Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Sisma in Marocco, notte in strada per migliaia di persone: oltre 2.000 morti

Sisma in Marocco, notte in strada per migliaia di persone: oltre 2.000 mortiRoma, 10 set. (askanews) – Almeno 2.012 persone sono morte e altre 2.059 sono rimaste ferite nel devastante terremoto che ha colpito nella notte di ieri il Marocco, secondo un bilancio fornito dal ministero dell’Interno, mentre si scava tra le macerie alla ricerca di eventuali superstiti. Il numero delle vittime è comunque destinato ad aumentare ancora, quando i soccorritori riusciranno a raggiungere i villaggi di montagna più remoti colpiti dal sisma. Almeno 1.404 feriti, inoltre, versano in condizioni critiche e moltissimi tra loro rischiano la vita. Intanto, migliaia di persone hanno trascorso la notte in strada per paura di nuove scosse.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che più di 300.000 persone sono state colpite dalle forti scosse in tutto il paese. Il terremoto ha avuto una magnitudo pari a 7 sulla scala Richter, con epicentro a 72 chilometri a sudest della città di Marrakesh, a una profondità di 10 chilometri. Secondo i media locali è stato il più forte mai registrato nel Paese, dove sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale. Al momento non sarebbero rimasti coinvolti cittadini italiani nel Paese, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani: il titolare della Farnesina ha parlato di 500 italiani nella zona colpita, ma nessuno risulta tra le vittime, morti o feriti. La Farnesina, comunque, continua a seguire la situazione minuto per minuto.

Le mura della Medina, la città vecchia, sono crollate. Le persone sono corse in strada, mentre case ed edifici si sbriciolavano alle loro spalle. Parte di un minareto è crollato nella famosa piazza Jemaa el-Fna, cuore pulsante di Marrakesh, lasciando ferite due persone. Il terremoto ha causato danni ingenti in diverse città. Oltre a Marrakesh, il sisma è stato avvertito anche a Rabat, Casablanca, Agadir ed Essaouira, seminando il panico tra la popolazione. Il Marocco ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, durante i quali la bandiera nazionale sventolerà a mezz’asta, ha riferito la corte reale. Le forze armate marocchine stanno dispiegando squadre di soccorso per fornire alle aree colpite acqua potabile pulita, scorte di cibo, tende e coperte.

La televisione locale ha mostrato cumuli di macerie e tubi rotti che schiacciavano auto parcheggiate e bloccavano le strade di Marrakech, mentre i residenti si precipitavano in strada dopo il terremoto avvenuto alle 23:11 di venerdì. La tv di Stato ha mostrato persone avvolte in coperte che dormivano in strada, temendo ulteriori scosse di assestamento. Il ministro degli Interni del Marocco ha tentato di rassicurare l’opinione pubblica in un comunicato dicendo che “le autorità statali continuano a mobilitare tutte le risorse umane e logistiche necessarie, per dispiegare unità specializzate di primo soccorso, comprese squadre di ricerca e salvataggio”.

Separatamente, l’esercito marocchino ha annunciato che il re Mohammed VI ha autorizzato le forze armate del Paese a intervenire e supervisionare gli aiuti. “Unità di risposta rapida, aerei, elicotteri, droni, centri tecnici e logistici sono stati dispiegati sul posto, con l’obiettivo di portare il supporto necessario alle aree e alle case colpite”, si legge in una nota.

Leone d’oro a “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos. A Garrone il Leone d’argento

Leone d’oro a “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos. A Garrone il Leone d’argentoRoma, 9 set. (askanews) – ‘Povere creature!’ del regista cult greco Yorgos Lanthimos è il Leone d’oro della ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Gloria anche per Matteo Garrone per ‘Io Capitano’ che ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia con una dedica: ‘Ai migranti che non ce l’hanno fatta’. Peter Sarsgaard vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile in ‘Memory’ di Michel Franco Cailee Spaeny vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in ‘Priscilla’ di Sofia Coppola.

Una serata introdotta da Caterina Murino, bellissima in elegante abito lungo di seta bluette che lascia le spalle completamente nude e una parure di brillanti apre la cerimonia finale. ‘Abbiamo vissuto storie bellissime che ci hanno commosso e divertito, c’è stato pubblico in tutte le sale dalla mattina alla notte – ha detto Caterina Murino nel suo discorso introduttivo -. Sotto le ali del Leone di Venezia è arrivata la conferma che tutti i sogni hanno senso se continuiamo a sognarli insieme, fianco a fianco’.

Film in bianco e nero, romanzo di formazione sui generis dove il film di mostri si mescola al percorso di emancipazione di una giovane donna in un Ottocento fantastico, ‘Poor Things’ di Yorgos Lanthimos vede protagonista Bella Baxter, la magnifica Emma Stone che Lanthimos aveva già diretto ne ‘La favorita’, una ragazza riportata in vita dal brillante e non ortodosso scienziato interpretato da Willem Dafoe. Un Frankenstein gentile con corpo di giovane donna e mentalità di bambina che nel suo viaggio intorno al mondo scoprirà la libertà di scegliere chi diventare. Il film si proietta nella corsa agli Oscar, dove la protagonista ha già trionfato nel 2017 con ‘La La Land’ un film che ugualmente aveva iniziato la sua corsa proprio qui a Venezia dove l’attrice aveva vinto la Coppa Volpi. Matteo Garrone vince il Leone d’Argento per la Miglior regia per il film ‘Io Capitano’. Il film è la commovente, drammatica e poetica, Odissea contemporanea di due giovani che da Dakar in Senegal decidono di affrontare i pericoli del deserto subsahariano, le torture in Libia, il viaggio pericoloso in un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa: l’Italia. Seydou e Moussa sono i due protagonisti, attori esordienti. ‘Questo premio aiuterà il film. Per fare il film insieme a persone africane, ho cercato di dare voce a chi di solito non ce l’ha. Ringrazio i miei attori per la loro straordinaria interpretazione: sono riusciti a dare tridimensionalità a quello che avevamo scritto, una grande umanità e una spiritualità’. ‘Noi abbiamo girato Io Capitano in Senegal ma anche in Marocco, quindi in questo momento il nostro pensiero va alla tragedia che ha colpito quella nazione’ ha detto il regista. A Seydou Sarr, ventunenne senegalese, il Premio Marcello Mastroianni come giovane attore emergente grazie all’interpretazione nella pellicola ‘Io Capitano’.

