Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Rinnovabili, Pichetto Fratin: 5,7 mld per Comunità energetiche

Rinnovabili, Pichetto Fratin: 5,7 mld per Comunità energetichePadova, 20 set. (askanews) – “Al netto dei nostri obiettivi al 2030 e al 2050, già oggi famiglie, piccole e medie imprese del territorio, enti e associazioni di ogni tipo possono godere dei benefici delle Comunità Energetiche Rinnovabili, a cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha destinato un investimento complessivo di 5 miliardi e 700 milioni di euro”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, all’assemblea pubblica di Confapi Padova, seguita all’elezione di Marco Trevisan a nuovo presidente.


“In questi due anni – ha aggiunto Pichetto Fratin – abbiamo trasformato il panorama energetico nazionale, riuscendo ad assicurare l’indipendenza energetica e a incrementare in modo significativo la quota di rinnovabili nel nostro mix energetico. Con la nuova versione del PNIEC rafforziamo questa impostazione, dotandoci di un quadro chiaro per arrivare a un nuovo modello entro il 2030. L’obiettivo del nuovo Piano, infatti, è di installare entro il 2030 131 GW complessivi da fonti rinnovabili. Si tratta di un target ambizioso, ma gli ottimi risultati raggiunti in due anni di Governo e il crescente numero di richieste di autorizzazione registrate da Terna ci confermano la concretezza delle nostre aspirazioni”. Il ministro ha poi menzionato “gli sforzi che stiamo mettendo in campo per accelerare la ricerca e lo sviluppo nel settore del nucleare di nuova generazione, sicuro e pulito. Il ruolo del nuovo nucleare è complementare rispetto a quello delle rinnovabili e il suo impiego garantirebbe sicurezza e continuità degli approvvigionamenti energetici a costi più bassi, con benefici per le imprese e il Sistema-Paese in termini di competitività, sviluppo e posti di lavoro”.

Licheri (M5s): Sardegna capofila nella transizione sostenibile

Licheri (M5s): Sardegna capofila nella transizione sostenibileRoma, 20 set. (askanews) – “La Sardegna, grazie alla tenacia della Presidente Alessandra Todde, è la prima regione italiana a proporre una legge sulle aree idonee per l’installazione di fonti rinnovabili, in netto anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo”, è quanto afferma in una nota la senatrice M5s, Sabrina Licheri.


“La delibera approvata ieri in Giunta è un ottimo segnale sia per l’isola sia per le imprese. In questo modo, si potrà perseguire una transizione energetica sostenibile rispettosa dell’ambiente e delle attività produttive della Sardegna”, aggiunge. “E’ finita l’epoca della speculazione selvaggia. Grazie a questa legge, infatti, cittadine e imprese potranno produrre la propria energia grazie anche all’investimento di 700 milioni di euro da qui fino al 2030. Comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per l’autoconsumo sono solo alcuni degli interventi con i quali la Sardegna potrà essere presto autonoma dal punto di vista energetico. Una sfida che consentirà di arrivare gradualmente, e in maniera sostenibile verso una vera transizione che tenga conto del benessere di tutti”, conclude.

Auto, PwC: crescono scettici verso elettrico, obiettivo Ue a rischio

Auto, PwC: crescono scettici verso elettrico, obiettivo Ue a rischioMilano, 20 set. (askanews) – I prezzi elevati delle auto, la scarsa diffusione di colonnine e la fine degli incentivi nei principali mercati Ue, pesano sulla diffusione delle auto elettriche (bev+phev) che in Europa è inferiore del 35% e in Italia del 50% rispetto alle stime fatte solo 3 anni fa. Nei primi 8 mesi del 2024 la quota di mercato nell’Ue è passata dal 21,4% al 19,2%, mentre nel solo mese di agosto le vendite di elettriche (bev) sono crollate del -44% con la quota di mercato che si è ridotta di un terzo al 14%.


