Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Campus Bio-Medico: nasce Advisory Board della facoltà di Medicina

Campus Bio-Medico: nasce Advisory Board della facoltà di MedicinaRoma, 3 ott. (askanews) – Offrire una formazione globale in medicina e nelle professioni sanitarie puntando su una maggiore internazionalizzazione dei corsi di laurea. Questa la via scelta dall’Università Campus Bio-Medico di Roma per arricchire l’offerta di esperienze internazionali agli studenti creare professionisti consapevoli in un mondo globale guidato dalla complessità di fenomeni come pandemie, migrazioni, digitalizzazione.


Nasce così l’Advisory Board Accademico Internazionale della Facoltà di Medicina e Chirurgia UCBM riunitosi per la prima volta il 23 settembre ultimo scorso – informa UCBM – con una grande partecipazione di studenti e docenti a testimonianza dell’interesse dell’intera facoltà al progetto. “Gli studenti hanno bisogno di un progetto formativo che li faccia uscire dalla dimensione strettamente nazionale della professione e gli offra una formazione di livello globale – ha spiegato il coordinatore dell’Advisory Board, il professor Maurizio Trevisan – La globalizzazione, l’aumento dei flussi migratori, le pandemie, la crescente mobilità degli operatori sanitari, e l’enorme impatto che il progresso tecnologico globale hanno su tutti gli aspetti della medicina, rendono urgente una apertura della formazione universitaria a una prospettiva internazionale. Solo così i nostri studenti potranno lavorare da professionisti della medicina globale”.


L’Advisory Board Accademico Internazionale della Facoltà di Medicina e Chirurgia UCBM lavorerà con la leadership della Facoltà di Medicina e incontrerà periodicamente tutta la comunità studentesca e dei docenti per promuovere l’innovazione e la globalizzazione della formazione medica e della ricerca, potenziando il progetto formativo esistente. Oltre agli incontri periodici con docenti e studenti dell’Università, i membri del Board contribuiranno a sviluppare programmi di scambio su larga scala di docenti e studenti e a individuare possibili collaborazioni nell’ambito della ricerca. Il nucleo iniziale del comitato è composto dal Prof. Mark Cohen, Dean Carle Illinois College of Medicine, Senior Vice President University of Illinois and Chief Academic officer Carle Health; Prof. Glen Gaulton, Vice Dean and Director Center for Global Health, Perelman School of Medicine University of Pennsylvania; Prof. Enrico Di Cera, Chairman Department of Biochemistry and Molecular Biology, School of Medicine, Saint Louis University; Prof. Saverio Stranges, Chairman Department of Epidemiology and Biostatistics, Schulich School of Medicine and Dentistry, Western University.


“Si tratta di figure di elevatissimo profilo, con una grande esperienza nell’ambito della formazione medica universitaria e una forte propensione per l’innovazione – ha sottolineato il preside della Facoltà dipartimentale di Medicina e Chirurgia, prof. Vincenzo di Lazzaro – Non è casuale la scelta di inserire nel Board due italiani che sono stati chiamati a ricoprire ruoli di primissimo piano in importantissime Università Nord Americane dopo essersi laureati in Italia. La profonda conoscenza della realtà Italiana e di quella internazionale, permetterà loro di dare un impulso particolarmente significativo e concreto al nostro progetto formativo”. Il comitato è coordinato dal Professor Maurizio Trevisan il quale, dove aver ricoperto il ruolo di Preside e Rettore di numerose Università nordamericane, è rientrato in Italia all’Università Campus Bio-Medico di Roma come referente per l’internazionalizzazione.

Manovra, Assotir: aumento accise su gasolio è stangata da 350 milioni

Manovra, Assotir: aumento accise su gasolio è stangata da 350 milioniRoma, 3 ott. (askanews) – “Per il settore dell’autotrasporto, lo stop allo sconto sulle accise del gasolio si traduce in una stangata da oltre 350 milioni di euro l’anno”. A lanciare l’allarme è il segretario generale di Assotir, Claudio Donati, in merito all’ipotesi di allineare le aliquote sul gasolio a quelle sulla benzina, intervento che farebbe impennare il prezzo del diesel di 11 centesimi al litro.


