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Tag: Sanremo 2023

Migranti, Unicef: 1.700 vite perse nel Mediterraneo centrale nel 2024

Migranti, Unicef: 1.700 vite perse nel Mediterraneo centrale nel 2024Roma, 2 gen. (askanews) – “A poche ore dalla fine dell’anno, una piccola imbarcazione è affondata al largo delle coste di Lampedusa, lasciando circa 20 persone disperse, tra cui donne e bambini. Tra i sette sopravvissuti c’è un bambino di otto anni, la cui madre è tra i dispersi. L’imbarcazione sarebbe affondata mentre si avvicinava alla costa. Questa tragedia arriva solo poche settimane dopo che un altro incidente mortale al largo dell’isola ha lasciato una bambina di 11 anni come unica sopravvissuta. ll bilancio delle vittime e il numero dei dispersi nel Mediterraneo nel 2024 hanno superato i 2.200, con quasi 1.700 vite perse solo sulla rotta del Mediterraneo centrale”: lo ha dichiarato Regina De Dominicis, Direttrice dell’Ufficio regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale e Coordinatrice speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa, ricordando che tra le vittime si contano “centinaia di bambine, bambini e adolescenti”.


“Proprio una persona ogni cinque di tutte quelle che migrano attraverso il Mediterraneo sono infatti minorenni. La maggior parte di loro fugge da conflitti violenti e dalla povertà”, ha precisato, aggiungendo: “L’Unicef chiede ai governi di utilizzare il Patto sulla migrazione e l’asilo per dare priorità alla salvaguardia di bambine e bambini”. “Questo include la garanzia di percorsi sicuri e legali per la protezione e il ricongiungimento familiare, nonché operazioni coordinate di ricerca e salvataggio, sbarchi sicuri, accoglienza su base comunitaria e accesso ai servizi di asilo”, ha spiegato De Dominicis. “Chiediamo inoltre maggiori investimenti nei servizi essenziali per i bambini e le famiglie che arrivano attraverso rotte migratorie pericolose, tra cui il sostegno psicosociale, l’assistenza legale, l’assistenza sanitaria e l’istruzione – ha aggiunto – i governi devono affrontare le cause profonde della migrazione e sostenere l’integrazione delle famiglie nelle comunità ospitanti, assicurando che i diritti dei bambini siano protetti in ogni fase del loro viaggio”.

Tensione a Seoul in vista di annunciato arresto presidente Yoon

Tensione a Seoul in vista di annunciato arresto presidente YoonRoma, 2 gen. (askanews) – C’è alta tensione in Corea del Sud, in vista del possibile arresto del presidente sudcoreano sottoposto a impeachment Yoon Suk-yeol. I sostenitori dell’ex leader si sono radunati davanti alla sua residenza, con l’obiettivo di impedire il suo annunciato fermo.


Yoon è stato sospeso dalle sue funzioni dopo che i legislatori dell’Assemblea nazionale hanno approvato l’impeachment il 14 dicembre, in seguito al tentato colpo di mano di Yoon, che impose per sei ore il 3 dicembre la legge marziale, salvo doverla ritirare in seguito a un voto del parlamento. La decisione deve essere confermata dalla Corte costituzionale per essere efficace. L’Ufficio investigativo per la corruzione dei funzionari di alto rango ha ottenuto il 31 dicembre un mandato d’arresto e afferma di volerlo eseguire entro la scadenza del 6 gennaio.


Folle di sostenitori di Yoon si sono riunite in una strada trafficata vicino alla sua residenza nel distretto di Yongsan, a Seoul, sventolando bandiere sudcoreane e cantando slogan come “Annullate l’impeachment” e “Presidente Yoon Suk-yeol, ti proteggeremo”. I manifestanti hanno anche preso di mira alcune auto, nel timore che fossero quelle della procura che va ad arrestare Yoon. Gli avvocati di Yoon hanno respinto la legittimità del mandato, sostenendo che l’Ufficio investigativo non ha l’autorità legale per indagarlo per il reato di insurrezione. Hanno inoltre dichiarato che il mandato non è applicabile, citando questioni di giurisdizione del tribunale.