“L’adozione delle vetture elettriche in Europa è inferiore del 50% rispetto alle stime fatte solo tre anni fa e questo oggi rende irraggiungibili gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Ue”, ha detto ad Askanews Francesco Papi, Partner di Strategy& e Automotive leader di PwC Italia che ha curato la 5° edizione dello studio eReadiness, un’indagine sulle intenzioni e i comportamenti di acquisto di 17mila consumatori in 27 paesi, fra cui l’Italia presentato oggi. Il calo di vendite di vetture elettriche ha evidenziato le diverse velocità con cui l’Europa sta affrontando la transizione. l paesi del Nord tra cui Norvegia, Svezia e Olanda si confermano leader nell’e-mobility con una quota di immatricolato elettrico tra il 45% ed il 90%. Seguono a distanza i principali Paesi dell’Europa centrale come Francia e Germania, che si attestano tra il 18% e 25% di penetrazione dell’elettrico ma con un andamento in contrazione rispetto all’anno precedente. Soprattutto in Germania che nei primi 8 mesi, anche a causa della fine degli incentivi, ha registrato un calo delle vendite di bev del 32%, compensata solo in parte dalla crescita dei phev (+9,1%). Resta indietro il sud Europa, con l’Italia che si conferma fanalino di coda con una quota del 7,2% di vetture elettriche (divisa equamente fra bev e phev) ad agosto in calo rispetto all’8,6% dello stesso periodo dell’anno precedente.


“La diffusione delle auto elettriche nei paesi nordici, con l’esempio virtuoso della Norvegia dove siamo sopra all’80%, indica che l’e-mobility può essere una scelta di massa e una tecnologia di larga scala. Ma l’Ue è in ritardo di almeno 8 anni rispetto alla Norvegia. Serve un cambio di velocità”, spiega Papi. I tempi però sono stretti e gli obiettivi Ue di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e del 100% nel 2035 con lo stop alla produzione di motori termici rappresentano una sfida che rischia di mettere in ginocchio l’industria automotive europea. Al punto che l’Acea ha rivolto un appello all’Ue chiedendo di rivedere con urgenza i target sulle emissioni e più in generale la politica di elettrificazione.


“Se tutti i paesi europei adottassero la stessa velocità di adozione della Norvegia gli obiettivi slitterebbero di un paio di anni, mentre alla velocità di oggi le zero emissioni non sarebbero ipotizzabili prima del 2040”, spiega Papi. Guardando alla domanda, lo studio ha diviso i potenziali clienti in tre gruppi: i proprietari (owners), quelli interessati all’acquisto nei prossimi 5 anni (prospects) e gli scettici (sceptics).


Il profilo dei proprietari in Italia conferma la tendenza degli ultimi anni con l’età media in aumento e il reddito medio in calo che indicano un’apertura del mercato a fasce meno abbienti, dopo il boom degli early adopters, attirati dalle novità tecnologiche e con capacità di spesa. Oltre il 90% dei proprietari si dichiara soddisfatto dell’acquisto in particolare per i minori costi operativi, l’esperienza di guida e di ricarica, che però nel 70% dei casi avviene a casa o in ufficio con costi decisamente inferiori rispetto alle colonnine pubbliche. Calano invece per la prima volta gli interessati all’acquisto, i “prospects”, dal 69% al 61% (30% sull’orizzonte di due anni) a vantaggio di una crescita significativa del numero degli scettici dal 28% al 35%, segno di maggiore incertezza dei consumatori e di un rallentamento dell’interesse verso l’elettrico. I principali ostacoli alla diffusione dei bev si confermano: l’autonomia ancora limitata nonostante un aumento medio del 20% negli ultimi modelli; i lunghi tempi di ricarica e il costo dei veicoli. Oltre la metà degli intervistati considera accettabile un’autonomia di 300-400 km e tempi di ricarica sotto i 20 minuti. Fra i segmenti di auto risultano particolarmente penalizzati sul fronte del prezzo i modelli più compatti in fascia A-B, che in Italia valgono un terzo del mercato. “Il segmento D, quello dei veicoli di grandi dimensioni, è l’unico in cui l’elettrico costa meno del termico, complice il taglio dei prezzi avviato da Tesla che domina il segmento. I segmenti A-B invece rischiano di essere dominati dai marchi cinesi. Ci vogliono uno sforzo delle case auto europee per chiudere il gap competitivo e un sostegno alla domanda. I dazi non servono, penalizzano i consumatori. La battaglia con la Cina si combatte sull’innovazione”, conclude Papi.