Il regista dà poi la parola a Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, alla cui storia si è ispirato. ‘Il film racconta una realtà vera’, sottolinea Mamadou. ‘Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c’è la voglia e la necessita di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani’. Per Mamadou, ‘un canale di ingresso regolare, come ha detto anche il presidente Mattarella, aiuterebbe ad affrontare l problema. Ringrazio il festival e tutta la comunità di Caserta che aiuta gli immigrati nell’inserimento’. Peter Sarsgaard vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile in ‘Memory’ di Michel Franco. L’attore americano interpreta con Jessica Chastain il film incentrato sull’amore tra due persone profondamente ferite dalla vita che si ritrovano ad affrontare insieme traumi e demenza. Il protagonista di Memory ha parlato dello sciopero degli attori contro l’IntelligenzaAartificiale che mette a repentaglio il loro lavoro. ‘Se perdiamo questa battaglia, questa disconnessione prepareràsemplicemente la strada dell’atrocità, quindi davvero faccio appello all’umanità per creare un futuro ai nostri stessi bambini’. Cailee Spaeny vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in ‘Priscilla’ di Sofia Coppola. L’attrice, 25 anni, nata nel Missouri, porta sullo schermo la storia di Priscilla Beaulieu dal fidanzamento da adolescente con Elvis Presley (Jacob Elordi) alla separazione. Il film è l’adattamento cinematografico delle memorie Elvis and Me scritte dalla vedova Presley. Sono stata sopraffatta dalla responsabilità di rappresentare un periodo particolare della vita di Priscilla (Presley) a cui dedico il premio’, ha detto.

‘Aku Wa Sonzai Shinai’ (Il male non esiste) di Ryusuke Hamaguchi vince il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. Il film del regista giapponese premio Oscar per Drive My Car è un dramma che, attraverso la storia piccola di Takumi e sua figlia Hana che vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo, dove un gruppo di investitori vorrebbe costruire un glamping di lusso, mette al centro la necessità di rispettare la Natura e di trovare un equilibro con essa. ‘Zielona Granica’ (Il confine verde) di Agnieszka Holland vince il Premio Speciale della Giuria. Il film racconta in bianco e nero e come fosse un documentario cosa accade al confine tra Polonia e Bielorussia dove i migranti siriani e africani vengono letteralmente rimpallati alle frontiere, con i diritti umani calpestati. ‘Ci sono persone che stanno aiutando e credono nell’umanità: dedichiamo questo premio a tutti gli attivisti e coloro che li stanno aiutando’. Guillermo Calderón e Pablo Larraín per il film ‘El Conde’ sono i vincitori del premio per la migliore sceneggiatura. I due autori cileni, Larrain anche regista, hanno ritratto il dittatore Pinochet come un vampiro, in un film in bianco e nero, che mescola horror e commedia ed è una allegoria sui mali del generale, la sua ansia di potere e di arricchimento. Il film, che si vedrà su Netflix, arriva a 50 anni dal colpe di Stato che in Cile rovesciò il governo democratico di Allende. ‘Magyarßzat mindenre’ (Una spiegazione per tutto) di Gßbor Reisz vince il premio Orizzonti per il Miglior film. La pellicola del regista ungherese Gabor Reisz è il miglior film nel concorso di Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. Mika Gustafson vince il premio Orizzonti per la Miglior regia per ‘Paradiset Brinner’ (Il paradiso brucia). ‘Una sterminata domenica’ di Alain Parroni vince in Orizzonti il Premio Speciale della Giuria. Il film è una storia di giovani, un anticonvenzionale romanzo di formazione, ambientato tra Roma e il litorale e sarà in sala Una sterminata domenica è in sala dal 14 settembre. L’attore mongolo Tergel Bold-Erdene è il vincitore del premio Orizzonti per la Migliore interpretazione maschile. All’attrice colombiana Margherita Rosa De Francisco per El Paraiso il premio per la migliore interpretazione femminile. Enrico Maria Artale è il vincitore del Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura del film ‘El Paraiso’ da lui stesso diretto. ‘A Short Trip’ di Erenik Begiri vince a Orizzonti il Premio per il Miglior cortometraggio. Il mini film, una produzione francese, è firmato dal giovane albanese Erenik Beqiri. Lo stesso film guadagna anche la nomination per la categoria corti agli Efa, gli European Film Awards 2023. ‘Ai Shi Yi Ba Qiang’ (Love is a Gun) di Lee Hong-Chi vince il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima ‘Luigi De Laurentiis’. Ha assegnato il riconocimento la giuria presieduta da Alice Diop. Il film, diretto dal 33enne regista e attore taiwanese Lee Hong-Chi, è stato presentato alla Settimana della Critica. ‘Felicità’, esordio alla regia dell’attrice Micaela Ramazzotti, presentato a Orizzonti Extra, è il vincitore del Premio degli spettatori – Armani Beauty. Il film, una produzione Lotus con Rai Cinema, in sala da giovedì 21 settembre, vede Ramazzotti protagonista di un dramma familiare con Max Tortora, Anna Galiena, Sergio Rubini e Matteo Olivetti. ‘Ci ho messo l’anima per fare questo film. Lo dedico a chi sta vivendo nell’infelicità della propria vita. L’infelicità può durare a lungo ma bisogna lottare tanto, lottare sempre per la felicità’, ha detto la regista. Per la sezione Venice Immersive, premio per la Realizzazione a ‘Empereur’ di Marion Burger e Ilan Cohen; ‘A Flow’ di Adriaan Lokman il Premio Speciale della Giuria; ‘A Songs for a Passerby’ di Celine Daemen vince il Gran Premio. La giuria presieduta da Andrea Pallaoro e composta da 24 studenti dei corsi di cinema delle università italiane, ha assegnato il premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema a ‘Thank You Very Much’ di Alex Braverman e il premio Venezia Classici per il miglior film restaurato a ‘Ohikkoshi’ (In Movimento) di Shinji Smai.

