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Tag: Sanremo 2023

Francia, le esequie di Le Pen: con la famiglia, i vertici di RN

Francia, le esequie di Le Pen: con la famiglia, i vertici di RNRoma, 11 gen. (askanews) – I funerali di Jean-Marie Le Pen, scomparso martedì all’età di 96 anni, si sono svolti oggi dalle 14:30 alle 16:30, nella chiesa della sua città natale di La Trinité-sur-Mer (Morbihan), alla presenza della sua famiglia, di alcuni amici intimi e dei vertici di Rassemblemen National. Marine Le Pen e una delle sue due sorelle, Marie-Caroline, seguite da diversi membri della famiglia, hanno percorso a piedi le poche centinaia di metri che separano la casa di famiglia e la piccola chiesa di Saint-Joseph, di fronte a una piccola folla di curiosi e di diverse decine di giornalisti. Erano presenti anche Marion Maréchal e sua madre Yann. Due ore dopo, la famiglia è uscita dalla chiesa al suono delle cornamuse.


Le esequie si sono svolte nel più assoluto riserbo familiare. Per “prevenire possibili turbative dell’ordine pubblico”, è stata dispiegata una forza di sicurezza importante, composta da un centinaio di agenti di polizia. Secondo una fonte religiosa, circa 200 persone sono state autorizzate a partecipare al funerale, celebrato da padre Dominique Le Quernec, rettore della parrocchia di Carnac. Diverse le corone o mazzi di fiori, ordinati in particolare da deputati o senatori di Rassemblement National. Presenti anche alcuni esponenti di RN, i più vicini allo storico leader dell’estrema destra francese, mentre all’esterno si è radunato un gruppo di militanti del partito. Tra gli invitati c’era anche l’ex deputato ed ex braccio destro di Jean-Marie Le Pen, Bruno Gollnisch. “È toccante per me rendergli l’ultimo omaggio e pregare per la salvezza della sua anima”, ha detto. “È una persona che ha senza dubbio ha lasciato il segno nella mia vita”, ha spiegato. Gollnisch ha raccontato che Le Pen “non corrispondeva affatto all’immagine che alcuni vogliono dare di lui oggi basandosi su due o tre parole più o meno infelic e ben lungi dall’essere rappresentative di tutta la sua opera, della sua intelligenza, della sua cultura, della sua cordialità, del suo temperamento, imperioso certamente, ma caldo”. “Era un tipo felice!” ha commentato.


Ieri, il prefetto di Morbihan, Pascal Bolot, aveva emesso un divieto di manifestazioni nel comune di La Trinité, dato che “la personalità politica del defunto” era “idonea ad attirare, a margine della cerimonia religiosa e della sepoltura, una numerosa folla”, “un’affluenza composta sia da simpatizzanti, ma anche, eventualmente, da oppositori”. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau aveva definito “vergognose” le scene di giubilo di martedì scorso di alcuni oppositori di Le Pen, alla notizia della sua morte. L’ex leader dell’estrema destra francese sarà sepolto nella tomba dei suoi genitori. Le Pen in passato aveva espresso il desiderio di essere sepolto nella tomba di famiglia a La Trinité-sur-Mer, una cittadina turistica costiera di 1.700 abitanti, dov’era cresciuto.


Un’altra cerimonia, “religiosa e di omaggio”, avrà luogo il 16 gennaio alle ore 11 nella chiesa Notre Dame du Val-de-Grâce a Parigi, annessa alla diocesi delle Forze armate francesi. Questa messa, voluta da Marine Le Pen e dalle sue sorelle Marie-Caroline e Yann, sarà aperta al pubblico.

La versione del Mit sul caos treni

La versione del Mit sul caos treniMilano, 11 gen. (askanews) – “Decenni di disinteresse, mancati investimenti, no ideologici: così, oggi, ci ritroviamo in un’Italia con una grave carenza di infrastrutture che spiega i fatti delle ultime ore”. Così fonti Mit in merito al guasto al nodo ferroviario di Milano che questa mattina ha causato ritardi e la cancellazione di diversi treni sulle line di Genova, Venezia e Bologna.