In una lettera inviata ai suoi sostenitori mercoledì, Yoon ha promesso di non arrendersi. “La Repubblica di Corea è in pericolo ora,” ha detto Yoon, riferendosi al paese con il suo nome ufficiale. “Combatterò fino alla fine con voi per proteggere questo paese.” I sondaggi di opinione indicano che una forte maggioranza dell’opinione pubblica sudcoreana è favorevole alla rimozione di Yoon dall’incarico. Un sondaggio pubblicato oggi dall’emittente MBC ha rilevato che il 69% degli intervistati ritiene che la Corte costituzionale debba confermare il suo impeachment.


Yoon rimane presidente della Corea del Sud e continua a ricevere protezione dai servizi di sicurezza. Il suo personale di sicurezza ha in precedenza impedito agli investigatori di perquisire gli uffici presidenziali, citando la sicurezza nazionale, e ci sono dubbi sul fatto che possano rifiutarsi di rispettare il mandato. L’Ufficio investigativo ha dichiarato che qualsiasi tentativo di bloccare gli investigatori nell’arresto di Yoon sarebbe considerato un’ostruzione del pubblico ufficiale. Ha inviato una lettera al servizio di sicurezza affermando che le guardie di Yoon potrebbero essere perseguite se ostacolassero l’arresto. I legislatori dell’opposizione hanno votato il 27 dicembre per destituire anche il sostituto ad interim di Yoon, il primo ministro Han Duck-soo, a causa di un disaccordo sulla nomina dei membri della Corte Costituzionale. Il vice primo ministro Choi Sang-mok, che è anche ministro delle Finanze, ha quindi sostituito Han come presidente ad interim.

Record di visitatori in Repubblica Dominicana, 11 milioni nel 2024

Record di visitatori in Repubblica Dominicana, 11 milioni nel 2024Milano, 2 gen. (askanews) – Si chiama Bruce Pirt, proveniente dal Canada, il visitatore numero 11 milioni giunto nel 2024 nella Repubblica Dominicana. Pirt è stato accolto con la moglie e le figlie all’aeroporto internazionale di Punta Cana con una cerimonia in suo onore dal ministro del turismo della Repubblica Dominicana, David Collado, che ha dato il benvenuto sottolineando la continua crescita del settore e il suo impatto sull’economia dominicana. “Superare il traguardo degli 11 milioni di visitatori è un risultato storico che consolida la Repubblica Dominicana come leader turistico nella regione”, ha affermato Collado. “Questo successo si traduce in 949.000 posti di lavoro diretti e indiretti, 26 miliardi di dollari per il PIL e 130 miliardi di pesos dominicani in entrate fiscali”.


Pirt, che ha celebrato il suo matrimonio nella Repubblica Dominicana 20 anni fa, ha espresso la sua eccitazione per il ritorno nel Paese in questa occasione speciale. “La Repubblica Dominicana – ha detto – è un posto meraviglioso e siamo felici di celebrare il nostro anniversario qui”. Questo nuovo record si aggiunge a quello raggiunto nel 2023, quando il paese ha ricevuto 10 milioni di visitatori. Il ministro Collado ha sottolineato che questa crescita sostenuta è il risultato del lavoro congiunto tra il settore pubblico e quello privato e ha auspicato un futuro ancora più promettente per il turismo nella Repubblica Dominicana.

Meeting di Rimini, Scholz: nei deserti costruire con mattoni nuovi

Meeting di Rimini, Scholz: nei deserti costruire con mattoni nuoviRoma, 2 gen. (askanews) – “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” è il titolo scelto per il 46esimo Meeting di Rimini, in programma dal 22 al 27 agosto 2025 alla Fiera della città in riva all’Adriatico. La citazione, tratta dai Cori della Rocca di T.S. Eliot, intende offrire una chiave di lettura nel segno della speranza e della concretezza per affrontare le sfide contemporanee. E intanto oggi viene presentato ufficialmente il manifesto della nuova edizione.


