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Tag: Sanremo 2023

Napoli: terza tappa Facciamo semplice l’Italia.PArola ai territori

Napoli: terza tappa Facciamo semplice l’Italia.PArola ai territoriNapoli, 13 mar. (askanews) – Si è svolta questa mattina nel Polo di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II a Napoli, la terza tappa di ‘Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori’, il percorso del Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, nelle città italiane grandi e piccole per raccogliere indicazioni e proposte in grado di sciogliere insieme i nodi che ancora legano il Paese. Il tema chiave di questa tappa, dopo quelle di Perugia e L’Aquila, è l’accrescimento delle competenze del personale della Pubblica amministrazione.
Per il ministro Zangrillo il Paese ha davanti “sfide complesse e mi fa molto piacere parlare di queste sfide a Napoli nell’hub di innovazione della Federico II perché diciamo che questo luogo simbolicamente esprime tutto quello che dobbiamo fare noi e cioè essere capaci di investire sui giovani per rendere la pubblica amministrazione attrattiva”, e inoltre c’è la necessità “di accelerare i percorsi di inserimento delle persone nella Pubblica amministrazione, quindi abbiamo parlato delle procedure concorsuali e su questo ci stiamo impegnando in uno sforzo di innovazione significativo, perché non solo ci doteremo di una strumentazione nuova: il portale Pa, inoltre cercheremo anche di rivedere le procedure concorsuali in una logica di contenimento dei tempi”.
Una ulteriore sfida per il ministro è quella della digitalizzazione dove “il nostro paese è in ritardo, non è in ritardo la Pubblica amministrazione ma l’Italia”. All’incontro era presente anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Oggi il tema del Pnrr ha fatto evidenziare, secondo me, da un punto di vista positivo la grande difficoltà delle amministrazioni soprattutto dei piccoli comuni che devono gestire delle complessità e sono sottodimensionate. Ma non riguarda solo il Pnrr ma anche la gestione dei servizi per i cittadini. Con lo sblocco del turn over spero ci possa essere un investimento straordinario sul personale, questo è molto importante ed è chiaro che ci vogliono risorse perché molto comuni sono in dissesto o pre-dissesto in tutto il Mezzogiorno e quindi ci vogliono risorse”.
Matteo Lorito, il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: “Ci fa piacere che la semplificazione passa per San Giovanni e per Napoli abbiamo una enorme aspettativa di vedere procedure semplificate per usare appieno grandi risorse del Pnrr e sia formare giovani che possano essere attratti dalla Pubblica amministrazione. Noi diamo il nostro contributo con accordi di scuola pubblica amministrazione e ci crediamo moltissimo, portiamo avanti lavoro interno di formazione di chi entra nella pubblica amministrazione. E’ significativo vedere in uffici arrivo di una persona di qualità ben formata e giovane per riprendere ufficio” conclude Lorito.