Da due anni con Matteo Salvini al Mit, sono stati moltiplicati gli sforzi per invertire la tendenza, soprattutto sulla rete ferroviaria, nonostante burocrazia e scioperi a raffica proclamati dai sindacati di sinistra. Rispetto al 2023, l’anno appena trascorso ha fatto segnare un incremento di treni in circolazione e passeggeri (+2%): parliamo di ben mezzo miliardo di cittadini a bordo di Frecce, Intercity e Regionali.


Il tutto su linee iper-utilizzate (9mila treni al giorno solo su rete Rfi) e che spesso hanno accusato e accusano problemi di “vecchiaia”. Non a caso il gruppo Fs ha ufficializzato un piano da 100 miliardi di investimenti (molti per manutenzione) e sono già attivi più di 1.200 cantieri, con interventi attesi da decenni come quello di Firenze dal valore economico di 2,7 miliardi di euro. Il primo progetto sul capoluogo toscano risale addirittura agli anni Novanta. Solo ora c’è la piena determinazione a superare un imbuto che rischia di ingolfare la circolazione in tutta Italia: il problema non è mai stato preso di petto, nemmeno quando un premier fiorentino raccolse le deleghe del Mit.


Il ministro Salvini è pienamente consapevole delle difficoltà, perché i cantieri non si possono concludere in un pugno di giorni, e prende atto di consigli e critiche. Anche di coloro che non solo non hanno mai risolto i problemi, ma non li hanno mai nemmeno voluti affrontare. Il Ministro Salvini è fermamente intenzionato a migliorare la circolazione ferroviaria, rendendo l’Italia più moderna e connessa: nel 2025 i nuovi treni in circolazione saranno 875. E nei prossimi mesi sono attesi altri 46 convogli Frecciarossa freschi di fabbrica. E ancora: verranno fatte le Olimpiadi Milano-Cortina a cui molti non credevano. Verrà riformato il sistema autostradale. Sarà realtà il collegamento tra Calabria e Sicilia. D’altronde, a sinistra non credevano neppure nel Mose o nella ricostruzione record del Ponte Morandi, crollato per mancata manutenzione di cui la sinistra, compresi i suoi premier e i suoi ministri, non si era accorta. (Foto di repertorio).

Terzo mandato, Tajani: governatori non diventino padroni assoluti

Terzo mandato, Tajani: governatori non diventino padroni assolutiRivisondoli (Aq), 11 gen. (askanews) – “Noi siamo contro il terzo mandato” dei governatori “non perché siamo contro questo o quel presidente, ma siamo contro il terzo mandato perché in democrazia è bene che chi governa per 10 anni una regione non si trasformi in un padrone assoluto ma possa lasciare il passo magari ad un altro rappresentante della propria coalizione”. Lo ha detto il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani nel suo intervento di apertura alla kermesse del partito ‘Azzurri in vetta’ a Roccaraso e Rivisondoli (Aq).

Farà più freddo, nevicherà in collina al Centro-Sud

Farà più freddo, nevicherà in collina al Centro-SudMilano, 11 gen. (askanews) – “Nelle prossime ore lo scontro tra masse d’aria umida in arrivo dalla Francia e secca e molto fredda dal Bassopiano Sarmatico, causerà piogge diffuse dalla Sardegna verso le regioni centrali ed in seguito verso tutto il meridione. Vivremo dunque un sabato perturbato con un iniziale calo delle temperature e tanto vento dai quadranti settentrionali. Ma il vero calo termico si avvertirà da domenica 12 con il termometro in discesa anche di 10 gradi: la quota neve si abbasserà fino al livello collinare e localmente i fiocchi raggiungeranno anche le alte pianure del Centro-Sud. In altre parole, nevicherà a bassa quota sul Medio Adriatico, avremo rovesci intensi al Sud con la dama bianca oltre i 400-500 metri, venti impetuosi e mareggiate sulle coste esposte. Non sarà proprio una domenica mite e gradevole al Sud e su parte del Centro, sarà invece bella e tersa sul settentrione. Lunedì il maltempo continuerà al Sud e su parte del Medio Adriatico con precipitazioni diffuse, nevose fino in pianura tra Abruzzo e Molise e a quote intorno ai 300-400 metri al Sud”. Queste le previsioni di Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it.


