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Autore: Redazione StudioNews

Fermati e rilasciati ad Amburgo i tifosi della Lazio

Fermati e rilasciati ad Amburgo i tifosi della LazioRoma, 25 set. (askanews) – Atmosfera surriscaldata ad Amburgo alla immediata vigilia di Dinamo Kiev-Lazio, partita d’esordio in Europa League della squadra di Marco Baroni. Questa notte informa la Lazio in un comunicato “è stata effettuata una operazione di controllo su un gruppo di soggetti presenti nel centro della città” una quarantina circa. “Sono stati rinvenuti, durante la perquisizione, oggetti atti ad offendere. Il gruppo è stato oggetto di fermo di polizia e di divieto di accesso allo stadio. Non risultano arresti”. I soggetti sono stati portati in caserma dalle forze dell’ordine. Dopo essere stati identificati, i tifosi sono stati rilasciati, ma non potranno assistere alla partita di stasera al Volksparkstadione e hanno il divieto di avvicinarsi ad alcune zone della città. Non è però stato emesso nei loro confronti l’obbligo di rimpatrio. La Lazio “invita la tifoseria a seguire le informazioni già fornite dalla Lazio per raggiungere in condizioni di sicurezza lo stadio di Amburgo”.


Sono poco meno di mille i tifosi laziali attesi ad Amburgo (dove gli ucraini della Dinamo Kiev giocano le partite europee in casa vista l’impossibilità di disputarle nel proprio Paese) e la maggior parte è in arrivo in città oggi. La società biancoceleste ha comunicato a tutti i tifosi presenti ad Amburgo che “per la gara contro la Dinamo Kiev è stato organizzato un meeting point in città nell’area “St. Pauli”, da dove si potrà raggiungere a piedi, in circa 20 minuti, la stazione dei treni con i quali raggiungere il Volksparkstadion in totale sicurezza. Il percorso sarà scortato dalla pubblica autorità, sia in fase di afflusso che di deflusso”.

Passo indietro del portiere Szczesny: niente ritiro, va a Barcellona

Passo indietro del portiere Szczesny: niente ritiro, va a BarcellonaRoma, 25 set. (askanews) – Wojciech Szczesny torna ad indossare i guantoni. Dopo l’addio al calcio dato quest’estate, il Barcellona lo ha richiamato a caccia di un sostituto per l’infortunato Marc Ter Stegen e secondo quanto riporta “El Chiringuito TV”, Szczesny ha deciso di accettare l’offerta blaugrana. Il portiere polacco, 34 anni, aveva annunciato questa estate il suo ritiro addirittura con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto con la Juventus. “Anche se il mio corpo è pronto per affrontare nuove sfide, il mio cuore non lo è più. Credo sia il momento di dare la mia piena attenzione alla mia famiglia. Di conseguenza, ho deciso di lasciare il calcio professionistico”, aveva detto lo scorso 21 agosto. Per il media spagnolo già la prossima settimana arriverà l’annuncio ufficiale. Secondo il Mundo Deportivo, poi, l’idea del Barcellona sarebbe quella di tamponare per il momento l’assenza di Ter Stegen con l’approdo di Szczesny fino al prossimo giugno, per poi tentare, nel mercato estivo, l’assalto a Diogo Costa, il portiere del Porto.

Nuova ondata di raid israeliani nella Valle della Bekaa e nel sud del Libano

Nuova ondata di raid israeliani nella Valle della Bekaa e nel sud del LibanoRoma, 25 set. (askanews) – Le Forze di difesa israeliane affermano di aver condotto una “ampia” ondata di attacchi contro Hezbollah nel Libano meridionale e nella valle della Bekaa.