Glaucoma IAPB: ancora troppi non sanno o non si curano efficacemente

Glaucoma IAPB: ancora troppi non sanno o non si curano efficacementeRoma, 13 mar. (askanews) – Dopo 8mila controlli oculistici gratuiti effettuati in tre anni nelle città italiane, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB Italia – Onlus) avverte: il 10 per cento dei malati di glaucoma non si cura a sufficienza; il 4 per cento dei visitati è ad altissimo rischio di essere affetto dalla malattia, senza averne il minimo sospetto, rischiando di perdere la vista. Per la settimana del glaucoma le iniziative di IAPB Italia in 85 città e un sito interamente dedicato alla prevenzione per la cittadinanza su www.settimanaglaucoma.it In occasione della settimana mondiale del glaucoma, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB Italia – Onlus) rilascia i primi dati emersi dalla campagna di prevenzione delle malattie ottico-retiniche “Vista in Salute”. La campagna, finanziata dal Ministero della Salute su indicazione del Parlamento, ha offerto uno screening per il glaucoma, le maculopatie e la retinopatia diabetica ad oltre 8mila persone di età superiore ai 40 anni in 54 città italiane e nell’arco dei tre anni. Due le evidenze emerse che destano maggiore preoccupazione. “La prima – spiega Mario Barbuto, presidente di IAPB Italia – riguarda il numero di persone che sono convinte di essere sane ma hanno valori di pressione intraoculare compatibili con il glaucoma e hanno urgente bisogno di una visita oftalmologica approfondita”. Che una persona su 25 possa avere la malattia in corso senza saperlo è rilevante, perché il ritardo nella diagnosi è una delle criticità più gravi della malattia e porta a una perdita progressiva della vista fino alla cecità. Il glaucoma, infatti, è una malattia degenerativa del nervo ottico e i danni inflitti al sistema visivo sono irreversibili. È anche una malattia subdola: gli stadi iniziali sono asintomatici: grazie alla capacità compensativa del cervello, quindi una persona si rende conto di avere problemi visivi quando il male è già avanzato. “L’unico strumento per diagnosticare per tempo il glaucoma è la visita dal medico oculista e l’unico modo per arginarne il decorso è seguire scrupolosamente la terapia. Solo così – prosegue Barbuto – possiamo sconfiggere una patologia subdola, silenziosa, che si alimenta nella disinformazione”. Ecco perché anche il secondo elemento dell’analisi sulle visite di Vista in Salute è preoccupante: il dieci per cento dei malati di glaucoma visitati, che avevano già una diagnosi e una terapia, presentavano valori della pressione oculare non compensata. “Questo – conclude Barbuto – è un probabile segno della difficoltà che hanno i pazienti con glaucoma ad accedere alle cure sul territorio e ad essere seguiti costantemente nel tempo, traducendosi in alti costi per la società, sia da un punto di vista umano sia sotto il profilo economico. La perdita della vista è, infatti, un terribile trauma personale, oltre che una grave perdita economica”. “Le malattie che minacciano la vista hanno un enorme impatto sociale e l’invecchiamento della popolazione aumenterà il rischio di cecità nel tempo. Prevenzione e cura oftalmologica sono divenute, però, sempre più marginali all’interno del Sistema Sanitario Nazionale. È necessario ripensare completamente il ruolo che la salute visiva trova all’interno del diritto alla salute. La vista è data per scontata ma, quando si perde per malattie come il glaucoma, non si può più recuperare. Il costo della perdita di autonomia, felicità e capacità produttiva è molto più alto delle risorse che basterebbe investire per prevenirla”. Su www.settimanaglaucoma.it l’elenco delle attività di prevenzione e sensibilizzazione organizzate da IAPB Italia onlus in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in 85 città, e le informazioni di prevenzione che possono aiutare le persone ad aver cura della propria salute visiva.

Anoressia, l’odissea di Francesca: “A Roma nessuna struttura ad hoc”

Anoressia, l’odissea di Francesca: “A Roma nessuna struttura ad hoc”Roma, 13 mar. (askanews) – “E’ impensabile che in una città come Roma, che conta milioni di abitanti, non ci sia una struttura competente che possa seguire le ragazze con disturbi alimentari, come anoressia e bulimia”: il grido di aiuto (e di allarme) è di Enrica, mamma di Francesca (il nome è di fantasia), 16 anni e mezzo e 34 chili di peso. Soffre di anoressia da tre anni, ma non riesce ad uscirne. Non perché non voglia, ed è questa la ‘rabbia’ dei genitori. Ma perché, a Roma, non ci sono strutture ad hoc che possano seguirla come si deve.
“Esiste un solo centro, a Roma, il Cto, ma il personale è poco, il bacino di utenza è tanto, l’ascolto delle ragazze è parziale. I medici non ricordano tutte le storie, e ogni volta sembra di dover ricominciare da capo”, denuncia Enrica. “Non c’è una continuità assistenziale per le ragazze che hanno problemi di disturbi alimentari”.
I disturbi del comportamento alimentare sono una piaga che affligge quasi tre milioni di persone in tutta Italia. Con la pandemia del Covid-19, anoressia, bulimia e disturbi alimentari sono cresciuti a vista d’occhio, diventando la seconda causa di morte tra i giovani. Eppure trovare assistenza non è semplice, le strutture sono poche, le richieste tante. L’attesa è lunga e mentre i mesi trascorrono tra scartoffie e burocrazia, il peso continua a calare.
L’odissea per Francesca, e per i suoi genitori, è iniziata tre anni fa. “Ho suggerito dei medici ad hoc per poterla seguire privatamente – spiega il loro medico di base – la famiglia ha speso fior di quattrini, ma il privato non può ricoverare la ragazza in una struttura. Serve una struttura ad hoc, ma a Roma non ne esistono. La più vicina è a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, ma serve l’ok della Asl di appartenenza che ha dei parametri molto rigidi e nel caso di Francesca non rientra in questi casi. È grave ma non in pericolo di vita”.
Da qui la denuncia. “Occorre aprire almeno una struttura residenziale a Roma, aumentare il personale, snellire l’aspetto burocratico, abbassare i parametri per il ricovero e la permanenza di qualche mese. È davvero impensabile che in una città come Roma non ci sia una sede di recupero”, dice Enrica.
Nemmeno la strada delle strutture private è percorribile. “Non si può accedere a strutture private finché non si ha il nullaosta da parte della Asl di riferimento. E dunque si ritorna al problema di prima: procedure lunghe e burocrazia infinita, parametri molto ristretti sul peso”.
Il grido di allarme della mamma di Francesca non è solo per la figlia. “Io vorrei parlare a nome di tutte quelle famiglie che vivono la mia stessa situazione – dice – e la cosa che mi fa ancora più rabbia è che mia figlia chiede aiuto. Mi dice ‘Io voglio essere aiutata’, ma manca lo strumento. È lancinante pensare che tua figlia, giorno dopo giorno, si consuma sotto i tuoi occhi e tu non puoi fare nulla. E in tutta risposta i medici dicono che occorre avere pazienza e tempo”.
Di Serena Sartini