“Un miglioramento è atteso solo da martedì, seppur con residui fenomeni anche nevosi in collina al Sud, vento forte e locali piogge persistenti” spiega Gussoni, concludendo che “da metà gennaio tornerà l’anticiclone su gran parte del Continente e parleremo nuovamente di temperature fino a 10-12 gradi sopra la media del periodo, dopo aver sperimentato una brevissima fase artica nel cuore dell’Europa”.

Regione E-R: due dune per difendere il litorale dalle mareggiate

Regione E-R: due dune per difendere il litorale dalle mareggiateMilano, 11 gen. (askanews) – Due dune, per difendere il litorale dalle mareggiate e dal maltempo. La prima, lunga 400 metri, si estende a Cesenatico (Forlì-Cesena), in località Valverde; la seconda, di 300 metri, in comune di Cervia (Ravenna), a Milano Marittima. Due argini, di fatto, che racchiudono al proprio interno un nucleo di sabbia, protetto da un telo geotessile di rinforzo. Una sperimentazione, questa, messa in campo per la prima volta in Emilia-Romagna grazie alla collaborazione degli Uffici territoriali di Forlì-Cesena e Ravenna dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Lo ha comunicato in una nota la Regione Emilia-Romagna, spiegando che “c’è già un primo riscontro positivo sulla tenuta delle dune, dopo le recenti mareggiate di dicembre”.


Con la realizzazione di queste nuove opere finanziate dalla Regione con 400mila euro, si è conclusa la prima fase di interventi per consolidare gli argini invernali rendendoli più resistenti all’erosione del mare e preservare il materiale sabbioso interno in modo da “stabilizzare” il profilo della riva, così da proteggere gli abitati dal rischio di ingressione marina. I lavori hanno visto la realizzazione di due dune invernali con un nucleo interno in sabbia, protetto da un telo geotessile di rinforzo, in fibre di poliestere. A completamento delle opere, caratterizzate da pendenze molto dolci nel lato verso mare, il nucleo è stato ricoperto da uno strato di sabbia. In questo modo viene favorito il naturale flusso e riflusso dell’acqua durante le mareggiate, minimizzando al tempo stesso l’effetto erosivo di scalzamento al piede dell’argine. Prima dell’inizio della prossima stagione balneare e dell’arrivo dei turisti, ci sarà la seconda fase del progetto, che prevede lo smantellamento dell’opera di difesa, la rimozione del telo e la distesa del materiale sabbioso per il ripristino del profilo della spiaggia. Visto il carattere sperimentale, l’intervento è oggetto di monitoraggio a cominciare dalla fase di realizzazione sino allo smantellamento, in modo da poter consentire un bilancio complessivo sulla sua efficacia.

Il Ces di Las Vegas chiude le porte con 141mila presenze

Il Ces di Las Vegas chiude le porte con 141mila presenzeLas Vegas, 11 gen. (askanews) – A Las Vegas ha chiuso le porte l’edizione 2025 del Ces (Consumer electronics show) che anche quest’anno si è confermato l’evento dedicato alla tecnologia di consumo più rilevante al mondo. Il bilancio finale registra 141.000 partecipanti, di cui il 40% internazionali provenienti da oltre 150 paesi, regioni e territori, 6.000 fra rappresentanti dei media, content creator e analisti, 4.500 espositori, con otre il 60% delle aziende Fortune 500, 1.400 startup, fra cui una importante presenza italiana.


In scena innovazioni e le tendenze tecnologiche del futuro che hanno l’ambizione di affrontare le sfide globali e di plasmare il modo in cui vivremo, ci cureremo, viaggeremo e consumeremo contenuti in futuro. “Il Ces è il luogo in cui l’innovazione prende vita”, ha dichiarato Gary Shapiro, ceo e vicepresidente della Consumer Technology Association (CTA), proprietaria e organizzatrice del Ces. “Dalle più grandi aziende alle startup all’avanguardia, l’intero ecosistema tecnologico è presente alla fiera. Il CES è il palcoscenico per i lanci di prodotti rivoluzionari, per le collaborazioni trasformative e per i momenti d’affari che definiscono il futuro della tecnologia”.


