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Autore: Redazione StudioNews

CalcioSchillaci, il mondo del calcio piange l’eroe di Italia ’90

CalcioSchillaci, il mondo del calcio piange l’eroe di Italia ’90Roma, 18 set. (askanews) – Il mondo del calcio piange Totò Schillaci scomparso prematuramente oggi a Palermo. “Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli si stringono alla famiglia di Totò Schillaci per la scomparsa dell’eroe delle Notti Magiche di Italia ’90” scrive il Napoli su X. Per il Milan. “Ci ha lasciati il simbolo di una Nazionale azzurra che ha rappresentato con coraggio tutto il calcio italiano. Saremo per sempre orgogliosi di Totò Schillaci. Alla sua famiglia il nostro pensiero e la nostra vicinanza”. L’Inter giocheràa Manchester in occasione dell’esordio in Champions League con il lutto al braccio. “Profondo cordoglio” della Lega pro per la scomparsa di Salvatore Schillaci “che in Serie C, con la maglia del Messina, mosse i primi passi della sua straordinaria carriera sino a diventare protagonista con la Nazionale”. Così in una nota la lega pro il cui presidente Matteo Marani insieme ai vicepresidenti Gianfranco Zola e Giovanni Spezzaferri, al consiglio direttivo e alla Lega tutta si stringe “attorno alla famiglia e a tutti i suoi cari per la perdita subìta”.

Esplosione cercapersone, aumentano le vittime. Il Libano si rivolge all’Onu. Hezbollah giura vendetta

Esplosione cercapersone, aumentano le vittime. Il Libano si rivolge all’Onu. Hezbollah giura vendettaRoma, 18 set. (askanews) – Aumenta il bilancio delle vittime delle esplosioni simultanee dei cercapersone in Libano e Siria, che hanno colpito i miliziani di Hezbollah ma anche civili, in quello che da più parti è stato definito come un attacco hacker israeliano. Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha dichiarato che 12 persone sono state uccise, tra cui una bambina di otto anni e un bambino di 11 anni nelle esplosioni di cercapersone avvenute ieri nel Paese. Parlando in una conferenza stampa, Abiad ha aggiunto che tra le vittime delle esplosioni ci sono anche operatori sanitari. Il Libano potrebbe dover inviare alcuni feriti all’estero per ricevere cure specialistiche, ha dichiarato il ministro della Salute libanese Firass Abiad dopo aver visitato le vittime delle esplosioni di centinaia di cercapersone: 2.750 persone rimangono ricoverate. Alcuni feriti sono stati trasferiti in Iran e Siria per essere curati, ma il 98% dei feriti continuerà a essere curato all’interno del paese. Tra i feriti anche l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, che ha perso un occhio, mentre l’altro è rimasto gravemente danneggiato, come riporta il New York Times. L’ambasciatore sarebbe stato trasferito a Teheran per le cure mediche.


Il ministro dell’Informazione libanese ha affermato che il Libano si sta preparando a presentare un reclamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Sebbene non ci sia stata una dichiarazione ufficiale di responsabilità, l’attacco è stato ampiamente attribuito a Israele. L’agenzia di stampa nazionale libanese riferisce che Ziad Makary ha descritto le esplosioni come “un palese attacco alla sovranità libanese, che ha preso di mira i civili, non solo i membri di Hezbollah”. Ciò che temiamo non è Hezbollah, ma la criminalità di Israele, sia a Gaza che in Libano. Il Libano sta preparando un reclamo da presentare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e saranno convocati gli ambasciatori di alcuni stati interessati da questo conflitto senza fine tra il Libano e il nemico israeliano”, ha spiegato Makary. “Al nemico non importa di nessuno, nemmeno delle costanti e pubbliche pressioni degli Stati Uniti. La diplomazia statunitense deve intensificare le sue pressioni su Israele prima di farlo su Hezbollah e il Libano”, ha aggiunto il ministro libanese. Da parte sua, il movimento sciita libanese Hezbollah ha giurato vendetta contro Israele. Il gruppo ha incolpato Israele per quella che ha definito “un’aggressione criminale” e ha giurato che avrebbe avuto una “giusta punizione”. Hezbollah ha affermato che due dei suoi combattenti figurano tra i morti. Successivi resoconti dei media hanno affermato che anche il figlio del parlamentare di Hezbollah Ali Ammar sarebbe deceduto nelle esplosioni. Anche alcuni combattenti di Hezbollah in Siria sono rimasti feriti nell’attacco: diversi di loro sono stati ricoverati negli ospedali di Damasco, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito. Saberin News, affiliata alle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha riferito che anche alcune guardie in Siria sono state uccise.