Da questa mattina – hanno spiegato le Forze di Difesa israeliane (Idf) – i caccia dell’aviazione israeliana hanno colpito più di 100 obiettivi di Hezbollah in Libano. Decine di aerei da combattimento hanno partecipato agli attacchi, ha aggiunto l’esercito dello Stato ebraico. Il Libano afferma che 10 persone sono state uccise negli attacchi israeliani contro obiettivi di Hezbollah oggi, tra cui due rari attacchi in zone montuose fuori dalle tradizionali roccaforti di Hezbollah a sud e a est.


Secondo il ministero della Salute libanese negli ultimi attacchi di questa mattina sono state uccise 15 persone. A Tebnine, due persone sono state uccise questa mattina presto e tre hanno perso la vita a Bint Jbeil, nel sud del paese. Altre quattro a Joun, situato nel distretto di Chouf, nel Libano centrale. Altre tre sono state uccise ad Ain Qana, sempre nel Libano meridionale, altrettante sono morte nella città di Al-Maaysra a Keserwan, a nord di Beirut. Sono decine le persone ferite, secondo il ministero della Salute. L’ultimo bilancio ufficiale di ieri contava oltre 500 morti, tra cui circa 50 bambini, e anche l’uccisione di due membri dell’Unhcr.

A Ortigia alle 15.30 inaugurazione ufficiale del G7 dei giovani

A Ortigia alle 15.30 inaugurazione ufficiale del G7 dei giovaniRoma, 25 set. (askanews) – Oggi pomeriggio, alle 15.30, presso il Siracusa International Institute, avrà luogo l’inaugurazione ufficiale del “G7 Giovani”. Si tratta, spiega il Masaf in una nota, di un evento chiave per il confronto internazionale sulle politiche giovanili, che vedrà la partecipazione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, insieme al Commissario straordinario dell’Agenzia italiana della gioventù, Federica Celestini Campanari. “Un’occasione importante per discutere strategie e iniziative a sostegno delle nuove generazioni”, conclude il Masaf.

Veneto, Favero (Pd): drenaggio sostenibile contro le bombe d’acqua

Veneto, Favero (Pd): drenaggio sostenibile contro le bombe d’acquaMilano, 25 set. (askanews) – “Gli allagamenti che hanno colpito Treviso ma anche altre città venete, come Castelfranco Veneto, non si prevengono solo con i bacini di laminazione. Per i quali sarà peraltro difficile trovare, in un territorio così già occupato dal cemento, spazi adeguati. È invece necessario prendere atto che la crisi climatica e i sempre più frequenti stati emergenziali dovuti al maltempo impongono nuove scelte edilizie e interventi innovativi di gestione delle aree urbane. Per rispondere alla crisi climatica le nostre realtà cittadine devono diventare ‘città spugna’. L’intenso sfruttamento del territorio dovuto alla progressiva urbanizzazione della città ha infatti influenzato negativamente il ciclo naturale dell’acqua. Un esempio chiarissimo è dato dall’intasamento delle reti fognarie, proprio perché, a fronte della crescente impermeabilizzazione dei suoli, i picchi di piena si raggiungono molto velocemente provocando esondazioni perché le reti non scaricano più o allagamenti dovuti a sezioni di fognatura non sufficienti a smaltire le portate che si generano in occasione dei frequenti eventi di precipitazione intensa. Le tecniche di drenaggio urbano sostenibile sono molteplici e consentono di prevenire le bombe d’acqua e gli allagamenti con notevoli benefici in termini di: sicurezza idraulica, miglioramento della qualità delle acque, riqualificazione aree urbane, aumento della biodiversità”. A sottolinearlo è Matteo Favero, Responsabile Ambiente del Pd in Veneto.


