Meeting Cl, Zuppi: l’amicizia arma contro gli individualismi di oggiRimini, 20 ago. (askanews) – “Viviamo questi giorni con tanti testimoni del passato, che qui ci coinvolgeranno, e con tanti testimoni del presente per essere anche noi testimoni, in un tempo fortemente e pericolosamente individualistico, con le tante patologie che l’individualismo chiama”. E’ l’invito che il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, rivolge ai partecipanti del Meeting per l’Amicizia dei Popoli promosso da Cl a Rimini, al via questa mattina.
“L’invito – ha aggiunto Zuppi nella sua omelia nella messa di apertura della kermesse estiva – è ad andare fino ai confini della terra. È ad abolita l’estraneità” affinchè di fronte alle “tragedie delle guerre, del male, al mondo ostile e indifferenze perché non amico” non dobbiamo “vergognarci a chiedere, a essere insistenti nella preghiera e nell’amicizia con tutti”, “per cambiare la storia e il mondo”.
Nuova scoperta a Pompei, ricostruita vita schiavi a Civita GiulianaSalerno, 20 ago. (askanews) – È stato ritrovato, nella villa romana di Civita Giuliana, a circa 600 metri dalle mura dell’antica Pompei, l’arredo di una stanza assegnata agli schiavi. Sembra una fotografia, che denuncia una situazione di precarietà e subalternità. Tuttavia, si tratta di un’immagine affascinante di quasi 2000 anni fa, realizzata con la tecnica dei calchi, esistente solo a Pompei e dintorni. Materiali quali mobili e tessuti, nonché corpi di vittime dell’eruzione del 79 d.C., sono stati coperti dalla nube piroclastica, divenuta poi terreno solido mentre la materia organica decomposta ha lasciato un vuoto nel terreno: un’impronta che, riempita di gesso, ha rivelato la sua forma originaria. “Quanto ricostruito conferma la necessità di proseguire la ricerca scientifica”, ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Conclusa l’operazione Grande Pompei, progettiamo nuove iniziative e nuovi finanziamenti per proseguire nella ricerca e nella tutela”, ha aggiunto.
La nuova stanza, denominata ambiente A, si presenta diversa da quella già nota come ambiente C, ricostruita a novembre 2021 in cui erano posizionate tre brande e che fungeva al tempo stesso da ripostiglio. Quello che è emerso adesso fa pensare a una precisa gerarchia all’interno della servitù. Mentre uno dei due letti trovati in queste settimane è della stessa fattura, estremamente semplice e senza materasso, di quelli del 2021, l’altro è di un tipo più confortevole e costoso, noto in bibliografia come “letto a spalliera”. Nella cinerite sono ancora visibili le tracce di decorazioni color rosso su due delle spalliere. Oltre ai due letti, nell’ambiente recentemente scavato ci sono due piccoli armadi, anch’essi conservati parzialmente come calchi, una serie di anfore e vasi di ceramica e diversi attrezzi, tra cui una zappa di ferro. Il microscavo di vasi e anfore provenienti dall’ambiente C ha nel frattempo rilevato la presenza di almeno tre roditori: due topolini in un’anfora e un ratto in una brocca, posizionata sotto uno dei letti e dalla quale sembra che l’animale cercasse di scappare quando morì nel flusso piroclastico dell’eruzione. Dettagli che sottolineano ancora una volta le condizioni di precarietà e disagio igienico in cui vivevano gli ultimi della società dell’epoca.
L’esplorazione archeologica della villa di Civita Giuliana, già oggetto di scavi nel 1907-’08, ebbe inizio nel 2017 in base a una collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei, quale ente competente per la tutela dell’area circostante la città antica, e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che insieme ai Carabinieri aveva scoperto un’annosa attività di scavi clandestini nell’area della Villa, poi sgominata e perseguita sia penalmente che civilmente. “Quanto ricostruito conferma la necessità di proseguire la ricerca scientifica in un luogo che, grazie all’opera della magistratura e dei Carabinieri, è stato strappato al saccheggio e al traffico illecito di beni archeologici per raccontare momenti notevoli della vita quotidiana dell’antichità. Quel che si sta apprendendo sulle condizioni materiali e sull’organizzazione sociale dell’epoca apre nuovi orizzonti agli studi storici e archeologici. Pompei rappresenta un unicum che tutto il mondo ci invidia. Conclusa l’operazione Grande Pompei, progettiamo nuove iniziative e nuovi finanziamenti per proseguire nella ricerca e nella tutela”, dichiara Sangiuliano.
