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Autore: Redazione StudioNews

Storico prestito del British Museum per mostra su Anahit in Armenia

Storico prestito del British Museum per mostra su Anahit in ArmeniaMilano, 20 ott. (askanews) – Grazie ad uno storico prestito del British Museum vengono esposte per la prima volta in Armenia la testa e la mano sinistra della statua bronzea della dea armena Anahit, di epoca ellenistica. Questi pezzi saranno il fulcro della mostra “Dea Madre: da Anahit a Maria” ospitata dal Museo Nazionale di Storia dell’Armenia, che esporrà anche sessanta reperti della propria collezione, per rappresentare il concetto di divinità madre dal Neolitico fino ai giorni nostri. La mostra, inaugurata il 21 settembre in concomitanza con il Giorno dell’Indipendenza dell’Armenia, durerà fino al 21 marzo 2025.   L’esposizione, realizzata con il supporto del ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica d’Armenia, è frutto della cooperazione a lungo termine tra il Museo di Storia dell’Armenia e il British Museum. È uno degli eventi principali dell’offerta culturale dell’Armenia, che comprende oltre 40 tra gallerie e musei a Yerevan e nel resto del Paese, aperti tutto l’anno.   Il culto della Dea Madre negli altopiani armeni ebbe inizio nell’età della pietra e attraversò un lungo processo di cambiamenti, a seconda delle diverse concezioni del mondo e delle caratteristiche estetiche. Fin dall’inizio, incarnando la natura di una donna “genitrice e riproduttrice”, veniva rappresentata come simbolo della continuità della stirpe. In seguito, si formarono una serie di altre funzioni della “Dea Madre”: simbolo dell’agricoltura, dispensatrice del benessere familiare, guaritrice, e altro ancora. Particolare enfasi veniva posta sulla sua natura “creatrice”, che derivava dall’idea di identificare la donna con la “Madre Terra” nella mitologia.   Nel periodo ellenistico, Anahit era la dea della fertilità, della fecondità, del parto e, in un periodo iniziale, anche della guerra, ed era considerata una delle principali divinità della mitologia armena. La chiamavano Madre Dorata, Madre Nutriente, Grande Signora, Dorata, Dita d’Oro. In Armenia, il suo culto iniziò a diffondersi almeno dal IV secolo a.C., seguendo la sua diffusione nell’Asia Minore e in Siria. Nel periodo ellenistico e soprattutto in quello romano, si crearono condizioni più favorevoli per le comunanze culturali e il processo di sincretizzazione delle divinità.   La statua di bronzo fu scoperta da un contadino nel 1871 a Satala (oggi Sadak, Erzurum, Turchia). Risalente al II-I secolo a.C., è tradizionalmente associata ad Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza, ma gli esperti l’hanno collegata alla sua controparte armena, Anahit. Il suo principale tempio era a Yeriza, nella regione di Yekeghyats (attuale Erzurum, Turchia). Il tempio di Anahit a Yeriza fu saccheggiato nel 34 a.C. durante un’invasione guidata dal generale romano Marco Antonio: i suoi soldati distrussero la statua e portarono i suoi frammenti a Roma. I pezzi passarono per vari mercanti d’antiquariato prima che il commerciante d’arte italiano Alessandro Castellani vendesse la testa al British Museum nel 1873 e successivamente donasse la mano sinistra nel 1875. È la prima volta che questi frammenti vengono esposti in Armenia. Una replica della statua è conservata nel Museo di Storia dell’Armenia.

L’Iran: la morte di Sinwar non fermerà l’attività di Hamas

L’Iran: la morte di Sinwar non fermerà l’attività di HamasRoma, 20 ott. (askanews) – L’omicidio del leader politico di Hamas, Yahya Sinwar, non sarà un motivo per indurre il movimento integralista islamico palestinese a cessare le sue attività. È l’opinione del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. “La morte di Sinwar non fermerà le attività di Hamas, ma rafforzerà solo la determinazione del movimento e motiverà i giovani palestinesi”, ha dichiarato Araghchi in un’intervista all’emittente turca Ntv.