Venezia 80, Leone d’oro a Lanthimos. A Garrone Leone d’argento

Venezia 80, Leone d’oro a Lanthimos. A Garrone Leone d’argentoRoma, 9 set. (askanews) – “Povere creature!” del regista cult greco Yorgos Lanthimos è il Leone d’oro della ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Gloria anche per Matteo Garrone per “Io Capitano” che ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia con una dedica: “Ai migranti che non ce l’hanno fatta”. Peter Sarsgaard vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile in “Memory” di Michel Franco Cailee Spaeny vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in “Priscilla” di Sofia Coppola.

Una serata introdotta da Caterina Murino, bellissima in elegante abito lungo di seta bluette che lascia le spalle completamente nude e una parure di brillanti apre la cerimonia finale. “Abbiamo vissuto storie bellissime che ci hanno commosso e divertito, c’è stato pubblico in tutte le sale dalla mattina alla notte – ha detto Caterina Murino nel suo discorso introduttivo -. Sotto le ali del Leone di Venezia è arrivata la conferma che tutti i sogni hanno senso se continuiamo a sognarli insieme, fianco a fianco”.

Film in bianco e nero, romanzo di formazione sui generis dove il film di mostri si mescola al percorso di emancipazione di una giovane donna in un Ottocento fantastico, “Poor Things” di Yorgos Lanthimos vede protagonista Bella Baxter, la magnifica Emma Stone che Lanthimos aveva già diretto ne “La favorita”, una ragazza riportata in vita dal brillante e non ortodosso scienziato interpretato da Willem Dafoe. Un Frankenstein gentile con corpo di giovane donna e mentalità di bambina che nel suo viaggio intorno al mondo scoprirà la libertà di scegliere chi diventare. Il film si proietta nella corsa agli Oscar, dove la protagonista ha già trionfato nel 2017 con “La La Land” un film che ugualmente aveva iniziato la sua corsa proprio qui a Venezia dove l’attrice aveva vinto la Coppa Volpi. Matteo Garrone vince il Leone d’Argento per la Miglior regia per il film “Io Capitano”. Il film è la commovente, drammatica e poetica, Odissea contemporanea di due giovani che da Dakar in Senegal decidono di affrontare i pericoli del deserto subsahariano, le torture in Libia, il viaggio pericoloso in un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa: l’Italia. Seydou e Moussa sono i due protagonisti, attori esordienti. “Questo premio aiuterà il film. Per fare il film insieme a persone africane, ho cercato di dare voce a chi di solito non ce l’ha. Ringrazio i miei attori per la loro straordinaria interpretazione: sono riusciti a dare tridimensionalità a quello che avevamo scritto, una grande umanità e una spiritualità”. “Noi abbiamo girato Io Capitano in Senegal ma anche in Marocco, quindi in questo momento il nostro pensiero va alla tragedia che ha colpito quella nazione” ha detto il regista. A Seydou Sarr, ventunenne senegalese, il Premio Marcello Mastroianni come giovane attore emergente grazie all’interpretazione nella pellicola “Io Capitano”.

Il regista dà poi la parola a Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, alla cui storia si è ispirato. “Il film racconta una realtà vera”, sottolinea Mamadou. “Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c’è la voglia e la necessita di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani”. Per Mamadou, “un canale di ingresso regolare, come ha detto anche il presidente Mattarella, aiuterebbe ad affrontare l problema. Ringrazio il festival e tutta la comunità di Caserta che aiuta gli immigrati nell’inserimento”. Peter Sarsgaard vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile in “Memory” di Michel Franco. L’attore americano interpreta con Jessica Chastain il film incentrato sull’amore tra due persone profondamente ferite dalla vita che si ritrovano ad affrontare insieme traumi e demenza. Il protagonista di Memory ha parlato dello sciopero degli attori contro l’IntelligenzaAartificiale che mette a repentaglio il loro lavoro. “Se perdiamo questa battaglia, questa disconnessione prepareràsemplicemente la strada dell’atrocità, quindi davvero faccio appello all’umanità per creare un futuro ai nostri stessi bambini”. Cailee Spaeny vince la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile in “Priscilla” di Sofia Coppola. L’attrice, 25 anni, nata nel Missouri, porta sullo schermo la storia di Priscilla Beaulieu dal fidanzamento da adolescente con Elvis Presley (Jacob Elordi) alla separazione. Il film è l’adattamento cinematografico delle memorie Elvis and Me scritte dalla vedova Presley. Sono stata sopraffatta dalla responsabilità di rappresentare un periodo particolare della vita di Priscilla (Presley) a cui dedico il premio”, ha detto.