“Sarebbe un salasso ingiustificato, del tutto iniquo – prosegue Donati – ma oltretutto non possiamo fare a meno di ricordare che alla vigilia elettorale le forze dell’attuale maggioranza avevano addirittura promesso di ridurre il costo delle accise”. Secondo Donati, “forse anche questo governo è pronto a cedere alle folgorazioni ambientaliste, quando tornano utili a fare cassa. Per questo diventa ancora più urgente riprendere il confronto con il ministro Salvini, sia in quanto ministro dei Trasporti, sia in quanto vicepremier”.


“Questa ipotesi – aggiunge Anna Vita Manigrasso, presidente nazionale di Assotir, – conferma che l’autotrasporto viene considerato come un settore da spremere ogni volta che se ne presenta l’esigenza. È una triste coincidenza il fatto che moltissimi addetti del settore, in queste settimane, stiano ricevendo gli ordini di pagamento del contributo all’ART (l’Autorità di Regolazione dei Trasporti) relativo al 2024, nonostante l’autotrasporto sia stato escluso da tale obbligo, con un’apposita norma approvata lo scorso anno”. L’Associazione annuncia subito che è pronta a dare battaglia all’aumento “sconsiderato delle accise sul gasolio”. Ma sottolinea anche che l’aumento delle accise non deve diventare un diversivo. Una volta ottenuto il dietro-front del governo, sarà necessario risolvere tutta una serie di problemi che da tempo affliggono il settore dell’autotrasporto. “Dobbiamo evitare trappole diversive – prosegue Manigrasso. – L’emergenza di turno (la pandemia, la recessione economica, o il caro-gasolio che sia), non deve impedire di affrontare la questione delle regole nuove necessarie per dare un futuro al settore. La priorità in particolare è la subvezione, ovvero quel fenomeno di intermediazione parassitaria che oggi fa prosperare tante società di ‘Trasportatori senza camion’”.

Tv, Matteo Addino entra nella giuria di Ballando on the Road

Tv, Matteo Addino entra nella giuria di Ballando on the RoadRoma, 3 ott. (askanews) – Matteo Addino, coreografo de “Il Cantante Mascherato”, fondatore e direttore artistico dell’Experience Dance Company, sarà uno dei protagonisti della nuova edizione di “Ballando on the Road”, il programma itinerante del sabato pomeriggio di Rai1, condotto da Milly Carlucci. La trasmissione, che ormai da anni attraversa l’Italia alla ricerca di nuovi talenti della danza, si arricchisce quest’anno della presenza di Addino come membro della giuria. Accanto a lui siederanno Carolyn Smith, presidente di giuria di “Ballando con le Stelle”, Guillermo Mariotto, stilista e volto storico del programma, e Fabio Canino, noto conduttore e scrittore. Insieme, avranno il compito di valutare i migliori ballerini emergenti provenienti da tutta Italia, che aspirano a entrare nel mondo dello spettacolo e magari a calcare anche il palco di “Ballando con le Stelle”.


“Ballando on the Road” rappresenta un appuntamento per gli amanti della danza, offrendo a giovani e meno giovani l’opportunità di dimostrare il proprio talento. La presenza di Matteo Addino, con la sua vasta esperienza nel mondo della coreografia e del teatro, arricchirà ulteriormente il programma, con nuove competenze. Il suo centro di formazione artistica, con sede a Genova, è un trampolino per la carriera di giovani talenti, da cui negli ultimi anni sono usciti danzatori che si sono fatti conoscere al grande pubblico con la partecipazione a note trasmissioni televisive, sia in Rai che a Mediaset, come Maddalena Svevi e Megan Ria, protagoniste dell’ultima edizione di Amici, e ancora Federico Milan, Tommaso Stanzani, Giulia Pelagatti, Talisa Jade Ravagnani, Miguel Chavez, Eleonora Gaggero e Leonardo Trevisan. La nuova edizione di “Ballando on the Road” andrà in onda ogni sabato pomeriggio su Rai1 a partire dal 5 ottobre.