PA, Zangrillo: verso 350mila assunzioni 2 anni, è sfida enorme

PA, Zangrillo: verso 350mila assunzioni 2 anni, è sfida enormeNapoli, 13 mar. (askanews) – “Abbiamo fatto uno sforzo significativo nel 2022 che ribadiremo nel 2023 perché in questi 2 anni tra la sostituzione del turnover e le nuove assunzioni andiamo verso 350 mila ingressi nella pubblica amministrazione in due anni, è una sfida enorme”. E’ il commento del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a Napoli, a margine della terza tappa di “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”. “Sicuramente sono persone che hanno il potenziale per lavorare nella pubblica amministrazione – evidenzia – Poi vi voglio dire una cosa, quando si entra in una pubblica amministrazione, ci sono quelli che entrano esperienziati con le competenze che servono per lavorare subito e poi c’è anche un grande lavoro da fare dal punto di vista della formazione dei nuovi ingressi”. “Per Zangrillo “è la stessa cosa che esiste nelle organizzazioni private: un giovane che entra in un’organizzazione privata deve fare un training on the job deve cercare di acquisire in tempi ragionevoli le competenze per poter essere autonomo”.
“Io combatto questa narrazione di una pubblica amministrazione che è diversa dalle altre organizzazioni del mondo. La Pubblica amministrazione può fare esattamente le stesse cose che fanno le altre organizzazioni, quindi non c’è una distinzione con tutto il resto, noi dobbiamo essere capaci, anche prendendo spunto dall’eccellenza del privato, di introdurre nella pa quelle dinamiche che consentono di avere un capitale umano che funzioni” conclude.

Autonomia, Zangrillo: non nasce per creare gap tra le regioni

Autonomia, Zangrillo: non nasce per creare gap tra le regioniNapoli, 13 mar. (askanews) – “L’autonomia differenziata è una soluzione che non si è inventato nessuno, esiste in Costituzione, è una soluzione sulla quale stiamo lavorando naturalmente con l’obiettivo di creare un valore aggiunto. – continua – Non si fa autonomia differenziata per creare un gap tra regioni virtuose e regioni meno virtuose o certe aree geografiche del paese rispetto ad altre”. A dirlo è il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a Napoli, a margine della terza tappa di “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”. “Ci sono una serie di meccanismi che la legge prevede e che sono quelli che fanno riferimento alla spesa storica, al fondo di perequazione, che devono garantire che l’applicazione dell’autonomia differenziata non si traduca in un danno per alcuni a vantaggio di altri” continua.
“E’ chiaro che parlando di autonomia differenziata si può parlare della possibilità di trovare delle soluzione customizzate, quindi delle soluzioni dedicate per le diverse realtà. Il ministro evidenzia di essere contro dal punto di vista retributivo “alle gabbie salariali” e che “per me i salari sono definiti dal contratto collettivo nazionale e poi con gli integrativi aziendali ciascuna realtà gestisce le specificità del suo territorio”.