“Aku Wa Sonzai Shinai” (Il male non esiste) di Ryusuke Hamaguchi vince il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. Il film del regista giapponese premio Oscar per Drive My Car è un dramma che, attraverso la storia piccola di Takumi e sua figlia Hana che vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo, dove un gruppo di investitori vorrebbe costruire un glamping di lusso, mette al centro la necessità di rispettare la Natura e di trovare un equilibro con essa. “Zielona Granica” (Il confine verde) di Agnieszka Holland vince il Premio Speciale della Giuria. Il film racconta in bianco e nero e come fosse un documentario cosa accade al confine tra Polonia e Bielorussia dove i migranti siriani e africani vengono letteralmente rimpallati alle frontiere, con i diritti umani calpestati. “Ci sono persone che stanno aiutando e credono nell’umanità: dedichiamo questo premio a tutti gli attivisti e coloro che li stanno aiutando”. Guillermo Calderón e Pablo Larraín per il film “El Conde” sono i vincitori del premio per la migliore sceneggiatura. I due autori cileni, Larrain anche regista, hanno ritratto il dittatore Pinochet come un vampiro, in un film in bianco e nero, che mescola horror e commedia ed è una allegoria sui mali del generale, la sua ansia di potere e di arricchimento. Il film, che si vedrà su Netflix, arriva a 50 anni dal colpe di Stato che in Cile rovesciò il governo democratico di Allende (segue)

Il G20 trova l’accordo: condanna l’uso della forza in Ucraina ma non cita la Russia

Il G20 trova l’accordo: condanna l’uso della forza in Ucraina ma non cita la RussiaNuova Delhi, 9 set. (askanews) – L’obiettivo di Narendra Modi era chiudere (quasi a tutti i costi) il G20 con una dichiarazione comune ed è stato raggiunto. Il “prezzo” è un equilibrismo sulla guerra in Ucraina: condanna per l’uso della forza, ma senza mai citare la Russia. “E’ stata fatta la storia”, scrive trionfalmente su X il padrone di casa, mentre la Russia parla di “posizione equilibrata”. Volodymyr Zelensky al momento non commenta, ma per il Ministero degli Esteri di Kiev non c’è “nulla di cui andare fieri”.

Nella dichiarazione, “in relazione alla guerra in Ucraina”, si dice dunque che “in linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dalla minaccia o dall’uso della forza per cercare di acquisire territori contro l’integrità territoriale e la sovranità o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato” e che “l’uso o la minaccia di uso di armi nucleari è inammissibile”. Quindi si chiede “a tutti gli Stati di sostenere i principi del diritto internazionale, compreso quello dell’integrità territoriale e della sovranità”. La Russia è citata quando si parla dell’accordo sul grano, che deve avere “piena, tempestiva ed efficace attuazione”, così come “la promozione dei prodotti alimentari e dei fertilizzanti russi”. Per il resto, nelle 37 pagine messe a punto in una lunghissima trattativa, si parla di economia con la preoccupazione per le “crisi a cascata” che causano problemi per la crescita economica globale, che è “inferiore alla media di lungo periodo” e “disomogenea”, con una “elevata” incertezza sulle prospettive. In questo contesto servono “politiche monetarie, fiscali, finanziarie e strutturali ben calibrate”, “politiche per promuovere la crescita” e “ridurre le disuguaglianze”. È anche una “necessità” la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, “per migliorare tutte le sue funzioni attraverso un processo inclusivo e guidato dai membri”. Anche il Fondo monetario internazionale deve cambiare, ma restando “forte, basato sulle quote e dotato di risorse adeguate, al centro della rete di sicurezza finanziaria globale”. Di una riforma – passando alla politica – c’è bisogno anche per le Nazioni Unite che “devono essere reattive verso tutti i membri, fedeli alle finalità fondative e ai principi della sua Carta e adattate per esercitare il proprio mandato”.

Per l’ambiente è riconosciuta “la necessità di maggiori investimenti globali per raggiungere i nostri obiettivi climatici dell’accordo di Parigi” ed è garantito lo sforzo per “triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale attraverso obiettivi e politiche esistenti, nonché dimostrare ambizioni simili rispetto ad altre tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese le tecnologie di abbattimento e rimozione, in linea con le circostanze nazionali entro il 2030”. Altro tema toccato quello delle migrazioni. I Paesi del G20 hanno riaffermato oggi il loro “impegno a sostenere i migranti, compresi i lavoratori migranti e i rifugiati”, nello sforzo “verso un mondo più inclusivo, in linea con le politiche nazionali, le legislazioni e le circostanze”, “garantendo il pieno rispetto dei diritti umani e delle loro libertà fondamentali indipendentemente dal loro status migratorio”. Riconosciuta anche “l’importanza di prevenire i flussi migratori irregolari e il traffico di migranti, come parte di un approccio globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare” e “di rispondere ai bisogni umanitari e alle cause profonde degli sfollamenti”.