Ha sottolineato che c’è il rischio di un conflitto in molti Paesi della regione, compresa la Siria. “Israele non è in grado di esistere senza l’assistenza degli Stati Uniti, non è in grado di commettere crimini a Gaza e in Libano senza gli Stati Uniti. Tutte le armi utilizzate in quei Paesi provengono dagli Stati Uniti. Se Washington avesse una reale volontà politica, sarebbe in grado di fermare gli attacchi e fermare Israele”. “Per noi gli Stati Uniti sono un alleato dei sionisti”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran, “Se scoppia una guerra su larga scala nella regione, gli Stati Uniti ne saranno coinvolti, e noi non lo vogliamo affatto. La guerra potrebbe estendersi ai Paesi del Golfo. Ma sono sicuro che c’è ancora una possibilità di diplomazia, non possiamo lasciare tutto alla volontà di una sola persona nel regime sionista”. Sinwar è stato ucciso da un colpo di pistola alla testa, ha sostenuto la Cnn citando il patologo Chen Kugel, che ha condotto l’autopsia sul corpo del leader dell’ufficio politico di Hamas. In precedenza, la portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), la riservista Anna Ukolova, aveva riferito che Sinwar era stato ucciso dal fuoco dei carri armati, prima dei quali è stato costretto a spostarsi, mentre è iniziata una sparatoria dopo che è stato scoperto dalle forze armate israeliane.

Difesa, Marina Militare studia Nave Porta-Droni ‘Sciamano’

Difesa, Marina Militare studia Nave Porta-Droni ‘Sciamano’Napoli, 20 ott. (askanews) – La Marina Militare studia la costruzione di una nuova nave porta-droni, capace di lanciare e recuperare velivoli senza pilota ad ala fissa e rotante per attività di intelligence e sorveglianza. Lo stato di avanzamento di questo progetto, denominato “Sciamano Drone Carrier”, sarà presentato durante “Sea Drone Tech Summit 2024”, quarta edizione del congresso nazionale sulla robotica marina, che si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Polo Acquatico della Federazione Italiana Nuoto a Ostia (Roma).


“Le marine militari di diversi Paesi nel mondo stanno lavorando a progetti di ‘drone carrier’, come ad esempio in Spagna, Turchia, Stati Uniti e anche Cina”, conferma Luciano Castro, presidente del congresso. “Negli attuali scenari geostrategici, infatti, l’impiego di queste nuove unità navali dotate di varie tipologie di droni aerei, ma anche navali e subacquei, consentirà di effettuare una serie di missioni di intelligence e sorveglianza ad ampio raggio e anche di disturbo e saturazione delle difese avversarie tramite sciami di droni”. Il progetto “Sciamano Drone Carrier”, finanziato dal Piano Nazionale di Ricerca Militare, è stato affidato a Fincantieri allo scopo di definire il “concept design” di questa nuova nave porta-droni, che comprenderà anche un sistema evoluto di comando, controllo e comunicazione per la gestione operativa di sciami di veicoli unmanned con i relativi sistemi di lancio e recupero. Da tempo, del resto, la Marina Militare impiega droni sulle proprie navi.


Nel giugno 2023 sul pattugliatore d’altura “Paolo Thaon di Revel” la forza armata ha presentato la nuova versione dell’”AWHero”, un mini-elicottero telecomandato della classe da 200 chilogrammi prodotto da Leonardo. Nel novembre dello scorso anno, inoltre, a bordo della fregata “Carlo Bergamini”, la prima sezione Aeromobili a Pilotaggio Remoto della Marina Militare ha effettuato per la prima volta due lanci ed altrettanti recuperi del drone ad ala fissa “ScanEagle” prodotto dall’americana Boeing. E proprio nel marzo scorso, la Commissione Difesa della Camera ha approvato un programma che consentirà alla Marina Militare di acquisire fino a 14 droni ad ala fissa e rotante. La forza armata impiega anche robot subacquei, tra cui lo “Hugin 1000” della norvegese Kongsberg Maritime e i “Pluto Gigas” e “Multipluto” dell’italiana Gaymarine. “Sea Drone Tech Summit 2024” è organizzato dall’associazione culturale Ifimedia e da Mediarkè, in collaborazione con il Municipio X del Comune di Roma, l’Università Roma Tre (Dipartimento di Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica e Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e delle Tecnologie Aeronautiche), l’Interuniversity Center of Integrated Systems for the Marine Environment (ISME) e il Cluster Tecnologico Nazionale Economia del Mare (Cluster BIG). Il programma del congresso prevede gli interventi di oltre 25 relatori di alto livello in sessioni dedicate ai robot subacquei, ai natanti unmanned di superficie e ai droni aerei per applicazioni marine. Saranno anche presentate le attività del nuovo Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS) della Marina Militare a La Spezia e la seconda edizione della ricerca di PwC Strategy& Italia sul mercato della robotica marina.