Firmato a Roma accordo collaborazione Antonianum-Centro Islamico

Firmato a Roma accordo collaborazione Antonianum-Centro Islamico

Durante convegno “Energie di pace. Fare energia per la pace”

Roma, 13 mar. (askanews) – E’ stato firmato durante il convegno “Energie di pace. Fare energia per la pace” organizzato alla Pontificia Università Antonianum a Roma nel decennale dell’elezione di Papa Francesco, un accordo quadro di collaborazione tra la Pontificia Università Antonianum e dal Centro Islamico Culturale D’Italia, che sovrintende la Grande Moschea di Roma, per una collaborazione nell’ambito del quale dare vita ad una comunità energetica. Sullo sfondo si collocano importanti testi quali: la costituzione apostolica di Papa Francesco Veritatis gaudium relativa alle università e facoltà ecclesiastiche, il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb nel quale si sottolinea che “il dialogo, la comprensione, la diffusione della cultura della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza tra gli esseri umani contribuirebbero notevolmente a ridurre molti problemi economici, sociali, politici e ambientali che assediano grande parte del genere umano” e la Lettera Enciclica Fratelli Tutti del Papa nella quale si indica che “l’arrivo di persone diverse, che provengono da un contesto vitale e culturale differente, si trasforma in un dono”.
Erano presenti fr. John Puodziunas, Economo Generale dell’Ordine dei Frati Minori, l’Imam Nader Akkad, Grande Moschea di Roma, il dott. Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma, fr. Massimo Fusarelli, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori, il prof. Augustin Hernandez Vidales Rettore Magnifico della Pontificia Università Antonianum.
Un progetto condiviso di comunità energetica tra la Pontificia Università Antonianum ed il Centro Culturale Islamico d’Italia come primo esempio vivente di profonda collaborazione e sinergia tra le comunità di appartenenza: il progetto si colloca nel desiderio delle parti di dare concretezza alla Fratellanza Umana con buone e leali volontà, per invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una prima opportunità concreta per l’Italia, con particolare riguardo alla comunità cittadina di Roma Capitale, innesco progettuale aperto alle nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli.
Specificamente, il progetto congiunto di comunità energetica si pone come strumento attivo di diplomazia della cultura nel sentiero di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la storicità del momento. Il Magnifico Rettore dell’Antonianum prof. Augustin Hernandez Vidales in apertura di convegno ha richiamato i tre ambiti della dimensione accademica: la ricerca, l’insegnamento e la ricaduta dell’attività accademica sul territorio. Occorre “Unire intenti per fare sì che le idee accademiche confluiscano insieme per un cambio di paradigma, desiderio auspicato dal Papa per il bene di tutto il mondo” e ricordando l’idea di fare rete a tutto campo come ripetuto nel cap. 4 della Veritatis Gaudium, ha sottolineato che l’Università non deve essere a se stante ma deve fare rete dove si trova perché più fitta è la rete meglio si realizza il desiderio del Papa, effettuare il cambio di paradigma.
Il Ministro generale fr. Massimo Fusarelli ha espresso grande soddisfazione per questo momento, significativo anche per la sua coincidenza con l’anniversario dell’elezione di Papa Francesco che dà la misura del cammino fatto in questi anni, “riuscire a coniugare il dato della fede con la storia, come un dato che appartiene alla profondità della nostra azione”. Fr. Fusarelli, che ha ricordato che nel 2025 saranno 800 anni dalla composizione del Cantico delle creature di san Francesco, citando Origene, “nova semper innovanda sunt”, le cose nuove devono sempre essere innovate, ha concluso: “Non ci limitiamo oggi ad aprire solo una porta, vogliamo rimanere su questo percorso”.
Il Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma, dott. Abdellah Redouane, ha sottolineato come negli ultimi dieci anni i rapporti con il Vaticano si sono rafforzati: “Con la firma di oggi si aggiunge un nuovo tassello. Firmare un’intesa fra un ente islamico e uno cattolico è per noi molto importante perché si traccia esempio per altri da seguire: qui siamo sempre stati accolti bene e siamo felici di firmare questa intesa, daremo concretezza ai grandi discorsi”. L’ Imam Nader Akkad, Grande Moschea di Roma, ha sottolineato come si tratti di una firma epocale, “un patto comune per produrre energia per la pace e per donare energia” e nel ricordare che la comunità musulmana italiana è un modello per altre comunità mondiali, ha concluso: “Passaggio dal dialogo incartato al dialogo incarnato e con questa firma facciamo questa trasformazione”.