Ricerca, IIT: l’evoluzione del tumore è scritta sul genoma

Ricerca, IIT: l’evoluzione del tumore è scritta sul genomaRoma, 3 ott. (askanews) – Grazie a un sistema di codici a barre genetici e a un nuovo metodo di sequenziamento su singola cellula, un gruppo di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Milano ha dimostrato che è possibile identificare le cellule che danno inizio ai tumori e alle metastasi, in particolare nella mammella. Con le stesse tecniche i ricercatori hanno anche scoperto quali tra queste cellule sono in grado di resistere alle chemioterapie prima ancora che tali caratteristiche si manifestino nelle pazienti. I dati ottenuti, grazie al sostegno di Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.


In genere i codici a barre sono comunemente utilizzati per identificare i prodotti in commercio e per tenerne traccia durante scambi e movimentazioni. Il gruppo di ricerca del Centro di Scienze Genomiche dell’IIT a Milano, coordinato da Francesco Nicassio, li hanno impiegati per un uso più insolito: per etichettare le cellule tumorali e seguirle nella loro evoluzione nel tempo. Lo studio – informa l’IIT – era in particolare focalizzato sul tumore del seno triplo negativo, una neoplasia che rappresenta circa il 20% dei tumori della mammella. Poiché è ancora poco curabile, è anche un’importante sfida terapeutica e di ricerca. Le etichette sono state assegnate a singole cellule in coltura di tumore del seno triplo negativo, così che fosse possibile seguirne il percorso evolutivo durante lo sviluppo e la crescita del tumore. L’approccio ha permesso di comporre un identikit specifico e riconoscibile delle cellule presenti nel cancro che si è formato. “Identificare tali cellule non è semplice, ma grazie a una stretta collaborazione multidisciplinare e all’uso di tecnologie multi-omiche all’avanguardia – in particolare il sequenziamento a singola cellula – siamo riusciti a ottenere questo risultato” spiega Francesco Nicassio, che ha diretto il lavoro di ricerca. “In base alle caratteristiche molecolari individuate è stato possibile selezionare tra le cellule tumorali quelle che possono formare le metastasi e quelle in grado di sviluppare resistenze ai farmaci”.


Il passo successivo è stato studiare gli aspetti genetici delle cellule tracciate, nelle loro caratteristiche genetiche, epigenetiche e trascrizionali. I ricercatori hanno messo a punto un metodo multi-omico, un modo innovativo per studiare queste caratteristiche contemporaneamente. I risultati hanno mostrato che proprio le caratteristiche epigenetiche – ovvero quelle modificazioni che pur non modificando la sequenza del DNA e dell’RNA, sono in grado di influire sull’espressione dei geni – sono alla base sia dello sviluppo iniziale del tumore sia della formazione di metastasi. “Quello che abbiamo ottenuto è l’identificazione di un ‘epigenoma pro-metastatico’, una sorta di firma molecolare già presente nel tumore primario che identifica le cellule più aggressive” aggiunge Matteo Marzi, del Centro di Scienze Genomiche di IIT@SEMM, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Milano, uno degli autori dell’articolo. Sulla base di tali firme molecolari i ricercatori hanno quindi potuto catalogare le cellule come più o meno aggressive, e distinguerle da un’altra popolazione che determina, invece, la resistenza ai farmaci a causa di mutazioni genetiche.