“Sappiamo che i proprietari usavano diversi privilegi, tra cui anche la possibilità di formare una famiglia, seppure senza alcuna tutela legale, per legare alcuni schiavi più strettamente alla villa, anche con la finalità di averli come alleati nel sorvegliare gli altri. Quello che emerge qui è la struttura sociale della servitù che doveva impedire fughe e forme di resistenza, anche perché mancano tracce di grate, lucchetti e ceppi. Pare che il controllo avveniva principalmente tramite l’organizzazione interna della servitù, e non tramite barriere e vincoli fisici – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Siamo impegnati a continuare le ricerche e progettare la fruizione di un luogo che, come nessun altro del mondo antico racconta la quotidianità degli ultimi. In occasione della riapertura dell’Antiquarium di Boscoreale il prossimo autunno, prevediamo una sala per informare il pubblico sugli scavi in corso, gli stessi che, sotto la direzione del mio predecessore, Massimo Osanna, hanno portato alla scoperta del carro cerimoniale recentemente in mostra a Roma, alle Terme di Diocleziano. Vorrei ringraziare, oltre alla squadra impegnata nello scavo archeologico, la Procura guidata da Nunzio Fragliasso per l’eccellente lavoro svolto”.
Ucraina, card. Zuppi: Unione europea fa troppo poco per la paceRimini, 20 ago. (askanews) – L’Unione europea “fa troppo poco”, per il conflitto tra Ucraina e Russia, “dovrebbe fare molto di più. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di Papa Francesco a una pace creativa”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi, in un’intervista a IlSussidiario.net.
Nella giornata in cui è previsto un intervento al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, il card. Zuppi ha auspicato che le chiese ortodosse “sappiano essere strumento di pacificazione, e trovare vie di dialogo. E’ il comandamento di Gesù. Chissà che questa guerra non sia occasione di nuovo dialogo tra le Chiese, tutte le Chiese”. Trattarsi da “fratelli tutti”, secondo l’arcivescovo di Bologna “è l’unico modo per potere vivere insieme. Se non siamo fratelli tutti diventiamo nemici tutti, oppure rischiamo prevalga la logica del più forte. Ma c’è un’altra ragione ancora più profonda. Fratelli tutti lo siamo davvero, perché il Signore ci ha fatto membri dell’unica famiglia umana. Riconoscerci fratelli tutti è fare la volontà originale di Dio”.
Ucraina, Zuppi: tutti vogliono la pace, ma punti di vista diversiRimini, 20 ago. (askanews) – “Anche il ritorno di un solo bambino ucraino nella sua casa è un modo per affermare la pace e sconfiggere la logica della violenza”. E’ questo il senso della missione di pace che il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, sta compiendo a nome di Papa Francesco che lo ha inviato prima a Kiev, poi a Mosca e infine a Washington, per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina.
“È proprio vero che l’esistenza umana è un’amicizia inesauribile” dice Zuppi al IlSussidiario.net nella giornata di apertura del 44esimo Meeting di Cl a Rimini, perché “Inesauribile è l’amicizia di Dio per l’uomo. Fratelli tutti lo siamo davvero: il Signore ci ha fatto membri dell’unica famiglia umana. Riconoscerci fratelli tutti è fare la volontà originale di Dio”. “Tutti quanti vogliono la pace, perché la guerra è terribile. Le ragioni degli uni e degli altri, invece, portano purtroppo a punti di vista molto diversi – prosegue il porporato -. Queste diversità non devono far perdere a noi la chiarezza della responsabilità, dell’aggressore e dell’aggredito. Dobbiamo credere che ci sia un modo per arrivare a una pace giusta e sicura non con le armi ma con il dialogo. Questo non è mai una sconfitta e richiede garanzie e responsabilità da parte di tutti”.
