Roma, 31 mar. (askanews) – “Non perdoneremo mai” chi ha commesso i crimini di Bucha, ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul suo account Telegram, in occasione dell’anniversario della liberazione del sobborgo di Kiev occupato dalle forze russe subito dopo l’invasione dell’Ucraina. “Bucha. 33 giorni di occupazione. Più di 1.400 morti, di cui 37 bambini. Più di 175 persone sono state trovate in fosse comuni e camere di tortura. 9.000 crimini di guerra russi. 365 giorni da quando è di nuovo una città ucraina libera. Un simbolo delle atrocità dell’esercito del paese occupante. Non perdoneremo mai. Puniremo ogni autore” di quei crimini, dice Zelensky nel suo messaggio.
A un anno dalla liberazione di Bucha, il sindaco del sobborgo di Kiev diventato simbolo delle atrocità compiute dalle forze russe, ha detto che è ora di chiudere la ferita e concentrarsi sulla ricostruzione. “C’è un incredibile desiderio di non permettere che ci siano ricordi visivi di quello che hanno fatto ir russi, di quello che si sono lasciati dietro”, ha dichiarato Anatoliy Fedoruk, riportato dal Guardian. La ricostruzione procede, “come in un vivace formicaio”. Bucha è anche “un simbolo del fatto che l’Ucraina sarà in grado di vincere questa guerra”, aveva detto il presidente Volodymyr Zelensky. Le autorità ucraine stimano a 1.137 il numero delle vittime civili nelle aree della regione di Kiev liberate un anno fa, di queste 461 uccise solo a Bucha.
Milano, 31 mar. (askanews) – Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, ha convocato l’assemblea per martedì 4 aprile alle ore 10 per discutere e approvare la proposta istitutiva delle Commissioni consiliari per la nuova legislatura deliberata dall’Ufficio di Presidenza. Tra le cinque Commissioni speciali proposte una è dedicata a Pnrr, monitoraggio sull’utilizzo dei fondi europei ed efficacia dei bandi regionali.
Le altre sono: Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità; Autonomia e riordino autonomie locali; Situazione carceraria in Lombardia; Valorizzazione e tutela dei territori montani e di confine e rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera. Relatore della delibera che istituisce le Commissioni consiliari permanenti della XII° legislatura sarà il vice presidente del Consiglio Giacomo Cosentino Basaglia, mentre per le delibere istitutive delle Commissioni Speciali la funzione di relatore sarà svolta dal Consigliere Segretario Jacopo Scandella.
In conclusione di seduta, l’ordine del giorno prevede anche la nomina di due Consiglieri nella Rete multidisciplinare di supporto e tutela delle vittime di reato e la nomina di tre esperti sanitari in materia di termalismo quali componenti dell’Osservatorio sul termalismo lombardo.
Milano, 31 mar. (askanews) – Il gruppo Sea, che gestisce gli scali milanesi di Linate e Malpensa, ha chiuso il 2022 tornando all’utile per 182,5 milioni dalla perdita netta di 75,1 milioni del 2021. Nel corso dell’anno, Sea ha servito 28,9 milioni di passeggeri, in aumento del 108% (82% del traffico pre-Covid).
In linea con quanto accaduto a livello europeo, il traffico passeggeri dei due scali è cresciuto a partire dal mese di marzo raggiungendo i valori massimi nei mesi di luglio, agosto e settembre con oltre 3 milioni di passeggeri al mese, recuperando nella summer season (da aprile a ottobre) l’89% del traffico 2019. In particolare, Malpensa ha gestito 21,2 milioni di passeggeri (pari al 74% rispetto all’esercizio 2019), in crescita del 122% rispetto al 2021; Linate 7,7 milioni di passeggeri (+17% rispetto al traffico operato nel 2019 – anno nel quale il terminal è stato inattivo per 3 mesi), in crescita del 78% rispetto al 2021. La merce trasportata, invece, è stata di 717 mila tonnellate, in riduzione del 3%. Nel 2022, i ricavi della gestione sono più che raddoppiati (+126%) a 734,8 milioni (325,2 mln nel 2021). I ricavi comprendono contributi pubblici da Stato e Regione Lombardia per complessivi 144,1 milioni, a parziale compensazione perdite economiche ascrivibili alla pandemia. Al netto di tali contributi, i ricavi sono stati pari a 590,7 milioni. L’ebitda è balzato a 290,2 milioni (31,7 mln nel 2021).