“L’idea alla base dei sistemi di drenaggio urbano sostenibile è cercare di replicare i modelli di drenaggio dei sistemi naturali utilizzando soluzioni economiche a basso impatto ambientale per drenare le acque superficiali mediante un’operazione di raccolta e pulizia prima di consentirne il lento rilascio nell’ambiente, ad esempio nei corsi d’acqua o nelle falde acquifere, interventi preziosi anche per le ormai frequenti siccità. I sistemi di drenaggio urbano sostenibile possono essere istituiti a livello di bacino, di città, di quartiere ma per singoli edifici a difesa di cantine, laboratori e garage – prosegue Favero -. Posso essere aree di ritenzione vegetate su aiuole e marciapiedi; aree allagabili e invasi di ritenuta in giardini e piazze; canali filtranti; sistemi di fitodepurazione, pavimentazioni drenanti – come il calcestruzzo pervio – infine giardini della pioggia ovvero avvallamenti poco profonde con piantumazioni di arbusti o piante erbacee. Nello sviluppo delle nostre città, abbiamo a lungo considerato le acque fluviali e meteoriche come qualcosa da respingere e allontanare, trascurando la possibilità di gestirne in maniera sostenibile il ciclo e rispettarne il valore. Da una questione serie può nascere un’opportunità per vivere città più sicure, verdi e più belle, sane e resilienti anche nella qualità dell’aria che tutti noi respiriamo”, conclude il dirigente veneto dei dem.

UniCredit-Commerzbank, Orcel: “Qualcosa grande solo con accordo”

UniCredit-Commerzbank, Orcel: “Qualcosa grande solo con accordo”Roma, 25 set. (askanews) – Per UniCredit al momento la manovra su Commerzbank è solo “un investimento”, non intende chiedere rappresentanti nel Consiglio di amministrazione e l’ipotesi di procedere a qualcosa di “più grande” presuppone un accordo con la banca tedesca. E dopo gli irrigidimenti sempre più espliciti mostrati dal governo della Germania, l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel si dice pronto a dialogare con tutti.


Con due colpi relativamente ravvicinati nel corso di settembre, la banca italiana è balzata al 21% del capitale di Commerzbank, diventandone primo azionista. Ma “Commerzbank al momento è un investimento e niente altro. Non c’è un’offerta, Unicredit è un investitore”, ha affermato Orcel durante una sessione ad una conferenza organizzata dalla Bank of America (29th Annual Financials CEO Conference). Guardando avanti il manager vede tre possibilità: la prima “è restare come stiamo, sperando che si realizzi il valore inespresso che riteniamo ci sia”, ha spiegato. “Dato che possiamo innescare un’accelerazione questa è una possibilità”.


“La seconda ipotesi è che in questo percorso troviamo un modo per fare qualcosa insieme di più grande, ma entrambe le parti – ha sottolineato – devono essere d’accordo”. E in questo caso si partirebbe dal modello di efficientamento che è stato portato avanti con Hvb. “La terza opzione è che possiamo vendere. Abbiamo preso un po’ di capitale che aspettava di essere distribuito (agli azionisti) – ha detto – e abbiamo cercato di farci qualcosa più grande. Se non si può, tornerà nel nostro capitale lo ridaremo agli investitori. Questo è molto importante, che la gente capisca che non c’è uno scenario predominante qui”.


Al momento, Unicredit non intende comunque chiedere rappresentanti nel Cda. “Siamo un investitore. E in questa fase non penso che sarebbe appropriato, perché siamo competitori”. Invece Unicredit è pronta a riaprire il dialogo con il governo tedesco e in generale con tutti i portatori di interessi e gli investitori su Commerzbank. Orcel ha ribadito che prima di effettuare la sua mossa, la banca aveva dialogato con tutti gli azionisti, incluso lo Stato federale tedesco quindi. E che proprio a seguito di queste discussioni “quando siamo stati invitati” a partecipare alla procedura per la cessione di una quota pubblica “abbiamo pensato che quella fosse una normale conseguenza di quel processo”, ha spiegato.