“Dalle innovazioni rivoluzionarie che migliorano la vita alle idee trasformative che ridefiniscono le industrie, il Ces è una celebrazione dell’arte del possibile, che mostra come la tecnologia arricchisca il nostro mondo e ispiri un futuro più luminoso per tutti”, ha sottolineato Kinsey Fabrizio, presidente Cta. “L’evoluzione del Ces ha avuto un’impennata nella fiera di quest’anno, dove la creatività, la connettività e l’innovazione vengono ispirate con keynote visionari, sessioni di conferenze stimolanti e mostre sbalorditive”. “Il Ces riafferma il suo status di maggiore evento commerciale annuale sottoposto a revisione”, ha aggiunto Fabrizio, spiegando che la fiera aderisce ai rigorosi standard di revisione stabiliti dall’Ufi, l’associazione globale dell’industria fieristica. “Non vediamo l’ora di rilasciare la conferma in primavera, perché al Cta crediamo che l’audit non sia solo una cosa piacevole, ma il gold standard per gli eventi aziendali globali”.


Appuntamento all’anno prossimo, le date sono già state annunciate: dal 6 al 10 gennaio 2026 l’innovazione da tutto il mondo è pronta per ritrovarsi sul palcoscenico di Las Vegas.

Renzi avverte Meloni: fase zen finita. Non siamo sudditi, centro decisivo

Renzi avverte Meloni: fase zen finita. Non siamo sudditi, centro decisivoFirenze, 11 gen. (askanews) – Non è solo un compleanno e non è solo una kermesse politica. A Firenze al teatro Cartiere Carrara Matteo Renzi riunisce per i suoi 50 anni il popolo di Italia Viva – gli organizzatori parlano di 2mila persone nella struttura in riva all’Arno -, ma anche per lanciare una proposta politica, un’idea di “centro” che, degasperianamente, “guarda a sinistra” e, insieme, un monito alla premier Giorgia Meloni: la fase zen è finita, “non siamo sudditi, non stiamo a cuccia”.


Si sente in campo Renzi, archiviata “l’inchiesta farlocca e vergognosa” sulla fondazione Open, ora si fa politica sul serio e l’orizzonte sono le elezioni politiche dove il centro sarà “decisivo”. Ecco, dice, perchè anche il “2-3%” di consensi di un partito come Italia Viva fa paura tanto che contro l’operazione centro “le sorelle della Garbatella” tirano fuori “nottetempo” la norma “ad personam” sulle conferenze all’estero. Ma bisogna guardare avanti e lui che è “un ex tutto, ex presidente della provincia, ex sindaco, ex premier…” è convinto che insieme si possa diventare “Next”. E ognuno ci legga cosa vuole. Renzi sale sul palco sulle note di “Forever Young” (e ribadisce di sentirsi “lieto e grato”) e scende su quelle di “Careless Whisper” annunciando che il pranzo toscano – pappa al pomodoro, ragù di cinta senese, Peposo dell’Impruneta e gelato – che viene imbandito per i militanti “non lo offre Italia Viva ma pago io con i soldi di Travaglio”, perchè “Marco Travaglio prima ci ha diffamato e oggi ci sfama con la causa che abbiamo vinto”.


Il primo pensiero, comunque, dopo che la kermesse è iniziata un’ora in ritardo per permettere agli ospiti provenienti dal Nord in pieno caos treni di raggiungere Firenze, è per il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: “Ho chiesto a Salvini in Senato se fosse incapace o portasse sfiga. Oggi è arrivata la risposta: tutte e due”. Quindi “Meloni gli dia un altro ministero, per me vanno bene le pari opportunità…”. A Meloni Renzi si rivolge con un messaggio su tutti: “Solo in Italia e in Corea del Nord c’è il capo del governo con la sorella che si occupa del partito. Ora – attacca – noi non aggrediamo le famiglie ma si sappia che la fase zen in cui noi mangiamo fango e sputiamo miele è finita, se volete parlare di case parleremo di case, se volete parlare di soldi parleremo di soldi, se volete parlare di politica è una novità. Noi siamo tornati in campo, non accettiamo l’incantesimo di una opposizione addormentata e di un sistema dell’informazione che si occupa delle formiche”. Il riferimento è a una delle domande poste alla premier nella conferenza stampa di inizio anno.