Manovra, Sangalli: confermare taglio cuneo e ridurre il carico fiscale

Manovra, Sangalli: confermare taglio cuneo e ridurre il carico fiscaleRoma, 20 set. (askanews) – “Occupazione in crescita e inflazione sotto controllo ci dicono che la nostra economia è in buona salute. Ma preoccupano il clima di incertezza e la debolezza dei consumi. Con la nuova legge di bilancio occorre confermare il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato la congiuntura dell’Ufficio Studi della Confederazione.

Confcommercio: consumi deboli in estate, Pil fermo nel III trimestre

Confcommercio: consumi deboli in estate, Pil fermo nel III trimestreRoma, 20 set. (askanews) – Consumi deboli in estate e Pil fermo nel terzo trimestre. Difficile, in questo scenario, raggiungere il target di una crescita 2024 attorno o poco superiore all’1%, salvo aggiustamenti statistici o sorprese legate all’imminente revisione dei conti da parte dell’Istat. L’inflazione, a settembre, dovrebbe registrare una variazione nulla su base mensile e una crescita dello 0,9% su base annua. Il rallentamento, seppur contenuto, è in linea con le attese e consolida le stime di una variazione prossima all’1% nella media del 2024. E’ questo il quadro tracciato dall’Ufficio Studi di Confcommercio nella congiuntura economica. Non c’è pessimismo, ma fiducia nella possibilità di recuperare il trimestre perso.


“I mesi estivi – ha osservato Confcommercio – più che diradare le ombre sembrano aver consolidato il clima d’incertezza sulle prospettive a breve dell’economia, con l’emergere di alcuni segnali di rallentamento”. La stima del Pil del terzo trimestre, dunque, “è di una variazione congiunturale nulla, corrispondente a una crescita dello 0,6% rispetto a un anno prima. Questa valutazione “è sintesi di una riduzione a luglio, lievemente superiore alle nostre stime preliminari anche per un andamento del turismo meno favorevole, e di un modesto recupero ad agosto, a cui è seguita una stagnazione a settembre”. Le oscillazioni mensili degli indicatori congiunturali “tradiscono la mancanza di una chiara direzione di marcia dell’economia italiana. Intanto, il terzo trimestre è andato perso. Si punta sul quarto”. In questo modo “si complicherebbe la possibilità di una crescita del Pil per il 2024 attorno o poco superiore all’1%, salvo poi la probabile correzione al rialzo della stima per l’anno nel complesso dovuta al fatto che il 2024 ha 4 giornate lavorative in più del 2023. Si spera, inoltre, che l’imminente revisione dei conti da parte dell’Istat procuri sorprese favorevoli non solo sui livelli correnti del prodotto ma anche sui profili trimestrali a valori reali”. In attesa della revisione dell’Istituto nazionale, attesa per lunedì, la stima di Confcommercio per il 2024 resta quella di una crescita a +0,9%.


In vista della manovra economica il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, considerando il clima d’incertezza e la debolezza dei consumi chiede al governo di “confermare il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”.

All’Antica Bottega del Vino a Verona il Grand Award di Wine Spectator

All’Antica Bottega del Vino a Verona il Grand Award di Wine SpectatorMilano, 20 set. (askanews) – Una carta vini così ricca da rientrare tra le 96 migliori al mondo. È quella dell’Antica Bottega del Vino di Verona, storico ristorante e baluardo della cultura del vino in città. Di proprietà di undici Famiglie Storiche (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato), la Bottega è stata premiata per il ventunesimo anno consecutivo dalla rivista statunitense “Wine Spectator” con il Grand Award, un riconoscimento riservato ai locali di tutto il mondo che vengono considerati “mete imprescindibili per gli amanti del vino grazie all’eccellenza delle loro proposte”.