Come spiega Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, “negli ultimi anni, il Meeting ha evidenziato la forza vitale di chi, in mezzo a numerosi ‘deserti’ – solitudine, disperazione, conflitti, guerre – ha saputo costruire luoghi di autentica condivisione. Questo slancio nasce da una gratitudine profonda, che permette di costruire il bene anche dove sembra impossibile”. L’edizione 2025 del Meeting vuole essere un luogo di dialogo e confronto per raccogliere e condividere esperienze di costruzione che vadano oltre il mero tecnicismo o l’approccio utilitaristico. I circa 100 convegni, le 15 mostre e altrettanti spettacoli, così come il Villaggio Ragazzi e le aree sportive che sono in corso di progettazione, saranno altrettante occasioni di presentare esperienze di ricostruzione e trasformazione. “Vogliamo portare alla luce la capacità – aggiunge Scholz – di rendere situazioni di stagnazione o crisi un’occasione di rinascita, riscoprendo la forza del lavoro, della solidarietà e della creatività”.


Il presidente del Meeting sottolinea soprattutto il rapporto tra gratitudine e costruzione. “La gratitudine – spiega Scholz – è fonte di energia e di intelligenza per affrontare le sfide più complesse. Gratitudine per la vita, per i talenti ricevuti, per le amicizie, per la bellezza che ci circonda e per la storia che ci ha trasmesso un patrimonio inestimabile”. Nel corso del Meeting verranno affrontati temi cruciali come la crisi delle relazioni, la frammentazione sociale, il cambiamento climatico e l’accelerazione tecnologica, i conflitti geopolitici. “Il Meeting è un invito rivolto a tutti – continua Scholz – a contribuire a costruire luoghi di incontro e di speranza. Non è solo un evento, ma un’esperienza in cui ognuno può essere protagonista di una costruzione che lascia il segno. Nei luoghi deserti della nostra epoca, possiamo davvero scoprire e utilizzare ‘mattoni nuovi’ per edificare un futuro più umano e giusto”.

Cecilia Sala, Farnesina ne ha chiesto all’ambasciatore dell’Iran la liberazione immediata

Cecilia Sala, Farnesina ne ha chiesto all’ambasciatore dell’Iran la liberazione immediataDamasco, 2 gen. (askanews) – Su indicazione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Segretario Generale Amb. Riccardo Guariglia ha convocato oggi alla Farnesina l’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma, MohammadReza Sabouri, in merito al caso della connazionale Cecilia Sala, detenuta nel carcere di Evin dal 19 dicembre scorso.


Da parte italiana è stata innanzitutto chiesta la liberazione immediata della connazionale, giunta in Iran con regolare visto giornalistico. L’Amb. Guariglia ha altresì ribadito la richiesta di assicurare condizioni di detenzione dignitose, nel rispetto dei diritti umani, di garantire piena assistenza consolare alla connazionale, permettendo all’Ambasciata d’Italia a Teheran di visitarla, e di fornirle i generi di conforto che finora le sono stati negati.

Cecilia Sala, Meloni convoca vertice a Palazzo Chigi

Cecilia Sala, Meloni convoca vertice a Palazzo ChigiRoma, 2 gen. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi nel pomeriggio, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, un vertice di governo sul caso della giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata e detenuta in Iran.


Al vertice parteciperanno, di persona o in videocollegamento, la premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e, sempre secondo quanto si apprende, i servizi di intelligence.

Usa, Mattarella: sgomento per il vile attentato a New Orleans

Usa, Mattarella: sgomento per il vile attentato a New OrleansRoma, 2 gen. (askanews) – “Ho appreso con sgomento del vile attentato che ha provocato molte vittime e feriti nella città di New Orleans. Il popolo italiano partecipa al lutto di quanti hanno perso i loro cari e auspica il pronto ristabilimento per i feriti”. Lo scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio al presidente Usa Joe Biden.


“In questo momento di dolore per il popolo americano – aggiunge Mattarella – tengo a riaffermare il deciso proposito della Repubblica italiana di contrastare nel modo più fermo ogni forma di terrorismo, sulla base di quei valori di civiltà, democrazia e rispetto della vita umana, da sempre condivisi con gli Stati Uniti”. Conclude il presidente: “In spirito di vicinanza e in attesa di accoglierla a Roma, le rinnovo, signor presidente, le espressioni del più profondo cordoglio delle Repubblica italiana e mio personale”.