Domani la chiusura del vertice, che ha visto oggi l”allargamento’ del formato all’Unione africana, diventata “membro permanente”. “Rafforzerà il G20 e rafforzerà anche la voce del Sud globale”, ha commentato Modi, mentre il presidente dell’UA Azali Assoumani ha ringraziato “di cuore” a “nome del continente africano”. (Dell’inviato Alberto Ferrarese)

Meloni archivia la Via della Seta ma la collaborazione si consolida: il faro è il Partenariato

Meloni archivia la Via della Seta ma la collaborazione si consolida: il faro è il PartenariatoNuova Delhi, 9 set. (askanews) – Anche senza il Memorandum sulla Via della Seta, che sarà archiviato, i rapporti tra Italia e Cina possono consolidarsi e crescere. E’ questo il senso del bilaterale, oggi a margine del G20 di Nuova Delhi, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier cinese Li Qiang.

Si è trattato del primo incontro di persona tra i due, arrivato a pochi giorni dalla visita in Cina del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Al centro del confronto i rapporti tra Roma e Pechino, proprio alla luce della questione della Via della Seta. La decisione dell’Italia di uscire dall’intesa è sostanzialmente presa ma ci sarà comunque un passaggio parlamentare prima dell’ufficializzazione. Se il percorso è delineato (la disdetta entro dicembre per non far scattare il rinnovo automatico) le diplomazie sono da tempo al lavoro per evitare che ci siano ‘contraccolpi’ nelle relazioni, che vedono un rilevante interscambio. Meloni – che entro la fine dell’anno sarà a Pechino – ha quindi voluto rassicurare Li sul fatto che l’Italia è “pronta a rafforzare e consolidare” le relazioni. Una posizione condivisa, fa sapere Palazzo Chigi, secondo cui dal colloquio è emersa la “comune intenzione di consolidare e approfondire il dialogo tra Roma e Pechino sulle principali questioni bilaterali e internazionali”. E senza la Via della Seta, il Partenariato strategico globale attivo da 19 anni “costituirà il faro per l’avanzamento dell’amicizia e della collaborazione tra le due nazioni in ogni settore di comune interesse”. Da parte sua Li Qiang ha auspicato una “relazione sana e stabile”, “necessaria per un migliore sviluppo”. Il primo ministro ha anche delineato un quadro di rapporti bilaterali in cui l’Italia dovrà garantire “un ambiente imprenditoriale equo, giusto e non discriminatorio” alle aziende cinesi, mentre Pechino “continuerà ad espandere l’accesso al mercato per creare maggiori opportunità per i prodotti di qualità italiani”.Nel pomeriggio Meloni ha incontrato anche il ‘padrone di casa’ Narendra Modi, congratulandosi per il “successo” del vertice. A Modi la presidente del Consiglio ha illustrato i temi della prossima presidenza italiana del G7, auspicando un “efficace coordinamento” con il G20. Al centro dell’agenda anche i rapporti bilaterali, in particolare la collaborazione in settori strategici, fra cui la transizione energetica, la digitalizzazione, lo spazio e la difesa.

In mattinata Meloni è intervenuta nella prima sessione dei lavori, dedicata all’ambiente, al clima e all’energia. “Il nesso clima-energia – ha sottolineato – è sempre più importante in una fase nella quale il mondo continua ad affrontare gli effetti a cascata della crisi innescata dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e dall’uso delle forniture energetiche come un’arma di ricatto da parte di Mosca”. Anche a causa di questo nesso, quando si discute di transizione ecologica ed energetica, bisogna tener presente che “approcci troppo radicali o troppo asimmetrici” finirebbero non solo per “non garantire soluzioni efficaci” ma potrebbero anche “provocare pericolosi squilibri nel rapporto tra le nazioni e all’interno delle nazioni stesse”. Serve dunque, per Meloni, un approccio basato sulla cooperazione e sul dialogo: “La risposta al cambiamento climatico deve riguardare davvero tutti, altrimenti pensare che possa portare risultati apprezzabili è pura utopia. E al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria l’adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale”. A questo proposito, l’Italia “aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi” e “sostenere la sicurezza energetica delle nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. In quest’ottica rientra il Piano Mattei, su cui il governo sta lavorando, ma anche la decisione di destinare all’Africa oltre il 70% del Fondo Italiano per il clima: 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per iniziative di mitigazione e adattamento.La premier oggi ha anche partecipato alla presentazione del progetto di corridoio economico marittimo e ferroviario tra Ue, India e Medio Oriente, in cui l’Italia con le sue imprese “è pronta a giocare un ruolo decisivo”. Domani la presidente del Consiglio interverrà nuovamente nel corso dei lavori e avrà incontri con i presidenti di Indonesia e Corea del Sud Joko Widodo e Yoon Suk-yeol prima della chiusura del summit e il rientro a Roma, con una ‘sosta’ in Qatar.

(dall’inviato Alberto Ferrarese) 

Meloni archivia la Via della Seta: il faro è il Partenariato Italia-Cina

Meloni archivia la Via della Seta: il faro è il Partenariato Italia-CinaNuova Delhi, 9 set. (askanews) – Anche senza il Memorandum sulla Via della Seta, che sarà archiviato, i rapporti tra Italia e Cina possono consolidarsi e crescere. E’ questo il senso del bilaterale, oggi a margine del G20 di Nuova Delhi, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier cinese Li Qiang.

