Xtb, in Italia più di una donna su 10 investe e oltre la metà fa trading via mobileRoma, 8 mar. (askanews) – E’ pari all’11% la percentuale di donne che investono in Italia: questa la quota secondo XTB, fintech globale e uno dei maggiori broker FX e CFD quotati in borsa al mondo, che ha analizzato il profilo della donna-investitrice in aumento di anno in anno in Europa, anche alla luce della crescente popolarità dei mercati finanziari nel corso degli ultimi tre anni.
Nel 2020 abbiamo avuto a che fare con tassi di interesse bassi, maggiore digitalizzazione e il lockdown dovuto alla pandemia. Il dover stare forzatamente a casa, spiega una nota, ha fatto sì che le persone avessero più tempo per familiarizzare con il funzionamento dei mercati finanziari. In particolare, il 2022 è stato un anno di enorme volatilità dei mercati, causata dalla tesa situazione geopolitica: l’inflazione in tutto il mondo ha pesato sulle economie mondiali e ha motivato gran parte delle persone a cercare di proteggere il capitale accumulato, anche attraverso operazioni sui mercati finanziari.
I mercati finanziari stanno diventando più “rosa” Secondo i dati della piattaforma di investimento XTB, nel 2022 la quota di donne tra i nuovi clienti è stata da record, pari al 16%. Fino a poco tempo fa questa percentuale era molto più bassa, ma negli ultimi anni ha iniziato ad aumentare. Quale è il motivo?
“Il cosiddetto gender gap, ovvero la differenza tra la percentuale di uomini e donne che partecipano al mercato dei capitali, è del 68%. Ciò significa che, sebbene in minoranza, le donne sono attive in questo settore e il trend di crescita osservato è un segnale positivo. Il motivo principale della loro crescente partecipazione è da attribuire al cambiamento nell’atteggiamento delle donne stesse nel mondo moderno”, commenta Anna Szczepanska-Przekota della Koszalin University of Technology. “Le donne del 21° secolo sono professionalmente attive, creative e agiscono in aree precedentemente considerate dominio degli uomini. Risulta quindi centrale l’aspetto della competizione di genere, o in altre parole un tentativo di dimostrare che le donne, proprio come il sesso opposto, possano avere successo in questo campo”.
I dati sulla quota di donne fra tutti gli investitori sono ancora più interessanti se analizzati per Paese: secondo XTB, in Italia la percentuale di donne investitrici è dell’11%. La quota maggiore di investitori donne tra i partecipanti ai mercati finanziari è in Romania (26%) – risultato che può rappresentare un modello per altri Paesi – seguita dalla Gran Bretagna (14%). Le percentuali più basse si trovano in Repubblica Ceca, Francia e Germania, unici mercati in cui attualmente sono inferiori al 10%. Nel corso degli anni sono stati diffusi molti stereotipi sulla presenza delle donne nei mercati finanziari. I fatti, però, si rivelano ben diversi: le donne e le loro scelte di investimento non differiscono significativamente da quanto si può osservare tra gli uomini. Negli anni 2020-2022, le donne hanno scelto più spesso i CFD sugli indici azionari mondiali. In questo caso, dominavano due mercati: quello americano e quello tedesco.
È possibile trarre conclusioni interessanti anche osservando le scelte delle donne sui mercati. Nel biennio 2020-2022, le donne hanno chiaramente scelto di investire nelle Big Tech. Basti pensare che durante questo periodo, sulla piattaforma XTB, le donne hanno acquistato più volentieri azioni di tre società americane: Palantir Technologies, Tesla e Apple. Tuttavia, questo fenomeno non significa che non avessero fiducia nelle aziende locali. I dati dei singoli Paesi mostrano che il sentiment regionale era comunque fortemente visibile.
In che modo le donne si distinguono dagli uomini nei mercati finanziari? I dati di XTB mostrano che una donna sul mercato finanziario è un utente con un profilo leggermente diverso da un uomo. Il primo punto riguarda l’età anagrafica: nel loro caso, l’età media è di 37 anni, mentre per gli uomini è pari a 35 anni. Tuttavia, la differenza maggiore consiste nel modo di investire.
Negli ultimi anni, tra gli uomini, gli investimenti sono stati fatti più spesso tramite dispositivi mobili. Le donne, in generale, sono più tradizionaliste: ben il 59% delle transazioni eseguite da donne è stato effettuato tramite un’applicazione desktop, ovvero utilizzando un computer. Le donne italiane, insieme a quelle spagnole, sono contro corrente e sembrano prediligere gli smartphone per la loro praticità e facilità d’uso (con il 53% di transazioni via mobile).
A cosa è dovuta questa preferenza per i laptop nel caso degli investimenti? “In effetti, la sproporzione nell’uso di dispositivi per investimento è grande, ma a mio avviso non sorprende. Indicherei due ragioni per raccontare questo fenomeno: la natura umana e il tempo”, spiega Szczepanska-Przekota. “Le donne sono naturalmente più caute, hanno bisogno di più informazioni e tempo per prendere decisioni, ma lo fanno sulla base di analisi approfondite, spesso avvalendosi di vari tipi di consulenze. Effettuare transazioni tramite desktop crea un senso di maggiore controllo e sicurezza sulle proprie finanze. Gli uomini, invece, prendono decisioni più velocemente, sono meno pazienti e non chiedono il parere di nessuno. Ecco perché i dispositivi mobili sono i loro alleati”.
Le donne hanno il potenziale per conquistare i mercati finanziari I tempi in cui era dominante l’approccio stereotipato alla “divisione dei ruoli nelle famiglie” sono passati. Come società, ci impegniamo a costruire collaborazioni in cui tutti dovrebbero avere spazio per lo sviluppo personale. Il potenziale per un aumento dinamico del numero di donne sui mercati finanziari è evidente dal crescente numero di studentesse che scelgono materie economiche. Ad esempio, in Polonia le donne che studiano economia sono più numerose degli uomini. Quindi cosa si dovrebbe fare per incoraggiare le donne a essere più attive nella gestione delle proprie finanze?
“La giusta direzione sarà l’attività didattica nel campo dell’autoeducazione finanziaria delle donne. Le organizzazioni, i club e le associazioni nazionali e internazionali possono aiutare a sostenerle offrendo loro materiali didattici accessibili e laboratori. Forse questa azione diventerà un trampolino di lancio per il mondo degli investimenti”, suggerisce Anna Szczepanska-Przekota.
“Una questione importante sul mercato del lavoro sono le azioni intraprese dai datori di lavoro per aiutare le donne a conciliare la loro carriera con il ruolo di madri. Offrire alle donne la possibilità di un lavoro part time o consentire orari di lavoro flessibili favorisce la creazione di condizioni per lo sviluppo delle loro qualità gestionali individuali”, conclude l’esperta.