Milano, 31 mar. (askanews) – Regione Lombardia ha approvato il secondo provvedimento di concessione del fondo ‘Confidiamo nella ripresa – Energia’ che offre alle imprese una liquidità di 9.397.000 euro per progetti di efficientamento energetico/autoproduzione o sostegno sotto forma di capitale circolante, anche per il pagamento dei maggiori costi energetici. Lo strumento è ancora aperto e disponibile.
“Si tratta – ha precisato in una nota il presidente Attilio Fontana – di uno strumento per sostenere le Pmi favorendo l’accesso alla liquidità così da fronteggiare l’aumento dei costi gestionali e produttivi e incentivare gli investimenti. Grazie all’impegno di Regione Lombardia e alla proficua collaborazione con il sistema dei Confidi lombardo, ad oggi, oltre 500 imprese, hanno ricevuto un importante sostegno”. La misura è rivolta a tutte le Pmi lombarde, iscritte al Registro delle Imprese e con almeno una sede legale o operativa attiva in Lombardia alla data di presentazione della domanda. L’agevolazione si compone di un finanziamento a medio termine a valere sulle risorse dei Confidi soggetti finanziatori; una garanzia regionale gratuita che assiste il finanziamento e un contributo a fondo perduto pari al 10% del valore del finanziamento, la cui erogazione è subordinata alla restituzione del finanziamento ricevuto. La garanzia regionale sui finanziamenti concessi dai Confidi ai soggetti beneficiari è a titolo gratuito e copre fino al 100% dell’importo del singolo finanziamento nel limite massimo di 20.000 euro.
“Come Regione – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi – continuiamo a fare tutto il possibile a nostra disposizione per sostenere il fabbisogno di liquidità delle imprese lombarde, oggi una delle maggiori necessità. Anche attraverso questa misura garantita da Regione e grazie alla partecipazione dei Confidi, abbiamo voluto ribadire l’importanza del sano rapporto tra pubblico e privato, che da sempre fa grande la Lombardia”.
Roma, 31 mar. (askanews) – “Il rientro a casa Santa Marta” di Papa Francesco “è previsto nella giornata di domani, all’esito dei risultati degli ultimi accertamenti di questa mattina”. Lo fa sapere il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
“La giornata di ieri” di Papa Francesco all’ospedale Gemelli di Roma “è trascorsa bene, con un normale decorso clinico. Nella serata Papa Francesco ha cenato, mangiando la pizza, insieme a quanti lo assistono in questi giorni di degenza ospedaliera: con il Santo Padre erano presenti i medici, gli infermieri, gli assistenti ed il personale della Gendarmeria. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro”.
Roma, 31 mar. (askanews) – Il gigante dell’elettronica cinese Huawei ha chiuso il 2022 con un crollo degli utili e una crescita risicata del fatturato. Risultati che risentono di “un contesto impegnativo e di fattori non di mercato che hanno continuato a pesare sulle attività”, afferma il presidente di turno Eric Xu, nel comunicato Sul rapporto annuale pubblicato oggi dal gruppo.
La società risente infatti degli effetti di diverse sanzioni imposte dagli Usa su una molteplicità di prodotti di telecomunicazioni cinesi, assieme alle restrizioni che Pechino ha mantenuto per tutto il 2022 a motivo del Covid. Lo scorso anno il fatturato totale ha raggiunto 642.338 miliardi di yuan, equivalenti a 92,4 miliardi di dollari, a fronte di 636.807 miliardi realizzati da Huawei del 2021.
L’utile operativo è crollato a 42,2 miliardi di yuan, da 121,4 miliardi di un anno prima, l’utile netto è caduto a 35,6 miliardi, da 113,7 miliardi un anno prima. I margini operativi sono scesi al 6,6%, dal 19,1% del 2021. Va ricordato che i risultati del 2021 erano all’opposto stati gonfiati dai mutamenti dei consumi sempre collegati alle restrizioni imposte per il Covid. Il gruppo cinese rivendica che sta portando avanti un energico piano di investimenti e che il 2023 sarà cruciale per lo sviluppo.