Parteciperanno all’evento enti, università, centri di ricerca, aziende, startup e operatori, in ambito civile e militare. Sarà anche disponibile un’ampia area espositiva con i desk di una quindicina di enti e imprese del settore, che presenteranno i propri mezzi in mostra statica. Si svolgeranno inoltre alcune dimostrazioni operative in vasca e in mare. Per partecipare è necessario registrarsi online e acquistare un pass nominativo.

Vino, Cantine Sant’Agata lancia il progetto “Ruchè Hereditarium”

Vino, Cantine Sant’Agata lancia il progetto “Ruchè Hereditarium”Milano, 20 ott. (askanews) – Cantine Sant’Agata, storica realtà di Scurzolengo (Asti) della famiglia Cavallero, lancia il Ruchè “Hereditarium”, un “progetto di memoria e di futuro” che vuole unire il vino del Monferrato Astigiano allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Il 50% del ricavato delle vendite di queste bottiglie, riconoscibili per la fascia rossa sull’etichetta, viene infatti destinato al sostegno di iniziative artistiche e benefiche, con particolare attenzione alla lotta contro la violenza sulle donne.


“‘Hereditarium’ nasce dalla volontà di lasciare un’eredità tangibile per tutta la Denominazione” afferma il titolare dell’azienda, Franco Cavallero, spiegando che “il nostro obiettivo è utilizzare il vino come veicolo per promuovere l’intero territorio, finanziando opere d’arte permanenti che rimarranno a testimonianza della ricchezza storica e culturale racchiusa in ogni bottiglia”. Al cuore dell’iniziativa si trova una selezione esclusiva di Ruchè, proveniente da sette vigneti, “ciascuno con caratteristiche uniche che contribuiscono a creare un vino rappresentativo del territorio, ognuno caratterizzato da un terroir distintivo”. Ogni bottiglia di ‘Hereditarium’ – continua Cavallero – è lo specchio di condizioni ambientali e scelte agricole uniche, verificatesi solo in quella specifica vendemmia e questo approccio ci permette di creare vini con una personalità distintiva e riconoscibile, capaci di raccontare la storia del nostro territorio anno dopo anno”. La prima annata di “Hereditarium”, la 2020, ha dato vita a una produzione limitata di 2.072 bottiglie e 297 magnum, conservate nel “caveau” appositamente progettato all’interno dell’azienda, che saranno acquistabili per un periodo limitato nel tempo direttamente dal sito della Cantina. Per celebrare il lancio di questo progetto, Cantine Sant’Agata ha commissionato all’artista del ferro Franco Verrua sette opere d’arte, ognuna delle quali verrà installata nei sette Comuni della Denominazione Ruchè e sarà tematicamente legata alle sette virtù: Fortezza (Fortitudo) a Castagnole Monferrato, Temperanza (Temperantia) a Montemagno, Giustizia (Iustitia) a Grana, Prudenza (Prudentia) a Viarigi, Speranza (Spes) a Portacomaro, Fede (Fides) a Refrancore, e infine la Carità (Caritas) a Scurzolegno.


La selezione “Hereditarium” sarà presentata nel corso di tre degustazioni in cantina accompagnati dalle ricette di altrettanti chef, in programma sabato 26 ottobre e 2 novembre, durante le quali i partecipanti non solo potranno assaggiare l’annata 2020 e avere un’anteprima dell’annata 2021 (che viene imbottigliata proprio in questi giorni) “ma potranno scegliere la cuvée per l’annata 2022”.

”Vini Mito”: il podcast di Signorvino sui grandi rossi italiani

”Vini Mito”: il podcast di Signorvino sui grandi rossi italianiMilano, 20 ott. (askanews) – Signorvino, in collaborazione con Chora Media, lancia il podcast “Vini Mito”, una serie in tre puntate che esplora le origini e l’evoluzione di tre dei più celebri vini rossi italiani: Barolo, Amarone della Valpolicella e Supertuscan. Le voci di Jacopo Cossater e Graziano Nani, assieme ad esperti del settore e a produttori vinicoli, guideranno gli ascoltatori in un viaggio che attraversa secoli di tradizioni e innovazioni enologiche.