Intanto emergono alcuni significativi retroscena dell’attacco, avvenuto in un momento di forti tensioni in Medio Oriente. Israele avrebbe informato gli Stati Uniti dopo la conclusione dell’operazione che ha visto l’esplosione dei cercapersone in dotazione a Hezbollah in Libano e Siria. Lo ha riferito un funzionario americano all’Associated Press, secondo quanto riportato dai media israeliani. E la decisione di accelerare e portare a termine l’attacco con i cercapersone, attribuito a Israele, in Libano sarebbe stata “imposta” allo Stato ebraico dalla scoperta fatta da due agenti di Hezbollah sui dispositivi manomessi: lo hanno riferito ad Al Monitor fonti di intelligence regionali di alto livello. Secondo quanto spiegato, avrebbe avuto luogo un “intenso dibattito” all’interno dell’apparato di Difesa israeliano in seguito al riconoscimento che il piano era stato scoperto. Il dibattito si sarebbe poi concluso con la decisione di far esplodere i dispositivi trasportati dai membri di Hezbollah in Libano e Siria, prima di quanto eventualmente preventivato. Le fonti di intelligence, citate dalla stampa israeliana, hanno riferito che il piano originale di Israele era di far esplodere i cercapersone solo in caso di una guerra in piena regola con Hezbollah per ottenere un vantaggio strategico sull’organizzazione sciita libanese. Sempre questa mattina, tre funzionari statunitensi hanno detto ad Axios che l’attacco con i cercapersona è stato eseguito a causa delle crescenti preoccupazioni di Israele che la sua operazione potesse essere conosciuta e annullata da Hezbollah. “È stato un momento in cui o li usi o li perdi”, ha affermato un funzionario statunitense.

A Roma la bottega dei sapori dentro le grotte di Testaccio

A Roma la bottega dei sapori dentro le grotte di TestaccioRoma, 18 set. (askanews) – Dopo il progetto DOL (Di Origine Laziale), Vincenzo Mancino lancia il progetto “Taste’accio” all’interno delle grotte ipogee del quartiere Testaccio a Roma, al di sotto del Monte dei Cocci. Grotte che sfruttano una temperatura naturale fra i 10 e 15 gradi, e sono state per secoli gli antichi “frigoriferi” in cui si conservavano le merci: oggi trasformate in “caveau” di tesori gastronomici, artistici e culturali. La nuova realtà sarà di fatto una bottega dei sapori, uno spazio per la vendita diretta dei prodotti dei piccoli produttori artigianali del Lazio.


“Le grotte di Testaccio – spiega Mancino – rappresentano un ambiente ideale per la stagionatura naturale di prodotti come formaggi e salumi, grazie alle loro particolari condizioni microclimatiche. Sono ambienti con umidità controllata e temperature costanti, che favoriscono una maturazione lenta e omogenea, migliorando la qualità organolettica del prodotto. Questo tipo di affinamento permette di ottenere formaggi e salumi con una texture più morbida e un sapore più intenso, caratteristiche che non potrebbero essere raggiunte in un ambiente industriale”. Un percorso di maturazione che funziona particolarmente con alcuni presidi laziali, quali il Pecorino Romano Dop; il Conciato di San Vittore, un formaggio raro e prezioso, alla cui riscoperta ha contribuito lo stesso Mancino; la Caciottina massaggiata di Amaseno; il Guanciale, immancabile per la preparazione dei piatti più iconici della tradizione, dall’amatriciana alla carbonara; i Salumi da allevamento allo stato brado, che rispecchiano l’impegno verso la qualità e il benessere degli animali; il Prosciutto di Bassiano, un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale. Accanto ai formaggi e salumi tradizionali, Vincenzo Mancino introdurrà nuove affinature originali, create sfruttando le caratteristiche uniche delle grotte.