Usa, Mattarella: sgomento per vile attentato a New Orleans

Usa, Mattarella: sgomento per vile attentato a New OrleansRoma, 2 gen. (askanews) – “Ho appreso con sgomento del vile attentato che ha provocato molte vittime e feriti nella città di New Orleans. Il popolo italiano partecipa al lutto di quanti hanno perso i loro cari e auspica il pronto ristabilimento per i feriti”. Lo scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio al presidente Usa Joe Biden.


“In questo momento di dolore per il popolo americano – aggiunge Mattarella – tengo a riaffermare il deciso proposito della Repubblica italiana di contrastare nel modo più fermo ogni forma di terrorismo, sulla base di quei valori di civiltà, democrazia e rispetto della vita umana, da sempre condivisi con gli Stati Uniti”. Conclude il presidente: “In spirito di vicinanza e in attesa di accoglierla a Roma, le rinnovo, signor presidente, le espressioni del più profondo cordoglio delle Repubblica italiana e mio personale”.

Cecilia Sala, Meloni ha convocto un vertice a Palazzo Chigi

Cecilia Sala, Meloni ha convocto un vertice a Palazzo ChigiRoma, 2 gen. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi nel pomeriggio, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, un vertice di governo sul caso della giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata e detenuta in Iran.


Al vertice parteciperanno, di persona o in videocollegamento, la premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e, sempre secondo quanto si apprende, i servizi di intelligence.

L’Autorità palestinese ha sospeso le trasmissioni di Al Jazeera in Cisgiordania

L’Autorità palestinese ha sospeso le trasmissioni di Al Jazeera in CisgiordaniaRoma, 2 gen. (askanews) – L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha annunciato la sospensione delle trasmissioni dell’emittente del Qatar, Al Jazeera, in Cisgiordania. Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, la decisione del Comitato ministeriale palestinese, composto da rappresentanti dei ministeri della Cultura, degli Interni e delle Telecomunicazioni, è stata adottata “a causa delle ripetute violazioni delle leggi e dei regolamenti palestinesi da parte di Al Jazeera”.


“Le autorità hanno accusato la rete di trasmettere contenuti di incitamento, di diffondere disinformazione e di interferire negli affari interni palestinesi, alimentando divisione e instabilità”, ha spiegato Wafa. L’emittente del Qatar ricorda che nei mesi scorsi erano stati l’esercito e il governo israeliani a sospendere le sue trasmissioni sia in Israele che nella Cisgiordania occupata. “Il divieto militare israeliano in Cisgiordania non è stato rinnovato, ma l’Anp ha deciso di prendere in mano la situazione e di bandire la rete”, ha scritto Al Jazeera.


Secondo l’analista politico dell’emittente, Marwan Bishara, la decisione dell’Anp “non sorprende, data la copertura critica di Al Jazeera degli scontri in corso tra le forze dell’Anp e i gruppi armati palestinesi nel campo profughi di Jenin”. Al Jazeera ha denunciato oggi la decisione dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di sospendere le sue trasmissioni in Cisgiordania, affermando in una nota che “considera questa decisione nient’altro che un tentativo di dissuadere il canale dal coprire gli eventi in rapida escalation che si stanno verificando nei territori occupati”. “La decisione di congelare il lavoro di Al Jazeera e di impedire ai suoi giornalisti di svolgere i loro compiti è un tentativo di nascondere la verità sugli eventi nei territori occupati, in particolare su ciò che sta accadendo a Jenin e nei suoi campi. E – sfortunatamente – tale decisione è in linea con la precedente azione avviata dal governo israeliano, che ha chiuso l’ufficio di Al Jazeera a Ramallah”, si legge nella nota diffusa dall’emittente del Qatar.


Al Jazeera ha quindi invitato l’Anp a “ritirare e annullare immediatamente la decisione” e a consentire alle proprie squadre di lavorare liberamente dalla Cisgiordania “senza minacce o intimidazioni”. “Al Jazeera sottolinea che questa decisione non la distoglierà dal proprio impegno a fornire una copertura professionale di eventi e sviluppi in Cisgiordania”, ha aggiunto. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, l’Anp ha sospeso l’emittente accusandola di “trasmettere contenuti di incitamento, di diffondere disinformazione e di interferire negli affari interni palestinesi, alimentando divisione e instabilità”.