“Il nostro è stato principalmente un lavoro di caratterizzazione fine dei profili molecolari delle singole cellule, applicando tecnologie innovative per osservare e capire ciò che prima potevamo soltanto ipotizzare” spiega la coautrice Francesca Nadalin, ricercatrice sia all’IIT a Milano sia allo European Bioinformatics Institute (EMBL-EBI) di Cambridge, nel Regno Unito. “I risultati suggeriscono che certe regioni specifiche del genoma possano essere implicate nello sviluppo di specifiche proprietà del cancro, come la proliferazione tumorale o la resistenza alla chemioterapia”. Il gruppo di ricerca punta ora ad approfondire ulteriormente la ricerca, per potere un giorno introdurre i risultati ottenuti nella pratica clinica. Potrebbero essere infatti la base per nuovi metodi di diagnosi precoce e di trattamenti terapeutici innovativi. I prossimi passi prevedono la validazione dei risultati ottenuti su una maggiore varietà di cellule in coltura, e una migliore comprensione del legame tra l’identikit molecolare e le cause alla base delle metastasi e della resistenza alla terapia farmacologica.


(Credits: Istituto Italiano di Tecnologia – © IIT, all rights reserved)

Tennis, Berrettini al secondo turno di Shangai: ora lo aspetta Rune

Tennis, Berrettini al secondo turno di Shangai: ora lo aspetta RuneRoma, 3 ott. (askanews) – Matteo Berrettini al 2° turno del Masters di Shanghai e soprattutto in ottima salute. E’ questa probabilmente la miglior notizia per il n°45 del mondo, che arrivava in Cina dopo lo spavento per il guaio agli addominali accusato a Tokyo. L’azzurro ha battuto l’australiano Christopher O’Connell con i parziali di 7-6, 7-6, dimostrando un’ottima condizione e non lamentando alcun problema alla zona incriminata. Per lui è la prima vittoria in un 1000 della stagione, che lo proietta virtualmente in Top-40. Ora lo attende sabato Holger Rune, 14 del seeding.

Il 38,3% dei turisti in Italia sceglie i ristoranti on line

Il 38,3% dei turisti in Italia sceglie i ristoranti on lineRoma, 3 ott. (askanews) – Il 38,3% dei turisti in Italia scopre e sceglie i ristoranti online, affidandosi nel 23,7% dei casi alle piattaforme dotate di recensioni come Google (17%), in assoluto lo strumento più utilizzato, o TripAdvisor (6,7%%) e nel 14,5% ai social media. A guidare il processo di scelta è il sempreverde passaparola, alimentato da chi ha già visitato la località o dal personale di hotel e B&B, protagonista del 50,7% delle sedute a tavola, mentre l’11% decide dove mangiare passando davanti al locale.


La fotografia è parte di una più ampia indagine sulle abitudini di scelta dei consumatori in visita in Italia, connazionali e stranieri, effettuata tramite sondaggio dall’Osservatorio Ristorazione sui clienti di circa 2400 attività operanti in tutta Italia, che verrà presentata in occasione di RistoratoreTop Live, evento rivolto agli operatori del settore che si terrà a Bologna dal 21 al 23 ottobre 2024 per elaborare strategie comuni di potenziamento dell’intero comparto in un’epoca di grandi sfide di adattamento. Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione e amministratore delegato dell’agenzia RistoratoreTop, spiega che quello della ristorazione “è un settore che non ha ancora risposto alla domanda sempre più crescente di digitalizzazione. Quest’ultima, soprattutto in alta stagione, è la strada non solo per farsi scoprire ma anche per fidelizzare le persone e farle tornare”.


Se da un lato infatti il turista ama sperimentare, come dimostrato dai dati sull’intensità di frequentazione che vedono il 61,6% provare un ristorante per la prima volta, dall’altro il 38,4% ha fatto più di una visita: il 31,8% torna più volte in un anno, il 5,5% una volta al mese e l’1% più volte a settimana. La modalità di fruizione più diffusa è in coppia (34,1%), poi in famiglia (31,9%), gruppi di amici (28,7%) e pasti legati al lavoro (3,7%). Solo l’1,6% si accomoda a tavola senza accompagnatori. Tra i nuovi trend in consolidamento nel 2024, spicca la richiesta di carta di credito a garanzia in fase di prenotazione o il versamento di un anticipo per grandi gruppi, approccio dei ristoratori che si attesta attorno al 3,8% del totale. La causa è individuabile nella crescente abitudine di non presentarsi al ristorante senza avvertire, il cosiddetto no-show, che può essere quantificato intorno al 2% di mancati incassi per un’attività ristorativa.