Il cardinale Zuppi ha poi spiegato il senso della missione a lui affidata dal Papa. “L’incarico della missione voluta da Papa Francesco – spiega – è aiutare tutto quello che può aiutare la pace, umanizzare un’esperienza che uccide l’uomo. Anche il ritorno di un solo bambino ucraino nella sua casa è un modo per affermare la pace e sconfiggere la logica della violenza”. Alla domanda se sia ottimista, Zuppi risponde: “Ho speranza. Lo sappiamo: l’ottimismo è credere che andrà tutto bene. La speranza è consapevolezza delle difficoltà che ci sono e affrontarle, lottare credendo che alla fine la pace deve vincere”.
Perché Dio ha permesso questa guerra? “Dio ama e quindi ci lascia liberi di fare il bene o il male. E la guerra è sempre frutto di tante complicità, un accumulo di male che diventa una macchina di morte. La vera domanda non è dov’è finito Dio, ma dov’è finito l’uomo! C’è la guerra perché l’uomo ha disobbedito al comandamento di Dio di non uccidere e in maniera diretta o indiretta si è reso complice del male”, conclude il porporato.
Ucraina, card. Zuppi: nazionalismi pericolosi perché dividonoRimini, 20 ago. (askanews) – “Il problema dei nazionalismi, qualunque essi siano, è che se si collocano in un respiro ampio, universale, prima o poi diventano pericolosi perché contrappongono e dividono”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi, in un’intervista a IlSussidiario.net dove prende in esame l’attuale conflitto in Ucraina.
Nella giornata in cui parteciperà al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, il card. Zuppi ricorda che si può evitare di far diventare un “pericolo” i nazionalismi “se prevale l’amore per il proprio Paese, che è fondamentale e decisivo per tutti e che dobbiamo aiutarci a difendere. Esso però – ha aggiunto il presidente dei vescovi italiani – deve collocarsi nel concerto delle nazioni. Mai dimenticarsi di far parte della famiglia umana, o smettere di pensarsi all’interno di questa”.
Droni sulla Russia, voli sospesi a Mosca, 5 feriti a KurskMilano, 20 ago. (askanews) – Ancora droni sulla Russia. Questa mattina c’è stata una sospensione temporanea dei voli negli aeroporti di Vnukovo e Domodedovo a Mosca per motivi di sicurezza, mentre nella città di Kursk si parla di 5 feriti dopo a un attacco con dispositivi senza pilota. Il tutto mentre infuria la guerra in Ucraina e dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso di reagire in seguito un attacco missilistico russo su una piazza centrale nella storica città ucraina settentrionale di Chernihiv – ieri – che ha ucciso sette persone, tra cui una bambina di sei anni, e ferito 148 individui. L’attacco con un missile russo Iskander è avvenuto mentre Zelensky era in visita in Svezia.
Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha detto che questa notte è stato effettuato un tentativo di far volare un drone verso Mosca in direzione sud, che è stato fermato dalle forze di difesa aerea. L’aeronautica russa ha affermato di aver intercettato un drone “ucraino” che volava verso Mosca. Intanto nella città russa di Kursk almeno cinque persone sarebbero rimaste ferite dopo che un drone ha colpito il tetto della stazione ferroviaria oggi. Il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, ha affermato che a seguito di un attacco di “droni ucraini” alla stazione ferroviaria di Kursk, è scoppiato un incendio. “Attacco di droni ucraini a Kursk. Secondo informazioni preliminari, un drone si è schiantato contro il tetto dell’edificio della stazione ferroviaria, dopodiché è scoppiato un incendio sul tetto. Cinque persone sono rimaste leggermente ferite a causa di frammenti di vetro”, ha scritto il governatore nel suo canale Telegram. Il tetto, la facciata e la piattaforma della stazione ferroviaria di Kursk sono stati danneggiati. Come ha chiarito Starovoit, tutti i servizi operativi sono sul posto.