Roma, 31 mar. (askanews) – Temperature estreme, cicloni, allagamenti, frane, incendi. E quindi morte, fame e mancanza d’acqua, povertà, epidemie e migrazioni. Il Myanmar è il secondo Paese al mondo più soggetto a eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici, mentre gli effetti di questi ultimi si sommano alle conseguenze di instabilità politica e scontri armati, alla crisi economica, agli effetti della pandemia di COVID-19. Nel mondo negli ultimi 20 anni si sono susseguiti 11mila disastri climatici che hanno provocato la morte di oltre 475mila persone e a pagarne le conseguenze più gravi sono tuttora i Paesi poveri e più vulnerabili, ancora oggi impreparati ad affrontare e reagire a tali catastrofi.
L’impatto del cambiamento climatico sull’ambiente e sulla popolazione del Myanmar è raccontato dalla mostra fotografica ‘semi di speranza. Voci e volti dal Myanmar’ di Gianfranco Ferraro, con la curatela di Sandro Iovine, inaugurata venerdì 31 marzo e visitabile sino al 1° maggio al Palazzo Ex Ateneo, in piazza Giuliano, a Bergamo. L’esposizione rientra nel calendario delle iniziative Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura e ha ottenuto il patrocinio dell’AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. All’inaugurazione, oltre al fotografo Gianfranco Ferraro, il curatore Sandro Iovine, la presidente di CESVI Gloria Zavatta, Massimo Pasquali per AICS, Sylvie Wabbes Candotti Resilience Advisor, Strategic Advocacy team, Emergency and Resilience Office di FAO, il sindaco Giorgio Gori per il Comune di Bergamo. La mostra non racconta un problema “lontano”, ma un allarme che riguarda tutto il pianeta. ‘Negli ultimi anni anche il nostro lato del mondo ha sofferto gli effetti reali dell’emergenza climatica: i fiumi si sono prosciugati, i ghiacciai si sono sciolti, gli incendi hanno distrutto boschi e campi, mentre trombe d’aria, piogge e grandinate hanno causato danni a strutture e ambienti. Di fronte alla consapevolezza che il pianeta sia ‘un’unica casa da preservare’, va ricordato che sono sempre i più poveri a subire le conseguenze più devastanti’, ha dichiarato Gloria Zavatta presidente di Fondazione CESVI.
In Italia nel solo 2022 gli eventi climatici estremi sono stati 310, il 55% in più in un anno, con un bilancio di almeno 29 morti. L’aumento più significativo ha riguardato siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. ‘Da quasi 40 anni ci occupiamo di emergenza climatica in tutto il mondo, in questo momento abbiamo attivi progetti di sostegno alle popolazioni colpite dagli effetti del cambiamento climatico in diversi Paesi, tra cui il Myanmar. Nell’area del Corno d’Africa, in Etiopia, Somalia e Kenya, colpite da estrema siccità e forte insicurezza alimentare, supportiamo mamme e bambini con programmi nutrizionali, agricoltori e allevatori attraverso formazione su pratiche sostenibili ed efficienti di agricoltura e allevamento. In Zimbabwe interveniamo con progetti agricoli innovativi e sostenibili per garantire un corretto ed efficiente sfruttamento del terreno e offrire alle popolazioni autosufficienza e guadagno dalle proprie colture. In Pakistan, vessato dalle alluvioni, siamo presenti con interventi di preparazione alle calamità e di emergenza legati a igiene e salute’, ha aggiunto Zavatta. ‘Il cambiamento climatico, con i suoi effetti di breve e lungo termine che si stanno manifestando con una potente accelerazione nel corso degli anni, si è imposto prepotentemente alla riflessione internazionale, concretizzatasi nel programma d’azione dell’Agenda 2030. L’azione dell’AICS è tesa a sostenere i Paesi partner nella riduzione della vulnerabilità dei loro sistemi umani e naturali agli impatti del cambiamento climatico, migliorandone la capacità di adattamento e riducendo la loro esposizione ai rischi derivanti dai fattori climatici’, ha dichiarato Massimo Pasquali, referente AICS per i progetti promossi in Myanmar.