Giappone, sondaggio: consenso per il neo-premier al 51%

Giappone, sondaggio: consenso per il neo-premier al 51%Roma, 3 ott. (askanews) – Non certo una partenza col botto, quella del nuovo primo ministro giappinese Shigeru Ishiba. Il neopremier ha registrato un indice di approvazione del 51% nel sondaggio Nikkei-TV Tokyo, reso noto oggi. Si tratta del più basso consenso di partenza tra i nuovi premier dal 2002, anno in cui iniziò questa raccolta dati.


Il predecessore di Ishiba, Fumio Kishida, aveva ottenuto un indice di approvazione iniziale pari al 59%. Alla domanda sul motivo per cui approvano il nuovo governo, il 49% dei sostenitori di Ishiba ha citato la sua affidabilità, il 18% ha affermato che il governo sembra stabile e il 15% ha apprezzato il ruolo centrale svolto dal Partito Liberal Democratico (LDP) al potere.


Nel frattempo, l’indice di disapprovazione del governo di Ishiba è risultato del 37%. Ishiba ha dichiarato che scioglierà la camera bassa del parlamento la prossima settimana per convocare elezioni anticipate il 27 ottobre. Gli intervistati si sono mostrati divisi sulla decisione, con il 44% che la vede come appropriata, mentre il 45% ha dichiarato che non lo è.


Ma se Atene piange, Sparta non ride. Anche il principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico, ha tenuto una gara per la leadership a settembre e ha vinto l’ex primo ministro Yoshihiko Noda. Il nuovo leader, nello stesso sondaggio, ha raccolto il consenso del 51% degli intervistati e il dissenso del 41%. Anche questo caso parliamo di livelli bassi per una “luna di miele” con l’elettorato. Intanto, il sostegno per l’LDP è cresciuto al 41% rispetto al 37% nel precedente sondaggio di settembre, mentre il sostegno per i Costituzionali democratici è aumentato all’11% dal 9%. La percentuale di coloro che non sostengono un partito specifico è scesa al 29% dal 34%.

Sardegna, Todde: stanziati 13 mln per abbattere le liste d’attesa

Sardegna, Todde: stanziati 13 mln per abbattere le liste d’attesaMilano, 3 ott. (askanews) – “La sanità e i servizi sociali sono priorità assolute per questo governo regionale. E in questi sei mesi di lavoro abbiamo ottenuto importanti risultati. Durante la giunta di ieri, abbiamo approvato uno stanziamento di oltre 13 milioni di euro destinati ad abbattere le liste d’attesa e a soddisfare la richiesta di prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere fino a fine 2024. È un intervento in regime straordinario, che stabilisce un’ulteriore attribuzione di risorse oltre a quelle già presenti nell’ultimo assestamento di bilancio. L’obiettivo è quello di offrire risposte efficaci in tempi brevi, soprattutto dove le criticità si sono accumulate maggiormente, e apportare gli opportuni correttivi per il futuro”. Così sui social la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.


In base a quanto deliberato dalla Regione 7,6 milioni di euro saranno destinati alle strutture pubbliche, mentre 5,4 milioni all’acquisto di prestazioni dalle strutture regionali accreditate in regime convenzionato. Sono previsti anche incentivi per i medici specialisti ambulatoriali che aderiranno ai progetti aziendali per il recupero delle liste d’attesa. Le aziende sanitarie dovranno ora aggiornare i propri piani di recupero delle liste d’attesa entro 15 giorni. “Inoltre, per sostenere l’occupazione attraverso l’inserimento lavorativo di disoccupati e disoccupate nel settore socio-sanitario e contemporaneamente contribuire ad affrontare le difficoltà relative alla carenza di personale, investiamo 18 milioni di euro per finanziare l’attivazione di Cantieri occupazionali: 9 milioni per il 2024, e altri 9 divisi tra il 2025 e il 2026. Le risorse destinate a disoccupati e disoccupate qualificati, Operatori Socio Sanitari e infermieri, verranno impiegate per attivare presso le Asl progetti di integrazione socio-sanitaria e di supporto ai servizi di assistenza e cura all’interno dei presidi ospedalieri” ha aggiunto Todde.