All’interno ci saranno anche esposizioni artistiche, con mostre temporanee che arricchiranno l’esperienza, spaziando dalle opere materiche alle fotografie. Si inizierà con l’esposizione delle opere scultoree del ceramista Riccardo Monachesi, che per il materiale utilizzato si connette in maniera speciale al luogo, il Monte dei Cocci, in cui è immerso Taste’accio.

Vino, 20 settembre a Mestre “Giornata nazionale per il sociale” di Ais

Vino, 20 settembre a Mestre “Giornata nazionale per il sociale” di AisMilano, 18 set. (askanews) – Il 20 settembre a Mestre si svolgerà la seconda “Giornata nazionale Ais per la sostenibilità e il sociale”, intitolata “Ais Ets: fondare valori futuri su basi sostenibili e solidali”. Inclusione, solidarietà, attenzione ai diritti dei più fragili e sostenibilità rappresentano il fil rouge della Giornata che l’Associazione italiana sommelier (Ais) ripropone anche quest’anno sotto l’insegna di “Ais4Aid” dopo il successo del 2023.


L’iniziativa, che si tiene alle 10 al Novotel Venezia Mestre Castellana di via Ceccherini e che si avvale del patrocinio della Regione Veneto, vedrà i saluti del presidente nazionale Sandro Camilli, di quello del Veneto, Gianpaolo Breda, a cui seguiranno gli interventi di Gianluca Cornelio Meglio, di Carlos Veloso dos Santos, di Enrico Tacchini e di Raffaele Massa. La mattinata proseguirà con la presentazione del progetto “Adotta una vigna con Ais Veneto” da parte di Piero Pellegrini e Gianpaolo Breda, e si concluderà con l’intervento di Camillo Privitera, responsabile Area eventi di Ais. Nel pomeriggio si svolgerà inoltre il Concorso “Miglior sommelier del Veneto”, con la proclamazione del vincitore e l’assegnazione dei premi.

Schillaci, camera ardente allo stadio Barbera di Palermo

Schillaci, camera ardente allo stadio Barbera di PalermoRoma, 18 set. (askanews) – “Con la prematura scomparsa di Totò Schillaci, la città piange la perdita del calciatore palermitano più rappresentativo della storia a livello mondiale. Una popolarità che, però, non ha mai cambiato Schillaci, il quale ha sempre mantenuto un animo gentile, umile e disponibile. Per l’Italia gli occhi e i gol di Schillaci hanno rappresentato il simbolo delle notti magiche dei Mondiali del ’90, ma per Palermo hanno significato molto di più, l’esempio di riscatto di un figlio di questa città che stava attraversando anni difficili. Per queste ragioni e di concerto con i familiari, l’amministrazione comunale, per rendere il giusto tributo a Schillaci, ha voluto mettere a disposizione lo Stadio Barbera per l’allestimento della camera ardente e ringrazio il Palermo Football Club per la disponibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati. Ai familiari di Totò Schillaci rivolgo il mio cordoglio e la mia vicinanza in questo momento di profondo dolore”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla

Autonomia, Todde: il governo alimenta lo scontro con le Regioni

Autonomia, Todde: il governo alimenta lo scontro con le RegioniRoma, 18 set. (askanews) – “La Sardegna, come anche Toscana, Puglia e Campania, continueranno la loro battaglia contro l’autonomia differenziata nonostante il governo decida di costituirsi direttamente nel giudizio. Una scelta che conferma la volontà da parte dell’esecutivo di alimentare lo scontro con le Regioni. La Sardegna ha presentato il ricorso nel solo interesse dei cittadini e restiamo in prima fila contro chi vuole spaccare l’Italia e indebolire la Sardegna. Non lo permetteremo”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, replica alla decisione del governo.