Il primo episodio, “Barolo: storia di un mito che nasce due volte” (17 ottobre), ripercorre le vicende di questo simbolo delle Langhe dalla nobiltà ottocentesca alla rivoluzione enologica degli anni ’70, con Elena Penna e Veronika Crecelius. Il secondo episodio, intitolato “Amarone della Valpolicella: alla scoperta di un mito giovane” (24 ottobre), si snoda attraverso le interviste con Fiorenza Quintarelli e Angelo Peretti. Terzo capitolo del podcast, “I Supertuscan: libertà, eleganza, identità” (31 ottobre), con la partecipazione di Priscilla Incisa della Rocchetta e Antonio Boco. “Ogni vino racconta una storia e noi vogliamo farci portavoce delle eccellenze italiane” ha dichiarato Federico Veronesi, proprietario di Signorvino insieme con la sua famiglia, spiegando che “questo podcast è un viaggio attraverso la passione e l’arte della vinificazione che rende l’Italia un punto di riferimento mondiale in questo campo. La nostra missione – ha concluso – è promuovere la conoscenza delle straordinarie eccellenze vinicole italiane, valorizzando sia i produttori di fama consolidata che le piccole realtà emergenti”.


“Vini Mito”, scritto da Nicole Schubert, è disponibile su Spotify e sulle altre principali piattaforme.

Gb, Healey: “vitale” G7 Difesa in tempi crescente aggressività russa

Gb, Healey: “vitale” G7 Difesa in tempi crescente aggressività russaNapoli, 20 ott. (askanews) – A Napoli “è stato un piacere incontrare i miei omologhi giapponese e italiano per discutere dei progressi del nostro programma Global Combat Air Programme (Gcap), tra i quali la ratifica del trattato e altre tappe successive”. Così il segretario alla Difesa John Healey che ieri ha partecipato al vertice dei Ministri della Difesa del G7 a Napoli, e in questa sede, a margine, a una trilaterale con il padrone di casa, il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e il Ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani per discutere gli ultimi progressi del Global Combat Air Programme.


“Questo incontro degli alleati del G7 si è svolto in un contesto di enorme incertezza globale e di crescente aggressività russa. In questi tempi difficili, le partnership internazionali serie sono vitali” ha aggiunto Healey. Healey si è congratulato con Gen Nakatani per la sua recente nomina e tutti e tre i ministri hanno parlato dell’importanza di proteggere la pace e la stabilità regionale in un mondo sempre più pericoloso, secondo una nota del governo britannico.


Sono stati accolti da parte britannica con favore gli eccellenti progressi compiuti dai partner del settore GCAP, discusse le ultime novità sui preparativi per l’Organizzazione governativa internazionale GCAP (GIGO), ora che il Regno Unito ha ratificato con successo il trattato internazionale. Una volta ratificato in tutti e tre i Parlamenti, il trattato entrerà in vigore e il GIGO potrà essere istituito. Questa sarà la prossima pietra miliare importante per il programma e dovrebbe avvenire prima della fine di quest’anno.

Vendemmia, Consorzio Garda Doc: produzione limitata ma grande qualità

Vendemmia, Consorzio Garda Doc: produzione limitata ma grande qualitàMilano, 20 ott. (askanews) – Produzione limitata ma di qualità superiore. Questo, in estrema sintesi, il bilancio della vendemmia 2024 nei territori tutelati dalla Denominazione Garda Doc. “Nonostante una resa inferiore agli anni precedenti a causa di condizioni climatiche sfavorevoli, le uve, specialmente Chardonnay e Pinot Grigio, evidenziano parametri qualitativi di alto livello, riflettendo le unicità del territorio del Lago di Garda” afferma in una nota il Consorzio, precisando che “le piogge primaverili hanno sostenuto la vegetazione nei periodi aridi, garantendo l’idratazione necessaria durante le ondate di caldo estivo, che hanno, a loro volta, favorito una maturazione ideale. Queste varietà, capaci di esprimere le qualità del terroir, si distinguono quest’anno per la loro acidità bilanciata e un ph ottimale, promettendo vini dall’eleganza e freschezza notevoli” prosegue l’ente consortile, sottolineando che “le viti, in buone condizioni sanitarie, dimostrano la resilienza del territorio gardesano anche in annate difficili”.


Il Garda Doc è parte della campagna europea “Eccellenze Dop: un savoir-faire tutto europeo”, che celebra anche altri prodotti di Denominazione protetta come il Salame di Varzi, il Prosciutto Crudo di Cuneo e il Formaggio Montasio.

Buchmesse, parlano gli editori: tanto interesse per opere italiane

Buchmesse, parlano gli editori: tanto interesse per opere italianeFrancoforte, 20 ott. (askanews) – Nell’ultima giornata della Buchmesse di Francoforte, con l’Italia Paese Ospite d’onore, l’Associazione Italiana degli Editori ha raccolto voci tra i professionisti dell’editoria.