Si è trattato del primo incontro di persona tra i due, arrivato a pochi giorni dalla visita in Cina del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Al centro del confronto i rapporti tra Roma e Pechino, proprio alla luce della questione della Via della Seta. La decisione dell’Italia di uscire dall’intesa è sostanzialmente presa ma ci sarà comunque un passaggio parlamentare prima dell’ufficializzazione. Se il percorso è delineato (la disdetta entro dicembre per non far scattare il rinnovo automatico) le diplomazie sono da tempo al lavoro per evitare che ci siano ‘contraccolpi’ nelle relazioni, che vedono un rilevante interscambio. Meloni – che entro la fine dell’anno sarà a Pechino – ha quindi voluto rassicurare Li sul fatto che l’Italia è “pronta a rafforzare e consolidare” le relazioni. Una posizione condivisa, fa sapere Palazzo Chigi, secondo cui dal colloquio è emersa la “comune intenzione di consolidare e approfondire il dialogo tra Roma e Pechino sulle principali questioni bilaterali e internazionali”. E senza la Via della Seta, il Partenariato strategico globale attivo da 19 anni “costituirà il faro per l’avanzamento dell’amicizia e della collaborazione tra le due nazioni in ogni settore di comune interesse”. Da parte sua Li Qiang ha auspicato una “relazione sana e stabile”, “necessaria per un migliore sviluppo”. Il primo ministro ha anche delineato un quadro di rapporti bilaterali in cui l’Italia dovrà garantire “un ambiente imprenditoriale equo, giusto e non discriminatorio” alle aziende cinesi, mentre Pechino “continuerà ad espandere l’accesso al mercato per creare maggiori opportunità per i prodotti di qualità italiani”. Nel pomeriggio Meloni ha incontrato anche il ‘padrone di casa’ Narendra Modi, congratulandosi per il “successo” del vertice. A Modi la presidente del Consiglio ha illustrato i temi della prossima presidenza italiana del G7, auspicando un “efficace coordinamento” con il G20. Al centro dell’agenda anche i rapporti bilaterali, in particolare la collaborazione in settori strategici, fra cui la transizione energetica, la digitalizzazione, lo spazio e la difesa.

In mattinata Meloni è intervenuta nella prima sessione dei lavori, dedicata all’ambiente, al clima e all’energia. “Il nesso clima-energia – ha sottolineato – è sempre più importante in una fase nella quale il mondo continua ad affrontare gli effetti a cascata della crisi innescata dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina e dall’uso delle forniture energetiche come un’arma di ricatto da parte di Mosca”. Anche a causa di questo nesso, quando si discute di transizione ecologica ed energetica, bisogna tener presente che “approcci troppo radicali o troppo asimmetrici” finirebbero non solo per “non garantire soluzioni efficaci” ma potrebbero anche “provocare pericolosi squilibri nel rapporto tra le nazioni e all’interno delle nazioni stesse”. Serve dunque, per Meloni, un approccio basato sulla cooperazione e sul dialogo: “La risposta al cambiamento climatico deve riguardare davvero tutti, altrimenti pensare che possa portare risultati apprezzabili è pura utopia. E al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria l’adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale”. A questo proposito, l’Italia “aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi” e “sostenere la sicurezza energetica delle nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. In quest’ottica rientra il Piano Mattei, su cui il governo sta lavorando, ma anche la decisione di destinare all’Africa oltre il 70% del Fondo Italiano per il clima: 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per iniziative di mitigazione e adattamento. La premier oggi ha anche partecipato alla presentazione del progetto di corridoio economico marittimo e ferroviario tra Ue, India e Medio Oriente, in cui l’Italia con le sue imprese “è pronta a giocare un ruolo decisivo”. Domani la presidente del Consiglio interverrà nuovamente nel corso dei lavori e avrà incontri con i presidenti di Indonesia e Corea del Sud Joko Widodo e Yoon Suk-yeol prima della chiusura del summit e il rientro a Roma, con una ‘sosta’ in Qatar.

Mattarella: nostri valori invocano diritto Ucraina a resistenza

Mattarella: nostri valori invocano diritto Ucraina a resistenzaRoma, 9 set. (askanews) – “Il no alla guerra è risuonato forte dopo il Secondo conflitto mondiale, consentendo di dar vita all’Organizzazione delle Nazioni Unite, al processo di integrazione europea, alla creazione di alleanze, come la Nato, in grado di difendere i valori che ispirano le nostre società, è ciò che ci permette oggi, di fronte all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, di invocare, a voce alta, il diritto del popolo ucraino a resistere e a pretendere di essere arbitro del proprio futuro”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio del discorso pronunciato a bordo della nave Cavour nel Golfo dell’Asinara (Sassari), per l’80esimo anniversario dell’affondamento della corazzata “Roma” ad opera dei tedeschi, avvenuto il 9 settembre 1943.

Fascismo, Mattarella: la lotta di Liberazione fu un secondo Risorgimento

Fascismo, Mattarella: la lotta di Liberazione fu un secondo RisorgimentoRoma, 9 set. (askanews) – “Siamo qui oggi a rendere onore a tanti patrioti. A dei valorosi che, onorando il giuramento di fedeltà alla bandiera, non intesero mai ammainarla. Marinai, soldati, avieri, carabinieri, finanzieri che, in giornate terribili per la Patria, non smarrirono il senso dell’onore e, con il loro comportamento e il loro sacrificio, resero onore all’Italia”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio del discorso pronunciato nel Golfo dell’Asinara (Sassari), per l’80esimo anniversario dell’affondamento corazzata “Roma” ad opera dei tedeschi, avvenuto il 9 settembre 1943.