Il Tribunale Ue annulla la multa della Commissione a Google da 1,5 miliardi

Il Tribunale Ue annulla la multa della Commissione a Google da 1,5 miliardiStrasburgo, 18 set. (askanews) – Il Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia europea ha annullato, oggi a Lussemburgo, la decisione del 2019 con cui la Commissione europea aveva inflitto un’ammenda di quasi un miliardo e mezzo di euro a Google, sostenendo che l’Esecutivo Ue non avrebbe tenuto conto dell’insieme delle circostanze pertinenti nella sua valutazione della durata delle clausole contrattuali che aveva qualificato come “abusive”. Il Tribunale, d’altra parte, ha confermato la maggior parte delle valutazioni della Commissione.


La vicenda riguarda la piattaforma pubblicitaria chiamata AdSense, che Google gestisce dal 2003. In questo contesto, Google ha sviluppato diversi servizi tra cui, in particolare, un servizio di intermediazione pubblicitaria legato alle ricerche online denominato AdSense for Search (Afs). Afs consentiva agli editori di siti web contenenti motori di ricerca integrati di visualizzare annunci pubblicitari relativi alle ricerche online che gli utenti potevano eseguire su tali siti web. In questo modo, gli editori potevano ricevere una parte delle entrate generate dalla visualizzazione di questi annunci pubblicitari. Per utilizzare Afs, gli editori che generavano un fatturato sufficiente potevano negoziare un “accordo di servizio” (“Google Services Agreement” – Asg) con Google. L’Asg conteneva tuttavia clausole che limitavano o vietavano la visualizzazione di annunci pubblicitari di servizi concorrenti di Afs.


Nel 2016, dopo diverse denunce da parte di concorrenti di Google, la Commissione ha avviato un procedimento relativo a tre clausole contenute nell’Asg (denominate nella sentenza “clausola di esclusiva”, “clausola di collocamento” e “clausola di autorizzazione preventiva”). La Commissione sottolineava che queste clausole potevano eliminare i servizi concorrenti di Afs. Nel settembre 2016 Google ha rimosso o modificato queste clausole. Nel marzo 2019 la Commissione ha accertato che Google aveva commesso tre violazioni distinte che costituivano, insieme, un reato unico e continuato, da gennaio 2006 a settembre 2016, e ha inflitto a Google una multa di 1.494.459 euro.


Con la sentenza odierna, il Tribunale, dopo aver confermato gran parte delle valutazioni della Commissione, conclude tuttavia l’Esecutivo comunitario che ha commesso errori nella valutazione della durata delle clausole contestate, nonché della porzione di mercato da queste coperta nel corso dell’anno 2016. Ne consegue che, secondo il Tribunale, la Commissione non ha dimostrato che le tre clausole individuate costituissero ciascuna un abuso di posizione dominante e, congiuntamente, una violazione unica e continuata dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Ue. Il Tribunale ha quindi annullato integralmente la decisione della Commissione.

Orsini (Confindustria) boccia il Green Deal: l’Ue cambi marcia, serve solida politica industriale

Orsini (Confindustria) boccia il Green Deal: l’Ue cambi marcia, serve solida politica industrialeRoma, 18 set. (askanews) – “L’Europa deve cambiare marcia”. Oggi “serve più che mai una solida politica industriale europea” perchè “le sfide da affrontare sono ciclopiche”. A sottolinearlo è il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea annuale lanciando l’allarme: “Il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l’industria”. Secondo Orsini, “la decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una debacle. La storia e il mercato europeo dell’auto elettrica che stiamo regalando alla Cina, parlano da soli. La filiera italiana dell’automotive è in grave difficoltà, depauperata del proprio futuro dopo aver dato vita alle auto più belle del mondo e investito risorse enormi per l’abbattimento delle emissioni”.