Musica, David Garrett Trio: in Italia 6 concerti a luglio

Musica, David Garrett Trio: in Italia 6 concerti a luglio

A Firenze, Roma, Genova, Cattolica, Macerata, Brescia. A giugno Taormina

Roma, 13 mar. (askanews) – Dopo il tour di successo del 2022 “Alive-my Soundtrack”, con 32 concerti in 11 paesi, David Garrett inaugura un nuovo capitolo della sua carriera con Iconic, l’album pubblicato da Deutsche Grammophon il 4 Novembre 2022, e l’omonimo Iconic Tour, che lo porterà anche in Italia in una formazione in trio per una serie di 6 concerti dal 18 al 25 luglio in alcune fra le rassegne più prestigiose: il 18 luglio al MusArt di Firenze, in Piazza Santissima Annunziata, il 19 a Roma ospite dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica, il 21 a Genova ai Parchi di Nervi (Villa Grimaldi), il 22 all’Arena della Regina di Cattolica, il 24 all’Arena Sferisterio di Macerata e il 25 a Brescia in Piazza della Loggia.
I sei concerti di luglio sono preceduti da una speciale anteprima, il 18 giugno al Teatro Antico di Taormina, nell’ambito del Taobuk Festival-SeeSicily, che celebra personalità di altissimo profilo della letteratura, della scienza e dell’arte. La sera precedente il concerto, sabato 17 giugno, in occasione di Taobuk Gala al Teatro Antico, David Garrett sarà insignito del prestigioso Taobuk Award “per il suo eccezionale contributo alla musica, che esplora generi diversi con incredibile capacità di sincretismo, esaltando il genio dei grandi compositori del passato”, dichiara Antonella Ferrara, Presidente e Direttore Artistico del Festival.
I biglietti per i concerti sono disponibili su Ticketone, Vivaticket e altri circuiti autorizzati, da lunedì 13 marzo per le date di Firenze, Genova, Cattolica, Macerata e Brescia, da giovedì 16 per la data di Taormina, a seguire per la data di Roma.
Il nuovo album classico di David Garrett, ICONIC, s’ispira ai leggendari violinisti, le cui gemme e appassionate melodie hanno entusiasmato David Garrett sin da bambino. Le melodie di Bach, Dvorák, Gluck, Kreisler, Mendelssohn e Schumann, solo per citarne alcune, possono essere ascoltate con nuovi arrangiamenti per violino, chitarra e orchestra (di Franck van der Heijden e David Garrett). Nell’ICONIC TOUR 2023, per la prima volta, David Garrett propone il programma in trio insieme a Franck van der Heijden alla chitarra e Rogier van Wegberg al basso.
La personale scelta musicale di David Garrett evoca l’epoca d’oro dei virtuosi del violino, quando artisti come Zino Francescatti, Arthur Grumiaux, Jascha Heifetz, Fritz Kreisler e Yehudi Menuhin deliziavano il pubblico con celebri encore e altre rarità. Pezzi che da sempre suscitano l’ammirazione del giovane. David si è immerso in questi capolavori senza tempo, ideando il programma ICONIC.
“Sfortunatamente, molte splendide opere dei tempi dei grandi virtuosi sono cadute nell’oblio”, afferma David. “Ecco perché avere l’opportunità di riportare in vita questi magnifici pezzi significa davvero molto per me”.
David Garrett ha iniziato a suonare il violino all’età di quattro anni. Il suo debutto sul palcoscenico è avvenuto quando aveva dieci anni, e, solo tre anni dopo, è diventato l’artista più giovane a firmare un contratto con la Deutsche Grammophon. Ancora adolescente, si era già costruito una stellare carriera da solista, e registrato tutti i ventiquattro Capricci di Paganini. S’iscrisse poi alla celebre Juilliard School di New York, dove divenne uno dei primi allievi di Itzhak Perlman. Nel corso degli ultimi due decenni ha suonato con molti dei più prestigiosi direttori d’orchestra su scala globale, e ha raggiunto il pubblico di tutto il mondo con concerti che includono inni rock, sonate classiche, pezzi da solista e colonne sonore. La sua autobiografia, “Wenn ihr wüsstet” (“Se voi sapeste”), che rivela il cammino, a tratti arduo, da lui percorso da enfant prodige ad artista adulto di successo, fu pubblicato dalla casa editrice Heyne Verlag a inizio 2022.
L’ICONIC Tour di David Garrett Trio parte il 19 marzo 2023 dalla Germania e attraversa vari Paesi europei prima di approdare in Italia il 18 giugno e poi di nuovo dal 18 al 25 luglio.