Nelle regioni russe di Bryansk, Kursk, Belgorod e nell’annessa Crimea è in vigore un livello giallo di allerta.
Ucraina, Blinken condanna con massima fermezza attacco a ChernihivMilano, 20 ago. (askanews) – “Condanniamo con la massima fermezza l’ennesimo orribile attacco missilistico contro civili innocenti a Chernihiv”. Lo scrive il segretario di Stato Antony Blinken su Twitter. “Piangiamo questa tragica perdita di vite umane e i nostri cuori sono con le famiglie delle vittime. Gli Stati Uniti saranno sempre al fianco del popolo ucraino. La Russia deve porre fine alla sua brutale guerra ora”, aggiunge.
In base alle informazioni diffuse da Kiev, le truppe russe hanno attaccato il centro di Chernihiv con un missile di tipo Iskander. L’edificio del teatro drammatico regionale è stato distrutto, gli edifici amministrativi, gli edifici residenziali e i veicoli circostanti sono stati danneggiati. Al momento dell’attacco nel centro di Chernihiv c’era un incontro di produttori di droni, ma gran parte delle vittime sono persone che erano uscite per una passeggiata, vicino al teatro. L’attivista pubblica Maria Berlinska – secondo i media ucraini – che era tra gli invitati all’incontro, ha affermato che l’evento era stato concordato in anticipo con l’amministrazione civile militare. L’annuncio della mostra era pubblicamente disponibile, ma il luogo specifico è stato annunciato solo ai partecipanti registrati poche ore prima dell’evento. Secondo Berlinska, si è trattato di un incontro chiuso di ingegneri, soldati e volontari sul tema delle tecnologie militari per il fronte.
Le Nazioni Unite hanno denunciato un nuovo “atroce” attacco russo contro i civili nel centro della città ucraina di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, un attacco missilistico che ha ucciso almeno sette persone. Il tutto dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dalla Svezia dove si trovava in visita ha parlato di “90 persone rimaste ferite e tra loro 12 bambini: stavano passeggiando in piazza con i genitori, in questo momento si sa di circa sette morti, tra loro c’è una bambina di 6 anni, sua madre era in gravi condizioni in un’unità di terapia intensiva”. I feriti secondo le autorità locali sono ora saliti a 148: 41 di loro rimangono in ospedale. Attualmente sono in corso i lavori per liberare il centro della città dopo l’ attacco missilistico. Pesante la condanna dell’Onu. “È atroce attaccare la piazza principale di una grande città al mattino quando la gente cammina, alcuni vanno in chiesa per celebrare una festa religiosa”, ha detto in un comunicato Coordinatrice residente delle Nazioni Unite in Ucraina, Denise Brown. “Condanno questo modello ripetuto di attacchi russi su aree popolate dell’Ucraina, che causano morte, distruzione di massa e crescenti bisogni umanitari”, ha detto il funzionario. “Deve finire”, ha detto ancora la signora Brown. La città è situata a 100 km dal confine con la Russia.
Paganella, auto sanitaria con infermiere operativa nei weekend dicembreRoma, 20 ago. (askanews) – L’auto sanitaria, con a bordo un infermiere, sarà operativa sull’altopiano della Paganella nei fine settimana di dicembre e durante le festività di fine anno. Trentino Emergenza metterà a disposizione gli infermieri mentre Croce Bianca Paganella metterà a disposizione il mezzo e i soccorritori. Sarà valutata di concerto con Apss, dopo la sperimentazione e verificata la disponibilità di personale da parte di Trentino Emergenza, l’eventuale estensione del servizio ai primi mesi del 2024 e al successivo periodo estivo. Lo conferma l’assessore alla salute Stefania Segnana.