Per il numero uno di Confindustria “l’Europa con gli Ets ha consentito la speculazione finanziaria sulla transizione ambientale, spingendo il prezzo della CO2 fuori dal mercato mondiale. Bisogna essere chiari: la disciplina degli Ets deve essere assolutamente cambiata. Continuando così, regaleremo ai nostri competitor internazionali, come sta avvenendo per l’automotive, anche l’acciaio, il cemento, la metallurgia, la ceramica, la carta. Con ricadute negative sugli investimenti, sulla crescita e sull’occupazione”, ha avvertito. Ora Confindustria “conta sulla presenza costante del nostro Governo a Bruxelles, sull’azione comune dei nostri europarlamentari di tutte le forze politiche, e sulla cooperazione sempre più stretta con le altre organizzazioni d’impresa europee. Per lavorare uniti e aiutare la Commissione a fare un bagno di realtà in termini di tempi, modi strategici e mezzi finanziari per risolvere davvero a favore della competitività le grandi transizioni”. In particolare – ha sottolineato Orsini – l’industria italiana è in difficoltà, con la produzione industriale che “da diciotto mesi ha un segno negativo”. Ecco perchè “bisogna considerare una vera e propria responsabilità collettiva, di tutti i soggetti sociali e politici del nostro Paese, quella di realizzare un deciso balzo in avanti della produttività italiana”. “Il mercato interno continua a mostrare le sue debolezze e molte delle nostre imprese stanno facendo fatica”, ha spiegato.


E rivolgendosi ai sindacati il numero uno di Confindustria ha detto: “C’è tanto da fare insieme”. “Noi e i sindacati, abbiamo tanto da fare insieme, e noi siamo pronti ad avviare un confronto”. Mano tesa del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ai ledaer sindacali. In occasione dell’assemblea pubblica dell’associazione Orsini ha lanciato l’idea di “un patto per la sicurezza nei cantieri” e di “un’azione comune” per contrastare i contratti pirata. Sul fronte degli infortuni sul lavoro “noi e i sindacati dobbiamo fare in modo che questa catena di lutti per le famiglie e per le aziende si fermi. Dobbiamo istituire un tavolo permanente di monitoraggio e di verifica delle normative di sicurezza”. Il nostro sistema “ha capovolto la prospettiva basata sull’aggravamento delle sanzioni a morti avvenute. Ha proposto invece un nuovo patto per la sicurezza nei cantieri, un accordo condiviso preventivo degli incidenti. Un patto che introduca nuove regole per l’ammissione alle gare pubbliche di opere e costruzioni, che elevi l’asticella dei requisiti minimi di sicurezza, per impedire a troppe microimprese occasionali di essere ammesse nella sequela dei subappalti a catena”.


Poi “c’è il nodo delle retribuzioni. Come alcuni sembrano non voler ricordare, Confindustria – ha osservato Orsini – prevede nelle sue qualifiche contrattuali retribuzioni ben più elevate del salario minimo per legge di cui si parla. Noi difendiamo il principio che il salario, in tutte le sue componenti, si stabilisca nei contratti, nazionali e aziendali, trattando con il sindacato. Al sindacato diciamo che è tempo di un’azione comune per contrastare i troppi contratti siglati da soggetti di inadeguata rappresentanza. È tempo di unire le forze per indicare una via diversa ai troppi settori in cui convivono salari incongrui e irregolarità fiscali e contributive”.

Pecorino Romano: in 2023/24 produzione +7,1%, cresce mercato Usa

Pecorino Romano: in 2023/24 produzione +7,1%, cresce mercato UsaRoma, 18 set. (askanews) – Produzione in aumento del 7,1%, cresce il mercato Usa (+25%), quello italiano vola al 40%. Sono i dati della campagna di produzione 2023-2024 del Pecorino Romano DOP, durante la quale sono stati raccolti 297 milioni di litri di latte ovino, in incremento rispetto all’anno precedente dell’11,56%. Di questi, 229 milioni di litri (il 77%) sono stati trasformati in Pecorino Romano DOP, per una quantità pari a 392mila quintali: un dato in crescita del 7,1% rispetto all’anno precedente, per un valore sul mercato di oltre 600 milioni di euro.