“Rebuilding Ukraine”, si chiude a Milano viaggio della violinista Vira

“Rebuilding Ukraine”, si chiude a Milano viaggio della violinista ViraRoma, 13 mar. (askanews) – Con l’arrivo a Milano il 10 marzo di Vira Lytovchenko, la violinista diventata un simbolo della resilienza Ucraina pubblicando sul web i video mentre, chiusa in un seminterrato durante i bombardamenti russi, suona il suo violino per gli altri residenti di Kharkiv, è partito ufficialmente il progetto europeo “Rebuilding Ukraine. Art, Music and Passion”.
Ideato da 4Elements AssociAction – no profit che si riconosce negli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dichiarati dalle Nazioni Unite – l’iniziativa mira a sostenere il patrimonio artistico e culturale dell’Ucraina come bene fondamentale di un Paese.
Vira Lytovchenko si è fatta portavoce del progetto europeo intraprendendo un viaggio straordinario di 3700 km, raccontato nel docufilm presentato in anteprima esclusiva nel corso della serata, “Vira: Art, Music & Passion” di Marcella Mitaritonna con protagonisti Vira e il suo violino, veri e propri Ambasciatori internazionali per la pace. Partito da Kharkiv, il viaggio di Vira – arricchito da concerti unici e incontri umani emozionanti ma a volte anche drammatici – ha toccato le principali capitali europee culla della musica – Varsavia, Berlino, Vienna, Praga, Budapest e Udine – per poi terminare a Milano, nel cuore del patrimonio artistico europeo.
“4Elements è una associazione no profit che nasce neanche un anno fa con l’obiettivo di realizzare iniziative in grado di rispondere alle call to action globali. L’anima di 4Elements è composta da un gruppo di professionisti che arrivano da esperienze diverse nel mondo del lavoro ma con un obiettivo comune” ha commentato Daniela Ropolo, Presidente di 4Elements AssociAction, aggiungendo: “Uno dei principali progetti internazionali di 4Elements è proprio Rebuilding Ukraine: art, music and passion. Un’idea nata pochi giorni dopo l’inizio del conflitto, quando abbiamo appreso dalla stampa che una violinista ucraina aveva deciso di non lasciare il suo paese ma bensì di dare il suo contributo nel miglior modo a lei possibile: suonando. Questo video ha fatto il giro del mondo e da queste immagini ci siamo resi conto di quanto l’arte, la musica e la passione siano fondamentali per l’unicità di un paese e per la sua rinascita”.
“Stiamo cominciando a distribuire il teaser di “Vira: Art, Music & Passion” in molti paesi d’Europa. Tutti i ricavi andranno al progetto che sarà presentato fuori concorso in molti Festival” ha dichiarato Daniele Petirro, produttore di Showlab che ha creduto fortemente in questo progetto.
In occasione dell’arrivo di Vira a Milano, la sera del 10 marzo si è tenuta una cena di gala presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci per il lancio ufficiale del progetto “Rebuilding Ukraine. Art, Music and Passion”, nel corso della quale sono stati raccolti fondi per il college musicale di Kharkiv, un’istituzione nel paese, che nasce nel 1883 e oltre ad aver dato i natali a grandi artisti è rinomato per il suo metodo d’insegnamento.
Tra gli ospiti della serata – aperta da un saluto del Sindaco di Milano, Beppe Sala – il console ucraino Andrii Kartzysh, la console inglese Serena Corti e tanti esponenti del mondo della cultura, dell’imprenditoria e dell’informazione. La cena di gala è stata suggellata da un suggestivo concerto con protagonisti Vira Lytovchenko e Paolo Forte.
Il progetto europeo “Rebuilding Ukraine. Art, Music and Passion” – ideato da 4Elements AssociAction e prodotto da Showlab – è patrocinato dal Comune di Milano, dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dalle Ambasciate britannica e ucraina in Italia.