“Oggi – ha proseguito il Capo dello Stato – facciamo memoria dei marinai scomparsi in mare. A quanti, in particolare, nelle giornate dell’armistizio, persero la vita, con l’affondamento della corazzata Roma e dei cacciatorpediniere Da Noli e Vivaldi, colpiti dalla furia tedesca, in queste acque”. “Come ci hanno ricordato il Ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore della Marina, ottanta anni fa si consumava in queste acque una pagina dolorosa per la Marina e per l’Italia, in un momento di svolta che ha segnato profondamente la memoria collettiva del nostro Paese. Fu un sentimento di sbandamento che accompagnava lo svelamento di un inganno, quello del regime fascista, aggiunto alla acquisita consapevolezza della rottura del patto tra monarchia e popolo”.

“In quei terribili giorni e da lì sino alla fine del conflitto – ha sottolineato Mattarella -, l’Italia ha pianto migliaia di morti, uomini e donne, militari e civili, in patria e all’estero, accomunati dal desiderio di vivere in pace, in un paese libero, lasciandosi alle spalle la dittatura e gli orrori della guerra. Tanti italiani morirono perché la Patria riprendesse il suo autentico e libero percorso nella storia”. “Da quel 9 settembre del 1943 prese inizio il riscatto nazionale, la lotta di Liberazione – ha rimarcato il presidente della Repubblica -. Ad opera dei militari internati nei campi di concentramento in Germania, ai quali venne negato lo status di prigionieri di guerra. Dei martiri di Cefalonia. Dei combattenti nei Balcani e nelle isole mediterranee. Dei reduci dalla Russia e dall’Africa. Da tutti loro si levò la condanna nei confronti di un regime che si era unito al nazismo, tradendo i valori autentici del popolo italiano”.

La “condanna nei confronti di un regime che si era unito al nazismo, tradendo i valori autentici del popolo italiano”, “si levò dai soldati e dai giovani che, rifiutando di servire il governo collaborazionista di Salò, salirono in montagna, costituendo le prime formazioni armate. Umili voci ed eroici comandanti, come il capitano di vascello Adone Del Cima, comandante di nave Roma, medaglia d’argento al valor militare. L’Ammiraglio Carlo Bergamini, comandante delle Forze navali da battaglia, medaglia d’oro. Il capitano di corvetta Alessandro Cavriani e il Capo di terza classe Virgilio Fasan, imbarcati su nave Vivaldi, entrambi medaglia d’oro alla memoria. E del loro esempio siamo qui oggi a rinnovare la memoria, a ottant’anni di distanza”, ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio del discorso pronunciato a bordo della nave Cavour nel Golfo dell’Asinara (Sassari), per l’80esimo anniversario dell’affondamento della corazzata “Roma” ad opera dei tedeschi, avvenuto il 9 settembre 1943. Mattarella ha proseguito: “Sono loro, come i fucilati, gli impiccati, i torturati, i morti di stenti e maltrattamenti nei campi di concentramento, le vittime di rappresaglia tedesca, da Marzabotto a Boves, alle Fosse Ardeatine, all’isola di Kos e di Lero, dove combatterono personalità come Leonetto Amadei, poi presidente della Corte costituzionale e Virgilio Spigai che sarebbe divenuto Capo di Stato Maggiore della Marina della Repubblica. Sono loro, che con i caduti a Porta San Paolo, a Montelungo, nelle Quattro Giornate di Napoli, hanno dato vita a un secondo Risorgimento, hanno contribuito al sorgere di una nuova Italia, ricostituendo quella unità nazionale che il fascismo aveva spezzato”.

“La loro eredità – ha sottolineato il Capo dello Stato – sono le istituzioni democratiche della Repubblica e la missione di pace iscritta nella nostra Costituzione all’art. 11 ove si afferma solennemente che ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli’”.

She’s Next, Visa premia tre imprese italiane a conduzione femminile

She’s Next, Visa premia tre imprese italiane a conduzione femminileRoma, 9 set. (askanews) – Visa, tra i leader globali nei pagamenti digitali, annuncia le tre imprenditrici che si sono maggiormente distinte nell’ambito della prima edizione italiana di She’s Next, il programma globale di Visa che mira a favorire la piccola imprenditoria femminile, lanciato a maggio in Italia per sostenere una maggiore inclusione delle donne nel tessuto economico del Paese. Tra le circa 300 candidature ricevute, le imprenditrici Sofia Santi, CEO di ONEBra, Francesca Matteoni, ideatrice dell’Accademia del Disegno, e Tiziana Ferraioli, fondatrice di Libera…Mente Imparo si sono aggiudicate beni e servizi per un valore fino a 10.000 euro per rendere più competitiva la loro impresa, insieme a opportunità di formazione e tutoring attraverso le piattaforme Visa dedicate alle PMI.

“Siamo felici della grande partecipazione alla prima edizione di She’s Next in Italia. È la dimostrazione, ancora una volta, che sostenere le micro, piccole e medie imprese a conduzione femminile sia semplicemente la cosa giusta da fare” ha dichiarato Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia: “In Visa riteniamo che le economie inclusive consentano alle persone e alle imprese di crescere e prosperare. E siamo orgogliosi del valore che She’s Next può portare alle imprenditrici italiane, anche grazie all’ecosistema che sta supportando il programma in Italia, come le organizzazioni di categoria, l’università, le istituzioni finanziarie e i media.” La premiazione ha avuto luogo in occasione del Festival “Il Tempo delle Donne”, organizzato in Triennale Milano dal Corriere della Sera, co-promotore di She’s Next insieme a Visa.