Ci sono due anni per costruire il centro e non si può cominciare dai nomi: prima di dire se “quello dell’Agenzia delle entrate (Ruffini, ndr) vada bene” come federatore del centrosinistra bisogna “parlare di tasse”, insomma prima le idee e il confronto e poi i nomi. Confronto che ci sarà il 3, 4 e 5 ottobre alla Leopolda – queste le date per l’edizione 2025 – ma anche, in tutta Italia, in occasione degli incontri per la presentazione del nuovo libro di Renzi “L’influencer” che uscirà il 18 marzo. Protagonista Giorgia Meloni, “che non è come appare” e “lo dicono i numeri”, “non è una presidente del Consiglio fortissima, quella è la narrazione di Palazzo Chigi”. “Abbiamo due anni di tempo per riempire di contenuti questo centro che guarda a sinistra, ecco perché hanno così paura di questo 2% che tra due anni sarà decisivo”, le prossime Politiche saranno quelle in cui “il centro farà la differenza, il centro che farà vincere il centrosinistra”. Poi Renzi si concede a selfie e strette di mano e la festa prende il sopravvento con canti e balli.

Fi, Tajani: ultimo sondaggio ci dà all’11,5%. Crescita costante

Fi, Tajani: ultimo sondaggio ci dà all’11,5%. Crescita costanteRivisondoli (Aq), 11 gen. (askanews) – “In questo momento c’è grande voglia di centro” e “di partecipare alla costuzione di un progetto che àncori il nostro Paese all’Europa, alle relazioni transatlantiche, insomma” un progetto “che dia ancora una volta garanzie al popolo italiano. Abbiamo cominciato a costruire questo progetto alle europee e ora dobbiamo andare avanti per arrivare all’obiettivo del 20%, che è raggiunguibile”. Lo ha detto il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani aprendo la kermesse del partito ‘Azzurri in vetta’ a Roccaraso e Rivisondoli (Aq).


“L’ultimo sondaggio di oggi – ha proseguito Tajani – ci dà all’11,5% ma non c’è sondaggio che non ci dia in crescoita costante. Crescere dello 0,2% significa avere un consenso consolidato”, ha sottolineato il leader di Forza Italia.

Cecilia Sala, Tajani: restituita alla famiglia senza fare clamore

Cecilia Sala, Tajani: restituita alla famiglia senza fare clamoreRivisondoli (Aq), 11 gen. (askanews) – “Io ombra nella vicenda Sala? Chi è al governo non deve fare propaganda, deve ottenere dei risultati. Cecilia Sala è stata restituita alla sua famiglia in tempi molto brevi, tutto quello che abbiamo detto si è avverato, non serviva fare clamore durante questa vicenda”. Lo ha affermato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, prima dell’avvio della kermesse di Forza Italia ‘Azzurri in vetta’ a Roccaraso e Rivisondoli.


“Abbiamo lavorato in perfetta sintonia tra Farnesina, Palazzo Chigi e i servizi di intelligence e abbiamo ottenuto dei risultati, questo è quello che conta e quello che apprezzano i cittadini, le battute le lasciamo ai battutisti”, ha concluso il segretario nazionale di Forza Italia.

Circolazione ferroviaria riattivata in tutto nodo ferroviario Milano

Circolazione ferroviaria riattivata in tutto nodo ferroviario MilanoMilano, 11 gen. (askanews) – “La circolazione ferroviaria è stata riattivata in tutto il nodo ferroviario di Milano”. Lo ha comunicato in una nota le Ferrovie dello Stato, spiegando che “l’intervento dei tecnici di RFI ha permesso di ripristinare la piena disponibilità dell’infrastruttura anche da e per Bologna, dopo la riattivazione dalle 10.30 delle linee da e per Venezia e Genova”.


Trenitalia ha ricordato inoltre di aver disposto “il rimborso integrale per chi ha rinunciato al viaggio o non è riuscito a giungere a destinazione”, e di aver potenziato l’assistenza “con kit e generi di conforto e le informazioni a bordo dei treni e nelle stazioni interessate”.