Gianluca Foglia, Direttore Generale Polo Contenuti di Feltrinelli, parla di “importante occasione per dare luce e visibilità alla narrativa italiana più letteraria valorizzando le molte e differenti voci che la animano. Ne è prova la grande attenzione per L’anniversario, il nuovo romanzo di Andrea Bajani che pubblicheremo a gennaio e che è già stato venduto in tutto il mondo, e l’interesse di molti editori europei per Alma, il romanzo di Federica Manzon che ha appena vinto il premio Campiello”. Francesco Anzelmo, direttore generale Mondadori, annuncia che “Spera, l’autobiografia di Papa Francesco, uscirà in 80 Paesi e 20 lingue diverse, Tutto chiede salvezza, di Daniele Mencarelli, in 15 Paesi, Paolo Nori (Sanguina ancora e Vi avverto che vivo per l’ultima volta) è venduto, tra gli altri Paesi, in Russia e Francia, molto interesse anche per Valentina D’Urbano e per l’esordiente Edoardo Vitale”.


Cristina Foschini, ufficio diritti Gruppo editoriale Mauri Spagnol, premette che “non si possono dare dati quantitativi perché molte cose si chiudono dopo Francoforte, ma nelle vendite all’estero hanno destato molto interesse due scrittrici di peso ma di diverso genere: Alessia Gazzola ha avuto grande riscontro grazie al nuovo progetto, Miss Bee, un giallo alla Agatha Christie con tinte di Jane Austen perfettamente nelle sue corde e Rokia, regina del dark romance nostrano, sempre più apprezzata. Registriamo anche il consolidamento degli autori di catalogo con le ottime vendite delle nuove opere di Francesca Giannone Domani, domani e di Erin Doom, Arcadia, e il rinnovato interesse anche per le saghe storiche. Sicuramente una Francoforte in crescita e vivace”. “Torniamo da Francoforte con circa 45 titoli venduti all’estero – spiega Jacopo Gori, Direttore Libri Trade di Giunti -. È andato molto bene il libro di Milena Palminteri. Come l’arancio amaro (Bompiani), è una nostra scoperta cui teniamo tantissimo. L’autrice sarà tradotta in un gran numero di paesi e da editori celebri tra cui Simon and Schuster, HarperCollins France, e poi Stroki in Russia, Atheneum in Ungheria, Presença in Portogallo, Book Zone per la Romania, HarperCollins in Olanda. Tra i nostri autori più consolidati: Giulia Caminito, Premio Campiello nel 2021, raggiunge le dieci traduzioni: Germania, Francia, Spagna, Catalogna, Croazia, Romania, Bulgaria, Olanda, Slovacchia, Slovenia e Ungheria”.


Andrea Gessner, editore di nottetempo parla di “un interesse inedito per i nostri libri e in generale per la saggistica italiana, soprattutto quella più letteraria”. Tra i titoli più richiesti del catalogo della casa editrice c’è il saggio di Giulia Siviero, Fare femminismo e le Case che saremo, di Luca Molinari. Nella casa editrice Il Castoro sottolineano l’interesse “per gli illustratori italiani, considerati tra i migliori al mondo. Il più richiesto per noi – da parte di 25 editori internazionali – è l’albo A volte arriva il buio di Francesco Morgando, con le illustrazioni di Melinda Berti. Anche il fumetto italiano richiama moltissimo. Da noi molto apprezzato il graphic novel Tessa presidente di Susanna Mattiangeli e Kanjano, previsto per la primavera 2025. Infine, anche grazie alla presenza dell’autrice Marta Palazzesi, nella delegazione ufficiale, molto interesse e richieste per il seguito Sal, dal deserto al fiume, in uscita il 29 ottobre”.