LE TRE IMPRENDITRICI SELEZIONATE ONEBra, la stampa 3D al servizio delle donne mastectomizzate. Sofia Santi è la fondatrice di ONEBra, azienda con sede a Trento che realizza, tramite la stampa 3D, coppe per reggiseni in grado di risolvere qualsiasi tipo di asimmetria dei seni, spesso causata da interventi di mastectomia. ONEBra ha sviluppato una app che consente alle utenti di effettuare la scansione del seno direttamente a casa e di ordinare le coppe personalizzate. L’azienda, che tramite un servizio di community offre anche un supporto informativo e psicologico alle donne, intende conseguire la certificazione medica di dispositivo sanitario e sviluppare una piattaforma e-commerce per i suoi prodotti.

Accademia del Disegno, l’arte accessibile a tutti. Francesca Matteoni è la fondatrice dell’Accademia del Disegno, scuola d’arte con sede a Impruneta, in provincia di Firenze, che a seguito della pandemia si è rinnovata attivando una piattaforma online che propone lezioni aperte a tutti, anche ai principianti, con corsi preregistrati fruibili ovunque e in qualsiasi momento. Francesca Matteoni ha l’obiettivo di rendere l’Accademia del Disegno una sorta di “Netflix dell’Arte” che, tramite un piccolo investimento mensile, dia la possibilità a chiunque di accedere a decine di ore di corsi tenuti da maestri d’eccezione. Libera…Mente Imparo, il valore del potenziamento cognitivo. Tiziana Ferraioli è la fondatrice di Libera…Mente Imparo, centro di formazione e potenziamento cognitivo con sede ad Angri, in provincia di Salerno, che offre percorsi specializzati a ragazzi e ragazze con difficoltà di apprendimento. Grazie all’esperienza pluriennale del suo team di professioniste, Libera…Mente Imparo ha la missione di realizzare attività specifiche di screening sul territorio per riconoscere i soggetti con difficoltà di apprendimento e agire per tempo con percorsi mirati, creando una collaborazione solida con le istituzioni scolastiche e le famiglie.

I riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria multidisciplinare, in rappresentanza dei diversi ambiti della società, composta da Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano, Valentina Picca Bianchi, Presidente del Comitato Impresa Donna del MISE, Anna Lapini, Presidente del gruppo Terziario Donna di Confcommercio, Stefano Stoppani, Country Manager Visa Italia, Marco Ferrero, Chief Regional Officer Italy di Nexi, Laura Furlan, Direttore Generale Postepay, Stefania Gentile, CEO e General Manager Mooney, Raffaella Mastrofilippo responsabile Prodotti Transazionali e Piattaforme di Payment, Intesa Sanpaolo. Fra i giurati anche una rappresentanza di giornaliste delle testate del gruppo RCS: Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicaria del Corriere della Sera, Danda Santini, direttrice di iO Donna, Maria Luisa Agnese e Rita Querzè, giornaliste del Corriere della Sera.

Premiate al Sana le migliori birre artigianali gluten free e bio

Premiate al Sana le migliori birre artigianali gluten free e bioRoma, 9 set. (askanews) – Le migliori birre artigianali senza glutine, insieme alle migliori birre biologiche, sono state premiate a Bologna, nell’ambito delle attività di SANA – 35° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale. I podi del World Gluten Free Beer Award (WGFBA) e del premio Best Bio Beer, organizzati rispettivamente dai portali web Nonsologlutine e Piacevolezza con la collaborazione di Unionbirrai, infatti, sono stati ufficializzati in occasione della terza giornata dell’evento fieristico.

Il WGFBA, giunto alla decima edizione, ha visto la partecipazione di ottanta birre, distribuite nelle sette categorie previste dal concorso, con ventuno premi assegnati, a cui si aggiunge il podio “Premio speciale Fratelli la Bufala”, conferito alla birra che meglio si abbina alla pizza margherita, assegnato in partnership con la catena di pizzerie napoletane “Fratelli la Bufala”, che conta ben 35 sedi nel mondo. Sei in due categorie, invece, i premi assegnati per la quarta edizione del Best Bio Beer, che è dedicato alle birre biologiche artigianali, ovvero, per quelle non italiane, alle birre non pastorizzate e microfiltrate. SANA è stato anche occasione per Unionbirrai per inserirsi fra le proposte delle produzioni italiane di eccellenza di CIA – Agricoltori Italiani, con alcune birre prodotte con materie prime da agricoltura biologica. In particolare, ad aderire all’iniziativa dell’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti con le loro birre biologiche sono stati i birrifici Gilac, Il Mastio, Zuker e Valsenio.

“Con la partecipazione a SANA e la collaborazione con i due concorsi WGFBA e Best Bio Beer, abbiamo voluto puntare i riflettori su un segmento di mercato in espansione, come dimostrato anche dalla grande attenzione ad esso rivolta nelle giornate del Salone – commenta Simone Monetti, segretario nazionale Unionbirrai – La produzione di birra biologica e la presenza sempre maggiore di birrifici agricoli in Italia sono il riflesso di un crescente interesse per la qualità del prodotto, la sostenibilità e la valorizzazione del territorio”. “Sono molto soddisfatto della strada intrapresa da parte dei birrifici artigianali nella direzione della birra senza glutine e birra biologica. – aggiunge Alfonso Del Forno, fondatore dei due concorsi – Sono due settori in forte crescita e i birrifici hanno cominciato da anni a investire in questi settori, ritenuti innovativi anche nell’ultimo Report di Unionbirrai e OBiArt. Essere giunti alla decima edizione del WGFBA, nato quando in Italia la produzione gluten free era ancora nello stato embrionale, è motivo di orgoglio per me, visto che l’attuale produzione nazionale è leader nel mondo per queste tipologie di birra”.