Lo scorso 11 settembre la banca ha annunciato di essersi aggiudicata il 9% del capitale, anche rilevando una quota detenuta dallo Stato durante una procedura ad hoc. Berlino ha mantenuto un 12% del capitale e deciso di bloccare sine die la cessione di altre quote. Nonostante ciò, meno di due settimane dopo UniCredit è ulteriormente balzata al 21%, sottoscrivendo una serie di strumenti finanziari, e ha chiesto alla vigilanza bancaria della Bce l’autorizzazione a salire fino al 29,9%, soglia oltre la quale scatterebbe l’obbligo di offerta pubblica. Già dopo la prima mossa in Germania si erano visto allarmi e nervosismi da politici e sindacalisti, che avevano spinto il governo a cercare di distanziarsi dalla vicenda. Ma dopo il secondo blitz la linea è diventata anche più esplicita. Il cancelliere Olaf Scholz ha affermato che l’esecutivo era contrario a operazioni ostili. E Commerzbank, per parte sua, si è espressa negativamente sulla manovra. “Ho già spiegato che qualunque banca faccia una mossa di questo tipo ha la tendenza ad andare da tutti gli stakeholder rilevanti – ha rimarcato Orcel -. E non solo una volta, ma più di una volta”. Negli ultimissimi giorni sono giunte dichiarazioni con sfumature diverse sul caso, in particolare dal ministro delle Finanze, Christian Lindner, secondo cui lo Stato deve uscire dal capitale. A UniCredit “siamo molto disponibili a riaprire questi dialoghi e avere dialoghi aperti con tutti gli stakeholder – ha proseguito Orcel -. Siamo tutti interessati al miglior interesse di Commerzbank, su cui a questo punto abbiamo 3,5 miliardi investiti. Quindi siamo propensi ad assicurare che faccia bene. E crediamo veramente nei nostri principi, sul fatto che bisogna trovare un punto di equilibrio tra azionisti, dipendenti e stakeholder. E non puoi farlo se non hai il supporto degli stakeholder. Qualunque strada in avanti – ha concluso – richiede dialogo continuo e un dialogo migliore”. A metà seduta le azioni UniCredit si attestano al pià 1,56% a 37,84 euro, mentre Commerzbank segna un meno 0,13% a 15,15 euro. (fonte immagine: UniCredit)

A Foligno 25esima edizione de ‘I primi d’Italia’ dal 26 al 29/09

A Foligno 25esima edizione de ‘I primi d’Italia’ dal 26 al 29/09Roma, 25 set. (askanews) – Torna a Foligno dal 26 al 29 settembre I Primi d’Italia, il Festival Nazionale dei Primi Piatti giunto alla 25esima edizione. Per quattro giorni la città nel cuore dell’Umbria si trasformerà nel palcoscenico di un’esperienza dove tradizione, innovazione e alta cucina si incontrano per celebrare il piatto principe della nostra cultura gastronomica.


A promuoverlo e organizzarlo è EPTA Confcommercio Umbria con il presidente Aldo Amoni che spiega: “sono tante quindi le novità di questa edizione speciale, con un programma ancora più ricco e coinvolgente che sarà capace di attrarre ancora un pubblico vasto e diversificato”. Per questa edizione speciale di un evento che festeggia il quarto di secolo, il cuore barocco di Foligno ospiterà ancora una volta i celebri Villaggi del Gusto, allestiti nelle affascinanti taverne storiche della città.


Tra gli appuntamenti più attesi, i Cooking Show in Piazza della Repubblica, che vedranno protagonisti chef emergenti, volti noti e protagonisti della cucina italiana. Non mancheranno le Food Experience con degustazione, i workshop pratici de La pasta della Nonna e i laboratori interattivi dedicati ai più piccoli nell’area I Primi d’Italia Junior, pensati per avvicinare anche i più giovani all’affascinante mondo della cucina. Imperdibili come da tradizione gli appuntamenti di A tavola con le stelle, quattro serate uniche per celebrare l’eccellenza gastronomica italiana nell’affascinante cornice dell’Auditorium Santa Caterina. Si aprirà giovedì 26 settembre con una cena a otto mani che vedrà protagonisti gli chef dei quattro ristoranti umbri premiati quest’anno con la stella Michelin: Fabio Cappiello (Ristorante Vespasia, Norcia), Giulio Gigli (Ristorante UNE, Capodacqua), Andrea Impero (Elementi Fine Dining, Brufa) e Ada Stifani (Ada Gourmet, Perugia).