Elisa Dicecca, ufficio diritti di Hoepli: “Siamo molto felici di come procedano importanti collaborazioni come quella con la Spagna, dove abbiamo appena venduto il manuale Moda illustrata di Irene Festa. Abbiamo inoltre riscontrato un crescente interesse da parte di editori cinesi e avviato un dialogo sulla produzione di audiolibri. Infine, abbiamo finalizzato l’importante vendita di un manuale universitario di lingua cinese classica per il mercato statunitense, con l’editore Brill, operazione di cui siamo estremamente soddisfatti”. Emanuela Anechoum, ufficio diritti di e/o: “Abbiamo sicuramente notato un aumento delle vendite negli anni precedenti, in preparazione a questa edizione della Buchmesse. Soprattutto il mercato tedesco è stato più ricettivo del solito. Nell’ultimo anno, per esempio, abbiamo avuto un esordio letterario, La parte sbagliata di Davide Coppo, che molto velocemente è stato pre-emped in Francia e Germania, ed è poi stato venduto in Olanda, Repubblica Ceca, Portogallo, Grecia… Nelle prossime settimane raccoglieremo sicuramente i frutti del lavoro fatto in fiera”. Parla di “Francoforte fortunata e abbondante” l’agente letterario Carmen Prestia: “Ho ricevuto offerte da moltissimi editori che avevano già pubblicato il primo libro per Beatrice Salvioni e che vogliono continuare a pubblicarla con La Malacarne (Einaudi): Germania, Penguin Random House per l’inglese, Francia, Spagna, Paesi dell’est, Serbia, Polonia, Olanda, Finlandia, Danimarca… Abbiamo chiuso le ultimissime lingue per Viola Ardone, tradotta in tutto il mondo. Oliva Denaro, il suo secondo romanzo, ha avuto un’offerta, che è stata accettata, da un editore arabo, quando prima era stato rifiutato per via dei temi che tratta. Grande interesse e una prima offerta dalla Francia per La Strangera, di Marta Idala (Guanda)”.

Buchmesse, AIE: superate tensioni, forte incremento volume affari

Buchmesse, AIE: superate tensioni, forte incremento volume affariFrancoforte, 20 ott. (askanews) – Si chiude oggi a Francoforte la Buchmesse 2024 di Italia Ospite d’Onore, con oltre 230 tra editori e agenti letterari del nostro Paese presenti. “Siamo arrivati fin qui attraverso un percorso non semplice attraversando anche forti momenti di contrasto e incomprensioni – ha spiegato Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Associazione Italiana Editori -. Ma abbiamo sempre creduto di doverci impegnare per sostenere la libertà di espressione degli autori e per portare alla Buchmesse tutta intera la ricchezza, la complessità della nostra editoria e della nostra letteratura e l’abbiamo fatto confrontandoci con tutti. Registriamo un incremento importante di presenze e volumi d’affari tra gli editori dentro e fuori lo Stand Collettivo. È stata la strada giusta e i risultati li vediamo oggi e pensiamo li vedremo ancor più nei prossimi mesi e anni in termini di vendita di diritti di traduzione. Fondamentale sarà in questo senso il supporto delle istituzioni, anche attraverso il sistema dei bandi per le traduzioni che va rafforzato e razionalizzato”.


Vendite di diritti e attenzioni record nei confronti dell’editoria italiana. Al termine dei cinque giorni di Fiera, gli ultimi due e mezzo aperti anche al pubblico non professionale, si registrano sale piene per gli incontri del programma letterario a cura di AIE con il coordinamento del Commissario straordinario del governo, così come per quelli del programma professionale, sempre a cura di AIE con il supporto di ICE-Agenzia e di Italia Ospite d’Onore 2024. Soddisfazione tra gli editori e gli agenti letterari presenti autonomamente o all’interno dello Stand Collettivo Italiano organizzato da ICE-Agenzia con AIE.

G7 Difesa, in porto di Napoli Nave Garibaldi, ‘regina’ della Marina

G7 Difesa, in porto di Napoli Nave Garibaldi, ‘regina’ della MarinaNapoli, 20 ott. (askanews) – Nave Garibaldi è nel porto di Napoli con il personale della Marina Militare, giunta in occasione del G7 Difesa, prima ministeriale di questo tipo della storia del club dei grandi e fortemente voluta da Guido Crosetto. Un tweet su X del Ministero della Difesa sottolinea la presenza del vascello nel Golfo.


Presenza molto significativa quella della prima portaerei della Marina italiana per il vertice che ha radunato i ministri G7 della Difesa, ai quali si sono aggiunti il segretario generale della Nato, Mark Rutte e il vicepresidente della Commissione europea e alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Oltre a Rustem Umerov, ministro della Difesa ucraino. La nave “Giuseppe Garibaldi” è considerata la ‘regina’ della Marina Militare. Tra le ipotesi per il suo futuro – sebbene ancora non confermata – la possibilità che vada in ‘pensione’ a fine anno e venga ormeggiata a Genova per trasformarsi in un sito museale, culturale, congressuale e di formazione sulla marittimità dell’Italia, sul Mediterraneo e sulla Marina.