Regione Umbria: ok a 25 nuovi alloggi per combattere disagio abitativo

Regione Umbria: ok a 25 nuovi alloggi per combattere disagio abitativoRoma, 13 mar. (askanews) – “Potranno finalmente concretizzarsi due importanti interventi volti a ridurre il disagio abitativo a Gubbio e a Marsciano, previsti nel vecchio Piano di edilizia residenziale pubblica del 2010 ma che non sono iniziati per varie problematiche tecnico-amministrative. La Giunta regionale, infatti, ha provveduto a reperire le risorse necessarie anche a copertura del noto aumento dei costi dei materiali”. Ad affermarlo è l’assessore alle Politiche della casa della Regione Umbria, Enrico Melasecche, evidenziando le ricadute positive della delibera con cui la Giunta regionale ha rimodulato il Piano regionale di edilizia abitativa approvato nel 2010 e per il quale è stato firmato un Accordo di programma tra Regione e Ministero nel 2011.
“Gli interventi sulle varie linee del Piano, che vanno dalla nuova costruzione di alloggi, al recupero, ad interventi dentro piani urbanistici, sia di edilizia sociale che convenzionata – spiega – sono in gran parte conclusi e liquidati, quindi le modifiche odierne prevedono la sostituzione di interventi non avviati e sono in linea con quanto stabilito nell’Accordo di Programma”.
“A Marsciano – ricorda – era previsto il recupero di 13 alloggi. La Regione ha chiesto ad ATER di individuare lo stesso numero di alloggi da rendere fruibili nel territorio comunale. ATER ne ha acquistati 5 che sono già entrati a far parte del suo patrimonio di edilizia residenziale pubblica e ne ha individuati altri 8 da recuperare al fine di immetterli rapidamente sul mercato della locazione a canone sociale. Integreremo il finanziamento già stanziato con le risorse derivanti da economie di interventi già conclusi”.
A Gubbio, dove era prevista la costruzione di 10 alloggi da destinare alla locazione a canone sociale “è stata risolta la criticità riguardante l’assegnazione dell’area e il Comune ha approvato il progetto definitivo in variante al PRG, che prevede anche due alloggi in più. ATER ha già predisposto il progetto esecutivo – rende noto l’assessore – ed ha evidenziato la necessità di reperire un finanziamento integrativo, dovuto sempre agli aumenti eccezionali dei materiali da costruzione, di circa 1,155 milioni di euro rispetto all’importo stimato nel Piano che sarà coperto da risorse a carico della Regione Umbria, già individuate a bilancio”.
In conclusione – sottolinea l’assessore – “nessuna risorsa disponibile per l’edilizia abitativa viene sprecata ma, grazie all’efficace gestione e all’attenzione rivolta alle esigenze abitative su tutto il territorio regionale, rispetto al vecchio Piano non solo mette a disposizione i 23 alloggi previsti, ad oggi non realizzati, ma ne aumenta anche il numero per cui gli alloggi complessivamente da realizzare passano da 286 a 288. Nonostante le notevoli difficoltà dovute al momento storico che stiamo vivendo, le Politiche per la casa della Giunta Tesei continuano a segnare passi avanti significativi nel conseguimento degli obiettivi altamente sfidanti che ci siamo dati come prospettiva di legislatura”.

Silicon Valley Bank, Gentiloni esclude rischi di contagio nell’Ue

Silicon Valley Bank, Gentiloni esclude rischi di contagio nell’UeRoma, 13 mar. (askanews) – Sulla Silicon Valley Bank “non vediamo uno specifico rischio di contagio” nell’Unione europea. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni giungendo all’Euogruppo. “Ovviamente seguiamo la situazione assieme alla Bce. Prendiamo nota delle misure prese dalle autorità Usa per evitare il contagio negli Usa e mettiamo in rilievo – ha aggiunto – anche il fatto che le banche europe”, in particolare quelle più grandi si sono tutte adeguate ai criteri di solidità patrimoniali di Basilea III. Il commissario esclude rischi diretti, monitoriamo ricadute indirette.
“Direttamente non ci sta rischio di contagio. La possibilità di un impatto indiretto è qualcosa che dobbiamo monitorare, ma al momento non la vediamo rischi significativi”, ha detto.