“Nonostante l’aumento di produzione, il Pecorino Romano verrà assorbito senza problemi dal mercato, grazie anche a un aumento di richiesta da parte degli Stati Uniti, dove ci sono ancora spazi importanti di crescita – spiega il presidente del Consorzio di tutela, Gianni Maoddie – dove la domanda è cambiata rispetto al passato, in quanto la destinazione finale non è più solo quella industriale ma anche il retail: oggi non esiste catena di distribuzione che non proponga il Pecorino Romano e questo è un aspetto molto positivo, perché significa che il prodotto è riconosciuto e richiesto dal consumatore, che cerca la DOP e non si accontenta di alternative”. Cresce anche il mercato nazionale, dove il Pecorino Romano viene distribuito per una quantità pari al 40% della produzione. E se il mercato nazionale assorbe il 40% del prodotto, in quello americano ne viene distribuito il 35%, in Europa il 16% e nel resto del mondo il 9%. Negli Stati Uniti da gennaio a luglio 2024 c’è stato un aumento di vendite del 25,6%, per una quantità totale di quasi ottantamila quintali (63mila nella campagna precedente), dunque con un incremento di circa 17mila quintali.


“Questo risultato è dovuto alla stabilizzazione dei prezzi che si sono avuti durante questa campagna e da una maggiore disponibilità di prodotto – analizza Maoddi – Dopo i picchi registrati lo scorso anno fino a 14-15 euro al chilo, il prezzo di mercato si è attestato intorno ai 12,5 euro: cosa che ha favorito un aumento della domanda”. “Nei primi sei mesi del 2024 infatti, nonostante il prezzo più basso, il valore totale di cui ha goduto la filiera è stato maggiore rispetto alla campagna precedente, perché si è venduto di più”, spiega ancora il presidente del Consorzio.

Maltempo, recuperato il corpo del vigile del fuoco disperso nel Foggiano

Maltempo, recuperato il corpo del vigile del fuoco disperso nel FoggianoMilano, 18 set. (askanews) – E’ stato recuperato il corpo del caporeparto dei vigili del fuoco Antonio Ciccorelli, disperso da ieri sera nel Foggiano, mentre stava prestando soccorso nei territori colpiti dal maltempo. Ciccorelli, vigile del fuoco esperto, prossimo alla pensione, era sul campo per soccorrere alcune persone rimaste intrappolate dalle forti piogge che stavano colpendo quella zona.


L’auto di servizio era stata travolta dalla piena di un torrente sulla SS89 tra S. Severo e Apricena. Il corpo senza vita è stato recuperato dai colleghi sommozzatori all’interno dell’abitacolo dell’auto, poco più a valle del punto dove era stata travolta durante lo svolgimento delle operazioni di soccorso per il maltempo. Salvato il collega che era riuscito ad abbandonare la vettura, rimasto ferito e trasportato in ospedale in condizioni non gravi. L’ondata di maltempo non è ancora cessata e la Sala Situazione Italia della Protezione civile continua, in contatto con i territori, a seguire l’evoluzione dell’ondata di maltempo che sta colpendo alcune zone del Paese.


Secondo le previsioni de IlMeteo.it il ciclone Boris porterà ancora 48 ore di pioggia intensa. Il meteorologo Lorenzo Tedici conferma che il vortice, dopo aver colpito in modo estremo l’Europa Centrale, ha raggiunto il Mediterraneo e sta provocando forti piogge sul nostro Paese. Nel dettaglio, anche nelle prossime ore, i nubifragi saranno più probabili su Emilia Romagna e Marche e su tutta la dorsale appenninica settentrionale, ma potremo avere maltempo a tratti diffuso anche sul Basso Tirreno. Intorno al minimo di bassa pressione, intorno all’occhio del ciclone, ruoteranno due sistemi molto perturbati, uno sull’Alto Adriatico e l’altro sul Tirreno meridionale.