La cantina della Bottega accoglie circa 21mila referenze con una grande profondità di annate, tutte segnalate nella carta vini: 200 pagine rilegate a mano e decorate dalle opere del pittore veronese Daniele Nalin, diverse in ognuna delle copie disponibili nel locale. “Sono volumi prestigiosi e ci è capitato più volte di venderla a clienti appassionati che la richiedono, anche se è frutto di una ricerca continua quindi il giorno dopo può essere considerata già datata, ma proprio per questo diventa un pezzo da collezione” racconta il direttore del locale, Luca Nicolis, aggiungendo che “la continuità con cui ci è stato conferito il premio ci rende orgogliosi e premia la costanza, la curiosità e la preparazione dei nostri sommelier, spesso in viaggio in Italia e all’estero per aggiungere novità alla carta: è grazie a loro e a tutto il team se il ristorante è diventato un punto di riferimento non solo per i veronesi ma anche per gli appassionati di tutto il mondo. In oltre due decenni di Grand Award – conclude Nicolis – abbiamo visto grandi cambiamenti nel settore e la carta vini li rispecchia: è cresciuta l’attenzione verso i piccoli produttori e c’è stato un generale aumento dei prezzi, ma abbiamo notato che l’alta qualità viene sempre riconosciuta e apprezzata, tanto che spesso in Bottega i clienti scelgono prima il vino e poi il piatto in abbinamento”. Il ristorante, premiato anche da Falstaff con le “3 Forchette”, conta una trentina di dipendenti, di cui cinque sommelier. “In Bottega – sottolinea l’head sommelier Simone Isoli – i clienti si affidano alla preparazione del sommelier e si lasciano consigliare, dando anche carta bianca per organizzare cene a tema o verticali con diverse annate”.

Giappone vuole inviare rappresentanti in Cina dopo uccisione bimbo

Giappone vuole inviare rappresentanti in Cina dopo uccisione bimboRoma, 20 set. (askanews) – Il governo giapponese prevede di inviare tre rappresentanti in Cina dopo l’atroce assassinio di un bambino giapponese a Shenzhen. Lo ha dichiarato oggi la ministro degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa in una conferenza stampa.


Mercoledì a Shenzhen, nella provincia di Guangdong, quando uno studente di una scuola giapponese è stato aggredito da un uomo armato di coltello ed è poi morto ieri in ospedale. La polizia cinese ha arrestato il presunto responsabile, un uomo di 44 anni. “La questione dell’invio di rappresentanti, anche a livello di viceministro, è attualmente in fase di valutazione. Attraverso vari canali, inclusa l’ambasciata giapponese, stiamo chiedendo con forza alla parte cinese di fornire una chiara spiegazione dei fatti e di garantire la sicurezza dei bambini,” ha detto Kamikawa in una conferenza stampa.


Le autorità giapponesi intendono indagare a fondo sulle circostanze dell’incidente per migliorare le misure di sicurezza per gli spostamenti degli studenti giapponesi in Cina, ha affermato il ministro. “Intendiamo fare tutto il possibile per garantire la sicurezza delle scuole giapponesi in Cina,” ha aggiunto la ministra. Mercoledì, l’ambasciatore cinese a Tokyo, Wu Jianghao, è stato convocato al ministero degli Esteri giapponese per un’azione diplomatica in merito all’aggressione.

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini di Firenze

Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini di FirenzeFirenze, 20 set. (askanews) – Il Museo Marino Marini di Firenze inaugura un’esposizione che ripercorre la storia della cristianità e racconta cinque secoli di devozione e bellezza sacra. Nell’antica chiesa di San Pancrazio, l’esposizione “Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini. La bellezza del sacro: l’Altare dei Medici e i doni dei Re” ospita opere della collezione che costituisce il Tesoro del Santo Sepolcro, capolavori di elevato pregio artistico e mai esposti prima.


“Questa mostra – ha detto la curatrice Leyla Bezzi – è un evento molto importante e unico nel suo genere perché espone 108 capolavori provenienti in gran parte dalla Custodia di Terra Santa mai viste in Italia e molti dei quali mai usciti da Gerusalemme. Questo percorso che abbiamo cercato di narrare è ampliato da prestiti nazionali dei più importanti musei quali la Galleria degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale, la Riccardiana, il Banco di Napoli e alcune collezioni private. Questo ha fatto sì che insieme alle ricerche che sono state condotte e ai restauri che sono stati fatti dal museo appositamente per questa mostra di donare e rendere la narrazione di questo pezzo di storia poco conosciuto”. La mostra è anche dedicata a promuovere la bellezza come strumento per favorire una cultura della pace e contrastare ogni forma di violenza e conflitto. “La bellezza, lo stupore dell’altare, di tutte le opere esposte, anche la riscoperta delle opere pittoriche finalmente attribuite correttamente – ha commentato il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone – fanno di questa mostra un unicum eccezionale”.