Le cene stellate proseguiranno venerdì 27 settembre con chef Daniele Lippi (Acquolina, Roma, due stelle Michelin), sabato 28 settembre con Ciro Sicignano (Ristorante Lorelei, Sorrento) e Alessandro Tormolino (Ristorante Sensi, Amalfi), per chiudere domenica 29 settembre con Gaetano Trovato (Arnolfo, Colle Val D’Elsa, due stelle Michelin).

Sostenibilità e supply-chain motori dell’attività M&A in Europa

Sostenibilità e supply-chain motori dell’attività M&A in Europa

Roma, 25 set. (askanews) – L’Europa accelera il suo cammino verso la sostenibilità con una stretta regolatoria che rende il continente terreno fertile per il dealmaking. Leader aziendali e investitori danno sempre più importanza a temi legati alla sostenibilità, con un particolare occhio di riguardo verso la propria catena di fornitura, sia per questioni legali che reputazionali. Con l’entrata in vigore della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), si intensifica la richiesta di esperti d’indagine esterni capaci di individuare i rischi nascosti della supply-chain.


Questo è il messaggio chiave che emerge dal rapporto Chain Reaction. How supply chain considerations and sustainability are shaping M&A in Europe del team Forensic Investigations & Intelligence di RSM Corporate Finance, già noto come la startup d’intelligence 36Brains. Con il supporto di Mergermarket, sono stati intervistati top manager di aziende, fondi di private equity e hedge fund provenienti da Italia, Spagna, Germania e Grecia per comprendere come gli investitori europei stanno affrontando la stretta regolatoria delle nuove normative UE. Il panorama M&A europeo Secondo l’indagine, l’attuale volume di attività di M&A in Europa rimane ben al di sopra dei livelli pre-pandemia con alcuni trend interessanti:


Aumenta la fiducia nel dealmaking in tutto il continente, con il 67% degli investitori che prevede di effettuare da una a tre transazioni nei prossimi 12 mesi I settori in maggiore crescita sono industria e chimica (28%), beni di consumo e tempo libero (22%) ed energia, industria mineraria e i servizi di pubblica utilità (22%) Germania (28%), Spagna e il Portogallo (25%) e Austria e Svizzera (17%) prevedono la maggiore crescita delle attività di fusione e acquisizione. Al contrario, l’Italia e la Grecia mostrano segnali meno promettenti, con una crescita prevista rispettivamente del 3% e del 2%. Sostenibilità e CSDDD Se in passato la Corporate Social Responsibility dipendeva principalmente dalla visione dei leader aziendali, l’entrata in vigore della CSDDD e dell’obbligo della rendicontazione di sostenibilità con la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) sta spingendo le imprese a perseguire attivamente le opportunità di sostenibilità, creando aspettative positive per il mercato. Infatti, il 92% degli intervistati ritiene che queste norme renderanno l’Europa una destinazione più attrattiva per gli investimenti.