‘In relazione a questo quadro di riferimento generale, l’Agenzia realizza iniziative di cooperazione allo sviluppo in partenariato con le Organizzazioni della Società Civile secondo il principio di sussidiarietà sancito nella legge istitutiva. ‘S.A.F.E. C.R.O.P.S.’, promosso da CESVI con il contributo dell’AICS, Bando 2018, interviene in un’area, la Dry Zone, dove si manifestano gli effetti dei cambiamenti climatici e dove si vuole rafforzare e migliorare la produzione agricola delle filiere di sesamo, arachide e fagiolo attraverso tecniche di produzione certificata (GAP), per favorire la commercializzazione dei prodotti sui mercati, facilitando anche l’accesso al credito agevolato degli operatori dell’intera filiera’, ha aggiunto Pasquali. ‘La crisi climatica colpisce e minaccia tutti, ovunque e in tutti i settori, e ancora di più i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) e i Paesi meno sviluppati (LDC) e i sistemi agroalimentari che dipendono dal clima. I piccoli agricoltori, i pastori, i pescatori, gli abitanti delle foreste, i lavoratori del settore alimentare e le loro famiglie, oltre 2,5 miliardi di persone, sono fondamentali per raggiungere uno sviluppo sostenibile», ha dichiarato Sylvie Wabbes Candotti per FAO. «I sistemi agroalimentari devono urgentemente trasformarsi per passare dall’essere un problema che guida i cambiamenti climatici a diventare una delle principali soluzioni per il clima, garantendo al contempo sicurezza alimentare e benessere per tutti. E oggi il progetto di CESVI in Myanmar è un esempio dimostrativo di azione per il clima che richiede maggiori investimenti in catene del valore agroalimentari resilienti al clima guidate da attori locali e che generano molteplici benefici in termini di cibo, reddito, lavoro e mezzi di sussistenza’, ha concluso Wabbes Candotti.
‘È importante che la fotografia affianchi gli interventi di realtà come CESVI, perché grazie ad essa si offre la possibilità non solo di venire a conoscenza di cosa accade in certe aree del mondo, ma soprattutto si permette alle persone di soffermare lo sguardo per il tempo necessario a elaborare una riflessione su quanto stanno osservando, cosa che con i media più diffusi non sempre è facile o possibile’, ha dichiarato Sandro Iovine, curatore della mostra. Il Myanmar è stato colpito nel 2008 dal ciclone Nargis, responsabile della morte di 140mila persone e della perdita o del danneggiamento delle proprietà di circa 2,4 milioni di abitanti. Numeri ancora più impressionanti se si considera che la condizione di sofferenza in cui versa ancora oggi il Paese è dovuta per il 95% proprio alle conseguenze del ciclone
Milano, 31 mar. (askanews) – “È con grande soddisfazione che accolgo la notizia della designazione di Agrigento come Capitale italiana della cultura per il 2025. Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
“Ma a convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza – aggiunge Schifani – sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative, alcune di respiro internazionale, basato sui temi della Pace, del dialogo e del Mediterraneo come ‘luogo’ in cui questi valori possono prendere corpo”, conclude.
Milano, 31 mar. (askanews) – La Finlandia al voto domenica 2 aprile, impegnata per le elezioni legislative che vedranno il rinnovo del Parlamento per il mandato 2023-2027. Urne aperte dalle 9 alle 20 finlandesi, ovvero dalle 8 alle 19 italiane. Il tutto mentre il Paese, il cui governo è stato guidato negli ultimi anni da una donna, Sanna Marin (Partito socialdemocratico finlandese), sta per aderire alla Nato con l’approvazione dei suoi 30 Stati membri. La premier ha guidato il Paese attraverso la pandemia di Covid, raccogliendo elogi internazionali e passa alla storia anche come il primo ministro che ha avviato il processo di candidatura all’Alleanza atlantica del suo Paese. E ora si trova in pole position ma senza certezza di riconferma.
Quanto alla Nato, la Finlandia era da tempo allineata militarmente con l’Occidente, ma non era un membro dell’alleanza militare. Tutto è cambiato all’inizio della primavera del 2022 dopo l’invasione russa dell’Ucraina, quando l’opinione pubblica finlandese si è improvvisamente spostata a favore dell’adesione. E Marin ha il merito non solo di aver saputo cogliere l’attimo, ma anche di aver spinto la Svezia nella stessa direzione. L’attuale governo di coalizione a cinque partiti di Sanna Marin comprende i socialdemocratici, il partito di centro, i verdi, l’alleanza di sinistra e il partito popolare svedese. Questi partiti controllavano 117 dei 200 seggi del parlamento finlandese. In questo periodo la premier è stata colpita solo da un piccolo scandalo per video personali di una serata di folli divertimenti trascorsa con le amiche, ma i finlandesi hanno dimostrato apertura mentale.