La mostra fiorentina è aperta al pubblico al Museo Marino Marini fino al 7 gennaio 2025.

Dal 20 al 22 settembre a Pachino c’è la Festa della Vendemmia

Dal 20 al 22 settembre a Pachino c’è la Festa della VendemmiaMilano, 19 set. (askanews) – Il vino, gli attrezzi della vendemmia, la pigiatura, il mosto, l’uva passa e i dolci derivati: dal 20 al 22 settembre va in scena la terza edizione della “Festa della Vendemmia” a Pachino (Siracusa). La manifestazione si svolgerà per la prima volta in piazza Pietro Nenni, affacciata sulla storica Stazione del Vino, la cui linea ferroviaria è oggetto di un progetto di riqualificazione della Fondazione Ferrovie dello Stato e sarà presto riattivata per i treni storici e turistici.


Venerdì 20 alle 18, durante la conferenza dal titolo “La Vendemmia: Mestieri, Lavoro e Rito”, il presidente dell’associazione Vivi Vinum Pachino, Walter Guarrasi e il sindaco Giuseppe Gambuzza firmeranno il protocollo d’impegno per la valorizzazione dell’antico dolce siciliano “mustata”, con l’obiettivo di introdurla nel registro dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat). Sabato 21 alle 16 si aprirà il Palio delle botti che coinvolgerà la comunità e le Cantine del territorio. Alle 18 è prevista la conferenza “La Ferrovia del Vino: da via del commercio a nuova opportunità per l’enoturismo”, seguita alle 1 dalla premiazione con la “Pampina d’Oro” di una personalità della filiera vitivinicola che si è distinta per il suo impegno. La giornta si chiuderà poi con il concerto di Iva Zanicchi.


Domenica 22 si terrà la cerimonia di premiazione de “I vini dello Scagno”, che vedrà in competizione le etichette più stimate del territorio: la giuria valuterà rossi, bianchi e i vini speciali (dolci), ma anche il packaging e il rapporto qualità-prezzo. Con “La vendemmia nel piatto” si celebrerà invece il dolce, premiando le ricette che esaltano tra gli ingredienti il vino, l’uva passa, il mosto e ogni suo derivato. Durante questa tre giorni sarà inoltre possibile assistere alla pigiatura, con le danze folcloristiche delle donne in abiti tradizionali sui grappoli raccolti nelle contrade pachinesi, e il coinvolgimento dei giovani studenti delle scuole. Sarà anche possibile scoprire la funzione di tutti gli attrezzi per la vendemmia e nei banchi d’assaggio ci sarà ampia scelta di vini al calice e cibi tipici. La “Festa della Vendemmia” è organizzata da Vivi Vinum Pachino in collaborazione con la nuova Cooperativa di Comunità Le Terre di Ebe, con il patrocinio del locale Comune e il supporto del progetto “Vino Connect Sicilia”.

M.O., Tajani: a Iran non conviene escalation

M.O., Tajani: a Iran non conviene escalationParigi, 19 set. (askanews) – “Bisogna che l’Iran comprenda che non è suo interesse innalzare lo scontro e credo sia giusto anche che Israele non innalzi lo scontro. Questo è il nostro messaggio e su questo siamo tutti quanti d’accordo”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della riunione del Quint a Parigi con colleghi di Stati Uniti, Francia, Regno unito e Germania.


“Ho parlato già con il nuovo ministro iraniano, potrei anche incontrarlo a New York per dare un messaggio chiaro, che non conviene neanche all’Iran un’escalation, che l’Iran ha la possibilità di influenzare le scelte dei suoi amici, alleati, Houthi, Hezbollah e quelli presenti in Siria. Quindi credo sia giusto dare loro un messaggio”, ha commentato Tajani.