Tuttavia, le aziende continuano a incontrare difficoltà nell’implementare azioni concrete. Con l’applicazione della LkSG(la normativa tedesca sulla supply-chain che ha preceduto la CSDDD) a gennaio 2023, la Germania si è affermata come leader europeo nella responsabilità aziendale lungo le catene di fornitura globali. Il 93% degli intervistati tedeschi considera le regolazioni nazionali strumenti efficaci per navigare i nuovi obblighi aziendali, una percentuale nettamente superiore al 43% della media degli altri Paesi dell’UE. Attualmente, i membri dell’Unione stanno osservando attentamente la Germania per comprendere le sfide che deve affrontare, poiché dovranno presto fare fronte a problemi simili. Il 68% dei leader aziendali, infatti, prevede di introdurre processi di due diligence sulla propria catena di fornitura come prassi standard nei prossimi due anni, con un focus su aspetti come l’impatto globale (28%), le violazioni dei diritti umani (25%) e l’impatto ambientale (20%). Per il 57% degli intervistati, la conformità legale e normativa rappresenta il vantaggio principale, seguita dall’allineamento con i valori aziendali (47%). In particolare, in Germania e in Italia l’87% (e in Spagna l’80%) degli intervistati ritiene che mantenere catene di fornitura sostenibili sia addirittura fondamentale per mantenere un vantaggio competitivo.


Expertise esterna Molti investitori (91%) intendono rivolgersi a specialisti esterni con una profonda conoscenza delle problematiche specifiche del settore, dei contesti locali e delle sfumature culturali per condurre un’approfondita due diligence della catena di fornitura. Se i consulenti offrono un supporto prezioso per rivedere e riprogettare i processi interni, gli esperti di indagini aziendali sono in grado di cercare riscontri relativi a problemi di specifici fornitori con un approccio volto a raccogliere riscontri o evidenze. “Controversie commerciali, ristrutturazioni della catena di approvvigionamento e una maggiore attenzione regolamentare sull’integrità della supply-chain richiedono un metodo proattivo e dinamico”, afferma Marianna Vintiadis, Partner & Head of Forensic Investigations & Intelligence di RSM Corporate Finance. “I risultati del report Chain Reactionconfermano un trend che stiamo monitorando da qualche anno: cresce la necessità di indagini aziendali approfondite. In un contesto sempre più sotto esame è fondamentale rivolgersi a specialisti che vanno oltre le informazioni provenienti da dati pubblicamente accessibili con un approccio metodico e preciso che include check locali sui fornitori e sopralluoghi in tutto il mondo, non solo ad acquisizione già avvenuta, ma anche in fase di pre-transaction tramite una due diligence approfondita. Mentre il mercato europeo dell’M&A si trova ad affrontare questi cambiamenti, le aziende che danno priorità alla sostenibilità in tutte le loro operazioni e catene di fornitura emergeranno come i target più ricercati in questa nuova era di transazioni responsabili”. Il rapporto allegato è anche scaricabile a questo link: https://www.rsm.global/italy/rsmrev/it/servizi/forensic-investigations-intelligence/reazione-catena-valutazione-sostenibilita-supply-chain-MA-europa Il presente comunicato è disponibile su www.rsm.global/italy/rsmrev/it

Petizione contro smartphone e social a minori in Commissione Infanzia

Petizione contro smartphone e social a minori in Commissione InfanziaRoma, 25 set. (askanews) – Si è svolta in Senato la presentazione della petizione “Stop Smartphone e social sotto i 16 e 14 anni”. Oltre a Daniele Novara, sono intervenute la senatrice Simona Malpezzi (Pd) e l’onorevole Marianna Madia (Pd), la senatrice Lavinia Mennuni (Fdi), il senatore Carlo Calenda (Azione), la senatrice Elena Sironi (M5S), l’onorevole Filippo Scerra (M5S) e Andrea Cangini, direttore dell’Osservatorio Carta, Penna e Digitale.


In conclusione, Malpezzi ha proposto di continuare il percorso di collaborazione con una audizione in Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza. “Il vento sta cambiando. Finalmente si stanno iniziando a prendere in considerazione le necessità dei bambini e delle bambine, e non le mode più o meno indotte. Benissimo continuare il percorso in Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, aspettiamo le firme dell’appello da parte di chi si è detto favorevole”, commenta Daniele Novara, pedagogista e autore di best seller. “Ottima notizia che gli smartphone non entrino nelle aule, ma dobbiamo renderci conto che è improbabile bloccarli a scuola e lasciare che i nostri ragazzi e le nostre ragazze stiano attaccati a uno schermo per le restanti 16 ore”, aggiunge.