“Abbiamo anche deciso di dare un segnale forte sostenendo con circa 600mila euro i Centri antiviolenza e le Case di accoglienza, che aiutano le donne vittime di violenza, e anche il progetto Respiro attivo destinato agli “orfani speciali”. Lavoriamo per non lasciare indietro nessuno, per questo diamo priorità a chi è più fragile e ha più bisogno di risposte e soluzioni urgenti” ha concluso.

Ricerca, mentre giocano i delfini si “sorridono” a vicenda

Ricerca, mentre giocano i delfini si “sorridono” a vicendaRoma, 3 ott. (askanews) – I delfini sono estremamente “giocosi”, ma poco si sa su come comunicano durante il gioco. Una nuova ricerca pubblicata il 2 ottobre sulla rivista iScience (Cell Press), realizzata dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Torino e l’Università di Renne, dimostra che i tursiopi, delfini diffusi anche nel Mar Mediterraneo, utilizzano un’espressione facciale “a bocca aperta”, analoga al sorriso, per interagire durante il gioco sociale. I delfini – spiegano i ricercatori – usano quasi sempre questa espressione facciale quando si trovano nel campo visivo dei loro compagni di gioco e, quando questi ultimi percepiscono un “sorriso”, rispondono a loro volta aprendo la bocca il 33% delle volte.


“Abbiamo scoperto la presenza di un’espressione facciale distinta, la bocca aperta, nei tursiopi e abbiamo dimostrato che questi sono anche in grado di rispondere rapidamente alle espressioni facciali degli altri”, spiega l’autrice senior ed etologa Elisabetta Palagi dell’Università di Pisa. “I segnali a bocca aperta e la mimica rapida appaiono ripetutamente in tutto l’albero genealogico dei mammiferi, il che suggerisce che la comunicazione visiva abbia svolto un ruolo cruciale nel dare forma a interazioni sociali complesse, non solo nei delfini ma in molti altri mammiferi nel corso del tempo”. Il gioco tra delfini può includere salti acrobatici, interazioni con oggetti, inseguimenti e contatti fisici, che però è importante non vengano interpretati come vere aggressioni. Molti mammiferi usano le espressioni facciali per mediare le interazioni di gioco, ma se questo comportamento fosse presente anche nei mammiferi marini non era mai stato indagato in precedenza.


“Il gesto della bocca aperta si è probabilmente evoluto dall’azione del mordere, interrompendo la sequenza del morso per lasciare solo la sua intenzione, senza contatto”, prosegue Palagi. “La bocca aperta rilassata, che si vede nei carnivori sociali, nelle facce da gioco delle scimmie e persino nelle risate umane, è un segno universale di giocosità, che aiuta gli animali a segnalare il divertimento e a evitare i conflitti”. Per verificare se i delfini utilizzassero l’apertura della bocca come espressione facciale, i ricercatori hanno studiato diversi gruppi sociali di tursiopi in ambiente controllato, mentre interagivano in coppia e mentre giocavano liberamente con i loro addestratori umani. È stato dimostrato che questi animali usano l’espressione della bocca aperta quando giocano con altri delfini, ma non sembrano usarla quando giocano con gli umani o quando giocano da soli con degli oggetti.