“Il 7 agosto scorso – spiega l’assessore Segnana – abbiamo incontrato, con il direttore di Trentino Emergenza Andrea Ventura, gli amministratori di Andalo, Molveno e Fai della Paganella, assieme ai rappresentanti del direttivo della Croce Bianca Paganella. In quella occasione avevamo assicurato che, di concerto con Trentino Emergenza e Apss, avremmo verificato la possibilità di assicurare il servizio a fronte della richiesta di potenziare l’attività di soccorso in quell’ambito territoriale. Oggi siamo in grado di confermare che la sperimentazione del servizio si farà nei fine settimana di dicembre e a cavallo del nuovo anno. In base ai risultati si valuterà un’estensione”. L’assessore Segnana risponde così alle notizie di stampa e vuole rassicurare il territorio sull’inserimento di figure sanitarie tra gli operatori del soccorso. “Con la previsione della presenza di un infermiere – aggiunge l’assessore – oltre a migliorare l’assistenza alla popolazione, ci si aspetta un minore ricorso ad altri interventi, come per esempio quello degli elicotteri”.
Uragano Hilary verso Usa, declassato a categoria 1 ma “pericoloso”Milano, 20 ago. (askanews) – L’uragano Hilary è stato declassato a uragano di categoria 1 diretto verso la penisola messicana della Bassa California e si prevede che si indebolirà ulteriormente sulla California degli Stati Uniti. Lo riporta il New York Times. L’uragano potrebbe causare inondazioni “pericolose per la vita” e potenzialmente “catastrofiche” secondo i meteorologi, prevedendo anche correnti fortissime e onde alte fino a dodici metri, lungo la costa del Pacifico del Messico. Si prevede che Hilary si indebolirà ulteriormente per diventare una tempesta tropicale prima di raggiungere la California meridionale e il Nevada meridionale, con probabili forti piogge e inondazioni. Mentre Hilary era ancora a una certa distanza dal mare all’inizio di sabato, era un uragano di categoria 4, il secondo grado più alto nella scala degli uragani Saffir-Simpson.
Manovra, Sbarra: con sciopero ora si mette il carro davanti ai buoiRimini, 20 ago. (askanews) – “Parlare di sciopero oggi” come ha fatto il leader della Cgil Maurizio Landini “è mettere il carro davanti ai buoi”. Invece ora è il momento di “dar spazio e credito ai negoziati in tutti i tavoli aperti, che non sono né pochi né finti. È lì, nel confronto, nell’incalzare il Governo sulle nostre proposte, che si esprime il cuore della nostra funzione sindacale”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui partecipa a un dibattito al Meeting di Cl a Rimini.
“Il sindacalismo confederale italiano è plurale, e in questa fase esprime sensibilità diverse nel modo di interpretare la propria azione – ha precisato Sbarra -. Ma gli obiettivi sono gli stessi, e tra questi credo ci sia anche la tenuta della coesione nazionale dando un’opportunità a un cambiamento partecipato. Questo per dire che parlare di sciopero oggi è mettere il carro davanti ai buoi. Noi procediamo con la nostra mobilitazione, che da due mesi va avanti sulla raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, a cui da settembre si aggiungerà il cammino dal basso delle Assemblee organizzative e grandi iniziative nazionali su lavoro, precarietà, politiche attive e democrazia economica”. Nel merito del dibattito, ha aggiunto il segretario Cisl “restiamo fermamente convinti che sia il momento di dar spazio e credito ai negoziati in tutti i tavoli aperti, che non sono né pochi né finti. È lì, nel confronto, nell’incalzare il Governo sulle nostre proposte, che si esprime il cuore della nostra funzione sindacale”. Infatti “stare con un piede nella trattativa e con l’altro in piazza rischia di auto-sabotarci, facendo saltare gli affidamenti e relegando il mondo del lavoro a un ruolo meramente protestatario. Peraltro dare spazio al dialogo non vuol dire rinunciare al conflitto: significa ricorrervi solo in caso il negoziato si rompa o non porti a nulla. Faremo il bilancio a tempo debito, senza sconti, guardando ai contenuti annunciati in Manovra”.