“È in questo quadro che ribadisco come la nostra proposta non sia proibizionista, come non lo è il divieto per i minori su alcol, tabacco e guida automobilistica”, ha affermato Novara. “Il punto è evitare di attribuire ai genitori un ruolo poliziesco e dare loro un sostegno perché possano svolgere al meglio il loro ruolo educativo. Così come gli insegnanti. Le norme pubbliche non possono appartenere ai genitori, deve essere lo Stato a dotare tutti e tutte di una cornice normativa chiara dentro cui tutta la comunità educante può svolgere al meglio il suo ruolo”.


“Un genitore non può opporsi come un titano alle grandi multinazionali e non possiamo trasformare i figli in clienti aziendali. Diamo ai genitori e agli insegnanti uno strumento per educare all’uso delle tecnologie nel giusto modo e tempo. Non vogliamo eliminare gli smartphone, ma usarli al meglio e nelle età adeguate”. “Gli smartphone sono arrivati con la promessa di abbattere le barriere e creare una grande comunità. Ora ci ritroviamo con una situazione ribaltata, nella quale i nostri ragazzi sono vittime di isolamento, di ansie, di incapacità relazionale”. Conclude Novara: “Saremo il primo Paese al mondo? Bene, saremo i primi a mettere i ragazzi e le ragazze in sicurezza, restituire ai genitori la possibilità di educare e permettere alle scuole di guidare gli alunni verso un giusto uso della tecnologia”.

Al G7 di Ortigia documento su road-map per lattiero caseario

Al G7 di Ortigia documento su road-map per lattiero casearioRoma, 25 set. (askanews) – Sarà portato all’attenzione del G7 dell’Agricoltura, in corso a Ortigia, il documento finale della “First International Conference on Buffalo Mozzarella and Milk Products”, condiviso dai rappresentanti delle principali organizzazioni mondiali del settore lattiero-caseario, arrivati da Europa, Usa, Brasile, India e Nuova Zelanda.


Il documento vuole porre un limite “ad attacchi indiscriminati e fake news sulle produzioni agroalimentari, anche di eccellenza; rilancia il No ai cibi artificiali o a base cellulare fatti in laboratorio; invoca un Sì invece a una maggiore trasparenza in etichetta a tutela del consumatore, con l’indicazione obbligatoria per riconoscere i prodotti a base vegetale e utilizzare correttamente i termini latte e formaggio, tema su cui è necessaria una regolamentazione unificata a livello mondiale, unita all’impegno per comunicare i benefici derivanti dai comparti agroalimentari”. È questa la “road map” per il futuro del settore lattiero-caseario, emersa dalla due giorni congressuale, conclusasi oggi a Napoli, su iniziativa del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop e dell’università “Federico II” di Napoli”. Il congresso internazionale è il preludio del “World Buffalo Congress”, il congresso mondiale sulla bufala, che l’Italia tornerà ad ospitare nel 2026 proprio a Napoli.


Il documento pone l’accento anche sul fatto che i sistemi agroalimentari e in particolare il settore zootecnico sono additati come responsabili di inquinamento e sofferenze per gli animali. Una critica “indistinta guarda ad agricolture profondamente diverse da quella italiana ed europea, dove il contributo alle emissioni è tra i più bassi al mondo e il livello di benessere animale senza dubbio il più elevato”. Infine, il documento mette l’accento sulla richiesta di maggiore trasparenza verso il consumatore, che si estende oltre la questione dei cibi artificiali e coinvolge tutti i prodotti che tentano di imitare quelli zootecnici, “in particolare, l’uso della denominazione latte per le bevande a base vegetale stride con questo bisogno di chiarezza”.