compliance “by design”.
L’agente di Pogba: “Paul non ha mai voluto infrangere le regole”Roma, 12 set. (askanews) – Sul caso della positività del francese al testosterone, è intervenuta anche Rafaela Pimenta, agente del centrocampista della Juventus: “Attendiamo le contro analisi e fino ad allora non possiamo dire nulla -le parole della Pimenta- La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole”. In base alla normativa antidoping, le violazioni contestate a Pogba sono agli articoli 2.1 e 2.2 del Codice Mondiale Antidoping. La prima fattispecie, cioè l’articolo 2.1, riguarda “la presenza di una sostanza vietata o dei suoi metaboliti o marker nel campione biologico dell’atleta”. L’articolo 2.2. invece riguarda l’ “uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito da parte di un atleta”. Pogba, sospeso dal Tribunale Antidoping, rischia una lunga squalifica.
Dai cartoni animati a Leolandia: arriva Bingo, la sorellina di Bluey!Roma, 12 set. (askanews) – Leolandia si conferma il parco a tema a misura di famiglie, ospitando i beniamini del momento dei più piccoli: a far compagnia a Bluey, la divertente ed energica cucciola di Blue Heeler protagonista di una serie seguitissima in TV e sulle piattaforme online per bambini, a grande richiesta è arrivata la sorellina Bingo!
I bambini e le loro famiglie possono partecipare al loro mini-live show, giocare a Keepy Uppy senza far mai cadere il pallone a terra e divertirsi a imitare le loro beniamine cimentandosi nella prova del Cane Copione! Al termine dell’esperienza i piccoli possono salire sul palco e mettersi in posa per farsi scattare una foto ricordo davvero speciale insieme alle due sorelline, Bluey e Bingo. Per la sua inesauribile voglia di giocare e di conoscere il mondo attraverso tante avventure, Bluey non solo è amatissima dai bambini, ma ha saputo conquistare anche gli adulti, grazie ai valori positivi della serie e alla rappresentazione di una genitorialità moderna.
Fond. Libellula: 60 kit scolastici a famiglie in difficoltà economicaMilano, 12 set. (askanews) – Fondazione Libellula, dedicata a bambini e bambine in difficoltà economica, ha distribuito dalla fine della scorsa settima ad oggi, primo giorno di scuola in molte cittadine della Lombarida, più di 60 kit scolastici a bambine, bambini e adolescenti le cui famiglie sono in condizioni di vulnerabilità e povertà. L’iniziativa si è svolta presso lo Spazio di Via Marinetti a Milano.
“Augurandoci che l’anno scolastico che sta per iniziare possa essere ricco di riflessioni sull’inclusione e la parità di genere – ha detto Marzia Scuderi, responsabile Sviluppo e Gestione dei Progetti di Cura di Fondazione Libellula – abbiamo preparato questi kit, tenendo conto delle differenti classi che possono frequentare i bambini e le bambine. Il materiale scolastico è differenziato per fasce d’età, ma non per genere, per favorire l’inclusione e la parità di genere sin dall’infanzia attraverso piccoli gesti concreti.” Secondo una stima Assoutenti, quest’anno affrontare l’anno scolastico costerà in media tra il +8 e il +10% . La povertà educativa come carenza di strumenti che consentono di scardinare pregiudizi e di promuovere la parità di genere è uno dei temi affrontati nello Spazio Libellula. I bambini e le bambine destinatari dei kit scolastici avranno l’opportunità di partecipare gratuitamente a laboratori di potenziamento didattico, che mirano a valorizzare le loro competenze indipendentemente dal genere di appartenenza; attività ludico artistiche per conoscere e gestire le proprie emozioni, percorsi di empowerment ed educazione finanziaria; laboratori esperienziali e formativi che trasmettano la valorizzazione della differenza e dell’equità di genere, in termini di linguaggio, espressioni, atteggiamenti.
Fondazione Libellula è la fondazione di Zeta Service nata con lo scopo di agire su un piano culturale per prevenire e contrastare la violenza e la discriminazione di genere. Attraverso il Network Libellula – che ad oggi conta oltre 80 aziende, tra cui Barilla, Furla, Esselunga, Montenegro, Randstad e Zurich per citarne alcune – agisce nelle aziende con attività dedicate a collaboratori e collaboratrici su stereotipi, molestie, empowerment e linguaggio inclusivo. Realizza inoltre progetti di cura per supportare economicamente le donne che escono da situazioni di violenza, promuovere il loro reinserimento lavorativo, aiutare il personale degli ospedali a riconoscere i segni della violenza domestica, diffondere consapevolezza e strumenti di prevenzione sul territorio sostenendo chi vive situazioni di vulnerabilità.