I ricercatori hanno registrato un totale di 1288 eventi di bocca aperta durante le sessioni di gioco sociale e il 92% di questi eventi si è verificato durante le sessioni di gioco tra delfini. I delfini erano anche più propensi ad assumere l’espressione della bocca aperta quando il loro volto era nel campo visivo del compagno di gioco – l’89% delle espressioni a bocca aperta registrate sono state emesse in questo contesto – e quando questo “sorriso” è stato percepito, il compagno di gioco ha ricambiato il sorriso il 33% delle volte. “Qualcuno potrebbe obiettare che i delfini imitano le espressioni a bocca aperta degli altri per puro caso, dato che sono spesso coinvolti nella stessa attività o nello stesso contesto, ma questo non spiega perché la probabilità di imitare la bocca aperta di un altro delfino entro un secondo sia 13 volte più alta quando il ricevente vede effettivamente l’espressione originale”, continua Palagi. “Le percentuali di risposta osservate nei delfini sono coerenti con quanto osservato in alcuni carnivori, come i suricati e gli orsi”.


I ricercatori non hanno registrato i segnali acustici dei delfini durante il gioco, ma affermano che gli studi futuri dovrebbero indagare sul possibile ruolo delle vocalizzazioni e dei segnali tattili durante le interazioni ludiche. “I delfini possiedono uno dei repertori vocali più vasti e complessi del regno animale e la funzione di molte vocalizzazioni emesse da questi animali è ancora sconosciuta” dichiara lo zoologo Livio Favaro, docente di Biologia Marina presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino. “Le nostre future ricerche si concentreranno sull’utilizzo dei segnali acustici da parte dei tursiopi durante le sessioni di gioco e su come questi complementino i segnali visivi, in quello che ci aspettiamo essere un complesso sistema di comunicazione multimodale”. (Copyright Zoomarine Roma)

In Sardegna arriva vaccinazione bovini per sierotipo 8 Blu Tongue

In Sardegna arriva vaccinazione bovini per sierotipo 8 Blu TongueRoma, 3 ott. (askanews) – E’stata resa disponibile in Sardegna la fornitura di vaccini per il sierotipo 8 della Blu Tongue per i bovini, consentendo così la loro movimentazione. “Questo passo rappresenta un primo e fondamentale segnale positivo da parte della Regione e dell’assessorato della Sanità che ha finalmente approvato l’atto che consente all’Istituto zooprofilattico di ricevere i vaccini per il sierotipo 8 – sottolineano in una nota Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna – con questo passaggio gli allevatori bovini avranno a disposizione uno strumento essenziale per movimentare il bestiame e affrontare le gravi criticità che hanno dovuto fronteggiare fino ad oggi”.


Con l’intervento dell’assessorato della Sanità “si rendono disponibili attraverso l’Izs, dunque, dosi di vaccino per il tipo 8 di lingua blu da utilizzare per la movimentazione “in via eccezionale e limitatamente all’immediata utilità legata all’attuale contesto epidemiologico per Blue tongue e, comunque, salvo ulteriori ed eventuali indicazioni in merito, non oltre il mese di dicembre 2024”, sottolinea l’assessorato. Le vaccinazioni dovranno essere affidate esclusivamente ai medici veterinari liberi professionisti autorizzati dai Servizi veterinari delle ASL competenti per territorio. Il vaccino per espletare la sua efficacia impiega circa 40 giorni e, sostiene la Regione “bisogna tener conto di questo nel programmare le attività a breve termine”. Con l’intervento la Regione spiega che per la vaccinazione primaria è prevista per i bovini la somministrazione di due dosi con un intervallo di 3 – 4 settimane. Pertanto i capi da movimentare devono essere vaccinati da almeno 10 giorni dalla seconda dose di vaccino (circa 40 giorni).


Cualbu sottolinea che i 40 giorni che devono passare dal momento della vaccinazione a quello della movimentazione “rappresentano un ulteriore ritardo per i nostri allevatori che hanno dovuto fronteggiare già una stagione difficilissima per la siccità e per i costi sempre più alti per l’alimentazione degli animali che sarebbero già stati immessi nei mercati – conclude – non possiamo abbassare la guardia in alcun modo”. Anche perchè resta ancora aperta la partita sul sierotipo 3 vista la mancanza dei vaccini. In caso di presenza di questo sierotipo, spiega l’assessorato, le movimentazioni verso altri territori non interessati da questa tipologia sono subordinate all’esito favorevole del test Pcr.