COME FUNZIONA IL VOTO I 200 deputati dell’Eduskunta (il Parlamento finlandese monocamerale con sede a Helsinki nella cosiddetta “eduskuntatalo”) sono eletti con sistema proporzionale a lista aperta in 13 collegi plurinominali, con seggi assegnati secondo il metodo Jefferson (mira a dare seggi ai partiti approssimativamente in proporzione al numero di voti ricevuti).
Il partito che ottiene il maggior numero di parlamentari in parlamento ha l’opportunità di formare un governo. Per fare ciò dovrà creare una coalizione con altri partiti, con almeno 101 parlamentari totali. I seggi aprono e chiudono domenica, ma il voto anticipato è già iniziato dal 22 al 28 marzo in varie località del paese e dal 22 al 25 marzo presso le ambasciate finlandesi. A differenza di altri paesi baltici, non esiste una soglia di sbarramento per entrare in Parlamento, ma se un partito ottiene più del 2% dei voti a livello nazionale, in futuro potrà beneficiare di finanziamenti statali.
DONNE AL GOVERNO In realtà le ultime elezioni generali dell’aprile 2019 non videro la vittoria di Sanna Marin, ma la salita al potere del primo ministro Antti Rinne, alla guida di una amministrazione rosso-verde. Tuttavia di Rinne ormai quasi non ci si ricorda, poichè travolto da uno scandalo (a causa delle polemiche sulla gestione di uno sciopero postale) dovette dimettersi, dopo meno di sei mesi in carica e fu sostituito appunto da Sanna Marin. Il cambio di leadership nel partito di centro ha portato a quell’ormai famoso governo (ora uscente) a guida femminile in Finlandia, dove tutti e cinque i leader del partito erano donne, con quattro di loro sotto i 35 anni (all’epoca): un evento a lungo al centro delle cronache di politica internazionale. GUIDA SEMPLICE AI PRINCIPALI PARTITI Dall’Alleanza di sinistra al Partito finlandese populista di estrema destra sono nove i partiti nell’ultimo Parlamento. Da sinistra a destra dopo Alleanza di sinistra con 16 deputati, veniva il Partito socialdemocratico con 40, Partito dei Verdi con 20, Partito popolare svedese e Åland con 10, il Partito di Centro con 31 Movimento ora con 1, Coalizione Nazionale di centro-destra con 38, Partito Cristiano Democratico con 5 e il partito dei finlandesi con 39. L’Alleanza di Sinistra è un gruppo con radici nel partito comunista e forti legami con il movimento operaio. Il Partito popolare svedese è un partito liberale che sostiene la minoranza di lingua svedese della Finlandia. Il Partito Cristiano Democratico è un piccolo partito socialmente conservatore con legami con gruppi religiosi cristiani. Il Partito di Centro ha radici nelle campagne e si avvantaggia del voto rurale, tradizionalmente forte. Ha ali liberali e tradizionaliste. La Coalizione Nazionale di centro-destra (NCP) è un partito liberale sul fronte economico per una fazione socialmente conservatrice. Il Partito dei finlandesi è un partito populista euroscettico di destra che si oppone all’immigrazione. Il Partito socialdemocratico è un partito di centrosinistra con forti legami con i sindacati finlandesi. Con Marin ha rafforzato le sue posizioni. Il Partito dei Verdi è incentrato sull’ambiente, fondato negli anni ’70 con una base di sostenitori in crescita tra i giovani elettori in città. CHI VINCERÀ? I socialdemocratici, il partito della coalizione nazionale e il partito dei finlandesi sono tutti in competizione per la premiership. Il partito che ottiene il maggior numero di deputati ha la prima possibilità di formare un governo e di solito prende il posto di Primo Ministro, ma i negoziati possono rivelarsi difficili e lunghi. Sia i socialdemocratici che il partito della coalizione nazionale hanno dichiarato di essere disposti a unirsi nello stesso governo se l’altro partito rivendicherà una vittoria nelle elezioni di questo aprile. I sondaggi hanno anche suggerito che questa è l’ipotetica coalizione più probabile dopo le elezioni. Marin però ha detto che il suo partito non si unirà a una coalizione con il partito dei finlandesi, definendolo “apertamente razzista”. Petteri Orpo del partito della coalizione nazionale, nel frattempo, non ha escluso una coalizione con il partito dei Finlandesi di Riikka Purra, ma ha negato che il suo partito stesse pianificando di formare un governo con loro, come recentemente suggerito da Marin.
Roma, 31 mar. (askanews) – Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria. ChatGPT, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.
Nel provvedimento, il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto. Da ultimo, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza. OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.